I Dogmi della Chiesa del Progresso

egy27.jpg

di John Anthony West

Il fondamentalismo cristiano accusa la propria opposizione atea (sotto diversi pseudonimi: razionalismo, umanesimo secolare, materialismo) di essere essa stessa una religione. Ovviamente tale accusa è stata più volte ridicolizzata e negata da tali razionalisti, materialisti e umanisti secolari. Essi puntano sull’assenza di un qualsiasi dogma ufficiale scritto e di una qualunque autorità centrale investita del potere di imporre questo dogma; essi enfatizzano l’assenza di una credenza in una qualsiasi sorta di realtà trascendentale (essenza di tutte le altre religioni); essi sconfessano sia la fede sia l’esperienza personale come mezzi validi per accedere alla verità, e insistono sulla prova empirica come solo criterio per stabilire tale verità. Quindi mi chiedo: la Chiesa del Progresso è davvero una Chiesa? Mentre mi pongo questa domanda retorica, casualmente il New York Times fornisce una prova definitiva (anche se decorosamente celata) che la risposta a tale quesito è sì.

Guerre stellari
Gli astronomi ora sanno che persino le costellazioni non rappresentano alcun ordine significativo. Ma di quando in quando qualche astronomo dissidente esce fuori con indizi stuzzicanti riguardanti un ordine universale nascosto… In un rapporto pubblicato nel numero di gennaio di Nature, un team internazionale di astronomi sostiene di aver ragione di credere che i supercluster – giganteschi ammassi di galassie – sono ordinati in una mastodontica scacchiera tridimensionale che si espande per tutto l’universo. Se fosse vera, sarebbe una notizia stupefacente. Un Universo così irritantemente e geometricamente organizzato richiederebbe… nuove leggi della fisica. Non molti astronomi accademici verranno facilmente persuasi del fatto che viviamo nelle celle di una grata celeste. Forse all’inizio i dadi vennero falsati. Mentre l’Universo si espandeva, un principio ordinatore sconosciuto può essere entrato in funzione. “Una delle dure lezioni della scienza è quanto facilmente la struttura possa emergere dal caos, senza l’aiuto di un “grande disegnatore”. Mutazioni genetiche casuali, filtrate dalla selezione naturale, danno origine a un ordine biologico. E dall’imprevedibile fluttuazione quantica delle particelle subatomiche emerge l’impalcatura cristallina degli atomi e delle molecole. La gravità crea il proprio ordine” (George Johnson, New York Times, 19/01/97). Sembra legittimo, no? “Razionale”, non emotivo, concreto e soprattutto scientifico. Ma leggetelo con maggiore attenzione. Si tratta allo stesso tempo di sotterfugio e propaganda. Il dogma può essere non ufficiale e non scritto, tuttavia è dimostrabile che questo sia il dogma della Chiesa del Progresso. Il suo credo fa più o meno così: l’Universo è un accidente; la materia precede la mente; la coscienza è una specie di sottoprodotto della materia; la vita umana, ovvero tutta la vita, non servono alcun proposito più alto. Lo spirituale e il sacro non sono niente di più che eufemismi per la superstizione. Non c’è alcuna coscienza più alta della nostra e nessuna possibilità di trasformare il materiale in spirituale. C’è solo il Progresso, la speranza dilazionata nel futuro. La scala di Giacobbe non colma più il vuoto tra cielo e terra, ma giace distesa al suolo. A tempo debito, la scienza e la tecnologia stabiliranno la loro versione del paradiso proprio qui sulla terra. Tutto quello che dobbiamo fare è continuare a seguire quei valori di provata razionalità che hanno condotto il nostro pianeta al suo stato attuale.
A un certo punto, il progresso prenderà automaticamente il sopravvento e tutti vivremo per sempre felici e contenti. Il genetista J.B.S. Haldane, con caratteristica ottusità, ha esposto le premesse su cui sarebbe fondato il suo materialismo: 1) Che la materia esisteva prima della mente; 2) Che si sono verificati eventi precedenti a qualsiasi mente che avrebbe potuto percepirli. Tali nozioni metafisiche e perfettamente indimostrabili le ha esposte in un libro intitolato buffamente Science and Life: Essays of a Rationalist (Scienza e vita: saggi di un razionalista, N.d.T.). Al giorno d’oggi Haldane gode di un’alta reputazione tra i colleghi metafisici che amano chiamarsi razionalisti.
Haldane e George Johnson, decenni dopo, sempre sul New York Times, sembrano parlare di scienza, ma in realtà danno voce a un sistema di credenze, a un credo. Chiamiamolo “Ateologia della Chiesa del Progresso”. Solamente che non è riconosciuto come un credo. Viene chiamato ragione e si dice che scaturisca dai fatti della scienza. Ma ha poco a che fare con la scienza. I suoi diversi elementi costitutivi non sono in alcun modo corollari necessari ai reali fatti provati scientificamente riguardanti il mondo fisico – come i suoi fedeli vorrebbero darci a intendere.
E’ la natura religiosa, o quasi religiosa, di queste credenze che fornisce metà delle prove per sostanziare l’accusa iniziale – che il razionalismo/materialismo/umanesimo secolare sia di per sé una religione. E quest’accusa è stata lanciata da fonti molto più autorevoli e meglio informate della destra creazionista e fondamentalista.

Contro i nuovi eretici
Questa chiesa ama dare a intendere al pubblico che tutti coloro che si oppongono al suo dogma sono Creazionisti per definizione, e quindi non degni di seria attenzione. Ma il filosofo della scienza Paul Feyerabend ha spiegato per filo e per segno le similitudini tra le chiese riconosciute e non riconosciute (Science in a Free Society, 1978), e, molto prima nello stesso secolo, l’eminente matematico e filosofo Alfred North Whitehead ha scritto: “Le certezze della scienza sono un’illusione. Esse sono circondate da limiti inesplorati. La nostra manipolazione delle dottrine scientifiche viene controllata dai concetti metafisici diffusi nella nostra epoca. Eppure, anche così siamo indotti continuamente all’errore nelle nostre aspettative. Inoltre, ogni volta che viene messa a punto una nuova tecnica di osservazione, le dottrine si sgretolano in una nebbia di inaccuratezze” (Adventure in Ideas, Cambridge University Press, 1933). Nonostante ciò, sessant’anni dopo Whitehead, George Johnson continua a parlare celatamente di concetti metafisici, credendo fermamente di esporre fatti scientifici o di basare le sue conclusioni su fatti stabiliti. Non è vero. Il Big Bang è un’ipotesi, l’ipotesi cosmologica più in voga del momento ma pur sempre un’ipotesi, aspramente contrastata da cosmologi e matamatici non meno qualificati di coloro che la sostengono. Le mutazioni casuali che danno origine all’ordine biologico sono pure e semplici speculazioni. Nessuno scienziato ha mai osservato o causato una mutazione casuale che ha dato origine all’ordine biologico. Nel caso della selezione naturale non si tratta neanche di speculazione. E’ un’etichetta applicata a un mistero, e quindi, per definizione, priva di potere esplicativo scientifico. E’ una tautologia – dato che ciò che sopravvive automaticamente ha un certo valore di sopravvivenza, e quindi la scienza è obbligata ad escludere quei meccanismi che assicurano la sopravvivenza con il senno di poi. La qual cosa spesso assume una forma deliziosamente bizzarra – quando, ad esempio, tentano di dare conto del valore di sopravvivenza della ruota del pavone, o delle imprese architettoniche degli uccelli giardinieri, o dell’ornitorinco. La selezione naturale non prova assolutamente nulla e non può essere provata in alcun modo (in realtà, mi azzarderei a ipotizzare che, se una vera civiltà dovesse in qualche modo nascere dalle ceneri del Progresso da qualche parte nel prossimo secolo, essa considererebbe il neo-darwinismo forse come la più ingannevole delle superstizioni che mai abbiano infettato la mente umana. Verrà considerato come una sorta di culto cargo intellettuale della civiltà occidentale e i suoi esponenti, oggi molto in voga, come Richard Dawkins in Inghilterra e Stephen Jay Gould in America, verranno ricordati – se verranno ricordati affatto – come bersaglio di scherno; figure ridicole oggetto di farse e parodie studentesche). L’affermazione che una struttura si formi per conto proprio, indipendentemente da qualsiasi principio guida, disegno o intelligenza è di per se stessa una speculazione, in quanto un principio guida, disegno (nel senso di piano) o intelligenza è per definizione invisibile, non misurabile, non riproducibile e quindi non scientifico. Un visitatore che venga dallo spazio e si trovi di fronte questo articolo e inconsapevole delle necessità dell’autore, potrebbe concludere che esso (come anche l’articolo del signor Johnson) sia emerso indipendentemente da qualsiasi principio guida, disegno o intelligenza. Come potrebbe provare il contrario… scientificamente? La principale, se non unica, attrattiva di ognuna di queste ipotesi è semplicemente che ognuna è fondata sulla coincidenza come principio causale metafisico. Il signor Johnson ha intessuto ipotesi, speculazione, fantasia e immaginazione insieme in un arazzo che chiama scienza e che viene prontamente stampato come scienza dal posato e rispettabile New York Times, fedele guardiano dello status quo. Ma non si tratta di scienza. E’ un esercizio in ciò che Whitehead definisce i diffusi concetti metafisici della nostra epoca. Ogni lettore di questa rubrica ha già letto migliaia di versioni dello stesso articolo: si tratta della reazione del tutto prevedibile ad ogni nuova scoperta che in qualche modo mette in discussione la dottrina centrale. L’ovvio fine di Johnson è quello di minimizzare o liberarsi della possibile rivoluzione della cosmologia che ne deriverebbe se venisse provato che i supercluster sono ordinati secondo un gigantesco modello tridimensionale – dato che ciò metterebbe in discussione la supremazia del grande “non-dio”: la coincidenza. Ma, poiché il pericolo in questo caso viene da astronomi che lavorano all’interno della Chiesa stessa, ed essendo astruso e arcano, non mette direttamente in discussione l’egemonia del Progresso e quindi viene trattato con un minimo di civiltà. Se, invece, il pericolo venisse dall’esterno, e se riguardasse concetti ancora più accessibili e appetibili dal grande pubblico (ad esempio, UFO, astrologia, rapimenti alieni, omeopatia, fenomeni paranormali, cerchi nel grano, monumenti su Marte, Atlantide) il tono cambierebbe drammaticamente. Ogni parvenza di civiltà cadrebbe, e il materiale trasgressivo viene, se possibile, ignorato, o altrimenti deriso, attaccato e travisato.E’ il doveroso compito della scienza determinare i fatti del mondo fisico, ma non si tratta più di scienza quando ingiustificate conclusioni metafisiche vengono tratte da questi fatti. Quando queste conclusioni metafisiche vengono accettate come assiomatiche e istituzioni crescono intorno a loro per farne proselitismo e difenderle dagli attacchi esterni, le similitudini con le religioni istituzionalizzate (specialmente come le conosciamo in occidente)diventano ovvie. Questo prova l’altra metà delle accuse: la Chiesa del Progresso è un’istituzione repressiva e autocratica, intenta a indagare, scovare e perseguire gli eretici.

I Dogmi della Chiesa del Progressoultima modifica: 2009-03-03T23:35:31+01:00da mikeplato
Reposta per primo quest’articolo