GLI ORDINI MARTINISTI

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Martinez de Pasqually, coinvolto nei diversi sistemi di “alti gradi” della massoneria settecentesca, crea intorno al 1754 l’Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen, un sistema massonico in cui dopo i gradi classici di apprendista, compagno e maestro, si inseriscono una “classe del Portico”, una “classe del Tempio” e infine una “classe segreta” che corrisponde al grado di Réau-Croix. Fino alla classe del Portico compresa, si tratta ancora di un tipico sistema massonico settecentesco. Ma, a partire dalla classe del Tempio, è introdotta una dottrina peculiare della “reintegrazione” che comprende nozioni di natura cabbalistica e operazioni teurgiche via via più segrete. La restaurazione dell’umanità dopo il peccato di Adamo passa attraverso la faticosa ascesi che permette di raggiungere un “sacerdozio Cohen”, nel corso del quale si impara a dominare gli spiriti negativi e a comunicare con gli angeli. Preparato nel silenzio, nella preghiera e nel digiuno in giorni particolari l’eletto Cohen ottiene la rivelazione soprannaturale della Chose (la “Cosa”) osservando segni luminosi detti glifi – che si tratterà poi di interpretare – e ascoltando rumori misteriosi.Il martinismo è un sistema iniziatico che si ispira a tre esoteristi attivi tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento: Jacques Martinez de Pasqually (1727-1774), Jean-Baptiste Willermoz (1730-1824) e Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803).Dal martinezismo di Martinez de Pasqually si distingue il sistema di Willermoz, che – pure allievo del maestro degli Eletti Cohen – tenta di ricondurne le idee in un ambito più strettamente massonico e nello stesso tempo cristianeggiante (da parte sua, Willermoz era e si considerava un cattolico praticante, anche se molte sue idee sono, dal punto di vista della Chiesa, decisamente eterodosse). Ne nasce l’Ordine dei Cavalieri Beneficenti della Città Santa, detto in ambito più strettamente massonico Rito Scozzese Rettificato.Louis-Claude de Saint-Martin, dal canto suo, entra negli Eletti Cohen nel 1768 e diventa rapidamente il segretario di Martinez de Pasqually. Dopo la morte del maestro, inizia però a diffidare dell’occultismo e delle società iniziatiche e si orienta verso un misticismo cristiano “del cuore”, diffidente verso le Chiese istituzionali e tentato da un certo panteismo.Si deve a uno dei maggiori esoteristi della generazione successiva di un secolo a quella dei padri fondatori, Gérard Encausse detto Papus (1865-1916) – cui si è già fatto cenno in materia di ordini rosacrociani – l’organizzazione di idee liberamente ricavate da Martinez de Pasqually, Willermoz e Saint-Martin nella forma di un Ordine Martinista, fondato nel 1891 insieme ad Augustin Chaboseau (1869-1946) a Parigi. Sia Papus – tramite Henri Delaage (1825-1882) – sia Chaboseau (da una sua zia) rivendicano (circostanza assai discussa dagli storici dell’esoterismo) una catena iniziatica che li legherebbe direttamente a Saint-Martin (e quindi a Martinez de Pasqually) attraverso una serie di “iniziazioni libere”. Dopo la morte di Papus, nel 1916 l’Ordine Martinista – nelle cui fila sono coinvolte persone che partecipano, nello stesso tempo, a organizzazioni massoniche che praticano i riti cosiddetti “egiziani”, e spesso anche a ordini rosacrociani e a Chiese gnostiche – si frammenta in una complicatissima serie di scismi. La maggioranza dei membri dell’Ordine riconosce come successore di Papus Charles Détré detto Téder (1855-1918), che muore però solo due anni dopo Papus. Téder e il suo successore nella titolarità dell’Ordine Martinista, Jean Bricaud (1881-1934), modificano i rituali in direzione più accentuatamente martinezista, tentano di chiudere l’Ordine ai non massoni e alle donne, spostano il centro da Parigi a Lione e mostrano scarsa simpatia per i tentativi dell’AMORC intesi a federare nella FUDOSI gli ordini e le società iniziatiche, tanto che Bricaud fa aderire l’Ordine Martinista alla rivale FUDOFSI. Alla FUDOSI aderisce invece l’Ordine Martinista (e) Sinarchico di Victor Blanchard (1878-1953), che nel 1937 trasmette ogni sua autorità martinista al leaderdell’AMORC Harvey Spencer Lewis.Nel 1939 la FUDOSI riconosce come legittimo rappresentante del martinismo l’Ordine Martinista Tradizionale che era stato nel frattempo fondato da Chaboseau e da Victor-Émile Michelet (1861-1938), a loro volta in contrasto con la linea Téder-Bricaud. Quest’ultimo Ordine – non senza controversie – ha continuato le sue attività fino a oggi in stretta collaborazione con l’AMORC. Quanto all’Ordine di Bricaud, il suo successore Constant Chevillon (1880-1944) gli dà il nome di Ordine Martinista Martinezista per sottolineare il legame con Martinez de Pasqually. Dopo l’assassinio di Chevillon da parte di collaborazionisti francesi del nazional-socialismo, la successione passa a Henri-Charles Dupont (1877-1960). Il figlio di Papus, Philippe Encausse (1906-1984), fa rinascere – nel 1952 – l’Ordine Martinista in una forma il più possibile fedele a quella che aveva avuto durante la vita del padre, legata principalmente alla via mistica di Saint-Martin e aperto alle donne e ai non massoni. Prima di morire nel 1960, Dupont fa confluire il suo Ordine Martinista Martinezista nell’Ordine Martinista di Philippe Encausse, che può vantare a tutt’oggi la più diretta continuità con l’organizzazione di Papus. Nel 1942 Robert Ambelain (1907-1997) aveva “risvegliato” un Ordine Martinista degli Eletti Cohen, che dopo il 1960 rimaneva l’unica organizzazione specificamente martinezista. Nel 1962 l’Ordine Martinista di Encausse e l’Ordine Martinista degli Eletti Cohen di Ambelain si unificano: ma le dispute fra via mistica di Saint-Martin e via teurgica di Martinez rendono impossibile continuare il cammino insieme, e nel 1967 le due organizzazioni si separano nuovamente. In Francia, in America del Sud, nei Caraibi e – in misura minore – nell’America del Nord esistono così, accanto all’Ordine Martinista (linea Philippe Encausse) e all’Ordine Martinista Tradizionale (legato all’AMORC), una pluralità di iniziative di ispirazione martinezista.In Italia – a prescindere dalle ipotesi sull’esistenza di un “martinismo napoletano” nel vivace ambiente esoterico del Regno delle Due Sicilie – la storia del martinismo contemporaneo inizia con l’adesione di una serie di note figure del mondo esoterico e massonico italiano all’Ordine Martinista di Papus. Fra gli altri, sono iniziati Eduardo Frosini (1879-?) – affiliato alla loggia Lucifero di Firenze, ove raggiunge il grado di maestro il 31 agosto 1905 -, Arturo Reghini (1878-1946) e perfino Gabriele D’Annunzio (1863-1938), di cui sono noti gli interessi esoterici. Dopo la morte di Papus anche in Italia si riproduce la controversia fra una linea più ispirata a Saint-Martin e una martinezista, e fra fautori e oppositori di una collaborazione fra Ordine Martinista e Chiesa Gnostica. Il nome “Ordine Martinista” rimane a una corrente martinezista legata a Bricaud e alla sua Chiesa Gnostica, guidata in Italia da Vincenzo Soro (1895-1949), cui si contrappone un Supremo Consiglio dell’Ordine Martinista, critico nei riguardi di Bricaud e delle sue idee. Questo gruppo continua l’attività – dalla Francia – anche durante il periodo fascista, quando il martinismo è coinvolto nella repressione delle attività massoniche, mentre l’Ordine Martinista di Soro è messo “in sonno”.Dopo la guerra un Gran Consiglio Italico dell’Ordine Martinista, sorto a Milano nel 1951, cerca di riconciliare le due correnti, ma cessa le attività nel 1954, nel mezzo di un periodo di confusione in cui sorgono diverse organizzazioni concorrenti. Nella sostanza, anche in Italia continua peraltro a riprodursi la contrapposizione fra una linea saint-martinista rappresentata da Ottavio Ulderico Zasio (“Artephius”, †1966), poi da Gastone Ventura (“Aldebaran”, 1906-1981), e una di ispirazione martinezista, collegata ad Ambelain, di cui emerge come leader – gradualmente – Francesco Brunelli (“Nebo”, 1927-1982). Nonostante tentativi di unificazione (particolarmente nel corso del Convento di Ancona, svoltosi dal 9 al 12 dicembre 1962 e conclusosi con la firma di un protocollo d’intesa per l’unificazione degli ordini), i gruppi ispirati rispettivamente a Ventura e Brunelli rimangono i due poli diversi del martinismo italiano, accanto ai quali l’Ordine Martinista Tradizionale continua a svolgere una limitata attività nell’ambito dell’AMORC.

B.: Sulle origini: René Le Forestier, La Franc-Maçonnerie occultiste au XVIIIe siècle et l’Ordre des Élus Coëns, La Table d’Émeraude, Parigi 1987; Gérard van Rijnberk, Martinés de Pasqually: un thaumaturge au XVIIIe siècle, 2 voll., Georg Olms, Hildesheim 19823; Martinez de Pasqually, Trattato della reintegrazione degli esseri nelle loro primitive proprietà, virtù e potenze spirituali e divine, trad. it., Amenothes, Genova 1982; Caio Mario Aceti (a cura di), Rituali segreti della magia operativa di Martinez de Pasqually, presso l’autore, s.l. 1986; Robert Amadou – Alice Joly, De l’Agent Inconnu au Philosophe Inconnu, Denoël, Parigi 1962; Présence de Louis-Claude de Saint-Martin, Société Ligérienne de Philosophie, Tours 1986. Di Louis Claude de Saint Martin, in trad. it., si veda il romanzo Il coccodrillo.Ovvero la guerra del Bene e del Male, Aedel Edizioni, Grugliasco (Torino) 1999. Sulla rinascita tardo-ottocentesca: Robert Ambelain, Le Martinisme, Histoire et doctrine, Niclaus, Parigi 1946; Philippe Encausse, Science occulte ou 25 années d’occultisme occidentale.Papus, sa vie, son oeuvre, OCIA, Parigi 1949. Sulla storia del martinismo in Italia, cfr. Massimo Introvigne, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarCo, Milano 1990, pp. 216-232.

 

L’Ordine Martinista (Caracciolo)

Ordine Martinista
c/o Sebastiano Caracciolo
Via Valsellustra, 30
40020 Casalfiumanese (Bologna)
Tel.: 0542-684162

È del 1971 lo scisma che separa l’Ordine Martinista di Gastone Ventura (“Aldebaran”, 1906-1981) dal gruppo di Francesco Brunelli (“Nebo”, 1927-1982), a seguito di uno scontro fra una via più “cardiaca” (nell’occasione rappresentata da Ventura), e una forma di magia iniziatica martinezista rappresentata da Francesco Brunelli, esponente – inoltre – di unaChiesa Gnostica Italiana al cui legame con il martinismo Ventura era contrario. Ventura – uomo di molteplici interessi massonici, neo-templari e martinisti – si ispira principalmente alla linea di Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803), anche se le differenze fra le due branche del martinismo non vanno considerate assolute, e lo stesso Ventura aveva un certo interesse per diversi tipi di operazioni teurgiche.

Dopo la morte di Ventura, il 28 luglio 1981, le attività di questo Ordine Martinista sono continuate in Italia – non senza ulteriori divisioni, come vedremo a proposito del concorrente Ordine Martinista retto a Palermo da Gaspare Cannizzo – dal suo successore Sebastiano Caracciolo (“Vergilius”), che dirige l’Ordine Martinista dal 26 settembre 1981. L’Ordine ha accolto al suo interno sul finire degli anni 1990 pure alcuni martinisti di tradizione “brunelliana” – un tentativo di unione fra gli organismi di Caracciolo e di filiazione Brunelli (Ordine Martinista Antico e Tradizionale, di cui si veda oltre) avviene durante il Convento del Ciocco dell’O.M.A.T., dal 15 al 18 settembre 1982, ma l’incontro non approda ad alcun risultato -, che avrebbero seguito l’indicazione loro data da Francesco Brunelli pochi giorni prima della sua morte (nel 1982) di “ritornare all’origine”. L’Ordine Martinista raduna in Italia circa trecento iniziati, anche se la cifra simbolica degli appartenenti è – variabilmente – di 441 o 144 iniziati.

B.: Cfr. Gastone Ventura, Tutti gli uomini del Martinismo, Atanòr, Roma 1978. L’Ordine Martinista di Sebastiano Caracciolo diffonde a circolazione interna il bollettino periodicoRisveglio iniziatico.

 

L’Ordine Martinista (Cannizzo)

Ordine Martinista
c/o Gaspare Cannizzo
Via Autonomia Siciliana, 138
90143 Palermo
Tel.: 091-546298

Come si è poc’anzi accennato, alla morte di Gastone Ventura (“Aldebaran”, 1906-1981) l’Ordine Martinista subisce una scissione, legata alla leadership dell’ordine contesa fra Sebastiano Caracciolo (“Vergilius”) e Gaspare Cannizzo (“Arjuna”). In effetti, nel corso degli anni Ventura aveva affidato la successione alla Gran Maestranza dell’Ordine Martinista prima a Caracciolo (con testamento in data 22 marzo 1969) e poi a Cannizzo (con testamento in data 3 novembre 1977, “a modifica di ogni precedente disposizione”). Tuttavia, quando – nell’autunno 1980 – Ventura si trova ammalato, Sebastiano Caracciolo organizza per suo ordine un Convento Nazionale, che si svolge nel maggio 1981 a Riolo Terme (Ravenna), nel corso del quale “Ignis” porta a conoscenza Caracciolo e Cannizzo di un ulteriore testamento da parte di Ventura (datato 9 maggio 1981) nel quale “Aldebaran” annulla tutti i precedenti testamenti e affida, in caso di morte, il potere al Supremo Collegio, al quale sarebbe spettata l’elezione del nuovo Gran Maestro.

Si ariva così al Supremo Collegio riunito a Bologna il 26 settembre 1981, al quale partecipano nove iniziati (Vergilius, Ignis, Arjuna, Theophilus, Soham, Vega, Mosè, Altair, Immanuel; assenti giustificati Leo Paolo e Ambros, nonché Orfeo con delega a Caracciolo), che devono eleggere un Gran Maestro fra i candidati Cannizzo, Caracciolo e “Ignis”. Dopo la presentazione dei rispettivi testamenti a proprio favore di Caracciolo e Cannizzo, il primo espone il terzo e ultimo testamento (immediatamente contestato da Cannizzo), che consente al Supremo Collegio di procedere a elezioni, risultando infine eletto alla Gran Maestranza Sebastiano Caracciolo. In conseguenza di questi eventi Gaspare Cannizzo, non riconoscendo legittima la successione a Ventura scaturita dalle decisioni del Supremo Collegio, fa mettere a verbale le proprie dichiarazioni e abbandona l’Ordine Martinista; certo invece della propria legittimità, “Arjuna” pone a Palermo le basi di un nuovo organismo (detto anch’esso Ordine Martinista), che è da lui diretto dal mese di ottobre 1981.

B.: La posizione di Gaspare Cannizzo sulle vicende legate alla successione alla gran maestranza dell’Ordine Martinista è contenuta nella circolare “Da Arjuna a tutti i Martinisti d’Italia perché conoscano una verità“, del 6 ottobre 1981.

 

L’Ordine Martinista Ermetico

Ordine Martinista Ermetico
C. P. 12
Piazza Unità d’Italia
90100 Palermo
E-mail: ordine.martinista@libero.it
URL: www.ordinemartinista.too.it

“Zagreus” (nome iniziatico di un imprenditore palermitano discendente da un’antica famiglia di origini veneto-marchigiane, autore di numerosi studi e articoli) inizia il suo curriculum nel mondo martinista nel 1984, aderendo all’Ordine Martinista di Gaspare Cannizzo, dal quale in seguito si allontana per entrare a far parte dell’Ordine Martinista Antico e Tradizionale, nel quale il 14 febbraio 1993 ottiene il grado di Superiore Incognito Iniziatore; ulteriormente distaccatosi dall’O.M.A.T., nel 1995, due anni dopo dà vita all’Ordine Martinista Ermetico, al quale aderiscono membri provenienti da altri ordini martinisti – nonché da altre esperienze – che si riconoscono nelle linee distintive: povertà, segretezza, operatività, rifiuto del proselitismo.

L’Ordine Martinista Ermetico è strutturato in maniera verticale, con un Sovrano ad vitamche possiede poteri assoluti e un Supremo Consiglio che dispone di poteri puramente consultivi. L’O.M.E. trasmette l’insegnamento in tre gradi: Associato (classe del portico), Iniziato e Superiore Incognito (classe del tempio); possiede una classe interna incognita basata sulla regola cistercense e sui principi cavallereschi e trasmette la qualità in un solo grado (C+D+V+S), intendendo con ciò realizzare l’intendimento papusiano (mai realizzato) di un cerchio interno all’Ordine Martinista.

L’insegnamento oltre i classici livelli dell’Ordine Martinista (linea Gastone Ventura [“Aldebaran”, 1906-1981]) riguarda un percorso verso la conoscenza di se stessi che parte dalle fonti (Democrito [c. 460-370 a.C.], Aristotele [384-322 a.C.], epicurei e stoici, Plotino [205-270 d.C.], cristianesimo e sufismo) per giungere – attraverso Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803) e George Ivanovitch Gurdjieff (1866?-1949) – alla psicoanalisi e alla spagiria operativa di laboratorio, a un livello di comprensione della architettura interiore dell’uomo che gli permetta di affrancarsi dalle leggi del determinismo, unica tappa a partire dalla quale l’uomo può intraprendere le vie di realizzazione spirituale. Secondo l’Ordine, “la conoscenza di se stessi è la base; tale conoscenza si fonda anzitutto sulla psicologia e psicanalisi”.

B.: Cfr. Pietro Turchetti, Il filosofo incognito. Louis Claude de Saint-Martin. Storia del Martinismo e degli Ordini Martinisti, Arktos, Carmagnola (Cuneo) 1995.

 

L’Ordine Martinista Antico e Tradizionale

E-mail: Segreteria@martinismo.eu
URL: www.martinismo.eu 

Come si è avuto modo di accennare nella parte introduttiva, durante gli anni 1960, sull’onda unionistica proveniente dalla Francia, i due principali rami del martinismo italiano – l’Ordine Martinista detto “di Venezia” di derivazione saint-martinista e papusiana (linea Gastone Ventura [“Aldebaran”, 1906-1981]) e l’Ordine Martinista degli Eletti Cohen di derivazione martinezista e legata a Robert Ambelain (1907-1997)  (linea Francesco Brunelli [“Nebo”, 1927-1982]) – si unificano nel 1962 dando luogo a un unico organismo.

Contrariamente a quanto avvenuto in Francia – un unico Ordine Martinista, ma diviso in una parte propriamente martinista e “cardiaca” (con i gradi di Associato, Iniziato, Superiore incognito e Superiore Incognito Iniziatore) presieduta da Philippe Encausse (1906-1984), e in una parte più propriamente martinezista “teurgica”, fino al grado di Reaux-Croix e con Gran Commendatore Robert Ambelain -, in Italia si verifica una situazione insolita: l’ordine è formalmente unico, ma sono attivi solo i quattro gradi propriamente martinisti in comunione con quelli francesi di Philippe Encausse; alla Gran Maestranza perviene Gastone Ventura e Francesco Brunelli ne diventa il vicario.

Considerando però che Brunelli continua ad agire verso alcuni membri come Gran Maestro degli Eletti Cohen, dando loro una ritualità separata e marcatamente operativa, e che inoltre è pure a capo di un Rito massonico di Memphis-Misraim in contrasto con quello di Ventura e della Chiesa Gnostica Italiana, i contrasti con Ventura aumentano con il passare del tempo fino al 1971, quando avviene la rottura definitiva. In seguito a questi avvenimenti Francesco Brunelli costituisce dapprima una Comunità di Liberi Iniziatori, quindi – rinunciando a ripristinare l’Ordine Martinista degli Eletti Cohen in tutti i suoi gradi – dà vita a un nuovo Ordine chiamato inizialmente Ordine Martinista di Lingua Italica e – dal 13 settembre 1974 – definitivamente “Ordine Martinista Antico e Tradizionale”, con l’intenzione chiara di rifarsi alla sola tradizione che vede nel martinismo primitivo e in Jacques Martinez de Pasqually (1727-1774) i punti di riferimento.

Il “sacramentario segreto” e gli altri libri interni preparati per l’Ordine da Brunelli hanno un tono inequivocabilmente martinezista: comprendono consacrazioni per l’acqua, il sale, la cenere e il fuoco, esorcismi per i quattro elementi, orazioni degli elementali (ondine, silfidi, salamandre e gnomi), formule di sacralizzazione degli strumenti (l’alba, il cordone, i sandali, la tovaglia, il pugnale e la spada, l’inchiostro – da usare per disegnare il pentacolo e scrivere il sacramentario -, l’incenso), riti “di catena” e individuali. Prescrizioni minuziose riguardano l’abbigliamento, la dieta, i digiuni, i luoghi e i tempi delle operazioni magiche. È prevista l’evocazione di geni e spiriti, desunti da Martinez e da altre fonti. Non manca il riferimento a una “grande opera” di alchimia interna, che consiste in una successione di operazioni di magia sessuale secondo un “Piccolo Arcano” con tempi lunari che separano le operazioni periodiche e un “Grande Arcano” dove i tempi sono insieme lunari e solari.

Brunelli si trovava peraltro al centro di un complesso intreccio di organizzazioni esoteriche, alcune delle quali più orientate all’alchimia interna – non va dimenticato l’influsso del gruppo Kvmris di Bruxelles (una branca del papusiano Gruppo Indipendente di Studi Esoterici divenuta autonoma, con un forte interesse per la magia sessuale), né della tradizione italica di Giuliano Kremmerz (Ciro Formisano, 1861-1930), pervenutagli attraverso Luigi Petriccione (“Caliel”, 1928-1995), e le cui dinamiche “interne” sono evidenti nel Liber T.Uno, di ispirazione kremmerziana -, altre a una ritualità martinezista non disgiunta dallo studio di Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803).

Nell’Ordine di Brunelli, primo Gran Maestro è eletto “Aloysius” (Luigi Furlotti, 1909-1972), che regge l’Ordine fino alla sua morte, il 29 aprile 1972. Gli succede nel settembre 1972 “Nebo” (Francesco Brunelli), che fino al 1982, anno della sua scomparsa – insieme al suo infaticabile Gran Segretario “Ioram” (Mario Bottazzi, †1993) – ristruttura l’Ordine. È definito ilcorpus dei Quaderni con la docetica e la pratica rituale per ogni grado; si redige una piccola rivista interna – La tradizione esoterica (che dura fino al decesso di Bottazzi) – e si danno alle stampe traduzioni di opere francesi sul martinismo. Dopo Brunelli, è eletto “Libertus”(Renato Comin), che regge l’Ordine fino alle sue dimissioni, nel 1984. Il Collegio dei Superiori Incogniti Iniziatori si riunisce allora a Roma – il 2 dicembre 1984 – per l’elezione del sostituto. Al momento della votazione alcuni dei presenti, che vogliono porre temporaneamente in sonno l’Ordine, escono dalla sede non partecipando così all’elezione. Uno di questi, “Johannes Carolus” (Giancarlo Seri), con alcuni dei dissidenti, aprirà nel 1990 l’Ordine Martinista Iniziatico. Dalla votazione risulta eletto con quindici voti su diciassette “Giovanni” (Fabrizio Mariani, dall’aprile 1985 “Giovanni Aniel”).

Con la nuova maestranza comincia il periodo del “dopo Brunelli”, con la ricerca di una nuova identità più strettamente martinista, fissandone i punti in una Magna Charta ed eliminando le pratiche di stampo kremmerziano introdotte a suo tempo da Brunelli sotto l’influenza di Petriccione. Si stabilisce definitivamente la Gran Maestranza “a vita” e, in questa fase di revisionismo, il Gran Maestro ipotizza la piena eguaglianza docetica-iniziatica-amministativa della donna (una novità nella storia del martinismo italiano, dove la donna poteva accedere solo fino al grado di Superiore Incognito). Su quest’ultimo punto, Mariani si trova in minoranza e nel Convegno di Segni (Roma), nell’aprile del 1992, presenta le sue irrevocabili dimissioni. In conseguenza di ciò e a termini di statuto, sono indette le nuove elezioni, che si tengono a Roma nello stesso anno e dalle quali risulta eletto l’attuale Sovrano Gran Maestro “Amorifer” (Mauro Bargellini, nato nel 1939 a Livorno). Alle elezioni non partecipano alcuni membri fedeli al precedente Gran Maestro, che ha nel frattempo ritirato le sue irrevocabili dimissioni. Tale gruppo costituirà in seguito l’Ordine Martinista Universale.

Con il nuovo Gran Maestro è dato nuovo impulso al processo di analisi dell’Ordine e delle sue fonti; sono rivisti e corretti tutti i Quaderni dei gradi; si procede a selezionare con particolare rigore l’ingresso dei nuovi associati e gli avanzamenti di grado all’interno dell’Ordine. La docetica fa riferimento agli insegnamenti e alle finalità già fissate dai maestri: Martinez de Pasqually, Saint-Martin e Jean-Baptiste Willermoz (1730-1824). Per andare alle origini di questo insegnamento, inizia una rivisitazione di Platone in quanto ritenuto capofila della tradizione iniziatica mediterranea e si dà corso allo studio approfondito del filosofo soprattutto nei numerosi punti che trattano la parte esoterica della sua dottrina. La pratica ha notevole importanza e segue l’impostazione martinezista, già data da Brunelli, nei ritmi giornalieri, lunari e solari a seconda dei gradi. Con i nuovi Quaderni, si è dato inoltre ampio spazio anche alla “seconda via” o “via cardiaca” della quale si era sempre parlato, ma di cui mai erano state date tecniche pratiche di sviluppo individuale. Durante le discussioni sull’operatività, alcuni membri sostengono il ritorno a una ritualità di tipo papusiano, già rifiutata a suo tempo da Brunelli di cui l’Ordine si ritiene l’erede. Nasce così, nel 1995, il già citato Ordine Martinista Ermetico.

Nel 2006 il già citato Gran Maestro “Amorifer” ha nominato un nuovo Gran Maestro Aggiunto Vicario e Gran Cancelliere (“Athanor”, Claudio Carli). Il 28 aprile 2007 la Gran Maestranza dell’Ordine si è recata a Bucarest, in Romania, dove ha iniziato cinque nuovi Associati e un Superiore Incognito, segnando così l’approdo in terra rumena dell’insegnamento martinista; e nell’aprile 2008 ha costituito la prima Gran Loggia Nazionale di Romania.

 
 

B.: Francesco Brunelli, Il Martinismo e l’Ordine Martinista, Volumnia, Perugia 1980; Mauro Bargellini, Il quaderno di Platone (Piccola guida alla lettura di un Maestro), ed. privata a cura dell’OMAT, 2000.

 

L’Ordine Martinista Universale

Ordine Martinista Universale
c/o Nicola Ingrosso
Via Calamandrei, 2
74100 Taranto
E-mail: n.ingrosso@libero.itromeopaolo@hotmail.com
URL: www.martinismo.it

L’Ordine Martinista Universale è, secondo quanto afferma lo statuto, “una libera associazione iniziatica di uomini e donne desiderosi del proprio perfezionamento interiore da perseguire attraverso lo studio dei rapporti intercorrenti fra Dio, l’Uomo e la natura; essi si impegnano ad usare a fin di bene il frutto delle conoscenze così acquisite trasmettendo le stesse, secondo le regole dell’Ordine, a chi, dimostrandosene idoneo, le desideri per lo stesso fine”. È strutturato in due sezioni, exoterica ed esoterica. Alla prima appartiene il grado di Associato incognito (primo grado), e alla seconda i due gradi successivi (Iniziato Incognito, secondo grado, e Superiore Incognito, terzo grado).

L’Ordine Martinista Universale nasce nel 1992 per opera di Fabrizio Mariani (“Giovanni Aniel”) – associato al martinismo da Luigi Furlotti (“Aloysius”, 1909-1972) il 17 gennaio 1971 -, come abbiamo già visto Gran Maestro dell’Ordine Martinista Antico e Tradizionale dal dicembre 1984 al maggio 1992, abbandonato assieme ad altri dignitari martinisti a seguito della lacerazione interna prodotta dalla sua decisione di estendere alle donne la facoltà di trasmettere l’iniziazione. Dopo l’uscita dall’Ordine Martinista Antico e Tradizionale, Fabrizio Mariani fonda quindi l’Ordine Martinista Universale e nomina “Francesco Ieiaiel” Gran Segretario Tesoriere, “Enoch” Gran Cerimoniere, “Vega” Presidente del Collegio Italia Settentrionale, “Nut” Presidente del Collegio Italia Centrale e “Nicolaus” Presidente del Collegio Italia Meridionale. Così costituito il Gran Magistero, si decide di porre mano alla correzione dei rituali di iniziazione, giornaliero, lunari e solari, e l’incarico viene affidato a “Enoch” e “Francesco Ieiaiel”, ed è creata da “Giovanni Aniel” la prima donna iniziatrice nella persona di “Maria” (in seguito sono create altre iniziatrici fra cui “Nut”, “Simon Pietro”, “Aurora”, “Esther”, “Sumerim”, “Micael”, “Notei” e “Maresh”: nomi attribuiti, in effetti, a donne, anche quando generalmente utilizzati con accezione maschile).

Attualmente, dopo un sollevamento dall’incarico dei due Gran Maestri Aggiunti, nel 1998, “Giovanni Aniel” è affiancato da “Nicolaus” e “Francesco Ieiaiel”. L’Ordine Martinista Universale – che ha celebrato nella notte fra il 31 dicembre 2000 e il 1° gennaio 2001 alcune pratiche magico-sacrali legate all'”eggregore di catena” per celebrare l’arrivo dell’Età dello Spirito Puro – è attualmente diffuso in varie regioni italiane e conta una piccola presenza nel Mezzogiorno francese.

 

B.: L’Ordine Martinista Universale diffonde dal 1994 la rivista trimestrale a circolazione interna Anubi.

 

L’Ordine Martinista Tradizionale

Ordine Martinista Tradizionale
(L’Ordine ha sede presso la Grande Loggia dell’AMORC – Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis)
URL (internazionale): www.martiniste.org 

L’AMORC – Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis – il movimento rosacrociano fondato da Harvey Spencer Lewis – riconosce e patrocina l’Ordine Martinista Tradizionale (O.M.T.), la cui diffusione e giurisdizione coincide con il primo, come pure obbedisce alle medesime gerarchie iniziatiche, con ciò evidenziando il profondo legame che unisce le due strutture. Possono essere membri dell’O.M.T. i membri attivi dell’AMORC iscritti a un organismo locale dell’Ordine che abbiano ricevuto l’iniziazione al primo grado del Tempio dell’AMORC in una loggia. Una volta accettato, il candidato riceve una tessera che gli consente di presentarsi all’eptade più vicina per essere iniziato con una cerimonia solenne e suggestiva, e può quindi successivamente partecipare alle attività dell’Ordine Martinista Tradizionale. Diversamente da altre realtà martiniste, l’O.M.T. non ammette ospiti aderenti ad altre fratellanze nelle sue eptadi – a meno che non siano già membri dell’AMORC – poiché ritiene che l’adesione all’Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis costituisca un requisito di base per accedere al martinismo.

L’insegnamento dell’Ordine Martinista Tradizionale è suddiviso in tre gradi: Associato, Iniziato e Superiore Incognito. Ciascun grado comprende ventiquattro manoscritti da studiare collettivamente in eptade in ragione di uno al mese, dal che deriva che occorrono sei anni per prendere conoscenza dei settantadue manoscritti dell’O.M.T. Lo studio dei manoscritti avviene in un apposito tempio e in presenza di altri membri, e sono ammesse tre assenze per anno, oltre le quali l’iniziato è fermato al grado in cui si trova per un ulteriore biennio. Ogni grado è preceduto da un’iniziazione particolare, conferita in un apposito tempio martinista alla presenza di ufficiali nominati dal Gran Maestro dell’O.M.T., il quale coincide con il Gran Maestro dell’AMORC. Al termine dei sei anni di frequentazione e studio l’iniziato può accedere al Cerchio dei Filosofi Incogniti, le cui riunioni si basano su tavole preparate dagli stessi martinisti. La prima eptade è stata aperta a Verona, nel 1994, e la seconda a Milano, nel 1996.

L’Ordine Martinista Tradizionale – che similmente all’AMORC è aperto a uomini e donne – conta in Italia circa duecento iniziati.

 

L’Antico Ordine Martinista

Antico Ordine Martinista 
Via Buttigliera, 133 
14019 Villanova d’Asti (Asti) 
E-mail: segreteria@ordinemartinista.it 
URL:www.ordinemartinista.it

L’Antico Ordine Martinista, fondato nel 1954 da Francesco Gariglio (“Michael”, 1908-2001), è una filiazione indipendente la quale si riferisce a una peculiare “gnosi martinista” che affonderebbe le sue radici nella tradizione magico-teurgica egizia-atlantidea e nella sapienza esoterica proveniente da varie fonti, e in particolare dalla Qabbalah cristiana. Tale gnosi viene considerata universale e poggiante sulle “Quattro Colonne del Tempio”: arte, scienza, filosofia e misticismo. La prima colonna (Arte) offre la conoscenza occulta che deriva dalle opere dei grandi maestri della pittura, scultura, musica e letteratura, e trasmette messaggi e verità che pochi saprebbero interpretare nel loro reale contenuto esoterico. La seconda colonna (Scienza) offre la conoscenza e la sperimentazione oggettiva delle cose. La terza colonna (Filosofia) conduce allo studio delle varie correnti di pensiero. La quartacolonna (Misticismo) è lo studio della vita e delle opere dei più grandi mistici, a prescindere dalla religione di appartenenza.

Gli insegnamenti dell’Antico Ordine Martinista sono suddivisi in due parti principali. Nella prima, detta preparatoria, l’aspirante apprende le leggi metafisiche alla base dell’universo e della vita, prende dimestichezza con pratiche esoteriche e studia il pensiero e gli insegnamenti dei maestri passati – martinisti e non – che hanno indicato all'”Uomo di Desiderio” il modo di procedere con passo sicuro verso la meta ultima della reintegrazione. Questa prima parte degli studi, oltre a costituire la base degli insegnamenti dell’Antico Ordine Martinista, serve anche per saggiare il grado di volontà, costanza e abnegazione del nuovo accolito, e per questo motivo è detta anche “periodo di probazione”. Solo dopo avere dimostrato fermezza di propositi e ferrea volontà si viene iniziati al grado di Associato Incognito per procedere così alla seconda parte degli insegnamenti. Questa seconda fase è detta operativa e consente all'”Uomo di Desiderio” di accedere alla prima parte della rituaria segreta dell’Ordine, che procede nei gradi di Iniziato Incognito, Superiore Incognito e Superiore Incognito Iniziatore.

Attualmente, le logge all’obbedienza dell’Antico Ordine Martinista, oltre che in Piemonte, si trovano nell’Italia centro-meridionale e in una delegazione a San Paolo (Brasile).

B.: Fra le pubblicazioni, costituite perlopiù da edizioni anastatiche private di vecchie edizioni di opere di Martinez de Pasqually e Louis Claude de Saint-Martin, si veda: Antico Ordine Martinista (a cura di), Il Desiderio del Cuore, Moncalieri (Torino) s.d.

GLI ORDINI MARTINISTIultima modifica: 2012-11-24T11:12:58+01:00da mikeplato
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