L’ULTIMO GUARITORE e MAESTRO DEGLI ELEMENTALI

12 daskalos stylianos atteshlis
Intervista a Stylianos Atteshlis (Daskalos)
 
di Mike Plato
 
 
 
Cenni biografici
 
Il cipriota Stylianos Atteshlis, (1912-1995) noto anche come Daskalos (insegnante) e conosciuto comunemente come il Mago di Strovolos (etichetta che non ha mai gradito in quanto lui stesso si definiva un mistico, non un mago), era considerato uno degli ultimi veri Mistici e Guaritori Cristiani. Le pratiche di Daskalos sono leggendarie e, per quanto si sappia, uniche fra gli insegnamenti cristiani contemporanei. Tra l’altro, ricevette una laurea in scienze Metafisiche, un Doctorato e un Ph.D.. Affermò di essere un tramite, un canale di Padre Giovanni, il discepolo di Gesù, ovvero Giovanni Evangelista, e di altri Maestri Invisibili. Negli ultimi anni della sua vita, persone provenienti da tutto il mondo sono venute a Stoa in Strovolos per ascoltare le sue lezioni e cercare la guarigione. Daskalos è stato ampiamente conosciuto al di fuori di Cipro attraverso i libri scritti da Kyriakos Markides (che raccolse i suoi insegnamenti dal 1978 al 1983 e che lo citò come Spyros Sathi nel libri, affermando che è questo il nome con cui i discepoli lo conoscevano), ma sembra che Atteshlis poi troncò il sodalizio con il suo testimone. Le sue pratiche metafisiche sono associate con l’Induismo, con il Buddhismo Tibetano, e con pratiche Sciamaniche, più che con la tradizione Cristiana occidentale. Ma, leggendo i suoi scritti, si può scoprire come e quanto queste siano in realtà parte integrante del patrimonio mistico-esoterico del Cristianesimo. Malgrado la disapprovazione della Chiesa Ortodossa nei confronti delle sue attività, Daskalos non ha visto mai alcun conflitto fra la sua credenza cristiana e le sue pratiche di guarigione e d’istruzione. Effettivamente, era un buon amico dell’arcivescovo di Cipro Makarios. Per settant’anni ha insegnato con lo scopo di risvegliare le persone dal loro torpore spirituale. Benché fosse sempre disponibile ad aiutare e guarire ogniqualvolta gli si chiedesse aiuto, egli non volle mai essere trattato come un Maestro o un guru, ma piuttosto come un fratello guida e amico. Si è descritto spesso come un guaritore e un medico dell’anima la cui preoccupazione primaria era di alleviare il dolore ed aiutare coloro che intraprendevano un viaggio nella scoperta di se stessi. Una figura esoterica a lui analoga fu il cristianissimo Maitre Philippe di Lione, molto attivo all’inizio del secolo scorso nella cerchia esoterica di Papus e Paul Sedir. Markides ha affermato di aver realizzato, nel corso degli anni, che la reputazione di Daskalos quale uomo dalle straordinarie abilità psichiche fosse ben fondata. All’inizio era profondamente scettico sulle prodezze che gli venivano attribuite, come le guarigioni miracolose, viaggi fuori dal corpo (exomatosi), la telepatia e simili forme di fenomeni paranormali. Aveva letto di questi fenomeni, raccontati da osservatori degni di fede, ma non poteva esserne convinto personalmente. I suoi dubbi sulle presunte capacità di Daskalos cominciarono a recedere quando ebbe modo di osservarlo in azione di persona. Da principio fu impressionato dalla guarigione di una giovane donna ebrea, che affermava di essere posseduta da Demoni. Gli psichiatri e i rabbini che l’avevano visitata al suo paese non avevano potuto aiutarla e per un po’ era stata anche ricoverata in un manicomio. I demoni continuavano a infastidirla al punto da renderla incapace di vivere o di dormire normalmente. Dopo aver diagnosticato il suo problema come possessione, non da parte di demoni, ma di due spiriti umani, nazisti per la precisione, Daskalos procedette con l’esorcismo basato su formule derivate dalla Cabala. Nel corso di un solo incontro con Daskalos, la paziente fu liberata dal suo problema. Le voci che la tormentavano furono zittite, e la ragazza fu in grado di vivere un’esistenza normale.
 
 
 
Daskalos, vorrei comprendere il tuo sistema di guarigione, ma per farlo mi occorre conoscere le strutture fondanti del tuo pensiero. Cos’è la Vita secondo te? E soprattutto , credi che vi siano due tipi di vita, mortale e immortale? Che cos’è vita e che cos’è la Vita?
 
Sì, naturalmente, vi credo e dico che la grande vita e la piccola vita (come chiamate nello gnosticismo mandeo) sono due cose diverse. La Grande Vita è l’Essere, la piccola vita è il Divenire, la manifestazione. La grande vita é l’essere assoluto, la vita assoluta, l’assoluta realtà. La piccola vita é lo stesso dell’essere assoluto nella sua pluralità, tuttavia in espressione essa è il fenomeno della vita. Una é Vita, Vita assoluta. All’interno di questa Vita assoluta ci sono tutti i fenomeni di vita. All’interno della Vita assoluta ci siamo noi, ci muoviamo ed esistiamo. La grande Vita è l’oceano dal quale sgorga il fenomeno della piccola vita che non è che la Vita Assoluta nei mondi della separazione.
 
 
 
Cosa sono i mondi della separazione?
 
Sono i tre mondi dell’esistenza, ovvero materiale, psichico e noetico, nei quali le nostre personalità trascorrono i loro periodi di apparente separazione dagli Stati spirituali di fusione con l’Essere.
 
Ti allinei alla tripartizione ontologica di Paolo di Tarso, che sostenne l’esistenza di tre corpi e tre ontologie: soma, psiche, pneuma (nous)
 
Esiste una consapevolezza di Sé della personalità attuale e una consapevolezza di sé della personalità permanente. La personalità presente o attuale, definita come personalità temporanea, è una personalità sviluppata durante ogni incarnazione, che per esempio possiamo chiamare Giorgio o Maria. La personalità presente è una proiezione della personalità permanente nei mondi della separazione. Per quanto concerne la personalità permanente, essa è la parte attiva ed espressiva dell’anima, in consapevolezza di se all’interno dei mondi della separazione. Essa filtra conoscenza dalle personalità attuali e distilla saggezza. Dobbiamo intendere il sé della personalità permanente e il sé della personalità attuale come due estremi di una retta. Questi sono il punto luminoso e il punto meno luminoso. Il punto luminoso, il nostro vero sè steso, mostrerà la realtà al nostro sé meno luminoso. La nostra autoconsapevolezza di anima, cioè la nostra autoconsapevolezza di personalità permanente, conosce la realtà. L’autoconsapevolezza di personalità attuale, il punto meno luminoso della linea, non conosce la realtà e deve apprenderla dal vero sé interiore. In ogni modo, supponiamo che la personalità permanente eterna (noetica o pneumatica) sia un ampio cerchio. Immaginiamo un altro cerchio più interno al primo e senza confini, che rappresenta l’anima (psiche) che è all’interno di Dio, all’interno dell’infinito privo di limiti. Essa è sempre pura e immacolata. C’è anche un terzo cerchio più piccolo interno gli altri due, e questo rappresenta la personalità presente conscia. I tre cerchi sono concentrici Se il cerchio più piccolo si allarga, la sua circonferenza e quella del cerchio più ampio si fondono, fino a diventare una: il cerchio più piccolo viene assorbito dal più grande. Il punto di espansione a cui si trova la circonferenza del cerchio più piccolo rappresenta il grado della propria perfezione. Il centro delle personalità presente e di quella permanente, come dell’anima conscia, è lo stesso. “Io sono” dice la personalità presente. Se le ascolti entrambe, sentirai una sola voce: “Io”. Ma quale Io? È una sola voce con la sua eco. In realtà è l’autocoscienza nella sua totalità che afferma: “Io Sono, e sono le esperienze nell’ambito della materia grossolana che causano la separazione delle due condizioni in noi”. Continuando con la metafora del cerchio, più la personalità presente conscia si apre, più essa penetra in quella permanente. Più evolvi sul sentiero spirituale, maggiori saranno l’influenza e il controllo del Sè interiore sulla personalità presente. Di solito diciamo per esempio che quest’uomo ha coscienza, mentre un altro non ne ha. In realtà non c’è essere umano che non abbia un centro . Il livello di coscienza di un individuo dipende dalla misura in cui la personalità presente è estesa in quella permanente.
 
Cosa è per te lo Spirito, il Nous, ovvero il cerchio più largo?
 
La parte noetica-pneumatica è la parte di noi stessi che è pura e non colorata dall’esperienza terrena. Lo Spirito è al di là dell’idea di Uomo, al di là di tutta la manifestazione. Non è mai nato e non morirà mai. È quella parte di noi che è qualitativamente identica all’Assoluto. E’ quel Melkizedek di cui parla Paolo nella Lettera agli Ebrei. Se l’Assoluto è l’oceano, noi come spiriti viventi, siamo gocce dell’oceano. Qualitativamente siamo come l’oceano. Lo Spirito è la nostra essenza divina, immutabile ed eterna. La personalità permanente é la parte di noi sulla quale vengono registrate le esperienze vissute durante un’incarnazione, per poi essere trasferite a quella successiva. La personalità presente è composta e influenzata dal corpo noetico, da quello psichico e da quello grossolano materiale. È quella che le persone normali considerano la loro personalità. La personalità presente è l’espressione più bassa di noi, che evolve costantemente e che tende a diventare una con la personalità permanente (Anima e Spirito).
 
Qual è la relazione tra le due vite, permanente e impermanente?
 
Vita è una, uno è l’ Essere assoluto, vita assoluta, realtà assoluta, vita autosufficiente, la verità stessa. La vita è l’espressione dell’ Essere assoluto, nella sua pluralità come fenomeni di vita e noi possiamo vedere questa vita in molti stati e forme. Diversa la vita degli esseri umani da quella del regno animale e da quella del regno vegetale o da quella del regno angelico. Noi siamo sia la grande vita che la piccola vita, entrambe sono in noi ed entrambe siamo noi. Siamo vita impersonale, come sante monadi, come parte dell’ Essere assoluto, ma siamo anche Vita personale egoica. Come Sè di personalità attuale e impermanente, consapevole di sé, noi siamo vita logoica, ma la vita logoica nei mondi della separazione ottiene la propria esperienza. Come gà permanente, come fenomeno di vita, noi siamo e non siamo, viviamo e non viviamo. Abbiamo un corpo materiale, che è nato, cresce, si sviluppa santo-spiritualmente nella totale saggezza, totale potere e bontà e, naturalmente, si dissolve: ceneri alle ceneri. Come corpo materiale e il suo doppio eterico, come corpo psichico e il suo doppio eterico e come corpo noetico con il suo doppio eterico, noi siamo la consapevolezza di sé della personalità e della vita nei mondi della separazione, nel mondo tridimensionale. Come corpo materiale, psichico e noetico Inferiore, siamo puramente santo-spirituali. Su questo, concordo completamente con il dogma cristiano greco-ortodosso. Il sè impermanente e il Sè permanente hanno natura e fini diversi. La logica non ha nessun rilievo nel cammino spirituale e per il Sè eterno. Che cos’è la logica se non il modo convenzionale di pensare in un tempo e in un luogo particolari? Il nostro interesse in quanto monadi eterne sono il Logos e la Verità, e sono al di là del tempo e dello spazio.
 
Daskalos, tu poni spesso l’accento sulla questione degli elementali e della loro costruzione. Sostieni che, per guarire gli altri, occorre conoscere e saper gestire questo aspetto. Cosa sono davvero gli elementari?
 
Gli elementali sono meglio noti come forme-pensiero. Essi possiedono una vita propria, come qualunque altra forma vivente, e possono avere un’esistenza indipendente da chi li ha proiettati. Qualunque pensiero e sentimento un individuo proietti, si tratta di un elementale. Le nostre personalità attuali, e le circostanze in cui viviamo, sono la somma totale degli elementali che abbiamo creato da quando siamo scesi nel mondo tridimensionale e dall’inizio dei nostro attuale ciclo di incarnazione. Noi creiamo moltissimi elementali, giorno e notte. Ve ne sono due tipi: elementali creati inconsciamente, chiamato elementali dei desideri-pensiero (elementali psichici); e quelli creati consciamente, chiamati elementali dei pensieri-desiderio (elementali noetici). Un individuo può vibrare attraverso pensieri e sentimenti. Il modo in cui una persona vibra, determina il tipo e la qualità degli elementali che crea. Quando vibra primariamente attraverso i sentimenti, la persona è sotto l’influsso delle emozioni e dei desideri, e il pensiero gioca un ruolo secondario. Quando invece l’individuo è sotto l’influenza del pensiero, costruisce elementali di sostanza noetica, e diviene maestro del potere delle immagini. Un ricercatore della verità dovrebbe addestrarsi a costruire elementali potenti, ma buoni, costituiti da forti pensieri all’interno dei quali il desiderio e il sentimento hanno un ruolo di sostegno. Tali elementali durano a lungo, sono più potenti e tendono a realizzare in breve tempo lo scopo per cui sono stati generati. I primi elementali sono propri delle persone ordinarie, che non possiedono la comprensione della natura del pensiero e del desiderio. Di conseguenza esse cadono preda delle loro stesse creazioni.
 
Quindi vengono vampirizzate dalle loro stesse creazioni
 
È una legge inesorabile che l’elementale proiettato in esterno tende a tornare al subconscio che lo ha generato, per acquisire nuova energia dal doppio eterico dell’individuo, e prolungare la propria esistenza. Ecco come si formano le ossessioni come il fumo, l’alcool, il sesso, il denaro. Ogni desiderio crea una forma-pensiero, che per vivere deve stimolare lo stesso desiderio che l’ha creata, generando un circuito chiuso e un potenziamento dell’ossessione. La tendenza degli elementali a tornare alla sorgente spiega la dinamica del karma, in quanto pensieri e azioni tornano sempre a chi li ha compiuti. Le persone vengono possedute dagli elementali che loro stesse creano come risultato delle loro debolezze. Soltanto in rari casi mi imbatto in possessioni di esseri che risiedono nel mondo eterico. Per esempio molti giovani finiscono in manicomio dopo aver creato potenti elementali per l’eccessiva masturbazione sullimmagine di una donna. Un elementale del genere succhiare l’eterico dell’individuo per prolungare la propria vita nella controparte eterica del mondo materiale grossolano. Questo può condurre all’insania. Il sangue succhiato dai cosiddetti vampiri è in realtà materia eterica. La stessa cosa avviene quando entità umane si comportano come fossero vampiri. Non si dovrebbe essere ostili e di mentalità ristretta con questi esseri. Perfino nel caso di elementali demoniaci, bisognerebbe essere tolleranti. Anche i demoni sanno come amare.
 
Come vengono costruito gli elementali?
 
Gli elementali vengono costruiti con la stessa sostanza della quale sono generalmente costituiti la personalità e gli universi, ovvero con materia eterica del mondo noetico, psichico e materiale grossolano. Il desiderio crea una visualizzazione mentale (immaginazione o costruzione di immagini), che crea materia psichico-noetica. Il pensiero genera una condensazione di materia noetica. L’uomo non è posseduto dall’oggetto del desiderio, ma dal desiderio che crea una forma psichica potente e lo domina. Percepiamo il mondo come buono o cattivo a seconda degli elementali che creiamo al nostro interno e che proiettiamo all’esterno. Nulla ha valore là fuori se non lo ha dentro di noi. Ciò che ha valore dentro di noi dona valore a ciò che è fuori. Ciò che è fuori è come ciò che è dentro; ciò che è fuori lo è perchè è già dentro.
 
Puoi entrare nel dettaglio dei meccanismi di creazione elementale?
 
Quando un elementale viene creato, la sua immagine appare alla radice del naso, proprio sul chakra che si trova tra gli occhi. L’elementale poi si sposta nei mondi psichici e crea un movimento ciclico la cui misura dipende dalla forza del desiderio. Poi ritorna alla persona ed entra nel suo corpo psichico, ma non dallo stesso punto dal quale è uscito. Si fa strada attraverso un centro diverso, quello situato dietro alla testa. A quel punto, l’elementale spinge la persona a rafforzare il desiderio, a generare energia o carica emotiva, e l’elementale trova cibo per il suo sostentamento, in modo assolutamente vampirico. Volendo essere più tecnici, nel corpo psichico della persona si generano vibrazoini analoghe. L’individuo le ricorda e il desiderio diviene più forte. L’elementale si stacca ancora una volta e si muove lungo la sua traiettoria ciclica. L’uomo ordinario non realizza quanto accade. L’elementale tende a dominarlo e può diventare così potente da sfiggire al suo controllo. In tal caso l’individuo diviene schiavo del suo desiderio, fino all’ossessione. Può accadere che l’elementale assorba, in tali casi, tanta di quella sostanza eterica da potersi persino materializzare.
 
C’è un modo per dissolvere queste forme noetiche?
 
Non si possono dissolvere o distruggere, ma solo disenergizzare. L’unico modo per svuotarle di energia psichico-noetica è fare uno sforzo continuato nel non pensare al desiderio, oppure attendere che col tempo il desiderio cali, affamando l’elementale fino a metterlo in sonno. Infatti, non è possibile combattere gli elementali direttamente. Intraprendere una guerra aggressiva verso di loro significa dar loro ulteriore energia. L’elementale del sesso è uno dei più potenti, se non il più potente. Combattere la pulsione sessuale comporta accrescere persino il desiderio, e chi lo ha sperimentato, lo sa. Il modo di neutralizzarli consiste nell’ignorarli. Quindi non lotta, ma indifferenza, il che non significa fuga, ma consapevolezza del circuito predatorio che abbiamo creato con la nostra coscienza. Con l’indifferenza non solo non si nutre più l’elementale specifico, ma addirittura gli si sottrae forza e li si neutralizza. Chi sta messo meglio? Un uomo che fuma ma vuole smettere lottando col desiderio di fumare? Oppure chi questo desiderio non ce l’ha proprio? La risposta è scontata. Per gestire al meglio il problema degli elementali, occorre usare la mente coscientemente. Qual’è lo scopo della meditazione, concentrazione e osservazione? Diventare padroni della mente. Così occorre addestrarsi nella visualizzazione, che significa emettere e proiettare forme pensiero viventi sotto il nostro comando. Gli elementali che creiamo ogni giorno sono ai nostri ordini? O siamo noi ai loro ordini e sotto la loro influenza?
 
E le Egregore? Sono o non sono un aggregato di forme-pensiero?
 
Sono la forza psichica di gruppi umani, di ogni gruppo umano, piccolo o grande che sia. Gli elementali di uno stesso genere si assemblano per formare potenti gruppi di elementali. Se un individuo o un insieme di individui vibrano alla stessa frequenza, attrarranno tale gruppo di elementali
 
Che cosa si suppone faccia un elementale?
 
Ci dà ciò che noi desideriamo o ci auguriamo di avere. Tutti i desideri e i voleri saranno soddisfatti prima o poi. Se non sono soddisfatti al momento in cui noi vogliamo è perché non diamo loro il tempo di lavorare. Li proiettiamo, li riportiamo indietro, li proiettiamo, li riportiamo indietro, ancora e ancora, e quando siamo stanchi di farlo li abbandoniamo, ed essi faranno ciò per cui sono stati creati. La maggioranza di voi dirà: un desiderio è stato realizzato ma non nel momento in cui avrei voluto. Noterete che tutti i vostri desideri ragionevoli sono stati esauditi, ma non nel momento che volevate voi. Questo è solo colpa vostra, perché non avete dato loro il tempo di lavorare per voi. Abbiate questo in mente: quando volete inviare un desiderio ragionevole o un augurio per avere qualcosa, allora dovete costruirlo accuratamente con la visualizzazione. Chiudete gli occhi e osservatelo. Dovete ottenere abilità nella visualizzazione. Quella non è fantasia o immaginazione, ma pensiero creativo: dobbiamo separare queste due cose. Vedete le cose che desiderate, chiedete e vi sarà dato; ma prima di desiderare di avere qualcosa, capite se essa sia una cosa ragionevole e prestate attenzione che non sia una pietra per colpirvi sul vostro cammino, quando verrà a voi, così che non vi dispiaccia di aver costruito questo elementale, perché se non c’è tempo per i vostri desideri, affinchè siano esauriti in questa incarnazione, essi saranno esauditi nella prossima o nella successiva. Così dovete osservare che ciò che ritenete di estrema importanza desiderare, non arrivi sulla vostra strada in una futura incarnazione. Quando studierete i desideri, troverete che quando un desiderio è realizzato, voi desiderate poi qualcos’altro e sempre qualcos’altro. Così un desiderio non è mai tutto.
 
 
Hai accennato alla reincarnazione. Quali argomenti puoi offrire a sostegno della dottrina della reincarnazione e quali prove hai che dimostrino la realtà della reincarnazione?
 
Innanzitutto ci sono argomenti storici e religiosi che sebbene in se stessi non costituiscano prove, sostengono la reincarnazione. Secondo, ci sono casi che mostrano chiaramente che la reincarnazione è una realtà e non una fantasia. La terza migliore prova della realtà delle reincarnazioni dell’individuo è quella che egli sperimenta quando si risveglia alla memoria delle vite passate. Ma consideriamo un argomento per volta. Nel nostro mondo molte persone, se non la maggioranza, accettano la reincarnazione come un dato di fatto. Nella maggior parte delle religioni del pianeta, la reincarnazione è chiaramente affermata o implicita. Nelle tradizioni esoteriche del buddismo, del taoismo e dell’induismo, la reincarnazione è considerata un dato scontato. Per coloro che comprendono l’Islam, intendo i Sufi, la reincarnazione è una realtà. Anche nella cristianità, la reincarnazione è implicita. Nelle religioni orientali, naturalmente, l’idea della reincarnazione è accettata molto più facilmente, perché in queste religioni c’è un contatto più diretto con le sfere psichiche. A differenza di quanto avviene nelle società occidentali, in Oriente c’è un contatto continuo con i defunti e con le entità che vivono in altre dimensioni. Perciò gli orientali sono più consapevoli di queste dimensioni. Nella proto-cristianità, la reincarnazione era fortemente accettata fino a che i Padri della Chiesa la rimossero delle Scritture.
 
Le esperienze acquisite in una certa incarnazione sono predeterminate? Credi nella predestinazione, nello già scritto da Dio?
 
No, l’anima Conscia conosce solo possibilità e probabilità. La personalità presente ha libertà d’azione, altrimenti gli esseri umani non sarebbero altro che degli automi. Il modo in cui un individuo paga i suoi debiti è una libera scelta. Il piano divino significa nascita e morte. Ogni altra cosa dipende da te. Se supponi che ciò che ti accade sia inevitabile, diverremmo assurdi fatalisti, cesseremmo di essere ricercatori della verità. Ciò che è predeterminato è che si discende per nascere, completare un ciclo di vita e quindi poi morire. Questo non può essere evitato. Ogni altra cosa nella vita si basa su ciò che porti dalla vite precedenti e scegli di sviluppare o di esprimere nella vita presente. Ciò che è predeterminato è la nostra discesa nella materia, dopo aver intrattenuto per la prima volta l’idea di Uomo. Quindi, attraverso ripetute incarnazioni, il nostro destino è quello di tornare là da dove siamo venuti. Questa è la legge generale dell’Incarnazione: si scende nella materia con lo scopo ultimo di ritornare alla sorgente. Il problema è quanto tempo impiegherai per riuscirci.
 
 
Perché per un’anima è necessario incarnarsi e poi ritornare?
 
Per realizzare forse chi è e acquisire l’autocoscienza. All’interno della nostra monade c’è autocoscienza, ma non la si riconosce. Come entità eterne, non possiamo diventare qualcosa che non siamo già. Comunque la mia personalità conscia permanente, somma totale di tutte le incarnazioni che ho attraversato, sviluppa attorno alla mia esistenza eterna la mia individualità distinta. L’esistenza e l’individualità non sono identiche. Io esistevo ancor prima di passare attraverso l’idea di Uomo. Una volta che ho attraversato e acquisito l’esperienza della materia grossolana, sono in grado di realizzare che esisto. Quindi ciò che guadagniamo è l’individualità all’interno dell’esistenza: diventiamo consci del nostro essere. Se non fosse la mèta ultima, la discesa nella materia grossolana seguìta dai cicli dell’Incarnazione sarebbe priva di senso.
 
Mi sovviene la parabola del Figliuol Prodigo
 
Certo. Nella parabola del figliol prodigo, Cristo rivelò indirettamente alla razza umana lo scopo della sua esistenza. Cristo racconta che uno dei due figli decise di abbandonare la casa del padre. Chiese la sua parte di ricchezze per andarsene a scoprire il mondo. Se ciò non fosse stato parte del piano divino, il saggio padre avrebbe potuto rifiutare, ma il piano era di lasciarlo andare, in modo che soffrisse privazioni, acquisisse conoscenza e poi ritornasse. Al figlio fu dato ciò che aveva chiesto, in realtà la ragione, il sentimento e un corpo materiale, cioè la sua attuale personalità. Egli prese la sua parte e se ne andò. Qualcuno potrebbe definire caduta o peccato la partenza da casa o la discesa della materia. Preferisco chiamarla esperienza. In questa nuova condizione, il figlio abusa della sua eredità e di conseguenza diviene un guardiano di porci. Nella materia diventa un “costruttore” di elementali, li nutre con la più bassa espressione della mente. I maiali della parabola rappresentano gli elementali che gli uomini creano incessantemente.
Quanto resta un essere umano all’interno dei mondi psichici prima di reincarnarsi?
 
I Rosacroce affermano 144 anni, altri dicono 50 anni, altri 500. Altri ancora sostengono che occorrano mille anni prima di rinascere. Io dico che è assurdo. Non c’è un tempo prefissato. È una questione personale. Conosco un mistico, per esempio, che restò nel mondo psichico solo 10 mesi prima di reincarnarsi.
 
 
Chi decide quando uno ritornerà sulla terra?
 
Dopo un periodo di tempo trascorso nel mondo psichico, quando l’individuo ha assimilato le esperienze della vita precedente, raggiunge un punto in cui il desiderio di ulteriori esperienze sulla terra si riaccende. La persona, allora, cercherà uno spirito affine che le dia la possibilità di incarnarsi. Un chiaroveggente può vedere lo spirito dell’entità che sta attaccato all’aura del futuro padre e della futura madre, in attesa dell’opportunità di essere concepito. Spesso questa oscilla tra le aure del padre e della madre.
 
Stai suggerendo che quando si è a livello psichico si cerca volontariamente di trovare qualcuno che ci faccia incarnare ?
 
Naturalmente.
 
Lo gnosticismo sosteneva che queste questioni fossero determinate da spiriti eonici incaricati delle incarnazioni.
 
I maestri ti chiuderanno in uno spazio assieme agli altri, poi sta a te trovare una casa. Supponiamo che attraverso i secoli tu abbia stabilito relazioni molto strette con 40 o 50 persone la cui aura è come la tua. Li ami ed essi ti amano. potrebbero averti come figlio. Puoi entrare ovunque tu possa accomodarti. Ci sono essere così vicini l’uno all’altro che, ogni volta che vengono avvicinati, si ritrovano. Ma ci sono anche coloro che si associano ciecamente, poiché i simili attraggono i simili. Capisci ora ciò che accade?
 
Da ciò che stai dicendo, sembra che in un certo senso dipende da noi trovare il buco adatto attraverso cui passare.
 
Naturalmente, quando il karma lo permetterà. A te è lasciata la scelta di passare attraverso il buco che ti è congeniale. Fai attenzione a questo punto, tra tutte le migliaia di fori, puoi passare solo da 200, è naturale che passerai attraverso uno dei 200 fori più vicini durante lo scuotimento della cesta, un foro adatto, con cui hai delle affinità. Laddove le vibrazioni sono simili, il karma è simile.
 
Chi sono dunque i maestri incaricati delle incarnazioni ?
 
Sono i Signori dei quattro elementi. Sono entità Arcangeliche eterne. Sono leggi. Sono una certa classe di Michele, una classe di Raffaele, una certa classe di Uriel e una classe di Samael. I Samael solo coloro che ci fanno comprendere il significato del male. Attraverso di loro abbiamo Satana. Tutti e quattro cooperano per scegliere dove un individuo si incarnerà. È molto difficile per noi comprendere come lavorino attraverso le cellule, attraverso il magnetismo, attraverso l’energia. È una questione complessa quella che riguarda il modo in cui un essere viene intrappolato in questo corpo che lo porta sulla terra.
 
 
Parliamo più in generale delle guarigioni
 
Le guarigioni che opero non sono eseguite da me, ma dallo Spirito Santo. Non sono che un canale di quella Super Intelligenza. I miracoli non dipendono da me. Se e quando lo Spirito vuole operare, lo fa. Se non sono io, ma Dio in me, le guarigioni che opero non richiedono retribuzione. I Guaritori veri non hanno mai percepito denaro. Gesù guariva e benediva, in cambio di nulla. Il mio lavoro di guaritore è quello di tutti i guaritori dell’antichità: combattiamo la magia nera, facciamo esorcismi, guariamo, lottiamo contro l’ingiustizia, combattiamo gli elementali malvagi e li dissolviamo, sostituendoli con altri benevoli. Tutto questo fa parte dei doveri dell’aiutante invisibile. Il guaritore deve saper intrappolare gli spiriti maligni e saperli intrappolare dove desidera. Uno dei luoghi meno graditi da queste energie negative –spiriti negativi eterni o elementali vulnerabili- è l’Erevos, un mondo intermedio in cui gli spiriti non vengono distrutti ma dove dimenticano se stessi, e quindi non più in grado di nuocere. Esiste un Erevos eterico, un Erevos psichico e uno noetico. Costringerli a passare in tutti e tre significa far prendere consapevolezza della loro malvagità. Spesso questi spiriti vogliono possedere un essere umano, e lo fanno attraverso il fegato e la milza.
 
 
 
Che tipo di Guarigioni possono essere praticate?
 
Nella guarigione psichica, lo psicoterapeuta trasferisce energia dal proprio doppio eterico a quello del paziente, con il desiderio che venga curato. In tal caso, la maggior parte del karma del paziente si è già esaurita e la guarigione è facile. Chiunque può diventare un guaritore psichico. Nella guarigione spirituale, d’altrocanto, il guaritore condivide il karma del paziente e come risultato ne soffre. Non si paga mai per qualcun altro, a meno che non ci si offra di farlo. La forza che spinge a portare il peso di un altro è sempre l’amore. Non è possibile assumere il karma altrui senza esserne consapevoli. Si condivide il karma di qualcun altro solo superconsciamente. Potrebbe accadere che si possa prendere inconsciamente il karma di chi si ama ma non nella terapia. Nella guarigione spirituale, il terapeuta è pienamente conscio di ciò che sta facendo attraverso la sua supercoscienza.
 
 
 
Molti guaritori proclamano di essere guaritori.
 
Anche questo è sbagliato. Nessun essere umano dovrebbe proclamarsi guaritore. Lo Spirito Santo fa la guarigione. Gli esseri umani sono solo strumenti, mezzi nelle mani del Santo Spirito e dei santi Arcangeli degli elementi. Essi causano il fenomeno che chiamiamo guarigione. Anche Cristo, che era Dio perfetto, uomo perfetto, disse, quando parlò da Figlio dell’uomo: “io da solo non posso fare nulla”, e aggiunse che era il Dio in lui che operava. Allora è un grande onore per il guaritore essere usato dalle tante intelligenze e dal Santo Spirito in questo lavoro, che è un lavoro sacro. Possiamo dividere i cosiddetti guaritori in due categorie: i guaritori psichici e i guaritori spirituali. I guaritori psichici lavorano principalmente con la vitalità eterica, mentre il guaritore spirituale eleva la sua coscienza alla fusione nell’identità collettiva. Ci concentreremo in primo luogo sulla guarigione psichica. Abbiamo osservato e appreso che il corpo umano ha in sé un tipo di energia elettromagnetica. La chiamiamo vitalità eterna. Il guaritore deve conoscere ciò che essa è, come ottenerla, come trattenerla e disporne. Così, dentro e intorno al nostro corpo materiale, c’è questa energia che noi chiamiamo vitalità eterica. È il nostro pane quotidiano, dato da Dio. Gli chiediamo di darci oggi questo pane quotidiano. Questa energia vitale è il nostro pane quotidiano o come disse Cristo: “io sono il pane della vita”, cioè l’energia e l’espressione di Cristo stesso. Quindi dobbiamo considerare questa energia come sacra, sacra quanto sacro è il corpo materiale. La maggioranza dei cosiddetti guaritori usa questa energia inconsciamente, soprattutto se la loro personalità non è completamente evoluta. Che essi abbiano successo o meno, non sanno perché. Dovremmo imparare a usare questa energia consciamente, quindi dobbiamo saperne di più. La vitalità eterica tiene il corpo materiale vivo e in buona salute. E’ ovunque in noi e intorno a noi. Può essere ottenuta respirando, mangiando e in altri modi di assimilazione dai mondi di altre dimensioni. Questa energia è dentro e intorno al nostro corpo materiale, in ciò che noi chiamiamo il doppio eterico. Il magazzino di questa energia è il plesso solare. Cristo parlò di questa energia. Una donna, l’emorraissa, credeva che sarebbe stata guarita solamente toccando la sua veste; la toccò e fu guarita. La fede è un grandissimo potere. Dovremmo sapere che ci vengono date certe quantità di questa energia vitale dalla onnipotente intelligenza ogni giorno. Che cosa ne facciamo? Noi esauriamo questa energia bruciandola.
 
 Uno psicoterapeuta spende parte della sua energia quando guarisce, tanto da essere stanco alla fine del giorno?
 
No egli non spende nulla di suo. Egli non fa la guarigione. Sono il Santo Spirito e i santi Arcangeli che usano lo psicoterapeuta come canale. Se gli ama veramente l’umanità, ama veramente Dio, è armato di compassione, può guarire centinaia di persone al giorno senza esaurirsi. Ogni persona che costruisce forti elementali d’amore, che crede e desidera che il paziente stia bene, aiuterà nel processo di guarigione. Come sarà guarito un paziente? Gli daremo vitalità eterica e quella vitalità eterica opera, ma possiamo anche cooperare con i santi Arcangeli, usando ciò che potremmo definire poteri più elevati: visualizzazione, visualizzazione creativa, anche materializzazione o dematerializzazione.
 
 
Lo facciamo noi?
 
Noi non facciamo nulla. Noi facciamo ciò che è di Dio, non nostro: perché anche i nostri corpi non sono nostri, perfino le nostre personalità non sono nostre. Tutto proviene dall’Autorità assoluta, e tutto è per onorare la realtà assoluta. Oggi molti psicoterapeuti, ritenendo di poter guarire le persone, fanno sì che il loro subconscio trasmetta questa energia ai pazienti. Credono di poter passare questa energia dal loro corpo ai pazienti, toccandoli con le loro mani. Naturalmente, il successo dipende dalla profondità del loro credere. La fede conta. Essi però non stanno dando niente di loro, i veri guaritori sono il Logos, il Santo Spirito e madre natura, nella quale il Logos è onnipresente. Anche se il guaritore non interferisce, una ferita a una gamba, per esempio, può guarire da sola tramite la natura. Un cosiddetto guaritore psichico dovrebbe conoscere la natura del doppio eterico e la natura dell’energia vitale. Dovrebbe comprendere come immagazzinarla nel doppio eterico del corpo materiale e come mantenere il suo doppio eterico sempre colmo, per emetterla. Dovrebbe sapere come sintonizzarsi col magazzino di energia, e per fare ciò deve addestrarsi per conoscere il suo subconscio, pulirlo, sapere come rienergizzare elementali di guarigione, e aiutare a far fuoriuscire dai pazienti gli elementali che causano malattie. È un addestramento che necessita di moltissimi anni di meditazione, concentrazione, visualizzazione, contatto con il subconscio e con l’energia vitale . Dovremmo essere capaci di usare autocoscientemente il doppio eterico e la vitalità eterica, nello stesso modo in cui ognuno di noi usa le proprie mani. Queste sono lezioni che diamo sempre, non solo a coloro che vogliono divenire psicoterapeuti, ma per l’elevazione spirituale di tutti. Joshua Immanuel il Cristo insegnava ai suoi discepoli l’arte della guarigione. Come rendere i loro corpi, o piuttosto i doppi eterici dei loro corpi, completamente pieni di questa energia, tramite esercizi di respirazione, di concentrazione su questa vitalità eterica, e naturalmente, come credere ed essere addestrati nella visualizzazione. Un buon psicoterapeuta dovrebbe avere un’ampia conoscenza della anatomia del corpo materiale. Ci sono molti buoni libri di anatomia umana. Dovremmo conoscere gli organi del corpo materiale, come funzionano, usando la vitalità eterica del doppio eterico. Dovremmo essere capaci di trovare le cause della malattia. Cooperare con un medico se necessario. Una conoscenza dettagliata di tutte le qualità del doppio eterico è un obbligo. Uno psicoterapeuta dovrebbe essere addestrato a conoscere la parte subconscia della personalità, perché tutte le malattie del corpo materiale vengono dal subconscio. Ciò che è necessario è un’appropriata psicoanalisi, nel modo in cui noi intendiamo questo termine. Mentre un corpo materiale è simile a un altro corpo, le personalità sono tutte diverse e i loro bisogni differiscono di caso in caso. Prima regola: avvicinate il vostro paziente non come uno psicoterapeuta o un medico, ma come un amico amorevole. Cercate di creare fiducia in quella persona. Uno psicoterapeuta, mostrando amicizia verso il paziente, gli deve permettere di parlare. Non dovrebbe interferire, né dire nulla, ma essere concentrato e ascoltare molto attentamente, per trovare la causa della malattia. Non ci sono due persone che presentino lo stesso caso, lo stesso modo di pensare, lo stesso modo di sentire. Prestate attenzione a ciò che dite. Un buon psicoterapeuta ha bisogno della cooperazione dei santi Arcangeli. Li dovrebbe conoscere, contattare autocoscientemente e cooperare con loro. Quando Joshua Immanuel il Cristo guariva, toglieva dalle persone la colpa, il karma: “i tuoi peccati siano perdonati, non peccare più” questo diceva. Il paziente doveva credere che i suoi peccati erano perdonati. Cos’è la guarigione spirituale? Chi è un guaritore spirituale? Colui o colei che si è addestrato per molti secoli ed è venuto nel mondo con un cuore che appartiene al Logos, che risplende solo di amore per tutti. Sintonizzandosi col Logos, può lavorare direttamente con una forte visualizzazione, amore e potere di volontà. In questo caso, può trattare con gli elementi e usare ciò che noi chiamiamo materializzazione e dematerializzazione; ma ancora, è il Cristo che compie il lavoro tramite lui, non il guaritore che lo compie. Persino un guaritore spirituale non deve presentare se stesso come un guaritore, ma dovrebbe piuttosto sentirsi onorato di essere canale per il piano divino. Ciò significa che nessuno può essere un buon guaritore spirituale a meno che l’egoismo della sua personalità non sia stato completamente annientato. Poiché un guaritore spirituale coopera con lo Spirito Santo, può agire con autorità. Può sentire la presenza dello Spirito Santo in se stesso e può dire: “noi lo abbiamo fatto, il Santo Spirito e io”, essendo io il suo ego anima e non il suo egoismo personale. Ogni guarigione presuppone la coordinazione con lo Spirito Santo. Siamo semplicemente il canale del piano divino. Il successo non è nelle nostre mani. Il ricercatore della verità deve perciò sopraffare la tendenza egotistica di attendersi la guarigione ogni volta che pone le mani su un paziente. Tutto quello che possiamo fare è cercare di aiutare gli altri e portare avanti i nostri doveri e le responsabilità. Occasionalmente si possono testimoniare fenomeni di guarigione che possono scuotere il nostro equilibrio. Ponendo semplicemente la mano sulla ferita, per esempio, si può essere in grado di affrontare il processo di guarigione e curarlo in pochi attimi. Comunque è anche possibile che non ci venga permesso di realizzare la più semplice forma di guarigione. Realizzare una guarigione è più naturale che non riuscirci. È più facile avere successo, perché è il desiderio dell’assoluto, dello Spirito Santo. Quando la guarigione non avviene, significa che c’è un debito karmico che non può essere superato. Non è possibile sapere fin dall’inizio se il karma permetterà una guarigione e quindi agire. La decisione sul fatto che la cura avvenga o meno è al di là del nostro potere. Come terapeuti, noi dovremmo essere sempre pronti a offrire la nostra energia eterica per aiutare qualcuno che ha bisogno. Per mezzo del nostro mero desiderio di essere d’aiuto, creiamo automaticamente un elementale terapeutico, che rimarrà sull’aura del paziente. Egli non può percepire alcun risultato immediato, ma l’elementale resterà sulla sua aura. Il debito può essere sopraffatto in qualunque momento del futuro. Quando ciò avverrà, l’elementale sarà attivato e provocherà la guarigione. Per questa ragione, per quanto spesso un paziente venga da noi a cercare aiuto, non bisogna mai rifiutare. Dobbiamo essere pronti a ripetere lo stesso lavoro, senza preoccuparci del fatto che la guarigione avvenga o meno. Con la nostra disponibilità ad aiutare la persona, forniamo ulteriore energia eterica, che rafforza l’elementale terapeutico che si trova sulla sua aura. Un terapeuta animato da un genuino desiderio di aiutare un altro essere umano non mancherà mai di fare così, fisicamente o psichicamente.
 
 
 
I colori possiedono proprietà terapeutiche in se stessi o provocano effetti terapeutici, perché il guaritore stesso li infonde di potere curativo?
 
 Innanzitutto i colori non esistono, sono solo vibrazioni eteriche, che ci offrono l’impressione dei colori. Il colore è anche luce, suono, movimento e molte altre cose. Quando dico che questo colore è rosso, significa semplicemente che il mio occhio assorbe l’irradiazione di questa frequenza di vibrazione, che colpisce una parte del mio cervello. La personalità Coscia presente interpreta allora questa irradiazione come colore rosso. Qualunque cosa fornisca la stessa vibrazione nel nostro ambiente creerà per noi esattamente questa sensazione di rosso. Tutto ciò che esiste è il risultato di frequenze vibrazionali, compresa la composizione della materia. Abbiamo osservato che specifiche frequenze di vibrazioni e corrispondenti centri del cervello provocano determinati risultati, come la calma e la tranquillità per esempio. Allora concludiamo che quel particolare colore possiede queste qualità. Abbiamo notato anche che c’è una corrispondenza tra il sentimento dell’amore altruistico e la vibrazione che ci fornisce l’impressione della luce bianco-rosata. Se mi chiedeste perché le vibrazioni che danno la sensazione della luce bianco-rosata sono in grado di calmare, non saprei rispondervi. Credo che nessuno possa rispondere a una domanda del genere. Tuttavia c’è qualcosa da aggiungere. Un colore che può calmare una persona, può avere opposto effetto su un’altra. Possiamo comunque dire che, in generale, il colore bianco rosato può avere un’azione calmante sulla maggior parte delle persone. Se dipingo una stanza di bianco rosato e vi metto un individuo molto nervoso, il nervosismo potrebbe intensificarsi.
 
Tu insegni la creazione di sfere luminose a scopi terapeutici
 
Il guaritore deve saper creare e proiettare sfere di luce, ovvero elementali di guarigione, per poi inviarle con le mani a individui o persino a gruppi. Uno psico-terapeuta può allenarsi nella visualizzazione e creazione di sfere dai colori idonei allo scopo. Ogni colore possiede una vibrazione specifica in grado di influenzare qualsiasi deficienza di personalità. Le sfere non guariscono dal disturbo ma dall’origine karmica del disturbo. Mentre create le sfere di luce-colore, magnetizzerete le vostre mani, energizzandole con potere di guarigione. Le vostre mani potranno avvertire l’energia della sfera in modo molto concreto quanto più sono forti volontà e immaginazione.
 
 
Qual è la relazione tra te guaritore e colui che chiede guarigione?
 
Quando vuoi guarire qualcuno da energie immonde, devi capire quel qualcuno, entrare nella sua vibrazione, conoscere ciò in cui crede. Una volta ho liberato una ragazza ebrea dall’interferenza insistita di spiriti disincarnati di soldati nazisti. Ebbene, con lei ho usato la stella a sei punte e mi sono rivolto a lei parlando e pregando in ebraico.
 
Gli scettici direbbero che la guarigione è possibile solo perché il paziente stesso crede nel guaritore e che la guarigione derivi da potenti suggestione e autosuggestione. Come affronteresti questo argomento?
 
In una certa misura hanno ragione. La suggestione e l’autosuggestione sono spesso condizioni necessarie al successo della terapia. Lo stato della nostra salute, dopo tutto, è il prodotto dei nostri pensieri e delle nostre emozioni. Il dubbio agisce come una forma di autosuggestione negativa che ritarda la guarigione.
 
La malattia, qualunque essa sia, è un effetto del karma. Il guaritore dissolve il karma?
 
Tutte le malattie sono dovute al karma. Si tratta del risultato dei nostri debiti o dei debiti di altri che amiamo. Posso capire che si paghi per il proprio karma ma cosa significa pagare il karma di qualcuno che si ama? Cosa pensi che intendesse Cristo quando ci spinse a portare il peso l’uno dell’altro? Il karma deve essere pagato in un modo o nell’altro: questa è la legge universale dell’equilibrio. Così, quando amiamo qualcuno, possiamo assisterlo nel pagare parte del suo debito. Tuttavia questo è possibile solo dopo che la persona ha ricevuto la sua lezione e non è quindi necessario che paghi il suo debito completamente. Quando la maggior parte del karma è stato saldato, qualcun altro può assumersi il peso rimanente e liberare l’interessato dal dolore. Quando siamo propensi a farlo il Logos assume 9/10 del debito rimanente e noi, in effetti, ne assumiamo solo 1/10. In questo modo il debito finale che deve essere pagato è molto minore e il dolore risulta considerevolmente ridotto. Queste non sono percentuali arbitrarie ma fanno parte della natura delle cose. Supponiamo che qualcuno abbia ucciso diverse persone nel corso delle sue incarnazioni e che sia stato amato da un’altra persona. Un vincolo d’amore si è stabilito fra loro attraverso i secoli. Quella persona potrebbe accettare volontariamente consciamente o inconsciamente parte del karma della persona amata, sempre che la maggior parte del debito sia già stata pagata dall’altra persona e nel frattempo ella abbia ricevuto la lezione necessaria, altrimenti questo non sarebbe possibile.
 
 
Parli di guarigione come di espiazione al posto altrui, come di caricarsi il karma altrui, come di assorbire l’energia negativa di altri. Mi sovviene il capitolo 16 di Levitico in cui il capro si carica dei peccati del popolo e viene mandato ad espiarli nel deserto in sacrificio.
 
 Qualunque cosa di doloroso ci accada in questa vita, si tratta del risultato dei nostri debiti o del risultato della nostra disponibilità a pagare i debiti di coloro che amiamo e il cui karma sarebbe per loro troppo pesante. Quando diventerete dei maestri e sarete in grado di Armonizzarvi con il bene universale, sarete nella posizione di poter assumere il karma non solo degli esseri amati ma anche delle persone che sono considerate vostre nemiche. Come maestri potete essere in grado di fermare il dolore del vostro corpo ma non lo farete perché narcotizzando il vostro corpo automaticamente quindi rinvierete il dolore alla persona di cui avete assunto il karma. Cristo ci mostrò il modo quando fu crocifisso e soffrí sulla croce come una persona comune. Quando raggiungete uno stadio superiore della vostra evoluzione, il Logos può chiedervi di fare semplicemente questo: portare il karma degli altri, perfino dei vostri nemici. Voi siete il canale del Logos e dovreste considerare un onore il fatto di risultare utili. Potreste chiedere: qual è la mia ricompensa per questo? Se ponete una domanda del genere significa che il vostro egoismo é vivo e molto pericoloso: l’onore che vi viene offerto é quello di mettere le vostre spalle sotto quelle del Logos, la ricompensa più grande.
 
 
Daskalos qual è la differenza tra il Cristo Logos e lo Spirito Santo, di cui parli spesso?
 
 
Sono contento che tu me l’abbia chiesto. Il Cristo Logos e lo Spirito Santo sono i due modi in cui l’Assoluto si manifesta attraverso la mente. Lo Spirito Santo rappresenta la supercoscienza impersonale che esprime il potere dell’Assoluto, rendendo possibile la creazione degli universi. E’ la parte dinamica dell’Assoluto. Il Cristo-Logos è quella parte dell’Assoluto che rende possibile l’esistenza dell’autocoscienza. Come entità eterne, noi apparteniamo sia al Logos che allo Spirito Santo. Gli animali appartengono soltanto allo Spirito Santo. Supponiamo che l’Assoluto sia la testa, lo Spirito Santo la mano sinistra e il Logos la mano destra: è la Trinità in Uno. Capisci ora il motivo per cui in chiesa si canta nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo? Quando dico Cristo-Logos non intendo Gesù Cristo. Gesù stesso disse: prima che Abramo fosse, Io Sono. Il Cristo-Logos è sempre stato all’interno dell’Assoluto, prima dell’apparizione di Gesù. Chiamiamo Gesù di Nazareth Cristo perché egli era l’espressione più perfetta e completa del Logos universale . E’ la luce che illumina ogni uomo che scende sulla terra. Lascia che ti spieghi ciò che intendo. Supponiamo che Cristo sia il sole, la cui luce si riflette sulla superficie del nostro pianeta. Una pietra nera rifletterà quella luce a malapena. Un’altra pietra di un colore diverso rifletterà più luce. Un marmo bianco rifletterà ancora più luce. La luce che ogni pietra riflette dipende dalla sua qualità e dal suo colore. La quantità di luce del Logos riflessa all’interno del Logos riflessa all’interno di noi dipende da quanto siamo evoluti come autocoscienza, da quanto sviluppato è il nostro corpo psiconoetico. Comunque, tutte le pietre per quanto scure siano ora, attraverso l’influsso del Sole un giorno diverranno brillanti come la lampada. Capisci? Ora parliamo dell’esistenza come distinta dall’essere. In che cosa si differenziano? Qualunque cosa esista è, al di là dell’evoluzione, al di là dell’espressione, nell’eterno presente, nell’Assoluto. Noi siamo come tante monadi, come anime, prima di esistere. Acquisiamo esistenza quando passiamo attraverso l’idea di Uomo ed entriamo nel mondo della separazione e dell’esistenza. Ciò che esiste ha un’inizio e una fine, che a sua volta diventa un nuovo inizio per un nuovo ciclo di esistenza. Come entità eterne, semplicemente siamo. Siamo sempre stati. È attraverso i cicli di esistenza che acquisiremo la nostra autocoscienza. Questo è il significato della parabola di Cristo sul figliol prodigo che ti ho spiegato prima. Quando Cristo disse: «io sono la via, la verità e la vita» cosa credi che intendesse? Io sono il tempo. Io sono la saggezza dell’Assoluto oltre l’evoluzione dei fenomeni nello spazio e nel tempo. Quanti pensi possano afferrare il significato delle parole di Gesù? Credimi, la religione cristiana ha sostanza ma siamo rimasti sulla superficie dell’oceano. Dobbiamo ancora scandagliarne le profondità. Quindi, la mente dell’uomo può concepire due nature dell’assoluto e tre attributi. Le due nature, come abbiamo visto, sono quelle del Logos e quelle dello Spirito Santo. Studiando la natura, possiamo comprendere anche i tre attributi del dio Trino, cioè l’onniscienza, l’onnipotenza e l’assoluta bontà.
 
 
 
Come per l’Akasha di Rudolf Steiner, tu credi in un registro eterico di memorie dei pensieri e delle conoscenze dell’umanità?
 
 La definisco Mente Universale, Jung la definì Inconscio Collettivo. Qualunque cosa sia stata impressa nella mente universale, esisterà sempre. Supponiamo per esempio che io desideri contattare un maestro vissuto 4000 anni fa. Da quel tempo, l’entità che si è manifestata come quel maestro si è incarnata magari più di 25 volte. In questo momento egli è vivo o un’entità morta? Sia lui che tutte le sue altre incarnazioni sono vive nella memoria universale. Inconsciamente siamo collegati a tutte le nostre incarnazioni, e qualunque incarnazione portiamo alla coscienza è un entità vivente. Il maestro è vivo perché l’entità che l’ha emanato è viva. E’ possibile comunque richiamare il maestro dal deposito della memoria universale e perfino semi-materializzarlo di fronte a noi e conversare con lui, indipendentemente dal fatto che oggi l’entità incarnata come quel maestro possa trovarsi in un altro corpo. Devi tenere a mente che quel maestro nella memoria universale è un elementale vivente, non un essere umano. L’autocoscienza che era quel maestro non è più presente. Se richiamo quel maestro e converso con lui, avrà l’intelligenza di quel maestro di quel periodo, non sarà in grado di offrire più di quanto quel maestro conoscesse durante la sua vita. Per un maestro è possibile leggere le vite passate come pagine di un libro. Può farlo coordinando la sua coscienza con l’elementale della vita passata di una persona e sperimentando i pensieri e i sentimenti di quell’elementale. Se le incarnazioni passate non fossero ancora vive, una prodezza del genere sarebbe impossibile. Le pagine del nostro libro delle incarnazioni non sono foglie morte, ma elementali viventi.
 
 
 
Nomini spesso l’Assoluto. Cos’è l’Assoluto?
 
 Non è possibile per i nostri cervelli umani comprendere la natura dell’Assoluto. Non possiamo conoscere Dio, se non arriviamo a conoscere noi stessi. Quando raggiungeremo quel punto, il nostro stesso Sè diventerà lo specchio che, attraverso il riflesso, ci metterà in grado di conoscere Dio. La nostra piccola coscienza si risveglierà alla supercoscienza. Comunque, anche se i nostri cervelli terreni sono limitati nel comprendere l’Assoluto, possiamo tuttavia avere una vaga conoscenza di alcune delle sue caratteristiche. Ora parlo sulla base della mia esperienza personale, fondata sulle mie indagini nella memoria universale. So che l’Assoluto è. Non immaginare che questo Assoluto sia qualche strano Dio, che le varie religioni ci hanno tramandato. L’Assoluto è ogni cosa, un’entità multidiversificata nell’Uno. Un attributo basilare dell’Assoluto è la sua autosufficienza o la sua autarchia. Con ciò intendo che Egli possiede ogni cosa all’interno di Sè. Non gli manca nulla e non ha bisogno di nulla. Se la natura dell’Assoluto fosse pura autarchia, la creazione dei mondi sarebbe stata impossibile. Bene, un altro attributo dell’assoluto è la spinta a manifestarsi; chiamala esplicazione divina se vuoi. Egli vibra all’interno di se stesso, ha vita, moto. Riesci a immaginare la vita senza il fenomeno del moto? No. Sulla base di questa osservazione, diversi mistici conclusero che Dio è movimento (divenire). Questo è un errore. La vita come movimento è la natura dell’assoluto, ma non è l’assoluto. Prestate attenzione, perché questo è un punto difficile da afferrare. Supponiamo che all’interno delI’Infinito senza limiti non ci siano fenomeni. Che cosa potremmo conoscere dell’infinito?
 
 
Ma chi sarebbe il conoscitore in questo caso dato che non esisteremmo?
 
Non esisteremmo, tuttavia saremmo. Presumendo che l’Infinito abbia al proprio interno vita, movimento, vibrazione, senza nessuno o nulla che vibri o si muova, noi ci troveremo semplicemente in uno stato di assoluta autosufficienza. Non esisteremmo. Comunque, è nella natura dell’Assoluto esprimersi, creare gli universi. Fu creata la Mente. Quando? Poiché è parte dell’Assoluto, essa è sempre stata.
 
 
Che cosa intendi con mente?
 
 La Mente è la super sostanza che rende possibile l’esplicazione divina dell’Assoluto. Essa include non soltanto l’universo grossolano materiale ma tutti gli universi: quello psichico, quello noetico, quello noetico superiore e oltre. Ogni cosa è Mente, ma la Mente non è l’Assoluto. È il mezzo attraverso il quale l’assoluto si manifesta. L’Assoluto è al di là di ogni manifestazione. Pensaci un momento, tutto quello che vediamo intorno a noi è il prodotto del pensiero divino che si materializza.
 
 
Cosa succede ai diversi corpi e alla personalità dopo la morte ?
 
 Il corpo materiale grossolano non puo mantenersi senza il suo corrispondente doppio energetico. La morte perciò significa separazione e disintegrazione del doppio eterico da corpo materiale grossolano. Normalmente sono necessari 40 giorni per la distruzione del doppio eterico. É per questo motivo che nella nostra religione si tiene accesa una candela per 40 giorni sulla tomba del defunto. Il doppio eterico di una persona deceduta è altamente malleabile, e può essere accalappiato da un mago nero che puo utilizzarlo per scopi malvagi. Perciò è preferibile l’usanza indiana di cremare i corpi dei defunti. Una volontà individuale dopo la morte comincia a vivere pienamente conscia all’interno di uno dei sottopiani dei mondi psiconoetici, portando con sé vizi e virtù, mete e aspirazioni. La sua personalità non subisce alcun mutamento. Solo la realtà dello spazio cambia. L’individuo entra in una dimensione in cui lo spazio come noi lo percepiamo sul piano materiale grossolano non esiste, e egli sperimenta lo spazio come significato, come concetto. Occorre realizzare che i piani e i sottopiani dei mondi psichici e noetici occupino lo stesso spazio. Questo spazio è il centro della Terra, ovunque sul pianeta, la superficie del pianeta e lo spazio attorno al pianeta. Non pensate che questi piani psiconoetici e questi sottopiani siano sovrapposti uno all’altro. In questo stesso momento nella punta di uno spillo, nello spazio in cui ci troviamo e ovunque, esistono tutti i piani e i sottopiani dei mondi psicologici. Si tratta di uno stato di esistenza, di vibrazioni e del modo per sintonizzarsi con esse. Quando un essere umano abbandona il corpo materiale grossolano comincia a vivere simultaneamente all’interno di due piani di esistenza, un piano psichico reale e il suo mondo psichico soggettivo. La maggior parte degli esseri umani è così coinvolta nel proprio guscio individuale da essere inconsapevole della natura del piano psichico all’interno del quale vibra. L’evoluzione del ricercatore della verità implica lo sviluppo della capacità di distinguere tra il mondo psichico reale e l’ambiente psichico soggettivo, che le persone costruiscono attorno a se stesse con gli elementali che portano con sé quando rientrano. Ciò che é brutto in questi piani psico-noetici é quello che ciascun individuo nasconde all’interno del guscio soggettivo nel suo mondo psichico, che gli dà le vibrazioni del male, dell’odio e della volgarità. Nel mondo psichico non pensiamo con i nostri cervelli. Li abbiamo, ma ci servono. Ogni cellula del corpo psichico è un centro di coscienza che riceve impressioni. Abbiamo occhi, ma, per la stessa ragione, non ne abbiamo bisogno. All’interno del mondo psichico non c’è separazione tra noi e gli oggetti esterni. Quando ci coordiniamo e ci focalizziamo su qualcosa, siamo simultaneamente uno con quell’oggetto. Siamo all’interno di esso e attorno a esso, ma possiamo farlo a patto di trovarci effettivamente all’interno del mondo reale e non all’interno dei singoli gusci che creano i nostri stessi mondi psichici. In queste condizioni dipingiamo ogni cosa secondo i nostri pregiudizi e le nostre impressioni. Queste lezioni furono date dall’amato ai suoi discepoli sotto gli alberi di ulivo nel giardino del Getsemani. Insegnò loro l’exomatosi, la materializzazione, la smaterializzazione e molti altri segreti. Nell’essenza della cristianità, non ci sono barriere alla conoscenza, anche se i preti dalla veste nera hanno imposto limiti e restrizioni. Come ricercatori della verità noi vogliamo conoscere attraverso la ragione, l’indagine e la concentrazione. Prendiamo seriamente l’ammonizione di Cristo: “la verità vi renderà liberi”. Questo è il motivo per cui Cristo venne in questo mondo: darci alcune lezioni, per mostrarci la strada che ci allontana degli inferni nei quali ci troviamo e condurci al suo e nostro paradiso. Sfortunatamente, pochissimi uomini hanno compreso i suoi insegnamenti.
 
 
Come possiamo trascendere i vari livelli astrali (dimensioni) ?
 
 
Non è facile trascendere i vari mondi dimensionali ed entrare senza paura nel nostro essere. Ora parlo della mia esperienza personale. Sebbene sentiamo di essere parte di un’unica realtà, la vita, entriamo nel concetto della non esistenza. Questo è probabilmente ciò che deve aver confuso perfino il Buddha, quando affermò che il Nirvana è uno stato di inesistenza. In realtà non si tratta di inesistenza. Sai ancora di essere tu. Come personalità presente ci si riflette in tre specchi: lo specchio della materia, lo specchio dell’esistenza psichica e lo specchio dell’esistenza noetica, dei pensieri concreti. Supponiamo che si abbia uno specchio. Finché non ti rifletti, non puoi diventare un fenomeno della vita. Supponiamo che si entri arditamente in quel senso di non esistenza, che tuttavia è essere, all’interno dell’assoluto essere.
 
 
Posso uscirne ogni volta che lo desidero e riflettermi nuovamente all’interno della materia, cioè incamminarmi?
 
Assolutamente sì. Siamo esseri eterni.
 
Quello dev’essere lo stato in cui eravamo prima di passare attraverso l’idea di uomo per incarnarci?
 
Certo, puoi entrare in quello stato ogni volta che lo desideri, sempre che tu sia un maestro esperto del mondo metafisico. L’ho sperimentato molto tempo fa, nei secoli passati. Inizialmente ho provato una grande paura, ma fui aiutato dai miei maestri. Entrare in quello stato d’essere, senza sentire di essere il riflesso di me stesso, mi diede una felicità tale, una tale pienezza, l’autarchia. C’è qualche altro sinonimo di autarchia, oltre ad autosufficienza ? Comunque, persino in quello stato hai il desiderio di ritornare. Tuttavia non posso realmente definirlo desiderio, perché nel momento in cui faccio questo, mi trovo automaticamente nella dimensione psichica; nè posso chiamarlo pensiero, impegno, perché quando dico questo è implicito che sono nel mondo noetico. Che cos’è allora questo stato di non esistenza, di autosufficienza, che mi spinge a ritornare? Forse è la natura dell’essere di riflettere se stesso per mezzo di se stesso. I maestri l’hanno fatto. Cristo l’ha fatto. Entrando in se stesso, il che da un punto di vista umano corrisponde all’inesistenza e dal punto di vista dell’essere è invece pienezza, so che è insito nella mia natura il fatto di rientrare nel mondo della materia. Sto parlando unicamente sulla base della mia esperienza. Se tu mi chiedessi: dove preferisci essere, nella pienezza dell’essere non concepito, dove troviamo ciò che chiamiamo felicità? O in mezzo alle prove e agevolazioni della nostra esistenza fenomenica? Ti risponderei che, se avessi una persona cara vicino a me da guardare negli occhi, se avessi i piedi dell’amato da accarezzare, preferirei questo. Chiamala debolezza, chiamala come vuoi, tuttavia è un attributo del nostro essere, non della nostra esistenza. Forse questa è la stessa spinta dell’Essere Assoluto che provocò la creazione dei mondi, per toccare e accarezzare amorevolmente con i raggi del suo sole persino le acque più stagnanti e opache.
 
 
 
Mi parli del cordone d’argento, citato anche in Ecclesiaste 12:6
 
Il filo d’argento è quello che collega il corpo psico noetico a quello grossolano materiale. Se incontri una persona sul piano psichico ed essa ha un filo d’argento, significa che vive anche sul piano materiale grossolano. L’assenza del filo d’argento significa che la persona esiste solo nei mondi psiconoetici. Prima di poter lasciare il proprio corpo, è necessaria un’intensa concentrazione. Il cervello materiale deve smettere completamente di vibrare. Si deve innanzitutto imparare a chiudere le porte del proprio subconscio, così che i pensieri non interferiscano con la concentrazione. Poi grazie a una particolare tecnica di meditazione da discepoli avanzati, ti scoprirai al di fuori del tuo corpo. Al primo stadio della mia Exomatosi sono in uno stato di ipertensione. Mi sento sia all’interno del mio corpo materiale che all’esterno di esso. Questo è un fattore che qualche volta non mi permette di lasciare il corpo. Quando sei all’esterno del corpo e la coscienza è vicina ad esso, c’è una grande tentazione di pensarlo e di guardarlo. Nel momento in cui lo fai, sei di nuovo all’interno. Quando siamo al di fuori dei nostri corpi, assorbiamo energia eterica dall’universo e attraverso questa energia possiamo attuare la nostra guarigione. Quando ritorno nel mio corpo, sono pienamente vigile e incredibilmente ricco di energia. Mi sento pieno di vita. Nelle exomatosi si assorbe così tanta energia eterica che si viene rivitalizzati. Ogni particella del corpo viene caricata da questa vitalità.
 
Qual è secondo te la struttura eterica dell’uomo?
 
Il corpo umano con il suo doppio eterico ha parecchi centri di energia che si manifestano come dischi rotanti. È attraverso questi centri, come li chiamano i mistici indù, che il corpo assorbe vitalità eterica. Aprire i propri chakra è lo scopo di tutti i mistici ed è un prerequisito importante per lo sviluppo della chiaroveggenza e di altri poteri psiconoetici. Due dei più importanti centri del doppio eterico sono vicini tra loro nel centro del cervello, tra i due lobi e il cervelletto. Il disco sacro che è collegato al suo corrispondente centro del cervello è posto circa 15 centimetri sopra la testa e ruota in senso orario. Questo è il movimento normale di tutti i dischi. A volte in conformità al proprio stato mentale ed emotivo, questo disco può girare nella direzione opposta. Ciò avviene quando l’individuo è incostante nel pensiero e nello stile di vita. Un tale individuo manca delle capacità di ragionare ed è vittima di vibrazioni psichiche violente, come l’ira, l’intolleranza. Noteremo che quando si è sopraffatti da emozioni di questo tipo, la capacità di ragionare è praticamente inesistente. In queste condizioni, il disco sacro posto sul capo ruota in senso antiorario quando la persona si calma, e allorchè ricomincia a ragionare il disco riprende il suo modo normale. Dal momento stesso in cui si nasce, tutti i dischi sacri cominciano a girare. In modo in cui ruotano è in relazione con la maturità del centro a cui disco collegato. Nei neonati questi dischi sembrano piccole monete. Il loro movimento è molto lento e accelera con la crescita. Non tutti i dischi hanno la stessa velocità. Sin dalla nascita, il centro del doppio eterico che comincia a muoversi per primo velocemente, è quello del plesso solare. In effetti quel disco comincia a muoversi mentre il feto cresce nel grembo. I dischi sacri del cuore e del plesso solare sono completamente indipendenti dalla personalità Coscia presente. Sono sotto la diretta e onnisciente supervisione dello Spirito Santo, che mette in moto questi due dischi rendendo possibile il funzionamento del corpo materiale. I due dischi del capo sono responsabili dello sviluppo della personalità e ci offrono il potenziale dell’autocoscienza. Il disco sacro che giace alla radice del naso, in mezzo agli occhi, sembra un fiore dai molti petali che ruota. D’altra parte, il disco sopra il capo sembra un loto bianco con miriadi di petali. È relativamente grande fin dalla nascita. Il primo disco che comincia a muoversi e a funzionare è quello in mezzo agli occhi. Comincia a muoversi quando il neonato impara focalizzarsi ed è in grado di vedere. Il neonato progredisce in questo, più intensamente e armoniosamente il disco ruota. È possibile che una persona trascorra l’intera vita senza che il disco sul suo capo si muova mai in maniera normale e armoniosa. Ciò può accadere quando la persona è troppo focalizzata sull’ esistenza terrena materiale. In molti quel disco quasi non si muove. Ho detto quasi, perché in realtà quel disco si muove sempre almeno un po’ in tutti gli individui, quale che sia il loro sviluppo mentale e spirituale. Comunque, in queste persone terrene (iliche) il disco rimane atrofizzato, e le sue dimensioni restano quelle che aveva alla nascita. Lo sviluppo di questo disco sacro dipende dall’auto coscienza della persona, dal modo in cui pensa, dal modo in cui maneggia la sostanza noetica. Inizia a crescere e a muoversi armoniosamente, quando la persona fa un uso adeguato del potere del pensiero. Quando l’individuo impara a lasciare consciamente il corpo, il disco si muove molto velocemente in senso orario, e i petali del loto si aprono completamente rendendo visibili tutti i colori. Tutta l’energia dei centri si muove verso l’alto e ciò avviene quando il sacro fuoco è risvegliato e irrompe verso l’alto attraverso la spina dorsale. Dopo aver raggiunto il centro del cervello, procede verso il loto sul capo, assorbendo allo stesso tempo l’eccesso di energia dal disco davanti agli occhi. L’energia in più deriva dall’intensa concentrazione che precede il rapimento estatico. Lo stato d’estasi dura poco tempo e solo finché la personalità conscia presente, coordinandosi e unendosi a quella permanente, resta focalizzata sulle sfere più alte. Il sacro fuoco è quello che gli indù chiamano Kundalini. A volte lo chiamano serpente sacro, perché assomiglia a un serpente. La sua coda tocca il centro dell’osso sacro, alla base della colonna vertebrale. Come un serpente, il fuoco sacro gira all’insù attorno alla spina dorsale in un movimento spiraloide a sette anse, la cui luminosità dona energia ai genitali e, in una certa misura, a tutti gli organi del corpo attraverso il midollo osseo. Il serpente sacro è di un colore rosso scuro, che simboleggia fuoco e calore. Al centro dell’osso sacro c’è una grande carica di energia controllata dallo Spirito Santo ed altre entità. Nella religione ortodossa, il fuoco sacro è rappresentato dalla spada di fuoco dell’Arcangelo Michele, il maestro del fuoco. Una volta diventato maestro della Kundalini, quando il serpente viene mosso, l’iniziato è in grado di realizzare prodezze che appaiono miracolose o straordinarie da un punto di vista ordinario. Il mito di Ercole che strangola i serpenti è un simbolo criptico di questa grande verità.
 
 
Daskalos, nei tuoi insegnamenti hai sottolineato l’importanza della visualizzazione.
 
Certamente, ho sempre insistito sull’importanza della giusta visualizzazione. Essa è una delle chiavi su cui si specula tanto. Gli esercizi e le meditazioni necessitano tutti dell’abilità di visualizzazione, per poter formare super sostanza psico-noetica che permette la creazione di oggetti e situazioni. A coloro che non conoscono bene la pratica della visualizzazione, fornisco delle basi-guida che li aiutano a progredire verso una maggiore capacità.
 
Qual è lo scopo di questo lavoro ? Qual è la differenza tra un esercizio e la meditazione?
 
Tutti quanti da qualche parte dobbiamo cominciare. Vi è lavoro per coloro che iniziano e lavoro per coloro che sono già sul cammino. Un esercizio comporta una serie di movimenti in successione che porteranno allo sviluppo delle condizioni necessarie per potersi esporre alle energie e sfere sacre. La meditazione è più passiva, richiede più riflessione e introspezione. La differenza non è grande, e spesso un esercizio porterà alla meditazione.
 
 
 
Il concetto di luce interiore è critico per le pratiche di visualizzazione. Cos’è la luce?
 
 
La luce che noi conosciamo nel mondo materiale grazie agli occhi non è che un fascio di vibrazioni eteriche che si sprigionano da un qualche centro di incandescenza. Per noi la fonte principale di luce è il sole. Le vibrazioni eteriche, viaggiando, cozzano contro varie superfici e si riflettono. Nel riflettersi, tale luce trasmette tutti i dettagli dell’oggetto contro cui si è scontrata. Fungendo da ricettore, l’occhio mette in ordine tali dettagli e ci dà l’immagine che ne risulta. Oltre la luce fisica vi è la luce psichica, detta anche luce astrale, che illumina tutti i piani e i sottopiani del mondo psichico o astrale. Tale luce ha due aspetti. Prima di tutto la sua sorgente è ogni atomo e cellula della materia psichica, mentre nel mondo materiale per avere la creazione della luce vi è bisogno di un centro di altissime frequenze vibratorie eteriche. Nel mondo psichico, ogni piano e sotto piano, ogni atomo, ogni molecola e ogni cosa esistente emettono la propria luce. Nulla in quel mondo è illuminato per riflesso. L’altro aspetto della luce psichica è che le sue viariazioni procurano un senso di soddisfazione, difficile da comprendere dalle personalità umane nel mondo materiale, poiché non vi è un’esperienza corrispondente nel mondo della materia. Tutte le nostre emozioni nascono e si sviluppano all’interno della luce psichica, dal momento che quello che denominiamo mondo psichico o astrale è il mondo delle emozioni. La soddisfazione che proviamo è proporzionata all’intensità della luce psichica in cui la nostra personalita è immersa. Tuttavia ci sono zone in cui prevale ciò che chiamiamo oscurità psichica, anche se tale oscurità non è mai totale. Queste sono le zone corrispondenti ai cosiddetti inferni. L’oscurità che vi prevale produce un senso di irrequietezza e insoddisfazione, e si trovano nei sottopiani più bassi del mondo psichico. Potremmo dire che queste sono le condizioni in cui la luce non brilla, ma si manifesta la sua frequenza più bassa, quindi il buio totale non è del mondo psichico. L’impressione che la personalità prova, aggiungendo un tale basso sotto piano, è di luce insufficiente, privandosi di qualsiasi sentimento di contentezza. Oltre la luce psichica vi è la luce mentale. Oltre i mondi della separazione esiste la luce mentale. La luce inestinguibile non è più qualcosa che illumina l’oggetto per trasmettere impressioni ed essere mezzo di delimitazione di tali oggetti. La luce stessa, in questo caso, rappresenta la comprensione totale non più associata al concetto del vedere, ma solo a quello dell’illuminazione, la vera percezione che giunge con la benedizione che si trova nella sintonia e nella fusione. La luce suprema non è un mezzo ma una caratteristica dell’anima autoconsapevole (non della personalità temporanea) e dona il piacere della sintonia e fusione che l’anima autoconsapevole cerca e trova.
 
 
E la preghiera?
 
La preghiera è un’altra faccenda. Può accadere che un esercizio o una meditazione ti portino in spazi sacri, esponendoti alle forze divine, allora si può sentire il desiderio di pregare. La preghiera viene dal cuore. E proprio come le lacrime che nascono da un’emozione sono differenti chimicamente da quelle nate dal dolore fisico, così le preghiere sia parlate che pensate hanno modelli vibratori differenti da qualsiasi altra espressione. Esse sgorgano dalla nostra natura più profonda, cercano l’ascolto del divino. Ciò che si chiede nella preghiera deve venire dal cuore, non al servizio dell’egoismo, poiché ogni preghiera sincera riceve sempre ascolto.
 
 
Allora dovremmo anche essere molto attenti a ciò che desideriamo poichè “tutto quello che chiederete con fede nella preghiera lo otterrete” (Matteo 21 22). Da dove si inizia a meditare?
 
 
La meditazione va praticata a vari livelli. Non si possono fare balzi in avanti, bisogna progredire lentamente, e così dominare ogni passo del percorso. Il primo campo di lavoro riguarda la pulizia della personalità presente. Tale pulizia è un lavoro costante e anche i cosiddetti maestri devono vigilare costantemente nei confronti dell’egoismo, sempre pronto ad emergere. Attraversi lo studio ci prepariamo a comprendere la natura degli elementali. Ricordate che la somma di tutti gli elementali che creiamo, assimiliamo e rivitalizziamo, compone la nostra personalità presente.
 
 
Giacchè gli elementali possono essere caratterizzati dalla loro qualità e numerati nella loro quantità, si può dire che la personalità è sia quantitativa che qualitativa?
 
 
Certamente! Una personalità carica di elementali pretenziosi ed emotivi (desiderio, ingordigia, bramosia, invidia) o trincerata in un modello di credo e attitudini (aspettative, preconcetti, categorie, idee dogmatiche e pregiudizi) essa è una personalità pesante e per lo più causa di problemi per sè e per gli altri. Dunque, se il nostro studio ci porta ad una maggiore consapevolezza della natura degli elementali, allora è tramite gli esercizi della meditazione che iniziamo ad estirpare ciò che è guasto, per permettere al bello di fiorire.
 
 
San Giovanni Battista disse: “egli deve crescere e io invece diminuire” (Giovanni 3:30)
 
Questo è il bello della pulizia, possiamo anche chiamarla purificazione della personalità ovvero sopprimere il disordine, coltivare l’amore, la tolleranza e la carità, creando spazio in cui il Divino possa vivere e operare. Illuminare la personalità.
 
 
Questo mi ricorda ciò che Michelangelo diceva di fronte ad ogni pezzo di marmo: vedo una figura che lotta per raggiungere la superficie e mostrarsi. Oppure ciò che Meister Eckhart espresse quando disse “Dio non lo si trova nell’anima aggiungendo un qualcosa ma attraverso un processo di sottrazione”.
 
Nell’antico Egitto troviamo l’immagine di Anubi che soppesa il cuore psichico di un uomo appena trapassato, e sull’altro piatto della bilancia v’è una piuma. Un cuore puro, è un cuore leggero, ed è la dimora della nostra coscienza logoica. Tra gli elementali all’interno di ogni personalità, l’Anima autoconsapevole cerca di emergere ed esprimersi come la voce di uno che grida nel deserto (Giovanni 1 23). Gli insegnamenti del Dio-uomo Yoshua il Cristo ci aiutano a ridurre l’egoismo che ci tiene prigionieri nei nostri gusci.
 
Allora è come dire che fino a quando la nostra personalità sarà coinvolta con i 5 sensi, con desideri meschini, con emozioni sconsiderate e con gli appetiti della carne, resteremo intrappolati nei nostri gusci?
 
L’espansione della coscienza e l’exomatosi risultano difficili se il 95% della consapevolezza è coinvolto con le cose materiali e desideri più basssi. “Chi è della terra, appartiene alla terra” (Giovanni 3:31). Tanti sono fortemente desiderosi di fare l’esperienza dell’uscita dal corpo, ma fino a quando la loro personalità sarà legata al mondo materiale, i loro tentativi di riuscirvi non avranno molto successo.
 
 
Ma col tempo ci riusciremo!
 
Sicuramente! Perché la larva può rimanere nel bozzolo (la personalità presente) a tempo determinato, in quanto tali alloggi diverranno infine troppo limitanti. E presto vorrà allargare le sue ali e prendere il volo (la personalità permanente). Questa è una legge della natura, l’inesorabile Legge del ciclo delle possibilità. La crescita è inevitabile, anche se pare che molti godano del loro bozzolo: “dopo questo io effonderò il mio spirito sopra ogni carne” (Gioele 3:1).
 
 
Matteo scrive nel suo Vangelo: “pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto” (Matteo 23:26). Mi pare quindi che prima di desiderare lo sviluppo delle abilità psichico noetiche, si deve mettere ordine nelle nostre emozioni istinti desideri e pensieri.
 
 
Si crea una situazione di grande pericolo, quando il desiderio incontrollato di esperienze psichiche porta il ricercatore a impegnarsi in esercizi pesanti senza aver prima fatto, all’interno della personalità, quel lavoro di base che permette di far fronte alle esperienze che ne deriva. A volte il danno irreparabile, se lo studente emotivamente immaturo, apre certi centri eterici e non ha né i mezzi né la forza di ricomporsi. Dobbiamo essere radicati, sia nell’amore che nella fede: “se è santa la radice, lo saranno anche i rami” (Romani 11 16).
 
 
Cosa ne pensi di quegli occidentali che praticano discipline orientali?
 
Molti, veramente molti, sono venuti da me dopo aver praticato tecniche di respirazione orientale. Il loro sistema nervoso era fortemente scosso per avere interferito in maniera aggressiva con i centri energetici, non curandosi del delicato e amorevole lavoro degli Arcangeli. Dobbiamo costantemente ricordare che non è una semplice coincidenza il fatto di essere nati dove siamo nati. In Oriente. le persone nascono per apprendere lezioni specifiche e lo stesso vale per noi in Occidente. Ognuno di noi viene in questo mondo con una costituzione psico-noetica che ci predispone verso certe pratiche e non verso altre. In Occidente, per esempio, siamo cresciuti col credo che la nostra personalità sia indipendente da quella degli altri, mentre in Oriente l’ego ha più un senso comunitario. Un altro particolare che differenza il nostro lavoro da quello degli orientali è il modo di gestire il nostro sè inferiore della personalità presente. Molte scuole orientali spingono verso l’annientamento del sè inferiore per esistere in una dimensione di vuoto, di non-sè. Noi invece vediamo l’Anima nascosta nell’io presente, e operiamo per elevarne le espressoini più basse, raggiungendo l’unificazione con l’individualità Individualizzata. Gli orientali paiono desiderare più uno stato di vuoto, mentre noi lavoriamo per ottenere un senso di completezza, di totalità, abbracciando il tutto. Non giungeremo da nessuna parte se non apprezziamo tutti gli aspetti dell’Individualità. La nostra fisiologia psico-noetica, così com’è, non è in grado di far fronte a molte delle pratiche orientali.
 
 
Se il nostro lavoro sulla personalità presente avviene a livello del microcosmo, potresti parlarci un po’ di più del lavoro mesocosmico?
 
 
Dobbiamo essere cauti con i nostri concetti, in quanto essi sono legati agli eventi spazio-temporali. Ricorda che Yoshua Manuel il Cristo parla del regno dei cieli che è in noi. Non è possibile dividere la nostra ricerca in ciò che avviene all’interno della personalità e in ciò che si manifesta all’esterno. Come sopra così e sotto. Tutto ciò che esploriamo all’esterno del Sé, le leggi divine, i principi, le idee, le cause e gli Stati supremi, in realtà appartiene alla nostra natura superiore. Ciononostante, per ora dobbiamo esprimerci in termini più adatti. Il cosiddetto lavoro mesocosmico è un’esplorazione della saggezza, dell’Amore e del Potere Totali vigenti nei mondi, e porta a un sempre più consapevole coinvolgimento nel piano divino. Tale lavoro genera all’interno della personalità un rispetto per se stessi, per gli altri e per tutte le forme di vita. L’opera microcosmica include il nostro lavoro sui doppi eterici, che mantiene buona la salute e potenzia l’energia guaritrice; si opera sul controllo di elementali che creano sfere di luce e si inizia a sintonizzarsi con oggetti e forme che vivono all’interno dei mondi materiali, psichici e mentali.
 
 
Nel tuo lavoro mi pare che non svaluti il mondo materiale. Alcuni sistemi orientali anche certi sistemi occidentali (Gnosticismo cristiamno ad es.) considerano il mondo materiale un’illusione, Maya, un qualcosa cui sfuggire, da cui separarsi, da superare.
 
 
Pensi dunque che l’Essere assoluto, nella sua infinita saggezza, avrebbe permesso la creazione del mondo materiale se questi non avessi avuto valore? Pensi che gli Arcangeli lavorerebbero senza sosta per costruire e sostenere il pianeta e l’universo, mantenendoli in armonia, se tale mondo materiale non fosse stato creato per essere la causa del fenomeno della vita? I nostri corpi materiali appartengono al mondo materiale, come i nostri corpi psichici appartengono al mondo psichico. È un grande onore essere parte di questa gloriosa terra poiché “questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo” (Genesi 28:17). La carne, benchè a volte pesante, e la terra sono entrambe sacre. Ed è vergognoso degradare in qualsiasi modo tale paradiso, poichè esso è Terrasanta (Esodo 3:5).
 
 Vuoi dire che i nostri corpi materiali condividono la saggezza della terra?
 
La Saggezza, l’Amore e il potere della materia. Ricorda che l’Essere Assoluto è ed esiste in ogni cosa. Siamo a conoscenza di realtà più grandi, appartenenti ai mondi superiori, e di realtà supreme oltre i mondi della separazione. Ma ora siamo qui, il mondo è un paradiso in cui abbiamo molto da imparare. L’assoluta maestà del corpo umano e i corpi cosmici sfuggono alla comprensione dei medici e degli scienziati. Non si dovrebbe svilire la materia ma rispettarla e aiutarla in modo appropriato. Quale scuola migliore del mondo materiale? Se noi comprendessimo e cogliessimo la lezione in ogni prova e tribolazione, e non ci lasciassimo assorbire eccessivamente dalle gioie e dai trionfi terreni, scopriremo quanto vi è da imparare in questo mondo. È una scuola perfetta: le stagioni della vita, la varietà delle relazioni, la nostra lotta personale, i nostri fallimenti, i nostri successi. È qui che il piano divino è in azione.
 
 
Puoi dirci qualcosa sul distacco?
 
Il distacco, per come lo comprendiamo noi, non significa nè sopra nè sottovalutazione. In altre parole vi è un luogo per ogni cosa. Ciò che dobbiamo evitare sono il troppo attaccamento e la dipendenza dalle cose materiali, dagli scopi materiali o viceversa il valorizzare unicamente i mondi superiori. Noi siamo principalmente contrari a qualsiasi sistema ed esercizio adottati dagli occidentali che creano separazione tra il mondano e il divino, tra lo stato meditativo e il normale stato di veglia. Apparteniamo al mondo della natura, al corpo inferiore, e per mantenerci sani gli dobbiamo rispetto.
 
 
Deduco che non approvi quei sistemi che richiedono periodi di meditazione di parecchie ore al giorno, e ritiri che durano mesi, a volte anni?
 
 
Ti dico che certe cose appartengono a certe tradizioni; noi, in quanto cristiani, crediamo nel servizio, non nel ritiro che ci allontana dai nostri compagni a cui possiamo offrire il nostro aiuto. Vogliamo enfatizzare il nostro impegno nel mondo, non una sua schiavitù. Poiché come Yoshua disse: “ voi non siete del mondo come io non sono del mondo” (Giovanni 17:16). E se di tanto in tanto uno ha l’opportunità di passare alcuni giorni ai monti o al mare, in meditazione e contemplazione, cio è rinvigorente e consigliabile. Passiamo poco tempo nella natura, e certamente troppo poco tempo in silenzio. Sarebbe bene sfuggire al caos, ogni tanto, ma il fatto è che abbiamo tanto lavoro da fare.
 
 
Come possiamo regolarci nei confronti della meditazione, qual è il modo più appropriato?
 
Te lo spiego così: diciamo che tu hai una pianticella; la metti al sole; le dai buon terreno e ogni giorno un poco d’acqua. Essa cresce secondo natura. Ma se decidi di esporla al calore delle 12:00, ad innaffiarla fino ad affogarne le radici, certamente avvizzirà o marcirà, per poi morire. È pericoloso meditare in eccesso, si può creare una divisione estrema tra i periodi di meditazione e il normale stato di veglia. Noi consigliamo 5 cicli di 15 minuti circa, due o tre volte al giorno. Ho incontrato molti, troppi con il sistema nervoso seriamente danneggiato da un eccesso di meditazione. Noi siamo in questo mondo e dobbiamo lavorare con esso.
 
 
San Paolo scrive: “dalla creazione del mondo in poi le sue cose invisibili possono essere contemplate nelle opere da lui compiute” (Romani 1 20).
 
Ben detto. Uno degli esercizi più validi che insegniamo riguarda l’esplorazione dei cicli delle possibilità contenuti in ogni forma. Poiché comprendendo il percorso vitale del più piccolo in natura, avremo una testimonianza del più grande. Dovremmo studiare tutti i fenomeni di vita per poter espandere la nostra comprensione ed esperienza. Ma questo magnifico lavoro richiede secoli.
 
 
Il nostro studio dei cicli delle possibilità, ovvero le mani che sono dietro lo scultore, ci porta naturalmente a esaminare il macrocosmo.
 
Certo, perché se riusciamo a comprendere che tutte le forme hanno all’interno un battito e un metabolismo, il ciclo delle possibilità, allora ci avvicineremo sempre più alle cause. Questo è il nostro lavoro, questa è la vita stessa., avvicinarsi sempre più alla nostra causa, alla nostra sorgente. L’esercizio e la meditazione, svolti ad alti livelli, significano esplorare, sintonizzarsi ed eventualmente diventare uno con le cause, i princìpi, le idee e le leggi. Ogni ciclo di possibilità agisce a seconda delle forze divine dell’amore, potere e saggezza totale. E le forze vitali più perfette sono all’interno della nostra arcangelica forma umana. L’estasi, la vera estasi, è l’allineamento con il divino.
 
 
Tutto ciò è molto umiliante.
 
Umiliante per l’egoismo della personalità presente, ma di grande ispirazione per l’ego della personalità permanente.
 
 
Puoi dirci di più a proposito della fusione?
 
La fusione è il grande traguardo: il gran desiderio di unirsi al divino. Trascendendo l’egoismo, la personalità può confrontarsi con qualsiasi cosa, e temporaneamente mantenere il sè in sospensione. Avanzando nel nostro lavoro, con tempo e sforzo, saremo in grado di unificare la nostra natura con quella degli Arcangeli, dell’Anima e del Cristo Logos. La Teosi è il culmine del lavoro, quando l’anima autoconsapevole realizza la sua unione con l’Essere Assoluto. Ho detto realizza, perché in realtà noi siamo sempre fusi con l’essere assoluto: solo l’ignoranza ci permette di sentirci separati da Dio. Ma tale distanza non esiste.
 
 
La pratica della meditazione in Occidente sembra essere stata dimenticata, se non soppressa da certe forze.
 
Questo è l’andamento delle cose, ma non vediamolo come deplorevole. È ciò che succede. Quello che è spiacevole è il fatto che in tanti continuino a sentire il bisogno di andare in Oriente, India o altrove, perché sentono che ivi troveranno ciò che il cristianesimo non ha loro dato. E spesso ritornano più scontenti di prima. Il cristianesimo ha tutto quel che ci serve per il nostro sviluppo spirituale, ci appartiene, è la nostra tradizione. Appartiene ai nostri corpi, ai nostri cuori e alle nostre menti. Quindi “bevi lacqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo” (Proverbi 5:15). La Chiesa è la Chiesa e riflette l’amore del Dio- uomo a livelli più o meno alti, è costruita sulla pietra e non su vecchie idee . A Cristo ben poco interessa quanto oro vi sia in una chiesa. Ciò che a lui interessa è cosa avvenga all’interno del tempio. La chiesa è un luogo sacro, poichè delimita un’area benedetta, un luogo di adorazione. Ma la vera Chiesa è la forma umana con i suoi tre corpi. “Noi siamo il tempio di Dio” (1 Corinzi 3 16). Dentro di noi è il più Santo dei santi, nel cuore di ogni uomo e donna è il santuario interiore. E tale tempio non può essere né sporcato nè distrutto. Recatevi in tale tempio, supplicate in tale tempio, pregate lavorate. Cristo e lì e vi attende.
L’ULTIMO GUARITORE e MAESTRO DEGLI ELEMENTALIultima modifica: 2017-05-26T19:00:07+02:00da mikeplato
Reposta per primo quest’articolo