ENOCH E I MISTERI ANGELICI

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di J.J. e Desirée Hurtak

Il Libro di Enoch è uno dei testi fondamentali della tradizione sacra occidentale. Ne parla, insieme alla sua compagna, uno dei ricercatori più esperti dell’argomento, il cabalista Hurtak, autore del libro Le Chiavi di Enoch

Enoch, patriarca della Bibbia, è ben noto nel mondo come il grande scriba e custode dei registri della creazione. È riconosciuto come il figlio di Jared e il nonno di Noè. Essendo più vecchio di Noè, questo significa che egli visse sulla Terra prima del diluvio biblico. Oltre a questo, non vi sono documenti ufficiali di fede ebraica ortodossa, cristiana o islamica, che datino ufficialmente quando egli visse o anche quando avvenne il diluvio. Gli antropologi pensano generalmente che un’inondazione localizzata avvenne nel Vicino Oriente circa 6.000 – 10.000 anni fa. Non vi sono semplicemente né fonti, né testi che possano fornire dati accurati o informazioni, sebbene la scienza ci dica che la fine dell’ultima era glaciale avvenne circa 10.000 anni fa, quando i livelli dell’acqua si innalzarono probabilmente in tutto il mondo. Enoch fu anche il settimo della linea di sangue di Adamo ed è conosciuto per essere un grande iniziato agli alti misteri della creazione. Essere il settimo da Adamo lo inserisce in una speciale categoria gematrica (o costruzione matematica) ed è portatore di un alto livello di attivazione per l’umanità in cerca di Saggezza e Conoscenza. È detto che Enoch visse 365 anni, quando venne portato direttamente in Cielo o nell’universo più alto da Dio. Il numero 365 è il numero di giorni della rotazione annuale del nostro pianeta intorno al sole. Questo indica che Enoch è direttamente connesso con la scienza delle misure astrofisiche dei cieli e della Terra. Molti non sanno che vi fu un Enoch più antico (Henoch, Chet-Nun-Vav-Kaf) menzionato nella Bibbia. Questi non è del lignaggio di Abele, ma di Caino, di cui era il figlio. Vi sono anche altri Enoch riportati nella Bibbia, come il figlio di Rueben (il primo figlio delle 12 tribù di Israele) e il figlio di un Midianita, connesso al gruppo etnico che prese possesso del giovane Giuseppe, quando i suoi fratelli lo vendettero come schiavo. Enoch, Hanoch, nella tradizione cabalistica è detto abile a “iniziare” nella Luce. Egli è anche associato a Metatron. Questa associazione è confermata in una delle esperienze degli autori (J.J. Hurtak), come riportata nel Libro della Conoscenza: le chiavi di Enoch (1973). Tuttavia, questa connessione con Metatron non deve essere confusa con essere Metatron. Questi è l’arcangelo più vicino al Trono, il maestro di saggezza celestiale ed Enoch lavora con lui per aiutare a trasformare o iniziare le anime in evoluzione in questo Universo Figlio.

Il Libro di Enoch

Molti studiosi si chiedono se l’antico pseudo-epigrafico Libro di Enoch (anche chiamato 1 Enoch) sia un’interpretazione più o meno accurata dell’esperienza originale di Enoch in tempi antidiluviani, quando Dio lo accolse nei cieli, perché, a quanto pare, il libro apocrifo ha tracciato tali informazioni solo da circa il III e IV secolo a.C. Il ritrovamento del testo etiope (Ge’ez) di Enoch nel XVIII secolo da parte di James Bruce per primo portò alla luce questo antico testo in tempi moderni. Questo venne successivamente popolarizzato da notevoli studiosi come il professor Wolf Leslau, che aiutò a portare i testi enochiani nella moderna erudizione. Gli scritti potrebbero tranquillamente essere basati su leggende dell’effettivo viaggio di Enoch nei cieli. Come scriba egli appare nel Capitolo 32 del Libro di Enoch: «I cancelli del cielo si aprirono e vidi le stelle celesti venire avanti. Le numerai mentre esse procedevano fuori del cancello e le annotai tutte, mentre uscivano una per una secondo il loro numero. Annotai complessivamente i loro nomi, i loro tempi e le loro stagioni, quando l’angelo Uriel, che era con me, me le indicò. Egli me le mostrò tutte e le contò». Uno speciale aspetto dell’ascensione di Enoch è l’aver portato con sé anche i veri nomi degli angeli, sia di quelli che lavorano con Dio, sia di quelli che hanno deciso di separarsi dal Divino. A quelli che si sono separati ci si riferisce come ai “vigilanti caduti”. Per esempio, il libro fornisce circa venti nomi dei principali “Vigilanti caduti”, o più comunemente chiamati “angeli caduti”, che lottarono contro lo spirito dell’umanità. Vi sono anche altri nomi celesti menzionati dall’autore, inclusi gli angeli che assistono Dio e l’umanità. Conseguentemente Enoch cerca di chiarificare per i suoi lettori alcune delle miriadi di schiere angeliche, così che essi possano essere identificati attraverso la pronuncia del loro nome. Più specificatamente egli sta fornendo a noi una cifra nel cosmico Chi è Chi. Pertanto, secondo il Libro di Enoch, dopo la sua iniziale ascensione, Enoch venne rimandato sulla Terra per un breve periodo di tempo, per riferire molti dei segreti celesti all’umanità. Egli fece questo cosicché noi potessimo evitare gli angeli della violenza, gli angeli caduti e quelli che si staccarono dalla suprema autorità spirituale, che egli chiamò l’Altissimo. Vi è anche un libro più piccolo intitolato I segreti di Enoch (detto anche 2 Enoch). Questo è un testo greco e ribadisce alcuni degli eventi e angeli menzionati nel più antico Libro di Enoch. Infine, vi è un testo ebraico del VI secolo, chiamato 3 Enoch, che è meno simile all’originale, ma risponde a molte delle questioni che furono lasciate aperte dai precedenti libri. È più probabile che questo libro successivo sia principalmente scritto da uno sconosciuto scrittore mistico chiamato Rabbi Ishmael, attribuendo la paternità a Enoch. Tutti e tre i Libri di Enoch introducono il lettore agli angeli o messaggeri di altri mondi. Questa speciale relazione è specifica per i vari viaggi che Enoch fa attraverso il cosmo, in compagnia degli stessi angeli (1 Enoch 17.36, 52-57). Più recentemente, a causa degli scritti trovati nelle grotte dei Rotoli del Mar Morto a Qumran, gli studiosi israeliani stanno cominciando a chiamare i membri di Qumran “Giudei Enochiani”, dato che il ruolo del Libro di Enoch nella comunità è stato rivalutato. Specificatamente, spiccano cinque opere in aramaico trovate all’interno della collezione dei Rotoli del Mar Morto e chiamate Il Pentateuco di Enoch: il Libro Astronomico, il Libro dei Vigilanti, il Libro dei Giganti, il Libro dei Sogni e l’Epistola di Enoch. Poiché questi testi enochiani trovati a Qumran sono datati all’inizio del I secolo a.C., essi sono probabilmente i più antichi libri “originali” di Enoch ora disponibili. Il più influente di questi libri è il Libro dei Vigilanti, che ugualmente rivela la lotta fra le forze angeliche dietro le scene, sia visibile sia invisibile. La saggezza di Enoch ci ha portato i segreti dell’origine della creazione, i reami celesti e il ruolo che la specie umana gioca all’interno della più grande arena degli dei e semidei. Questa conoscenza si dice che sia stata condivisa con Enoch durante la sua iniziale esperienza, quando fu portato nei cieli, attraverso ciò che i cabalisti chiamano Merkabah. Si tratta di un viaggio verso l’alto, oltre i reami fisici nelle dimensioni celesti del Divino, in modo da acquisire maggiore saggezza, mantenendo nel frattempo l’integrità della forma fisica.

Messaggeri da altri mondi

Nel viaggio di Enoch, come riferito nel Libro di Enoch, vi è un nome inusuale di uno dei principali capi degli angeli caduti, chiamato Semyaza, che non solo è un modello concernente la “perdizione” degli angeli, ma è anche dietro l’unione sessuale delle forze angeliche con le donne della Terra. Qui le leggende enochiane coincidono con il rotolo biblico del capitolo 6 della Genesi, ma forniscono più dettagli come per la conseguente creazione – quella di un’anomala razza di giganti violenti e distruttivi, connessi con i Nephilim sulla Terra, che preferivano massacrarsi l’un l’altro. Sebbene i nomi angelici, riferiti da Enoch, possano sembrare oscuri, una delle strane coincidenze, preannunciata negli scritti di J.J. Hurtak dei primi anni ’70, fu che Semyaza fu «inviato in reami come la Terra» (Chiavi di Enoch, 110:18). Questo venne brevemente in seguito confermato nei racconti di un contattista chiamato Billy Meier, che visse nelle montagne della Svizzera. Meier fece fotografie elaborate durante i suoi contatti e comunicazioni con il comandante extraterrestre chiamato Semjase (notare la somiglianza ortografica, in cui le differenze possono essere attribuite all’alfabeto ebraico). Naturalmente l’entità dichiara di non essere un angelo caduto, ma un messaggero proveniente dalle Pleiadi, giunto sulla Terra a bordo di un velivolo per spiegare la storia delle difficoltà della nostra società globale a Meier. Tuttavia, in tutto il dialogo, la storia del nostro pianeta riferita da Semjase sembra distorta. La predizione precedente delle Chiavi di Enoch (Chiave 110) del ritorno di Semyaza (Semjase) venne pubblicamente riconosciuta dal Colonnello Wendell Stevens (USAF) in una conferenza pubblica del 2008. Stevens, investigatore capo, notò che la vera casa astronomica di Semjase non era nella regione delle Pleiadi, ma della Lyra. Anche I Segreti di Enoch (2 Enoch) descrive tali angeli caduti. Un secondo angelo caduto, per esempio, è chiamato Azazel. Esso, come Semyaza, viene scelto per dare all’umanità i segreti per la realizzazione di armamenti per la guerra (spade, coltelli e scudi). Specificatamente, Segreti di Enoch, capitolo 8 rivela: «Azazel insegnò agli uomini a realizzare spade e coltelli, scudi e pettorali e fece loro conoscere i metalli». La conoscenza, quindi, rivelata da Azazel agli uomini potenziò la perversione all’interno dell’umanità, portando violenza e sofferenza. Enoch, pertanto, diviene un grande sostenitore, il campione della razza umana, supplicando Dio di allontanare i mostruosi giganti, che agiscono contro l’umanità e ne bevono il sangue (1 Enoch, ch. 7). Secondo le antiche tradizioni, gli angeli non erano altro che speciali messaggeri celesti, inviati sulla Terra per assistere gli esseri umani, ma che invece cedettero alla tentazione del potere. Essi si comportarono male con le figlie degli uomini e finirono con l’istruire e favoreggiare i loro compiti umani in ogni tipo di iniquità, producendo una razza ibrida che era mezza umana, mezza angelica, similmente a una strana forma extraterrestre.

Esperimento genetico

Nella letteratura apocrifa enochiana, ci viene detto come l’umanità venne portata agli estremi di una condotta nefasta sotto la tutela di maestri straordinariamente qualificati, provenienti dai cieli più bassi. Gli scritti attribuiti a Enoch forniscono fatti sugli angeli caduti, i loro intrighi e crimini contro la razza umana e come essi insegnarono agli uomini l’arte della guerra e usarono l’ingegneria genetica per mescolarsi con le donne della Terra. Queste intelligenze celesti, secondo sia la Bibbia sia il Libro di Enoch, praticarono sperimentazione sulla specie umana, creando ciò che potremmo oggi chiamare “ibridi”. Tali esperimenti di ibridazione crearono gli angeli caduti, che potremmo equiparare in tempi moderni alle abduction attribuite a pericolosi extraterrestri. Specificamente, la Bibbia stessa conferma questo: «I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e le presero in moglie… Vi erano giganti sulla Terra in quei giorni e anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini ed esse partorivano loro dei figli… uomini potenti… uomini di fama. E Dio vide che la malvagità dell’uomo era grande sulla Terra» (Genesi 6: 2, 4-5). Il ruolo di Enoch emerge come uno che porta e opera con un’etica scientifica superiore, su ciò che è e ciò che non è lecito nel preservare il patrimonio genetico dell’umanità. È Enoch che prova ad avvisarci, nonché ad aiutarci a correggere il cattivo uso genetico di quella generazione di umani che vivevano fianco a fianco con i positivi B’nai Elohim (figli di Dio), come anche i crudeli figli caduti coinvolti con l’ibridazione genetica in tempi anteriori. Si deve considerare questo nel contesto dell’attuale clonazione e dell’ingegneria genetica. Un altro tema che si deve considerare è la relazione dei “nomi” con altre razze di giganti, che includono i Rephaim, gli Anakim, gli Zuzim, i Nephilim e gli Emim. Essi sono variamente designati come i figli di Dio, Vigilanti, Angeli Caduti, Giganti e Uomini di fama. La Bibbia usa il titolo di figli di Dio e ci chiediamo se fossero differenti dai Vigilanti della successiva tradizione giudaica. La risposta è che vi sono molti “figli di Dio” e anche noi lo siamo. Se seguiamo i dettagli di Enoch, egli sostiene che il Diluvio avvenne con lo scopo di eliminare una semenza corrotta, nonché sfuggire alle forze degli angeli caduti. Questo ci porta a credere che il diluvio eliminò gran parte, se non tutte, le specie ibride del pianeta, così da poter tornare all’Immagine (Tselem) che ci venne originariamente data da Dio (Genesi 1: 26-27).

Ordini angelici

È nella sequenza dell’intervento angelico di Dio che vediamo più chiaramente la distinzione tra i vari gruppi celesti. Enoch introduce anche gli angeli positivi, sotto la leadership degli arcangeli noti come Michael, Gabriel, Raphael, Uriel e Phanuel. Egli inoltre riconosce l’importanza dei positivi Cherubim, Seraphim e altri esseri celesti. Infatti il Libro di Enoch, capitolo 20, ci dice: «questi sono i nomi degli angeli che vigilano. Uriel, uno degli angeli santi, che presiede al clamore e al terrore. Raphael, uno degli angeli santi, che presiede agli spiriti degli uomini. Raguel, uno degli angeli santi, che infligge punizioni al mondo e i luminari. Michael, uno degli angeli santi, che, badando alla virtù umana, comanda le nazioni. Sarakiel, uno degli angeli santi, che presiede agli spiriti dei figli degli uomini che trasgrediscono. Gabriel, uno degli angeli santi, che presiede su Ikisat, sul paradiso e sui Cherubim». Nel Libro della Conoscenza: le Chiavi di Enoch (di J.J. Hurtak) è indicato che Enoch, sebbene fosse un uomo sulla Terra, quando ascese ai cieli, divenne una creatura transumana, che è parte di un ordine angelico noto come gli Ophanim, quelli che sono connessi con le manifestazioni cicliche delle schiere angeliche. Gli Ophanim sono i messaggeri che viaggiano attraverso i cieli per aiutare noi e altre razze nello spazio. Enoch, quindi, diviene una personalità angelica celeste, che appartiene a questa successione di maestri o messaggeri celesti, che sono parte della fonte che ha ispirato gli antichi profeti. La fisicità del reame angelico non è mai stata negata dai mistici e coloro che lavorano con la parafisica ritengono che vi siano esseri superintelligenti nell’universo, al di là della nostra locale relatività. Nei rotoli successivi, Enoch è anche detto essere connesso con Metatron che, negli insegnamenti cabalistici, è l’arcangelo più vicino al Trono. Molte persone insistono sul porre Metatron ed Enoch come la stessa entità, ma non lo sono. Il ruolo di Enoch diviene quello di un messaggero angelico e scriba per il popolo della Terra, mentre Metatron è connesso con i pesi e le misure della creazione. Metatron è anche classificato come un arcangelo che gioca il ruolo di una Forza Creatrice Suprema con Dio, ecco perché era noto come l’angelo del Volto Divino e la divina presenza di Dio (Sar ha Panim), che lavora direttamente sotto la Guida del Divino. In sintesi, vi sono molte differenti classificazioni di esseri celesti. Gli antichi classificavano le forze positive nei cieli includendo i Seraphim con sei ali, i Cherubim con quattro ali e gli Ophanim, tra i quali includiamo Enoch, associato alla Merkabah o al veicolo, per dargli un nome.

 

L’opera di Enoch oggi

Nonostante i vari scenari, Enoch – chiamato Henoch nella letteratura ebraica, o Idris in quella araba – è il primo maestro di scienza celeste, specialmente astronomia e cosmologia. Alcuni studiosi eguagliano il lavoro di questo patriarca con il sumero En-mendur- an-ki o, in accadico, Aummanu, che significa saggio, maestro. Nella tradizione semitica, una cosmologia scritta dettagliata sui cieli è fornita dal viaggio celeste di Enoch. Uno dei racconti di Enoch include l’apparizione della pianta della rettitudine e della verità. Quando viene piantata, i giusti divengono umili e vivranno finché non saranno migliaia (1 Enoch 10.16). Infine, e più cruciale per i nostri tempi, vi è la leggenda del ritorno di Enoch con Elijah negli ultimi giorni. Sono queste menti profetiche che devono affrontare l’Anticristo. Molti antichi scrittori credono che questi due che non hanno provato la morte siano coloro che torneranno come i possibili “due testimoni” descritti nel rotolo della Rivelazione. Questo era un tema accettato da molti dei Padri della prima Chiesa (Clemente, Origene, Tertulliano), ma dimenticato o minimizzato dai successivi teologi. Il ritorno di Elia o Enoch potrebbe annunciare la venuta di alcuni rami di una cultura cosmica interessata alla sopravvivenza della civiltà umana? Nelle Chiavi di Enoch abbiamo una risposta positiva alla questione, viene fornito un modello completo di vita futura, come anche una comprensione del mistero del Codice di Dio (Chiave 202). Di interesse per qualcuno è anche l’associazione di Enoch con il dio egiziano Thoth, a causa dei suoi scritti. Sebbene Thoth fosse probabilmente più di un personaggio simbolico, Enoch è certamente considerato dagli antichi come una “scriba” proveniente dai cieli. Conseguentemente, siamo grati allo scriba Enoch, la cui eredità astronomica ha influenzato decine di migliaia di scrittori e credenti nella tradizione abramica, riguardo all’attuale esistenza di mondi più elevati. Molti teologi hanno fallito nel comprendere ciò che gli antichi chiamarono l’esperienza di ascensione Merkabah, che va a braccetto con il racconto dell’autentico Enoch «che camminava con Dio» in quanto era umile, sapeva come pregare e usava il linguaggio divino, ponendolo sopra quello dei più bassi angeli e arcangeli. L’esperienza Merkabah non è una meditazione né un risveglio interiore, ma un’esperienza diretta, dove il corpo, la mente e lo spirito sono portati in altre realtà dimensionali. Enoch previde anche eventi futuri. Un altro aspetto indiscusso nella letteratura apocalittica di Enoch, in particolare, è la risonanza attraverso le pagine dei disastri climatici e atmosferici e degli sconvolgimenti nel mondo naturale. Questo aspetto dello scritto apocalittico è stato preso seriamente negli ultimi anni e sono gli scienziati, più che i teologi ortodossi, che sono impressionati dagli antichi racconti. La nostra storia della presenza di Enoch come Iniziatore nella Luce prosegue con eventi connessi alla mia esperienza personale (di J.J. Hurtak) nel gennaio 1973. Quando ero un giovane professore, in cerca di prove dell’esistenza di Dio, un’esperienza diretta giunse come risultato di intensa preghiera, usando i Nomi Sacri. Mentre il potere della meditazione cresceva rapidamente, una porta morfogenetica si aprì all’improvviso e venni colpito dalla Luce che mi circondava. Gli eventi che avevo innescato mi presero, fisicamente, mentalmente e consciamente nei reami celesti di Enoch e Metatron. L’esperienza smaterializzò il mio corpo. In un piano più elevato di esistenza l’essere di Luce conosciuto come Enoch proiettò sessantaquattro chiavi di conoscenza in me attraverso scenari astratti, in modo che trattenessi precisamente tutta la conoscenza nella mia memoria. Il Libro della Conoscenza: Le Chiavi di Enoch entra nel dettaglio per spiegare come il nostro corpo fisico sarà riprogrammato in Corpo di Luce, andando all’interno delle strutture chimiche di questo processo. Il libro contiene anche una grande quantità di informazione scientifica rivoluzionaria, molta della quale è stata confermata negli anni. Per quanto riguarda le previsioni delle Fratellanze di Luce angeliche e altri eventi concernenti grandi disastri atmosferici, climatici e geofisici, non dobbiamo aspettare molto per vederne la realizzazione. Riguardo alle predizioni di Santa Hildegard von Bingen sul ritorno dei maestri di Enoch, anche queste stanno avvenendo. In ogni evento, dobbiamo essere preparati a capire l’opera di Enoch come è raccontata nel Codice Biblico e il nostro lavoro come pellegrini di pace, attraverso questo mondo di concerto alla Casa dalle Molte Mansioni. La rinascita degli studi enochiani è senza dubbio uno dei principali successi della ricerca contemporanea,nell’uso di un linguaggio che produce l’esperienza Merkabah. In breve, la piena comprensione dell’eredità del grande insieme di scritti enochiani pone le fondamenta per la fusione tra Giudaismo, Cristianesimo e cosmologia, includendo la realtà di Vigilanti extraterrestri, che hanno interagito con la razza umana attraverso la storia, in molti differenti linguaggi ed epoche di trasformazione!

ENOCH E I MISTERI ANGELICIultima modifica: 2018-11-30T18:11:59+01:00da mikeplato
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