Un’approfondimento del pensiero gnostico di Dick

di Mike Plato

2321730482_959de05660.jpgIl peggior nemico di Dick rimaneva in tutte le sue forme l’autorità politico-economico-religiosa, il potere occulto e feroce che domina dall’alto gli individui senza che essi se ne rendano conto. Dick è contattato da un salvator mundi alla deriva, fatto di frammenti di conoscenza, di improvvise quanto stravaganti rivelazioni divine, di messaggi in cui persino la pubblicità può nascondere il segreto del Logos Divino. Un concetto che personalmente sponsorizzo da tempo. Il Logos di Dick è giustamente percepito dal resto del mondo come un mostro che proviene da un altro dove. Questo mostro è una fucina di informazioni, e tutto in questa realtà è un suo messaggio. In questo senso anche Dick era un messaggero di Valis in un mondo che anche il nostro sentiva dominato dalla Fatalità e dalla Necessità, da Heimarmene e Ananke: l’universo prende certe decisioni e sulla base di queste qualcuno vive e qualcuno muore. Questa è la dura legge, e ogni creatura si adegua per necessità…Il tempo equivale a ciò che gli antichi chiamavano determinismo astrale, lo scopo dei misteri era quello di liberare l’anima dell’adepto dalla ferrea necessità, che equivale più o meno al fato”.  Ma Valis può parlar dentro e deve parlar dentro di noi per la nostra personale salvezza da Heimarmene che schiavizza l’anima: dovremmo essere in grado di sentire questa informazione come una voce neutra al nostro interno, ma qualcosa è andato storto…perciò dico che siamo diventati idioti. Il significato originale della parola idiota è privato. Ciascuno di noi è divenuto privato, non partecipa più al comune pensiero della Mente Universale. Secondo Dick, la malattia e il dolore non vengono da Dio, ma da un’altra parte. Ci sono due divinità, non poste sullo stesso piano. Una di queste domina questo sistema di realtà e domina le anime, secondo il principio per cui una parte dell’Universo è sfuggita al controllo di Dio. Secondo gli gnostici questo sub-Dio creatore è completamente folle e cieco, e ha separato l’uomo da Dio, la creazione dalla Luce.Nello gnosticismo l’uomo sta con Dio contro il mondo e il suo creatore, e questo Dio, il Logos, ha seguito l’uomo nella sua caduta per aiutarlo. I libri sapienziali dell’Antico Testamento definiscono il Logos: Sapienza. Questa Sapienza è stata più furba delle Potenze di questo sistema, poiché ha invaso il sistema stesso, come un campione pronto alla battaglia. Qualcosa di sano, di razionale, di ordine superiore, era penetrato in questo sistema irrazionale, e non certo Sword_Flame.gifcon intenzioni pacifiche, come fece ben intendere il Logos con quel suo IO PORTO LA SPADA, PORTO LA GUERRA. Dick usa un’espressione interessante: “anche se gli originali cristiani erano stati assassinati, il plasmato si era nascosto a Nag Hammadi, nei rotoli,  e si era poi nuovamente sparso nel nostro mondo, incazzato come una belva, se mi scusate l’espressione. Era assetato di vendetta”. In questo senso, il Logos è pura follia per gli umani dormienti, il vero nemico da combattere, il vero Satana. E’ la teoria di Morpheus in Matrix allorchè dice che i non risvegliati sono talmente assuefatti al sistema che combatterebbero per difenderlo, e combatterebbero chi vuole disintegrarlo. E Dick dice: il Dio di fuori (che sarebbe meglio chiamare il Dio di dentro) incontra una fiera opposizione…ma si nasconde nei rottami di cui nessuno si cura, finge di essere spazzatura gettata via. Appostato, il Dio alieno tende letteralmente Intanto il Logos ha sempre parlato ai suoi lanciando raggi di luce colorata ricca di informazioni attraverso il cranio, accecandoli e confondendoli, ma fornendo loro conoscenze indicibili, come avviene anche oggi con alcuni. Il sottoscritto ne sa qualcosa, e ringrazia il Logos nonostante lo abbia condotto in un deserto senza fine. Dio, in verità, ci attacca e ci ferisce, nel suo ruolo di antidoto, di guaritore interno. E’ l’angelo che combatte con Giacobbe tutta la notte e lo riempie di botte, e quando vince offre la vittoria al suo eletto, poiché lo ha guarito dalla cecità astrale. Se perdi, vinci. Se vinci con Lui perdi, perché rimani morto allo Spirito. Questo il paradosso. Ora, Valis-Logos si manifesta a chi vuole, e questa significa teofania. Henry Corbin affermò che gli angeli sono teofanie, il che implica che il Logos si manifesta a chi vuole nel modo in cui Lui desidera. Ecco perché Io Sono, nell’Antico Testamento, viene descritto come Angelo di Io sono e immediatamente dopo come io Sono. Tipico è il caso di Esodo 3 in cui è detto: “ora ‘l’Angelo di Yhwh gli apparve in un roveto…Yhwh vide che si era avvicinato…Yhwh disse”. E’ evidente qui come il Melek Yhwh non sia altri che Io Sono, una sua modalità di manifestazione, non un’ipostasi, ma un volto della divinità interiore. Il Melek Yhwh e Yhwh sono intimi a Mosè. Dick afferma che “altri sentiranno quella voce, come informazione vivente, poiché essa sempre più penetrerà il mondo, replicandosi nelle menti umane, legandosi con loro e assistendole, guidandole ad un livello subliminale, senza esser visto. Nessun essere umano poteva esser certo di essere stato penetrato, fino a quando la simbiosi non avesse raggiunto il punto culminale (disse Gesù in croce: Eli, Eli, perché mi hai abbandonato…tutto è compiuto). Nei suoi incontri con altri esseri umani, una persona non potrebbe sapere se aveva a che fare con un altro omoplasmato”. Ma come verificare che la Voce che sentiamo dentro non sia una semplice allucinazione del percettore o un messaggio di spiriti maligni? Dick sostiene che “Mosè non creò il roveto ardente, ed Elia sull’Oreb non generò la voce mormorante. Se la Voce dice qualcosa che il percettore non sa e non può sapere, allora forse abbiamo a che fare con qualcosa di genuino”. Il problema secondo Dick era non perchè le teofanie, ma perchè non ve ne sono più. Il concetto chiave era il Deus Absconditus, l’Amon degli Egizi, il Dio sconosciuto. Lui è l’unica realtà in un sistema altrimenti ingannevole e irreale, come sosteneva Eraclito: “gli uomini sono vittime di illusioni“. Lui è lo spirito celato nella lettera, il vero nascosto nel falso. E’ necessario possedere intendimento e discernimento per poter interpretare i dati visivi e auditivi. E’ come la traduzione di frasi in un linguaggio estraneo alla maggioranza degli uomini. Per giungere alla Verità partendo dall’apparenza (ciò che ci appare è, appunto, apparenza), è necessario interpretare, indovinare l’enigma, cosa che gli uomini non sanno più fare. Dick enfatizza molto il pensiero di Eraclito, come fece anche la mia guida che mi disse: STUDIA ERACLITO! Eraclito era molto veemente nei confronti della follia degli uomini ordinari, e di ciò che passa per conoscenza fra loro. Erano paragonati a dormienti, ciascuno in un mondo suo proprio. Il simbolo e la sua lettura e interpretazione fanno dire a Dick che “la struttura latente è padrona della struttura evidente”. Le teofanie sono irruzioni di un Dio Alieno in una realtà fittizia, sono vere e proprie invasioni, Divine Invasioni. Se Eraclito aveva ragione, non esiste in effetti alcuna realtà al di fuori delle teofanie, il resto è illusione. Chi comprende questo è sano per il Dio Alieno, ma è pazzo per l’umanità dormiente. In realtà gli Arconti sono pazzi, gli uomini sono pazzi, l’intero sistema è pervaso dalla follia, compresa la nostra mente. Solo una parte intima della nostra mente, quella divina, può metteri in guardia su te stesso, sul cosmo, sull’illusione e sulle forze che lo dominano. Sembrerebbe che non vi sia via d’uscita dal labirinto, che ha la capacità di cambiare forma mentre ci muoviamo all’interno di esso, poiché è vivo. Ma Dick ebbe un’altra intuizione efficace: il tempo del sogno, concetto mutuato dallo sciamanesimo, in particolare da quello degli aborigeni australiani. Il tempo del sogno non dipende dal nostro tempo, è una dimensione parallela, è il tempo dell’astrale. Gli sciamani sanno introdursi in questo tempo di sogno, ma il dominarlo è un’altra questione, perché è proprio da lì, da quel tempo, che gli Arconti dominano incontrastati, quantomeno fino ad ora. Il non tempo o eterno presente appartiene alla dimensione pleromatica, al Regno di Luce Eterna, ma l’astrale è scandito da un tempo: “tutti gli eventi veri accadono nel tempo del sogno, le azioni degli dèi”. Anche Henry Corbin scrisse che tutti gli eventi reali accadono in Hurkalya o Mundus Immaginalis e li vediamo riverberarsi nella nostra realtà illusoria. Secondo Dick i primi cristiani conoscevano bene la dominazione della Nera Prigione di Ferro, e sapevano dominare questa dimensione e quindi non farsi dominare dai creatori di questo sistema. La Nera Prigione di Ferro, di cui i suoi abitanti non si rendono conto, aveva subìto un poderoso attacco dagli antichi e genuini cristiani, e con successo. Alla fine essi avrebbero conquistato la prigione, e lo avrebbero fatto nell’astrale, nel tempo di sogno. Dick afferma: “ci troviamo in un labirinto che abbiamo costruito e in cui siamo caduti e da cui non riusciamo a venir fuori. Valis ci tramette selettivamente informazioni che ci aiutano a fuggire dal labirinto, a trovare la via d’uscita. E’ iniziato circa 2000 anni prima di Cristo. Eravamo grandi costruttori, ma un giorno decidemmo di giocare. Lo facemmo volontariamente. Eravamo dei costruttori tanto abili da poter costruire un labirinto  con una via d’uscita che mutava costantemente in modo che, malgrado la via d’uscita, in effetti non c’era per noi via d’uscita perché il labirinto (questo mondo) era vivo. Per rendere il gioco vero, qualcosa di più che un esercizio mentale, decidemmo di perdere le nostra facoltà eccezionali, di abbassarci di un intero livello. Questo comportava la perdita di memoria, la perdita della conoscenza delle nostre vere origini. Ma, cosa peggiore, ed è qui che noi in un certo senso riuscimmo a sconfiggere noi stessi, a concedere la vittoria al nostro images.jpegservitore, al labirinto che avevamo costruito, il terzo occhio si chiuse, quello che Valis intende riaprire”. Senza memoria e senza terzo occhio non abbiamo alcuna possibilità di uscire dal labirinto, un’impresa senza speranza. Ci si reincarna nella speranza di aprirlo, ma questo evento potrebbe non accadere mai. Il problema è, secondo Dick, che non ricordiamo più neanche di avere l’ajna chakra, l’occhio del discernimento. Salvezza significa essere condotti fuori dal labirinto spazio temporale. Gli antichi ermetisti e i buddhisti direbbero: fuori da questa ruota del divenire, da questo enorme meccanismo rotante zodiacale-planetario. Dick offre uno spunto interessante, che è poi proprio sia alla teoria di Platone, che a quella degli gnostici e dei sufi: il ricordo di sé stessi (i sifi lo chiamano djikr-rammentare il nome di sé stessi o di Dio). Chi conosce se stesso conosce il suo Dio. The_Brain_by_soliton.jpgE conoscere è ricordare. In tale ottica, le parole del Cristo attraverso Gesù: “bevete il mio sangue…fate questo in memoria di me”, non significa, come vuole la chiesa cattolica che tutto ha svilito, che occorre bere il vino in una funzione religiosa per ricordare Cristo e l’ultima cena, ma significa: bere la propria anima (il sangue dell’agnello) per ricordare sé stessi, la propria divinità, un’allusione al fatto che tutti noi dobbiamo fare come fece in segreto Gesù. E gli alchimisti medievali, cosa non rammentata da Dick, sapevano assai bene ciò che Gesù aveva fatto, e alcuni di loro realizzarono qualcosa, al di là delle persecuzioni che dovettero soffrire. Comunque Dick, ne La Divina Invasione, sostiene che l’inizio del risveglio è pre-programmato: “tu stesso hai predisposto uno stimolo disinibitore che ti farà ricordare, quando verrà il giusto momento.Tu sei l’unico a sapere quale sia lo stimolo. Solo il tuo stimolo disinibitore può farti essere e ricordare te stesso. Hai due menti, quella superficiale è danneggiata, quella in profondità no. Purtroppo quella sepoltà in profondità non può parlare. Si è chiusa e rimane chiusa finchè non agisca quello stimolo disinibitore”. Per l’intanto rimaniamo schiavi del Padrone della Nera Prigione di Ferro, e l’ego è solo una frazione di quel Padrone che ha sempre inteso trasformare questo sistema in una roccaforte impenetrabile, in entrata e in uscita, come a dire: “questo è il mio mondo, ne faccio ciò che voglio”. E’ il tema che si incontra nella Pistis Sophia, ove il Logos penetra questo sistema in modo camaleontico, non facendosi riconoscere dagli Arconti. Gli abitanti di questo sistema “non sanno chi servono, ed è questo il nucleo della loro disgrazia: servire sbagliando, servire la cosa non giusta. Sono come avvelenati da un metallo tossico e contaminato, il metallo nel loro sangue (un po’ come la kriptonite per Superman). Questo è un mondo di metallo, guidato da ruote dentate, da una macchina che gira e gira, distribuendo sofferenza e morte. Sono così abituati alla morte come fosse ormai qualcosa di naturale. Quanto tempo è trascorso da quando hanno conosciuto il giardino…Tutti dormono perché una voce dice di dormire. Questo mondo, questo piano, e tutta la sua popolazione, tutto qui dorme…Noi non dobbiamo lavorare per un universo giusto e bello, per un buon mondo. Qui è l’esistenza stessa del mondo che è in discussione. Se Belial vincesse

brain_full_size.jpg

definitivamente, non significherebbe prigionia eterna per la razza umana, ma la non-esistenza…Il potere del male è la cessazione dell’essere in Dio e l’instaurazione del non-essere”. Dick non sapeva, ma in ebraico b-l-l (Belial) significa proprio “nulla, non essere”.  Questo è il vero governo del mondo, Belial, il non-essere, il non voler restituire la falsa volontà egoistica a Dio Padre: “gli uomini se la prendono coi governi…ridicolo…essi non comprendono nella loro cecità…non intendo il governo, intendo il potere che regna veramente, a paragone del quale il governo, ogni governo, è un’ombra”. Ma in questa Prigione agisce la Shekina, per nostra fortuna, la parte di Dio Trascendente (En Sof) che si è fatta immanente dopo la caduta, quella che noi chiamiamo Elohim, Melkizedek, Sophia, Io Sono, Michael, Metatron, Buddha. Così Dio non ha mai veramente lasciato l’umanità al suo destino. Il Cantico dei Cantici, il Libro di Sapienza, i Proverbi, il Siracide, i Salmi, sono inni a questa parte femminile di Dio, il Logos-Hokmah,  che è rimasta con noi. Per fortuna di alcuni

Un’approfondimento del pensiero gnostico di Dickultima modifica: 2009-02-28T13:20:00+01:00da mikeplato
Reposta per primo quest’articolo

8 Responses

  1. rosa
    at |

    il LABIRINTO che hai riportato sembra un’IMPRONTA DIGITALE!!!

    ho visto un film: “brividi di sangue”, nel quale il protagonista ha bisogno di nutrirsi del sangue delle donne che lo amano, perchè contiene dei cristalli vitali per lui. solo se sono innamorate egli può nutrirsene.
    infatti riesce ad estrarre da esse un chiodo d’oro.
    è un medico che toglie alle persone i cristalli che si formano con le passioni negative: l’ira, la rabbia, ecc….

    ma la cosa più interessante è che dice che noi abbiamo 3 CERVELLI, quello UMANO, quello MAMMIFERO e quello RETTILIANO. in lui operava il cervello rettiliano che lo spingeva a nutrirsi del sangue delle sue vittime.
    alla fine muore perchè si innamora e la donna che vuole vampirizzare non si lascia sedurre.

    tornando al labirinto: dobbiamo imparare a volare come icaro per uscirne???

    o dobbiamo imparare a percorrerlo una cento mille volte, finchè non impariamo la strada per uscirne???
    ricordando passo dopo passo, prendendo appunti, studiando…….. senza dimenticare nulla………..
    se non fosse per quel calice dell’oblio……………………

    ma la luce dentro di noi può illuminarci……………. ma occorre che la nostra mente le dia credito………..

  2. Laura
    at |

    Ciao Rosa…lascia perdere la mente segui ciò che ti consiglia il cuore…la nostra coscienza alberga
    nell’intelligenza del cuore e solo lei grazie all’aiuto dello Spirito Santo può farci uscire da quel labirinto
    perchè noi con la nostra sola mente siamo muti e ciechi ma sopratutto sordi!

  3. rosa
    at |

    Ciao Laura: è vero ciò che dici.
    A volte seguiamo vie tortuose e, invece, se abbiamo il coraggio di abbandonarci come bambini al divino, arrivano segni inaspettati che ci fanno capire che l’intelligenza di Dio è sicuramente più sorprendente e inimmaginabile.
    Con la nostra mente siamo limitati al mondo delle nostre conoscenze sensoriali, ma…..se apriamo il cuore……….arriva qualcos’ALTRO!
    E’ l’ALTRO al quale non siamo abituati e che ci può davvero spaventare e ci chiede coraggio, ma ci sostiene anche.

    Ecco perchè cerchiamo l’amicizia di Dio attraverso la preghiera, ci svuotiamo dei nostri fardelli per far posto allo Spirito.
    Un abbraccio

  4. teresa
    at |

    Ciao, rosa e Laura, ricordate sempre la fisica quantistica e che la mente..mente…sembra un gioco di parole, ma è così, guardate il sito dell’I.B.A. Istituto di bremologia applicata, cliccate su attività e clamori blemorogici, arrivate al famoso test della ballerina, in questo modo possiamo capire, come siamo condizionati e che la mente mente…..se guardate la ballerina danzare questa cambierà il verso di danza a seconda dell’ emisfero che useremo nel guardarla. Scusate l’invadenza, è un pò fuori tema, ma serve per il risveglio…almeno secondo me…ciao a tutti teresa

  5. emanuele
    at |

    Se la mente mente, e L’intelligenza del cuore è quella che ci permette di entrare maggiormente in contatto con il Divino, come facciamo a discriminare quando prevala la mente sul cuore e viceversa? Sembra banale, ma secondo me non lo è, penso che anche in questo caso sia difficile trovare un equilibrio o almeno una chiave di lettura standard. Rosa, Laura e Teresa, o chiunque altro sul blog, cosa pensate al riguardo?

  6. Laura
    at |

    @ emanuele

    Le scelte si fanno con la mente razionale l’intelligenza del cuore invece non ti pone davanti a delle
    scelte ma a delle verifiche che, come pezzi di un puzzle infinito, si incastano alla perfezione e creano
    quell’armoinia che può scaturire solo da Dio che comunica con la tua coscienza superiore.

  7. rosa
    at |

    io sono da sempre convinta che il cervello è un mezzo, uno strumento che madre natura ci ha dato per imparare a interagire con la realtà.
    quanto più siamo aperti e totali, tanto più possiamo percepire la realtà sia sensoriale che ultrasensoriale.
    Mère diceva che anche solo con una cellula possiamo apprendere, perchè tutta la memoria dell’universo è nelle nostre cellule.
    il nostro grande limite è quello di aver delegato solo ad una parte del nostro cervello, quella razionale, quella che va con i piedi di piombo, ( i piedi di piombo della scienza, i piedi di piombo della medicina ufficiale, i piedi di piombo di chi guarda gli altri come mentecatti quando fanno qualcosa d’insolito…..tanto per intenderci ) e abbiamo dimenticato che possiamo volare.
    impariamo dall’irrazionalità dei bambini, ma da quei bambini che non sono ancora stati plagiati dalle norme dettate dai vari padreterni di turno……………
    siamo bravissimi a crearci la prigione da soli………….con le nostre paure, le nostre abitudini, siamo imbottigliati in un sapere fasullo e falsato, che ci è stato propinato e continuano a propinarci………..
    nessuno ha la ricetta giusta o pronta, ma penso che dobbiamo imparare a metterci in gioco sul serio a guardare il nuovo che sopravviene con stupore e attesa e provare finalmente sulla nostra pelle, senza dare a nessuno la colpa di ciò che siamo, perchè se siamo ciò che siamo è perchè una parte di noi è stata vittima e carnefice consenziente!!!
    un abbraccio

  8. Antikosmikos
    at |

    Complimenti vivissimi per questo sublime articolo! E pensare che ogni tanto mi imbatto in gente che legge Dick per le descrizioni di improbabili gingilli tecnologici, senza capire l’immenso valore spirituale di questo autore gnostico.
    Un caro saluto!
    Marco

Comments are closed.