IO SONO (VERSIONE INTEGRALE)

Questo libretto sarebbe una canalizzazione del cd. Conte di Saint Germain, il Maestro inviato dalla Grande  Fratellanza Bianca Sarmoun a tener accesa la fiamma della spiritualità e a preparare il Nuovo Piano di  Coscienza.  La canalizzazione sarebbe avvenuta negli Stati Uniti d’America nel 1930, sul Monte Shasta. Recentemente, il proprietario della nota Libreria Esoterica ROTONDI mi ha giurato che in realtà questo libercolo proviene da un anonimo italiano di fine ‘800 inizi ‘900. Inizia  con queste parole: «Io sono il Maha Choan, il custode della fiamma, il rappresentante dello Spirito Santo».  Il conte di Saint Germain nacque nel 1710, non si sa dove, e la storia lo ricorda come mistico, alchimista,  diplomatico e musicista. Appariva eternamente giovane e sparì durante un viaggio verso le montagne  himalayane.  Misteriosamente è riapparso sovente nelle capitali europee per più di un secolo dopo la sua  presunta morte.  Si dice che fosse figlio naturale della regina moglie di Carlo II di Spagna.  Altra fonte lo  ritiene figlio del principe Francis Rackoczy di Transilvania, ma la sua origine non conta, ciò che conta è  che la Fratellanza Sarmoun lo abbia scelto per un grande lavoro spirituale.  La storia registra la sua  apparizione alla corte francese nel 1748, dove divenne il favorito della marchesa di Pompadour e del re  Luigi XV. Questo re lo inviò in missioni confidenziali presso le corti europee dove la sua straordinaria  personalità è stata menzionata dagli storici.  Ogni trent’anni l’invisibile mondo parallelo, la misteriosa realtà del Continuo-Infinito-Presente, sceglie  degli individui affinché canalizzino quei Messaggi che fanno evolvere la coscienza umana.  Secondo gli  esoteristi dei nove monasteri della Fratellanza Sarmoun sono settantasette i piani della vita umana che  devono essere influenzati, è per ciò che una grande complessità di idee e di messaggi preme sempre  sull’inconscio collettivo, da un piano basso fino al più alto. È per questo che oggi sulla Terra ci sono popoli  ancora culturalmente all’Età della Pietra e popoli più evoluti.    Il messaggio dell’Io sono è un messaggio d’amore inviato per guidare l’individuo verso l’Età dell’Oro, di  Pace e Illuminazione che da millenni si sta preparando per tutta l’umanità.  Questo messaggio appartiene a  tutti, ma ci sono movimenti e centri che si sono posti il compito di divulgarlo. Credo sia opportuno leggerlo, in quanto il motivo di fondo è coerente con la Tradizione Primordiale

IO SONO la Via e voi non mi seguite.  IO SONO la Verità e voi non mi credete. IO SONO la Vita e voi non mi cercate. Se siete infelici non rimproveratelo a ME! E Iddio disse a Mosè:  Così dirai ai figlioli d’Israele:    «Colui che si chiama IO SONO mi ha mandato da voi». Esodo, cap. 3, versetto 14.

Io sono
Io sono. A te che leggi, io parlo.A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai  con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai  neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio.  A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato  un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il  miraggio nel deserto.  A te che credesti d’averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di  una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» – tanto meravigliose  erano la sua sapienza e le opere sue – solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel  maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo  potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità.  A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto.  E sono venuto anche a te, che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella  tua anima e cerchi la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi.  Sì, a quanti hanno fame del vero «pane di vita» io sono venuto.  Sei tu pronto a ricevere il mio cibo?  Se lo sei, fa cuore.  Siedi. Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia parola qui pronunciata.  Oppure  forse ti allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata?  Io! Chi sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità?  Ascolta. lo sono tu; quella parte di te che è e sa, che sa tutte le cose, che sempre  seppe e sempre fu. Io sono tu, il tu Sé; quella parte di te che dice Io sono ed è Io sono.  Io  sono quella parte più alta di te stesso, che vibra entro di te mentre leggi; che risponde a  questa mia parola, che ne percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e  scarta ogni errore dovunque lo trovi.  Ciò io sono: non quella parte di te che sino a oggi s’è  nutrita dell’errore.  Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo  Maestro; io, il tuo Sé divino.  Io, il tuo Io sono, ti reco questo mio messaggio, la mia vivente parola, come ti ho  portato ogni cosa in vita, libro o «maestro», povertà o ricchezza, amara esperienza o  amore, allo scopo di insegnarti che io, io solo, il tuo vero Sé, sono il tuo istruttore; il solo  istruttore e il solo Dio, che provvede e ha sempre provveduto a te, non solo il pane e il  vino della vita, ma anche tutto ciò che occorreva al tuo mantenimento e al tuo sviluppo  fisico, mentale e spirituale.  Perciò, quello che fa appello a te mentre leggi è il mio  messaggio, dettato alla tua coscienza umana esterna dal di dentro, ed è solo una conferma  di ciò che l’Io sono di te sempre seppe interiormente, ma che non aveva ancora tradotto in  termini ben definiti alla tua coscienza esterna.  Così pure tutto ciò che sempre fece appello  a te, venendo da qualche espressione esterna, non era che la conferma della mia parola già pronunziata dentro di te; quell’espressione esterna era il canale, il mezzo da me scelto in  quel momento per impressionare la tua coscienza umana.  Ma io non sono la tua mente umana, né il figlio suo, l’intelletto: essi sono soltanto  l’espressione del tuo essere, come tu sei l’espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi  della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità.  Pesa e studia attentamente queste parole.  Sorgi e liberati per sempre dal dominio della tua personalità, con la tua mente e il  suo intelletto così gonfi ed esaltati di se stessi; poiché la tua mente, d’ora innanzi, deve  essere la tua serva e l’intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella  coscienza dell’anima tua.  Io sono venuto ora alla coscienza dell’anima tua, dopo averla  stimolata per prepararla a ricevere la mia parola.  Se sei abbastanza forte per sopportarla;  se puoi sbarazzarti di tutti i tuoi capricci, di tutte le tue credenze, di tutte le tue opinioni  personali – rottami da te raccolti nei campi coltivati da altri -; se sei forte abbastanza da  gettarli via; allora la mia parola sarà per te una sorgente inesauribile di gioia e di felicità.  Ma sii preparato al fatto che la tua personalità dubiterà di queste mie parole man  mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata, ed essa sa che non può vivere e  prosperare, né dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima,  se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi.  Sì. Io sono venuto a te, ora, a farti conscio della mia presenza; poiché ho già  preparato la tua mente umana in modo che essa possa, fino a un certo punto, comprendere  il significato di me.  Io sono sempre stato con te, ma tu non lo sapevi; ti ho espressamente condotto  attraverso il Deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo  sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti  con la manna del Deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e  anelare a esso.  Ora ti ho condotto sulla riva del Giordano che ti separa dal tuo divino retaggio.  Ora  è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è venuto il momento di attraversare  il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele.  Sei pronto?  Vuoi andare?  Allora segui questa parola che è l’Arca del mio patto, e passerai a piedi asciutti.

Sii calmo e sappi!
Ora, perché tu possa conoscermi ed essere perciò sicuro che sono Io, il tuo vero Sé, che  dico queste parole, devi prima imparare a essere calmo, ad acquietare la tua mente e il tuo  corpo umani e tutte le loro attività, fino a non essere più cosciente di esse.  Può darsi che tu non sia ancora capace di fare ciò; ma io ti insegnerò, purché tu  voglia realmente conoscermi e sia disposto a darne prova affidandoti a Me e obbedendomi  in quanto sto per chiederti.  Ascolta.  Cerca di immaginare l’Io che parla attraverso queste pagine come il tuo Sé  superiore e divino, che dà consigli alla tua mente e al tuo intelletto umani e considera  questi, per il momento, come una personalità separata.  La tua mente è costituita in modo  che non può accettare nulla che non si conformi a ciò che essa ha prima sperimentato, o  imparato, e che il suo intelletto non considera ragionevole.  Quindi, rivolgendoti a essa, tu  adoperi i termini e le espressioni più consoni a esprimere chiaramente al tuo intelletto le  verità che esso deve comprendere, prima che la mente possa svegliarsi alla coscienza del  tuo intento.  Il fatto è che questo «Io» è te stesso, il tuo Sé reale.  La tua mente umana è stata  finora così assorta nel compito di concedere al tuo intelletto e al tuo corpo ogni sorta di  favori, che non ha mai avuto tempo di venire a conoscenza di te, suo vero signore e  maestro.  E intanto tu ti sei talmente interessato ai piaceri e alle pene del tuo corpo e del  tuo intelletto, lasciandotene influenzare, che sei quasi giunto a credere che tu sia il tuo  intelletto e il tuo corpo e hai di conseguenza quasi dimenticato me, il Sé divino.  Io non sono il tuo intelletto né il tuo corpo e questo messaggio è per insegnarti che  tu e Io siamo Uno.  Le parole che dico qui e il principale scopo di queste istruzioni è di  svegliare la tua coscienza a tale grande fatto.  Ma tu non puoi svegliarti a esso finché non esci dalla coscienza di questo corpo e di  questo intelletto, che così a lungo ti hanno tenuto schiavo.  Tu devi sentirmi dentro di te,  prima di sapere che io vi sono.  Orbene, affinché tu possa dimenticare completamente la tua mente, i tuoi pensieri, il  tuo corpo e le tue sensazioni, in modo da poter sentire me dentro di te, è necessario che tu  segua scrupolosamente le mie istruzioni.  Siedi tranquillo in stato di rilassamento, e una volta completamente tranquillo lascia  la tua mente assorbire il significato di queste parole: «Sii calmo!  E sappi: Io – Sono –  Dio».  Pronunzia queste parole precisamente come sono scritte qui, cercando di realizzare  che è il Dio tuo che comanda e domanda dal tuo sé mortale implicita obbedienza: studiale  e cerca di capire il loro nascosto Potere.  Senza pensare, permetti a questo mio divino comando di penetrare profondamente  nella tua anima.  Lascia allora ogni altra impressione che venga alla tua mente entrare a  suo piacere, senza sforzo o interferenza da parte tua, ma notane attentamente il senso,  poiché sono Io, dall’interno, che ti istruisco per mezzo di tali impressioni.  Poi, quando il loro significato incomincia ad apparire alla tua coscienza, pronuncia queste mie parole  lentamente, imperativamente, rivolgendole a ogni cellula del tuo corpo, a ogni facoltà della  tua mente, con tutta la forza cosciente che possiedi: «Sii calmo!  E sappi: Io – Sono – Dio».  Medita profondamente queste parole e portale con te nel tuo lavoro, qualunque esso  sia.  Fa di esse il fattore vitale dominante del tuo lavoro e di tutti i tuoi pensieri creativi.  Pronunziale mille volte al giorno, finché non ne abbia penetrato e scoperto tutto il  più intimo significato, finché ogni cellula del tuo corpo non frema in lieta risposta al  comando «Sii calano!» e obbedisco istantaneamente, e ogni pensiero errante che fluttui  intorno alla tua mente, svanisca subito nel nulla.  Quando le mie parole risuoneranno attraverso la caverna del tuo essere divenuto  vuoto, quando il sole della conoscenza comincerà a sorgere sull’orizzonte della tua  coscienza, allora tu sentirai espandersi dentro di te l’impeto di uno strano, meraviglioso  respiro che riempirà fino all’estremo tutte le tue membra mortali, facendo quasi esplodere i  tuoi sensi con la sua estasi; allora sentirai a fiotti levarsi in te una possente, irresistibile  forza, che ti innalzerà quasi sulla terra; allora sentirai dentro di te la gloria, la santità, la  maestà della mia presenza.  E allora, allora tu saprai: Io – Sono – Dio.  Quando tu mi avrai  sentito così in quei momenti dentro di te, quando avrai gustato il mio potere, ascoltato la  mia sapienza e conosciuto l’estasi del mio amore che tutto abbraccia, non potrai più essere  toccato da alcuna malattia, né indebolito da alcuna circostanza, né soggiogato da alcun  nemico.  Poiché tu saprai allora che io sono dentro di te e da allora in poi ti rivolgerai a me  in ogni tua necessità, mettendo tutta la tua confidenza in me, permettendomi di esprimere  la mia volontà.  E quando ti rivolgerai a me, troverai sempre in me, nell’ora del bisogno, un aiuto pronto e  infallibile; poiché io ti riempirò talmente con la realizzazione della mia presenza e del mio  potere, che ti basterà essere calmo e permettere a me di fare qualunque cosa tu voglia:  risanare i tuoi mali o quelli degli altri, illuminare la tua mente in modo che tu possa vedere  con i miei occhi la verità che cerchi, o compiere alla perfezione ciò che prima ti sembrava  quasi impossibile.  Ma questa conoscenza, questa realizzazione, non avverrà a un tratto.  Potrà non  venire per anni; potrà venire domani.  Ciò dipende solo da te.  Non dalla tua personalità, con i suoi desideri umani e la sua  umana comprensione, ma dal tuo Io – Sono – Dio entro di te.  Che cos’è che dal bocciolo fa sbocciare il fiore?  Cos’è che fa rompere il guscio al  pulcino?  Chi stabilisce il giorno e l’ora? È l’atto cosciente e naturale dell’intelligenza  interna, della mia intelligenza, diretta dal mio volere, quello che porta a maturazione la  mia idea e la esprime nel fiore e nel pulcino.  Il fiore e il pulcino hanno qualche cosa a che fare in tutto ciò?  No, essi si sottomettono  soltanto, uniscono la loro volontà alla mia e permettono a me e alla mia sapienza di  stabilire l’ora nella quale maturerà l’azione.  Solo quando essi hanno obbedito all’impulso  della mia volontà e hanno fatto lo sforzo che io imponevo loro di fare, hanno potuto  passare alla nuova vita.  Tu puoi, con la tua personalità, tentare mille e mille volte di uscire  dal guscio della tua coscienza umana; ma potrai riuscire tuttalpiù ad abbattere le porte che  io ho provvidenzialmente messo tra il mondo delle forme tangibili e il regno dei sogni intangibili; una volta aperte le porte, tu non potrai più, senza molto disturbo e sofferenza,  tener fuori gli intrusi dal tuo dominio privato.  Ma anche questo io permetto talvolta,  perché attraverso tale sofferenza tu possa  acquistare la forza di cui manchi e la saggezza necessaria a capire che soltanto deponendo  ogni desiderio di sapienza, di bontà e persino di unione con me, a beneficio del tuo Sé, tu  puoi schiudere i tuoi petali manifestando la mia perfetta bellezza e gettar via il guscio della  tua personalità umana, passando alla luce radiosa del mio Regno celeste.  Io ti dò perciò queste istruzioni, adesso, al principio, perché tu possa imparare a  riconoscerne.  E ti prometto qui che se tu accetti le istruzioni che ti dò in queste pagine e ti  sforzi seriamente di comprenderle e metterle in pratica, tu mi conoscerai ben presto e io  farò sì che tu comprenda tutte le mie parole, dovunque scritte, in libri o dottrine, nella  Natura o nei tuoi simili.  Se ti pare che in quanto è qui scritto vi siano contraddizioni, cerca bene il mio reale intento  prima di respingerlo; non lasciare una sola parola, un solo pensiero finché tutto ciò che  esso suggerisce non ti sia divenuto chiaro.  Ma in tutta la tua ricerca, in tutti i tuoi sforzi, abbi fede in Me, nel tuo vero Sé  interno, e non essere impaziente di ottenere dei risultati; poiché essi sono in mia custodia e  io ne avrò cura.  I dubbi e l’impazienza sono soltanto della tua personalità e, se tu permetti  loro di persistere, essi ti condurranno all’insuccesso e al disinganno.

Io, Vita, Dio
Se ciò che hai letto ha svegliato dentro di te una risposta e la tua anima brama di ricevere  ancora di più, allora tu sei pronto per quanto segue.  Ma se tu discuti ancora, o ti ribelli all’apparente pretesa di autorità divina con cui qui  ti si parla, e il tuo intelletto ti dice che si tratta solo di un nuovo tentativo per sedurre la tua  mente con scaltri suggerimenti e sottile sofistica, allora tu non avrai beneficio da queste  parole; poiché il loro significato è finora nascosto alla tua coscienza mortale e la mia  parola deve giungere a te per altre vie e sotto altre forme.  Ed è bene se la tua personalità, col suo intelletto, ti spinge a discutere così e a  ribellarti contro l’autorità che non sai ancora essere la mia.  Ma sono realmente io che  faccio così ribellare la tua personalità, poiché essa, con il suo orgoglioso senso  separazione, mi è ancora necessaria a sviluppare una mente e un corpo forti abbastanza da  potermi esprimere perfettamente.  E finché tu non sia preparato a conoscermi, è sua  missione, datale da me, di discutere e ribellarsi.  Ma dall’istante in cui riconosci la mia  autorità, l’imperio della personalità comincia ad essere minato; i suoi giorni sono contati e  tu ti volgerai sempre più a me per guida e aiuto.  Non sgomentarti quindi, seguita a leggere e forse il riconoscimento verrà.  Sappi che  puoi leggere e non leggere, come vuoi, ma che, comunque tu faccia, sono realmente io che  scelgo e non tu.  Per te, che apparentemente scegli di non leggere oltre, ho altri piani: a suo tempo tu  imparerai che, qualunque cosa tu faccia, o ti piaccia, o desideri, sono io che ti conduco  attraverso gli inganni e le illusioni della personalità affinché tu ti possa finalmente  svegliare alla loro irrealtà e volgerti a me quale unica e sola Realtà.  Allora queste parole  troveranno risposta dentro di te: «Sii calmo!  E sappi: Io – Sono – Dio».  Sì, io sono la più intima parte di te, che dimora nell’interno e aspetta e veglia, non  conoscendo né spazio né tempo; poiché io sono l’Eterno e riempio tutto lo spazio.  Io veglio e aspetto che tu sia stanco delle tue follie, delle tue vane brame, ambizioni  e rimpianti, sapendo che tutto verrà a suo tempo.  Allora ti volgerai a me scoraggiato,  vuoto e umile, e mi domanderai di prendere il comando, senza sapere che sempre io fui  che ti condussi.  Io sto qui dentro aspettando quietamente che questo accada; pure, mentre aspettavo,  ero io che dirigevo la tua condotta, che ispiravo tutti i tuoi pensieri, tutte le tue azioni,  utilizzandoli e manipolandoli impersonalmente in modo da portare te, e la mia altra  espressione mortale, al riconoscimento cosciente di me.  Io sono stato sempre dentro di te, profondamente, dentro al tuo cuore.  Io sono stato  con te attraverso tutto, le tue gioie e i tuoi dolori, i tuoi successi e i tuoi errori, attraverso la  tua malvagità e la tua onta, attraverso i delitti contro i fratelli e contro Dio che tu credi  d’aver commesso.  Sia che tu procedessi innanzi, ti sviassi o arretrassi, ero io che ti spingevo; ero io che  ti spingevo innanzi mostrandoti qualche bagliore di me a distanza e coi contorni confusi;  ero io che ti allettavo con la visione di me in qualche volto incantevole, in qualche  bellissimo corpo, in qualche piacere inebriante o in qualche travolgente ambizione; ero io che ti apparivo sotto le spoglie del peccato, della debolezza, dell’avidità, della sofistica, e ti  attiravo indietro nelle fredde braccia della coscienza, lasciandoti lottare nelle sue strette  tenebrose; finchè tu, risvegliato alla tua impotenza, ti scuotesti disgustato e, ispirato dalla  nuova visione, strappasti la mia maschera.   Sì, sono io che ti faccio fare tutto ciò che fai e (puoi comprenderlo?) sono io che  faccio tutto ciò che fai e tutto ciò che fa il tuo fratello; poiché in te e in esso tutto ciò che è,  è Io, me stesso.  Poiché Io sono la vita.  Sono io che animo il tuo corpo, che faccio pensare la tua  mente e che faccio battere il tuo cuore; sono io che attiro a te il piacere o il dolore, siano  essi della carne, dell’intelletto o delle emozioni.  Io sono l’Intimo, lo Spirito, la Causa animatrice dell’essere tuo, di tutta la vita, di  tutte le cose viventi visibili e invisibili e non c’è nulla che sia morto, poiché io, l’Uno  impersonale, sono tutto ciò che esiste.  Io sono infinito e sconfinato; l’Universo è il mio  corpo; tutta l’intelligenza che è in esso emana dalla mia Mente; tutto l’amore che vi è  fluisce dal mio Cuore; tutta la forza che vi agisce non è che la mia volontà in azione.  La triplice forza, che si manifesta quale tutta la Sapienza, tutto l’Amore. tutta la  Forza o, se preferisci, come Luce, Calore ed Energia; ciò che mantiene tutte le forme ed è  dentro e dietro tutte le espressioni e tutti gli aspetti della vita, siano essi creativi, coesivi o  distruttivi, non è che la manifestazione di me stesso nell’atto e nello stato di Essere.  Nulla può essere senza manifestare ed esprimere qualche aspetto di me, che sono  non solo il costruttore di tutte le forme, ma colui che dimora in ciascuna di esse.  Nel cuore  di ciascuna io dimoro, nel cuore dell’uomo, nel cuore dell’animale, nel cuore del fiore, nel  cuore della pietra.  Nel cuore di ciascuno io vivo, muovo e ho il mio essere, e dal cuore di  ciascuno io esprimo quell’aspetto di me che desidero esprimere e che si manifesta nel  mondo esterno come una pietra, un fiore, un animale, un uomo.  Che cosa esiste, dunque, tranne questo grande Io?  Ma tu domandi: «Non è dunque  consentita a me nessuna individualità?». «No, non c’è nulla, assolutamente nulla che non  sia una parte di me, dominata e retta eternamente da me, l’Una Realtà indefinita.»  Quanto alla tua cosiddetta individualità, essa non è altro che la tua personalità che  cerca ancora di conservare un’esistenza separata.  Ma ben presto tu conoscerai che non  esiste individualità separata dalla mia individualità e che ogni personalità svanisce nella  mia divina impersonalità.  Tu raggiungerai presto quello stato di risveglio in cui potrai avere un barlume della  mia impersonalità e allora non desidererai più per te alcuna individualità, alcuna  separazione; poiché avrai compreso che essa è solo e ancora una illusione della  personalità.

La chiave
È possibile che tu non sappia ancora che Io sono, che tu non creda che Io sono Te  realmente, e che Io sono in ugual modo tuo fratello e tua sorella e che siete tutti parti di Me  e uno con Me.  Tu puoi non riconoscere che l’animo tuo e quello dei tuoi fratelli, le sole  parti veramente imperiture del tuo tu mortale, sono soltanto aspetti differenti di Me,  esprimentisi nella cosiddetta Natura.  Così pure può essere che tu non comprenda che tu e i  tuoi fratelli siete aspetti o attributi della mia divina Natura, precisamente come la tua  personalità umana, con il suo corpo, la sua mente e il suo intelletto mortali, è un aspetto  della tua natura umana.  No, tu non puoi ancora comprendere questo, ma io te ne parlo ora, perché tu possa  conoscere i segni quando essi cominceranno ad apparire nella tua coscienza, come certo  appariranno.  Ma per riconoscere questi segni, tu devi studiare attentamente e meditare  quanto segue e non passare oltre finché tu non abbia, almeno in parte, afferrato quel che io  voglio dirti. Una volta compreso bene il principio che io qui stabilizzo, tutto il mio  messaggio diviene chiaro e comprensibile.  Io ti do innanzitutto la chiave con la quale aprirai ogni mistero che ora ti nasconde il  segreto del mio Essere.  Quando avrai imparato ad adoperarla, questa chiave ti aprirà le  porte di tutta la sapienza, di tutto il potere nel Cielo e sulla Terra. Invero essa ti aprirà la  porta del Regno dei Cieli e tu non avrai che da entrare per divenire coscientemente uno  come me.  Questa chiave è: Pensare è creare. Ciò può essere espresso così: Tu sei come pensi  nel tuo cuore. Fermati e medita su questo, affinché si fissi saldamente nella tua mente.  Un pensatore è un creatore; egli vive in un mondo di propria cosciente creazione.   Quando tu sai come pensare puoi creare a volontà qualunque cosa tu voglia: una nuova  personalità, un nuovo ambiente, un nuovo mondo.  Vediamo se puoi afferrare alcune delle verità nascoste e dominate da questa chiave.  Ti ho mostrato come tutta la coscienza sia una e come tale coscienza sia al tempo stesso la  tua, quella dell’animale, della pianta, della pietra e della cellula invisibile.  Hai visto come questa coscienza sia retta dalla mia volontà che unisce le cellule  invisibili, forma i vari organismi per l’espressione e l’uso dei diversi «centri d’intelligenza»  attraverso i quali io desidero esprimermi.  Ma non puoi ancora comprendere come tu possa  dominare e dirigere la coscienza delle cellule del tuo corpo e, più ancora, quelle degli altri  corpi, quantunque tu e io ed essi siamo tutti uno in coscienza e intelligenza.  Facendo bene  attenzione a quanto segue, potrai riuscire a comprenderlo.  Hai mai meditato su cosa sia la coscienza?  Come essa paia essere uno stato  impersonale di attenzione, un’aspettazione di servire o di essere adoperata da qualche  potere latente in te e in intima relazione con te?  E come molti paiano essere il tipo più  elevato di organismo contenente tale coscienza, diretta e usata da questo potere interiore?   E che tale potere, latente tanto nella coscienza umana quanto in ogni altra, è soltanto la mia  volontà? Ti è stato detto che al principio io creai l’uomo «a mia immagine e somiglianza»;  che poi soffiai in lui l’alito di vita, e che egli divenne un’anima vivente.  Creando l’uomo a  mia immagine e somiglianza, io creai un organismo capace di esprimere  tutta la mia Coscienza e la mia Volontà, il mio Potere, la mia Intelligenza e tutto il  mio Amore. Io lo feci perfetto fin dal principio, modellandolo secondo la mia perfezione.  Quando io soffiai nell’organismo umano il mio alito, esso divenne vivo di me,  poiché in quell’istante io alitai in esso il mio volere non dall’esterno ma dall’interno, dal  Regno dei Cieli dove sempre Io sono.  E d’allora in poi io sempre respirai e vissi ed ebbi esistenza dentro l’uomo, avendolo  creato a mia immagine e somiglianza a questo scopo.  Perciò, dovunque sia l’uomo lo  sono; e qualunque cosa l’uomo faccia, o tu faccia, sono Io che la faccio; e qualunque cosa  tu dica o pensi, sono Io che dico e penso attraverso il tuo organismo. Ti fu pure detto che  quando l’uomo fu così compenetrato dal mio alito, gli fu dato il dominio su tutti i regni  della Terra. Il che significa che egli fu fatto signore della terra, del mare, dell’aria e degli  èteri e che tutti gli esseri viventi in tutti questi regni rendevano omaggio a lui ed erano  soggetti al suo volere. Naturalmente era così, poiché io, dentro la coscienza umana e  dentro tutte le coscienze, manifesto continuamente il mio volere; e io, il signore e  regolatore dell’organismo dell’uomo, sono pure signore e regolatore di tutti gli organismi  in cui dimora la coscienza. E poiché tutta la coscienza è la mia coscienza e dimora  dovunque è vita e poiché non v’è sostanza in cui non sia vita, la mia coscienza dev’essere  in ogni cosa: nella terra, nell’acqua, nell’aria e nel fuoco e deve perciò riempire tutto lo  spazio.  Infatti essa è spazio o ciò che l’uomo chiama spazio.  La Mia Volontà, essendo il potere latente in tutta la coscienza, deve estendersi  dappertutto; quindi la volontà dell’uomo, che è solo una localizzazione della mia volontà,  deve pure estendersi dappertutto e perciò la coscienza di tutti gli organismi, la tua  compresa, è soggetta al dominio e alla direzione dell’uomo.  Occorre soltanto che egli realizzi coscientemente che io, il Sé imperante dentro di  lui, di continuo dirigo, domino e uso la coscienza di tutti gli organismi, in ogni momento,  in ogni giorno della loro vita.  E io faccio questo per mezzo del suo pensiero; io lo faccio  per mezzo dell’organismo dell’uomo.  Egli crede di pensare; ma sono io, il suo Sé reale,  che penso per mezzo del suo organismo.  E per mezzo dell’atto di pensare, io compio tutto  ciò che compie l’uomo e faccio dell’uomo e del suo mondo ciò che sono.  Non importa che l’uomo e il suo mondo non siano ciò che egli suppone.  Essi sono  precisamente come io li ho creati per il mio scopo.  Ma tu dirai: se è sempre questo solo «Io» che pensa, l’uomo non pensa e non può  pensare.  Sì, questo sembra un mistero, ma ti sarà svelato, se tu osserverai attentamente  quanto segue: poiché io insegno ora a te, uomo, come pensare.

Pensare è creare
Ho detto che l’uomo non pensa; che sono io dentro di lui, che penso; ho anche detto che  l’uomo crede di pensare. Siccome questo è, in apparenza, una contraddizione, io ti  mostrerò che l’uomo normalmente non pensa, più che non faccia ogni altra cosa ch’egli  supponga di fare.  Poiché io, dentro di lui, faccio tutto ciò che egli fa; ma lo faccio  necessariamente per mezzo del suo organismo, della sua personalità, del suo corpo, della  sua mente e della sua anima.  Cercherò ora di farti comprendere come ciò possa essere.  Ricorda prima di tutto che io ti feci a mia immagine e somiglianza e che ho il mio  Essere dentro di te.  Ma questo non lo credi ancora.  Tu credi che io, Dio, sia in qualche  luogo fuori di te: che noi siamo separati. Inoltre, ciò che tu fai quando credi di pensare non  è realmente «pensare» perché non è un pensare cosciente, essendo tu inconscio di me,  l’ispiratore, il dirigente di ogni idea, di ogni pensiero che entra nella tua mente.  Ancora,  essendo io in te e tu fatto a mia immagine e somiglianza, e possedendo quindi tutte le mie  facoltà, tu puoi pensare; ma non essendo conscio del fatto che pensare è creare e che  pensando tu adoperi uno dei miei divini poteri, tu hai bensì pensato durante tutta la vita,  ma hai pensato male, cioè hai pensato ciò che tu chiameresti l’errore. Questo pensare  erroneamente ti ha sempre più separato da me, pur adempiendo il mio piano, che più  innanzi ti sarà manifesto.  La prova di questo è che tu credi di essere separato da me e di vivere in un mondo  materiale; che il tuo corpo di carne produca e accolga il piacere e il dolore e che nel mondo  si manifesti una cattiva influenza, chiamata Demonio, la quale si opponga alla mia volontà.  E così è per te, poiché tutto è, per l’uomo, come egli pensa o crede che sia.  E sono  pure io che ho fatto apparire all’uomo tutto ciò, come se fosse ciò che egli pensa che sia.   Anche questo in vista del mio intento e per adempiere la legge del creare.  Infatti, se tu credi che una cosa sia in un certo modo, non è essa, per te, realmente  così?  Se una cosa ti sembra reale, sia essa una gioia o un dolore, un disturbo o un cruccio,  o qualunque altra cosa, condizione o esperienza, non è essa reale per te solo perché il tuo  pensarla e crederla tale la fa tale per te? Ma essa sembra reale soltanto a te: altri possono  pensarla del tutto differente, non è vero?  E se è così, allora il tuo corpo, la tua personalità, il tuo carattere, il tuo ambiente, il  tuo mondo, sono come appaiono a te solo perché tu li hai pensati tali.  Tu puoi quindi  cambiarli col medesimo processo, se non ti piacciono, non è vero?  E tu puoi farli  comunque tu voglia, pensandoli tali.  Ma tu domandi: come si può realmente pensare, coscientemente pensare, in modo da  produrre questo cambiamento?  Sappi innanzitutto che io, il tuo Sé reale, ho espressamente attirato la tua attenzione  su queste cose che ora ti dispiacciono e che te le lascio pensare quali esse ora ti sembrano.   Io, io solo preparo così la tua mente umana in modo che quando tu ti volgerai  interiormente a me con fede durevole, possa renderti capace di comprendere e manifestare esteriormente la realtà delle cose che ora ti sembrano così poco soddisfacenti. Poiché io ti  porto tutto ciò che, con la sua apparenza esterna, può attrarre o allettare la tua mente  umana e spingerla innanzi nella sua ricerca terrena, allo scopo di istruirti intorno alla  illusorietà di tutte le apparenze materiali e alla fallibilità d’ogni giudizio umano: cosicché  tu ti volga finalmente a me, dentro, alla mia sapienza, come Una e unica interprete e guida.  E quando tu ti sia così volto a me dentro, io aprirò i tuoi occhi e ti farò vedere che  l’unico modo di provocare questo cambiamento nel pensare è di mutare prima il tuo  atteggiamento verso tutte queste cose che ora tu pensi non siano quel che dovrebbero  essere; cioè, se esse non sono soddisfacenti o ti sembrano biasimevoli e ti toccano al punto  da recarti dolore o disturbo della mente, ebbene, cessa di pensare che esse possano  addolorarti o disturbarti.  Chi è, insomma, il padrone?  Il tuo corpo, la tua mente?  Oppure Tu, l’Io sono  interiore?  Allora perché non mostrare che tu sei il padrone, pensando le vere cose che l’Io  sono dentro di te desidera che tu pensi?  Tutte le cose influiscono su di te solo in quanto tu le pensi e dai loro il potere di  turbarti o tediarti.  Se tu cessi di pensare che esse abbiano questo potere, ti volgi dentro a  me e mi permetti di dirigere il tuo pensiero, esse spariranno immediatamente dalla tua  coscienza e si dissolveranno nel nulla, da cui tu, pensandole, le hai tratte.  Quando tu sarai  disposto a fare questo, solo allora sarai pronto a riconoscere la verità e, per mezzo di un  pensare cosciente diretto da me, a creare al loro posto le cose vere e permanenti che io,  dentro, desidero che tu crei.  Allora, quando tu saprai distinguere il vero dal falso, il reale dall’apparente, il tuo  pensiero cosciente sarà tanto potente da creare tutto ciò che desideri, come lo è stato il tuo  pensiero inconscio nel creare in passato quelle cose che tu, un tempo, desiderasti e che ora  trovi odiose.  Poiché fu per il tuo pensiero inconscio, o per il tuo pensare senza aver  coscienza del dominio che i tuoi desideri esercitavano sui tuoi poteri creativi, che il tuo  mondo e la tua vita sono ora ciò che tu qualche volta in passato desiderasti che fossero.  Hai tu studiato e analizzato mai il processo con cui lavora la tua mente quando le  appare una nuova idea fertile di possibilità?  Hai notato la relazione che il desiderio ha con  quell’idea e come pensandola essa alfine si realizzi?  Studiamo questa relazione, questo processo.  Prima di tutto c’è sempre un’idea, non  considerando adesso la necessità o l’occasione per cui essa è apparsa.  E non importa di  dove essa venga, se di dentro o di fuori: poiché in ogni modo sono io che l’ispiro e faccio  sì ch’essa impressioni la tua coscienza in quel particolare momento.  Poi, precisamente  nella misura in cui tu ti concentri su di essa, arrestando tutte le attività della tua mente ed  eliminando tutte le altre idee e pensieri dalla tua coscienza, in modo che questa possa avere  pieno impero su tale idea, io illumino la tua mente e faccio svolgere dinanzi a essa i vari  aspetti, le varie possibilità ch’essa contiene.  Tutto ciò ha luogo, fino a questo punto, senza il concorso della tua volontà, tranne  che nel mettere a fuoco, nel concentrare la tua attenzione su quell’idea.  Ma una volta che  io ho dato alla tua mente umana una prospettiva delle sue possibilità e ho attirato a essa il  tuo interesse, allora diviene responsabile la tua personalità: allora essa deve assumere il  suo compito, poiché come io creai e generai quell’idea, così nell’atto stesso io generai in  essa il potere di creare e generare il desiderio, desiderio di portare a manifestazione esterna tutte le possibilità dell’idea stessa.  Il desiderio, quindi, diviene l’agente mortale della mia  Volontà e fornisce la forza motrice; precisamente come la personalità umana è lo  strumento mortale adoperato per costringere e mettere a fuoco quel potere.  Nasce per  prima, quindi, l’idea nella mente, poi sorge il desiderio di realizzarla.  Questo per ciò che  concerne la relazione. Veniamo ora al processo di realizzazione.  A seconda della precisione con cui la mente afferra l’immagine dell’idea e nella  misura con cui l’idea possiede la personalità, procede nell’opera sua il potere creativo, sotto  l’impulso del desiderio.  E fa questo costringendo la mente mortale a pensare o immaginare  o, in altre parole, a costruire forme mentali in cui io posso, come in un vuoto, riversare la  forza vitale, elementare, impersonale dell’idea, che subito comincia a realizzarsi, prima  dirigendo e dominando la coscienza e tutte le attività della mente e del corpo, e di tutte le  menti e di tutti i corpi che sono in relazione con essa stessa, e poi attraendo, guidando,  modellando le cose e gli eventi in modo che prima o poi quell’idea possa avere definita e  tangibile manifestazione.  Così ogni cosa, ogni condizione, ogni evento, furono prima un’idea nella mente.  Pensa questo e fa tu stesso la prova.  Prendi un’idea qualunque e seguila attraverso  tutto il processo, dal suo primo apparire alla sua realizzazione: oppure prendi un atto  qualunque da te compiuto, una tua opera d’arte, una tua invenzione o qualunque cosa o  condizione ora esistente e risali alle sue origini, all’idea prima da cui partì.  Questo è il  processo di ogni vero pensare e quindi di tutta la creazione.  In altre parole, tu hai ora e hai sempre avuto, per mezzo del potere del pensiero, il  dominio su tutti i regni della Terra.  Se solo tu lo sapessi, tu hai, ora, in questo momento,  solo da pensare o proferire parola e la coscienza aspettante di tutte le cellule invisibili di  tutta la materia su cui si concentrano la tua volontà e la tua attenzione, cominceranno a  obbedire immediatamente e ad agire a seconda dell’immagine o dei piani che tu hai  preparato pensandoli.  Una volta che tu sei persuaso di questo e che sai che la coscienza dell’Io sono in te è  una con la coscienza di tutta la materia animata e inanimata, e che la sua volontà è una con  la tua, che è la mia volontà, allora tu comincerai a conoscere e sentire me dentro e  riconoscerai il potere e lo splendore della mia idea, che esprime eternamente se stessa,  impersonalmente per mezzo tuo.  Ma prima è assolutamente necessario che tu impari a pensare, a distinguere i tuoi  pensieri, quelli diretti da me, dentro, dai pensieri degli altri, a rintracciare fino alla loro  origine la sorgente dei pensieri, a bandire dalla tua coscienza quelli che non sono  desiderabili e, finalmente, a dominare e utilizzare i tuoi desideri in modo che essi servano  sempre te, invece di renderti loro schiavo.  Tu hai in te tutte le possibilità: poiché io sono in te.  La mia idea deve esprimersi per  mezzo tuo.  Essa si esprimerà perfettamente se tu lo permetterai: se tu calmerai la tua  mente umana, se metterai da parte le tue idee, credenze e opinioni personali e la lascerai  fluire dall’esterno.  Tu non hai che da volgerti dentro, a me, e lasciarmi dirigere il tuo  pensiero, lasciarmi esprimere qualunque cosa io voglia, accettando personalmente e  facendo ciò che io desidero che tu faccia.  Allora nella tua vita ci sarà una grande armonia,  il tuo mondo diverrà un paradiso e tu stesso diverrai uno con me. Quando tu avrai cominciato a realizzare tutto ciò e avrai avuto un barlume del suo  intimo significato, sarai pronto ad afferrare il valore di quanto segue.

La Parola
Prendiamo ora la chiave e vediamo come il piano e il processo ora descritti siano quelli  con cui il mondo venne all’esistenza e come la terra e tutto quanto essa contiene, compresi  te e i tuoi fratelli, non siate che manifestazioni esterne di un’idea, della mia Idea, che ora  viene pensata in espressione di vita.  Sappi innanzitutto che io, il Creatore, sono il Pensatore originario, l’Uno e l’Unico  pensatore.  Come è stato detto prima, l’uomo non pensa.  Sono io che penso per mezzo del  suo organismo.  L’uomo crede di pensare, ma prima d’essersi svegliato alla realizzazione  di me dentro, egli non fa che prendere i pensieri che attraggo a lui o ispiro alla sua mente.   Ingannandosi intorno al loro reale significato e al loro scopo, egli costruisce su di essi un  edificio personale e, con i desideri egoistici così suscitati, crea da se stesso tutti i suoi  affanni, tutti i suoi guai.  Ma tutti questi apparenti errori, questi concetti falsi, questi intralci, sono in realtà  soltanto ostacoli che io metto sulla sua strada perché li superi e perché, appunto nello  sforzo di superarli, egli sviluppi alfine un corpo e una mente forti e capaci di esprimere  perfettamente e coscientemente questa mia idea, che agisce eternamente nella sua anima.  L’uomo è dunque soltanto l’organismo che io preparo per potere, attraverso dì esso,  manifestare la perfezione della mia idea.  Egli fornisce la personalità, con il suo corpo, la  sua mente e il suo intelletto, per mezzo dei quali io posso esprimere questa idea, e il  cervello fisico con cui io posso pensarla in manifestazione esterna.  Io semino nel cervello umano un’idea qualsiasi ed essa cresce, si sviluppa e giunge a  completa maturazione e fruttificazione esterna; ma non finché l’uomo non sia divenuto  capace di non attaccare più nulla di personale all’idea che gli ho ispirato e che esprimo per  mezzo suo; non finché egli non abbia completamente abbandonato a me la sua personalità.   Io semino ora nel tuo cervello un’idea.  Possa essa crescere e svilupparsi e maturare nella  splendida messe di sapienza che ti aspetta; ma tu devi lasciare che io diriga il suo sviluppo  e la sua espressione attraverso di te.  In una delle altre mie rivelazioni, chiamata Bibbia, si parla molto della Parola; ma  ben pochi, anche tra i più dotti studiosi della Bibbia, comprendono chiaramente ciò che  intendo.  È detto che: «In principio era il Verbo, il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio».   Così era in principio riguardo a Dio.  Tutte le cose furono fatte da lui e senza di lui  nessuna cosa fu fatta.  Tu imparerai ora qui come la mia Parola era in principio, come essa  era con me e come essa era io, me stesso; come tutte le cose furono fatte da me e dalla mia  Parola e che senza di me e della mia Parola nulla di quanto esiste è stato fatto.  Orbene, la parola, secondo l’intelletto umano, è simbolo di un’idea, vale a dire  rappresenta, dà corpo, esprime un’idea.  Tu, vedi, sei una Parola, il simbolo di un’idea.  Così un diamante, una violetta, un  cavallo.  Se tu sei capace di scorgere l’idea dietro il simbolo, tu conosci l’anima, ovvero la  realtà della manifestazione che appare come un uomo, un diamante, una violetta, un cavallo.  Quindi Parola, nella precedente citazione, significa Idea; un’idea latente, non  manifestata, che aspetta di essere espressa o pensata in una forma o in un’altra.  La Parola che era in principio e che era con me, era quindi non solo un’idea, ma la  mia idea di me stesso in espressione in un nuovo stato e condizione che tu chiami vita  terrena.  Questa idea era Io, perché era parte di me, essendo ancora latente e immanifesta  dentro di me, poiché era la sostanza, essenza del mio Essere, che è esso stesso un’idea,  l’Idea Una, originaria.  Tutte le cose furono fatte da me per mezzo dell’azione vitalizzante di questa mia  Idea, pensata in espressione; nulla nella vita terrena fu o potrà mai essere espresso senza  avere la mia Idea come causa prima e fondamentale, come principio del suo essere.  Questa mia idea è ora in processo di sviluppo, ossia d’essere pensata in espressione  esterna; alcuni chiamano evoluzione questo processo.  Precisamente come prima spunta il  germoglio dal tronco e poi si forma il bocciolo, poi si schiude il fiore, obbedendo  all’impulso di esprimere la mia idea celata dentro la sua anima, precisamente così io  svilupperò tutti i miei strumenti d’espressione i quali, finalmente riuniti insieme,  rappresenteranno completamente la mia Idea, esprimendola dalle loro anime nello  splendore della sua perfezione.  Al presente questi strumenti sono di tal natura che per esprimere la mia idea  richiedono molte lingue, molti tipi, dal più semplice al più complesso, e composti di un  numero quasi infinito di parole.  Ma quando io avrò completamente esternato la mia Idea,  cioè avrò perfezionato i miei molti strumenti d’espressione, allora la mia Idea splenderà in  ogni parola, ognuna essendo infatti una parte o un aspetto perfetto della mia Idea, tutte  scelte e disposte in modo da essere realmente una sola parola, irradiante la sublime  intelligenza del mio intento.  Allora le lingue si saranno mescolate e fuse in un solo  linguaggio, tutte le parole in una Parola, poiché tutti gli strumenti saranno divenuti carne e  tutta la carne sarà divenuta Una carne, cioè lo strumento perfetto per la completa  espressione della mia Idea in una Parola.  Allora la mia Idea, avendo possibilità di venire espressa da quelle perfette parole,  splenderà attraverso i suoi strumenti di espressione, attraverso le personalità, i loro corpi,  le loro menti, i loro intelletti; e la Parola sarà divenuta carne, cioè sarà carne.  Il che significa che tutte le parole per mezzo del potere rigenerante della mia Idea,  avranno evoluto attraverso la carne, trasmutandola, spiritualizzandola e rendendola così  pura e trasparente che la personalità non avrà più in sé nulla di terreno che possa  impedirne l’espressione impersonale; quindi il mio Intento potrà irradiare perfettamente e  divenire del tutto manifesto, amalgamando così di nuovo tutte le parole e tutta la carne in  Una Parola.  La Parola che era in principio e che ora splende attraverso tutta la carne creata  come il Sole di Gloria.  Questo è il piano e lo scopo della mia Creazione e di tutte le cose manifeste.  Un barlume del processo della mia Creazione, ossia del pensare la mia Idea di me  stesso in espressione terrena, sarà data da quanto segue.

La mia Idea
Ti è stato detto che la Terra, e tutte le cose che le appartengono, sono soltanto la  manifestazione esterna della mia Idea che è ora in processo d’essere pensata in perfetta  espressione.  Ti è stato mostrato che la mia Idea è responsabile di tutte le cose create e che  Essa è la causa e la ragione di tutte le manifestazioni, tu e i tuoi simili compresi, poiché  tutte sono state pensate in esistenza da me, il Pensatore e Creatore originario, l’Uno.  Rintracceremo ora il corso di quell’idea dal principio, attraverso i suoi vari stadi di  espressione terrena, e così pure il processo del mio pensare quell’idea nel suo presente  stato di manifestazione.  Se tu considererai attentamente quanto segue e permetterai a me, dentro, di dirigere  la tua meditazione sopra il suo intimo significato, ti apparirà non solo il metodo per creare  col pensiero qualunque cosa tu desideri creare, ma anche in che modo tu venisti in  esistenza e sei giunto al tuo stato presente di manifestazione.  In principio, quando, dopo un giorno di riposo durato eoni incalcolabili, all’alba di  un nuovo giorno cosmico, la coscienza del mondo si svegliava appena, e regnava ancora la  calma della notte cosmica, Io, il Pensatore, concepii la mia Idea.  Questa idea di me stesso, in manifestazione in una nuova condizione chiamata  espressione terrestre, io la vidi completamente raffigurata nello specchio della mia mente  onnisciente. In questo specchio vidi la terra reale splendere, irradiare luminosa nel cosmo,  una sfera perfetta, dove tutte le infinite fasi, attributi e poteri della mia divina natura  trovavano perfetta espressione attraverso l’opera di Angeli di luce, messaggeri viventi della  mia Volontà, mia Parola nella carne, come è nel mondo Celeste dell’Eterno.  Tutto ciò io vidi rispecchiato nella mia mente onniveggente e onnisciente, che  poteva solo vedere e riflettere l’anima delle cose, ossia la loro Realtà.  Quindi ciò che io  vidi raffigurato nella mia mente era la terra reale, il suo «principio», la sua concezione in  esistenza cosmica.  Ora, la mia coscienza è l’intima essenza di tutto lo Spazio di tutta la Vita.  Essa è la  sostanza reale della mia Mente che tutto include e tutto pervade, il cui centro informatore e  vitalizzante è dappertutto e i cui limiti e la cui circonferenza non sono in alcun luogo.   Solo nel regno della mia mente io vivo, muovo e ho il mio Essere.  Essa contiene e riempie  tutte le cose, e ogni sua vibrazione e manifestazione non è che l’espressione di qualche fase  o aspetto del mio Essere.  Essere è espressione.  Non si può immaginare esistenza senza espressione.  Quindi  io, tutto ciò che è, sto continuamente esprimendomi.  Esprimendo che cosa?  Ma se io sono tutto ciò che è, che cos’altro potrei esprimere  se non me stesso?  Tu non puoi ancora vedere o comprendere me, ma puoi comprendere quando t’ispiro  un’Idea.  Quindi, se io Sono tutto ciò che esiste, quell’Idea che è diretta da me dev’essere  una parte, un aspetto di me stesso in esistenza, cioè in espressione. Qualunque idea, una volta nata nel regno della mia mente, diviene immediatamente,  come ti ho mostrato, una realtà, poiché nell’eternità del mio Essere il tempo non esiste.  In  te, però, l’idea crea prima il desiderio, il desiderio di esprimere quell’Idea; poi il desiderio  obbliga a pensare; il pensiero promuove l’azione e l’azione produce risultati, cioè l’Idea in  effettiva manifestazione esterna.  Ma io non ho desideri, perché io sono tutte le cose, e tutte le cose vengono da me.   Io non ho che da pensare per produrre risultati.  Pure quel desiderio che tu senti viene da  me, perché è nato dalla mia Idea, che io seminai nella tua mente solo perché potesse  manifestarsi per mezzo tuo.  Invero qualunque cosa tu desideri è solo la mia idea che  preme in te per esternarsi.  Ciò che in me ti potrebbe sembrare un desiderio di esprimersi, è solo la necessità  della mia Idea di me stesso di Essere, cioè d’esprimere se stessa.  Perciò, ogni vero  desiderio tu senta, esso deve necessariamente, una volta o l’altra e in qualche modo, essere  adempiuto.  Ciò che nelle personalità umane è chiamato desiderio, non è che l’azione necessaria  della mia volontà, che spinge la mia Idea a esprimersi in manifestazione esterna, cioè in  esistenza.  Ma siccome io non ho desiderio e sono tutte le cose, una volta che quest’idea di  esprimermi in questa nuova condizione fu nata, io non ebbi che da pensare, cioè  concentrare, mettere a fuoco la mia volontà sulla mia idea, ossia, com’è detto nell’altra mia  rivelazione, proferire la Parola creativa, e subito le Forze cosmiche del mio Essere, messe  in moto dalla concentrazione della mia volontà, procedettero a raccogliere gli elementi  necessari dall’eterna riserva della mia mente e, con la mia idea quale nucleo, plasmarono,  combinarono e modellarono intorno a essa questi elementi in ciò che si chiama la formapensiero di un pianeta, riempiendola con la mia sostanza di Vita, la mia coscienza, e  dotandola di tutte le potenzialità del mio Essere.  Ma, questo atto di pensare, produsse solo la forma pensiero vitalizzata di un pianeta  e la sua manifestazione era solo in uno stato nebuloso nel regno del pensiero.  Dalla forma-pensiero, il potere vivificante interno dell’idea, con la mia volontà  localizzata su di essa, procedettero a plasmare, formare e, a poco a poco, a solidificare in  forma materiale i vari elementi della sostanza del pensiero, finché la mia idea apparve in  manifestazione nel mondo delle forme visibili come il pianeta chiamato Terra, uno  strumento pronto a essere espressione vivente e ora capace di contenermi e di esprimermi.  Questo fu il corpo materiale preparato dal mio pensiero e nel quale già stava latente tutta la  natura potenziale del mio Essere, in forza del potere formativo della mia idea interna.  Lo stadio, seguente fu lo sviluppo e la preparazione degli strumenti, per mezzo dei  quali io potessi esprimere in molteplici aspetti le possibilità e i poteri della mia Idea.  I  regni minerale, vegetale e animale segnarono successivamente il processo di questa  manifestazione e svilupparono, volta a volta, stati di coscienza sempre più alti e complessi,  i quali mi permisero di esprimere sempre più chiaramente gli infiniti aspetti e varietà della  mia natura.  Fu a questo punto che, come è detto nell’altra mia rivelazione, io guardai la mia  creazione e vidi che era buona.  Ma restava ancora l’ultimo e culminante mezzo d’espressione. Fino a questo punto, mentre ogni strumento o mezzo di espressione esprimeva  perfettamente qualche aspetto della mia Natura, tutti però erano inconsci di me ed erano  mezzi di espressione solo come un filo conduttore lo è per il calore, per la luce, per  l’energia.  Erano mature ormai le condizioni per la creazione di un mezzo attraverso il  quale i miei divini attributi potessero trovare espressione cosciente, cosciente non solo  della loro relazione con me, ma anche della loro capacità e potere di esprimere la mia idea.  In quel momento tu e i tuoi fratelli nasceste all’esistenza nel tempo quali espressioni  umane, venendo in manifestazione, come gli altri strumenti, in risposta al mio pensiero  concentrato in cui io vedevo tutta l’infinita varietà dei miei attributi realmente espressi in  forme entitizzate ed esprimenti ciascuna particolarmente qualche aspetto del mio Essere, e  ciascuna conscia di me, suo Pensatore ed Espressore.  Io vedevo te in espressione perfetta come ti vedo ora, Tu reale, un attributo di me  stesso, perfetto.  Poiché in realtà tu sei un angelo di luce, uno dei raggi del mio pensiero,  un attributo del mio Essere, involuto in condizioni terrene, con nessun altro scopo (che non  è affatto uno scopo, ma una necessità del mio Essere) tranne quello di essere l’espressione  ultima e completa della mia Idea.  Nell’Eterno non vi è tempo, né spazio, né individualità ed è solo per il fenomeno del  pensiero, nato dalla matrice della mente nel mondo della materia, che sorgono le illusioni  del tempo, dello spazio e dell’individualità e che il pensiero, cioè la Creatura, consegue la  coscienza della separazione dal suo pensatore o creatore.  Così nacque in te la prima tendenza a pensarti separato da me. Ma la completa  coscienza della separazione non avvenne che molto tempo dopo.  In principio, quando tu entrasti così dapprima in espressione terrena, obbedendo  all’impulso che io avevo emanato per mezzo del mio pensiero concentrato, tu, uno dei miei  attributi, ti circondasti, ti rivestisti della mia idea di me stesso in espressione, quale il  particolare attributo che tu rappresentavi, essendo tu la forza animatrice di quell’idea.  In  altre parole, la mia idea di me stesso esprimentesi come quel particolare attributo, divenne  allora l’anima della tua particolare espressione.  Ma quell’idea o anima non è te, ricordalo,  poiché tu sei una parte di me, essendo me stesso in espressione, per mezzo di quel  particolare attributo.  Una volta che la mia idea ebbe rivestito il tuo sé, essa, per la  necessità del suo essere, incominciò immediatamente ad attrarre a se stessa la sostanzapensiero necessaria all’espressione di quel particolare attributo e a modellarla e costruirla a  mia immagine e somiglianza.  Essa divenne così un sacro tempio, pieno della mia vivente  presenza, poiché abitato da te, uno dei miei divini attributi.  Questo tempio, fatto a mia  immagine e somiglianza, composto dalla mia sostanza-pensiero, circondante e rivestente la  mia idea, è conseguentemente il tuo corpo reale.  Esso è indistruttibile, immortale, perfetto.   Esso, il mio pensiero proiettato contenente la mia essenza vivente, aspetta il tempo in cui  potrà esprimersi esteriormente e assumere forma materiale.  Dunque:  Primo: Io sono che si esprime come tu, uno dei miei divini attributi.  Secondo:  la mia idea di te, uno dei miei attributi esprimentesi in condizioni  terrene, ossia la tua anima.  Terzo:  il mio pensiero immaginato di Te, formante il Tempio della Tua anima,  ossia il corpo della Tua anima in cui Tu dimori. Questi tre formano la parte divina o impersonale di te, l’immortale Trinità, tu, il mio  pensiero latente, già completamente formulato, plasmato a mia immagine e somiglianza,  ma non ancora vivificato e quindi privo di collegamento con la personalità umana, che non  è ancora nata.

Il Giardino dell’Eden
Che tu abbia o no afferrato interamente quanto or ora ti è stato detto, non respingerlo come  impossibile a comprendersi.  Poiché in ogni riga è nascosto un significato che ti compenserà mille volte dello  studio necessario a chiarirtelo.  Questo messaggio ha lo scopo di svegliarti alla comprensione di ciò che tu sei, del  tuo Sé reale, di renderti di nuovo conscio di me, del tuo divino Sé, conscio in modo che  mai più tu possa essere ingannato da quell’altro sé, che tu hai immaginato fosse te e che  così a lungo ti ha adescato, nutrendoti dei suoi piaceri dei sensi che non soddisfano mai,  con le sue dissipazioni mentali e con i suoi godimenti emozionali.  Ma prima che ciò possa effettuarsi, sarà necessario che tu conosca interamente  questo supposto altro sé, che tu creasti pensandolo reale e separato da me e mantenesti poi  vivo dandogli il potere dì lusingarti e di ingannarti; sì, quel sé autocreato con il suo  orgoglio, la sua ambizione, il suo potere immaginario, puramente egoista, il suo amore  della vita e delle cose, con il suo desiderio d’essere reputato buono e saggio; ma che è  soltanto la tua personalità nata solo per morire come entità separata e che, come tale, non  ha realtà o permanenza maggiore della foglia, della neve o della nuvola.  Tu sarai messo faccia a faccia con questo meschino sé personale e noi ne  scopriremo, con visione perfetta, tutto il sordido egoismo, tutta l’umana vanità; e imparerai  allora, se ti volgerai a me e m’interrogherai con fede semplice e con fiducia, che sono Io, la  parte infinita, impersonale di te, dimorante sempre dentro di te, che ti addita tutte queste  illusioni della personalità le quali per sì lungo tempo ti hanno separato in coscienza da me,  il tuo glorioso divino Sé.  Questa realizzazione verrà certamente, se riconoscerai che questo messaggio viene  da me e se ti risolverai di seguirlo.  A te, cui io ispiro questa determinazione, io farò  sparire ogni illusione e tu mi conoscerai in verità.  L’esercitare la tua mente in questa direzione di pensiero astratto non ti nuocerà.   Anzi, è precisamente ciò di cui la tua mente ha bisogno.  Poiché solo quando tu potrai  afferrare ciò che io intendo, allorché ti sia presentato dall’esterno e sotto forma delle idee  qui espresse, tu potrai percepire e interpretare esattamente la mia idea allorché io te la  ispirerò interiormente. Io preparo così la tua mente perché tu possa adoperarla non ad  acquistare maggior conoscenza terrena, ma perché tu possa ricevere e spargere la mia conoscenza celeste fra quelli che io condurrò a te per tale scopo.  Così, con una  invocazione a me, al tuo Sé reale, al tuo Dio interno, può venirti questa realizzazione.   Procediamo quindi, affinché tu possa vedere la verità in questa esposizione e in tutte le  cose, condizioni ed esperienze che possano venirti.  Nel corso delle nostre considerazioni intorno al processo di sviluppo della mia idea,  noi siamo giunti al punto in cui l’Io sono di te manifestantesi nel corpo della tua anima  immortale, ossia nell’immagine di pensiero creata dal mio pensare, è pronto a entrare in  una forma materiale, una forma adatta all’espressione terrena dei miei attributi.  Questo  cambiamento, da una forma mentale a una materiale, si effettuò nel modo e col processo  medesimo di tutta la creazione, cioè per mezzo del pensiero, ed è descritto letteralmente  nella Bibbia, deve si dice che io «formai l’uomo con la polvere della terra e soffiai nelle  sue narici l’alito della vita; e l’uomo divenne un’anima vivente».  Debbo spiegare ancora ciò che avvenne?  Il potere vivificante dentro la mia idea (la  tua anima) procedette ad attirare a sé i vari elementi della sostanza terrena (polvere) e a  modellarli e plasmarli, atomo per atomo, cellula per cellula, in ossa, tessuti e organi,  secondo il modello dell’immagine-pensiero componente il corpo della tua anima, formando  così un rivestimento esterno finché la tua forma mortale divenne realmente manifesta ai  sensi psichici del mondo esteriore, se non ancora agli occhi fisici.  Allora tu, il mio  attributo, soffiasti dentro e poi nelle sue narici (dall’interno) l’alito di vita e facesti la tua  prima apparizione sulla Terra quale essere umano tangibile divenuto un’anima vivente.  La  mia idea poteva ora esprimersi coscientemente per mezzo di un adatto strumento terreno,  contenente nel tuo Sé tutti i miei attributi, tutti i miei poteri e tutte le mie possibilità.  Erano così manifesti tutti i vari strumenti per l’espressione terrena della mia idea; e  tu, essendo uno dei miei attributi, avevi naturalmente impero su tutti questi strumenti,  ossia avevi il potere di adoperarli all’occorrenza tutti e ciascuno, per la piena e completa  espressione delle energie e delle possibilità tue, cioè del mio attributo.  In questo modo e  per questa ragione soltanto, tu e i tuoi fratelli veniste a umana espressione.  Ma pur  essendo in forma umana, la vostra espressione era tuttavia tanto impersonale che,  quantunque semicoscienti, voi cercavate solo in me, dentro, ispirazione e guida.  Queste erano le condizioni in cui tu ti svegliasti entrando nell’espressione terrena e  ciò è chiamato «stato edenico», ossia dimora nel Giardino dell’Eden.  Questo stato edenico  rappresenta la fase celestiale della coscienza impersonale, ossia quello stato in cui tu eri  ancora coscientemente uno con me, quantunque confinato in un veicolo mortale di  espressione.  Io non ti descriverò dettagliatamente come e perché divenne necessario che io  cacciassi fuori dal Giardino dell’Eden te, ora uomo, o Umanità; ti ricorderò solo la parte  che il desiderio ha nell’espressione terrena e la sua relazione con la mia volontà.  Una volta che tu avrai risolto e compreso, almeno in parte, la ragione di questo,  allora, forse, tu capirai la necessità della caduta della tua coscienza (cioè di quella  dell’Umanità) in un sonno profondo (essendo tu prossimo alla fine di un altro ciclo, detto  giorno cosmico) e di trovarti, al tuo risveglio, non più esternamente uno ma due; una parte  attiva, pensante, aggressiva, chiamata poi uomo, e una passiva, sensitiva, ricettiva, una  matrice umana, ossia una donna.  E capirai pure la necessità che qualche influenza terrena  venisse ad attirare la tua coscienza dalle delizie puramente celestiali a questa nuova condizione, perché tu potessi concentrarti sulla tua missione terrena, ossia sulla tua  espressione mortale.  Comprenderai la Sapienza che generò questa influenza prima nella  tua parte passiva, sensitiva e ricettiva, per mezzo del serpente della suggestione (forma che  io feci assumere alla mia Idea nella tua mente) e come nacque così il desiderio, l’agente  mortale della mia volontà, che doveva fornire l’energia motrice per l’ulteriore e completa  espressione dei miei attributi sulla Terra.  E finalmente la necessità che il desiderio  gettasse su di te (sull’Umanità) il suo incanto; che la tua natura celeste e impersonale fosse  tenuta da parte, come in sospeso, finché, per mezzo del libero ma ignorante uso del mio  volere, tu potessi gustare e mangiare interamente il frutto del cosiddetto Albero della  Scienza del Bene e del Male, e imparare, così, a discernere e conoscere bene quei frutti,  per ciò che sono realmente, e ad acquistare la forza necessaria ad usare la scienza, in tal  modo acquisita, saggiamente e perfettamente e solo per l’espressione della mia idea.  Tu puoi, forse ora, similmente comprendere come gli occhi tuoi (dell’Umanità) si  aprirono alle cose della terra non appena assaggiato questo frutto e alla conseguente  conoscenza del Bene e del Male; come in seguito a ciò sparisse la conoscenza della Realtà  che è dietro di essi e come e perché tu ti accorgesti di essere nudo della tua parte pensante  e di quella sensitiva e anche perché tu avesti paura.  Ora forse tu puoi capire perché tutto ciò dovesse accadere: perché tu, Umanità,  dovessi lasciare lo stato edenico della coscienza impersonale e perderti completamente in  queste condizioni terrene per divenire capace di creare un corpo e sviluppare in esso una  coscienza personale, un sé atto a esprimere pienamente la mia perfezione.  Così nacque la  tua personalità umana e dalla sua nascita in poi io ti ho spinto a nutrirla, mantenerla e  rinforzarla, riempiendoti di brame, di speranze, di aspirazioni, di tutte le varie  manifestazioni del desiderio; le quali sono soltanto gli aspetti umani della mia volontà,  operante a preparare e sviluppare uno strumento capace di esprimere perfettamente i miei  attributi sulla Terra.  Così io ti cacciai fuori dal Giardino dell’Eden, ti vestii d’una veste di pelle o, in altre  parole, di carne, come gli altri animali; poiché per poter entrare nel cuore delle condizioni  terrene e così vivificare in espressione di vita attiva la mia Idea, tu, mio attributo, dovevi  possedere un organismo e un involucro, vestimento adatto alle condizioni in cui stavi per  manifestarti.  Dando a te una veste di pelle, cioè un organismo fisico, io fornii pure alla mia Idea  una forma confacente all’espressione terrena; ti diedi il potere di esprimerla per mezzo di  un organismo fisico, per mezzo di parole.  Nell’impersonale non occorrono parole.  Solo le idee esistono e si esprimono.  Esse  sono semplicemente, poiché sono l’espressione dei vari aspetti del mio Essere.  Ma nella  nuova condizione, in cui ogni espressione negli stadi primitivi di esistenza esterna doveva  avere forma e sostanza per essere udita, veduta, sentita, gustata o toccata, in modo che il  suo significato potesse venire chiaramente appreso, bisognava, naturalmente, provvedere  un organismo capace d’essere adoperato al doppio fine: di esprimere e di comprendere ciò  che esprimeva.  Man mano che la mia Idea si sviluppava, dopo la tua espulsione dall’Eden, tu – uno  dei miei attributi divini, dimorante dentro la mia Idea di tale attributo in espressione, Idea  dimorante a sua volta nell’immagine-pensiero di me stesso e manifestantesi finalmente all’esterno nella forma terrena di parole, allorché ricevesti l’impulso della mia Volontà  sotto forma di Desiderio a esprimere il mio Intento – tu, dico, cominciasti a «crescere e  moltiplicare» rapidamente.  E nella tua ricerca delle condizioni più favorevoli alla  manifestazione dei tuoi particolari attributi, tu ti spargesti a poco a poco su tutta la faccia  della Terra, risvegliando ed eccitando l’intelligenza latente in tutte le forme della vita con  cui venivi a contatto, a una più piena e più attiva espressione del loro particolare aspetto  della mia Idea.  Così si formarono le varie lingue della Terra, contenenti ciascuna molte parole, nate  tutte dal desiderio della mente umana di esprimere in termini terreni gli infiniti aspetti  della mia Idea che sempre scaturiscono dall’interno.  E quanto più la mente umana si sforzava di esprimere in parole la mia Idea, tanto  più grandi, miserevoli erano i suoi insuccessi.  Verrà il giorno del grande Risveglio, in cui si vedrà che tutte le parole sono soltanto  simboli di un’Idea e che tutte le idee di qualsivoglia natura non sono che aspetti di una  Idea, la mia Idea di me stesso in espressione e che ogni desiderio di esprimere in parole  quell’Idea, se non è ispirato unicamente dalla coscienza della mia Volontà, è inconsistente.  Così pure ogni desiderio di esprimere in azioni viventi quell’Idea senza perdere  completamente la coscienza della personalità umana, della parte tua personale nell’azione,  senza concentrare tutto il tuo Sé in Me, è vana e infruttuosa e finirà solo nell’insuccesso,  nel disinganno, nell’umiliazione.

Il Bene e il Male
Nel giardino dell’Eden dove tu dimoravi prima d’intraprendere la tua missione terrena,  cresceva un albero il cui frutto è chiamato della Conoscenza del Bene e del Male.  Durante  la tua dimora in quel giardino dell’Eden tu eri completamente impersonale, perché non  avevi ancora gustato quel frutto.  Ma una volta ceduto al desiderio, che è l’agente terreno  della mia volontà e il cui compito principale è appunto quello di indurti a gustare quel  frutto, tu, appena mangiatolo, cadesti, ossia fosti costretto a uscire dal tuo stato edenico  (come il pulcino dal guscio e la rosa dal bocciolo) e ti trovasti immerso in condizioni del  tutto nuove e strane; poiché invece d’aver dominio sui regni inferiori e di ricevere da essi  quanto ti occorreva, ti trovasti a dover coltivare il suolo per ridurlo a produrre, a dover  insomma guadagnare il pane col sudore della tua fronte.  Ma, avendo assunto questa  missione terrena, era necessario che tu entrassi pienamente nelle condizioni della vita  terrena, allo scopo di sviluppare una mente e perfezionare un corpo capaci di esprimere la  mia Idea sulla Terra; ragione e causa reali della tua entrata in tali condizioni. Essendo caduto, o meglio, uscito dal tuo stato impersonale edenico, e permettendo  ora al desiderio di guidarli, tu non eri più capace di vedere la realtà dell’anima delle cose  poiché avevi rivestito un corpo fisico, un involucro terrestre, con un cervello umano che,  influenzato dal desiderio, agiva come un velo sulla coscienza della tua anima, ottenebrava  la tua vista e velava la tua mente, in modo che la luce della Verità non poteva penetrarvi e  ogni cosa era colorata e distorta alla tua umana comprensione.  E vedevi tutte le cose confusamente come attraverso una nebbia, che t’impediva di  vederle nella loro realtà; tu le vedevi solo nella loro nebulosa apparenza, che però a te  sembrava la loro realtà.  Così avveniva per tutte le cose che vedevi mediante i tuoi occhi  fisici, cose animate e inanimate; per tutto quanto tu concepivi nella tua mente umana,  perfino per il tuo sé e per gli altri sé che ti circondavano.  Non scorgendo più l’anima delle cose, ma soltanto la loro offuscata apparenza, tu  venisti a pensare che quelle ombre fossero la vera sostanza e che il mondo intorno a te  fosse composto e pieno di tale sostanza.  Ma quella nebbia era solo effetto della luce della  verità che non poteva penetrare attraverso la tua mente umana, il cui intelletto, come una  lente imperfetta, distorceva ogni cosa e la faceva apparire reale.  Orbene, l’intelletto è una creatura del desiderio e completamente dominata da esso e  non è, come altri suppongono, una facoltà dell’anima.  In altre parole, quella nebbia era la  torbida lente del tuo intelletto umano che, poiché dominato dal desiderio, rifletteva e  faceva interpretare falsamente alla tua coscienza ogni immagine, idea o impulso che io  ispirassi dall’interno o attirassi dall’esterno, durante il processo del risveglio che operavo  nella tua coscienza, al riconoscimento della mia Idea interna sempre incalzante per  esprimersi esteriormente.  Tutto ciò io facevo appositamente, per mezzo del desiderio, per  condurti coscientemente nel cuore delle condizioni terrene.  Mentre questa falsa visione, ispirata dal desiderio, cagionava molti errori, molto  travaglio e molta sofferenza, tu, a poco a poco, perdevi la fiducia nel tuo vero Sé, in me,  l’Uno Impersonale interno.  Mi dimenticavi insomma, e così non sapevi più dove rivolgerti  nella tua impotenza; eppure, se tu non avessi perduto la memoria del tuo stato divino e  concentrata tutta la tua coscienza in queste condizioni terrene, io non avrei potuto  sviluppare la tua mente, la tua volontà umana, tutte le tue facoltà e fornire al tuo corpo  umano la forza e i poteri che mi avrebbero permesso di esprimere perfettamente sulla  Terra la mia Idea divina.  E ciò doveva essere.  Così, attraverso i tuoi errori, le tue pene, le tue sofferenze, il desiderio di alleviarle  fece sorgere nella tua mente l’idea del Male e quando queste pene non esistevano più esso  ispirò l’idea del Bene.  E a tutte le apparenze di cose e condizioni tu attribuisti le qualità  del Bene e del Male, nella misura in cui soddisfacevano o meno il tuo desiderio, il mio  agente, il mio sé umano, ossia te, nella tua personalità umana.  Ma tutte queste condizioni ed esperienze in cui tu entravi, che chiamavi Bene se ti  piacevano e Male se ti spiacevano, erano soltanto incidenti creati dal desiderio per  suscitare in te certe facoltà dell’anima che ti avrebbero reso capace di riconoscere la verità  che Io, dentro, desideravo in quel momento imprimere sulla tua coscienza.  Il Male (apparente) era l’aspetto positivo del frutto dell’albero, che sempre ti  allettava, col suo bell’aspetto e con la dolcezza del primo assaggio, a mangiare e godere  fino alla sazietà, o finché i suoi effetti dannosi si manifestassero e divenissero una maledizione, apportatrice del disinganno che serviva a farti tornare pieno di umiliazione a  me, il tuo vero Sé, che per mezzo della nuova coscienza così risvegliata, poteva allora  estrarre l’essenza del frutto e incorporarla nella sostanza e nel tessuto dell’anima.  Il Bene (apparente) era l’aspetto negativo del frutto, venuto a espressione mediante il  tuo riconoscimento e la tua obbedienza al suo impulso e che ora ti permetteva di godere i  suoi felici effetti naturali e di ricevere i benefici esterni della mia guida e della mia  ispirazione piene d’amore.  Ma questo «tu» che era condotto dal desiderio attraverso tutte queste esperienze, era  soltanto la tua personalità umana che il Tu reale sviluppava e preparava perché potesse  divenire uno strumento perfetto per il tuo uso nell’esprimere la mia idea, che sempre cerca  di manifestare nella carne la sua perfezione.  Tu facesti tutto ciò non solo costringendo la tua personalità umana a mangiare il  frutto del cosiddetto albero della scienza del Bene e del Male, ma costringendolo anche a  vivere di esso, finché non avessi veduto e conosciuto il cosiddetto Male, e vivendo con  esso tu non avessi scoperto in lui il germe del cosiddetto Bene e, raccoltolo e sollevatolo,  non lo avessi rovesciato dall’altro lato; in modo che da allora in poi tu sapessi che Bene e  Male non hanno esistenza reale e sono soltanto termini relativi che descrivono condizioni  esterne guardate da differenti punti di vista; ossia aspetti esteriori differenti di una verità  centrale interna la cui realtà è appunto ciò che tu cerchi di conoscere, di essere, di  esprimere.  Così, durante le ultime età, tu hai, per così dire, gettato via uno a uno gli strati della  tua coscienza umana, dissipando la nebbia e il miraggio creato dall’intelletto intorno alla  tua mente; soggiogando, spiritualizzando e quindi rischiarando l’intelletto stesso; finché  ora tu cominci ad afferrare, per mezzo degli altri strati sempre più sottili, qualche barlume  di Me, l’unica grande Realtà dentro tutte le cose.  Ma l’Onnisciente, l’Impersonale Io sono di te, ha fatto coscientemente e  intenzionalmente tutto questo non allo scopo di acquistare la sola conoscenza delle  condizioni e delle cose terrene, come il tuo intelletto ha proclamato a voce così alta e con  tanta autorità, ma perché tu potessi raccogliere ciò che avevi seminato nelle remote età del  passato e manifestare sulla Terra la mia perfetta Idea, come tu la manifesti anche ora nello  stato impersonale, nella tua casa celeste.  E tu, ricordalo, sei il grande Io Impersonale che fa tutto ciò, che muta continuamente  l’apparenza esterna ma che dentro è eternamente lo stesso.  L’infinito succedersi delle stagioni, la Primavera col suo affaccendato seminare;  l’Estate con la sua calda maturazione; l’Autunno con la sua opulenta raccolta; l’Inverno,  con la sua fredda, tranquilla abbondanza, anno per anno, vita dopo vita, succedentisi  durante secoli ed epoche innumerevoli, sono soltanto l’ispirazione e l’espirazione del  respiro della mia Idea, attraverso la Terra e te, mio attributo, e tutti gli altri miei attributi,  durante il processo di manifestazione del mio sacro intento.  Si! Io faccio questo attraverso di te perché tu sei parte di me, perché solo attraverso  te, mio attributo, io posso esprimere me stesso, io posso Essere.  Io sono perché tu sei.  Tu  sei perché io esprimo me stesso.  Io sono in te come la quercia è nella ghianda.  Tu sei me  come il raggio solare è il sole.  Sei una fase della mia espressione.  Tu, uno dei miei divini attributi, cerchi eternamente di esprimere la mia perfezione per mezzo della tua personalità  mortale.  Precisamente come l’artista vede nella sua mente l’immagine perfetta che vuole  dipingere, ma la sua mano non può riprodurre completamente con i rozzi strumenti del  pennello e dei colori le qualità e gli effetti che egli vede, così tu mi vedi nel tuo Sé e sai  che noi siamo uno, ma sei sempre ostacolato a esprimermi perfettamente dalla  imperfezione del materiale terreno di cui è composta la tua personalità umana con il suo  corpo animale, la sua mente mortale, il suo egoistico intelletto. Eppure io creai il tuo  corpo, la tua mente, il tuo intelletto, allo scopo di esprimere me stesso per mezzo tuo.  Feci  il tuo corpo a immagine della mia perfezione; la mente ti diedi perché tu conoscessi me e  le opere mie; ti diedi l’intelletto perché tu interpretassi la mia Idea che io ispirai alla tua  mente.  Ma tu sei stato così distratto dalle fasi umane di questo corpo, di questa mente, di  questo intelletto e dei loro usi esteriori, che hai dimenticato me, l’una e unica Realtà  interna, la cui natura divina io cerco sempre di esprimere a te e per mezzo tuo.  Ma il tempo s’avvicina in cui gli usi esteriori non ti distrarranno più, e in cui la mia  Realtà ti sarà rivelata in tutto lo splendore della sua perfezione dentro di te.  Ma Tu, allorché io rivelerò così me stesso, non sarai più felice di prima, se ciò che ti  avrò rivelato non diverrà pane di vita per te; se non vivrai e non manifesterai la vita che  esso rivela.

L’Uso
Di proposito io non ho esposto chiaramente tutto il come e il perché di queste cose;  poiché mi riservo (quando tu mi chiederai di farlo e quando sarai capace di riceverlo) di  ispirarti dall’interno, con una visione dello sviluppo della mia divina Idea e della sua  finale, perfezionata espressione, molto più vasta di quella qui raffigurata.  Se adesso ti  comunicassi il significato reale delle mie molteplici aspirazioni, prima che tu fossi capace  di sperimentare coscientemente la loro verità, tu non crederesti alle mie parole né  comprenderesti la loro applicazione intima e il modo di adoperarle.  Perciò, mentre io  comincio a svegliare in te la realizzazione che Io sono dentro e rendo sempre più la tua  coscienza umana un canale impersonale per mezzo del quale io possa esprimermi, ti  rivelerò gradualmente la realtà della mia Idea, disperdendo a una a una le illusioni del tuo  lungo passato, le quali mi hanno celato a te, e potrò così alfine manifestare sulla Terra,  attraverso di te, i miei celesti attributi in tutta la loro umanamente divina perfezione.  Io ti ho dato qui solo un barlume della mia Realtà, ma precisamente nella misura in  cui ciò che ti viene rivelato ti riesce chiaro.  Molto di più ti sarà dischiuso dall’interno e  sarà ben più Meraviglioso di quanto esso ti sembri ora.  Poiché la mia Idea interna,  allorché splenderà finalmente attraverso il tuo involucro di carne, ti costringerà ad adorarmi e glorificarmi molto al di sopra di tutto ciò che la tua mente e il tuo intelletto  umani concepiscono ora come Dio.  Ma prima che tu possa divenire conscio di tutto questo, e veramente comprenderlo,  tu e la tua personalità umana dovete rendere possibile a me di rivelarlo, volgendovi a me  dentro, come l’una e unica sorgente, recando a me la coppa assolutamente vuota del sé, con  mente e cuore semplici come quelli di un bambino.  Allora, e solo allora, quando nulla  della coscienza personale umana rimarrà a impedire che io ti ricolmi fino a traboccarne  con la coscienza di Me, potrò additarti gli splendori del mio reale intento, per il quale  questo messaggio è soltanto una preparazione esterna.  Tuttavia è giunto per te il tempo di comprendere qualcosa di tutto questo.   Abbastanza ti è stato rivelato per prepararti a riconoscere la mia voce che parla dentro di  te.  Perciò, procederò ora come se tu realizzassi che «Io sono» dentro di te.  Tutte le  verità che espongo per mezzo di queste pagine, hanno il solo scopo di imprimere più  fortemente nella tua coscienza quegli aspetti della mia Idea che tu non potresti ancora in  modo chiaro ricevere direttamente.  Quanto, di ciò che è scritto qui, ti appare come verità e ti attira è, quindi, solo una  conferma di ciò che la mia Idea si è finora sforzata di esprimerti dal di dentro.  Quanto non  ti attira, non ti persuade e non riconosci come tuo, lascialo; è segno che io non desidero  ancora che tu lo accetti. Ma ogni verità  che espongo qui, avanzerà vibrando, finché non  raggiungerà le menti che io ho stimolato a riceverla; poiché ogni parola è piena della  potente energia della mia Idea e alle menti che percepiscono la verità in esse celata, questa  verità diviene una realtà vivente, essendo essa quella fase della mia Idea che esse sono ora  capaci e degne di esprimere; poiché tutte le menti non sono che aspetti della mia mente  infinita, ossia le parti di essa manifestantisi in forme differenti di natura mortale.  Quando  io parlo per mezzo di queste pagine alla tua mente e ad altre menti, parlo soltanto al mio sé  mortale, pensando con la mia mente infinita e sospingendo la mia Idea in manifestazione  terrena.  Precisamente così, tu subito penserai i miei pensieri e sarai conscio che io parlo  direttamente all’interno della tua coscienza umana, e allora non avrai più bisogno di  ricorrere a questo libro o a nessun’altra mia rivelazione esterna, scritta o parlata, allo scopo  di percepire il mio intento.  Perché, non sono forse io in te? Non sono io te, e non sei tu uno con me, che vivo  nella coscienza di tutte le menti e mi esprimo per mezzo di esse, conoscendo tutte le cose?  A te non resta che entrare nella onniscienza della mia Mente e dimorarvi con me,  come io dimoro nella mia Idea nella tua mente; allora tutte le cose saranno tue, come ora  sono mie, essendo solo l’espressione esterna della mia Idea, ed esistendo solo in forza della  coscienza che io diedi loro quando le pensai in esistenza.  E soltanto questione di coscienza, di pensiero cosciente.  Tu sei separato da me solo  perché pensi di esserlo.  La tua mente non è che un punto focale della mia Mente.  Solo  che tu lo comprenda, ciò che chiami la tua coscienza è la mia coscienza.  Tu non puoi  neppure pensare, e ancor meno respirare ed esistere, senza che la mia coscienza sia in te.   Non lo comprendi?  Ebbene, allora pensa, credi che tu sei Io, che noi non siamo separati, che non  possiamo essere separati; perché siamo Uno: Io dentro di te e tu dentro di me. Pensa che è così, immagina risolutamente che è così e veramente all’istante in cui tu sei conscio di  questo, tu sei con me nel Cielo.  Tu sei ciò che credi di essere.  Nulla nella tua vita è reale o ha valore per te, se non  in quanto tu pensi e credi che ne abbia.  Non pensare quindi più che sei separato da me e  dimora con me nel Regno Impersonale, ove tutto il Potere, tutta la Sapienza e tutto  l’Amore, la triplice natura della mia Idea, aspettano solo di esprimersi attraverso di te.  Io ho ormai parlato molto su questo soggetto e, apparentemente, ho detto la stessa  cosa più d’una volta, benché con differenti parole.  Ma ho fatto ciò espressamente; ti ho  presentato il mio intento sotto luci diverse perché tu possa alfine comprendere la mia  divina Impersonalità, che in realtà è la tua Impersonalità.  Si, Io ho ripetuto e continuerò a ripetere ancora molte verità, e tu puoi trovar ciò  tedioso e non necessario; ma se tu leggerai attentamente troverai che ogni volta che ripeto  una verità aggiungo sempre qualcosa a ciò che ho già detto e che ogni volta si fa sulla tua  mente un’impressione più forte e più duratura.  Se è così, il mio scopo è raggiunto e ben  presto la tua anima realizzerà questa verità.  Ma anche tu che non comprendi, gusterai ogni parola, e leggerai e rileggerai molte  volte e acquisterai di conseguenza tutte le meravigliose perle di sapienza che io serbo per  te.  E questo libro e il suo messaggio saranno per te, d’ora innanzi, solo una fonte  d’ispirazione, ossia una porta per mezzo della quale tu diverrai idoneo a entrare nello  stesso impersonale e a mantenere dolce comunione con me, tuo Padre nel Cielo, mentre  t’insegnerò tutte le cose che tu desideri sapere.  Ho raffigurato lo stato impersonale da molti punti di vista, allo scopo di renderlo  cosi familiare che tu possa infallibilmente distinguerlo da tutti gli stati inferiori e imparare  a dimorare coscientemente in esso a volontà.  E, quando potrai coscientemente dimorare in  esso in modo che le mie parole ovunque e in qualunque tempo proferite possano sempre  trovare accoglienza e comprensione nella tua mente, allora ti permetterò di adoperare certe  facoltà che ho risvegliato in te.  Queste facoltà ti renderanno capace di vedere sempre più  chiaramente la realtà delle cose, specialmente le debolezze, le colpe, le mancanze, come  anche i tratti belli e piacevoli, nelle personalità che ti circondano.  Ma tu sarai reso atto a  scorgere queste colpe, queste mancanze, non perché tu possa criticare o giudicare ì tuoi  simili, ma perché io possa far sorgere in te la risoluzione di sopraffare, di sopprimere  quelle colpe e quelle mancanze della tua personalità.  Poiché, bada!  Tu non le rileveresti  se non le avessi ancora in te stesso; giacché io, dentro, non avrei più bisogno di richiamare  a esse la tua attenzione.  Siccome tutte le cose sono fatte per essere adoperate e soltanto per questo, studiamo  un po’ quale uso tu hai fatto finora di altre facoltà, doni e poteri che ti ho dato.  A quest’ora  tu sarai convinto che io ti ho dato ogni cosa: tutto ciò che hai, che sei, sia buono o cattivo,  gioia o dolore, successo o insuccesso, ricchezza o povertà, tutto io ti ho dato o ho attratto a  te. A quale scopo?  Per adoperarlo a svegliarti al riconoscimento di me quale Donatore.   Così, anche prima di tale riconoscimento, tutte le cose che possedevi avevano la loro  utilità: e se tu non eri conscio della loro utilità era solo perché non potevi riconoscere me  quale Donatore.  Né tu potevi riconoscermi come tale finché non sapevi che Io sono il  Donatore.  La tua personalità, infatti, si era così immersa nel travaglio di liberarsi dì certe  cose che ti avevo detto, o di buttarle per altre che credevi migliori, che naturalmente non potevi neppure sognare e ancor meno riconoscere Me, il tuo Sé, come il Donatore.  Ora,  invece, tu riconosci Me come il Donatore, come l’intima essenza, il Creatore di tutte le  cose nel tuo mondo e nella tua vita e perfino del tuo presente atteggiamento verso queste  cose.  Entrambe queste disposizioni d’animo sono opera mia; sono soltanto le fasi esterne  del processo che io adopero nell’esprimere la mia Idea della tua perfezione interna; la quale  perfezione, essendo la mia perfezione, si sviluppa gradatamente dal tuo interno.  Man  mano che tu approfondisci meglio questo, ti sarà rivelato lo scopo delle cose, delle  condizioni e delle esperienze che ti mando.  Poiché allora tu comincerai a scorgere qualche  barlume della mia Idea interna e, scorta questa Idea, tu comincerai a conoscere me, il tuo  Sé reale.  Ma prima che tu possa veramente conoscermi, devi imparare che tutte le cose  che io ti do sono buone e servono per servire me; che tu, personalmente, non hai interesse  né diritto su di esse e che giovano solo in quanto tu le metti a tal servizio.  Io posso  esprimere per mezzo tuo bellissime sinfonie di suoni, di colori, di immagini, sotto forma di  musica, pittura e poesia, secondo la terminologia mortale, e le opere tue possono talmente  colpire gli altri da farti acclamare come uno dei grandi del giorno.  Posso parlare per  mezzo della tua bocca o ispirarti a scrivere molte bellissime verità, che attirano a te molti  seguaci i quali ti salutano come il predicatore, l’istruttore più meraviglioso.  Posso perfino  risanare per mezzo tuo certe malattie, cacciare demoni, far vedere i ciechi, camminare gli  sciancati e compiere altre opere stupefacenti che il mondo chiama miracoli.  Sì, io posso fare per mezzo tuo tutto ciò, ma nulla di ciò gioverà alla tua personalità  se tu non adopererai, non applicherai queste armonie di suoni in ogni tua parola, di modo  che esse sembrino a tutti gli uditori una dolce musica celeste; se il tuo senso del colore e  della proporzione non si manifesteranno nella tua vita in modo che da te fluiscano solo  pensieri gentili, elevati, salutari, provando così che la sola vera arte è quella di vedere  chiaramente la mia perfezione in tutte le mie umane espressioni e di permettere al potere  vivificatore del mio amore di riversarsi attraverso di te nei loro cuori, raffigurando alla  loro visione interna la mia immagine ivi celata.  Così pure nessuna autorità potrai esercitare, siano pure meravigliose le verità che io  dico o le opere che io compio per mezzo tuo, se tu, tu stesso, non vivi queste verità ogni  giorno, ogni ora; se non fai servire queste opere come un costante memento di me e del  mio potere che io riverso largamente per te, mio diletto, e per tutti, perché sia adoperato al  mio servizio.  E a te, a cui apparentemente non ho elargito nessuno di tali doni e che ti reputi  indegno e non ancora abbastanza avanzato per servirmi in quel modo, a te io dico:  precisamente nella misura in cui tu sinceramente riconosci me dentro e cerchi con vero  fervore di servirmi, precisamente in quella misura io ti adopererò; non importa quale sia la  tua personalità, non importano le sue colpe, le sue tendenze, le sue debolezze.  Io farò  compiere anche a te, che cerchi di servirmi così, molte cose meravigliose nel risvegliare e  vivificare i tuoi simili a un uguale riconoscimento di me.  Io farò in modo che tu possa  influenzare le vite di molti di quelli che vengono a contatto con te, ispirandoli e  innalzandoli a più alti ideali, modificando il loro modo di pensare e il loro atteggiamento  verso il loro prossimo e quindi verso di me. Sì, tutti voi che cercate di servirmi, non importa quali siano i vostri doni, io vi  renderò atti a essere una forza vitale per il bene della comunità, trasformando il tenore di  vita di molti, ispirando e plasmando le loro aspirazioni e ambizioni, divenendo insomma  un fermento benefico in mezzo alle attività mondane in cui vi collocherò.  Ma tu per intanto non saprai nulla di tutto questo.  Tu forse aneli ancora a servirmi e  brami una coscienza più intima di me, credendo di non fare nulla, di commettere molti  errori e di non riuscire a vivere il tuo alto ideale di me; non comprendendo che questo  anelare e bramare sono appunto i canali per mezzo dei quali io riverso la mia forza  spirituale, che essendo completamente impersonale, viene adoperata da te senza avere  coscienza che sono io dentro di te che l’adopero, per elaborare il mio intento nel tuo cuore  e nella tua vita e nel cuore e nella vita degli altri miei e tuoi «sé».  Così, quando arriverai alfine a comprendere tutto questo, come certamente arriverai  e lo proverai con l’uso pratico di tutto ciò che possiedi in mio servizio, io ti darò  gradatamente la forza e l’abilità di usare coscientemente e impersonalmente il mio Potere,  la mia sapienza e il mio Amore, nell’espressione della mia Idea divina che si sforza  eternamente di manifestare per mezzo tuo la sua perfezione.  Vedrai perciò ben presto che la tua personalità umana, con tutte le sue facoltà, poteri  e possessi, i quali in realtà sono miei e che agiscono per mezzo tuo, è pure completamente  per il mio servizio e che vero successo e soddisfazione non si possono trovare che in tale  servizio.  Come il seme piantato sviluppa la pianta, così tale uso sviluppa l’abilità di usare  coscientemente tutte le mie facoltà spirituali nell’espressione finale, perfetta, della mia  Idea, che può essere espressa solo per mezzo della tua personalità umana.

Anime compagne
Esaminiamo ora alcune delle cose che io ti ho dato, specialmente quelle delle quali  tu non puoi ancora riconoscerne come il Donatore.  Tu pensi, forse, che la posizione che occupi attualmente nella vita non sia la più  adatta all’espressione della mia Idea che incalza entro di te.  Se così è, perché non esci da  codesta posizione e non vai in quella che sceglieresti?  Il fatto stesso che tu fai o non fai o  non puoi fare ciò, prova che, per adesso, tale posizione è la più adatta a svegliare in te  certe qualità necessarie alla mia perfetta espressione e che io, il tuo Sé, ti costringo a  rimanervi finché tu non riconosca il mio intento e il significato nascosto nel potere che  codesta posizione ha di turbare la tua pace di mente e di mantenerti così insoddisfatto. Quando tu avrai riconosciuto il mio significato e il mio proposito e avrai deciso di  rendere tuo il mio proposito, allora, solo allora, ti darò la forza di uscire da codesta  posizione e di passare in ~un’altra che ho previsto per te.  Forse tu trovi che il marito o la moglie che ti ho dato sono ben lungi dal convenirti e  dall’essere capaci di aiutarti nel tuo risveglio spirituale, ch’essi sono anzi un impedimento e  un danno.  E, tu, puoi avere segretamente desiderato di lasciare e perfìno aver coltivato  l’idea di abbandonare quel compagno (o compagna) per un altro che è affine a te nelle  aspirazioni e nella ricerca e che quindi ti sembra più vicino al tuo ideale.  Tu puoi sfuggire  alla mia scelta primitiva, se vuoi, ma sappi che non puoi sfuggire alla tua personalità; che  nella sua brama egoista di un compagno spirituale, tu sviluppi ancora di più il lato  egoistico della tua natura; mentre un compagno antipatico ti obbliga a ripiegarti su te  stesso, a volgerti all’interno, dove io dimoro.  Così pure un compagno amabile, fedele, condiscendente incoraggerebbe in te  soltanto l’egoismo e la superbia, se tu non dimori ancora nella coscienza del mio amore  impersonale; mentre un compagno tormentoso ti fornisce appunto la disciplina dell’anima  di cui hai bisogno ancora e t’insegna il valore dell’opposizione e del dominio di se stessi.  Solo che tu lo sapessi, colui che assume la parte del tuo presente compagno è in  realtà un angelo del Cielo, uno degli attributi del mio Sé divino, venuto a te per insegnarti  con il dispotismo e l’opposizione, con l’egoismo, la durezza, il rigore – i quali sono soltanto  ombre di qualità che esistono in te che la luce della mia Idea dentro, irradiando attraverso  la tua annebbiata personalità, getta sull’anima del tuo compagno, oscurandola,  inceppandola, legandola alla sua personalità, magnificando e nello stesso tempo  distorcendo queste ombre di qualità nella sua personalità in modo che esse vengano  innanzi audacemente, ostentando davanti a te il potere di turbarti e di tormentarti; per  insegnarti che solo quando tu avrai purificato la tua personalità di tali qualità, in modo che  il mio sacro amore possa esprimersi, tu potrai essere liberato dalle condizioni che ora  turbano tanto la tua mente e rendono così infelice la tua anima.  Poiché, sappilo, quell’anima dolente e incatenata, questo angelo del cielo, questa  altra parte di me e di te, è venuta a te e batte le sue ali contro la gabbia chiusa della tua  personalità in cui tu l’aiuti a restar chiusa, mentre essa continuamente anela e si forza di  chiamare a espressione attraverso te l’amore impersonale, la tenera, attenta cura verso gli  altri, la calma della mente, la pace dei cuore, il sereno e fermo impero di sé che possono  spezzare i ceppi, aprire le porte e permetterle di uscire nella libertà del suo glorioso essere  ed essere per te il suo vero sé; soltanto allorché tu potrai vedere in quest’anima tutta la sua  divina bellezza, benché ora ammalata e indebolita dai suoi ceppi terreni, sarà possibile per  te trovare e riconoscere l’ideale che cerchi.  Poiché quell’Ideale non esiste all’esterno, in qualche altra personalità, ma solo  dentro, nella tua controparte divina, che è Io, il tuo Sé superiore, immortale. È solo la mia  Idea di questo tuo perfetto Sé, che si sforza di esprimersi e manifestarsi mediante la tua  personalità, che ti mostra le apparenti imperfezioni nel compagno che io ti ho dato.  Tempo verrà, ad ogni modo, in cui tu cesserai di cercare al di fuori l’amore e la  simpatia, la considerazione e l’aiuto spirituale, e in cui ti volgerai completamente a me  dentro, e allora queste apparenti imperfezioni spariranno; allora tu vedrai nel tuo  compagno soltanto il riflesso dell’amore altruista, della dolcezza, della fiducia, della fedeltà e lo sforzo costante a rendere gli altri felici, tutte qualità che irradieranno  luminosamente e di continuo dal tuo proprio cuore.  Forse tu non puoi ancora credere completamente tutto questo e domanderai se io, il  tuo Sé, sono proprio responsabile della tua presente posizione nella vita e se proprio io  scelsi per te il tuo presente compagno.  Se è così, è bene che tu ti interroghi finché tutto sia  evidente.  Ma, ricorda, io parlerò in modo molto più chiaro direttamente dall’interno, solo  che tu ti rivolga fiducioso a me per aiuto.  Poiché, io serbo sempre i miei più sacri segreti  per quelli che si rivolgono a Me e che nutrono fede profonda e perseverante che io posso e  voglio provvedere a ogni loro necessità.  Ma a te, che non puoi ancora fare questo, io dico:  se il tuo Sé non ti mise dove ti trovi e non ti diede il compagno che hai, perché allora tu sei  così?  Perché hai quel compagno?  Pensaci.  Io, il Tutto, il Perfetto, non commetto errori.  Sì, ma, tu dici, la personalità ne commette.  E la personalità scelse quel compagno, e  forse non ha meritato miglior posizione.  Ma che cosa e chi fece scegliere alla personalità proprio quel compagno e quella  posizione?  Chi scelse e collocò quel compagno in modo che tu potessi sceglierlo e chi ti  fece nascere, fra tutti i paesi, proprio in questo paese e in questa città, fra tutte le città del  mondo, e proprio in questo tempo?  Perché non in un’altra città e cento anni dopo?  Fu la  tua personalità che fece queste cose?  Rispondi sinceramente a queste domande dinanzi a te stesso e imparerai che io, Dio  in te, il tuo proprio Sé, faccio tutte le cose che tu fai e le faccio bene.  Le faccio nell’esprimere la mia idea, che cerca di manifestarsi continuamente in  forma esteriore quale perfezione attraverso di te, mio vivente attributo, pur restando  nell’eterno interiormente.  Quanto alla tua vera «anima compagna» che qualcuno ti ha indotto a credere che ti  aspetti in qualche posto, smetti di cercarla; poiché essa non esiste al di fuori, in qualche  altro corpo, ma dentro la tua anima.  Poiché ciò che in te chiede complemento è solo il tuo senso della mia presenza,  dell’Io dentro, anelante di essere riconosciuto; Io, la tua controparte divina, la tua parte  spirituale, la tua altra metà a cui soltanto tu devi essere unito, prima che tu finisca ciò che  sei venuto a esprimere in Terra.  Questo è invero un mistero per te che non sei ancora sposato nella coscienza al tuo  Sé impersonale.  Ma non dubitare; se tu verrai in completa rinuncia e non ti curerai d’altro  che dell’unione con me, ti schiuderò le dolcezze dell’estasi celeste che da lungo tempo ho  in serbo per te.

L’autorità
A te che senti ancora il desiderio di leggere libri, credendo di trovare in essi una  spiegazione dei misteri che ora ti nascondono il significato delle espressioni terrene della  mia Idea, io dico: è bene che, seguendo gli impulsi che io ti mando, tu cerchi così  all’esterno altre interpretazioni del significato che la mia Idea esprime per mezzo di essi; io  renderò tale ricerca proficua per te, benché non nella maniera che tu immagini.  E anzi  bene che tu cerchi in insegnamenti, filosofie e religioni di tempi antichi, o in quelli di altri  popoli e di altre razze, la verità che io desidero esprimerti, perché anche quella ricerca non  sarà senza profitto.  Ma verrà il momento in cui tu comprenderai che i pensieri di altre  menti e gli insegnamenti di altre religioni, siano essi pur veri e belli, non sono ciò che io  voglio per te; poiché io ho riserbato per te pensieri e insegnamenti che sono tuoi, soltanto  tuoi, e che io ti darò in segreto, quando sarai pronto a riceverli.  E quando il tempo verrà,  come inevitabilmente deve venire, in cui tu, insoddisfatto della tua ricerca fra gli  insegnamenti delle varie religioni, filosofie e culti che ora ti interessano, diverrai  scoraggiato e sentirai di non esserti avvicinato di più al raggiungimento dei poteri e dello  sviluppo spirituale descritti con tanta autorità, e che credevi posseduti dagli scrittori dei  libri, dagli insegnanti delle filosofie e dai promulgatori delle religioni, allora io ti mostrerò  che mentre tutti questi libri, insegnamenti e religioni furono originariamente ispirati da me,  e hanno fatto e fanno ancora la loro parte eccitando i cuori di molti, è ora conveniente per  te cessare di rivolgerti a qualsiasi autorità esterna e limitare invece il tuo studio al mio  libro di vita, guidato e istruito da me, interamente, da me soltanto.  Se tu fai questo con  sincerità e con fervore, troverai che io ti ho scelto per essere il gran sacerdote di unaA te che senti ancora il desiderio di leggere libri, credendo di trovare in essi una  spiegazione dei misteri che ora ti nascondono il significato delle espressioni terrene della  mia Idea, io dico: è bene che, seguendo gli impulsi che io ti mando, tu cerchi così  all’esterno altre interpretazioni del significato che la mia Idea esprime per mezzo di essi; io  renderò tale ricerca proficua per te, benché non nella maniera che tu immagini.  E anzi  bene che tu cerchi in insegnamenti, filosofie e religioni di tempi antichi, o in quelli di altri  popoli e di altre razze, la verità che io desidero esprimerti, perché anche quella ricerca non  sarà senza profitto.  Ma verrà il momento in cui tu comprenderai che i pensieri di altre  menti e gli insegnamenti di altre religioni, siano essi pur veri e belli, non sono ciò che io  voglio per te; poiché io ho riserbato per te pensieri e insegnamenti che sono tuoi, soltanto  tuoi, e che io ti darò in segreto, quando sarai pronto a riceverli.  E quando il tempo verrà,  come inevitabilmente deve venire, in cui tu, insoddisfatto della tua ricerca fra gli  insegnamenti delle varie religioni, filosofie e culti che ora ti interessano, diverrai  scoraggiato e sentirai di non esserti avvicinato di più al raggiungimento dei poteri e dello  sviluppo spirituale descritti con tanta autorità, e che credevi posseduti dagli scrittori dei  libri, dagli insegnanti delle filosofie e dai promulgatori delle religioni, allora io ti mostrerò  che mentre tutti questi libri, insegnamenti e religioni furono originariamente ispirati da me,  e hanno fatto e fanno ancora la loro parte eccitando i cuori di molti, è ora conveniente per  te cessare di rivolgerti a qualsiasi autorità esterna e limitare invece il tuo studio al mio  libro di vita, guidato e istruito da me, interamente, da me soltanto.  Se tu fai questo con  sincerità e con fervore, troverai che io ti ho scelto per essere il gran sacerdote di una religione la cui grandezza e il cui splendore saranno, in confronto a tutte le altre presentate  finora alla tua comprensione, come la luce del sole in paragone dello scintillio d’una  lontanissima stella.  Riconoscerai, che le antiche religioni, furono date ai miei popoli di tempi remoti e  che le religioni di altre razze sono per i miei popoli di quelle razze, ma che nessuna di esse  è per te; anche se io le ho portate a tua conoscenza e ti ho additato in esse molte cose  meravigliose che ti spinsero a una più decisa ricerca di me nei loro insegnamenti.  Ma io ti  dico che queste sono cose del passato e non hanno più nulla a che fare con te. t venuto il  momento, se puoi vederlo, in cui devi mettere da parte tutta la conoscenza accumulata,  tutti gli insegnamenti, tutte le religioni, tutte le autorità, anche la mia autorità, quale è  espressa in questa e in altre rivelazioni esterne; poiché io ti ho risvegliato alla coscienza  della mia presenza dentro di te, al fatto che ogni autorità, insegnamento o religione,  venendo da una sorgente esterna, sia pure alta e sacra, non può più avere alcuna influenza  su di te, tranne che come mezzo per farti rivolgere a me dentro, alla mia autorità decisiva  in tutte le questioni, di qualunque natura.  Perché, dunque, cercare nelle cose del passato, nelle religioni, nella conoscenza  umana o in altre esperienze, l’aiuto e la guida che io solo posso dare?  Dimentica tutto ciò che è stato.  Il passato è morto.  Perché gravare la tua anima del  peso di cose morte?  Nella misura in cui ti attieni alle cose passate, tu vivi nel passato e non puoi avere  nulla a che fare con me, che dimoro nel sempre presente ora,nell’eterno.  Nella misura in  cui ti attacchi ad atti, esperienze, religioni o insegnamenti del passato, altrettanto essi  annebbiano la visione della tua anima, nascondendoti me e impedendoti sempre di  trovarmi, finché tu ti liberi dalla loro influenza oscurante e passi dentro, nella luce della  mia coscienza impersonale che non conosce limitazioni e penetra nell’Infinità, Realtà di  tutte le cose.  Così pure non ti riguarda il futuro.  Chi aspetta il futuro, per la sua perfezione finale,  è incatenato al passato e non può divenire libero finché la sua mente non sia più carica  delle conseguenze delle sue azioni, ed egli riconosca me come sua unica guida e getti su di  me ogni responsabilità.  Tu, che sei uno con me, sei perfetto ora, e fosti sempre perfetto e non conoscesti mai  giovinezza né vecchiaia, né nascita, né morte.  Tu, il Perfetto, non hai nulla a che fare con ciò che è stato e ciò che sarà.  Nulla ti  riguarda, fuorché l’eterno ora.  Solo ciò che ti si presenta immediatamente ti riguarda; cioè  come tu debba esprimere perfettamente la mia Idea qui e adesso, nelle condizioni in cui ti  ho messo apposta per tale espressione.  Compiuta l’opera tua, perché non lasciarla dietro di  te, invece che trascinartela a gravare sulla mente e sulla tua anima con conseguenze che  sono soltanto gusci vuoti da cui hai estratto il cibo?  Tutto questo si applica alla reincarnazione, alla cui credenza molte menti sono  fortemente incatenate.  Che cosa hai a che fare tu, il Perfetto, l’Eterno, con incarnazioni passate o future?   Può il Perfetto aumentare la sua perfezione? O l’Eterno uscire o tornare all’eternità?  Io sono, e tu sei uno con me, e sempre fummo e sempre saremo.  Il tuo Io sono  dimora e si reincarna in tutti i corpi con l’unico intento di esprimere la mia Idea. L’Umanità è il mio corpo.  In esso io vivo, muovo e ho il mio essere, esprimendo la  mirabile luce della mia Idea per mezzo dei miei attributi, il cui celeste splendore è oscurato  e distorto alla visione umana dalle miriadi di imperfette e offuscate facce dell’intelletto  umano.  Io e tu, che sei uno con me, ci reincarniamo nell’Umanità come la quercia si  reincarna nelle sue foglie e nelle sue ghiande, una stagione dopo l’altra, e ancora nelle  migliaia di querce che nascono dalle migliaia di ghiande e dalle querce che da esse  verranno, una generazione dopo l’altra.  Ma tu dici di ricordare qualche tua vita passata.  Davvero? Ne sei sicuro?  Ebbene, che significa ciò?  Appunto l’averti io concesso di intravedere un bagliore  della realtà di una delle mie passate espressioni, per farti meglio comprendere il mio  disegno, che esprimo ora a te, non è una prova data da me che tu personalmente fosti il  mio tramite per tale espressione?  Poiché non mi esprimo io attraverso tutti i tramiti e tu  con me?  E non siamo noi la Vita e l’intelligenza di tutte le espressioni, non importa quali  siano il loro carattere, la loro età, la loro razza?  Ma se ti piace di credere che tu realmente  fosti quell’espressione, ebbene, io farò in modo che tale credenza ti sia di giovamento; ma  solo in quanto essa concorrerà a prepararti alla grande realizzazione che verrà dopo.  Intanto tu sei strettamente incatenato.  La tua personalità, con i suoi desideri  egoistici e con le sue egoistiche ricerche, è ancora legata mani e piedi al passato e cerca nel  futuro la sua liberazione, dopo l’esaurimento di tutte le conseguenze delle sue azioni.  Essa,  domina la tua mente e il tuo intelletto, con la falsa credenza della nascita e della morte e  che tale sia la tua sola via per l’emancipazione finale e per l’unione con me, impedendoti di  riconoscere la nostra eterna e sempre presente unità e di comprendere che tu puoi liberarti  in qualunque momento tu voglia.  Poiché, soltanto la personalità nasce e muore, cerca e si  sforza di prolungare il suo soggiorno nel corpo e nella vita terrena e poi di tornare ad altri  corpi dopo che io non ho più bisogno di quello che ha.  Ed è solo a questa personalità che tu sei legato, dalle credenze e dalle opinioni che  essa ha innestato in te attraverso le età durante le quali ha tenuto la tua mente occupata con  tali illusioni; solo quando tu puoi innalzarti alla realizzazione della tua divina immortalità,  onnipotenza e intelligenza, e quando riesci a deporre tutte le credenze e le opinioni  personali, solo allora puoi liberarti da questa falsa relazione e assumere la tua vera  posizione di maestro e di re, uno con me, seduto sul trono del Sé; costringendo la  personalità a prendere il suo posto naturale di servo e di suddito, pronto e volonteroso a  obbedire al mio minimo ordine, divenuto così uno strumento degno di essere da me  adoperato.

Intermediari e Intercessori
O tu, che nel tuo desiderio di servirmi sei entrato in una chiesa, in un’organizzazione  religiosa, in una società occulta, in un qualunque ordine spirituale, credendo di far cosa  grata a me con l’aiutarne e appoggiarne l’opera, nella speranza di ricevere in cambio favori  speciali da me, ascolta queste mie parole e medita su di esse.  Sappi, innanzitutto, che già mi compiaccio di te poiché tu non fai nulla che io non ti  faccia fare e quanto fai è per compiere il mio intento, anche se a volte può sembrarti di  agire contro il mio volere e solo per soddisfare i tuoi desideri.  Sappi, inoltre, che io  provvedo a tutte le menti tutte le esperienze della loro vita, che le utilizzo unicamente per  preparare il loro corpo, risvegliare il loro cuore e sviluppare la loro coscienza in modo che  possano comprendersi e così esprimere per mezzo loro la mia Idea.  Mediante queste  esperienze io ispiro alle menti barlumi di me e della mia Idea e ho parlato, con tali  ispirazioni, a molti che hanno raccolto le mie parole, le hanno scritte in libri e le hanno  insegnate ad altre menti.  Con tali parole ho risvegliato i cuori e la coscienza di quanti  erano pronti a riceverle, anche se gli scrittori e gli istruttori non comprendevano il mio  intento.  Molti di quelli le cui menti ispiro così, io li faccio diventare istruttori e guide di  altri; ed essi, organizzando chiese, società e culti, attirano ricercatori e seguaci di modo  che io, mediante parole che dico per mezzo loro, possa risvegliare i cuori e la coscienza di  quelli che sono preparati a riconoscermi. Ma sono Io, l’Impersonale interno, che fa tutto  ciò, e gli istruttori e le guide, personalmente non fanno nulla; servono soltanto come canali  attraverso i quali io posso esprimere la mia Idea alla coscienza di quelli che a tale scopo  attiro a essi.  Poiché la mente è soltanto un canale e l’intelletto uno strumento che io  adopero impersonalmente, dovunque e in qualunque tempo sia necessario, per esprimere la  mia Idea, solo quando il cuore si è risvegliato e si è aperto a contenermi, la personalità  può, con la sua mente e il suo intelletto, comprendere coscientemente il mio intento,  allorché Io mi esprimo attraverso la mia Idea.  Tu, nel tuo desiderio di servirmi, puoi aver trovato in qualche istruttore o in qualche  guida una personalità che, dalle meravigliose parole che io esprimo per mezzo suo, sembra  contenerne già ora nel suo cuore.  Nei tuoi dubbi, nella tua brama di essermi gradito e nella  tua paura di spiacermi disobbedendo ai miei comandi, sei forse andato da qualcuno di  quegli istruttori, che probabilmente asserivano di essere sacerdoti o sacerdotesse  dell’Altissimo, e hai creduto di poter avere per mezzo di essi il mio messaggio, o parole di  aiuto e di consiglio da qualche «maestro» o «guida» del mondo spirituale, reputato da te  mio emissario.  Fa pure questo, se vuoi.  Anzi, sono io che ti offro tale possibilità, se non vuoi o non  puoi contentarti di confidare in me e di aspettare che Io ti risponda e ti aiuti a mio tempo e  a modo mio.  Sì, ti mando perfino da questi sacerdoti e da queste sacerdotesse e lascio che tu  riponga in essi la tua fiducia e la tua fede; lascio che essi ti nutrano di tutti gli  insegnamenti e consigli «spirituali» provenienti da tali «maestri» e «guide» che tu puoi  ricevere; affinché, in dolore e umiliazione per il disinganno che inevitabilmente sussegue, O tu, che nel tuo desiderio di servirmi sei entrato in una chiesa, in un’organizzazione  religiosa, in una società occulta, in un qualunque ordine spirituale, credendo di far cosa  grata a me con l’aiutarne e appoggiarne l’opera, nella speranza di ricevere in cambio favori  speciali da me, ascolta queste mie parole e medita su di esse.  Sappi, innanzitutto, che già mi compiaccio di te poiché tu non fai nulla che io non ti  faccia fare e quanto fai è per compiere il mio intento, anche se a volte può sembrarti di  agire contro il mio volere e solo per soddisfare i tuoi desideri.  Sappi, inoltre, che io  provvedo a tutte le menti tutte le esperienze della loro vita, che le utilizzo unicamente per  preparare il loro corpo, risvegliare il loro cuore e sviluppare la loro coscienza in modo che  possano comprendersi e così esprimere per mezzo loro la mia Idea.  Mediante queste  esperienze io ispiro alle menti barlumi di me e della mia Idea e ho parlato, con tali  ispirazioni, a molti che hanno raccolto le mie parole, le hanno scritte in libri e le hanno  insegnate ad altre menti.  Con tali parole ho risvegliato i cuori e la coscienza di quanti  erano pronti a riceverle, anche se gli scrittori e gli istruttori non comprendevano il mio  intento.  Molti di quelli le cui menti ispiro così, io li faccio diventare istruttori e guide di  altri; ed essi, organizzando chiese, società e culti, attirano ricercatori e seguaci di modo  che io, mediante parole che dico per mezzo loro, possa risvegliare i cuori e la coscienza di  quelli che sono preparati a riconoscermi. Ma sono Io, l’Impersonale interno, che fa tutto  ciò, e gli istruttori e le guide, personalmente non fanno nulla; servono soltanto come canali  attraverso i quali io posso esprimere la mia Idea alla coscienza di quelli che a tale scopo  attiro a essi.  Poiché la mente è soltanto un canale e l’intelletto uno strumento che io  adopero impersonalmente, dovunque e in qualunque tempo sia necessario, per esprimere la  mia Idea, solo quando il cuore si è risvegliato e si è aperto a contenermi, la personalità  può, con la sua mente e il suo intelletto, comprendere coscientemente il mio intento,  allorché Io mi esprimo attraverso la mia Idea.  Tu, nel tuo desiderio di servirmi, puoi aver trovato in qualche istruttore o in qualche  guida una personalità che, dalle meravigliose parole che io esprimo per mezzo suo, sembra  contenerne già ora nel suo cuore.  Nei tuoi dubbi, nella tua brama di essermi gradito e nella  tua paura di spiacermi disobbedendo ai miei comandi, sei forse andato da qualcuno di  quegli istruttori, che probabilmente asserivano di essere sacerdoti o sacerdotesse  dell’Altissimo, e hai creduto di poter avere per mezzo di essi il mio messaggio, o parole di  aiuto e di consiglio da qualche «maestro» o «guida» del mondo spirituale, reputato da te  mio emissario.  Fa pure questo, se vuoi.  Anzi, sono io che ti offro tale possibilità, se non vuoi o non  puoi contentarti di confidare in me e di aspettare che Io ti risponda e ti aiuti a mio tempo e  a modo mio.  Sì, ti mando perfino da questi sacerdoti e da queste sacerdotesse e lascio che tu  riponga in essi la tua fiducia e la tua fede; lascio che essi ti nutrano di tutti gli  insegnamenti e consigli «spirituali» provenienti da tali «maestri» e «guide» che tu puoi  ricevere; affinché, in dolore e umiliazione per il disinganno che inevitabilmente sussegue, tu sia ancora una volta respinto su te stesso, sull’Istruttore interno, su di Me, sul tuo vero  Sé.  Hai avuto tante delusioni, ti sei sottoposto a tutte le discipline, hai dato tutto il tuo  ardore, tutta la tua devozione – per non parlare del tuo denaro e dei tuoi servigi – credendo  di aiutare il mio lavoro; invece tutto ciò ti era carpito e veniva adoperato per costruire e  rafforzare il potere personale e il prestigio di tali istruttori.  Essi ti hanno alimentato con  sottili adulazioni e promesse di avanzamento spirituale, usando un’abile sofistica sotto  forma di altisonanti insegnamenti spirituali, allo scopo di tenerti legato a essi e di farti  continuare a onorarli, tenendo sempre su di te la minaccia del mio malcontento se tu non  davi loro indiscussa fede e obbedienza.  Tutto questo io ti porto, perché è ciò che desideri e  cerchi, e il desiderio è invero l’agente della mia volontà.  Tu puoi anche aver dato il tuo amore e la tua devozione a qualche istruttore visibile  o invisibile, bene intenzionato forse, e spiritualmente saggio, il quale ti sembra non possa  essere classificato tra coloro che ho menzionato, e avesse ricevuto insegnamenti che ti  paiono d’inestimabile valore.  Tutto ciò è bene, finché senti il bisogno di ricevere; poiché  io do quanto appaga i tuoi desideri.  Sappi, però, che tutto ciò è vano e non porta i risultati  che cerchi.  Poiché la ricerca di un conseguimento spirituale è della personalità; è quindi  egoistica e conduce solo alla delusione.  Ma, se ben guardi, è appunto nella disillusione che raggiungi i veri risultati; poiché  io stesso te li preparai e ti condussi verso di essi, presentandoti la possibilità di avere aiuto  da qualche istruttore umano; le disillusioni e le umiliazioni te le procurai apposta, perché  tu, divenuto di nuovo più umile e docile come un piccolo fanciullo, ascoltassi e obbedissi  alla mia parola proferita dentro di te e, ascoltandola, potessi entrare nel mio Regno.  Tutte  le ricerche esterne finiranno così e ti riporteranno solo e sempre a me, stanco, nudo,  affamato, disposto ad ascoltare me e a fare qualunque cosa anche solo per una crosta del  mio pane, che nella tua presunzione prima disdegnavi.  Ma ora, se ne hai abbastanza  d’insegnamenti e d’istruttori e sei sicuro che dentro di te è la sorgente d’ogni sapienza,  queste parole porteranno al tuo cuore una gioia ineffabile.  Poiché non confermano esse  ciò che tu hai già sentito dentro di te come vero?  A te, che ancora non puoi vedere questo e che hai bisogno di un intermediario, io ho  provveduto con la storia del Cristo crocifisso per la tua redenzione, raffigurandoti in essa  come desidero che tu viva, in modo che, attraverso la crocifissione della tua personalità, tu  possa innalzarti alla coscienza dell’Unità con me.  Ma a te, che sei forte abbastanza per comprenderlo, io dico che non occorre  intermediario fra te e me, poiché noi siamo già Uno.  Se tu puoi appena percepire questo,  tu puoi venire direttamente e immediatamente a me nella tua coscienza e io, Dio dentro di  te, ti accoglierò e tu dimorerai con me in eterno, come fa mio figlio Gesù, l’Uomo di  Nazaret, per mezzo del quale io mi esprimo ora, come duemila anni fa, e come un giorno  mi esprimerò per mezzo tuo.  A te, che vorresti sapere come e perché io dico queste cose tanto belle e spirituali  attraverso personalità che falliscono nel vivere gli insegnamenti che essi danno per propri,  io dico: io adopero tutti i mezzi di comunicazione impersonalmente per esprimere il mio  Intento.  Alcuni ho preparato a essere mezzi di espressione migliori di altri, pur non  conoscendo essi personalmente nulla di me.  In alcuni ho risvegliato il cuore in modo che possano meglio contenermi e divenire coscientemente più uniti con me.  Alcuni, così, sono  divenuti Uno con Me, non sono più separati da me nella loro coscienza e io vivo, mi  muovo ed esprimo in essi il mio Essere.  Fin dai primordi della Terra io ho preparato i miei sacerdoti, i miei profeti, i miei  Messia, perché mostrare al mondo la mia Idea, la mia Parola che diventerà finalmente  carne.  Ma che io parli per mezzo di un sacerdote, di un profeta, di un messia, di un piccolo  bimbo o del tuo peggiore nemico, ogni parola che in modo vitale fa appello a te, è la parola  dell’Io sono di te che parla attraverso l’organismo di quell’intermediario alla coscienza  della tua anima.  Quando alcuni sono riuniti ad ascoltare la mia Parola, proferita da uno dei miei  sacerdoti, non è il sacerdote, ma sono Io, nel cuore di ciascuno degli ascoltatori, che attiro  dal sacerdote le parole vitali che penetrano profondamente nella coscienza di ciascuno  degli uditori.  Il sacerdote non sa che cosa nelle sue parole commuova gli astanti e non  comprende neppure il mio Intento nelle parole che dice.  Ma Io, dentro di lui, attraggo  dalla devozione e dalla fede in Me, coscientemente e incoscientemente espresse da tutti  quelli che sono riuniti intorno a lui, la forza spirituale che serve come canale di  congiunzione mediante il quale Io raggiungo la coscienza di quelle menti preparate a  comprendere il mio intento.  Poiché, quantunque io dica per tutti le stesse parole, in effetti  esse contengono un messaggio distinto per ciascuno e ciascuno comprende solo il  messaggio che dico a lui; perché Io dentro di te scelgo dalle parole il significato che  intendo per te e così per ogni tuo fratello, dentro di esso; per tutti scelgo il significato che  intendo per ciascuno di essi.  Quando due o tre sono riuniti insieme in mio nome, io sono in mezzo a essi; poiché  l’Idea che li ha raccolti è la mia Idea, da Me dentro ciascuno ispirata, e con l’unione delle  loro aspirazioni verso di Me, io cerco un canale per mezzo del quale rendo la coscienza di  ciascuna di quelle anime capace di afferrare barlumi di Me nella misura delle sue  possibilità.  Io faccio in modo che ogni sacerdote, ogni istruttore, ogni intermediario, senta  istintivamente questo poiché tutti sono miei ministri, scelti da me.  Così pure sveglio nel  loro cuore il desiderio di circondarsi di seguaci, per poter risvegliare nei cuori di quelli che  sono pronti una coscienza della mia presenza dentro di loro. Il sacerdote, l’istruttore,  l’intermediario, possono non aver mai riconosciuto la mia presenza dentro di loro e pensare  che io sia personificato in qualche maestro o in qualche Dio, o in qualche salvatore fuori di  loro; pure, per mezzo di certe parole che faccio pronunziare ai miei ministri, insieme alla  forza spirituale fornita dai vari aspiranti, io posso risvegliare la coscienza dell’anima di  coloro che ho condotto a quei miei ministri, alla reale comprensione di Me, l’Uno  Impersonale, che risiede nell’intimo, nel cuore di tutti e di ciascuno.  Poiché l’Io sono del mio ministro e l’Io sono di ogni seguace è Uno; uno in  coscienza, uno in comprensione, uno in amore,  uno in scopo, il quale è il compimento  della mia Volontà.  Questo Io sono, che è interamente impersonale e che non conosce tempo né spazio,  né differenti identità, utilizza solo le personalità dei ministri e dei seguaci e l’occasione del contatto personale come mezzo per dare voce alla mia Idea, che sempre si sforza  dall’interno di esprimersi esternamente.  I ministri che approfittano della confidenza e della fede dei miei seguaci e le  adoperano per avvantaggiare i propri interessi privati, io li sveglio a suo tempo al  riconoscimento del mio volere e della mia Idea.  Questo risveglio è però tutt’altro che  piacevole per le loro personalità, e quasi sempre cagiona molte sofferenze e umiliazioni:  ma le anime gioiscono e cantan lodi a me quando il fatto avviene.  Non stupirti, dunque, se talvolta odi meravigliose parole di Verità da labbra  apparentemente disadatte a proferirle e da persone che forse non ne comprendono tutto il  significato; né del fatto che spesso semplici seguaci si risvegliano prima dei loro istruttori  e si sviluppano più di essi.  Io, che dimoro tanto nell’istruttore che nei suoi seguaci, scelgo  differenti condizioni e fornisco diverse vie per l’espressione dei miei attributi in ogni  anima, adattando ciascuna di esse al tempo e al luogo in cui possono completarsi e aiutarsi  meglio a vicenda; unendole così tutte nella più armoniosa espressione possibile della mia  Idea, a seconda delle circostanze.


Maestri

O tu, che ti attieni ancora all’Idea, professata in varie dottrine, che io provvedo un  maestro, un istruttore divino, a ogni aspirante all’unione con me: ascoltami.  Ti ho permesso in passato d’immergerti in ogni sorta di libri e d’insegnamenti mistici  e occulti, incoraggiando il tuo desiderio di conseguire i poteri necessari a raggiungere  l’unione con me, in quegli insegnamenti preconizzata, fino a risvegliare in te una lieve  coscienza del possesso di tali poteri.  Ti ho permesso di credere che, praticando certi esercizi, respirando in dato modo,  proferendo parole speciali, tu potessi dall’invisibile attirare un maestro che ti aiuti a  prepararti per alcune iniziazioni che ti farebbero ammettere a un grado avanzato in qualche  Ordine segreto, nei piani interiori dell’esistenza, dove molto della mia divina sapienza ti  sarebbe dischiuso.  Non solo l’ho permesso, ma ero io stesso che ti conducevo a quei libri,  che t’ispiravo quei desideri, che fissavo nella tua mente quelle credenze; ma non per lo  scopo che tu immagini.  Infatti, io ti ho portato attraverso tutti quegli insegnamenti e desideri cercando di  mostrare alla tua mente umana le forze che adopero per esprimere la mia Idea Divina. O tu, che ti attieni ancora all’Idea, professata in varie dottrine, che io provvedo un  maestro, un istruttore divino, a ogni aspirante all’unione con me: ascoltami.  Ti ho permesso in passato d’immergerti in ogni sorta di libri e d’insegnamenti mistici  e occulti, incoraggiando il tuo desiderio di conseguire i poteri necessari a raggiungere  l’unione con me, in quegli insegnamenti preconizzata, fino a risvegliare in te una lieve  coscienza del possesso di tali poteri.  Ti ho permesso di credere che, praticando certi esercizi, respirando in dato modo,  proferendo parole speciali, tu potessi dall’invisibile attirare un maestro che ti aiuti a  prepararti per alcune iniziazioni che ti farebbero ammettere a un grado avanzato in qualche  Ordine segreto, nei piani interiori dell’esistenza, dove molto della mia divina sapienza ti  sarebbe dischiuso.  Non solo l’ho permesso, ma ero io stesso che ti conducevo a quei libri,  che t’ispiravo quei desideri, che fissavo nella tua mente quelle credenze; ma non per lo  scopo che tu immagini.  Infatti, io ti ho portato attraverso tutti quegli insegnamenti e desideri cercando di  mostrare alla tua mente umana le forze che adopero per esprimere la mia Idea Divina. Ho raffigurato queste forze come gerarchie celesti e, perché il tuo intelletto umano  potesse meglio comprendere, le ho raffigurate come Angeli o Esseri Divini, agenti ed  esecutori impersonali del mio volere, impegnati nel processo di espressione della mia Idea,  che era fin dal principio.  Ma tu non hai compreso.  Il tuo intelletto umano, innamorato  della possibilità d’incontrare e comunicare con uno di questi Esseri, come era asserito in  alcuni insegnamenti, li personificò, anelò alla loro apparizione, immaginando che essi  s’interessassero dei tuoi affari umani e che, vivendo secondo certe regole, stabilite in certi  insegnamenti, tu avresti potuto propiziarteli in modo che essi ti avrebbero aiutato a  conseguire il Nirvana o l’immortalità.  Ebbene, io ho permesso che tu ti abbandonassi a tali illusioni, lasciandoti agognare e  pregare e sforzarti ardentemente di obbedire a tutte le istruzioni, conducendoti a volte fino  ad avere, in sogni e visioni autostimolate, qualche barlume degli esseri ideali che io ti ho  lasciato credere che fossero Maestri.  Posso persino aver dischiuso in te certe facoltà che ti  rendono possibile percepire la presenza di personalità che sono passate al lato spirituale  della vita e che sono state attirate dai tuoi desideri e hanno cercato di rappresentare presso  di te la parte di Maestri e di Guide.  Ma ora il tempo è venuto in cui tu devi sapere che tali  esseri non sono maestri, e così pure che gli esseri divini non sono maestri: che Io,  solamente Io, il tuo Sé reale, sono l’unico tuo Maestro.  Che ogni essere, in forma umana o  di spirito, il quale si presenti alla tua coscienza e si arroghi di essere un Maestro, o che la  tua mente presuma essere tale, non è che una personalità, come sei tu, e quindi non divino  malgrado le portentose verità ch’egli può pronunciare e le cose meravigliose che egli può  fare.  Questo è un mistero, e finché tu non puoi comprenderlo hai ragione di pretendere  che quanto ti dico non è conforme a certe affermazioni fatte qui, e che contraddice  insegnamenti di altre mie Rivelazioni.  Ma non temere: questo mistero ti sarà rivelato se  sinceramente desideri conoscere il Mio Intento.  Fino ad allora, perché nelle tue ricerche ti  sentiresti soddisfatto di quanto è inferiore al più alto?  Perché cercare in insegnamenti,  guide, maestri o angeli, le manifestazioni necessariamente limitate della mia perfezione,  mentre puoi venire direttamente a me, Dio dentro di te, l’Onnisciente, l’Onnipresente, l’Idea  Ispiratrice che è dietro e dentro tutte le manifestazioni?  Perché io sono in te, come sono in chiunque tu cerchi, e poiché tutta la sapienza,  tutto il potere e tutto l’amore che essi posseggono viene solo da me, perché non venire  subito a me, e lasciare che io ti prepari in modo da esprimere il mio Tutto per mezzo tuo?   Finché la tua mente umana cerca o adora l’idea d’un Maestro in un altro essere qualunque,  per quanto nobile e sacro ti sembri, tu trai nutrimento da tali idee e forse Io posso anche  permetterti d’incontrare e di comunicare con tale Maestro.  Ma se tale «privilegio» ti è  concesso, è solo per affrettare il tuo risveglio e la tua conseguente disillusione, quando  imparerai che quel Maestro è solo una personalità, benché molto più avanzata di te nel  risveglio, ma sempre una personalità e non l’Uno Divino che l’intimo dell’anima tua brama  di conoscere.  Poiché se io ti alimento con ogni idea capace di insegnarti la realtà dietro la  parvenza e se ti conduco all’apparente disinganno e alla perdita della fede in tutti gli  insegnamenti umani e in tutte le umane e perfino divine perfezioni, è solo per renderti  capace di distinguere più chiaramente tra la sostanza e l’ombra e per prepararti a quel ben  più alto ideale che io mi propongo di presentarti. Tu puoi innalzarti nella tua personalità soltanto all’ideale che la tua mente umana è  capace di concepire.  Per mezzo del desiderio io manifesto attraverso di te il mio volere e  per mezzo del desiderio compio molte opere meravigliose.  Ma per te che ti sei innalzato al di sopra del desiderio, per te che non cerchi più un  maestro, un istruttore e neppure me, ma dimori solo nella fede della mia eterna presenza,  per te Io ho in serbo un incontro e una comunione che porteranno alla tua anima tale gioia  e beatitudine quali la tua mente umana è incapace di concepire.  Tu sei una personalità umana, ma sei anche divino e quindi perfetto.  Tu credi la  prima di queste verità, ma non la seconda.  Eppure entrambe sono vere.  Questo è il  mistero.  Tu sei precisamente ciò che pensi di essere.  L’uno o l’altro?  Quale sei tu? O entrambi?  Tu sei uno con me; Io sono te, nella tua  personalità umana, nel tuo corpo, nella tua mente, in ogni facoltà del tuo intelletto.  Io  sono l’anima, il principio attivo di ciascuno.  E tu sei in Me.  Tu sei una cellula del mio  corpo, un attributo della mia mente, una facoltà del mio intelletto.  Sei una parte di me,  pure sei Io, il mio Sé.  La tua personalità umana è per te ciò che tu sei per la mia divina Impersonalità.  Sei uno dei miei attributi mentali, uno dei miei divini poteri, una delle irradiazioni  del mio volere, che io emano impersonalmente per compiere il mio intento.  Sei un essere  divino, il mio angelo di luce, una parte vivente di me che io ho emanato perché si  manifestasse sulla Terra per esprimere impersonalmente la mia Idea.  Può un angelo, un  essere completamente impersonale, un attributo del mio volere, interessarsi di affari  umani?  No. Egli adopera soltanto la tua natura umana e i tuoi affari umani come canali  per mezzo dei quali il mio volere può esprimere la mia Idea.  Io portai all’attenzione della tua mente l’idea di un maestro solo per condurti e  prepararti a questa idea di me, tuo Sé impersonale, angelo di luce, unico vero maestro  dentro di te.  La tua mente umana è costituita in modo che a volte pensa di avere bisogno di un  maestro, di uno a cui potersi rivolgere nelle sue prove umane e nelle sue difficoltà interne  per averne consigli e spiegazioni, credendo che i problemi della vita possano risolversi in  questo modo.  Se io attiro a te uno che viene meno alle tue aspettative o t’inganna e ti  rigetta alfine su di me, disilluso e umiliato, è solo perché allora forse tu sarai pronto a  rivolgerti a me, dentro, e ascolterai la mia voce che durante tutti questi anni ti aveva  parlato ma che la tua mente egoista e orgogliosa non si era degnata di ascoltare.  Per te che non hai ancora avuto quest’esperienza, che non hai ancora incontrato il  maestro delle tue aspirazioni, in forma umana o in forma spirituale, in cui le mie parole  non sono riuscite a svegliare e sollecitare risposta alla loro verità, io ho in serbo certe  esperienze che ti condurranno a me certamente più tardi e allora capirai che io sono il  maestro, l’idea ispiratrice dietro e dentro ogni pensiero e ogni aspirazione verso il maestro  che entri nella tua mente, sia dal di fuori che dall’interno.  Se dubiti di questo, non hai che da applicare la chiave; pensare a un maestro e  crearne uno.  Tale idea d’un maestro, pensandola, diviene ciò che tu desideri e immagini  che sia un maestro.  In altre parole, pensando tu costruisci intorno a quest’idea tutte le  qualità che tu immagini un maestro possegga.  La tua mente umana, per mezzo del desiderio, dell’aspirazione, dell’adorazione, deve necessariamente creare queste qualità in  qualche essere immaginario che è pure una personalità, perché tu non puoi ancora  concepire un essere impersonale.  Quindi, a seconda dell’intensità del tuo desiderio e del  tuo pensiero, quest’idea deve, presto o tardi, manifestarsi a te come personalità nella carne  o come un’entità nel regno delle visioni e dei sogni.  E insegnato che: «Quando l’allievo è  pronto il Maestro appare».  Questo è vero in un certo senso; ma non come tu l’hai  interpretato.  Il tuo segreto desiderio di un maestro lo porterà a te, ma solo quando io ti avrò  preparato per tale apparizione.  Pure tale apparizione sarà soltanto un’apparenza di tale  maestro.  Il vero Maestro o Insegnante, quando appare tu puoi non riconoscerlo: poiché  può essere nascosto in un amico interessante, in un socio negli affari, nel tuo vicino di  casa, in tua moglie, in tuo marito o in tuo figlio.  Poiché io parlo con ogni mezzo  necessario in quel momento a impressionare la tua coscienza umana.  E poiché io t’insegno  continuamente, anche quando tu non te ne accorgi, ho molte vie per raggiungere la tua  coscienza e le utilizzo tutte per portarti alla comprensione del mio intento.  Io parlo con molte voci; con la voce della paura, dell’amore, dell’invidia, della bontà,  dell’ambizione, dell’ubriachezza, del piacere, della sofferenza, della vergogna, con la voce  di tutte le emozioni, di tutte le passioni, di tutti i desideri umani.  Parlo con la voce della  Natura, con la voce dell’esperienza e perfino con la voce della conoscenza umana.  Sì, tutte  queste voci sono la mia voce che adopero impersonalmente per esprimere a te un fatto: che  Io sono in Tutto e che Io sono Tutto.  Questa voce ti dice nei suoi mille modi che tu pure  sei parte di questo Tutto e che Io sono in te, aspettando il tuo riconoscimento e la tua  cosciente cooperazione nell’espressione della mia idea d’impersonale perfezione sulla  Terra come essa si esprime in Cielo.  Solo quando verrà questo riconoscimento, solo allora tu incontrerai e conoscerai il  vero Maestro.  Allora, e solo allora, tu comprenderai che Io, il tuo Sé impersonale, sono  l’unico Maestro possibile della tua personalità umana.  Allora comprenderai perché nessun essere umano, o altro, può essere Impersonale  ed essere maestro di altri; perché un essere impersonale non può mai essere conosciuto  come maestro da un essere umano e non può quindi interessarsi di affari umani.  Se un essere che sembra divino entrasse nella tua vita e mostrasse d’interessarsi a te,  sta sicuro ch’egli non è completamente impersonale.  Egli può essere un uomo-maestro, ma  non può essere divino.  Ma tu forse sarai soddisfatto di avere un simile maestro, anche se non fosse del tutto  impersonale.  Se è così, io ti porterò più tardi alla comprensione delle sue personali  imperfezioni per mezzo di un costante confronto con la mia impersonale perfezione; finché  tu ti volgerai alfine a me in abbandono completo riconoscendo me e la mia Impersonalità  come unico modello e ideale e come la vera causa che ispirò la tua lunga ricerca all’esterno  della mia perfezione che puoi trovare solamente all’interno, profondamente nascosta nella  tua anima.


Il Cristo e l’Amore

A te che paventi che le mie parole possano distruggere la fede  nel  Signore  Gesù  Cristo e il tuo amore per Lui, io dico:  circa duemila anni or sono, quando il processo di  espansione  della mia Idea aveva raggiunto lo stadio in cui potevo manifestare parte della  mia divina realtà, per fare questo, e così ricordare ai miei attributi umani la loro missione  sulla Terra, fu necessario esprimere per mezzo di una personalità umana e di manifestare  in una forma umana i miei attributi divini, perché le menti e gli intelletti umani potessero  vedere e ricordare ed essere ispirati, da Me internamente, a lasciare che nello stesso tempo  la mia Idea si esprimesse e si manifestasse nelle loro personalità umane.  Questo io feci,  rappresentando alla comprensione umana per mezzo dei miei insegnamenti e della mia  vita, quanto era necessario per esprimere pienamente la mia divina Idea.  Io mostrai, con le  esperienze di natura simbolica per le quali feci passare la personalità umana da me  espressamente creata a tale scopo, ciò che tutte le personalità debbono attraversare prima  che voi, miei attributi umani, che create queste personalità, possiate diventare di nuovo  impersonali abbastanza da essere espressioni coscienti con me della mia Idea divina.  Tutti voi, miei umani attributi, prima che l’Io sono possa risvegliare le vostre menti  umane alla realizzazione di me, dovete nascere da un amore vergine in un’umile  mangiatoia, il luogo dove viene a nutrirsi il bestiame (in umile fede e confidenza in Dio, a  cui la natura umana o animale deve venire).  Voi dovete poi essere portati in Egitto, la  terra delle tenebre, dell’attività intellettuale, per crescere colà e svilupparvi in corpo e in  comprensione, fino a divenire forti del sentimento di Me dentro di voi.  Allora, divenuti  abbastanza consci del mio potere e del mio amore, io comincerò a dire, per mezzo vostro,  parole di sapienza e di verità che confonderanno i dotti del mondo e perfìno i dottori della  Legge.  Seguirà un lungo periodo di studio e di meditazione che maturerà la mente e  svilupperà l’anima, finché arriverete alla piena maturità della coscienza dell’«Io sono»  interno che vi prepara al battesimo del Giordano, il quale vi aprirà completamente a Me e  io potrò, da allora in poi, dirigere completamente le vostre vite.  Io ti conduco allora nel mondo, chiamato, nell’altra mia rivelazione, il Deserto, per  metterti colà alla prova, per farti forte, per abituarti all’uso impersonale dei miei divini  attributi. Ti porto le tre grandi tentazioni: del potere, dell’orgoglio, della ricchezza, finché  tu non abbia dato prova che nulla dell’intelletto, nulla di sé, nulla dall’esterno può farti  dimenticare Me dentro di te, e che la Mia Voce, la Mia sola, parli essa nel tuo cuore o in  quello dei tuoi fratelli, tu puoi ormai ascoltare.  Comincerà, dopo queste prove, il periodo dei miracoli e dell’insegnamento alla  moltitudine, accompagnato dagli oltraggi e dalla persecuzione del mondo miscredente e  schernitore, seguito dal processo davanti a Ponzio Pilato, rappresentante della legge  mondana; la sentenza; l’ascesa al Calvario portando la croce; l’inchiodatura alla Croce;  l’agonia; i tre giorni nella tomba e poi la resurrezione finale con cui si entra in completa  unione con me.  Ognuno di questi stadi ha il suo significato interno e si applica allo sviluppo dell’anima.  Chi ha aperto a me il suo cuore li comprende facilmente.  Tale è stata  in passato la via per te e per quanti hanno studiato e seguito i miei insegnamenti, dati nelle  precedenti rivelazioni.  Ma ora è venuto il tempo in cui ho preparato te e molti altri a un  nuovo ordinamento col quale voi potete entrare nella coscienza di Me, direttamente e  subito per la via impersonale. Quelli che sono abbastanza sviluppati e forti da respingere  tutte le pretese della personalità umana, quelli che possono dire Io sono e che sanno che Io  sono l’Uno interno che do a essi la forza e li rendo capaci d’innalzarsi al disopra delle  attrattive e delle influenze del mondo esterno, quelli Io ho scelto per esprimere, per loro  mezzo, le meraviglie della mia Idea.  Il Cristo, cioè la coscienza dell’Io sono, dev’essere nato nel tuo cuore e in quello di  ogni personalità umana; deve crescere e svilupparsi e passare in qualche modo attraverso  ogni esperienza simboleggiata dalla vita di Gesù, prima che tu possa giungere al punto da  divenire espressore cosciente di Me, della mia Idea divina. L’esempio dell’amore e della  compassione del Cristo, che io manifestai in quella Vita, anche tu devi esprimere, almeno  fino a un certo punto, nella tua vita, prima che tu possa gustare i frutti di quell’amore che  in realtà non è amore, ma la sacra Trinità: Amore, Sapienza, Potere, che è la vera  espressione della mia Vita impersonale.  Tu non hai compreso finora il significato della Vita Impersonale e quindi non puoi  conoscere che cosa s’intende per amore impersonale.  L’amore per te, se analizzi bene  questo sentimento, è sempre stato un’emozione, un’espressione umana; tu non puoi  concepire l’idea di un amore privo e staccato da qualche interesse umano e personale.  Ma  ora, man mano che tu cominci a sentire Me nel tuo cuore e ad aprirlo per contenermi, io ti  riempirò di un nuovo, strano, meraviglioso sentimento, che farà vibrare ogni fibra del tuo  essere di un istinto creativo che sarà per te un vero Elisir di Vita, poiché nell’espressione  esterna di quel sentimento, quando io in tal modo lo spanderò nel mondo per mezzo tuo, tu  gusterai l’ineffabile dolcezza del mio sacro amore impersonale, con l’illuminazione della  mente e la coscienza dell’illimitato potere che lo accompagnano, ed esso farà di te un  canale completamente altruista, e quindi perfetto, per l’espressione impersonale della mia  divina Idea.  Allora realizzerai d’esser parte di me e di ogni altro essere che tutto quanto tu hai e  sei non è tuo, ma Mio, per adoperarlo dovunque e comunque io intenda.  La tua vita non sarà più centrata su te stesso, ma il tuo sé sarà perduto, fuso con i  tuoi altri Sé; e darai la tua vita, la tua conoscenza, la tua forza, la tua sostanza, che sono  soltanto le fasi della mia Vita Impersonale e del mio Amore Impersonale che io ti ho  impartito soltanto a tale uso.  Nella personalità di Gesù il Cristo io manifestai molto amore impersonale;  abbastanza da ispirarti e condurti a cercare di emulare la sua vita e la sua impersonalità e,  per mezzo di questi tentativi e di questi sforzi, risvegliare la coscienza del Cristo dentro di  te.  Mediante questo risveglio, e con la comprensione che il Cristo è soltanto un canale,  una porta che si apre verso di me, ti ho finalmente portato al punto in cui tu puoi entrare  nella mia Vita Impersonale e divenirne coscientemente una parte.  Ma ti dico qui  chiaramente che il mio Amore Impersonale non ha nulla a che fare con le vite e gli amori  personali.  Tutti questi sono soltanto mezzi esterni che io adopero per spandere dal cuore  dell’Umanità il mio Amore reale nel mondo, dove esso manifesta incessantemente il suo potere vivificatore, creativo, che eleva e che tutto abbraccia.  Il mio amore non tiene conto  di individui o di personalità; esse non sono che pedine sulla scacchiera della vita e io le  muovo come mi sembra meglio per compiere il mio intento: cioè la piena e completa  espressione della mia Idea divina nell’umanità.  Soltanto nell’Umanità io posso esprimere la mia Idea appunto come tu puoi  esprimere la tua idea di te stesso soltanto attraverso la tua personalità umana.  Nell’umanità io vivo, mi muovo e ho il Mio essere.  Essa è la personalità umana, il  corpo del mio Sé immortale; appunto come la tua personalità e il tuo corpo sono il mezzo  con cui tu esprimi il tuo essere.  Tutte le personalità umane individuali, con i loro corpi,  sono soltanto le cellule del mio corpo dell’Umanità.  E precisamente come l’Io sono  costruisce ora il tuo corpo in modo che esso possa esprimere perfettamente la mia Idea di  te, ossia il tuo Sé reale, così io costruisco grado a grado l’Umanità in modo che essa possa  esprimere perfettamente la mia Idea di Me stesso.  Nella misura che le cellule individuali del mio corpo dell’Umanità (appunto come  quelle del tuo corpo umano), partecipando alla mia vita divengono impersonali e parti  armoniche degli organi che formano, esse vivono una vita sana e felice.  Ma se una cellula  si oppone e agisce contrariamente alla legge generale di quell’organo, il funzionamento  armonico di esso diviene impossibile, tutto il corpo subisce l’effetto dello squilibrio e  sopravviene la malattia.  Ogni cellula d’ogni organo è parte integrale di esso e il suo lavoro è necessario al  perfetto funzionamento di quell’organo e alla perfetta salute del mio corpo.  Cosicché, se  ogni cellula non cede tutta la sua energia, tutta la sua intelligenza, che sono soltanto  attributi della vita che io le dò, concorrendo così al perfetto funzionamento del mio intero  corpo, il solo risultato che può venirne è la disarmonia, con le sue conseguenze: malattia,  sofferenza, peccato, schiavitù, miseria, mancanza di intendimento, disintegrazione, morte.   Similmente, se ogni organo non offre tutta l’intelligenza e tutte le energie di cui l’ho dotato,  all’unico scopo di esprimere e mantenere la vita del mio corpo in perfetta salute, l’unico  risultato possibile è la disorganizzazione, il dissolvimento, la ribellione e infine la guerra;  guerra tra i vari organi e fra le loro rispettive cellule e un più o meno grande stato di caos  in tutto il mio corpo.  Nel mio Corpo dell’Umanità questo significherebbe guerra tra le  Nazioni, che sono gli organi.  E siccome ogni guerra è solo una malattia acuta, cioè una  disarmonia, e poiché la mia Vita che si manifesta nell’Umanità come Amore Impersonale  si può esprimere solo nell’armonia (appunto come nel tuo corpo fisico), essa utilizza  continuamente, compensa e prepara le condizioni necessarie a esprimersi armonicamente.   Essa fa questo sradicando a poco a poco dai vari organi del corpo le cellule ammalate,  deboli o disadatte al loro lavoro, oppure provocando la malattia in una forma acuta e  maligna (come la febbre, l’idropisia, il carbonchio, l’infezione o la degenerazione nel corpo  fisico) ed espelle così rapidamente le cellule dannose a miliardi, finché l’organo non è  purificato o distrutto.  In altre parole la Vita reale e il lavoro di ogni cellula consistono nel  rinunciare alla propria vita individuale perché il mio corpo possa essere ed esprimersi in  perfetta armonia.  Quando ogni cellula e ogni organo non hanno altra idea che questa e si  fanno puri e altruistici canali per cui può fluire la mia Vita Impersonale, allora il mio corpo  divino diviene un Tutto armonico e perfetto e la mia Idea può esprimere sulla Terra i suoi  divini poteri e le sue possibilità, come fa nel regno celeste dell’Eterno. Nella misura in cui tu ti abbandoni completamente a me, perché io per mezzo tuo  riversi il mio sacro Amore impersonale, non avendo altro pensiero che la perfetta  espressione di quell’amore che è la mia Vita reale, in quella misura potrò io per mezzo tuo  a poco a poco stimolare e risvegliare quelli che ti circondano al riconoscimento di me, il  Cristo dentro di essi, dimodoché anch’essi abbandoneranno il loro Sé completamente a me,  finché l’organo, o quella speciale parte del mio corpo dell’Umanità che tu ed essi formate,  non raggiungano la salute e l’armonia e uniscano il loro contributo all’elaborazione e al  mantenimento della perfetta salute del Mio Corpo.  Quando verrà quel tempo, la mia divina forza vitale, ossia il mio Amore  Impersonale, fluirà e si manifesterà attraverso tutta l’Umanità, e la mia Idea si esprimerà  pienamente sulla Terra come nel Cielo: e la Terra e tutti i corpi terreni non saranno più di  grossolana materia fisica come prima, ma si saranno del tutto purificati dall’egoismo e  saranno sollevati di nuovo allo stato da cui sono discesi.  Poiché lo scopo della loro  creazione, cioè lo sviluppo di organismi idonei alla manifestazione esterna e  all’espressione umana della mia Idea divina sarà raggiunto e, non avendo più bisogno  d’intermediari esterni o umani per tale espressione, io creerò e mi esprimerò soltanto con la  Mente che è il solo mezzo necessario nel mondo celeste della Vita Impersonale.

La scoperta di Me
O tu, che hai studiato diligentemente quanto ti ho detto fin qui, e che credi d’aver  avuto un barlume di me, ma non ne sei ben sicuro, avvicinati e ascolta con la tua anima ciò  che ora ho da dirti.  Sii Calmo!  E sappi: Io – Sono – Dio.  Se tu hai imparato a rimanere calmo, se hai studiato e meditato sopra questo Io  quale Dio dentro di te, se tu sai distinguerlo dall’io personale e se talvolta sei conscio di  uscire, per così dire, dalla tua personalità e dal punto di vista del tuo sé umano quale esso  è, di vederne le debolezze, le meschinità, i difetti, il basso egoismo, gli appetiti e le  passioni animali, i desideri puerili, le stolte vanità e l’orgoglio.  Se tu puoi fare tutto ciò e  hai scorto tali cose con visione chiara, sappi che in quei momenti sei stato nella coscienza  con me; che era il tuo Sé reale, l’Io dentro di te, che ti permetteva di vedere con i miei  occhi la realtà delle cose.  In quei momenti tu eri libero dalla tua personalità e dimoravi  nella mia coscienza: chiamandola cosmica, universale, spirituale o impersonale, come  vuoi, poiché non avresti potuto vedere queste cose in te, tranne che per mezzo di occhi  impersonali, dei miei. Ancora guardando indietro nella tua vita, ti ricorderai di essere stato molte volte  spinto a fare certe cose, alcune delle quali diedero ottimi risultati; altre volte argomentasti  contro l’impulso e l’intelletto ti portò ad agire differentemente e sempre allora con  insuccesso, delusione e sofferenza.  Questa coscienza impellente era il tuo Sé reale, l’Io  dentro di te che ti guidava in quei momenti, dicendoti chiaramente ciò che dovevi fare.  In  quei momenti tu ascoltavi con le tue orecchie spirituali, con le mie orecchie, e quando tu  impersonalmente obbedivi, seguivano il successo e la soddisfazione; mentre quando  credevi di saperne di più, venivano la sconfitta, il rimorso, l’infelicità.  Ancora, in alcuni  momenti tu hai sentito l’approssimarsi di qualche evento, o la vicinanza di qualche persona  invisibile, o vibrazioni disarmoniche al contatto di altre.  Questo è il Reale che tu senti con  la tua coscienza spirituale o impersonale, la quale, se solo tu la conoscessi, sapresti che è  sempre vigile a proteggerti, guardarti e consigliarti intorno a tutte le cose, le condizioni e  gli avvenimenti esterni.  Ti indico tutte queste cose per imprimere bene in te che sono io,  dentro di te, nel tuo corpo spirituale, il corpo perfetto interiore, dove io dimoro, che ti  parlo così, che ti consiglio, ti istruisco, ti proteggo e ti avverto in tutti gli affari della vita;  sì, in ogni minimo dettaglio.  E solo che tu voglia volgerti a me e badare, studiandole  attentamente, a queste impressioni che ricevi ogni momento, e imparare a fidarti di esse, a  servirmi, a riposare in me, mettendo in me tutta la tua fede, ti guiderò veramente in tutte le  tue vie, risolverò per te tutti i problemi, renderò facile ogni tuo lavoro e tu sarai condotto  tra pascoli verdeggianti, oltre le acque tranquille della vita.  Ah! Figlio mio, se tu volessi impiegare soltanto una decima parte dell’energia che  sprechi nel cercare all’esterno, tra i gusci della conoscenza umana e degli umani  insegnamenti, in sforzi risoluti diretti all’interno, per trovare me!  Se tu consacrassi  soltanto un’ora al giorno a me solo, immaginando e praticando la presenza mia dentro di  te!  Io ti prometto qui, che non solo presto, molto presto mi troverai; ma che sarà per te  una fonte inesauribile di tale sapienza, forza e aiuto, quale la tua mente umana ora non può  neppure comprendere.  Sì, solo che tu voglia cercarmi così, dandomi il primo posto nella tua vita, e se non ti  darai riposo finché non mi avrai trovato, non passerà gran tempo che diverrai conscio della  mia presenza e della mia voce amorevole che ti parla costantemente dalla profondità della  tua anima.  Allora imparerai a venire a me, in dolce comunione, ti troverai gradatamente a  dimorare nella mia coscienza e scoprirai che la mia parola dimora in te; che qualunque  cosa tu desideri ti sarà miracolosamente concessa.  Ma questo dimorare continuamente in me sarà difficile dapprima; poiché il mondo,  la carne e il demonio sono ancora molto potenti nella tua coscienza.  Ma a poco a poco tu  ti avvezzerai ad adoperare i miei occhi impersonali e ben presto saprai scorgere nella realtà  delle cose e anche nella realtà di questi apparenti Signori della Terra; allora troverai che  dimori in un meraviglioso nuovo mondo popolato di Esseri angelici che usano i corpi di  carne delle personalità umane soltanto come veicoli, o strumenti, o vesti per venire a  contatto delle condizioni e delle esperienze terrene che essi hanno creato, allo scopo di  sviluppare le qualità dell’animo necessarie alla perfetta espressione della mia Idea sulla  Terra.  Ai tuoi occhi non vi saranno più ombre, né mali, e quindi nessun demonio; poiché  tutto è Luce, Amore, Libertà, Felicità e pace, e tu vedrai Me in tutto, e in ogni essere qualche attributo di Me.  Non avrai che da lasciare il mio amore irradiare nel tuo cuore ed  esso illuminerà per te il reale significato di quanto vedi.  Allora avverrà il grande fatto: tu comprenderai d’aver trovato il Regno di Dio e di  camminare in esso; che esso è proprio qui su questa Terra, che si manifesta dappertutto  intorno a te e che tu hai vissuto finora in esso senza saperlo; che invece di essere al di  fuori, in qualche luogo remoto, esso è dentro di te, dentro ogni altro essere, nell’intimo più  recondito di tutte le cose manifestate.  In altre parole, troverai che esso è la realtà di tutte le  cose e che tutte le apparenze esteriori sono soltanto le ombre di questa Realtà, create dal  concetto erroneo dell’uomo e dalla sua credenza d’essere separato da me.  Trovato il Regno, tu troverai il tuo posto in esso.  Comprenderai che sei, in verità,  uno dei miei attributi divini, che il tuo lavoro era tutto stabilito per te fin dal principio, e  che tutto quanto è accaduto prima è stato solo una preparazione, un adattamento della tua  personalità a quel lavoro.  E tutta la tua anima balzerà, pregustando la gioia di tornare,  dopo tale lungo pellegrinaggio, alla mia casa, di entrare alfine nella mia Vita reale.  Uno in  coscienza con me e con altri tuoi Sé, tutti impegnati a elaborare l’ultima perfetta  espressione della mia Idea sulla Terra.  O tu!  Cui la lettura di ciò ha risvegliato memorie di gioie precedenti e la cui Anima  ha vibrato in risposta, non lasciare queste parole finché tu non ne abbia appreso tutto  quanto io ho da dirti.  Sta calmo, ascolta la mia voce interna e impara quali splendori ti  aspettano, se sei capace di vedere con occhi impersonali e di udire con intendimento  impersonale.  Ma se la lettura di questo ti procura per la prima volta la visione della mia  Realtà dentro di te e del mio Regno, suscitando vibrazioni che t’innalzano a una  temporanea estasi spirituale e tu decidi di tentare di dimorare sempre in questa coscienza  di Me e d’obbedire sempre a Me, non scoraggiarti se fallirai ignominiosamente alla prima  occasione di provare la sincerità e la forza della tua risoluzione.  Poiché solo a forza di tentativi e insuccessi e compenetrandoti profondamente della  tua mancanza di forza e di abilità a riposare e confidare in me, io posso svegliare in te la  coscienza dei miei divini poteri che sempre sono in attesa per manifestarsi attraverso te.  Queste alte vibrazioni sono il sorgere di certe qualità dell’anima che debbono essere  svegliate prima che io possa manifestare tali poteri. Naturalmente, allorché quelle qualità  sono risvegliate, esse attirano l’opposizione attiva di certe altre qualità che finora avevano  incontrastato impero nella tua natura e che debbono essere sopraffatte e  soggiogate  prima che le qualità dell’anima possano liberamente manifestarsi.    Questa opposizione non ha altro scopo che di rinforzare, mettere alla prova e  perfezionare l’espressione di quelle qualità dell’anima; poiché esse debbono essere capaci  di resistere a ogni attacco dall’esterno prima di poter pienamente manifestare tutti i miei  divini poteri che sospingono dall’interno. Ma sappi che io manifesto questi poteri  precisamente nella misura in cui tu puoi sopportarli e mantenerti forte.  L’errore che tu commetti è di cercare di crescere tu.    Io sono l’albero della Vita dentro di te. La mia vita  vuole e deve farsi spingere  innanzi, ma fa questo per mezzo di uno sviluppo graduale e costante.  Tu non puoi  giungere al frutto se non hai compiuto il debito sviluppo.  Ma, ricordalo, la vita sta  continuamente costruendoti nella perfezione di salute, di forza e di bellezza in cui possa  esprimersi esternamente, come fin d’ora si esprime internamente. Tu che hai cominciato a realizzare che io sono dentro di te, ma ancora non hai  imparato a comunicare con me, ascolta e impara adesso.  Tu hai imparato a calmare la mente e hai forse sentito la mia presenza dentro di te.   Se così è, realizzando che io sono là, rivolgimi una domanda: poi, con tacita preghiera a  me, perché Io ti rispondo, senza ansia, preoccupazione o interesse personale e con la mente  perfettamente vuota, aspetta l’impressione che verrà.  Se in risposta viene un pensiero che  tu riconosci di aver udito o letto in qualche luogo, respingilo immediatamente dicendo:  «No, Padre, che cosa dici?».  Altri pensieri possono venirti da altre sorgenti umane, ma tu  sei vigile, li riconoscerai subito come tali e rifiuterai di accoglierli. E allora, se persisterai  nel domandare a me, otterrai finalmente una risposta che sentirai essere realmente mia.   Così accadrà in principio.  Ma quando avrai imparato a distinguere la mia voce da tutte le  altre e potrai far tacere completamente il tuo interesse personale, allora potrai a volontà  mantenere una silente comunione con Me, senza interferenze di idee, credenze e opinioni  provenienti da altri; potrai allora rivolgermi domande a tuo piacere, o altri potranno  interrogarti su qualunque problema nel quale abbiano bisogno d’aiuto e io in quel  momento metterò nella tua mente le parole che dovrai dire, o silenziosamente a te stesso, o  udibilmente per mezzo tuo all’altro.  E tu, mio diletto, che ti sei consacrato a me e tendi con ogni sforzo a raggiungere  l’unione con me, ma che hai trovato invece che ogni appoggio del mondo si è ritratto da te,  o sta per ritrarsi, e che tu sei senza denaro, senza amici e non sai dove volgerti per aiuto  umano, sappi, o da me benedetto, che tu sei ora molto, molto vicino e che se continui  soltanto a dimorare in me, lasciando che la mia parola dimori in te e ti guidi, riposando e  confidando assolutamente nella Mia Promessa, io ti porterò ben presto una gioia, un  adempimento, una pace che parole umane e menti umane non possono raffigurare.  Poiché tu hai obbedito ai miei ordini, hai confidato in me, hai cercato prima il mio  Regno e la mia Giustizia e perciò io aggiungerò a te tutte le altre cose, anche quelle che il  mondo ti ha negato.  E tu, mio caro, che ti sei pure consacrato a me, ma che ancora ti attieni a qualche  legge mondana e non puoi abbandonarla e confidare pienamente in me; tu, a cui, perciò, ho  portato l’insuccesso, il disinganno e perfino la povertà, per insegnarti il valore reale di tutte  le cose mondane, la loro impermanenza, la loro impotenza a dare la felicità; per insegnarti  che esse non hanno nulla a che fare con la mia Vita reale; tu, caro figliolo, che non puoi  ancora vedere questo e hai il cuore pieno di ansia e di paura, perché non sai di dove ti  verrà il pane di domani o il denaro per la prossima pigione, o per la cambiale che devi  pagare, ascolta ancora una volta le mie parole che ti ho detto già molto tempo fa nel  sermone della montagna:  «Perciò io vi dico: Non prendetevi pensiero dei domani, di ciò che mangerete, né di  come coprirete il vostro corpo.  Non è la vita più del cibo e il corpo più delle vestimenta?   Guardate gli uccelli dell’aria; essi non seminano, né mietono, né raccolgono, pure il vostro  Padre celeste li nutre.  Non siete voi da più di essi?  Chi di voi, preoccupandosi, può  aggiungere un cubito alla propria statura?  E perché vi date pensiero delle vostre  vestimenta?  Guardate i gigli del campo, come essi crescono; essi non s’affannano, né  tessono; eppure Io vi dico che neppure Salomone, nel suo splendore, era abbagliato come  uno di essi: perciò, se Dio veste cosi l’erba del campo che oggi è domani è gettata nel forno, non vestirà egli molto di più voi, o voi uomini di poca fede?  Non vi date dunque  pensiero dicendo: che cosa mangeremo o di che cosa vestiremo? Poiché il vostro Padre  celeste sa che voi avete bisogno di queste cose.  Ma cercate prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia; e tutte queste cose vi saranno  aggiunte.  Non vi date dunque pensiero del domani, poiché il domani penserà a se stesso.   A ogni giorno basta la sua pena».  Ti abbisogna comando più preciso, o più precisa promessa di questa?  O tu che ti sei consacrato a me e che ti chiami mio discepolo, ascolta: non ho finora  tutto provveduto per te?  Sei tu mai stato in bisogno che io non ti sia venuto in aiuto  proprio al momento giusto?  C’è mai stato un tempo in cui le cose sembrassero scure e in  cui io non portassi la luce?  Puoi tu, con quello che sai ora, guardare indietro alla tua vita e  vedere in che cosa tu avresti disposto meglio?  Baratteresti tu la tua comprensione  spirituale, con le possessioni terrene di chiunque tu conosca?  E non ho io fatto tutto  questo, benché tu ti sia sempre ribellato, rifiutando di ascoltarmi durante tutta la tua vita?  Ah! Figli miei, non vedete che il denaro, la casa, le vesti, il cibo e il loro acquisto  sono solo incidenti, e non hanno nulla a che fare con la vostra Vita reale, tranne che per  quel tanto che voi li fate reali, pensando che abbiano molta importanza e lasciando me  essere soltanto una cosa secondaria?  E se diviene a me necessario di togliervi le cose del  mondo, perché voi possiate imparare la verità – che io sono la sola cosa importante nella  vita, che io debbo essere il primo se voi veramente mi amate, io lo faccio, come il medico  che, per portare il paziente alla salute, rimuove prima la causa della malattia, perché  possiate conseguire la felicità e la prosperità reali e durature.  E questo s’applica anche a te,  mio figlio, che hai perduto la salute, il coraggio, il dominio del tuo sé e dopo faticosi anni  di ricerca all’esterno presso i medici e alle medicine della Terra, seguendo fedelmente ogni  istruzione e suggerimento datoti, per recuperare la vita perduta ti sei rivolto finalmente a  me dentro, con la debole speranza che io possa aiutarti.  Sappi, fanciullo mio, che tu pure  devi venire in completo abbandono a me, l’Uno e l’unico medico che può realmente  guarirti.  Poiché io sono la vita onnipotente dentro di te.  Io sono la tua salute, la tua forza,  la tua vitalità.  E non potrai godere salute reale e duratura finché non potrai sentire me  dentro di te e sapere che io sono tutto questo per te.  E ora, fanciulli miei, avvicinatevi.  Poiché io sto per dirvi con quale mezzo si  ottengono tutte queste cose.  Nelle parole che seguono è il grande segreto.  Beato colui che lo trova.  Sii Calmo!  E Sappi: Io – Sono – Dio.  Sappi che io sono in te, che io sono tu, che io sono la tua vita.  Tutta la sapienza,  tutto l’amore, tutto il potere in questa vita che liberamente fluisce ora, attraverso l’intero  essere tuo.  Io sono la Vita, l’Intelligenza e la Forza in sostanza, nelle cellule del tuo corpo,  nelle cellule di tutta la materia, minerale, vegetale, animale.  Io sono in te e in essi. Per  mezzo mio tutto ciò che essi hanno o sono è tuo e tu puoi prenderlo.  Parla a essi in mio  nome ed essi ti risponderanno.   Sorgi, o tu che aspiri all’unione con me.  Accogli il tuo devino retaggio.  Schiudi  l’anima tua e aspira il mio alito di vita. Io ti riempio a tal segno della mia forza, ch’essa da  ogni parte trabocca; che ogni fibra, ogni nervo, ogni cellula, ogni atomo  del tuo essere è  ora coscientemente vivo di Me, della mia Salute, della mia Forza, della mia Intelligenza, del mio Essere. Poiché io sono dentro di te e noi non siamo separati, né mai potremmo  esserlo, giacché Io sono tu.  Svegliati!  Afferma la tua sovranità, conosci il tuo Sè e i tuoi poteri.  Tutto quello  che io ho è tuo.  La mia vita fluisce attraverso di te, perché tu possa prendere da essa  quanto voglia, quanto tu comandi!  Immagina questo e pensalo, sappilo.  Con tutta la forza positiva della tua natura,  proferisci la parola creativa.  Essa non tornerà a te vuota.  Però sappi, o diletto, che ciò non potrà essere finché tu non sia venuto a me in  assoluto abbandono e non abbia dato in mia custodia il tuo sé, i tuoi affari, la tua vita e  finché tu non abbia posto ogni cura e ogni responsabilità su di me, in me soltanto  riposando e confidando.  Quando avrai fatto ciò, le parole che ti ho già detto stimoleranno a vita attiva i miei  divini poteri latenti nella tua anima.  Tu avrai coscienza di una poderosa forza dentro di te  la quale, nella misura in cui dimorerai in me e lascerai le mie parole dimorare in te, ti  spianerà tutte le vie, ti darà tutto quanto desideri, ti libererà per sempre da ogni dolore.  Allora non vi saranno più dubbi né domande: tu saprai che io, Dio, il tuo vero Sé,  sempre provvederò e indicherò la via; tu avrai trovato che tu e io siamo Uno.

L’unione
O tu che sinceramente desideri di consacrarti a me e sei disposto a dare tutta la tua  vita a me, rinunciando a tutte le tue idee personali, a tutte le tue speranze, a tutti i tuoi  scopi personali, perché io possa esprimere per mezzo tuo liberamente e pienamente la mia  idea impersonale, ascolta con attenzione queste parole.  Io ti ho condotto attraverso tutte le tue esperienze fino a questo punto.  Se tu ora sei  realmente pronto e disposto a servirmi, se hai imparato che tu, da te, non puoi sapere nulla  e non puoi fare nulla, e che l’Io sono e ciò che tu chiami la tua intelligenza, la tua forza e la  tua sostanza, sono realmente miei; se hai imparato che sono io che dirigo tutti i tuoi  pensieri e che non solo ti faccio fare quel che fai, ma ti dò la capacità di farlo; allora tu  puoi comprendere il significato delle mie parole e sei pienamente preparato a obbedirle. Io  ti ho portato finora, appunto, le esperienze che potevano insegnarti queste cose.  Ma ora, se  sei pronto e degno, tu puoi lavorare coscientemente con me e aspettare con gioia e anche  con calma ogni nuova esperienza, sapendo che in essa sono contenute meravigliose  espressioni del mio intento, che io voglio rendere del tutto chiaro a te, e che ti porterà in unione sempre più intima e amorevole con me.  Così, tutte le esperienze saranno d’ora  innanzi benedizioni, invece che prove o cimenti o effetti karmici di atti precedenti; poiché  in ognuna io ti schiuderò la grandiosa visione della mia Realtà, quella del tuo meraviglioso  Sé, finché tu non abbia più nessuna disposizione a seguire alcuno dei tuoi antichi desideri,  ma cerchi solo di conoscere i miei desideri e di compiacermi.  Questo si manifesterà in molte nuove maniere.  Nelle tue attività, di qualunque  genere siano, tu non ti preoccuperai più del compito che ti si presenta e farai ogni cosa ti  capiti, sapendo che è ciò che io ti richiedo; e ti sforzerai sempre e solo di compiacere me  agendo impersonalmente, il che mi permetterà di compiere speditamente il mio volere.   Persino nei tuoi affari tu troverai che Io sono presente.  Sono Io, infatti, che ti procuro  quegli affari, qualunque essi siano; non perché in essi tu possa riuscire o fallire, né perché  tu possa in essi affaticarti, né accumulare ricchezze per i tuoi discendenti, o perdere tutto  quanto possiedi, o non riuscire mai ad accumulare nulla.  No, ma perché mediante il  successo o l’insuccesso, per mezzo della mancanza in te d’ambizione o di speciali abilità, io  possa risvegliare il tuo cuore alla realizzazione di Me, l’Uno impersonale che risiede  nell’interno; che ispira e dirige tutte queste cose che fai, in attesa che tu partecipi  coscientemente al vero successo e accetti le reali ricchezze che ho in serbo per te.   Imparerai allora che i tuoi affari, il tuo lavoro, le condizioni della tua vita sono solo  incidenti, ossia veicoli esterni che io scelgo e adopero per condurti attraverso certe  esperienze che io ritengo le più adatte a portarti a tale realizzazione e, al medesimo tempo,  a vivificare in te certe qualità dell’anima che ora essa esprime solo imperfettamente.  Solo che tu conosca che io dimoro così nel tuo cuore, che tu senta che io ti  accompagno al tuo ufficio, al tuo negozio, al tuo lavoro, qualunque esso sia, e mi permetta  di dirigere i tuoi affari e i tuoi atteggiamenti, io ti dico in verità che quando tu avrai fatto  questo diverrai immediatamente conscio di un nuovo potere dentro di te, di un potere che  fluirà da te come una dolce, soave simpatia, un vero senso di fratellanza, un’amorevole  comprensione verso tutti quelli con cui verrai a contatto; che ispirerà loro principi più  elevati negli affari e nella vita e creerà in essi l’aspirazione a spargere nel proprio ambiente  un’influenza simile; un potere che ti attirerà affari, denaro, amici e abbondanza di tutte le  cose che ti occorrono; un potere che ti metterà in comunicazione con i più elevati regni del  pensiero, rendendoti capace di scorgere chiaramente e di manifestare coscientemente tutti i  miei poteri impersonali, tutti i miei attributi in ogni momento della tua vita.  Allora non  sentirai più il bisogno di andare in chiesa o a riunioni religiose di alcun genere e neppure  di leggere gli insegnamenti delle mie rivelazioni, allo scopo di trovarmi e di adorarmi.  Ti volgerai invece all’interno e mi troverai sempre là; e sarai così pieno della gioia  di comunicare con me e di servirmi e di adorarmi così, che non t’importerà d’altro che di  ascoltarmi e di obbedire alla mia voce e di sentire il fremito del mio tenero amore, mentre  esso ti riempie e ti feconda, e prepara le vie e mitiga e facilita le condizioni dovunque tu  vada e qualunque cosa tu faccia.  Io farò di te un’influenza elevatrice, un lievito nella comunità dovunque ti manderò;  attirerò tutti a Me e a ricevere la mia benedizione per mezzo tuo, divenuto capace di  mettere la tua personalità al servizio della Mia Sacra Impersonalità, in modo che essi  dimentichino te e vedano me soltanto e sentano lo stimolo della mia presenza nei loro cuori; in modo che possano andarsene con una nuova luce negli occhi e il senso di un  nuovo scopo nella loro vita.  Nella tua casa specialmente io dimorerò.  Attraverso quelli che ti sono più prossimi  io t’insegnerò molte cose meravigliose che ora tu puoi comprendere, mentre prima ti  ribellavi furiosamente contro la loro verità.  Attraverso il marito, la moglie, il figlio, il  fratello, la sorella, il parente: specialmente per mezzo del despota, del brontolone,  dell’egoista, io potrò sviluppare in te le grandi qualità della pazienza, della sopportazione,  del dominio della lingua, della gentilezza amorevole, del vero altruismo e  dell’intendimento, intelletto del cuore; poiché ti farò vedere che io profondamente dentro ai  loro cuori costringo le loro personalità a dare precisamente ciò che la tua personalità attira  con le proprie debolezze.  Ora tu potrai apprezzare questo e profittarne.  Quando comprenderai realmente  questa grande verità, sarai capace di vedere in tuo fratello, o in tua moglie, o nel tuo  parente, o nel tuo bambino, Me che ti chiamo con occhi amorosi e addolorati, mentre essi  ti parlano sconsideratamente, o egoisticamente, o nel furore della collera.  Invece di  biasimarli, tu ti volgerai a me dentro, all’Uno impersonale, che parlerà per mezzo delle tue  parole miti, amorevoli, gentili, le quali immediatamente ammansiranno il cuore degli altri  e ti uniranno a essi meglio di prima.  Poiché Io, l’Io reale nel cuore di ciascuno, sono Uno e  rispondo sempre quando ci si rivolge a me in questo modo.  Sì, se solo tu potessi saperlo!  La più grande scuola per te e il tuo più grande  insegnante sono nella tua casa, presso il tuo focolare.  Molto, moltissimo è riservato a  quelli che coscientemente conoscono ciò e che permettono a me, l’Uno impersonale  interiore, d’insegnare.  Poiché io solo t’insegnerò molte cose per bocca di quelli che ti sono  più vicini, ma similmente per mezzo tuo insegnerò a essi. Però con questa differenza: se tu  sei cosciente di me e riposi impersonalmente in me e nella mia sapienza, allora tu mi  permetterai di scegliere le tue parole e di dirigere le tue azioni, non ti darai pensiero dei  loro effetti sugli altri o su te stesso  e metterai tutta la tua responsabilità su di me.  Quando sarai capace di fare questo, ti meraviglierai dei cambiamenti che constaterai  nella tua personalità e nelle personalità dei tuoi cari e alfine potrai vedere dietro alle loro  personalità umane Me, il tuo stesso Sé impersonale, splendere nei loro occhi.  Quando tu potrai vedermi così, il  cielo si aprirà per te e non vedrai più difetti in  tuo fratello, né  sentirai disarmonie intorno a te, né durezze provenienti dai tuoi simili.  Poiché saprai che io l’Uno impersonale dentro gli altri, sono la fonte di ogni perfezione, di  ogni armonia, di ogni amorevolezza e che attendo soltanto che la personalità umana  compia il riconoscirnento, si metta sommessa da parte e lasci la mia luce irradiare in tutto  lo splendore della mia Idea divina.  Allora vedrai che tutte le condizioni in cui ti metto sono posti che ho scelto dove tu  puoi meglio servirmi: poiché in tutti i posti e in tutte le condizioni c’è molto, molto da fare  e che tanto più spiacevoli riescono alla personalità, tanto più c’è bisogno della mia  presenza vivente.  Dovunque tu sia allorché avviene il risveglio, qualunque sia stato il tuo allenamento,  in affari, in una professione, in un lavoro manuale, nella chiesa o nel basso mondo, là è la  tua migliore occasione di servire, poiché là tu conosci il modo di comportarti.  Come  possono il mio e i tuoi altri sé svegliarsi alla conoscenza della mia presenza interiore senza l’influenza stimolatrice che deve venire prima dall’esterno?  Voi che avete ricevuto dovete  dare.  Voi che siete stati vivificati, dovete divenire vivificatori.  Voi dovete portare negli  affari, nella professione, nel lavoro, nel mondo circostante, la mia presenza vivente; dovete  aprire le porte dei cuori addolorati e ammalati e lasciare che la mia luce e il mio amore  risanatore si riversino in essi.  Voi dovete essere il lievito che farà lievitare la massa.  Se le  condizioni di questi cuori debbono essere sollevate, tocca a voi, miei risvegliati, di portare  a questi miei ignoranti, traditi e illusi, la mia ispirazione, la mia benedizione, la mia forza,  perché essi possano levarsi, respingere lungi l’influenza del mondo, ascoltare la mia voce  interna ed essere d’ora in poi i padroni delle condizioni circostanti e non più gli schiavi.   Nessuna condizione nella vita può essere sollevata o dominata sfuggendo da essa.  Il tocco  divino è necessario e deve essere provveduto, ma può essere dato solo da uno che ha  sondato le profondità e raggiunto i culmini dell’esperienza umana, con Me quale guida e  interprete.  O voi che leggete e la cui Anima comprende, siate benedetti e il lavoro che dovete  compiere sia dinanzi a voi.  Ma voi che ancora dubitate, mentre la vostra personalità trema di paura, man mano  che la luce filtra attraverso il vostro intelletto annebbiato, voi pure parteciperete presto alle  mie benedizioni, poiché io vi preparo rapidamente alla gioia che vi aspetta.  Ma tutti voi che comprenderete, e voi che temete, sappiate che anche ora io  manifesto il mio volere attraverso di voi, e che il tempo verrà certamente in cui non  conoscerete altra volontà che la mia e in cui tutte le cose che voi vorrete saranno.  Ma questo accadrà solo quando voi stessi sarete divenuti Uno con me; finché non  rimarrà nella vostra personalità nulla che possa attirare da altri il minimo pensiero o  sentimento disarmonico, per un vostro atto o una vostra parola.  Voi procederete allora  spargendo benedizioni intorno a voi.  Dovunque andrete la Mia Luce e il mio amore  irradieranno intorno a voi, creando Pace, Concordia, Unità.  Ma la cosa migliore, benché  naturale allorché potrete comprenderlo, è che tutti saranno migliori e più felici per il fatto  che voi siete apparsi nella loro vita.  Poiché l’Io sono in essi, che mentre sono ancora nella  carne ha trovato e sentito dentro di voi un vero tramite impersonale d’espressione, sente  quindi, benché la personalità loro ne sia inconscia, lo splendore e la santità della mia Vita  Impersonale. IO SONO l’Unigenito che procede  dal Padre e dalla Vergine Madre,  Eterna, Genitrice, Matrice dell’Universo.    Dimoro nel cuore,  nell’intimo più recondito  di tutte le cose manifestate. Di coloro che discutono, IO SONO l’argomento.

 

IO SONO (VERSIONE INTEGRALE)ultima modifica: 2009-10-09T10:47:00+02:00da mikeplato
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4 Responses

  1. e
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    In queste vibranti parole d’Amore la Verità è lampante e sconvolgente. Il Risveglio è il vero e unico scopo di questa voluta prigionia umana. Aprendo gli occhi e l’intelligenza del Cuore si può solo Amare questà illusoria realtà da noi stessi creata e con tale Potere creare il Regno di Dio dentro e fuori di noi.
    In questo post tutto il necessario è stato spiegato e chi ha orecchie per intendere può finalmente iniziare il Lavoro consapevole del Risveglio.
    Qui finiscono tutte le guerre, le diatribe, le scorribande a suon di paroloni offensivi…perchè qui sta tutto ciò che serve…e diviene evidentemente palese la banalità di tutto ciò a cui fin’ora si è dato importanza che non sia Vero Amore.
    Presto tutti i guerrieri del Fuoco vinceranno la loro unica e solitaria battaglia e nel risveglio l’esercito tornerà riunito per aiutare i fratelli ancora sulla Via.

  2. rosamille
    at |

    Mamma mia!!! Che estasi!!! Mi sento come aver ispirato entro di me l’Eternita’, l’infinita Bellezza , la soave Gioia-Amore……….non trovo parole…
    Sopratutto gli ultimi capitoli sono stratosferici, spalancano tutto l’essere verso il Grande Respiro…Un attimo diventa eternita’, non ha piu’ senso quello che facevi prima…Dopo aver assaporato l’Attimo Infinito,come si fa a tornare nel tuo piccolo???
    Si, lo so…
    ” Sii calmo-Sappi-Io-Sono-Dio”
    non aggiungo altro
    grazie…………………………………………………………………………………………………………………..
    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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  3. christian
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    wow! la bellezza che rapisce il cuore!

  4. Dani
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    bravooooo…

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