Il blog di XPublishing -Mike Plato

LA COSPIRAZIONE CELESTE

di Mike Plato


In questo piano di esistenza è in atto una cospirazione: una congrega di potenze oscure e invisibili, sia sul piano astrale, sia su quello terreno, opera affinché la Luce non giunga all’Uomo, al quale è impedito di raggiungere l’affrancamento dalla materia. Da millenni le forze della Luce lavorano nell’Invisibile per contrastare il Male e aiutare l’Umanità, altrimenti schiava in eterno


Credo intimamente nella validità del teorema cospirazionistico. Direi forse che ne sono consapevole, perché credere implica una fede cieca o, al massimo, una conoscenza condita da dubbi e zone d’ombra. Dimostrerò che una cospirazione globale esiste e tenterò di spiegare come si articoli e sia pianificata. Il versetto 13 del Vangelo di Filippo è la prova che i primi cristiani fossero a conoscenza di una trama globale, tesa ad asservire non tanto l’umanità biologica, quanto piuttosto il complesso delle anime. La prima vera grande cospirazione è di natura multidimensionale: le Intelligenze astrali congiurano contro il Dio supremo e boicottano la sua creazione, in particolare lo spirito e l’anima adamica. La boicottano per invidia, come è scritto nel Libro di Sapienza 2:24: «Dio ha creato l’Uomo per l’immortalità; lo fece a immagine della propria natura. Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono». Ci troviamo di fronte a una rivelazione: Intelligenze chiamate Dragone, Satana o Diavolo cospirano contro il Creatore supremo per invidia, già espulse dalle dimore più elevate: «Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore dei popoli? Eppure tu pensavi: “Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo”. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!» (Isaia 14:12). Che sia così lo dimostra anche Salmi 2 che, in quanto ispirato dallo Spirito, va interpretato in chiave cosmica: «Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli? Insorgono i Dominatori della terra e i Principati congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia: “Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami”. Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall’alto il Signore».

I Dominatori di Adamo
I Dominatori e i Principati erano noti in ambito gnostico come i famigerati Arconti. La più grande rivelazione sulla cospirazione cosmica ci è data dal 13° versetto del Vangelo di Filippo: «Gli arconti vollero ingannare l’Uomo, perché essi videro che egli aveva la stessa origine di quelli che sono veramente buoni… Essi hanno deliberato di prendere l’Uomo libero e fare di lui un loro schiavo, per sempre». L’utilizzo di termini quali “vollero”, “videro”, “deliberarono” indica che questi Arconti non sono forze cieche e meccanicistiche, ma Intelligenze dotate di libero arbitrio, le quali hanno “deliberato”, ossia scelto, di non servire più il Dio Supremo e di asservire il Figlio, ovvero Adamo, e insieme tutte le anime che da lui originano per smembramento. Per far questo, forti del fatto che dominano incontrastati l’umanità da un piano di mezzo (l’astrale), essi devono da un lato guardarsi dalle intrusioni da parte di esseri che promanano dal Regno di Luce, impedendo loro di entrare nel regno materiale per portare conoscenza vera e salvifica (incarnazione di Eoni), e dall’altro sorvegliano ferocemente le porte di uscita, impedendo alle anime di connettersi con lo spirito (che è luogo ed essere allo stesso tempo). La loro attività di sorveglianza, quindi, è in entrata e in uscita, come è scritto in codice nel libro di Esodo 3:7 : «Il Signore disse: ho osservato la miseria del mio popolo (le anime adamiche) in Egitto (questo mondo, il regno usurpato dagli Arconti), e ho udito il suo grido a causa dei suoi Guardiani (gli Arconti), conosco infatti le sue sofferenze. Scesi per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese, verso un paese bello e spazioso». Ci vuol poco a capire che quel YHWH, che dice di essere sceso, non è tanto il Gesù che verrà, ma il Cristo-Logos che venne, ossia seguì Adamo nella sua caduta. Gli eventi di 2.000 anni fa sono solo una tappa, seppur determinante, del risveglio di un gruppo umano molto particolare, che il testo chiama Israel, definito dagli gnostici come “popolo autentico”, le anime adamiche provenienti dal Pleroma (Regno di Luce), che gli Arconti tentano di «non far uscire da qui per farlo andare verso un paese bello e spazioso». Gli eventi di Israel carnale, la diaspora, le persecuzioni, persino la più recente Shoah, non sono altro che figure di ben altra diaspora e persecuzione, che riguardano le Scintille del Regno di Luce, tenute prigioniere dagli Arconti. La forza di queste Intelligenze riposa sulla loro capacità di non essere viste e non essere conosciute, il che dà loro la possibilità di controllare indisturbate ogni cosa, a partire dal piano astrale dell’Uomo (la mente, i sentimenti, le pulsioni) fino a tutti i meccanismi che regolano il vivere del consorzio umano, a tutti i gangli vitali dell’economia, della finanza, della politica, della salute e soprattutto della religione. Anche Paolo, gnostico esseno, denunciò la cospirazione astrale e la presenza dei Dominatori, allorché scrisse: «La nostra lotta non è contro creature di sangue e carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro gli Arconti di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Efesini 6:12). Perfino Elemire Zolla (1926-2002), nella sua splendida prefazione a Il Signore degli Anelli scriveva: «Un’umanità dagli occhi quasi spenti non regge a luci troppo gagliarde: non tollera l’idea che esistano santi, carismatici che perseguono il bene (il divino, non le buone azioni) fine a se stesso, perciò nemmeno può ammettere l’esistenza d’un satanico, consapevole esecutore di un male senza secondi fini. Che qualcuno ami la degradazione, si voti a essa inflessibilmente, ne ordisca la trama con dissimulazione, sofferenza e prudenza, questo è troppo per l’umanità che assiste affascinata, come uno scoiattolo sotto lo sguardo del serpente, alla demolizione sistematica dell’arte, della grazia contemplativa, della vegetazione stessa, di tutto ciò che è elfico al mondo. L’intelligenza maligna che conduce quest’opera di rovina è non meno sovrumana di quella divina che s’infuse nel genio degli edificatori. Ma per conoscere sperimentalmente la presenza del Male è necessario aver fatto almeno qualche passo sulla strada della purificazione».

Il Male invisibile
La lezione finale di Zolla è esemplare: del Male, quello con la M maiuscola, non possono avvedersi i profani, ma solo quelli che iniziano a scindere in se stessi la componente divina da quella arcontico-bestiale. Solo allora inizi a vedere il Grande Male e a combatterlo, dentro e fuori. E Zolla si aggancia a un tema tanto caro agli gnostici, allorché scrive: «Potrebbe essere anche un segreto più sinistro, la conoscenza della plasmabilità assoluta dell’uomo sociale, una capacità di rendersi invisibile, nel regno delle forze infere, per dominare, di lì, gli uomini. Frodo è iniziato a questi sgomenti da un Merlino redivivo, Gandalf, cui sono note le forze che reggono e si disputano la terra». Zolla era un personaggio di eccezionale sapienza, la cui conoscenza esoterica era trasversale a tutte le tradizioni, un vero sincretista. Il dominio è tanto più efficace quanto più i dominatori sono spietati e sono invisibili. L’invisibilità non coinvolge solo la vista, ma soprattutto la capacità di intuire la tirannide occulta e il complesso delle sue attività. Il Dominio invisibile spinge i dominati a credere che il Dominio non esista, che il Male non esista, spinge a illudersi su una condizione di libertà che in realtà è una condizione di schiavitù eterna (vedi Vangelo di Filippo) mascherata da libertà. E Zolla ci offre nuovi spunti nella suddetta prefazione: «Il Male s’incarna di ciclo in ciclo in forme diverse, ma resta uguale e mira alla schiavitù universale. “E perché vorrebbe aver tutti schiavi?”, geme Frodo. “Per mera malizia e oscura vendetta”, replica Gandalf». Il Salmo 2, come già visto, denuncia l’esistenza di un Gruppo cospiratore che trama, congiura e macchina verso il basso (umanità) e verso l’alto (Dio). Essendo in mezzo, risulta naturale che questa Coalizione spacci spesso per positiva attività di mediazione tra Dio e gli uomini, ciò che in realtà è di fatto un’attività ostile tanto all’Uno che agli altri. Il testo biblico mette sovente in guardia da questa cospirazione, che chiamare globale è riduttivo. Paolo ad esempio scrisse: «… per non cadere in balìa di Satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni» (2 Corinzi 2:11). Ma sono i Salmi il documento in cui si denuncia, spesso anche con toni violenti, la presenza di una cospirazione che parte già dall’intimo umano: «Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda; quando insieme contro di me congiurano, tramano di togliermi la vita». (Salmo 31:14). «Ascolta, Dio, la voce del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita. Proteggimi dalla congiura degli empi, dal tumulto dei malvagi» (Salmo 64:2). «Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme: “Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo, perché non ha chi lo liberi” (Salmo 71). Dio, non darti riposo, non restare muto e inerte, o Dio. Vedi: i tuoi avversari fremono e i tuoi nemici alzano la testa. Contro il tuo popolo ordiscono trame e congiurano contro i tuoi protetti. Hanno detto: “Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome di Israele” Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un’alleanza» (Salmo 83). «Perché hanno ordito contro di te il male, hanno tramato insidie, non avranno successo» (Salmo 21). «Poiché essi non parlano di pace, contro gli umili della terra tramano inganni» (Salmo 35:20). «L’empio trama contro il giusto, contro di lui digrigna i denti» (Salmo 37). «Rendete veramente giustizia o potenti, giudicate con rettitudine gli uomini? Voi tramate iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani preparano violenze. Sono traviati gli empi fin dal seno materno, si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna» (Salmo 58). Non si commetta il grossolano errore di interpretare i salmi alla lettera. Qui gli attori in campo sono da interpretare, come per il passo di Esodo sopra citato, in chiave intima microcosmica e di qui anche in chiave macrocosmica, poiché, come detto da Paolo, i nemici non sono esseri umani, ma Potenze Astrali, Arconti delle Tenebre, che possono comunque agire attraverso servi umani. Per mantenere il controllo globale, partendo da un controllo animico, la loro attività si deve svolgere in segretezza e nel silenzio degli attori coinvolti. Di converso, chi davvero li combatte, è costretto a utilizzare le stesse armi e lo fa da sempre.

La vendetta della Luce
Anche i Difensori sono costretti alla clandestinità, al fiume sotterraneo, all’Agartha, che non è un regno sotterraneo, ma un modo di procedere dei Figli della Luce, necessario per combattere le Tenebre e per evitare di essere scovati e condannati dalle stesse. È in grave errore, quindi, chi oggi fa di tutta l’erba un fascio, mettendo nel calderone arcontico tutto ciò che è segreto, solo perché è segreto e strutturato su gerarchie iniziatiche. Il caso più eclatante è quello di David Icke che, privo di un solido background ermetico-simbolico, inserisce nella Sinistra maledetta non solo i veri cospiratori, ma anche quelli che li combattono in gran segreto. Non capisco come Icke possa considerare gli gnostici, i catari o i templari schegge della Dominazione invisibile, tesa a tiranneggiare globalmente. La sua capacità di interpretazione dei simboli è minata dall’ignorare che essi hanno sempre un significato ambivalente e pertanto vengono utilizzati sia dalla Destra (Luce) sia dalla Sinistra (Tenebre), ma specularmente rovesciati. Tipico esempio è lo Swastika, che il Buddhismo teso alla liberazione descrive rotante in senso orario, mentre il Nazismo (Sinistra) in senso antiorario: l’uno per indicare l’evoluzione spirituale, l’altro per indicare “l’involuzione” darwiniana-lamarkiana e sul progresso tecnologico. L’una è la Tradizione, la Chiesa della Luce, l’altra è l’anti-Tradizione, la Sinagoga di Satana (Apocalisse 2:9;3:9).

 

Manca poco che anche Cristo sia inserito a pieno titolo tra i Principati e le Potenze che, come detto da Zolla, si contendono il pianeta come leoni sulla preda, che è poi una delle espressioni più profonde e simboliche dei Salmi per indicare la ferocia degli Arconti: «Mandi il Signore dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia. Io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini» (Salmi 57). Ma Cristo è colui che scese alle origini per liberare l’umanità dominata dagli Arconti. Questa era anche la certezza degli Esseni di Qumran, la cui apocalisse era focalizzata su due perni: 1. centralità di Melkizedek, l’agente della vendetta della Luce sulle Tenebre, l’Intelligenza e coscienza collettiva dei Vigilanti, il cui ruolo, nell’escatologia, sarà determinante; 2. fine dell’Impero degli Arconti. Tuttavia, la fede essena nell’Eskaton si realizzò solo per metà. Melkizedek si manifestò attraverso Gesù e assestò un durissimo colpo alla Dominazione, ma di converso la liberazione escatologica sarebbe stata rinviata di duemila anni, poiché da Melkizedek fu chiesta la proroga di un ciclo zodiacale, ormai prossima alla scadenza. E quale sarebbe il motivo di tale proroga? Apocalisse ce ne offre la chiave: «Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch’io ti preserverò nell’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Verrò presto» (Apocalisse 3:10). Si ponga la necessaria attenzione alla differenza dei toni del Melkizedek-Gesù nei Vangeli, solo talvolta duri, ma spesso umili e compassionevoli, e i toni feroci, severissimi, duri del Melkizedek-Cristo nelle Lettere all’Asia (Apocalisse), poiché con la resurrezione del Cristo il tempo della misericordia era finito e iniziava il tempo dell’ira e della grande prova inflitta all’umanità, per spingere le anime a tornare alla Luce. Il Cristo umile e dimesso pre-resurrezione si trasmuta nel Cristo guerriero atteso da tutti i figli della Luce per il conflitto finale. Il Signore che dice a Mosè: «conosco la sofferenza del mio popolo in Egitto» è lo stesso Liberatore e Salvatore che poi dice: «conosco la tua tribolazione… ma non temere ciò che stai per soffrire» (Apocalisse 2:9). Gli Esseni erano fermamente convinti che la loro epoca sarebbe stata quella dell’Eskaton, ma non potevano prevedere l’azione compassionevole del Melkizedek. Tuttavia essi conoscevano il segreto degli Arconti che, all’atto dello scioglimento dell’Ordine, fu trasferito ai primi cristiani, i cristiani gnostici. Anzi, i Figli di Zadoq che sopravvissero agli eccidi scatenati dagli Arconti, divennero essi stessi i primi cristiani, convertendosi al nuovo Logos, forti del loro patrimonio sapienziale iniziatico, sconosciuto agli ebrei legalisti e corrotti dell’epoca. La citazione plurima, nei rotoli di Qumran, di un’adesione a un nuovo patto; la testimonianza che il Grande di Guerra (il significato del nome Gesù nella lingua celeste) fosse nell’Assemblea essena, sono elementi che non mi lasciano dubbi sul fatto che il popolo qumraniano fosse talmente avanzato spiritualmente, da riconoscere e seguire Gesù nella nuova alleanza, pur non rinnegando Mosè, imitato in questo dallo stesso Gesù (Matteo 5:17). D’altronde gli Esseni definivano se stessi proprio come “Comunità del Nuovo Patto” (Documento di Damasco 6:19,8:21,19:33,20:12).

La Nuova Alleanza
Il Nuovo Patto (in ebraico Berit Hadasha) era stato già a suo tempo profetizzato da Isaia (55:3) e Geremia (31:31), e definito Nuova ed Eterna Alleanza (in ebraico Berit Hadasha, Berit Olam). Nessun ebreo si sarebbe azzardato a pronunciare un termine come “Nuova Alleanza”, essendo l’ebraismo legato alla rivelazione e al patto mosaico. Ma gli Esseni erano molto diversi animicamente dai loro fratelli “di fuori”. L’adesione alla Berit Hadasha comportava che da quel momento in poi le anime pattanti, pur permanendo nella ruota delle reincarnazioni, erano di fatto svincolate dal potere degli Arconti, ma non ancora perfettamente e compiutamente libere, poiché la libertà definitiva si sarebbe compiuta nell’Eskaton. Gli Esseni, in ogni modo, si ritirarono in luoghi deserti, proprio per sfuggire all’astrale mefitico di Gerusalemme e per evitare di essere spiati e osservati nelle loro attività di natura mistica. Nel Documento di Damasco 4:15, gli Esseni mostrano che coloro i quali avevano occhi per vedere, sapevano come il mondo e l’umanità fossero manipolati dagli Arconti, e che gli Arconti avessero accalappiato l’umanità con una triplice rete, un elemento puramente cospirazionistico, ma inteso a un livello decisamente più sottile: lussuria, ricchezza e contaminazione del Tempio. Essi lanciarono un pesante monito, affermando che chi riusciva a evitare una rete, incappava inevitabilmente in un’altra, tale era ed è l’astuzia dei Dominatori. Queste reti potrebbero benissimo essere armi di tentazione. È noto che Gesù ricevette una triplice tentazione: una riguardava l’uso indiscriminato dei poteri spirituali a fini egotici; l’altro l’utilizzo egotico della teurgia; e l’altro il potere e il dominio assoluto sul mondo materiale. Qui invece si descrivono doni tipicamente arcontici per acquistare anime a buon prezzo: la lussuria, la ricchezza e il potere, appunto. E proprio sul potere oscuro, che si ramifica nelle organizzazioni iniziatiche, trasmutandole in sinagoghe arcontiche, e quindi sulla contaminazione del Tempio (in questo caso non intimo), getteremo luce per meglio comprendere le dinamiche occulte del mondo attuale.

LA COSPIRAZIONE CELESTEultima modifica: 2010-01-17T15:18:06+01:00da
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