NOTE SU MELKIZEDEK

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Posto qui una ricerca di Dario Chioli su Melkizedek. Si tratta di un libro, poi non portato a termine, in quanto il nostro amico Dario si rese conto che ci voleva troppo tempo e lavoro per fare un libro sul Re del Mondo

 

di Dario Chioli

da http://www.superzeko.net/tradition/DarioChioliNoteSuMelchisedec.html

 


UN PROGETTO DI RICERCA

Negli ultimi mesi del 2000, sollecitato da un amico editore, provai ad occuparmi della questione Melchisedec per scriverci un libro. Raccolsi una quantità di dati e scrissi parecchio, ma poi mi fermai, considerando che per non scrivere stupidaggini mi ci sarebbero voluti anni di lavoro ed esperienze spirituali estremamente particolari. (*)

(*) Il mio piano di lavoro – alquanto esteso – era il seguente: Introduzione – Fonti bibliche – Significato del nome Melchisedec – Il fondamento incerto della simbologia di Melchisedec – Interpretazioni riduttive di Melchisedec – Da Melchisedec ai Magi – Dall’Oriente all’Egitto – I viaggi di Abramo Mosè e Gesù – Shelomoh-Tzadòq – Melchisedec e Yithrò – Melchisedec nel Genesi – Melchisedec nel Salmo 110 – Melchisedec nella Lettera agli Ebrei – Melchisedec a Qumrân – Melchisedec a Nag Hammâdi – Melchisedec nelle tradizioni rabbiniche – Melchisedec nei vangeli apocrifi – Melchisedec nel giudeocristianesimo – Melchisedec e i magi (‘El `Elyôn ed `Immanû’él) – Melchisedec nei padri della chiesa – Melchisedec nella qabbalà – Melchisedec e la tradizione noachide – Melchisedec nell’esoterismo – Melchisedec e Guénon – Melchisedec e la fissazione gerarchica – Melchisedec nell’Islàm – Melchisedec altrove.

Tuttavia quanto di quel tentativo è rimasto potrebbe interessare qualcuno, perciò ho deciso di renderlo qui disponibile. Per la stessa ragione rendo disponibile anche la ricerca bibliografica che allora feci, per quanto incompleta.

 

LA QUESTIONE MELCHISEDEC

 

Nessuna certezza

La prima cosa che appresi, iniziando lo studio della “questione Melchisedec” fu che persino quanto credevo più sicuro non lo era affatto.

Ed è questo, in fondo, di ogni studio spirituale (o esoterico, se si preferisce), il senso fondamentale: ciò che prima, ciò che finora hai creduto, poggia su premesse illusorie. Tu credi che l’edificio di tutti, a tutti comune, abbia fondamenta certe, invece è una costruzione di sogni, che sta in piedi solo perché ognuno di questi sogni s’appoggia agli altri, con reciproco sostegno.

Ed allora, le vie sono due: o lasciarsi prendere da una grande stanchezza e, come dire, addormentarsi, oppure accogliere la sfida inoltrandosi in un cammino di cui non si sa pressoché nulla.

 

Decisione e leggerezza

Molti anni fa, m’inerpicai diverse volte, d’estate, sui tremila metri di una montagna in Val di Susa, fin sulla cima. Feci quello che un alpinista vero non si sogna di fare, perché ci andai con scarpe inadatte, senza attrezzature né compagni. Del resto era poco più di una passeggiata. Giungevo però ogni volta su un crinale cedevole, dove non si poteva passare che assai di fretta. Ecco, se uno avesse saggiato troppo il terreno, questo lo avrebbe portato giù, ma se si guardava solo la cima balzando in fretta verso di essa non si correva pericolo o perlomeno, se c’era, io sono tuttavia ancora qui a parlarne.

Le vicende della vita terrena sono, mi pare, simboli della nostra storia interiore; le norme dell’una reggono, mutatis mutandis, anche l’altra. Ed è così che sono oggi convinto che non c’è modo di superare le difficoltà se non nella decisione e nella fiducia, se non correndo senza certezze precise con la leggerezza che ci dà tuttavia la fede nell’ispirazione, nella rivelazione.

 

Nessuna replica

La leggerezza sorge anche dalla memoria della fatta esperienza che la rivelazione non è mai di ciò che attendiamo, ma sempre di qualcosa di inatteso, di qualcosa che ci inchina ogni volta in modo nuovo alla maestà del mondo e dell’infinito.

Noi cerchiamo una storia che sia una replica del nostro già vissuto, ma l’Abitatore dell’alto non sopporta la ripetizione e ce la impedisce: la nostra storia, per essere viva, cambia, ci trasforma, alla fine è ciò che abbiamo voluto, ma ciò che abbiamo voluto alla fine, non ciò che cercavamo prima del suo inizio.

Anche la storia delle nostre incertezze è una storia, che si somma alle altre, anche le nostre speranze sono parte della forza di quel che indaghiamo, e della rivelazione che altri riceveranno.

 

Enigmi incantati

Ciascuno di noi, se fattosi attento ai segni dello spirito, può trovare qua e là, nella sua vita e nella sua mente, nella storia e nelle leggende, nei testi sacri e nella natura, degli enigmi incantati che hanno la qualità di coinvolgere chi cerca di scioglierli in una discesa verso la profondità, verso un luogo del nonluogo dove, se si insiste abbastanza, le abitudini e le attese ordinarie vengono trasformate in una radiosità imperscrutabile.

La storia di Melchisedec è uno di questi enigmi incantati.

 

Il mondo della conformità

Milioni di anni e di vicende, innumerevoli azioni e reazioni nostre e altrui, ci costringono ad una realtà virtuale dove la percezione risulta essere specchio dell’abitudine, anziché aderenza alle cose.

Gli oggetti di conoscenza vengono selezionati sulla base delle abitudini mentali e percettive acquisite, il che ci preclude la percezione delle realtà non ordinarie, e particolarmente di quelle spirituali.

C’è dunque un primo cancello da aprire: il cancello del mondo della conformità.

Il mondo della conformità è un mondo di percezione discontinua, muoversi in esso significa muoversi a balzi tra un concetto e l’altro, tra un’emozione e l’altra, senza sapere perché, perennemente in balia degli eventi, con l’unico effetto di partecipare al mantenimento di tale mondo di schiavitù.

Noi dunque non dobbiamo essere conformi alla storia ed alle attese degli altri, ma unici; la nostra vicenda deve svincolarsi dalle forme costruite dal tempo e dall’interazione tra gli esseri, perché solo l’unicità ci realizzerà come manifestazioni dell’Unico.

Per essere unici, bisogna svincolarsi dalle abitudini, la mente deve fluire liberamente, e non saltare da un luogo all’altro com’è caratteristico del mondo della conformità. Se la mente funziona, in primo luogo non deve tanto conoscere, quanto disconoscere. Il suo libero fluire deve perdersi nel terreno, come un fiume carsico, finché non abbia penetrato e riempito le cavità sotterranee, e solo allora risalire alla superficie, congiungendosi al noto dopo aver conosciuto l’ignoto.

Melchisedec ci indica il cancello, il fiume carsico, l’ignoto.

 

Demoni ed eoni del tempo

Siamo corpo e pasto dei dèmoni e degli eoni del tempo.

Le nostre passioni ed i nostri sentimenti confluiscono inevitabilmente in certi schemi simili per tutti – ed ecco il dèmone.

Le nostre percezioni si riassumono inevitabilmente in certi schemi di consuetudine ed attesa – ed ecco l’eone del tempo.

In questo panorama così strano, accorgersi del panorama è già molto.

E allora potremo anche batterci per la libertà.

La ragione è lo stratega principale. La vita è il campo di battaglia. E tutte le nostre attività sono le nostre armi. Possiamo volgerle contro noi stessi, ma anche usarle a nostro beneficio.

Melchisedec è il nostro testimone, il nostro consigliere silenzioso.

 

 

MELCHISEDEC NEL LIBRO DELLA GENESI

 

Fonti bibliche

La figura di Melchisedec (Malkî-tzèdeq) appare in un passo del Genesi (14, 17-24), riappare, con riferimento ad esso, nel salmo 110 e, per i cristiani, viene diffusamente considerata nella lettera agli Ebrei (capp. 5-7) di san Paolo. Qui finiscono le fonti per così dire “primarie”.

Genesi 14, 17-20

Del passo del Genesi do qui di seguito il testo ebraico massoretico, una sua traslitterazione semplificata, il testo greco della versione dei Settanta, la sua traslitterazione, e il testo latino della Vulgata, questo anche perché molti ritengono che il testo dei Settanta e quello della Vulgata si rifacciano a originali talvolta diversi rispetto a quello utilizzato nel testo massoretico. Do inoltre alcuni esempi di traduzioni in lingue occidentali, non molto diverse le une dalle altre, neppure nelle aggiunte al testo originario. Quasi tutte infatti inseriscono una o due volte il nome “Abramo” in luoghi dove per la verità non compare. Fanno eccezione sia la versione dei Settanta e la Vulgata – le quali oltre ad avere valore liturgico seguitano ad essere anche le migliori – che la Revised Version. La Bible de Jérusalem, quella spagnola di Casiodoro de Reina, quella portoghese di João Ferreira d’Almeida, quelle italiane di Eusebio Tintori, di Giovanni Giovannozzi, di Enrico Galbiati, di Emanuele Testa, di Alfredo Sabato Toaff e dei Testimoni di Geova, quella croata del Danicic e varie altre – le quali tutte ho consultato ma la cui versione non riporto – non aggiungono nulla di nuovo. Quella della C.E.I. l’ho riportata per comodità del lettore, in quanto è quella più in uso in Italia, anche se non mi pare in genere una gran traduzione.

Testo ebraico (edizione di Norman Henry Snaith)

Trascrizione fonetica semplificata

17 wayyetzé´ mèlekh-sedòm liqrâthò ´acharé shûvò mehakkòth ´eth-kedarla`òmer we’eth-hammelakhìm ´ashèr ittò ´el-`émeq shawé(h) hù´ `émeq hammèlekh. 18 ûmalkî-tzèdeq mèlekh shalém hôtzì´ lèchem wayàyin wehù´ kohén le´él `elyòn. 19 wayevarkhéhû wayyò´mar barùkh ´avràm le´él `elyòn qoné(h) shamàyim wa´àretz. 20 ûvarùkh ´él `elyòn ´asher-miggén tzarèkha beyadhèkha wayyitten-lò ma`asér mikkòl.

Traduzione letterale

17 E uscì il re di Sodoma per incontrarlo, dopo il suo ritorno dalla rotta di Kedarla`òmer e dei re che [erano] con lui, alla valle di Shawé (Val di Piana). Essa [era] la valle del re 18 e Malkî-tzèdeq, re pacifico (sovrano compiuto, re di Shalém), trasse fuori pane e vino ed [era] egli un kohén di Dio Altissimo (‘El `Elyòn). 19 E lo benedisse e disse: Benedetto ‘Avràm da Dio Altissimo (‘El `Elyòn) creatore di cieli e terra. 20 E benedetto Dio Altissimo che consegna i tuoi oppressori nelle tue mani, e diedegli la decima di tutto.

Traduzione greca dei Settanta (edizione di Alfred Rahlfs)

Trascrizione fonetica.

17 exêlthen dè basileùs Sodomon eis sunántesin autôi – metà tò anastrépsai autòn apò tês kopês toû Khodollogomor kaì tôn basiléon tôn met’autoû – eis tén koiláda tén Saue (toûto ên tò pedíon basiléos). 18 kaì Melkhisedek basileùs Salem exénengken ártous kaì oînon; ên dè hiereùs toû theoû toû hupsístou. Kaì eulógesen tòn Abram kaì eîpen Eulogeménos Abram tôi theôii hupsistôi , hos éktisen tòn ouranòn kaì tén gên, 20 kaì eulogetòs ho theòs ho húpsistos, hos parédoken toùs ekhthroús sou hupokheiríous soi. Kài édoken autôi dekáten apò pánton.

Vulgata

17 Egressus est autem rex Sodomorum in occursum eius, postquam reversus est a cæde Chodorlahomor, et regum qui cum eo erant, in valle Save, quæ est vallis regis.

18 At vero Melchisedech rex Salem, proferens panem et vinum, erat enim sacerdos dei altissimi, benedixit ei, et ait: 19 Benedictus Abram Deo excelso, qui creavit cælum et terram; 20 et benedictus Deus excelsus, quo protegente, hostes in manibus tuis sunt. Et dedit ei decimas ex omnibus.

Traduzione italiana di Mons. Antonio Martini

17 E quando egli ritornava dalla sconfitta di Chodorlahomor e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Save, che è la valle del re. 18 Ma Melchisedech re di Salem, messo fuori del pane e del vino, perocché egli era sacerdote di Dio altissimo, 19 lo benedisse, dicendo: Benedetto Abramo da Dio altissimo, che creò il cielo e la terra: 20 e benedetto Dio altissimo, per la cui protezione i nemici sono stati dati in tuo potere. E (Abramo) gli diede le decime di tutte le cose.

Traduzione italiana di Giovanni Luzzi

17 E com’egli se ne tornava dalla sconfitta di Kedorlaomer e dei re ch’eran con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Shaveh, che è la Valle del re.

18 E Melchisedec, re di Salem, fece portar del pane e del vino. Egli era sacerdote dell’Iddio altissimo. 19 Ed egli benedisse Abramo dicendo: “Benedetto sia Abramo dall’Iddio altissimo, padrone de’ cieli e della terra! 20 E benedetto sia l’Iddio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!” E Abramo gli diede la decima d’ogni cosa.

Traduzione italiana della Conferenza Episcopale Italiana

17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re.

18 Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo

19 e benedisse Abram con queste parole: “Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra,

20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici”. Abram gli diede la decima di tutto.

Traduzione tedesca di Martin Lutero

17 Als er nun wiederkam von der Schlacht des Kedor-Laomor und der Könige mit ihm, ging ihm entgegen der König von Sodom in das Feld, das Königstal heißt.

18 Aber Melchisedek, der König von Salem, trug Brot und Wein hervor. Und er war ein Priester Gottes des Höchsten.

19 Und segnete ihn und sprach: Gesegnet seist du, Abram, dem höchsten Gott, der Himmel und Erde geschaffen hat;

20 und gelobt sei Gott der Höchste, der deine Feinde in deine Hand beschlossen hat. Und demselben gab Abram den Zehnten von allem.

Traduzione inglese detta “di Re Giacomo” (Revised Version)

17 And the king of Sodom went out to meet him, after his return from the slaughter of Chedorlaomer and the kings that were with him, at the vale of Shaveh (the same is the King’s Vale).

18 And Melchizedek king of Salem brought forth bread and wine: and he was priest of God Most High.

19 And he blessed him, and said, Blessed be Abram of God Most High, possessor of heaven and earth:

20 And blessed be God Most High, which hath delivered thine enemies into thy hand. And he gave him a tenth of all.

Traduzione francese di Louis Segond

17 Après qu’Abram fut revenu vainqueur de Kedorlaomer et des rois qui étaient avec lui, le roi de Sodome sortit à sa rencontre dans la vallée de Schavé, qui est la vallée du roi.

18 Melchisédek, roi de Salem, fit apporter du pain et du vin: il était sacrificateur du Dieu Très-Haut. 19 Il bénit Abram, et dit: Béni soit Abram par le Dieu Très-Haut, maître du ciel et de la terre! 20 Béni soit le Dieu Très-Haut, qui a livré tes ennemis entre tes mains! Et Abram lui donna la dîme de tout.

 

 

SIGNIFICATO DEL NOME MELCHISEDEC (*)

 

Melchisedec, ovvero Malkî-tzèdeq, secondo l’ebraico del testo massoretico di Genesi 14, 18, può significare:

“Mio re è Giustizia”, infatti mèlekh (MLK),”re”, con il suffisso possessivo di prima persona (Y) diventa malkî e significa “mio re”, mentre tzèdeq (TzDQ) vuol dire “giustizia” e la copula è omessa (cfr. Brown-Driver-Briggs, p. 575; Ricciotti, Storia d’Israele I, 130);

“Re di giustizia” (come il sanscrito dharmarâja), se si interpreta la non come suffisso possessivo bensì come littera compaginis (cfr. Joüon, 93m; Scerbo 56).

L’interpretazione è assai dubbia, lo Zorell per esempio non dà il significato, e i filologi sono incerti. Parecchi interpretano tzèdeq come il nome di una divinità (p. es. Brown-Driver-Briggs: my king is Tzedeq; Testa, Genesi, p. 179: re cananeo, protetto dal dio Tzèdeq); e Tzèdeq è in ebraico anche il pianeta Giove (cfr. per es. il Séfer Yetzirà IV, 6ss. [Toaff] o 43ss. [Busi-Loewenthal]).

Però, dato che la vocalizzazione massoretica del testo biblico è tarda (VII sec. d. C.) e non vincolante più di tanto, la parola MLKY-TzDQ potrebbe anche essere letta malkî-tzàdaq, “il mio re fu giusto”, laddove si leggesse tzàdaq invece di tzèdeq, ovvero mèlekh yitzdàq,, “il Re sarà giusto”, se si interpreta il nome come composizione di mèlekh, “re”, e yitzdàq, “sarà giusto” (MLK-YTzDQ).

Un suo anagramma – ottenuto spostando la yod – darebbe poi “mikhal tzèdeq”, MYKL TzDQ, “serbatoio/ruscello [termine di difficile interpretazione] di giustizia”.

Un altro invece darebbe “Mèlekh tzaddìq”, MLK TzDYQ, che vuol dire “re giusto”. Ciò, se non ha significato da un punto di vista filologico, può però averlo da un punto di vista cabalistico, in quanto mostra il Giusto implicito, celato nella Giustizia, ovvero la nona sefirà, Yesòd, il Fondamento, celata nella decima, Malkhùth, il Regno. Infatti Tzaddìq, Giusto, è un altro nome per Yesòd, e Tzèdeq, Giustizia, un altro per Malkhùth.

Questo ci può portare a vedere in Melchisedec una sorta di guardiano della soglia, o di traghettatore verso il mare interno dell’anima, o di perno, di “polo” spirituale del mondo.

(*) Opere citate in questo capitolo:
# Francis Brown, S. R. Diver, Charles A. Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament with an Appendix Containing the Biblical Aramaic  Based on the Lexicon of William Gesenius as Translated by Edward Robinson. Oxford, 1966 (1a ed. 1907).
# Nuovissima versione della Bibbia. Genesi. Versione – introduzione – note di Emanuele Testa. Edizioni Paoline, Roma, 1973.
# Giuseppe Ricciotti, Storia d’Israele. SEI, Torino, 1949, rist. 1964, 2 volumi.
# Paul Joüon, Grammaire de l’hébreu biblique. Institut Biblique Pontifical, Roma, 1923, anast. 1982.
# F. Scerbo, Dizionario ebraico e caldaico del Vecchio Testamento. Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1912, rist. 1989.
# Franciscus Zorell, Lexicon Hebraicum Veteris Testamenti. Pontificium Institutum Biblicum, Roma, 1984, 2 volumi.
# Sefer Yezirah. Traduzione dall’ebraico. Prefazione e note di Gadiel Toaff. Carucci, Roma, 1979.
# Mistica ebraica. Testi della tradizione segreta del giudaismo dal III al XVIII secolo. A cura di Giulio Busi ed Elena Loewenthal. Introduzione di Giulio Busi. Einaudi, Torino, 1995.

 

 

IL FONDAMENTO INCERTO DELLA SIMBOLOGIA DI MELCHISEDEC

 

La simbologia cristiana di Melchisedec, ed anche il dibattito messianico giudeo-cristiano, si basano sulla considerazione che Abramo abbia versato la decima a Melchisedec. Ma nel testo ebraico c’è scritto esattamente il contrario.

Vediamo.

Che il problema non dipenda dalle limitazioni della mia conoscenza dell’ebraico emerge dal fatto che anche altri, tra cui San Gerolamo, hanno rilevato l’equivocità del passo. (*) E poi la maggior parte delle traduzioni moderne, da Lutero in avanti, sentono la necessità di introdurre, tra parentesi, nel passo in questione, il nome di Abramo dove non esiste affatto, non essendoci né nel testo massoretico né nei Settanta né nella Vulgata né in alcuna antica versione.

(*) Cfr. Claudio Gianotto, Melchisedek e la sua tipologia. Tradizioni giudaiche, cristiane e gnostiche (sec. II a.C.-sec. III d.C.). Paideia, Brescia, 1984, pp. 23-24. L’ambiguità è rilevata anche da Martin Mc Namara in Melchizedek: Gen 14,17-20 in the Targums, in Rabbinic and Early Christian Literature in Biblica 81 (2000) 1-31 [http://www.bsw.org/?l=71811&a=Comm01.html]. J. A. Fitzmyer, Melchizedek in the MT, LXX, and the NT, Biblica 81 (2000) 63-69 [http://www.bsw.org/?l=71811&a=Ani01.html] , rilevando la poca chiarezza del passo, tende a pensare che il significato originario del passo fosse che Melchisedec pagò la decima ad Abramo, e che solo in seguito il passo venisse interpretato nel senso opposto.

Allora, viene da chiedersi perché gli ebrei per primi, nel dibattito con i cristiani, non abbiano sfruttato il senso più immediato del testo per negare la superiorità di Melchisedec su Abramo.

Potrebbe essere andata così. Che gli ebrei avessero già operato l’identificazione Sem=Melchisedec, per cui non potessero né volessero credere che il nipote ricevesse la decima dal nonno. Ma che Sem fosse Melchisedec è naturalmente un’illazione tutt’altro che certa. Tuttavia questa o simili interpretazioni debbono aver fissata l’interpretazione meno immediata, che passò nella consuetudine, venne adottata nel Salmo 110 e da San Paolo, sicché nessuno più la discusse, per non entrare in contraddizione con Davide da una parte, con San Paolo dall’altra.

Per i cristiani soprattutto fa ostacolo il fatto che San Paolo interpreta nella lettera agli Ebrei nel senso tradizionale. E pensare che, a leggere il testo com’è scritto, il passo del Genesi ricorda così da vicino quello del vangelo di San Luca dove i Magi offrono doni a Gesù. Sembra dunque una sorta di investitura dall’esterno, interpretazione naturalmente in contraddizione con l’identificazione Sem=Melchisedec, ma di per sé non necessariamente con il sacerdozio di Gesù secundum ordinem Melchisedec (`al divratì Malkî-tzèdeq).

 

 

INTERPRETAZIONI RIDUTTIVE DI MELCHISEDEC

 

Quelle interpretazioni ebraiche secondo cui Melchisedec avrebbe perso l’investitura in favore di ‘Avràm, per aver egli benedetto ‘Avràm prima del Signore, contrastano con la benedizione di Genesi 12,3 promessa dal Signore stesso a coloro che benediranno ‘Avràm:

E voglio benedire (coortativo che può tradursi anche: E ch’io benedica, E benedirò) chi ti benedice e chi ti maledice maledirò e saranno benedette in te tutte le famiglie della terra (‘adamà).

Come è possibile che il Signore contraddica così palesemente Se stesso? Se benedice colui che benedice ‘Avràm, non può punire Melchisedec per la stessa ragione per cui lo benedice, tanto più che la benedizione di ‘Avràm è da Melchisedec fatta esplicitamente risalire proprio all’Altissimo:

19 …Benedetto ´Avràm da Dio Altissimo (´El `Elyòn) creatore di cieli e terra.

20 E benedetto Dio Altissimo che consegna i tuoi oppressori nelle tue mani…

Talvolta, pare, il desiderio di difendere la supremazia della propria tradizione porta a veri e propri controsensi.

 

 

DA MELCHISEDEC AI MAGI

 

Quando mi accorsi che secondo la lettera del testo biblico fu Melchisedec a dare la decima ad ‘Avràm e non viceversa, mi venne spontaneo paragonare tale vicenda a quella dei magi che diedero doni a Gesù. Sono situazioni molto simili: il fondatore di una tradizione (quella abramica, quella cristiana) che viene riconosciuto e riceve doni dai rappresentanti di una tradizione precedente, il misterioso Melchisedec in un caso, dei magi persiani nell’altro. (*)


(*) Sarebbe da valutare anche l’analogia tra il ruolo di Melchisedec e Magi rispetto ad Abramo e Gesù e quello del monaco cristiano Bahîrâ nei confronti di Muhammad.

Ho poi scoperto che, come supponevo, tale analogia era venuta in mente anche ad altri. Nel Vangelo armeno dell’infanzia (XI, 11) i magi, interrogati da Erode, parlano di un libro segreto.

“Nessuna nazione fuorché la nostra ha notizia diretta o indiretta di esso. Solo noi possediamo una testimonianza scritta. Perché devi sapere che, dopo che Adamo fu espulso dal paradiso e dopo che Caino ebbe ucciso Abele, il Signore diede al nostro primo padre un figlio per consolazione chiamato Set, e con lui gli consegnò quella carta scritta, firmata e sigillata con la sua stessa mano. Set la ricevette da suo padre e la trasmise ai propri figli. Questi a loro volta la ritrasmisero ai propri, e così accadde di generazione in generazione. Tutti, fino a Noè, ricevettero l’ordine di custodirla con ogni cura. Questo patriarca la consegnò a suo figlio Sem, e i figli di questi la ritrasmisero ai propri discendenti che, a loro volta, la trasmisero ad Avrahàm. Questi la diede a Melchisedec, re di Salem e sacerdote dell’Altissimo, per il cui tramite giunse in possesso del nostro popolo al tempo di Ciro, re di Persia. I nostri padri la depositarono con ogni onore in un salone speciale, e così giunse fino a noi che, grazie a questo scritto misterioso, venimmo a sapere in anticipo del nuovo monarca, figlio d’Israele”. (*)

(*) Ho tradotto dallo spagnolo estratti trovati su Internet della traduzione di Aurelio de Santos Otero, Los Evangelios apócrifos, Madrid, 1956. Ho poi verificato la sostanziale concordanza di tale versione con quella – parziale – di Marcello Craveri ne I Vangeli apocrifi, Einaudi, Torino, 1969 e con quella di Edmundo González Blanco ne Los Evangelios Apócrifos, Madrid, 1934, riprodotta in  http://escrituras.tripod.com/Textos/EvArmenio.htm.

Bisogna però notare che qui è ‘Avrahàm a dare a Melchisedec lo scritto.

 

 

SCHEDA BIBLIOGRAFICA SU MELCHISEDEC

(riferimenti diretti e indiretti)

Autore Opera o riferimento
***  Alcuni al tempo di S. Epifanio gli assegnano per Padre Eracla o Ercole, e  per Madre Astarot o Astaria ecc. cfr. Prospero dell’Aquila
***  Alcuni lo dicono Cam o Enoc o uno dei tre Magi cfr. Prospero dell’Aquila
***  Ebrei che dicono Melchisedec=Sem secondo Girolamo cfr. Prospero dell’Aquila
***  I protestanti negano il carattere eucaristico e sacrificale dell’offerta di pane e vino di M. cfr. Prospero dell’Aquila
***  Un solitario egizio sotto Teodosio il Grande opinò essere Melchisedec il figlio di Dio fattosi vedere ad Abramo; poi si disdisse. cfr. Prospero dell’Aquila
S. Agostino (354-430) de Haeresibus, 34, cfr. anche Prospero dell’Aquila
S. Agostino (354-430) De Civitate Dei, XVI, 22
W.F. Albright Abram the Hebrew: A New Archaeological Interpretation, in: Bullettin of the American Schools of Oriental Research 163, 1961, 36-54
Alessandro Polistore su Abramo, citato da Eusebio, Praep. Ev. IX, xvi, cit. da Gainet, I, pp. 240-241
Atinganori, atingani cfr. Prospero dell’Aquila
Avoth de-Rabbi Natan Avoth de-Rabbi Natan 2, 2. Cfr. McNamara nota 19
G. Bardy Melchisédek dans la tradition patristique, Revue Biblique 35 (1926), pp. 496-509; 36 (1927), pp. 25-45

Beda

Beer

Leben Abrahams, nota 300
Bereshìth Rabbà Commento alla Genesi (Bereshit Rabbâ), Introd. Vers. Note di Alfredo Ravenna. A c. Tommaso Federici, UTET, Torino, 1978,  43,6-9 Cfr. McNamara nota 19
Nicolas-Sylvestre Bergier Dictionnaire de théologie, Besançon, 1830, tomo V, voce “Melchisédéciens”, pp. 238-239
Beroso (III sec.a.C.) su Abramo sotto altro nome, citato da Giuseppe Flavio in: Antiq. VI, cit. da  Gainet, I, p. 239
Bibbia Séfer torà(h) unevi’ìm ukethuvìm. A cura di Norman Henry Snaith. Oxford, 1960.
Bibbia Septuaginta id est Vetus Testamentum graece iuxta LXX interpretes. Edidit Alfred Rahlfs. Stuttgart, sesta edizione, s.d.
Bibbia Biblia Sacra juxta Vulgatam Clementinam. Divisionibus, summariis et concordantiis ornata. Romae-Tornaci-Parisiis, Desclée, 1956.
Bibbia Die Bibel oder die ganze Heilige Schrift des Alten und Neuen Testaments nach der deutschen Übersetzyung D. Martin Luthers. Basel Bibelgesellschaft, 1946.
Bibbia La Santa Biblia. Antiguo y Nuevo Testamento. Antigua versión de Casiodoro de Reina (1569), revisada por Cipriano de Valera (1602) y cotejada posteriormente con diversas traducciones, y con los textos hebreo y griego. Londra, 1959.
Bibbia The Holy Bible. The Revised Version. Oxford University Press, 1955.
Bibbia La Sacra Bibbia nella versione riveduta sui testi originali. Ginevra-Genova, Casa della Bibbia, 1968 (traduzione di Giovanni Luzzi).
Bibbia La Sacra Bibbia. Commentata dal P. Marco M. Sales O.P. Testo latino della Volgata e versione italiana di Mons. Antonio Martini riveduta e corretta – Il Vecchio Testamento – volume I: Genesi – Esodo – Levitico. Torino, L.I.C.E.-Tipografia Pontificia, 1918.
Bibbia Sveto Pismo Staroga i Novoga Zavjeta. Traduzioni del VT di G.J. Danicic e del NT di Vuk Stefanovic Karadzic. Londra, 1958.
Bibbia La Sacra Bibbia. Traduzione e commento del P. Eusebio Tintori O.F.M. Alba, Pia Società San Paolo, 1942. Traduzione della Vulgata.
Bibbia La Sainte Bible. Traduite en français sous la direction de l’École Biblique de Jérusalem. Parigi, Éditions du Cerf, 1955. Il Genesi fu tradotto da R. de Vaux O.P.
Bibbia La Sacra Bibbia. Traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G.M. Zampini. Introduzioni e note di Giuseppe Ricciotti. Firenze, Salani, 1958. Traduzione della Vulgata
Bibbia Séfer chamishshà chumshé torà(h) wahaftaròth – Il Pentateuco e Haftaroth. Con traduzione italiana e note. 1965. Il Genesi fu tradotto da Alfredo Sabato Toaff.
Bibbia Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Resa dalla versione inglese del 1961 ma con la fedele consultazione degli antichi testi ebraico e greco. Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, 1967.
Bibbia Nuovissima versione della Bibbia. Genesi. Traduzione – introduzione – note di Emanuele Testa. Roma, Edizioni Paoline, 1973.
Bibbia La Sacra Bibbia tradotta dai testi originali e commentata. A cura e sotto la direzione di Salvatore Garofalo. Casale Monferrato, Marietti, 1964. Il Genesi fu tradotto da Enrico Galbiati.
Bibbia A Biblia Sagrada contendo o Velho e o Novo Testamento. Traduzida em portuguez por João Ferreira d’Almeida. Com referencias e algumas variantes. Londra, 1950.
Bibbia Giuditta 4,4 parla di valle di Salem in Samaria, interpretazione accettata dai LXX Gen 33, 18 e Ger 48, 6
Bibbia Genesi. Versione ufficiale italiana confrontata con ebraico massoretico, greco dei Settanta, siriaco della Peshitta, latino della Vulgata, Targum Onqelos, Neofiti, Pseudo-Jonathan, Commenti di autori greci (Origene, Cirillo Alessandrino, Catena di procopio), siriaci (Efrem, Narsai, Catena di Ishodad), latini (Ambrogio, Agostino, Beda), medioevali (Ruperto di Deutz, Ugo da S. Caro), riformatori (Lutero, Calvino), moderni (Clamer, von Rad, Zimmerli), a c. Umberto Neri, pref. Giuseppe Dossetti, Gribaudi, Torino, 1986
Biblica, I (1920) p. 269 per uno scritto su Melchisedec falsamente attribuito ad Origene
P. Billerbeck in: H.L. Strack e P. Billerbeck, Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud und Midrasch, vol. 4, Munich, 1928, 453-465: “Excursus 18: “Der 110. Psalm in der altrabbinischen Literatur”, 786
J. Bonsirven Le judaïsme palestinien, I, Parigi, 1935, pp. 454 sg.
J. Bonsirven Exégèse rabbinique  et exégèse paulinienne, Parigi, 1939, pp. 305 sg.
J. Bowker The Targums and Rabbinic Literature, Cambridge, 1969.
S.P. Brock Jewish traditions in Syriac Sources, JJS 30 (1979), 212-232
Martin Buber Moses, 1945, trad. it. di Piera di Segni: Mosè, Marietti, Casale Monferrato, 1983, capitolo intitolato a Iethrò, dove stabilisce un parallelo tra le coppie Iethrò-Mosè  e Melchisedec-Abram (mia ed. pp. 92 ss.).
Calvino In primum Mosis librum, qui Genesis vulgo dicitur, commentarius
Magno Aurelio Cassiodoro (470-ca. 570) cfr. Natale Alessandro
Catena Arabica sopra il capo X del Genesi, cfr. Prospero dell’Aquila
Cedreno cfr. Prospero dell’Aquila
Cesario Arelatese cfr. Natale Alessandro
Chronicon paschale VII secolo? C+C48fr. Prospero dell’Aquila
S. Cipriano Epistola 63, 4; cfr. anche Natale Alessandro
S. Cirillo Alessandrino (m.  444) Glaphyra In Gen., II, 7, rimuove il ministero sacerdotale dallo Spirito Santo, cfr. Prospero dell’Aquila
S. Cirillo Alessandrino (m.  444) Glaphyra II, PG 69, 108c, uguale al precedente?
Clemente Alessandrino Gli Stromati. Note di vera filosofia, Edizioni Paoline, Torino, 1985. Cfr. IV/25, 161,2-3 – 163,1.
Codice Vaticano greco 699, f. 50 cfr. Josi
A. Cohen Il Talmud, trad. Alfredo Toaff, Laterza, Bari, 1935
Henry Corbin Le paradoxe du monothéisme, 1981, trad. it. di Gabriele Rebecchi: Il paradosso del monoteismo, Marietti, Casale Monferrato, 1986, p. 86, cita: W. Lueken, Michael, eine Darstellung und Vergleichung der jüdischen und der morgenländisch-christlichen Tradition vom Erzengel Michael, Göttingen, 1898, p. 118 e 119 n. 1. Tra gli ebrei a Michele si dà il nome di Melchisedec.
Pietro Cuneo de Republ. Hebr. III libro cap. 3, cfr. Prospero dell’Aquila
Daniel-Rops Histoire sainte – Le peuple de la Bible, Fayard, Paris, 1943, pp. 27-29. Parla degli effetti dell’unzione spirituale di Melchisedec su Abram.
Daniel-Rops Histoire Saint: 1. Le Peuple de la Bible, Fayard, Paris, 1956, pp. 27 ss.
M. de Jong – A.S. Van der Woude 11Q Melchizedek and the New Testament, in: New Testament Studies, 1966, pp. 301-326
Prospero dell’Aquila Dizionario portatile della Bibbia. Tradotto dal Francese nell’Italiano idioma, ed arricchito di moltissime note, di nuovi articoli, e di varie carte topografiche dal P. D. Prospero Dell’Aquila, Remondini, Venezia 1796, 4 tomi. L’originale francese era un’abbreviazione anonima del dizionario biblico di Dom Augustin Calmet (1672-1757), famoso teologo ed esegeta benedettino. Il curatore italiano aggiunse voci di commento spesso assai più interessanti di quelle che commentava.
Didimo Alessandrino secondo Gerolamo, ep. 126, cfr. Prospero dell’Aquila
Dionigi Areopagita De coelesti hierarchia IX, 3, in: Tutte le opere, trad. Piero Scazzoso. Introd., pref., parafrasi, note e indici di Enzo Bellini, Rusconi, Milano, 1981.
Documenti di El-Amarna del sec. XIV av. Cr.
Ecateo su Abramo sotto altro nome, citato da Giuseppe Flavio in: Antiq. VI, cit. da  Gainet, I, p. 239
Ecumenio cfr. Natale Alessandro
S. Efrem Siro (306-373) Efrem I, 61E e 79D
S. Efrem Siro (306-373) Commentario a Genesi 14, 1820 , ed. Sancti Ephraem Syri in Genesim et in Exodum commentarii, a c. R.M. Tonneau, CSCO 152-153, Louvain, 1955
S. Efrem Siro (306-373) Inni armeni, 9.11-12
Elia Levita Meturgeman, 1541
Enciclopedia delle Religioni Enciclopedia delle Religioni, Vallecchi, sub voce “Melchisedechiani”, firmata D.N.
Epifanio (315-403) Haer. LXVII, 3
Epifanio (315-403) Haer. LV, 6
Epifanio (315-403) Adversus Haer. 2.1 (Contra Melchizedecianos)
Epifanio (315-403) Panarion 55,6,1, Migne PG 41,981
Eteria (alias Etheria, Aetheria, Egeria, Eucheria, IV secolo) Ad Loca sancta peregrinatio, ed. P. Geyer, Itinera Hierosolymitana saeculi III-IV, CSEL 39, Vienna 1898
Eteria (alias Etheria, Aetheria, Egeria, Eucheria, IV secolo) Itinerarium Aetheriae, tr. Di Clara di Zoppola, cit. in: Attilio Agnoletto, Storia del cristianesimo, IPL, Milano, 1978, p. 130
Pseudo Eupolemo, scrittore samaritano anonimo del II sec. av.C. Peri Ioudaion, opera sugli ebrei d’Assiria citata da Alessandro Poliistore cit. da Eusebio, Praep. Ev. IX, xvi, cit. da Gainet, I, pp. 240-241
Eusebio di Cesarea (III-IV sec.) Praeparatio Evangelica, libro IX
Eusebio di Cesarea (III-IV sec.) Onomasticon, ed. E. Klostermann, Das Onomastikon der biblischen Ortsnamen, GCS 11,1, Berlin, 1904. Cfr. anche Natale Alessandro
Eusebio di Cesarea (III-IV sec.) Storia ecclesiastica, trad. a c. Maristella Ceva e Francesco Maspero, Rusconi, Milano, 1979, I, 3, 16-17; V, 28, 9-12; X, 4, 23
P. Féghali Influence des Targums sur la pensée exégètique d’Ephrem?, in: Orientalia Christiana Analecta, n. 229, Roma, 1984, 71-82
A. Fernandez Commentarius in Iosue, Parigi, 1938, pp. 136 ss.
Filastrio Diversarum haereseon liber, 52 o 82?
Filone Alessandrino Tutti i trattati del commentario allegorico alla Bibbia, Rusconi, Milano, 1994. Cfr. Le allegorie delle leggi, a c. Roberto Radice, III, 79-84 (III, XXV-XXVII); Il connubio con gli studi preliminari, a c. Clara Kraus Reggiani,  XVII-XVIII.
Filone di Byblos in Eusebio, Praeparatio evangelica, I, 10. Cfr. anche Ricciotti, Storia d’Israele, I, n. 178
J.A. Fitzmyer Now this Melchizedek…’ (Heb 7,1), in: The Catholical Biblical Quarterly 23 (1963), 309-313
J.A. Fitzmyer Essays on the Semitic Background of the New Testament, London, 1971
Flavio Giuseppe Antichità giudaiche
Flavio Giuseppe La guerra giudaica
Flavio Giuseppe Antichità giudaiche, 7, 243 (per la Valle del Re), 15,8, 268-276 (per gli ippodromi di Erode), 7.3.2, 67 (per Salem=Gerusalemme, anche Guerra giudaica 6.10.1, 438 e Contro Apione 1.22, 174)
Flavio Giuseppe Giuseppe Flavio, Guerra, VI, 12
David Flusser Melchizedek and the Son of Man, in: Christian News from Israel, 1966, pp. 23-29
David Flusser Jesus, 1968, trad. it. di Giulia Zaggia, Ed. Lanterna, Genova, 1976, pp.145-146
M. Friedländer La secte juive des Melchisédéciens et l’Epître aux Hébreux, REJ, V (1882), 1-26, 188ss., VI, 187ss.
Jacopo Gaillardo, fine del ‘601 cfr. Prospero dell’Aquila
M. Gainet La Bible sans la Bible, ou Histoire de l’Ancien et du Nouveau Testament par les seuls témoignages profanes, 2 tomi, Bar-le-Duc, 1871, soprattutto pp. 237 ss.
S. Gerolamo Lettera 57, Migne PL vol. 23, col.. 961A
S. Gerolamo Lettera 57, Migne PL vol. 22 col. 678
S. Gerolamo Commentario al Genesi, Migne PL vol. 23 col. 961A
S. Gerolamo Hebraicae quaestiones in Libro Geneseos (Questioni ebraiche sul Genesi), (391-393), sostiene che Salem=Gerusalemme. Cfr. McNamara nota 9
S. Gerolamo Epist. 72, 1 o 73? su Melchisedec al Presbitero Evangelo (397) vi sostiene che Salem era in Samaria. Cfr. McNamara nota 16
S. Gerolamo Epistola XXVI ad Evangelo, cfr. Prospero dell’Aquila
S. Gerolamo Epistola CXXVI ad Evagr., cfr. anche Prospero dell’Aquila
S. Gerolamo ed Eteria localizzano Salem in Samaria vicino a Scitopoli
D. Gerson Die Commentarien des Ephraem Syrus im Verhältnis zur jüdischen Exegese: ein Betrag zur Geschichte der Exegese, MGWJ 17 (1868)
Claudio Gianotto Melchisedec e la sua tipologia. Tradizioni giudaiche, cristiane  e gnostiche (sec. II a.C. – sec. III d. C.), Paideia, Brescia, 1984.
Louis Ginzberg The Legends of the Jews (1909-1938), trad. it. a c. di Elena Loewenthal: Le leggende degli ebrei, Adelphi, Milano, 1995…

Louis Ginzberg

Haggada bei den Kirchenvätern 103-105
Giovanni Annio da Viterbo (1432-1502) Berosi sacerdotis chaldaici, Antiquitatum libri quinque, Cum commentariis Ioannis Annii Viterbensis sacrae Theologiae professoris, nunc primùm in antiquitatum studiosorum commoditatem, sub forma Enchiridii excusi & castigati. Reliquorum antiquitatum Authorum catalogum, sequens indicabit pagella. Antverpiae, 1545. L’attribuzione a Beroso e ad altri antichi autori è falsa. Su Melchisedec cfr. pp. 121-122 (da uno pseudoepigrafo Xenophontis liber, De aequivocis, cum commentariis Annii).
S. Giovanni Crisostomo cfr. Natale Alessandro
Giuseppe Gorionide, scrittore ebreo dell’XI secolo cfr. Prospero dell’Aquila
S. Giustino Martire Dialogo con Trifone, 33, su Salmo 110
Glossa ordinaria in Genesim in: Migne PL vol. 113, col. 120C.
Robert Graves – Raphael Patai Hebrew Myths – The Book of Genesis, 1963-1964, trad. it. di Maria Vasta Dazzi: I miti ebraici e critica alla Genesi, Longanesi, Milano, 1969. Cfr. n. 27.
Grozio Commentario sopra l’epistola agli Ebrei, cfr. Prospero dell’Aquila
René Guénon Le Roi du Monde, 1927, trad. it. di Bianca Candian: Il Re del Mondo, Adelphi, Milano, 1977
Herbert Haag Bibel-Lexikon, 1951, tra. It. a c. P. Giuliano Gennaro: Dizionario biblico, SEI, Torino, 1960, p. 630
J. Heinemann Aggadoth wetoledothehen, Gerusalemme, 1974, 98-102, in ebraico, citato da Petuchowski, “The Controversial Figure of Melchizedek”
P. Heinisch Teologia del Vecchio Testamento, trad. it., Torino, 1950, pp. 41, 390 sg.
P. Heinisch Abrahams Sieg über die Könige des Ostens und seine Begegnung mit Melchisedech, in: Studia Catholica 2 (1926) 152-178, 217-232
S. Hidal Interpretatio Syriaca. Die Kommentare des hl. Ephräm des Syrers zu genesis und  Exodus mit besonderer Berücksichtigung ihrer Auslegungsgeschichtlichet Stellung, Coniectanea? Biblica: Old Testament Series n. 6, Lund, 1974
F.L. Horton The Melchisedek Tradition. A Critical Examination of the Sources to the Fifth Century A.D. and in the Epistle to the Hebrews, SNTS Monograph Series 30, Cambridge 1976
Ieraciti in Bergier, tomo IV, voce “Hiéracites”, pp. 34-35, riporta su Ierace quanto detto da Epifanio, Haer. 67. Ierace avrebbe sognato che M. era lo Spirito Santo rivestito d’un corpo umano. Cfr. anche Prospero dell’Aquila
S. Ippolito Elenchos, VII, 36
S. Ippolito Refutationes, VII, XXIII e X, XIX su Teodoto il banchiere; VII, XXIV e X, XX sui melchisedechiani
Ishodad di Merv Ishodad di Merv, Commentaire d’Ishodad de Merv sur l’Ancien Testament. I Genèse
Isidoro Pelusiota cfr. Natale Alessandro
F. J. Jérôme Der geschichtliche Melchisedech und seine Bedeutung im Hebräerbriefe, Strasburgo, 1917
Jewish Encyclopaedia Articoli “Melchizedek” e “Shem” in Jewish Encyclopaedia, New York, 1904-1905, voll. 8, 450 e 9, 261
Enrico Josi s.v. in Enciclopedia Cattolica, vol. ?, coll. 636-637
G.-Th. Kennedy St Paul’s conception of the Priesthood of Melchisedech, Washington, 1951
S.  Landersdorfer Das Priesterkönigtum von Salem, in: ROS 9 (1925) 203-216
R. Le Déaut Le titre de summus sacerdos donné a Melchisédech est il d’origine juive?, RSR 50 (1962), 222-229
R. Le Déaut Targum du Pentateuque. I. Genèse, SC 245, Paris 1978
R. Le Déaut – J. Robert Targum des Chroniques, 2 tomi, AnBib 51, Roma 1972
H. Leclercq s.v. in Dictionnaire d’Archéologie Chrétienne et de Liturgie, a c. F. Cabrol e H. Leclercq, Parigi, 1907 ss., XI, I, coll. 230-240
Levitico Rabbà (Qedoshim) 4, 9. Cfr. McNamara nota 19
Levitico Rabbà (Qedoshim) 25, 6-7?
Lutero In Genesin enarrationes 1535-1547
Martin McNamara Melchizedek: Gen 14,17-20 in the Targums, Rabbinic and Early Christian Literature, in Internet, 02/11/99 (articolo molto informativo)
Martin McNamara Targum Neofiti 1: Genesis. Translated, with Apparatus and Notes, The Aramaic Bible 1A, Collegeville, Minnesota, 1992
George Robert Stow Mead GRS Mead, Gnosticismo e iniziazione, Bastogi, pp. 171, 202-3, 213 (M. = Zorokothora)
A. Médebielle Epître aux Hébreux (La Ste Bible, ed. L. Pirot, 12), Parigi, 1938, pp. 320-326
Melchisedechiani usciti da Teodoro Trapezita, discepolo di Teodoro Coriario, detti da Epifanio sull’eresia. 55 teodoziani cfr. Prospero dell’Aquila
Michele Glycas cfr. Prospero dell’Aquila
Midrash a Salmi 76,3
Midrash di Tanchuma Midrash di Tanchuma, ed. S. Buber, 4 voll., Vilnius 1887, I, 75-78
J.T. Milik “Saint-Thomas de Phordesa” et Gen. 14,17, in: Biblica 42 (1961), 77-84
Mgr. Mislin Voyage en Terre Sainte, t. I, cit. da Gainet, I, p. 240
Carlo Molineo cfr. Prospero dell’Aquila
Natale Alessandro (Noël Alexander) De Melchisedecho, cfr. Prospero dell’Aquila
Nicola di Damasco su Abramo, citato da Eusebio, Praep. Ev. IX, xvi, cit. da Gainet, I, pp. 239-240
Fl. Ogara Christus Rex «Sacerdos secundum ordinem Melchisedech», in Verbum Domini, 13 (1933), pp. 138-146
Origene secondo san Girolamo, ep. 126, cfr. Prospero dell’Aquila
Papiro di Deir el Bala’izah Oxford, Bodl. Mus. Copt. D. 54, ed. P.E. Kahle, vol. I, Londra, 1954, pp. 473-477, pubbl. per la prima volta da W. E. Crum, Coptic Anecdota, JTS, XLIV (1943), 176-179; ap. NTA, I, 244
Pascasio Radberto cfr. Natale Alessandro
Pentateuco samaritano concorda con il massoretico salvo che scrive Shalom invece che Shalem
A.J. Petuchowski The Controversial Figure of Melchizedek, in: The Hebrew Union College Annual 28 (1957) 127-136
J.J. Petuchowski Melchisedech. Urgestalt fer Ökumene, Freiburg-Basel-Wien 1979
G. Piazzi La figura di Melchisedec nell’Epistola agli Ebrei, in: Scuola Cattolica 63 (1953) 325 ss.; Theologisches Wörterbuch zum Neuen Testament (a c. G. Kittel), IV, 573-575
Pirqe de Rabbi Eliezer 8 e 27

Pistis Sophia

Parla di Melchisedec come dell'”erede della luce”.
PRE 8,3 Cfr. McNamara nota 19
Pseudo Agostino, forse Ilario sardo cfr. Prospero dell’Aquila
Pseudo Atanasio cfr. Prospero dell’Aquila
Qumrân I manoscritti di Qumrân, a c. Luigi Moraldi, UTET, Torino, 1971. Cfr. frammento 11QMelch alle pp. 577 ss.
Qumrân: 1Q apud Genesim 22, 13-14 1Q apud Genesim 22, 13-14 identifica la Valle del Re con la Valle di Bethhacherem di cui in Geremia 6,1 in parall. con Tekoa (cfr. Neemia 3, 14) e in Giosuè 15, 40
Qumrân: Apocrifo del Genesi Apocrifo del Genesi identifica Salem con Gerusalemme
Qumrân: 11QMelch Qumràn: 11QMelch, “un testo mutilo su Melchizedek quale sacerdote escatologico” (Soggin p. 54)
Rabbi Ishmael, contemporaneo di R. Aqivà, trasmesso da R. Zechariah (prob. IV secolo) in b. Nedarim 32b
Rabbi Ishmael, contemporaneo di R. Aqivà, trasmesso da R. Zechariah (prob. IV secolo) Secondo R. Ishmael il Salmo 110,13 si rivolge ad Avrahàm
Rabbi Nathan ben Yechiel (m. 1106) Aruk
Rabbi Shemuel ben Nissin Masnut (XIII secolo) Midrash Bereshith Zuta. Sue citazioni dai targum palestinesi sono essenzialmente identiche al corrispondente testo del Tg. Neofiti
Giuseppe Ricciotti Le lettere di San Paolo tradotte e commentate, Coletti, Roma, 1949. Cfr. soprattutto pp. 533 ss.
Giuseppe Ricciotti Storia d’Israele, SEI, Torino, 1964, 2 volumi. Cfr. vol. I, nn.130, 178, 206
A. Rodríguez Carmona La figura de Melquisedec en la literatura targúmica, in Estudios Biblicos 37 (1978) 79-102
H.-H. Rowley Melchizedek and Zadok, Tübingen, 1950, 461-472
Paolo Sacchi Apocrifi dell’Antico Testamento, UTET, Torino, 1981-1989
Christophe Schlégel e altri confutano Pietro Cuneo.
M. Simon Recherches d’Histoire Judéo-chrétienne, Mouton, 1962, pp. 101 ss.
M. Simon Melchisédech dans la polémique entre juifs et chrétiens et dans la légende, in: Revue d’Histoire et de Philosophie Religieuses 17 (1937), 58-93
M. Simon Recherches d’Histoire Judéo-Chrétienne, Paris 1962, 101-126
M. Simon Eléments gnostiques chez Philon, OG, 362
Alberto Soggin I manoscritti del Mar Morto, Newton Compton, Roma, 1978, capitolo XII su “Qumran e la chiesa primitiva”
Francesco Spadafora s.v. in Enciclopedia Cattolica, Firenze, 1948 ss., vol. VIII (1952), coll. 635-636
Statua di Melchisedec nel portale di centro della cattedrale di Chartres: patriarchi e profeti da Melchisedec a San Pietro
H. Stork Die sog. Melchisedekianer, FGNK, VII, 2 (1928)
Talmud babilonese Nedarim 32b
Targum (Codex) Neofiti 1
Targum (Codex) Neofiti 1 Glosse marginali al Targum Neofiti
Targum 2 Samuele 18, 18 (per la Valle del Re)
Targum a 1 Cronache 1,24 (dove il riferimento a M. è implicito)
Targum a Salmo 111
Targum dello pseudo-Gionata
Targum di Onqelos (prima del 135)
Targum Neofiti Targum Neofiti Gen. 14,17 accenna a Shawé come Pardesaya, vicino a Gerusalemme

Targum Yerushalmi, Gn, 14, 18

Targumim frammentari, contenuti nei manoscritti siglati P,V,N,L

Tehillim LXXVI, 340

Teodoreto Haeretic. fabular., II, 6, cfr. anche Prospero dell’Aquila
Teodoro di Mopsuestia (ca. 350-428) della scuola antiochena di Diodoro di Tarso (m. ca. 390) Commentario in greco sui Salmi tradotto in latino da Giuliano di Eclano, la cui traduzione ed una sua epitome sono state trasmesse da fonti irlandesi. Il ms più completo (MS Milano, Ambrosiana C. 301 inf.), ca. 800, è glossato in antico irlandese. Cfr. L. De Coninck e M.J. d’Hont, Theodori Mopsuestani Expositionis in Psalmos Iuliano Aeclensis interprete in latinum versae quae supersunt, CCSL 88A, Turnhout, 1977

Teofilo 2, 3

Tertulliano De praescr. haer. 53
S. Tommaso d’Aquino Sancti Thomae de Aquino Summa Theologiae. Alba, Edizioni Paoline, 1962.
S. Tommaso d’Aquino Sancti Thomae Aquinatis In Omnes S. Pauli Apostoli Epistolas Commentaria, Marietti, Torino, 1896, 2 volumi.
R. Tonneau Moïse dans la tradition Syrienne, in: Moïse, l’homme de l’alliance, Paris, 1955
Jean Tourniac Melkitsedeq ou la tradition primordiale, Albin  Michel, Paris, 1983
R. Travers Herford Christianity in Talmud and Midrash, London, 1903
A. Vaccari «Melchisedech, rex Salem, proferens panem et vinum», in: Verbum Domini 18 (1938) pp. 208-214, 235-243
A. Vaccari La S. Bibbia, I, Firenze, 1943, pp. 89 sg.
A. Vaillant Le Livre des secrets d’Henoch, Parigi, 1952
P. Winter Note on Salem-Jerusalem, in: Novum Testamentum 2 (1957), 151-152
G. Wuttke Melchisedek der Priesterkönig von Salem, Giessen, 1927


NOTE SU MELKIZEDEKultima modifica: 2010-02-23T19:40:00+01:00da mikeplato
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  1. C.R.
    at |

    Riflettevo su uno dei significati della parola Mel, Melki in russo…vuol dire gesso, gessetto, che si usa per scrivere sulla lavagna…interessante, sempre legato all’imparare, alla sapienza…
    Gesso, molto vicino a Gesù…
    Gesso (carbonato di calcio), calcare, pietra calcarea, calce viva….
    Dalla calce alchemicamente si estrae l’elisir della vita (vedi Paracelso)…
    …da approfondire…
    comunque c’è anche un altro significato, sempre in russo di “Milii, milenkii”- caro, caruccio, amato, diletto…

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