Il blog di XPublishing -Mike Plato

LA LEGGITTIMITA’ INIZIATICA E LA PREVARICAZIONE

di Claudio Lanzi (da www.simmetria.org)

 

Il problema della legittimazione iniziatica ha costituito motivo di confronto fra molti tradizionalisti e seguita a produrre “querelle” senza fine. Per contro una marea di piratidell’esoterismo pretende di attribuirsi valenze e autorità operative, saccheggiando confusamente dove sembra loro più opportuno.  A monte di questa “bagarre” esistono motivi filosofici, politici, religiosi ed egemonici, dei quali abbiamo trattato in altri scritti e che del resto sono ormai uno dei temi ricorrenti della letteratura su tale argomento, che oscilla dal disfattismo totale ad entusiastiche ipotesi di rifondazione dell’età dell’oro; ma, prima di arroccarsi in posizioni inconciliabili, è a nostro avviso necessario porsi alcune domande preliminari.  Guénon sosteneva l’assoluta impossibilità di “sfasciare” una struttura iniziatica finché nella stessa albergasse anche un solo reale detentore della trasmissione (integra). Ma è proprio quest’ultima condizione che sembra vacillare. In un mondo gerarchicamente ordinato, dove riferimenti e valori principiali non fossero sottoposti al bombardamento distruttivo che ha portato allo sfascio attuale, la tesi di Guénon sarebbe inattaccabile e, sicuramente nella sua essenza, lo è tuttora. Purtroppo però si sono a nostro avviso verificate proprio quelle condizioni che rendono necessario il completo occultamento dei riferimenti principiali. Questa è infatti la spiacevole impressione che si ricava osservando lo “stato” delle strutture tradizionali, all’interno delle quali allignano ormai diatribe assai poco…iniziatiche e diremmo anche poco edificanti.  Per tale ragione abbiamo suddiviso la questione della legittimità in 8 punti, per ognuno dei quali abbiamo voluto offrire dei ragionamenti di buon senso, che rispecchiano del resto le considerazioni di moltissime persone, soprattutto giovani, che abbiamo tante volte trovato spaesati e perplessi anche quando sinceramente orientati alla ricerca di una via spirituale da percorrere con un minimo di tranquillità. Le risposte che abbiamo cercato di dare non sono affatto esaustive, ma aprono, a loro volta, un oceano di problemi che ci sembra necessario riproporre sia agli appartenenti ai pochi “filoni” iniziatici regolari come ad ogni autentico ricercatore della Verità (che proceda in via “umida” o in via “secca” ha poca importanza).

1) L’iniziazione regolare (che presuppone Maestri e Catena regolari) da accesso a sistemi regolari spiritualmente organizzati (in genere) per via gerarchica (dalla periferia al centro prima, e dalla terra ai cieli poi) “scalabili” per trasmissioni (rituali, dirette, ecc.).

C’è qualcosa al di là della catena iniziatica che consenta un efficace processo realizzativo analogo a quello possibile per via iniziatica?  Cioè: L’iniziazione fornisce chiavi omologiche particolari per entrare in contatto con determinate gerarchie invisibili e per varcare la prima soglia dei “misteri”. A quel punto, credono in molti,, se l’iniziazione ha germogliato ed è stata recepita, ognuno potrebbe procedere da sé, confrontandosi con il Maestro (visibile) qualora presente.  Quì si presenta il primo problema che, in superficie, è risolto da quelli dellanew-age con il “fai-da-te”, ma in realtà la questione affonda le sue radici su un tema principiale assai complicato: se lo Spirito soffia dove vuole, l’individuo, non iniziato ma asceticamente qualificato e purificato, può o non può realizzarsi “autonomamente”?  Cioè: anche al di fuori di un sistema iniziatico la pratica e la disciplina ascetica o anche mistica (come effettuato da asceti e mistici seri, isolati e non) non conducono ugualmente ad una realizzazione? Vogliamo dire la “Sapienza Santa”, nella gerarchia iniziatica, non è ugualmente raggiunta sia da Bernardo che da Francesco anche se in differenti stati contemplativi ed operativi? Noi crediamo di sì (vedi punti seguenti) con la differenza che (prendendo in prestito alcuni termini dalla fisica moderna) Francesco va per “quanti” e confida nella Grazia. Bernardo va per “sistemi” e confida nella Gnosi.

2) Secondo problema: I livelli di realizzazione hanno una gerarchia ma non vanno confusi con l’iniziazione stessa (ci sembra invece che spesso si faccia un gran pasticcio fra i due concetti). Un iniziato, perciò, non è necessariamente un realizzato; ma un realizzato può essere un non iniziato? E’ ovvio che (vedi punto 1), che in via mistica diremmo assolutamente di sì. Ma in via secca o gnostica? E’ come un alpinista che va in ascesa singola invece che in cordata e durante il cammino si può raccontare…un sacco di stupidaggini. Ma, poveretto, non lo escluderemmo a priori dai possibili realizzandi (o “sfracellandi” a fondo valle) visto che, le stesse stupidaggini se le può raccontare anche chi è stato regolarmente iniziato a qualcosa che non comprende o di cui non è degno (e crediamo che tutti siano d’accordo sul fatto che di sedicenti iniziati imbecilli è ormai pieno il mondo).  Se dunque escludiamo a priori la possibilità di un processo realizzativo per il non iniziato, escludiamo a priori anche la Grazia e la “libertà” dello Spirito e attribuiamo alle gerarchie umane anche se connesse al “Principio”, una quantità e qualità di virtù salvifiche maggiori di quelle possibili “sua sponte”…. al Padreterno (o a chi ne fa…le veci). Sotto un certo aspetto declassiamo la trascendenza che, in tal modo, verrebbe forse a trovarsi ancorata alla “ruota degli inganni” invece che al termine dell'”asse cosmico”

3) Dice J. Evola nel “Il mistero della decadenza” su “Vie della Tradizione”: “Ma guardando i tempi attuali non si può vincere un profondo pessimismo. Quand’anche apparissero dei veri capi (parla di capi collegati alla gerarchia iniziatica, n.d.r.) oggi essi non verrebbero riconosciuti, a meno che nascondessero le loro qualità e non si presentassero essenzialmente sotto le specie di demagoghi e di agitatori di miti sociali. E’ anche per questo che l’epoca delle monarchie è chiusa, mentre in precedenza, a che l’ordine sussistesse, poteva bastare perfino il semplice simbolo, non era necessario che, chi lo incarnava, fosse sempre, come uomo, all’altezza di esso.”

3) L’iniziazione prevede un diritto ad iniziare e uno ad essere iniziati. Prevede cioè qualificazioni in alto e in basso.  La qualificazione animica (cioè la purezza di cuore e l’abbandono dell’ego) non dovrebbe essere un preliminare indispensabile ad una iniziazione?  A quanto pare non è affatto così, poiché esiste un marasma di “iniziati” indegni e arraffoni. Anzi saremmo portati a dire che gli “iniziati” (o sedicenti tali) interessati esclusivamente al “potere” sono ormai…troppi. E ciò fa sì che tra le sette, si scatenino odii, diatribe, accaparramenti, fulmini e saette. E non alludiamo ai semplici e legittimi contrasti fra i tuttologi dell’esoterismo e gli eredi di qualche filone autentico, ma proprio ai contrasti e alle guerre fra appartenenti alla medesima scuola. Alla faccia della pietra levigata!!! Ciò indubbiamente turba il valore della “cerchia” iniziatica e fa fortemente dubitare che l’accesso alla “perfezione” possa passare da tali porte.3  Vogliamo dire che concetti quali la purgazione, l’echimitia, l’attesa, l’esercizio delle virtù, ecc. non fanno più parte, da troppo tempo forse, del processo iniziatico o vengono risolti in maniera assai sbrigativa. E si procede per riti o addirittura  per “comunicazioni” di vario tipo (per “esami” o per “dan”) senza pretendere una pulizia del cuore e demandando tutto al seme che non sappiamo assolutamente se cadrà fra le zolle o fra le ortiche. Né, assai spesso, sappiamo più di che seme si tratta (autentico o…transgenico?). Ne consegue che un iniziato indegno di una congregazione qualsiasi potrebbe ascendere tranquillamente nelle gerarchie della fratellanza fino anche ai massimi “gradi”, portandosi però dietro tonnellate di impurità, che riverserebbe inevitabilmente sul sistema e sulla scuola, snaturandola e offendendola.

4) Altro problema: Un iniziato indegno è ancora iniziato (e vale anche per lui “ex opere operato”)? Noi crediamo di sì se la sua è stata iniziazione reale (cioè se ha realizzato quanto contenuto nel viatico iniziatico e quindi ha conservato comunque la possibilità di tornare nel cono di luce anzichè alimentare quello d’ombra); ma se la sua è stata solo iniziazionevirtuale, come riteniamo si tratti nella stragrande maggioranza dei casi (che però è difficilissimo poter valutare) saremmo invece propensi a dire di no. L’iniziato indegno non dovrebbe, a nostro avviso, più far parte del cerchio e dovrebbe essere automaticamente espulso per “rigetto” spontaneo. Il processo di iniziazione si dovrebbe invalidare anche se eseguito in perfetta buona fede (vedi punto 5). Siamo convinti che la “ricaduta karmica” su colui che ha dato iniziazioni agli indegni sia enorme. Ed anche per chi non crede o non ha confidenza con il karma, la palingenesi o la metempsicosi, diremmo che tale evento rappresenti uno degli errori metafisici più gravi.  Perciò, in quale momento e in base a quali requisiti qualcuno può essere iniziato? Siamo sicuri che colui che decide chi iniziare ha la veste e la capacità per decidere? E’ sufficiente il possesso dei “Pignora”? E non c’è il rischio (oggi direi quasi la certezza) che i medesimi siano stati usurpati o che non siano, realmente “Pignora”?  Questo, per le persone serie e di “buon senso” è un dubbio devastante, oggi diremmo quasi insuperabile. In gioventù e non solo, abbiamo conosciuto moltissimi “maestri” (definiti in tal modo dagli allievi o… da sé stessi) che, facendo leva

sull’afflato emozionale, iniziavano tutti a destra e a manca. Ne abbiamo conosciuti altri un pò più asettici ma invischiati nel loro stesso carisma. Altri, privi di qualsiasi umiltà, forti del loro imprimatur, affogavano nel loro magismo e nella smania egemonica. Veri Maestri ne abbiamo conosciuti forse tre o quattro (e, visti i tempi, già ci sembra un’enormità). Alcuni vivevano isolati, altri circondati da piccoli o grandi gruppi, distanti quasi sempre anni luce dal Maestro stesso. Ulteriore problema, questo. Un tempo si diceva saggiamente: Un maestro una Via. Oggi forse si dovrebbe dire. Quale Via? Quale Maestro?

5) Possono esistere, all’interno di un sistema iniziatico, diversi livelli di iniziazione oppure l’iniziazione è una sola e per sempre? (vedi questione n° 1).  Siamo convinti che esista una sola Vera iniziazione. Del resto anche Pitagora e Platone sono stati iniziati ai misteri egizi, a quelli caldaici, a quelli di Dodona e Delfi ecc., in tempi in cui si presuppone che esistesse ancora una certa omologia tra rito e officiante. Tanti misteri, tante iniziazioni? No, diremmo che ogni volta si trattava di accrescimenti coscienziali e realizzativi.  Ma, nella età del ferro, tale iniziazione è ancora individuabile in un semplice o complesso “atto” rituale? Se la struttura gerarchica umana vacilla pesantemente, vacilla probabilmente anche il processo. Non ci sembra, perciò, che l’iniziazione (checché ne pensi lo stesso Guénon) possa più consistere in un particolare momento “spazio-temporale” in cui bibbidibobbidibù, si apre la testa del recipiendario e gli si danno le chiavi per il mondo degli Dei.  Se fosse così semplice, il processo iniziatico andrebbe contro il concetto stesso di trascendenza che, a nostro avviso, non èspazio temporale. Parliamo ovviamente di iniziazione reale e non virtuale (quest’ultima resta comunque valida) che dovrebbe essere una porta verso il trascendente e dovrebbe costituire, perciò, un processo continuo. Il Cavaliere può battere la spada sulla spalla di un fellone per quante volte vuole, ma se quello è un fellone resta un fellone e, in questo caso ci rifiutiamo di considerare Cavaliere quel fellone.  Ci rendiamo conto che tale assunto può apparire un po’ anarcoide, anche se non intende affatto esserlo, e che tale approccio rischia di dar spazio a coloro che contestano qualsiasi trasmissibilità tradizionale, ma, secondo la nostra esperienza, è stata spesso proprio la protervia sclerotica pseudo tradizionalista (che nascondeva smanie di potere e non desiderio di conoscenza) che, nel voler considerare comunque Cavalieri anche coloro che erano felloni, ha consentito oggi come ieri, la distruzione delle autentiche e pure congregazioni iniziatiche da parte dei felloni stessi, fatti Cavalieri!

6) La trasmissione di una pratica segreta ed iniziatica può essere effettuata al di fuori di una regolare iniziazione? (Cosa che sembra accadere in alcune scuole indo-tibetane, ma non solo, dove, senza discriminazione iniziatica “visibile”, a parte la richiesta di effettuare una certa preparazione preliminare, vengono elargiti, anche da “guru” qualificati, dei “mantram” e delle pratiche segreti).  A questo punto potremmo pensare che per i Tibetani le trasmissioni di tecniche, sigilli o altro, all’interno di un sistema iniziatico, costituiscano solo diversi livelli diuna sola iniziazione e non siano solo perfezionamenti opzionali.  Ma come si può dare, in una struttura iniziatica, un perfezionamento di qualcosa di trascendente il normale piano dell’essere a chi non ha ancora ricevuto il “permesso” d’entrare in “quella” trascendenza?  Riteniamo perciò che ogni potenziamento ed in genere anche ogni input iniziatico per “Riti” debba per forza e sempre essere virtuale. Galvano o Galad passeranno dal virtuale al reale perché in loro la sostanza è già matura. Per gli altri seguiterà il sonno.

7) Tanto per restare sullo stesso tema ricordiamo un episodio a cui fummo presenti un giorno che un noto e riconosciuto Maestro tibetano aveva “distribuito” molte “iniziazioni”. Disse il Maestro: “Tutte le iniziazioni e tutte le realizzazioni sono in realtà contenute nella corretta pratica di un determinato e semplicissimo mantram, noto a tutti i praticanti della scuola. Basta cantarlo nel giusto modo”. Tale affermazione venne poi ripetuta diverse volte, anche in altre occasioni. C’è da dire che un’affermazione simile la troviamo in molti trattati alchemici.  Questo, oltre ad essere un invito a lavorare bene su quel poco che si è e non su quel tanto che si ha, non allude forse al fatto che il semplice contatto con la luce elargita dal Maestro (ammesso che venga percepita) costituisce già una sorta di collegamento e che, all’interno della apparentemente “più semplice”, fra le pratiche, esiste già l’oro? Come l’oro alchemico che è già nella Pietra grezza? Basta (si fa per dire!) lavorarlo seriamente e con “attenzione” sublime. Noi crediamo che in ciò si nasconda e seguiti a nascondere una abbagliante verità e che la ricerca perfetta di tale verità sia l’inizio e la fine della Via. Ma siamo anche certi che tale Verità sia assai difficile da comprendere, proprio per l’abbagliante purezza che acceca i superbi.

8) Quando la Luce, che dovrebbe transitare attraverso le gerarchie umane e transumane, si nasconde, cioè quando i cori si sfasciano ed i maestri-radice (ed anche, a nostro avviso, i maestri….tronco e pure quelli…ramoscello e perfino quelli.. foglia) si occultano (o peggio si guastano), come sembra che sia ormai ampiamente accaduto non dovrebbe anche accadere che, per i degni, (ammesso che ce ne sia qualcuno) si aprano altre porte, fuori dei canali sclerotizzati? Non è, cioè, possibile che i degni ricevano l‘iniziazione attraverso processi del tutto inconsueti, cioè assai più occulti, non transitanti attraverso inguaiatissime gerarchie “umane” e processi ritualmente consolidati ma ormai ammorbati dai miasmi fluidici e psichici?  E’ evidente che quest’ultimo punto sfonda la diga degli equivoci degli autoiniziati, degli illusi, dei presuntuosi, del “fai da te” ed anche dei …banditi. Ma del resto, dall’altra parte, si è già sfasciata la diga delle iniziazioni a pagamento, delle pitonesse fasulle, dei rituali inquinati, dei maestri ubriachi di potere, talmente ammorbati dai loro psichismi e dalle loro colorazioni da stravolgere ogni senso del rito.  In tale marasma è secondo noi evidente che il collegamento si debba rendere ancora più occulto. E’ anche evidente che i principi gerarchici d’accesso dovrebbero diventare ancor più severi e che l’etica, ahimè dimenticata completamente in corso d’opera, dovrebbe riassumere il ruolo di regola assoluta. Chi, a questo punto, riuscirà a trovare il filo di Arianna, al di là delle categorie iniziatiche ed ascetiche, non sarà affatto un privilegiato in quanto il processo realizzativo è ritornato alle sue origini; cioè, al di là degli imbonitori e dei faciloni, è nuovamente divenuto completamente occulto e gli “ammessi” diventeranno realmente quattro gatti. I più ordinati, i più silenziosi, i più umili, i meno simili agli stereotipi sia dell’iniziato come del mistico. Quelli sufficientemente magri da passare dalla fessura della porta stretta e sufficientemente leggeri da riuscire ad aggrapparsi al filo di ragno.

2) c.f.r. “Ritmi e riti” e “Intelletto d’amore” sia per un approfondimento cosmogonico che metafisico del concetto di trascendenza

3) Dice J. Evola nel “Il mistero della decadenza” su “Vie della Tradizione”: “Ma guardando i tempi attuali non si può vincere un profondo pessimismo. Quand’anche apparissero dei veri capi (parla di capi collegati alla gerarchia iniziatica, n.d.r.) oggi essi non verrebbero riconosciuti, a meno che nascondessero le loro qualità e non si presentassero essenzialmente sotto le specie di demagoghi e di agitatori di miti sociali. E’ anche per questo che l’epoca delle monarchie è chiusa, mentre in precedenza, a che l’ordine sussistesse, poteva bastare perfino il semplice simbolo, non era necessario che, chi lo incarnava, fosse sempre, come uomo, all’altezza di esso”

LA LEGGITTIMITA’ INIZIATICA E LA PREVARICAZIONEultima modifica: 2010-10-10T15:46:00+02:00da
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