Il blog di XPublishing -Mike Plato

IL VEGETARIANESIMO E’ UTILE A FINI DI REALIZZAZIONE SPIRITUALE?

POSTO QUI UN DIBATTITO CHE HO INNESCATO SU FACEBOOK LEGATO ALLA QUESTIONE SECOLARE DELLA NECESSITA’ O MENO DI ESSERE VEGETARIANI QUALORA SI SEGUA UNA VIA INIZIATICA.

Da più parti mi viene detto che essere vegetariani denota un’anima nobile e incline alla spiritualità. Questo è falso. Un vegetariano, bene che vada, è un nobile nella dimensione umana ma non in quella divina dove mangiare carne o non mangiarla è assolutamente indifferente ai fini salvifici. Anzi, direi che un vero FIGLIO DI DIO è un metaforico puro carnivoro. Cristo ci insegnò che il vero iniziato mangia la sua stessa carne e beve il suo stesso sangue, cifra simbolica del sacrificio eucaristico al modo di Melkizedek. E non finisce qui. In un’altra occasione, Cristo dirime la vexata quaestio se il Regno di Dio sia questione di cibo e bevanda. Quello che dice va interpretato alla lettera, a differenza di molte altre cose che disse:

Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti (MARCO 7:14-23)

Quello che occorre contestare è il processo di macellazione industriale messo in atto a livello mondiale, ma non il mangiare carne, in quanto TUTTI I CIBI SONO MONDI. Chi si incaponisce su questo punto, mostra di di non aver capito un accidenti dei processi energetici e ultra-energetici che stanno alla base della schiavitù e libertà intese in senso spirituale


SEGUONO QUI I CONTRIBUTI DI DIVERSI UTENTI

– La buona parte degli onnivori non riuscirebbe ad uccidere un animale per nutrirsene, per questioni moralistiche e di crudeltà, anche se non si tirano di certo indietro di fronte ad una costata e qua nasce un problema di coerenza
– In genere i vegani o vegetariani per difendere la loro scelta dicono che non vogliono uccidere nessuno essere vivente però nelle loro parole c è molta falsità, ci sono verdure tipo patate carote carciofi cavoli ecc che la loro raccolta provoca la morte della pianta, ciò invece non avviene con pomodori zucchine peperoni fagioli, che se anche raccolti non provocano la morte della pianta. C è insomma la diversità tra i mungere una mucca per il latte e mangiare una bistecca, così come credo ci sia differenza tra raccogliere un albicocca ( che altrimenti marcirebbe) e raccogliere delle carote provocando la morte della pianta
– Ovvio che se pensiamo che facciamo parte della stessa catena e che la morte è l unico avvenimento sicuro, non è giusto avere la presunzione e la prepotenza di togliere la vita a qualsiasi essere vivente solo per il fatto che ci dobbiamo nutrire, questo diventa una scusa e non il motivo.
– L aumento di coscienza aiuterebbe nella compressione del problema e aggiungo che una coscienza elevata rispetta ogni forma di vita essendone un parte di essa
Concludo dicendo che ho il massimo rispetto per le società che allevano o cacciamo gli animali nel rispetto dello stesso, ringranziando sempre quello che hanno ottenuto e scusandosi del male che hanno fatto, non a caso riporto una delle più belle frase di un capo indiano:Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.


IL VEGETARIANESIMO E’ UTILE A FINI DI REALIZZAZIONE SPIRITUALE?ultima modifica: 2011-01-31T12:15:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo