I TAROCCHI: UNA VIA ALCHEMICA

di Alfredo di Prinzio (lame opera di di Prinzio)


 
1. Il Bagatto 7. Il Carro 13. La Morte 19. Il Sole
8. La Giustizia 14. La Temperanza 20. Il Giudizio
3. L’Imperatrice 9. L’Eremita 15. Il Diavolo 21. Il Mondo
4. L’Imperatore 10. La Ruota della Fortuna 16. La Torre 22. Il Matto
5. Il Papa 11. La Forza 17. Le Stelle  
6. L’Innamorato 12. L’Appeso 18. La Luna  
       
 
 
Lama n. 1. “Il Bagatto”

Simboleggia l’uomo davanti alle proprie possibilità di creare e ricreare sé stesso ponendo ordine nel caos. Infatti nel tavolo che ha davanti a sé gli elementi si trovano in uno stato caotico. Sulla testa porta un cappello con il simbolo dell’Infinito ed è lo Spirito Universale che lo investe e riempie e lo invita all’azione di rigenerare sé stesso per mezzo di sé stesso.Queste quattro potenzialità si trovano nell’elemento Mercuriale dell’uomo ed è l’uno che racchiude in sé ogni possibilità di manifestazione. Il numero uno è l’uomo, è un tempio e una caverna e un obelisco e il principio come Unità Suprema, il Dio Vivente, il punto come inizio, il generatore non manifesto con tutte le possibilità dell’Universo che per poter manifestarsi ed autocrearsi si sdoppia come punto spostandosi nello spazio e nasce così la materia: la Mater. E come Dio creò Eva dal petto di Adamo così dall’Uno nasce il Due.

___ Lama n. 2. “La Papessa”

E’ la donna, la femminilità, ovvero è il principio opposto all’Uno, che crea una perfetta dualità come le due colonne del Tempio di Salomone Jakin per il maschile e Boaz per il femminile. E’ lei che in grembo ha una chiave ed è la chiave che apre alla Conoscenza, ai misteri e la Porta del Tempio stesso che è una porta portante; è una terra vergine da seminare e ingravidare che aspetta il messaggero mercuriale come un Cupido che lanci le sue frecce fecondatrici o come il centurione Longino che con la lancia produce una ferita a forma di “Viscica Piscis” nel costato di Gesù, e da questa scaturisce il sangue che viene raccolto nel Sacro Graal. Cosi analogicamente si può dire che ogni donna è potenzialmente colei che porta il legato spirituale del Cristo, che sana ogni male e solleva ogni dolore, è la Madre, la Grande Madre di tutto quanto esiste.

 

 

 

Lama n. 3. “L’Imperatrice”

E’ la “Natura Naturante”, matrice di tutte le forme, che fa crescere e scemare le acque del mare, fecondata e fecondatrice, sempre gravida perché porta nel suo immenso grembo il seme della vita, costantemente pronta a partorire la Luce, l’energia del Cristo che nasce nella grotta del cuore.Sei l’Amore, l’amante sublime “Anima Mundi”, la Bellezza di Venere pronta a rivelare a chi ti è devoto amante il segreto della trasmutazione e solo tu puoi concedere e dare la vera e reale iniziazione come grazia all’Eroe, al campione a colui che ha superato le prove e si rende degno.

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Lama n. 4. ”L’imperatore”

E’ colui che libera i propri poteri, è la manifestazione dell’Essenza Divina, Cristo come Figlio, la quadratura e la croce stessa come una Unità espansiva. L’uomo universale seduto su di un cubo di pietra levigata, con le gambe incrociate e il corpo a forma di triangolo rappresentante lo Zolfo, elemento sanguigno che porta il codice genetico della vita stessa. Solare, femminile di Fuoco tenebroso e allo stesso tempo acqua ignificata maschile che uniti producono un solido: la pietra levigata o pietra Filosofale che manifesta tutte le sue qualità e perfezione ed è proprio da lei che scaturisce il Mercurio filosofale come spirito igneo, ossia il Figlio e l’Uomo cosmico.



   

 

 
 

Lama n. 5. “Il Papa”

Il numero quattro con un punto centrale è il quinto Elemento e anche la stella fiammeggiante dei Massoni con al centro la lettera G come Gnosi, è il pentagramma sacro con la punta in alto o con la punta in basso. E’ l’uomo che attiva il proprio centro, il cuore, ed è il Fuoco che scaturisce da questo centro ad alimentare il proprio Athanor e trasmutare i metalli grezzi in oro, la materia in spirito. E’ il soffio, l’afflato spiritualizzante che trasforma la Terra in Terra Santa.Il Papa è il grande Ierofante con il triregno, la tiara che dona potere e dominio regale sulla materia, è Hermes e Melkitzedeq grande sacerdote dell’Altissimo, l’Anziano dei giorni, il Principio, colui che non ebbe inizio e non avrà mai fine.


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Lama n. 6. “L’Innamorato”

Questa lama esprime la potenza dei sei-sesso, l’Eros cosmico che congiunge gli opposti e crea. E’ la luce iniziatica, l’equilibrio perfetto raggiunto in questo piano, i quattro elementi intrecciati in uno scudo di forza, è il sigillo di Salomone.E’ il fuoco liberatore che manifesta il Divino nella materia da trasmutare. E’ il frutto della Genesi stessa, liberatore e rinnovatore dei mondo e dell’uomo che lo converte in un dio.Cosi con questa forza l’uomo si eleva, e al contrario se viene usata per soddisfare i bassi istinti può precipitare e “morire”. Il comprendere questa simbologia e applicare il suo insegnamento ci dona la possibilità di elevarci sopra ogni cosa

 

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Lama n. 7. “Il Carro”

E’ il Carro del Trionfo, Osiride signore dell’immensità e dello Spazio, è la chiave dei templi, la pietra cubica nella cui sommità, c’è una piramide. E’ il settenario che manifesta il Sacerdozio cosmico perché nell’uomo ci sono sette sigilli che come sette gradini l’iniziato deve superare per arrivare al suo proprio cielo.Il sette è lo spirito che domina, è la Merkabah santa, il Carro di Fuoco di Elia che lo porta in Cielo e sono tutti i settenari della manifestazione, dai sette colori, alle sette note musicali, alle sette lampade della Menorah (il candelabro ebraico) ai sette chakras del corpo umano ecc.

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Lama n. 8. “La Giustizia”

Qui non si tratta della Giustizia profana come generalmente si intende, ma della Giustizia che è in noi e che nasce dai propri lombi e si manifesta come una spada fiammeggiante misurando e ordinando l’evoluzione spirituale dello stesso uomo.E’ il numero dell’infinito, del Cielo e della Terra ed è un equilibrante tra Misericordia e Rigore, essendo l’unione dei due Mercuri, il rosso e il bianco, il femminile e il maschile, equivalenti ai due piatti della Bilancia e allo stesso Caduceo di Hermes che nel corpo umano, partendo dall’Osso sacro come due serpenti che si avvolgono nell’asse centrale della colonna vertebrale, porta verso i centri-chakras superiori e superandoli attiva la Ghiandola pineale. Nel simbolo iconografico del Mercurio come Caduceo, mostra nella parte superiore due ali spiegate che rappresentano il “risveglio” della spiritualità.Queste due energie partendo dagli inferi devono salire verso il Cielo (celato) nella testa, incontrare il Padre e sedersi alla sua destra (nella parte destra dei cervello) e da quel trono “separare” il grano dal loglio del proprio corpo per meritare la corona, il nome e la veste bianca.
L’otto è equilibrante ed è numero di equilibrio e riuscire a equilibrare “gli opposti” significa ordinare il proprio caos interiore e ricevere la luce.



 

Lama n. 9. “L’Eremita”

L’Eremita è il saggio, l’iniziato avvolto nel mistero del suo mantello che è l’espansione del suo corpo di luce, della sua propria aura.Tutta la sua volontà e forza sta nel bastone, sul quale si appoggia e domina e controlla le forze della passione e del desiderio simbolizzato dal serpente che rimane fisso e ubbidiente.Il numero nove è una spirale centrifuga che spande nell’Universo tutte le possibilità numeriche che contiene. Rappresenta i nove stadi della Gerarchia Angelica, da Angelo fino all’amorevole Serafino, che l’uomo deve seguire se il suo volere è la Luce.L’Eremita è la Tradizione Iniziatica stessa, è colui che cammina nella sua stessa Luce, con Saggezza, Bellezza e Forza e soprattutto padroneggia la virtù della prudenza, la tolleranza, operando la Virtù. E’ il fautore delle molteplici fisionomie delle forme universali e può accendere nel cuore il fuoco divino di Luce, Verità e Conoscenza.

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Lama n. 10. “La Ruota della Fortuna”

Il numero dieci è un numero perfetto, è l’unione dei due principi, è l’Ankh sacra degli Egizi, la Croce della Vita, l’unione del femminile in alto con il maschile in basso. Rappresenta pure l’unione dell’Uno con il Tutto, ossia la volontà fecondatrice con lo zero, l’eterno, il vuoto assoluto. L’iconografia indica chiaramente il movimento e trasformazione delle acque inferiori in quelle superiori, separando lo spirito dalla materia e materializzando un’enigmatica sfinge. Cosi l’energia si amalgama diventando acqua e fuoco che ridiscendendo santificano la Terra rettificandola. Il Dieci è proprio la Fortuna per l’addetto che, comprendendo il mistero del “Piccolo Arcano”, lo fa suo e iniziando il movimento tramite la manovella che si trova nella Ruota inizia a sublimare i propri elementi.
E’ il segreto insondabile della Sfinge che sfida il tempo e che svelerà il suo mistero al vero iniziato allargandogli la Sapienza. Così attraverso i diversi stadi l’uomo si collocherà nel centro della Ruota e si esprimerà come un Dio, sarà causa e causatore, così l’energia dell’Uno si farà carne nello zero e l’uomo si fa creatore e immagine del Padre.

 

 

 

Lama n. 11. “La Forza”

L’Iniziato, forte di comprendere il significato della Ruota, attiva operando con il “Fuoco Solare” il suo proprio centro cardiaco e acquista quella Forza che lo porterà avanti nella via della Conoscenza.E’ la Donna interiore, l’Anima Mundi rettificata e purificata dal Sole con volontà inamovibile, capace di usare il Verbo Creatore con la stessa facilità con la quale apre le fauci dei Leone.Questa potenza-Forza le viene donata dal cielo, ossia dallo stesso Infinito che usa come copricapo e che ha come sede centrale il Cuore. Ed è da questo luogo che irradia la vita e segna il ritmo della propria trasmutazione interiore.

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Lama n. 12. “L’Appeso”

Ecco che il Fuoco covando nel cuore produce una espansione dovuta all’ignificazione dell’Acqua che fa ribaltare l’iniziato a questi misteri e diventa un sacrificio, un sacro-ufficio e si dona al puro “servizio” dell’umanità.E’ l’Amore Cristico che si spande e si irradia. L’iconografia cristiana lo simbolizza come il Sacro Cuore di Gesù, raggiante d’Amore e di luce. O anche come il Pellicano che dà il proprio sangue ai suoi figli.Cosi l’Appeso fa cadere dalle sue tasche delle monete d’oro e d’argento sulla terra fertile, monete che non sono altro che le energie del Sole e della Luna.Nella Tradizione il numero dodici rappresenta un’infinità di situazioni, dai dodici segni astrologici agli Apostoli, alle Tribù di Israele, alle dodici porte della Gerusalemme celeste, alle dodici stelle sulla testa della Vergine ecc.


 

Lama n. 13. “La Morte”

L’iniziato, superato il momento del sacrificio, deve “morire” profanamente per risorgere rinnovato, come l’araba Fenice dalle sue ceneri. Vivere uno stato di passaggio come la morte dà la possibilità di superare la peggiore delle paure, e liberandosi rinascere a una nuova realtà.Il tagliare la testa del Re e della Regina analogicamente è un separando alchemico e significa separare lo Spirito dalla Materia, dalla propria semente, così morendo il seme nella “tomba di Saturno” (= sotto terra) risorgerà come Luce novella.
Questa Morte è una Rinascita, un rinnovamento, il Cristo che muore sulla Croce e morendo risorge per cambiare sé stesso e la propria Umanità. E’ un autotrasmutarsi e il conseguimento della Regalità della Maestria diventando un “Ecce Homo Universalis”.

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Lama n. 14. “La Temperanza”

L’iconografia ci mostra un Angelo che travasa da un’anfora all’altra del liquido. Perché un Angelo? Ci sta indicando un lavoro interiore dove le Forze del Sole e della Luna si mescolano creando un’androginia, un matrimonio cosmico dove la Luna “mangia” l’energia del Sole per autofecondarsi e partorire un Bambino di Luce.Quest’Acqua è un’acqua speciale, è il Cielo che benedice la Terra rigenerandola, si trasforma in vapore e risale in cielo per ricadere dopo come rugiada celeste. La Natura dell’uomo si rinnova ciclo dopo ciclo fino a una Cristificazione totale.Ci segnala anche un’elaborazione, un operare per rendere la Terra sempre più santa e spiritualizzata.


 

Lama n. 15. “Il Diavolo”

E’ l’elemento Fuoco che brucia lo zolfo e la sua componente principale e che, usato nel modo giusto e con costanza, è una grandissima e potente forza magicaE’ il Fuoco occulto femminile e quello Solare Luciferino ed è rappresentato dal pentagramma rovesciato. Fuoco Filosofico o Dissolvente Universale che cangia la Terra nera in Terra rossa con l’azione dei sangue. Ha una doppia polarità, negativa e positiva, può trascinare in basso come elevare alle massime alture spirituali.Il Diavolo è il Bapfamut o Baffometto dei Templari, il Caprone di Mendes, metà uomo metà donna, mezzo Angelo e mezzo diavolo, è l’uomo stesso il suo “Fuoco Magico” con il quale si purifica, si brucia e si trasmuta, l’uomo stesso deciderà secondo conoscenza il modo e la maniera di servirsene.

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Lama n. 16. “La Torre”

Quando la vera Via è smarrita, per ignoranza, negligenza o per vizio, Dio colpisce come un fulmine e l’intera costruzione precipita negli abissi. Il Dio o l’occhio di Dio che in questo caso è giudice ed esecutore, è uno stesso, il proprio “timoniere”, così nell’errore impara e apprende correggendo la rotta.Per l’Alchimista rappresenta lo “scoppio” del proprio Athanor, così è costretto a ricominciare di nuovo. Forse ha usato un regime di Fuoco sbagliato degenerando la propria opera.E’ una prova suprema per l’iniziato all’Arte Reale e precipitare dall’Alto verso il Basso non è cosa di poco conto, ma si sa che più in basso si scende più in alto si arriva. E questo principio vale per tutte le cose

 


 

 

 

 

 

Lama n. 17. “Le Stelle”

Superata la fase oscura e nera, l’iniziato vede le Stelle, così gli astri benedicono l’opera donandogli Oro e Argento, energia del Sole e della Luna, del Padre Cielo e della Madre Luna, ed è proprio Venere pieno d’amore con il suo influsso cosmico a creare un sacro connubio fra i due principii.Il contatto è avvenuto, il Cielo e la Terra sono uniti, la Vergine ha dato il suo consenso, l’opera può continuare, il Mercurio ha superato le prove passando all’Opera al Bianco, cosí la Luce può circolare e come un soffio divino santificare tutto l’operato.

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Lama n. 18. “La Luna”

Altre prove si presentano e i fantasmi della notte, frutto della fantasia, possono ingannarci e farci retrocedere nella Via creando disappunti e delusioni.
Ma le acque inferiori si trasformano in superiori come l’Elemento di vita infondendo la Luce.Uno degli ostacoli più importanti da superare sono i due cani che si trovano all’inizio dei sentiero: sono i guardiani della soglia e l’iniziato non deve aver paura né tremare e dicendo il proprio nome iniziatico passare oltre.Le illusioni che nascono dall’egoismo, le tentazioni, le meschinità, il potere e tante altre manifestazioni notturne possono far regredire il candidato. Ma, superate queste ultime prove, l’ingannevole luce lunare scompare ai primi raggi del Sole e il miracolo si compie, le tenebre sono scomparse

 

 

Lama n. 19. “Il Sole”

La Luce dei Sole dona la gioia, che come pioggia di gocce d’oro e argento cade sui gemelli, ossia l’androgino perfetto. E’ un’emanazione divina, è Dio stesso che elargisce la Sua grazia. Il Cielo benedice e feconda la Terra e i due si fanno una sola carne.Il percorso, la Via si sta concludendo e la Luce del Sole come verità e chiarezza regna sovrana, la parola diventa Verbo e soffiando sulle acque mercuriali le ingravida di Spirito, così che queste sono pronte a partorire il Divino Bambino completamente rigenerato, illuminando l’Intelletto Superiore.E’ la Rugiada Celeste, l’Ambrosia, l’Elisir di lunga vita, la Manna che scende dal Cielo e alimenta il Popolo – Eletto, gli iniziati, affamati di conoscenza, gli Elohim stessi che in forma di Luce carichi della Sophia benedicono la Terra per una nuova e totale rinascita.

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Lama n. 20. “Il Giudizio”

Finalmente l’uomo, l’iniziato, dopo aver percorso con grande fatica la via della reintegrazione, risorge come il Sole Invitto, come il Maestro Hiram o lo stesso Gesù dopo aver superato infinite prove e grandissime difficoltà.Il risorto non è lo stesso di prima, adesso è un risvegliato, è un Ecce Homo completo, si è autorigenerato nel suo proprio Fuoco, è un Re, si è conquistato la regalità. La tromba suona come verbo vivificatore e tutta la natura ne gode.Finalmente un “Heroe” figlio di Hera, la Terra, diventa campione e merita la Coppa, il Santo Graal.

 

 

Lama n. 21. “Il Mondo”

La Grande Opera si corona, la Gerusalemme celeste scende sulla Terra, è la Grazia, lo Spirito Santo, la Shekinah come Amore Infinito irradia la Luce come Grazia dal centro. Tutt’attorno gli Elementi sacri fanno corona come lo Zodiaco al Sole, l’uomo si è collocato nel suo posto al Centro.Adesso è lui a controllare gli eventi, non è più soggetto al Karma, alle cause ed effetti. Tutto gli gira attorno, si è fermato collocandosi nell’asse della Ruota. Ha sotto i sette Sigilli del Libro Sacro della Natura, ha salito i sette Gradini, si è seduto nel suo trono.E’ il Re del Creato, si è autorigenerato e in lui si è fatta la Luce, il Padre si è fatto carne nel figlio e la Luce dello Spirito Santo come Agape-Amore salva il mondo rigenerandolo e rendendolo immortale. L’Universo intero si commuove di questo evento, un uomo si è fatto Dio e Dio si è fatto uomo.

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Lama n. 22. (o Lama n.0) “Il Matto”

Il vero iniziato, l’uomo rigenerato non può farsi conoscere nella sua vera natura di Dio e uomo, allora si nasconde in un folle, allegro e spensierato, e tutti lo prendono per un matto, altrimenti la massa di gente nel buio dell’incoscienza totale lo ucciderebbe come ha fatto con Gesù.Lui è il jolly della situazione e poiché ha salito l’intera scala iniziatica si può collocare in qualsiasi gradino o situazione voglia, perché le conosce tutte.Tutti i colori energetici sono in Lui, è un microuniverso e può quello che vuole, ha riunificato i tre fuochi di PHILOS, AGAPE, EROS, così l’insegnamento simbolico degli antichi padri della tradizione si è compiuto, lo scopo è stato raggiunto.

Deo gratia

I TAROCCHI: UNA VIA ALCHEMICAultima modifica: 2012-11-04T19:40:00+01:00da mikeplato
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