L’EGO QUELLA BRUTTA BESTIA

di Alfredo di Prinzio

 

Uno dei più importanti lavori che un adepto dovrà compiere è il controllo della parola, sempre che aspiri alla possibilità di acquisire il Verbo attraverso una iniziazione vera. Questa acquisizione gli permetterà una solida elevazione nella scala della consapevolezza con il dono di “creare” utilizzando il Verbo come fosse un seme annaffiato da una forte volontà.

La costruzione della Torre di Babele in una miniatura tratta dal “Bedford Book of Hours” del 1424

Quasi tutta la popolazione mondiale parla senza coscienza e senza consapevolezza. Le parole nelle più svariate forme manifeste si sprecano dappertutto.

Questo parlare, simile a quello di un pappagallo, non incide nella coscienza di nessuno, e il guaio è che in tutti i livelli sociali, dai coronati ai politici, dai giornalisti agli ecclesiastici, fino alle persone “normali” viene utilizzato quest’unico metodo che altro non rappresenta se non la famosa Babele biblica dove la confusione regna sovrana.

Sto parlando di quella coscienza, di quel risveglio che il Maestro Gesù chiedeva ai suoi discepoli nell’orto degli ulivi. Ma tutti si addormentarono e l’unico a rimanere sveglio fu solo Lui. L’Ecce Homo, il Giusto, Colui che rappresentava la Coscienza dell’Umanità.

Vi è un detto Sufi molto appropriato: “Se la parola che stai per pronunziare non è più bella del Silenzio, non dirla”.

Anche la parola scritta rientra in questo giudizio e, come quella parlata, in tutto il pianeta viene “sprecata”. Ancora: la radio e la TV, che hanno occupato tutte le frequenze possibili, danno spazio ai parlatori, ai venditori d’aria fritta, che con i loro bla-bla stanno inquinando lo spazio e i vari strati attorno alla terra; per non parlare delle influenze nefaste sulla mentalità dei poveri ascoltatori.

Poi ci sono coloro che, utilizzando questi mezzi, sparano sentenze di ogni tipo e nessuno li può contraddire. Così milioni di persone in buona fede vengono tirati dal naso e costretti in tal maniera a dormire ancora più profondamente di prima.

C’è una pubblicità in cui una bellissima donna dice: “Svegliatevi!” Anche se questo invito è rivolto a farci comprare un prodotto, ha realmente ragione: Svegliatevi dormienti! È ora di svegliarsi e prendere coscienza, liberarci da tutte queste catene che ci tengono “prigionieri”.

Questa è l’ora..!

Vi confiderò un grande segreto: Dio non impose regole o comandamenti a nessuno. Se avesse fatto una cosa simile non sarebbe più Dio. Lui è come il Sole che da luce e calore a tutti senza pretendere nulla in cambio. Ecco la grandiosità del Tutto che è Dio, e che è Uno, e che se si vorrà cercarlo lo troveremo come Fuoco-Luce dentro l’uomo stesso, nel Regno interiore.

Questa è la meraviglia delle meraviglie, senza necessità di nessun intermediario, per incontrare la vera realtà dell’uomo. Invece questi continua a “credere di essere un pollo, quando in realtà è un’aquila” (detto Sufi).

Ecco allora i due aspetti della parola: quella pronunciata senza coscienza, come lo sono quelle che tutti esprimono, e quella pronunciata con coscienza, che smette di essere parola e diviene Verbo, il Verbo Creatore. Il primo aspetto è figlio del desiderio, il secondo è figlio della volontà.

Particolare degli Angeli nel 
Giudizio Finale.
Cappella degli Scrovegni (Padova) 

Gli antichi greci identificavano tre livelli di comunicazione: il primo, proprio dei figli degli uomini, avviene attraverso la parola. Il secondo, dei figli degli angeli, avviene con la musica. Il terzo, quello dei figli degli dei, avviene con il silenzio. La tradizione insegna anche che i primi tacciono poiché non sanno parlare, i secondi balbettano, mentre i terzi sono colore che parlano. Infatti sembrerebbe che i popoli più evoluti siano in grado di comunicare attraverso la telepatia senza la necessità di emettere suoni, essendo questa la modalità più evoluta per le comunicazioni.

Proviamo con un paragone a comprendere questa differenza: il guardare e il vedere. Il primo aspetto è messo in atto da tutti, anche dagli animali. Invece il vedere si raggiunge con l’uso della coscienza; solo l’uomo con coscienza può vedere oggettivamente al realtà. Perciò solo colui che ha sacri-ficato parte della propria vita nella ricerca “spirituale” diventando un ri-nato, un ri-sorto possiederà il Verbo.

Viviamo in un mondo di addormentati. Infatti quando Pietro disse a Gesù: “Maestro devo andare a seppellire mia madre”, Gesù gli rispose: “Lascia che i morti seppelliscano i morti”. Ecco perché ci sono guerre, disastri, malattie e tutto quello che comporta, perché tutti siamo in uno stato di “sogno profondo” e solamente “il bacio del Principe” potrà risvegliare la nostra anima dormiente.

Adesso il problema è: come fare per risvegliarsi?

Per aiutarci a chiarirci le idee andiamo a vedere cosa dice la Tradizione in merito.

Per attuare un “risveglio” la prima cosa che ci richiama l’attenzione è il famoso V.I.T.R.I.O.L., che ci indica la visita della Terra interiore per cercare la pietra e rettificarla.

Ma prima ancora di questo il soggetto si dovrà sentire in trappola, prigioniero della propria ignoranza, prigioniero “nella rete” che ci bombarda continuamente con parole, parole e ancora e solo parole. Ci condiziona con religioni che impongono dei credi ai quali nemmeno coloro che li professano credono più: proprio come una società che ci vuole vendere di tutto e di più. Allora quando il soggetto non ce la farà più e griderà: Basta!, forse proprio in quell’attimo sarà pronto per iniziare una vera ricerca dell’Io interiore.

Averroè soleva dire: “Un asino carico di libri è sempre un asino”. Questo sta a significare che diplomi, lauree e sapere saputo non valgono nulla e che questa verità va cercata altrove.

Ora vi darò un bell’esercizio che vi permetterà di fare un piccolo passo verso il risveglio. Non costa davvero alcun sacrificio e chiunque lo può fare con ottimi risultati.

Consiste nell’evitare di dire “ io ” quando si parla e di contare in una giornata quante volte lo si dice senza coscienza.

Dovete sapere che dire io equivale a dire il nome di Dio invano, perché io non è altro che 10, è il dieci, è l’unione dell’uno e dello zero, dell’uomo e della donna, ed è il sacro Androgino, ossia un aspetto del Dio Creatore. Così risparmiandolo lo rafforzate con la coscienza e quando lo direte sarà come una freccia che colpirà il bersaglio, e quello che volete lo realizzerete senza difficoltà.

L’altro aspetto consiste nell’osservare coloro che ci parlano provando a rendersi conto della quantità di Ego che possiedono, verificando quante volte dicono io, io, io… Io voglio, io ho fatto questo e quell’altro, Credimi te lo dico io, lei non sa chi sono io… e via dicendo all’infinito.

Questo esercizio serve per rendersi conto di quale sia l’automatismo e lo stato di sogno nel quale ci troviamo tutti e come potrete verificare, basta molto poco per capire e capirci e cominciare a cambiare.

Discesa dello Spirito Santo
Morrazzone (1573-1626)

L’EGO QUELLA BRUTTA BESTIAultima modifica: 2012-11-04T18:12:00+01:00da mikeplato
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