Il PATER NOSTER secondo RUDOLF STEINER

PadreNostro_PadreNostroGreco

Il  “Padre Nostro”  ci dice Steiner in origine

“non era altro che una meditazione. La  meditazione è più basata sul pensiero, e con essa, mediante i pensieri delle grandi guide  dell’ umanità, si cerca di armonizzarsi con le correnti divine che attraversano il mondo. Con la  preghiera si raggiunge lo stesso risultato in un modo più basato sul sentimento” (R.Steiner:  Il Padre nostro – Antroposofica,1994, p.7).

Quindi ha un valora più elevato della semplice preghiera,; possiede profondi significati su cui meditare.

Secondo Steiner il “Padre nostro” si articola, dopo l’ invocazione iniziale, in sette formule:
Tre sono riferite a quanto è in potenza nell’ Io:

  •  Sé spirituale (Manas),
  • Spirito  vitale (Buddhi)
  • Uomo spirituale (Atman),

quattrosi riferiscono invece invece alle “quattro parti costitutive inferiori” dell’uomo:

  • corpo fisico;
  • corpo eterico;
  • corpo astrale
  • ego (riflesso psico-fisiologico dell’ Io).

“Padre nostro che sei nei cieli”.  
Padre non solo mio ma di tutti gli uomini. Tutti gli uomini sono dunque miei fratelli.

“Iddio disse a Mosè: “Io sono quegli che sono”. Poi disse: “Dirai così ai figluoli d’Israele: L’ Io sono m’ ha mandato da voi” (Es 3,14)

L’ Io-sono dunque è padre di tutti, l’ Io-sono è dunque l’ Io di tutti:  l’Io universale. L’ Io-sono è “nei cieli” perché è al di là della soglia che divide la sfera dell’ essere da quella dell’ esistere. Normalmente, sperimentiamo la prima durante il sonno, prima della nascita e dopo la morte, mentre sperimentiamo la seconda durante la veglia e nel corso della vita tra la nascita e la morte. L’ antichità conosceva l’ essere, ma non lo conosceva ancora come Io (come soggetto);

“Sia santificato il Tuo nome”.  
“Sia santificato  l’Io conoscendolo come spirito al di là dello spazio-tempo.

“Voi siete dèi”  (Gv 10,34): 

L’ Io che abitualmente conosciamo non va infatti al di là, nello  spazio, del corpo fisico e, nel tempo, della nascita e della morte. Per questa coscienza dell’ Io  (che giudica “secondo la carne”) l’ ego è una realtà “profana” (astrattamente esistenziale), e non  uno spirito “santo”. Per “ santificare” l’ Io occorre dunque “santificare” la coscienza dell’ Io. Lo  Spirito Santo, è “ Spirito di verità”,  spirito  gnostico

“Egli vi  insegnerà ogni cosa”, “Egli vi guiderà verso tutta la verità” – (Gv 14,26 e 16,13).

Come nessuno  può andare al  Padre se non attraverso il  Figlio, così nessuno può andare al  Figlio se non attraverso lo Spirito Santo

“In verità, vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me, e chi accoglie me, riceve colui che mi ha mandato” –(Gv 13,20).

“Venga il Tuo regno”.
E’ il regno dei regni: ovvero, il regno che crea tutti i regni,  fondandone e governandone l’ armonia.

“Venga il tuo ordine”: l’ordine del sentire in grado di  conoscere  il valore, il contenuto o la sostanza morale di tutto.

“Sia fatta la Tua volontà”.
L’ agire spesso ci è  imposto dalla volontà della costituzione (fisica), del temperamento (eterico) o del carattere (astrale), e non  posto dalla  volontà dell’ Io che siamo. L’ Io individuale che siamo è però l’ Io universale che E’.

“E la gloria che tu mi desti, io l’ ho data loro, affinché siano una sola cosa, come noi siamo una cosa sola, io in essi e tu in me”-  (Gv 17,22).

Perché sia fatta la (vera) volontà dell’ Io individuale occorre dunque che sia fatta la volontà dell’ Io universale. Possiamo dire perciò: “Perché sia fatta la mia volontà, voglio che sia fatta la Tua”.
La volontà dell’ Io che l’ uomo crede sua non lo è. l’uomo deve osservare liberamente il volere dell’ Io universale che è immanente in lui.
“Dunque non son più io che vivo, ma è Cristo  che vive in me” (Gal 2,20).

“Come in cielo così in terra”.
Com’ è l’ essere (che è al di là della soglia) così dovrebbe essere l’ esistere (che è al di qua della soglia). Senza l’ essere, l’ esistere è  “vuoto”. L’ Essere riempie di “grazia” il creato che altrimenti sarebbe nulla.

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”.
Oltre “il cibo che dura per la vita eterna”, dacci il “cibo che perisce” (Gv 6,27): dacci cioè il necessario per vivere nel corpo fisico, ma non per il corpo fisico (che “perisce”). Consentici, in altre parole di mangiare per vivere, e non di vivere per mangiare.

“Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

“In ogni scienza occulta furono sempre indicati come ‘debiti’ gli errori  commessi contro la comunità e derivati da manchevolezze del corpo eterico” (R.Steiner:  Il Padre nostro – Antroposofica,1994, p.17).

“Non c’ indurre in tentazione”.  

“La tentazione  è ciò per cui il singolo prende su di sé una colpa  personale”  (R.Steiner:  Il Padre nostro – Antroposofica,1994, p.17).

Le tentazioni seducono e allontanano l’ Io dalla propria meta conoscere se stesso dunque Io-sono immanente.

“Ma liberaci dal male”.
Liberaci dalle conseguenze del peccato. Cioè il baratro in cui l’uomo è precipitato per non avere saputo gestire la conoscenza dell’albero della conoscenza.

       Padre che fosti, che sei e sarai
Nella nostra più intima essenza.
Il Tuo Nome venga da noi
Glorificato e santificato.
Il Tuo Regno si estenda
Attraverso le nostre azioni
E il nostro modo di vita.
La Tua Volontà venga da noi
Attuata quale Tu l’ hai posta
Nella nostra intima essenza.
L’ alimento dello Spirito,
Il Pane di Vita, Tu porgi
In sovrabbondanza per tutte
Le mutevoli situazioni dell’ esistenza.
Concedi che la nostra misericordia
Verso gli altri serva da pareggio
Dei peccati da noi compiuti
A danno del nostro essere.
Non lasciare che il Tentatore
Agisca su di noi oltre   4
La misura delle nostre forze
Poiché in Te, o Padre santo,
Non esiste tentazione alcuna,
Essendo il Tentatore solo
Illusione e inganno dal quale
Tu ci liberi, grazie alla luce
Della conoscenza di Te, nel cuore.
La Tua potenza e magnificenza
Agiscano su di noi, dall’ alto,
Attraverso i tempi dei tempi.
Amen.

Rudolf Steiner

Il PATER NOSTER secondo RUDOLF STEINERultima modifica: 2014-03-24T15:26:38+01:00da mikeplato
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