Il Tuono Mente Perfetta

Il Tuono, mente perfetta è un poema gnostico in lingua copta (ma originariamente composto in lingua greca) scoperto all’interno della collezione dei Codici di Nag Hammâdi (VI.2). Tuono Mente Perfetta, o anche Tuono – Intelletto perfetto, prende la forma di monologo esteso e Mente perfetta di tuono (il titolo è più esattamente, Il tuono – Intellect perfetto), prende la forma di un esteso, enigmatico monologo, in cui un salvatore immanente espone una serie di affermazioni paradossali sulla natura femminile del divino. Queste dichiarazioni paradossali ricordano gli enigmi greci sull’identità, una forma poetica comune nell’area mediterranea, in particolare in àmbito egiziano ed ebraico, in cui divinità femminili simili (Iside e Sophia rispettivamente) elencano le proprie virtù ad un uditorio attento e lo esortano a impegnarsi per raggiungerle. Per quanto riguarda la datazione del testo, Anne McGuire scrive: «Tuono, Mente perfetta esiste solo nella versione copta trovata a Nag Hammâdi (NHC VI,2:13,1-21,32). L’autore, la data e il luogo di composizione sono sconosciuti, ma un sostrato culturale come quello dell’Alessandria del II o III secolo è plausibile. Ad ogni modo, è chiaro che il testo fu originariamente composti in greco ben prima del 350, la data approssimativa del manoscritto copto».Gli indovinelli del poema potrebbero presupporre un mito gnostico classico, come quello che si trova nell’Ipostasi degli arconti o nell’Apocrifo di Giovanni.

Il Testo

Io fui mandata dal Potere, e Io sono venuta presso coloro che riflettono su di me, e Io sono stata trovata tra quelli che mi cercano. Cercatemi, voi che meditate su di me, e voi uditori, ascoltatemi. Voi che mi state aspettando, portatemi a voi. E non allontanatemi dalla vostra vista. E non fate in modo che la vostra voce mi possa odiare, e neppure il vostro ascolto. Non ignoratemi, ovunque ed in ogni tempo. State in guardia! Non ignoratemi. Perché Io sono la prima e l’ultima. Io sono l’onorata e la disprezzata. Io sono la prostituta e la santa. Io sono la sposa e la vergine. Io sono la madre e la figlia. Io sono le membra di mia madre. Io sono la sterile e molti sono i miei figli. Io sono colei il cui matrimonio è grande, eppure Io non ho marito. Io sono la levatrice e colei che non partorisce. Io sono il conforto dei miei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, ed è mio marito che mi generò. Io sono la madre di mio padre e la sorella di mio marito ed egli è la mia progenie. Io sono la schiava di lui, il quale mi istruì. Io sono il sovrano della mia progenie. Ma egli è colui il quale mi generò prima del tempo, nel giorno della nascita. Ed egli è la mia progenie, a suo tempo, e il mio potere proviene da lui. Io sono l’appoggio del suo potere nella sua giovinezza, ed egli il sostegno della mia vecchiaia. E qualsiasi cosa egli voglia, mi succede. Io sono il silenzio che è incomprensibile, e l’idea il cui ricordo è costante. Io sono la voce il cui suono è multiforme e la parola la cui apparizione è molteplice. Io sono la pronuncia del mio nome. Perché, voi che mi odiate, mi amate, ed odiate quelli che mi amano? Voi che mi rinnegate, mi riconoscete, e voi che mi riconoscete, mi rifiutate. Voi che dite la verità su di me, mentite su di me, e voi che avete mentito su di me, dite la verità. Voi che mi conoscete, ignoratemi, e quelli che non mi hanno conosciuta, lasciate che mi conoscano. Perché Io sono il sapere e l’ignoranza. Io sono la vergogna e l’impudenza. Io sono la svergognata; Io sono colei che si vergogna. Io sono la forza e la paura. Io sono la guerra e la pace. Prestatemi attenzione. Io sono la disonorata e la grande. Prestate attenzione alla mia povertà e alla mia ricchezza. Non siate arroganti con me quando Io sono gettata fuori sulla terra, e voi mi troverete in quelli che stanno per giungere. E non cercatemi nel mucchio di letame. Non andate lasciandomi esiliata fuori, e voi mi troverete nei regni. E non cercatemi quando sono gettata fuori tra coloro che sono disgraziati e nei luoghi più miseri, non ridete di me. E non lasciatemi fuori tra quelli che sono uccisi nella violenza. Ma Io, Io sono compassionevole ed Io sono crudele. State in guardia! Non odiate la mia obbedienza e non amate il mio autocontrollo. Nella mia debolezza, non abbandonatemi, e non siate spaventati del mio potere. Perché voi disprezzate la mia paura e maledite la mia gloria? Ma Io sono colei che esiste in tutti i timori e la forza nel tremare. Io sono quella che è debole, ed Io sto bene in un luogo piacevole. Io sono la dissennata ed Io sono la saggia. Perché mi avete odiata nelle vostre assemblee? Perché Io dovrò essere silenziosa tra quelli che sono silenziosi, ed Io dovrò apparire e parlare. Perché quindi mi avete odiata, voi Greci? Perché Io sono una barbara tra i barbari? Perché Io sono la saggezza dei Greci ed il sapere dei Barbari. Io sono il giudizio dei Greci e dei barbari. Io sono quella la cui immagine è grande in Egitto e quella che non ha immagine tra i barbari. Io sono quella che è stata odiata ovunque e quella che è stata amata in ogni luogo. Io sono quella che essi chiamano Vita, e che voi avete chiamato Morte. Io sono quella che essi chiamano Legge, e voi avete chiamato Illegalità. Io sono quella che voi avete inseguito, ed Io sono colei che avete afferrato. Io sono quella che avete dispersa, eppure mi avete raccolta insieme. Io sono quella di cui prima vi siete vergognati, e voi siete stati svergognati verso di me. Io sono colei che non riceve festeggiamenti, ed Io sono quella le cui celebrazioni sono molte. Io , Io sono senza Dio, ed Io sono quella il cui Dio è grande. Io sono quella sui cui avete meditato, eppure voi mi avete disprezzata. Io sono incolta, ed essi imparano da me. Io sono quella che voi avete disprezzata, eppure riflettete su di me. Io sono quella dalla quale vi siete nascosti, eppure voi apparite a me. Ma se mai vi nascondeste, Io stessa apparirò. Perché se mai voi appariste, Io stessa mi nasconderò da voi. Quelli che hanno […] ad esso […] insensibilmente. Prendetemi […conoscenza] dal dolore ed accoglietemi da ciò che è conoscenza e dolore. Ed accoglietemi dai luoghi che sono brutti e in rovina, e sottratti da quelli che sono buoni anche se in bruttezza. Fuori dalla vergogna, portatemi a voi sfacciatamente, e fuori dalla sfrontatezza e dalla vergogna, riprendete le mie membra in voi. E venite a promuovermi, voi che mi conoscete e voi che conoscete le mie membra, e stabilite la Grande tra le prime piccole creature. Venite ad appoggiarmi presso l’infanzia, e non disprezzatela perché ê piccola e piccina. E non distaccate le grandezze in diverse parti dalle piccolezze, perché le piccolezze sono conosciute dalle grandezze. Perché mi maledite e mi venerate? Voi avete recato offesa e voi avete avuto misericordia. Non separatemi dai primi che avete conosciuto. E non allontanate, né scacciate alcuno […] scacciare voi e […conoscer] lo per niente. […]. Ciò che è mio […]. Conosco quelli che vennero per primi e quelli dopo di loro conoscono me. Ma Io sono la Mente [Perfetta] ed il riposo di […]. Io sono la conoscenza della mia domanda, E la scoperta di quelli che aspirano a me, e il comando di quelli che di me domandano, e il potere dei poteri nella mia scienza degli angeli, che sono stati mandati al mio ordine, e degli dei nelle loro ere dal mio consiglio, e degli spiriti di ogni uomo che esiste con me, e delle donne che dimorano dentro di me. Io sono quella che è venerata, e che è pregata, e che è disprezzata sdegnosamente. Io sono la pace, e la guerra è venuta per causa mia. E Io sono uno straniero e un compatriota. Io sono la sostanza e quello che non ha sostanza. Quelli che sono senza unione con me sono ignari di me, e quelli che sono nella mia sostanza sono quelli che conoscono me. Quelli che sono vicini a me sono stati ignari di me, e quelli che sono distanti da me sono quelli che mi hanno conosciuto. Nel giorno in cui Io sono vicino a te, tu sei distante da me, e nel giorno in cui Io sono distante da te, Io sono vicino a te. [Io sono …] dentro. [Io sono …] delle nature. Io sono […] della creazione degli spiriti. […] preghiera delle anime. Io sono il controllo e l’incontrollabile. Io sono l’unione e la dissoluzione. Io sono ciò che è perenne ed Io sono la dissoluzione della materia. Io sono quella sotto, ed essi vengono sopra di me. Io sono il giudizio e l’assoluzione. Io, Io sono senza peccato, e la radice del peccato deriva da me. Io bramo avidamente l’apparenza esteriore, e il proprio controllo interiore esiste dentro di me. Io sono l’ascolto accessibile a tutti e il discorso che non può essere capito. Io sono un muto che proprio non parla, e grande è la moltitudine delle mie parole. Ascoltatemi in grazia, e imparate di me con approssimazione. Io sono colei che urla, e Io sono rigettata sopra la faccia della terra. Io preparo il pane e la mia mente dentro. Io sono la conoscenza del mio nome. Io sono quella che grida, ed Io ascolto. Io appaio e [… ] cammino in [… ] sigillo del mio [… ]. Io sono [… ] la difesa [… ]. Io sono quella che è chiamata Verità e ingiustizia [… ]. Voi mi onorate [… ] e voi mormorate contro di me. Voi che siete conquistati, giudicate loro (chi conquista voi) prima che essi esprimano sentenza contro di voi, perché il giudizio e la parzialità risiedono in voi. Se voi siete condannati da questo, chi vi affrancherà? Oppure, se voi sarete liberati da questo, chi sarà in grado di tenervi in custodia? Perché ciò che ê dentro di voi ê quello che a voi ê fuori, e quello che vi avvolge all’esterno è quello che dà la forma all’interno di voi. E quello che voi vedete fuori di voi, voi lo vedete dentro di voi; esso è evidente ed è il vostro vestito. Ascoltatemi, voi che mi udite, e imparate le mie parole, voi che mi conoscete. Io sono la conoscenza che è accessibile a chiunque: Io sono il discorso che non può essere compreso. Io sono il nome del suono e il suono del nome. Io sono il segno della lettera e la destinazione della separazione Ed Io […]. (3 linee mancanti) […] luce […]. […] ascoltatori […] a voi […] il grande potere. E […] non rimuoverà il nome. […] all’entità che mi ha creato. E Io dirò il suo nome. Fate attenzione allora alle sue parole e a tutte le scritture che sono state composte. Prestate attenzione allora, voi che ascoltate ed anche voi, gli angeli e quelli che sono stati inviati, e voi spiriti che vi siete levati dai morti. Perché Io sono quella che da sola esiste, ed Io non ho alcuno che mi giudicherà. Perché sono molti i gradevoli aspetti che esistono in numerosi peccati e smoderatezze e passioni scandalose e piaceri momentanei che (gli uomini) assaporano finché non diventano equilibrati e salgono al loro luogo di riposo. E loro mi troveranno lì ed essi vivranno ed essi non moriranno di nuovo.

Il Tuono Mente Perfettaultima modifica: 2016-02-05T10:20:51+01:00da mikeplato
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