L’Apocrifo di Giovanni

L’Apocrifo di Giovanni (Libro di Giovanni Evangelista o Libro segreto di Giovanni o Rivelazione segreta di Giovanni, in quanto qui «apocrifo» sta a significare «segreto») è un vangelo gnostico sethiano composto in lingua greca nel II secolo (entro il 185) attribuito (pseudoepigraficamente) a Giovanni apostolo. Citato da Ireneo di Lione, è stato ritenuto perduto fino al ritrovamento di tre distinte versioni in lingua copta tra i Codici di Nag Hammâdi nel 1945; più una quarta versione. La letteratura gnostica sethiana ha la caratteristica di essere solo marginalmente influenzata dalla rivelazione cristiana, attingendo largamente a tradizioni apocrife veterotestamentarie o anche greche (principalmente dalle scuole platoniche, ad es. sul demiurgo). Al contrario, la letteratura gnostica valentiniana predilige la reinterpretazione dell’evento storico cristiano alla luce dei concetti gnostici. Nelle comunità gnostico-cristiane dei primi secoli, questo scritto apocrifo, contemporaneo o di poco posteriore al quarto evangelo canonico, doveva essere forse considerato come la continuazione “segreta” del vangelo di Giovanni, riservata agli iniziati ai misteri della conoscenza (“gnosis”). L’Apocrifo di Giovanni fu un libro estremamente diffuso tra i maestri gnostici, che lo rielaborarono più volte, tanto che ne furono prodotte almeno cinque versioni:

  • una versione lunga, tramandata da due copie in lingua copta ritrovate a Nag Hammadi (codice II.1 e codice IV.1), caratterizzata dalla citazione di un Libro di Zoroastro;
  • una prima versione corta, tramandata da una copia in copto ritrovata a Nag Hammadi (codice III.1), caratterizzata da alcune peculiarità teologiche (e da una propria traduzione in copto, indipendente dalle altre);
  • una seconda versione corta, tramandata da una copia in copto (manoscritto copto p. Berol. 8502), caratterizzata da alcune peculiarità teologiche (e da una propria traduzione in copto, indipendente dalle altre);
  • una terza versione corta, nota solo attraverso il compendio fattone da Ireneo di Lione nella sua opera Contro le eresie (185).

L’Apocrifo di Giovanni descrive l’apparizione di Gesù all’apostolo, cui comunica una rivelazione privilegiata, non trasmessa nel suo ministero. La rivelazione segreta descrivente creazione, caduta, redenzione dell’umanità contiene alcuni elementi tipici della dottrina gnostica:

  • tripartizione degli uomini (terreni, psichici, spirituali);
  • creazione del demiurgo;
  • 7 eoni (emanazioni delle divinità)
  • dicotomia luce/oscurità;
  • divinità intrappolata nell’uomo mortale.

Breve riassunto

Il testo dell’Apocrifo di Giovanni si apre con una prima scena dove si vede Giovanni uscire dal tempio dove si era recato per pregare e il racconto palesa come dopo la crocefissione del rabbi di Nazareth suo maestro e amico, Giovanni si trovava in uno stato d’animo confuso oltre che evidentemente “molto rattristato”. Nella scena seguente Giovanni è raggiunto dalla voce di un notabile dell’ortodossia ebraica che gli insinua dubbi sull’abbandono e il tradimento perpetrato, a suo dire, dal falso maestro Gesù, a danno dei suoi fedeli discepoli creduloni. Giovanni ascolta il rappresentante della religione ebraica ortodossa ed è senza parole, non sa più cosa pensare quando gli appare in visione colui che ha sconfitto la morte e gli impartisce nuovi insegnamenti segreti, affinché Giovanni non dubiti, poiché lui, il rabbi di Nazareth non lo ha tradito, ma gli ha insegnato la verità.

Riassunto esteso

Il Libro Segreto di Giovanni narra delle origini, caduta e salvezza del mondo. Si apre in stile discorsivo con un dialogo tra l’apostolo Giovanni e un fariseo di nome Arimanios (nome grecizzato che richiama il nome persiano della divinità zoroastriana malvagia Ahriman, associandola qui al fariseismo ebraico). Lo scetticismo del fariseo sulla dottrina del Nazareno spinge l’apostolo ad approfondire la sua conoscenza attraverso l’insegnamento del Salvatore, cominciando dalla pura essenza del grande spirito invisibile, il Dio più grande di un dio, padre di tutto, pura Luce incorruttibile che nessun occhio può guardare. L’Uno, lo spirito invisibile, ha sette predicati, egli è: illimitabile, insondabile, incommensurabile, invisibile, eterno, inesprimibile, innominabile. Il suo pensiero generò la sua immagine Barbelo, Madre divina, prima emanazione del Padre, prima potenza, immagine dello spirito vergine, invisibile e perfetto. Barbelo che è ènnoia e prònoia, pensiero e provvidenza, padre-madre, spirito santo, tre volte maschio, tripla potenza, androgino dai tre nomi, il primo ad avere origine. Barbelo chiese di essere dotata di provvidenza, di preveggenza, d’incorruttibilità, di vita eterna, di verità. Questi sono i cinque regni androgini (e perciò sono doppi, cioè dieci) che sono nel padre. E il Padre, puro spirito vergine invisibile, generò, per mezzo dello spirito santo, che è la sua immagine Barbelo, in una scintilla di luce divina, il figlio unico del padre e del padre-madre, l’unico discendente, la pura luce. Per mezzo della Luce, che è l’Unto, quattro luminari e tre esseri emanano dal Dio autoconcepito. I tre esseri sono volontà, pensiero e vita. Le quattro potenze sono: capacità di comprendere, grazia, percezione e raccoglimento. I quattro luminari sono: Harmozel, che è il primo angelo, e nel cui regno eterno dimora Grazia. Con questo sono altri tre regni: grazia, verità, forma. Oroaiel, con i tre regni: Epìnoia (pensiero posteriore), percezione, memoria. Daveithai con i tre regni: intelletto, pace, Sophia (sapienza). Eleleth con i tre regni: perfezione, pace, Sophia. Questi sono i quattro luminari e i dodici regni eterni di fronte all’unto, figlio del grande autoconcepito, e a lui appartengono. Per sua volontà e per volontà dello spirito invisibile venne Pigeradamas (Adamo), l’umano perfetto, assegnato al primo regno eterno a fianco del primo luminario, Haramozel. Suo figlio Seth fu assegnato al secondo regno eterno, a fianco del secondo luminario, Oroaiel. Nel terzo regno eterno, a fianco del terzo luminare Daveithai, fu posta la discendenza di Seth, le anime dei santi. Nel quarto regno eterno furono poste le anime di chi non sapeva del pleroma. Costoro non si pentirono subito ma solo dopo, e poi andarono dal quarto luminare Eleleth. Tali sono le creature che rendono gloria al grande spirito invisibile. Sophia (uno dei dodici regni eterni) concepì da un suo proprio pensiero, senza il consenso dello spirito invisibile. Voleva generare qualcosa che le fosse simile tentando di imitare l’atto autogenerativo del padre. Il maschio non acconsentì ed ella generò all’insaputa del compagno. Ella generò Yaldabaoth, diverso da lei nell’aspetto, fonte di tutti i mali e le sventure di questo mondo, con il corpo di serpente e il muso di leone, gli occhi scintillanti come lampi. Lo gettò fuori dal suo regno perché nessun immortale lo vedesse, tranne lo spirito santo, che è detto madre dei viventi. Yaldabaoth è il primo arconte. Congiungendosi con la propria demenza, generò dodici autorità (che secondo alcune tradizioni corrispondono ai docici segni zodiacali): Athoth, Harmas, Kalila-Oumbri, Yabel, Adonaios, chiamato Sabaoth, Caino, chiamato il Sole, Abele, Abrisene, Yobel, Armoupieel, Melcheir-Adonein, Belias, signore degli inferi. Yaldabaoth pose sette re (arconti), uno per ciascuna sfera del cielo, per regnare sui sette cieli. A ciascuno diede il fuoco ma non condivise con loro il potere della Luce che aveva preso da sua madre. Perché lui è tenebra di ignoranza. La luce si mischiò con la tenebra e ne venne il buio. Questo arconte buio infatti ha tre nomi: Yaldabaoth (figlio del caos), Sakla (stolto) e Samael (dio cieco). Yaldabaoth è malvagio nella sua demenza. Disse: “Sono Dio e non vi è altro dio all’infuori di me”, poiché non sapeva da dove era venuta la sua potenza. Gli altri arconti sono sette: Athoth, faccia di pecora, Elaios, faccia d’asino, Astaphaios, faccia di iena, Yao (=Yahweh), faccia di serpente a sette teste, Sabaoth, faccia di serpente, Adonin, faccia di scimmia, Sabbataios, faccia di fuoco e fiamme. Corrispondono ai sette giorni della settimana. Ciascun arconte creò sette potenze, e ciascuna potenza creò sei angeli, fino a raggiungere il numero di 365, come i giorni dell’anno. Yaldabaoth ha molte facce, in modo da poter mostrare quale faccia gli piace mentre sta tra i serafini. Con loro spartì il suo fuoco a causa della potenza gloriosa che aveva dalla luce di sua madre. Per questo chiamò se stesso Dio e corruppe il luogo dal quale veniva. Quando parlò, fu fatto. Diede un nome a ciascuna delle sette potestà: bontà, Athoth; provvidenza, Elaio; divinità, Astaphaio; signoria, Sanbaoth; gelosia, Adonin; intelletto, Sabbateon. Così Yaldabaoth creò l’ordine del mondo, ma non aveva conosciuto gli incorruttibili, perciò avrebbe portato distruzione e perdita di potere. Vedendo la creazione e la schiera di angeli intorno a sé, Yaldabaoth esclamò ”Sono un dio geloso e non c’è altro dio all’infuori di me”. Ma in questo modo suggeriva agli angeli che un altro dio vi fosse. Perché se non vi fosse altro dio, di chi avrebbe dovuto essere geloso? Pensava così perché era ignorante e arrogante, dato che aveva preso potenza da sua madre. Nella sua materialità non poteva arrivare alla conoscenza della divinità inaccessibile. Allora la madre Sophia si pentì e prese a vagare, senza osare far ritorno nel regno degli incorruttibili. Comprese che suo figlio era un aborto di tenebra, venuto in essere in maniera imperfetta non essendosi lei congiunta al suo compagno. Tutto il pléroma (il regno della pienezza) udì la sua supplica di perdono e implorò l’invisibile spirito vergine. Lo spirito acconsentì e la asperse di un poco della pienezza del tutto ed ella fu condotta non al regno eterno ma in una posizione intermedia sovrastante suo figlio Yaldabaoth. Doveva restare al nono cielo finché non avesse colmato la sua lacuna. Quando apparve il primo uomo il regno del primo arconte si scosse e le fondamenta dell’abisso tremarono. Il mondo, fino al fondo delle acque, fu illuminato dalla sua immagine. Egli apparve per volontà dell’elevato regno celeste, ma il primo arconte se ne inorgoglì pensando che provenisse da sua madre. Disse alle autorità che erano con lui: “Venite, facciamo un essere umano a immagine di Dio e a nostra somiglianza, così che questa immagine umana ci dia la luce”. Ciascuna delle autorità contribuì a dare un particolare fisico e/o psichico dell’essere umano. Segue un elenco interminabile di autorità, potenze, angeli, cherubini, demoni, ecc., dai nomi per lo più aramaici e copti, ciascuno dei quali crea un singolo dettaglio fisico (vertebre, tendini, avambraccio sinistro, genitali, tibia destra, ugola ecc.), una qualità dell’animo umano, una particolare capacità di movimento, di impulso, di controllo della materia, di emozione, di virtù e vizi ecc. per assemblare l’essere umano e dargli un corpo materiale e psichico. Segue la storia di Adamo. L’uomo era fatto ma non si muoveva perché in lui non c’era lo spirito. Yaldabaoth, nella sua ignoranza, soffia in lui lo spirito della vita ma non sa che tale spirito viene dalla potenza di sua madre Sophia per volontà della madre-padre di tutto. In questo modo perde la potenza che viene trasferita dentro al corpo psichico dell’uomo. Adamo riceve la luce ed è più intelligente dei suoi creatori e del primo arconte. Allora questi presero Adamo e lo scagliarono nella parte più bassa della materia. La madre-padre ne ebbe compassione e inviò a lui una scintilla della luce e la pienezza della vita e della discendenza. In sostanza Adamo passa dalla sostanza inanimata alla vita materiale, poi a quella psichica e infine alla vita spirituale. Gli arconti, accecati dalla tenebra dell’ignoranza, portano Adamo in una caverna (o tomba), nell’ombra della morte, per forgiare con acqua, fuoco, terra e aria (i quattro elementi degli antichi) una figura simile a lui. Ma non hanno la potenza dello spirito invisibile, possono solo ricoprire l’anima dell’uomo di un corpo fatto di stracci materiali e mortali, ceppi dell’oblio. Gli arconti pongono Adamo in paradiso dicendogli di mangiare dell’albero della vita che è al centro del paradiso. Ma il loro piacere è una trappola, i loro alberi sono un sacrilegio, il loro frutto è veleno mortale, la loro promessa è morte, la loro ombra è odio, la sua radice è amara, il suo seme è desiderio e germoglia nella tenebra (per dire in quale considerazione tenessero la vita…). Gli arconti tengono Adamo lontano dall’altro albero, quello della conoscenza del bene e del male, che è intelletto illuminato, così che Adamo non possa scorgerlo e riconoscere la propria nudità (intesa non solo in senso materiale). Diversamente da altre tradizioni gnostiche (ofiti), qui il salvatore insegna che non fu il serpente a salvare Adamo dall’abisso dell’ignoranza, bensì il suo stesso discernimento illuminato, ispiratogli dal salvatore stesso. Il primo arconte voleva recuperare la potenza che rendeva Adamo superiore di intelletto, così lo indusse in un sonno profondo (simbolo dell’intorpidimento che impedisce di discernere), e l’intuizione illuminata si nascose in Adamo. Allora il primo arconte prese una parte della potenza di Adamo (ma non fu come disse Mosè, la costola di Adamo) e con questa forgiò una creatura femminile. Al vedere la donna al suo fianco Adamo recupera l’intuizione illuminata e cade il velo che copriva la sua mente. Qui vengono ripresi alcuni versetti della Genesi (carne della mia carne ecc.) e la donna è vista come sophia che completa l’intelletto maschile destandolo dal fondo del sonno. Ma bisogna dire che la maggior parte degli scritti gnostici intendono la donna come essere negativo, simbolo della materialità della procreazione che attrae l’uomo verso l’abisso dell’ignoranza, distogliendolo dalla elevazione spirituale. Il malvagio Yaldabaoth, vedendo che gli umani si erano allontanati da lui e gli avevano disobbedito, li maledì e li scagliò fuori dal paradiso ricoprendoli di tenebra profonda. Poi si sentì attratto dalla donna, la corruppe e con lei generò due figli: Elohim e Yahweh, (due dei nomi ebraici di Dio), uno con faccia d’orso, l’altro con faccia di gatto, uno giusto, l’altro ingiusto, e li chiamò coi nomi di Caino (il giusto) e Abele (l’ingiusto). Prepose questi due arconti agli elementi, così che potessero regnare sulla caverna (tomba). A causa del primo arconte il rapporto carnale ha persistito fino ad oggi, seminando il desiderio nella donna e producendo corpi duplicati che portano il soffio dello spirito falso di Yaldabaoth. Ma Adamo produsse un figlio che è come il figlio dell’umanità, il grande Seth, generato secondo l’uso dei regni eterni della pienezza (qui il testo è oscuro). Il primo arconte fece bere agli umani acqua d’oblio, così che non sapessero donde erano venuti. Ma il seme rimase, così che quando lo spirito discende dai regni santi possa coltivarlo e fornirgli ciò che gli manca, perché il regno della pienezza sia santo e non manchi di nulla. Da qui riprende la narrazione in stile discorsivo con domande e risposte tra l’apostolo e il Salvatore. Vengono fornite spiegazioni sulla salvezza delle anime e sulle origini della caduta del mondo nella schiavitù della materialità tenebrosa, con reinterpretazioni di alcuni passi della Genesi. Coloro sui quali discenderà lo spirito saranno salvati nella luce santa se si faranno perfetti nel dominio delle passioni. Essi guardano allo spirito mentre indossano la carne, e sono pronti alla lotta per ricevere la vita eterna. Coloro sui quali è disceso il potere e lo spirito della vita, riceveranno anch’essi lo spirito della luce, ma se saranno sviati dal falso spirito e dalle azioni malvagie, si perderanno. L’anima che vince lo spirito spregevole è forte, e per mezzo dell’incorruttibile scampa dal male, è salvata e perviene all’eterno riposo. Ma le anime di coloro che non sanno a chi appartengono saranno preda dello spirito spregevole che le condurrà ad azioni malvagie e le scaglierà nell’oblio. Dopo che l’anima lascia il corpo sarà consegnata alle autorità dell’arconte che la getteranno in prigione in ceppi. Solo quando si desta dall’oblio e acquisisce conoscenza, essa giunge alla perfezione ed è salva. Altrimenti dovrà tornare a nascere dal ventre materno (reincarnarsi) e se sarà salvata per merito di un’altra anima in cui dimora lo spirito della vita, sarà salva e non sarà più scagliata nella carne. La madre-padre, lo spirito santo misericordioso e compassionevole, innalzò l’umano alla luce del pensiero superiore, e il primo arconte ne fu invidioso e volle impossessarsene. Con le sue autorità e le sue potenze fornicò con Sophia, e produsse il destino amaro che ci tiene in schiavitù, più forte degli dèi, angeli e demoni, padrone di tutto. Dal destino viene ogni iniquità, ingiustizia, bestemmia, paura, peccato, schiavitù d’oblio e ignoranza. Così l’intero creato è stato accecato perché non conoscesse il vero Dio che sta al di sopra di tutto. Il primo arconte si pentì di ciò che aveva creato e mandò un diluvio. Ma lo spirito della Luce avvertì Noè che salvò la sua discendenza, mentre gli estranei non lo ascoltarono. Così la generazione indistruttibile si salvò nascondendosi non su un’arca come disse Mosè (cioè la Bibbia), bensì in posto segreto che l’arconte non conosceva, e da lì in una nube splendente e che lo spirito illuminato aveva preparato per loro. Il primo arconte mandò i suoi angeli per prendersi le figlie umane per il loro piacere. All’inizio non ci riuscirono. Allora mandarono loro uno spirito spregevole per corrompere le loro anime e mutarono il loro aspetto in modo da sembrare i loro compagni umani, e le colmarono di spirito di tenebra e di male. Da loro generarono figli simili a loro, dalle menti ottuse per via dello spirito spregevole. Corruppero il mondo con l’oro, l’argento e ogni tipo di doni, portando inganni e affanni all’umanità. Quelli che li seguirono invecchiarono senza conoscere il piacere e morirono senza conoscere la verità e senza sapere del vero Dio. Così il creato fu messo in ceppi per sempre, fino al giorno della salvezza. Qui inizia l’Inno del Salvatore. E’ riportato soltanto su due dei manoscritti di Nag Hammadi. Si tratta di un inno antichissimo, precedente alla redazione del Libro Segreto di Giovanni in cui è stato poi inserito, di sicura origine precristiana. Riferito in origine alla madre divina salvatrice, è stato poi cristianizzato con riferimento al Gesù gnostico. Il Salvatore, abbondanza della luce e rimembranza della pienezza, pensiero dello spirito vergine, provvidenza perfetta che si è mutata nella sua discendenza, parla in prima persona raccontando di come discese tre volte nei regni della tenebra fino a giungere nel mezzo della prigione (il corpo) e sino negli inferi, per compiere il suo compito, nascondendosi dagli arconti per non farsi riconoscere, poi ritornando in fretta al regno della luce perché le fondamenta del caos, scosse dalla sua presenza, non crollassero sull’umanità. Infine rivelandosi con volto radioso e proclamando che chi è prigioniero del corpo di desti dal sonno profondo, chiamando gli uomini per nome e infondendo la speranza a chi è prigioniero nella schiavitù della prigione. Esorta l’umanità a risvegliarsi dal sonno profondo, a ricordarsi della sua origine, a cercare la sua radice, guardandosi dagli angeli di miseria, dai demoni del caos, dai richiami del desiderio, dalla trappola nei visceri dell’inferno. Infine innalza e sigilla la persona che piange ascoltando la sua chiamata in acqua luminosa con cinque sigilli, che la morte non possa più prevalere sulla persona. Ora il Salvatore ha finito di dare i suoi insegnamenti a Giovanni e può ascendere al regno perfetto. Giovanni è depositario di un mistero da testimoniare “in segreto” ai suoi compagni spirituali, gli iniziati alla disciplina della gnosi.

Il Testo

1   L’insegnamento del Salvatore e della rivelazione dei misteri nascosti nel silenzio e le cose che Egli insegnò a Giovanni, il discepolo.

2. Ebbene accadde un giorno che Giovanni, il fratello di Giacomo  -sono i figli di Zebedeo-  stava andando al tempio, e un fariseo di nome Arimanios si avvicinò a lui. Lo sfidò chiedendogli: “Dov’è il maestro che hai seguito?”. Gli risposi, “Lui è tornato al luogo da cui proveniva.” Il fariseo mi disse: “Il Nazareno vi ha ingannato, con l’errore. Vi ha raccontato bugie e chiuso i vostri cuori. Vi ha allontanato dalle tradizioni dei vostri padri“. Quando, io Giovanni, sentii queste cose, mi allontanai dal tempio e me ne andai in un luogo deserto montagnoso ed essendo molto infelice nel mio cuore, mi domandavo:  “Come fu nominato Salvatore? Perché il Padre lo inviò nel mondo? Chi è il Padre? In che tipo di regno andremo? Perche ha permesso che lo uccidessero? Ci disse che l’eone in cui andremo è modellato sull’indistruttibile eone, ma non ci ha spiegato cosa ci sarà dopo”.

3. Tutto a un tratto, mentre stavo contemplando queste cose, ecco! Si aprirono i cieli e tutta la creazione brillava di una luce altissima, e il mondo tremò! Un bambino piccolo apparve davanti a me nella luce. Continuai a guardarlo come invecchiava e poi cambiava nuovamente, diventando come un giovanotto. Non riuscivo a capire ciò che stavo vedendo, ma la somiglianza si mostrava in diverse forme di luce, e queste somiglianze apparivano ciascuna attraverso l’altra e la visione ebbe tre forme. Egli mi disse: “Giovanni, perché hai dubitato? Perché hai avuto paura? Non conoscevi questa mia forma esteriore?  Non temere, Io sono con voi sempre. Io sono il Padre, la Madre e il Figlio. Io sono l’incorruttibile purezza. Sono venuto a insegnarti ciò che è, ciò che è stato e ciò che sarà per farvi capire il mondo invisibile e il mondo che ê visibile e l’immutabile corso della perfezione umana. Alza la testa. Apprendi i miei insegnamenti; Condividili, con tutti gli altri che hanno ricevuto lo Spirito, che sono immutati a causa del perfezionismo umano“.
 
4. Gli chiesi in che modo lo potessi sapere, ed egli mi disse: “L’Uno governa tutti. Nulla ha autorità su di Esso. È il Dio. È Padre di ogni cosa, il Santo. L’invisibile su tutto. È pura luce incontaminata, in cui nessun occhio può guardare. L’Uno è l’invisibile Spirito. Non è giusto pensare a Egli come ad un Dio o come Dio. È più di un Dio giusto. Nulla Gli è al di sopra. Nessuno Lo governa. Dal momento che tutto esiste all’interno di Lui, non esiste all’interno di nessuno. Dato che non è dipendente da qualsiasi cosa, è eterno. È assolutamente completo e non deve quindi niente a nessuno. È la perfetta luce. L’Uno è senza confini nulla esiste al di fuori delle sue estremità, l’Uno non può essere indagato. Nulla esiste a prescindere dalla sua verità. L’Uno non può essere misurato poiché non esiste nulla di esterno che misura Esso. L’Uno non può essere visto, poiché nessuno lo può immaginare. L’Uno è eterno poiché esiste da sempre. L’Uno è inconcepibile poiché nessuno lo può comprendere. L’Uno è indescrivibile, poiché nessuno può mettere tutte le parole su di esso. L’Uno è luce infinita, Purezza, Santità, Immacolato. L’Uno è incomprensibile. Perfettamente libero dalla corruzione. Non è “perfetto”, non è “santo”, non è “divino”, ma superiore a tali concetti. Né materiale né immateriale, né immenso, né infinitesimale. È impossibile specificare per quantità o qualità poiché va oltre la conoscenza. L’Uno non è un essere tra gli altri esseri. È di gran lunga superiore, ma non è “superiore”. È al di fuori dai regni dell’Essere e  del tempo. Tutto ciò che è all’interno dei regni dell’Essere è stato creato e tutto ciò che è nel tempo è stato assegnato ad Esso. L’Uno non riceve nulla dal nulla, ma apprende semplicemente se stesso nella propria luce perfetta. L’Uno è maestoso. L’Uno è l’incommensurabile maestà. Capo di tutti i reami. Creatore di tutti i regni. È Luce. Creatore di luce. È Vita. Creatore di vita. È Beatitudine. Creatore di beatitudine. È Conoscenza. Creatore di conoscenza. È Buono. Creatore di generosità. È Misericordia. Creatore di misericordia. È Generoso. Creatore di generosità. E non “possiede” queste cose. Emette fuori la luce oltre misura, oltre ogni comprensione.
 
5. Che cosa posso dire? Il suo regno è eterno, tranquillo, silenzioso, di riposo, innanzi a tutto. Egli è il capo di ogni reame sostenendo ciascuno di essi attraverso la generosità. Non sapremmo nulla d’indescrivibile e nulla d’incommensurabile senza l’aiuto di chi viene da Colui che è il Padre. Solo Lui ci ha informato. Il Padre è circondato dalla luce. Si apprende da quella luce che è la pura sorgente dell’acqua della vita. E che sostiene tutti i regni. Egli è consapevole del suo riflesso in tutto ciò che ruota attorno a lui, percependo la sua immagine in questa sorgente dello Spirito versata da se stesso. Lui ê innamorato dell’immagine che vede nell’acqua luminosa, la sorgente di pura acqua lucente lo avvolge. Il suo pensiero consapevole è venuto in vita, apparendogli il fulgore della sua stessa luce. Lei sorgeva davanti a lui. Questo, dunque, è la prima delle sue potenze, prima a tutti. Derivanti dalla mente del Padre. La Provvidenza di tutto. (Lei) La sua luce riflette la sua luce (Lui). Lei è dalla sua immagine nella sua luce, perfetta nel potere, Immagine del perfetto Invisibile Spirito Vergine. Lei è la potenza iniziale, gloria di Barbelo, glorioso tra i regni, gloria della rivelazione. Lei glorificò lo Spirito Vergine. Lei lodò Lui poiché è nata da Lui. Questa, il primo pensiero, è l’immagine dello Spirito. Lei è il grembo universale, Essa è prima di tutto. Lei è: Madre-Padre, Primo Uomo, Santo Spirito, Tre volte Uomo, Tre volte Potente, Tre volte Nominato Androgeno eterno, primo a nascere tra i regni invisibili.
 
6. Barbelo, chiese allo Spirito vergine la preconoscenza. Lo Spirito fu d’accordo. La preconoscenza uscì e si fermò dalla Provvidenza. Ciò avvenne attraverso il pensiero dell’Invisibile Spirito Vergine. La preconoscenza diede gloria allo Spirito e per Barbelo, lo spirito a potenza perfetta, poiché per Lei è stato il motivo della sua esistenza. Lei, Barbelo, chiese allo Spirito vergine l’incorruttibilità. Lo Spirito fu d’accordo, L’incorruttibilità uscì e si fermò dal Pensiero e dalla Preconoscenza. Diedero gloria all’Invisibile Spirito Vergine e a Barbelo, poiché per Lei è stato il motivo della sua esistenza. Lei chiese la vita eterna. Lo Spirito fu d’accordo, la vita eterna venne fuori e tutti gli altri rimasero uniti. Diedero gloria all’Invisibile Spirito e a Barbelo, poiché per Lei è stato il motivo della sua esistenza. Lei chiese la Verità. Lo Spirito fu d’accordo, la verità venne fuori e tutti gli altri rimasero uniti. Diedero gloria all’Invisibile Spirito e a Barbelo, poiché per Lei ê stato il motivo della sua esistenza. Questo è il quintuplo regno del Padre che è il primo uomo, che ê il riflesso dell’Invisibile Spirito, che è la Provvidenza, che è Barbelo. Pensiero -Preconoscenza -Incorruttibilità -Vita Eterna – Verità. Queste fanno parte del quintuplo regno Androgino -quindi è uno dei dieci regni del Padre.
 
7. Il Padre guardò dentro Barbelo, nella luce pura che circonda l’Invisibile Spirito. Barbelo concepì e partorì una scintilla di luce che aveva una beatitudine simile, ma non uguale alla Sua beatitudine, che è stato l’unico figlio di quel padre-madre, l’unico frutto, l’unico figlio generato da luce pura, il Padre. L’Invisibile Spirito Vergine celebrò la luce che aveva prodotto venendo fuori dal primo potere, che è la Provvidenza, Barbelo. Lo Spirito lo consacrò con generosità, rendendolo perfetto. Non aveva bisogno di alcuna generosità di sorta, poiché fu consacrato con la generosità dello Spirito invisibile. Rimase alla presenza dello Spirito e si riversò su di lui. Avendo ricevuto questa consacrazione dallo Spirito egli fu immediatamente glorificato. E ha glorificato la perfetta Provvidenza poiché Essa venne in vita su di Esso. Egli chiese alla Mente di essere il Suo compagno. Lo Spirito acconsentì. Quando l’Invisibile Spirito acconsentì, la Mente venne in vita ritrovandosi consacrata e glorificata con lo Spirito e Barbelo. Questi esseri vennero in vita attraverso il silenzio e il pensiero. Egli voleva agire attraverso la Parola dell’Invisibile Spirito la cui Volontà diventò un’opera. E apparve con lo Spirito glorificando la Luce e poi la Parola seguì la Volontà nella sua esistenza. Il Cristo, il divino auto generato, creato tutto attraverso la Parola. Eterna Vita, Volontà, Mente e la Preconoscenza rimasero uniti. Essi glorificavano l’Invisibile Spirito e Barbelo poiché da Lei presero vita. Lo Spirito Santo ha portato la sua e quella di Barbelo divinità auto generata per il completamento del Figlio al fine di poter stare davanti al grande Invisibile Spirito Vergine come autogenesi divina Cristo e onorarlo con una voce potente. Il Figlio è venuto attraverso la Provvidenza. L’Invisibile Spirito pose l’autogenesi divina su ogni cosa. Tutte le autorità sono state sottomesse a Lui. La verità dentro di Lui permette di sapere tutto su ogni cosa. Egli è chiamato dalla più alta nomina di tutti. Quel nome sarà detto soltanto a chi è degno.
 
8. Da colui che ascolta la luce, che è il Cristo. Dall’incorruttibilità, attraverso un dono dello Spirito, le quattro luci provenienti dall’autogenesi divina sorgevano davanti a Lui. I quattro poteri fondamentali sono la Comprensione, la Grazia, la Percezione e la Considerazione. La Grazia esiste all’interno del regno della Luce chiamato Armozel, il primo angelo. Con Armozel sono: Grazia, Verità, Forma. La seconda Luce è chiamata Oriael e sorge sul secondo regno. Con Oriel sono: Concettualizzazione (Epinoia), Percezione, Memoria. La terza Luce è chiamata Daveithai e sorge sul terzo regno. Con Daveithai sono: Comprensione, Amore, Idea. La quarta Luce è chiamata Eleleth e sorge sul regno quarto. Con Eleleth sono: Perfezione, Pace, Saggezza (Sophia). Queste sono le quattro luci poste innanzi all’autogenesi divina. Dodici regni sono posti innanzi al Figlio del Potente, l’autogenerato, il Cristo, mediante l’intenzione e la grazia dell’Invisibile Spirito. Dodici regni appartengono al Figlio dell’autogenerato.
 
9. Tutto questo è venuto a esistere attraverso l’intenzione dello Spirito Santo mediante l’autogenesi. Si è passati dalla preconoscenza alla mente perfetta attraverso l’intenzione dell’Invisibile Spirito e la volontà dell’autogenesi. Apparve così l’essere umano perfetto, la prima vera manifestazione, lo Spirito Vergine lo chiamò Adamas. E lo pose sopra il primo regno con la possente autogenesi Cristo, con la prima Luce Armozel e i suoi poteri. L’Invisibile Uno donò ad Adamas l’invincibile potere della mente. Adamas parlò, glorificando e lodando lo Spirito invisibile: “Ogni cosa esiste grazie a Te e tutto tornerà da Te. Io ti loderò, ti glorificherò Autogenesi e triplo regno: Padre – Madre – Figlio, potenza perfetta”. Nel secondo regno fu collocato Seth, figlio di Adamas, con la seconda Luce Oriael. Nel terzo regno sono stati collocati i figli di Seth con la terza luce Daveithai. Le anime dei santi sono poste lì. Nel quarto regno sono, con la quarta Luce Eleleth, poste le anime che ignorano la pienezza, coloro che non si pentono subito, ma che, dopo un po’ di tempo, finalmente si pentono. Tutti questi sono stati creati per glorificare l’Invisibile Spirito.
 
10. Accadde che il regno (eone) della Saggezza (Sophia), del pensiero concettuale (Epinoia), cominciò a pensare a se stessa utilizzando il Pensiero (Enthymesis) e la Preconoscenza (Prognosis) dell’Invisibile Spirito. Lei aveva intenzione di rivelare un’immagine da se stessa e di farlo senza il consenso dello Spirito, senza l’assistenza della sua gentile controparte maschile, che non approvava. Senza il consenso dell’Invisibile Spirito, senza la conoscenza del suo cavaliere, lo portò in vita. Perché lei aveva un’invincibile potenza e il suo pensiero non fu improduttivo. Qualcosa d’imperfetto e con aspetto differente uscì da Lei. Perché lei l’aveva creato, senza il consenso della sua controparte maschile, dando così origine a un essere deforme a differenza di se stessa. Sophia vide che il suo desiderio era stato realizzato. Così lo trasformò in un drago con la testa di un leone e con gli occhi che emettevano fulmini scintillanti. Poi lo gettò lontano da Lei, al di fuori del regno degli esseri immortali in modo tale da non vederlo più. Lei lo aveva creato con ignoranza. Sophia lo circondò con una nube brillante, poi mise un trono nella parte centrale della nube in modo che nessuno l’avrebbe visto ad eccezione per lo Spirito Santo chiamato Madre dei viventi. Lei lo chiamò Yaldabaoth. Divenne il capo degli Arconti, egli assunse un grande potere da sua madre.
 
11. E poi la lasciò e si allontanò dal suo luogo di nascita. Egli assunse il comando, creò dei regni per se stesso con una fiamma brillante che continua tuttora ad esistere. Yadabaoth si unì con la Leggerezza (Aponoia) dentro di lui. Egli, auto proclamatosi autorità, generò dei regni, ispirandosi così agli incorruttibili regni superiori. Il primo è Athoth. Il secondo è Harmas, chiamato l’Occhio Fiammengiante. Il terzo è Kalilaumbri. Il quarto è Yabel. Il quinto è Adonaiu, chiamato anche Sabaoth. Il sesto è Caino, chiamato Il Sole. Il settimo è Abele. L’ottavo è Abrisene. Il nono è Yobel. Il decimo è Armupiel. L’undicesimo è Melcheir-adonein. Il dodicesimo è Belias, che governa la parte più profonda degli inferi, l’Ade. Creò i primi sette arconti per regnare nelle sette sfere del cielo. Creò poi i successivi cinque sovrani per regnare nelle cinque profondità degli abissi.
 
12. Egli divise una parte del suo fuoco con loro, ma non condivise con il potere della Luce che aveva ricevuto da sua madre. Egli ê l’ignorante oscurità. Quando mescolava la Luce nell’oscurità, l’oscurità brillava. Quando invece mescolava l’oscurità con la Luce, la Luce diminuiva, quindi né luce né oscurità ma Dim. Questo Capo Sovrano ha tre nomi. Yaldabaoth è il primo. Saklas è il secondo. Samael è il terzo. È blasfemo con la sua spensieratezza. Egli disse “Io sono Dio, e non c’è Dio all’infuori di me!”, poiché egli non sapeva da dove il suo stesso potere ebbe origine. I suoi Arconti crearono sette Arconti per se stessi. Ognuno di questi Arconti creò sei demoni ciascuno, arrivando a essere complessivamente 365 demoni. Ecco i nomi dei sette Arconti e le forme fisiche: Primo, Athoth con la faccia di una pecora; Secondo, Eloaios con la faccia d’asino; Terzo, Astaphaios con la faccia da iena; Quarto, Yao con il volto di un bambino a sette teste di serpente; Quinto, Sabaoth, che ha la faccia di un drago; Sesto, Adonin il cui volto è quello di una scimmia; Settimo, Sabbataios con una faccia di fiamme e fuoco. Queste sono i sette della settimana. Questi Arconti governano il mondo. Ma Yaldabaoth ha molti volti, più quelli appena elencati, così può trasmettere qualsiasi volto egli vuole ai serafini intorno a lui. Yaldabaoth ha condiviso il suo fuoco con i suoi serafini, ma non ha dato a nessuno di loro la sua pura Luce. Perché governa con il potere e la gloria della Luce che aveva ricevuto da sua Madre. Per questo egli si definì “Dio” e sfidò il suo luogo di origine. Egli unì il suo pensiero di settuple Potenze con gli arconti che lo accompagnavano. Parlò e accadde. Egli nominò le settuple potenze, cominciando da quella più alta: Generosità accoppiato con il primo Athoth. Provvidenza accoppiato con il secondo Eloaios. Divinità accoppiato con il terzo Astaphaios. Dominio accoppiato con il quarto Yao. Regno accoppiato con il quinto Sabaoth. Zelo accoppiato con il sesto Adonin. Comprensione accoppiato con il settimo Sabbataios. Ciascuno ha il suo regno proprio modellato su uno dei regni superiori. E ciascun nuovo nome si riferisce a una gloria nei cieli così che i demoni di Yaldabaoth possano avere una potenza distruttiva. I nomi propri di ogni demone, dati da Yaldabaoth, sono i nomi dei potenti, ma i poteri di questi nominati, riflettendo la gloria precedente, e porteranno la distruzione ai demoni rimuovendo il loro Potere. Questo è il motivo per il quale ognuno ha due nomi. Yaldabaoth modellò la sua creazione basandosi sullo schema dei regni originali sopra di lui in modo che possano essere altrettanto simili ai regni indistruttibili. Non che egli avesse mai visto quelli indistruttibili. Piuttosto, il suo potere, derivante da sua madre, lo informò dello schema del cosmo di cui sopra.
 
14. E Quando egli contemplò la sua creazione che lo circondava, disse al suo ospite di demoni, quelli che era-no usciti fuori di lui: “Io sono un Dio geloso e non c’è Dio all’infuori di me!” Ma nonostante ciò egli ammise ai suoi demoni che effettivamente c’è un altro Dio. Anche perché se non ci fosse nessun altro Dio che senso avrebbe essere geloso? Sua madre cominciò a muoversi avanti e indietro perché aveva preso coscienza che mancava di Luce nella sua luminosità che si era oscurata. Poiché il suo consorte non aveva approvato le sue azioni, Lei divenne più scura. Dissi “Maestro, che cosa vuol dire ‘Lei si muoveva avanti e indietro’?” Egli rise, dicendomi “Non è come disse Mosè ‘sulle acque.’ Niente affatto.” Quando Lei vide il male che si era posto e il furto di Luce che suo figlio aveva commesso, si pentì. Nell’oscurità dell’ignoranza Ella cominciò a dimenticare. Iniziò a vergognarsi, ma non poteva ancora ritornare nei piani superiori, tuttavia cominciò a muoversi. E così si muoveva avanti e indietro. La Superbia fu l’unico Potere che gli fu rimosso da sua madre poiché egli era ignorante e pensava che nessun altro Dio esistesse ad eccezione di sua madre. Egli vide la moltitudine di demoni che aveva creato e si elevava di sopra di essi. E quando la madre, si rese conto che tale aborto spontaneo era così imperfetto, venne a capire che il suo consorte non aveva approvato. Ella si pentì e pianse furiosamente. Tutti i regni divini (Pleroma) sentirono la sua preghiera di pentimento, cercarono così una benedizione per essa dall’Invisibile Spirito Vergine. Lo Spirito acconsentì. Versò lo Spirito Santo su di lei portato avanti da tut-to il regno intero. Il suo consorte non andò verso lei per sua volontà, ma egli venne mediante la richiesta di tutto il regno intero di riportarla alla sua condizione originale. Ella venne elevata al di sopra suo figlio, ma non venne riportata nel suo regno originale. Sarebbe rimasta nella Nona Sfera fino a quando non fu completamente ripristinata.
 
15. Poi venne una voce, dal più alto dei regni, che disse: “L’Uomo e il Figlio dell’Uomo esistono!” Yaldabaoth, dominatore principale, ascoltò. Egli pensava che provenisse da sua madre, Non conosceva la vera fonte della voce. E il Santo Padre-Madre, la Perfetta Provvidenza, Immagine dell’Invisibile, Padre di Tutto, Cui tutto è venuto a esistere. Il Primo Uomo, questo è l’unico che apparve a essi, egli apparve sotto forma umana. Il regno del Capo Arconte tremò! Le fondamenta dell’abisso si spostarono! Egli illuminò le acque sopra il mondo della materia, la sua immagine si mostrava in quelle acque. Tutti i demoni e il primo Arconte guardavano tutti insieme in alto, verso la parte inferiore delle acque, che era di nuovo splendente. Attraverso la luce videro l’immagine nelle acque. Yaldabaoth disse ai suoi demoni arconti subordinati, “Ora creeremo un uomo secondo l’immagine di Dio e a nostra immagine e somiglianza, così la sua immagine ci illuminerà.” Ciascuno di essi mediante un altro Potere crearono gli elementi dell’uomo. Ognuno aggiungeva una caratteristica corrispondente ai fattori psichici. Essi avendo visto l’immagine sopra di loro, fecero una creatura di materia e a somiglianza di quel Primo Uomo perfetto, poi dissero, “Lo chiameremo Adamo, così che il suo nome ci darà il potere della luce.” Le sette potenze cominciarono a lavorare: Generosità fece una psiche dell’osso. Provvidenza fece una psiche del tendine. Divinità fece una psiche della carne. Dominio fece una psiche del midollo. Regno fece una psiche del sangue. Zelo fece una psiche della pelle. Comprensione fece una psiche dei capelli. L’ospite dei demoni prese queste sostanze dal Potere di creare le arti e il corpo stesso. Misero insieme tutte le parti e coordinarono tra di loro.
1.       I primi iniziarono facendo la testa: Abron creò la testa; Meniggesstroeth creò il cervello; Asterechme l’occhio destro; Thaspomocha, l’occhio sinistro; Ieronumos, l’orecchio destro, Bissoum, l’orecchio sinistro; Akioreim, il naso, Banenrphroum, le labbra, Amen, i denti anteriori, Ibikan, i molari, Basiliademe, le tonsille, Achcha, l’ugola, Adaban, il collo, Chaaman, la ossa del collo; Dearcho, la gola; Tebar, la spalla; Mniarcon, il gomito; Abitrion, il braccio destro; Evanthen, il braccio sinistro; Krys, la mano destra; Beluai, la mano sinistra, Treneu, le dita della mano destra; Balbel, le dita della mano sinistra; Kriman, le unghie, Astrops, il seno destro; Barroph, il seno sinistro; Baoum, la congiunzione della spalla destra; Ararim, la congiunzione della spalla sinistra; Areche, il ventre; Phthave, l’ombelico; Senaphim, l’addome, Arachethopi, le costole a destra, Zabedo, le costole a sinistra, Barias, l’anca destra; Phnouth l’anca sinistra, Abenlenarchei, il midollo, Chnoumeninorin, lo scheletro, Gesole, lo stomaco; Agromauna, il cuore, Bano, i polmoni; Sostrapal, il fegato; Anesimalar, la milza; Thopithro, gli intestini, Biblo, i reni; Roeror, i tendini, Taphreo, la colonna vertebrale; Ipouspoboba, le vene; Bineborin, le arterie, Atoimenpsephei, la respirazione, Entholleia, la carne, Bedouk, la natica destra, Arabeei, il pene; Eilo, i testicoli, Sorma, i genitali; Gormakaiochlabar, la coscia destra; Nebrith, la coscia sinistra, Pserem, i reni della gamba destra; Asaklas, i reni della gamba sinistra; Ormaoth, la gamba destra; Emenun, la gamba sinistra; Knyx, lo stinco destro; Tupelon, lo stinco sinistro; Achiel, il ginocchio destro; Phnene, il ginocchio sinistro; Phiouthrom, il piede destro; Boabel, i suoi piedi; Trachoun, il piede sinistro; Phikna, i suoi piedi; Miamai, le unghie dei piedi.
2.        E quelli che sono stati nominati al di sopra di tutti questi sono: Zathoth, Armas, Kalila, Iabel, Sabaoth, Caino, Abele.
2.       I poteri energizzanti degli arti furono suddivisi tra. La testa fatta da Diolimodraza, il collo da Yammeax, la spalla destra da Yakouib, la spalla sinistra da Verton, la mano destra da Oudidi; la mano sinistra da Arbao; le dita della mano destra da Lampno, le dita della mano sinistra da Leekaphar, il seno destro da Barbar , il seno sinistro da Imae, il petto da Pisandriaptes, la congiunzione della spalla destra da Koade, la congiunzione della spalla sinistra da Odeor; le costole a destra da Asphixix; le costole a sinistra da Synogchouta; l’addome da Arouph; il da grembo Sabalo, la coscia destra da Charcharb, la coscia sinistra da Chthaon; da Bathinoth i genitali, la gamba destra da Choux, la gamba sinistra da Charcha, lo stinco destro da Aroer; lo stinco sinistro da Toechtha, il ginocchio destro da Aol, il ginocchio sinistro da Charaner, il piede destro da Bastan, la punta del piede destro da Archentechtha, il piede sinistro da Marephnounth; la punta del piede sinistro da Abrana. Sette governano tutto il corpo: Michael, Ouriel, Asmenedas, Saphasatoel, Aarmouriam, Richram, Amiorps. E Colui che governa le percezioni, Archendekta. Colui che governa ricezione, Deitharbathas. Colui che governa l’immaginazione, Oummaa. Colui che governa l’integrazione, Aachiaram. Colui che governa impulso, Riaramnacho. Vi è una corporea fonte quadrupla dei demoni: Caldo, Freddo, Arido, Umido. La materia è la madre di tutte. Governante del caldo, Phloxopha. Governante del freddo, Oroorrothos. Governante dell’arido, Erimacho. Governante dell’umido, Athuro. La loro madre si trova in mezzo a loro, Onorthochrasaei. Lei è illimitata, Lei si mescola con tutti loro, Lei è la materia ed essi si nutrono di lei. I quattro demoni più importanti sono: Ephememphi, associato al piacere. Yoko, associato al desiderio. Nenentophni, associato al disagio. Blaomen, associato alla paura. La loro madre è Esthesis-Zouch-Epi-Ptoe. Questi quattro demoni emettono le passioni: dalla sofferenza nascono l’invidia, gelosia, dolore, rabbia, discordia, crudeltà, preoccupazione e lutto. Dal piacere nasce molto male, l’immeritato orgoglio e così via. Dal desiderio vengono: la rabbia furia, amarezza, indignazione, insoddisfazione e così via. Dalla paura emergono: l’orrore, l’adulazione, la sofferenza e la vergogna. Il loro pensiero e verità è Anayo, il dominatore dell’anima materiale. Esso appartiene ai sette sensi, Esthesis-Zouch-Epi-Ptoe. Questo è il numero totale dei demoni: 365. Hanno lavorato insieme per completare ogni parte, la psiche e il corpo materiale. In realtà ci sono molti altri dei loro incaricati di altre passioni, che io prima non ti ho detto. Se vuoi sapere di loro, troverai le informazioni nel Libro di Zostriano. Tutti i servitori di Yaldabaoth e suoi demoni lavorarono per finire il corpo psichico.
 
18. E per molto tempo rimase inanimato e non si mosse. Ma la madre di Yaldabaoth volle riprendere il Potere che aveva consegnato al Capo Arconte. Lei chiese ardentemente al Misericordioso, il Padre-Madre di tutto ciò, l’aiuto. Con il Suo Sacro comando fece scendere le cinque luci nelle forme dei principali consiglieri di Yaldabaoth. Questo portò alla rimozione della potenza divina della madre di Yaldabaoth da lui. Essi dissero a Yaldabaoth, “Soffia qualche tuo Spirito nel volto dell’uomo, allora il suo corpo si solleverà”. Egli soffiò qualche suo Spirito nell’uomo. Lo Spirito che era il potere divino di sua madre. Non capiva cosa stesse succedendo, perché egli viveva nell’ignoranza. Tutto il Potere divino di sua madre inviato da Yaldabaoth entrò nel corpo psichico dell’uomo modellando sull’immagine primordiale. Il corpo umano si mosse! Crebbe potenza! E brillò! Le forze demoniache di Yaldabaoth invidiarono l’uomo. Attraverso i loro sforzi congiunti, che avevano posto alla creatura, gli avevano dato il loro potere a lui. La sua comprensione divenne notevolmente superiore a quella di chi lo aveva creato. E superiore anche a quella del Capo Sovrano stesso. Quando si resero conto che egli brillava di luce, che poteva pensare meglio di quanto loro potevano ed era nu-do del male, lo presero e lo gettarono giù nel più profondo degli abissi del mondo materiale. Ma l’unico beato, l’unico Padre-Madre, l’unico buono misericordioso, guardò con compassione sopra la Potenza della Madre Abbandonata dal Capo Sovrano. Dato che i demoni di Yaldabaoth potevano ancora sopraffare del corpo percettibile psichico, fece scendere dal suo Spirito buono un aiuto per Adamo, dalla sua grande compassione una luce piena di Epinoia emerse. Ed egli lo chiamò la sua Vita. Ella aiutò ‘intera creazione a lavorare con lui per il ripristino alla pienezza. Ella insegnò a Adamo il modo in cui il suo popolo era sceso, Ella insegnò a Adamo il modo in cui egli poteva ascendere, che è lo stesso modo in cui era disceso. La luce-colma di Epinoia fu nascosta in Adamo. In quel modo gli arconti non compresero che la sua Epinoia avrebbe ripristinato il disastro che la loro madre provocò.
 
19. L’umano fu rivelato, perché in lui dimorava l’ombra della luce. Le sue capacità mentali erano molto superiori a quelli dei suoi creatori. Essi avevano guardato verso l’alto e visto la sua capacità di esaltazione mentale. L’ospite degli arconti demoni maneggiarono insieme una mescolanza tra fuoco, terra e acqua, insieme ai quattro venti fiammeggianti, li fusero insieme in una grande turbolenza.
Adamo fu portato in ombra di morte. Essi intendevano ricrearlo nuovamente. Questa volta da Terra, Acqua, Fuoco, Vento. Quali sono Materia, Oscurità, Desiderio, Spirito Artificiale. Tutto ciò divenne una tomba, un nuovo tipo di corpo. Quei ladri vincolarono l’uomo in esso, lo incatenarono nell’oblio, facendo di lui oggetto di morte. La sua fu la prima discendenza e la prima separazione. Tuttavia la luce riempita di Epinoia dentro di lui eleverà il suo pensiero.
 
20. E gli arconti presero l’uomo e lo posero nel paradiso dicendogli che poteva mangiare liberamente. Il loro cibo è amaro; la loro bellezza è corrotta. Il loro cibo è menzogna; i loro alberi sono l’empietà. Il loro frutto ê veleno. La loro promessa è la morte. Essi misero l’albero della vita nel mezzo del paradiso. Ma Io, t’insegnerò il segreto della loro vita: Escogitarono tutti insieme un piano sullo spirito artificiale. La sua radice è amara. I suoi rami sono morti. La sua ombra è l’odio. Le sue foglie sono l’inganno. Il nettare della malvagità è nei suoi fiori. Il suo frutto è la morte. Il suo seme è il desiderio. Fiorisce nel buio. Coloro che mangiano da esso sono abitanti dell’Ade. L’oscurità è il loro luogo di riposo. Per quanto riguarda l’albero chiamato “La Conoscenza del Bene e Male”, è l’Epinoia della luce. Essi gli comandarono di non mangiare da esso, ma standogli davanti, in piedi e ben nascosto da esso, per paura che avrebbe potuto guardare in alto verso la pienezza e conoscere la nudità della sua indecenza. Tuttavia, indussi loro di farglielo mangiare. Chiesi al Salvatore, “Signore, non fu il serpente che provocò Adamo a mangiare?” Lui sorrise e rispose: “Il serpente provocò loro di farglielo mangiare per produrre la malvagità dal desiderio di riprodursi e che avrebbero reso Adamo utile per se stesso”. E Il Capo degli Arconti Yaldabaoth sapeva quanto, perché la luce-colma di Epinoia all’interno di Adamo rese la sua abilità mentale più grande di se stesso, Adamo era stato disobbediente.
 
21. E al fine di recuperare il potere che aveva messo in Adamo, Yaldabaoth gli fece dimenticare completamente tutto. Chiesi al Salvatore, “Che cosa vuol dire ‘dimenticare completamente tutto?” Egli rispose, “Non ê ciò che Mosê scrisse nel suo primo libro: ‘Fece cadere Adamo in un sonno profondo’, piuttosto, velò le percezioni di Adamo facendolo diventare inconscio. Poiché lui (Yaldabaoth) disse mediante il suo profeta: ‘Io renderò le loro menti così ottuse da non vedere o capire’. La luce-colma di Epinoia era nascosta nel profondo di Adamo. Il Capo Arconte cercò di allontanarla dalla sua gabbia toracica, ma l’Epinoia non può essere catturata. Sebbene l’oscurità la perseguitasse, essa non riuscì a catturarla.E il Capo Arconte rimosse una parte del suo Potere da Adamo fino a creare una persona con la forma di una donna modellata dalla luce-colma di Epinoia che era stata manifestata a lui. Egli pose il Potere rimosso dall’uomo nella donna. Non accadde così come Mosè disse “Egli prese una costola e fece la donna”. Adamo vide la donna in piedi accanto a lui. La luce-colma di Epinoia apparve immediatamente verso Lui. Lei sollevò il velo che aveva annebbiato la sua mente. Smaltì la sbornia dall’oscura ubriachezza e riconobbe la sua controparte. Egli disse: “Questa è ossa dalle mie ossa, carne della mia carne “. A causa di ciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre. Si unirà alla donna e diventeranno una sola carne. Per loro sarà inviato l’aiutante a lui. Da fuori, Sophia nostra sorella, venne giù scendendo innocentemente in modo da recuperare ciò che aveva perduto. Pertanto lei fu chiamata la Vita (Zoe). La Madre dei Viventi. L’unica dalla Provvidenza dell’Autorità del Cielo. Con la sua assistenza le persone possono raggiungere la perfetta conoscenza. Apparve come un’aquila appollaiata sull’Albero della Conoscenza! Che è l’Epinoia dalla pura Provvidenza della Luce al fine di insegnare loro e sollevarli dalle profondità del sonno. Però loro due erano calati e consapevoli della loro nudità. L’Epinoia apparve come un essere pieno di luce. Ella illuminò le loro menti.
 
22. Ma quando Yaldabaoth scoprì che si erano allontanati da lui, maledisse la sua la terra. Lui trovò la donna che stava preparando se stessa per il suo uomo. Conferì la donna, in modo che l’uomo possa essere il suo pa-drone, perché non conosceva il segreto della strategia divina. L’uomo e la donna erano troppo terrorizzati per rinnegare Yaldabaoth, che dimostrò la sua ignoranza per i suoi angeli e gettò entrambi dal paradiso vestendoli nella pesantezza dell’oscurità. Il Capo Arconte vide la giovane donna che era in piedi accanto ad Adamo. Si rese conto che la luce-colma di Epinoia della vita era dentro di lei. Yaldabaoth divenne del tutto ignorante. Quando la Provvidenza di tutti vide cosa stava per accadere inviò dei collaboratori per togliere la Vita Divina da Eva. Yaldabaoth violentò Eva. Lei partorì due figli. Elohim fu il nome del primo e Yahweh fu il nome del secondo. Elohim ha il volto di un orso e Yahweh ha il volto di un gatto. Uno è giusto e un’altro non lo è. Yahweh è giusto; Elohim non lo è. Yahweh avrebbe comandato il fuoco e il vento; Elohim avrebbe comandato l’acqua e la terra. Yaldabaoth ingannevolmente nominò i due Caino e Abele. Da allora a oggi il rapporto sessuale ha persistito grazie al Capo Sovrano mettendo il desiderio della riproduzione nella donna che accompagnava Adamo. Mediante il rapporto sessuale il Sovrano causò la riproduzione di nuovi corpi umani e soffiava il suo spirito artificiale in ciascuno di essi. Yaldabaoth impiantò nei due un’autorità sopra gli elementi naturali in modo che possano dominare sulla tomba. In seguito Adamo ebbe rapporti sessuali con l’immagine di sua conoscenza (prognosi). Generò un figlio, rassomigliante il Figlio dell’Uomo e lo chiamò Seth, plasmandolo sulla corsa celeste nei regni superiori. Allo stesso modo la madre mandò il suo spirito. L’immagine di se stessa, un modello completo del regno superiore, al fine di preparare un posto per la discesa dei regni. Il Capo Arconte, però, costringe tutt’ora gli esseri umani a bere dalle acque della dimenticanza in modo che non possano sapere il loro vero luogo di origine. I figli (di Seth) sono rimasti in queste condizioni affinché scenda lo Spirito dai regni sacri. Lo Spirito può risorgere i figli, curarli da tutti i difetti e ristabilire così la santità completa alla pienezza di Dio.
 
23. Chiesi al Salvatore, “Signore, sarà ogni anima salvata e ammessa nella pura luce?” Rispose, “Mi stai chiedendo una questione importante, questo sarà impossibile rispondere per chi non ê un membro della razza indifferente. Sono le persone sulle quali lo Spirito della Vita discenderà e la potenza consentirà loro di essere salvati e diventare perfetti e degni della grandezza. Loro espellono il male da se stessi e non importandogli nulla della malvagità, volendo solo ciò che non è corrotto. Così si otterrà la libertà dalla rabbia, invidia, gelosia, desiderio, o smania. Il corpo fisico incide negativamente in loro. Essi lo indossano poiché attendono con ansia il momento in cui s’incontreranno con coloro che lo rimuoveranno. Queste persone meritano un’incrollabile vita eterna. Loro sopportano ogni cosa, a tutto quello che accade gli in modo che possano meritare il bene e la vita eterna.” Allora gli chiesi, “Signore, per quanto riguarda le anime che non hanno fatto queste cose, anche se il potente Spirito della Vita è disceso su di loro?”. Egli rispose, “Se lo Spirito discende nelle persone essi saranno trasformati e salvati. La potenza discende su tutti e, senza di essa, nessuno può ancora resistere. Dopo la loro nascita, se lo Spirito della Vita aumenta in loro, il potere viene a loro e le loro anime vengono rafforzate. Nulla quindi può lasciare a loro lo smarrimento nella malvagità. Ma se lo spirito artificiale entra nelle persone, allora li conduce fuori strada”. Poi gli chiesi, “Signore, quando le anime escono dalla carne dove vanno?” Egli rispose, sorridendo, “Se l’anima è forte, ha più potere di quanto non abbia lo spirito artificiale e così fugge dalla sua malvagità. Con l’aiuto dell’Incorruttibile Uno tale anima viene salvata e raggiunge il riposo eterno”.  Successivamente gli chiesi, “Signore, in quanto le anime delle persone che non sanno la cui gente dove si trovano? Dove vanno?” Egli rispose, “In queste persone lo spirito artificiale si è sviluppato fortemente andando così fuori strada. La loro anima viene oppressa, presentata alla malvagità, e gettata nell’oblio(dimenticanza). Quando esce dal corpo, tale anima viene resa alle potenze create dai governanti, legata nelle catene, e gettata nella prigione. Gira e intorno ad essa va fino a quando non riesce a liberarsi dall’oblio attraverso la conoscenza. E così, alla fine, diventa perfetta e viene salvata.” Quindi gli chiesi, “Signore, come fa l’anima a ridursi in modo tale da essere in grado di entrare in sua madre o un in uomo? Fu felice della mia richiesta e disse, “Tu sei veramente benedetto perché hai compreso. L’anima deve essere guidata da un altro cioè lo Spirito della Vita. Essa sarà salvata mediante tale mezzo e di conseguenza non sarà necessario entrare in un nuovo corpo.” Ed io dissi, “Signore, cosa succede alle anime delle persone che hanno raggiunto la vera conoscenza, ma che si sono allontanate da essa?” Egli mi disse, “I Demoni della povertà li condurranno in un posto dove non c’è possibilità di pentimento. Vi resteranno fino al momento in cui coloro che bestemmiarono contro lo spirito saranno torturate e sottoposte a punizioni eterne.”
 
24. Io chiesi, “Signore, da dove venne lo spirito artificiale?” Egli mi rispose, “Il Padre-Madre è misericordioso, uno Spirito Santo che simpatizza con noi. Tramite l’Epinoia della Provvidenza della Luce, che esalta i figli della razza perfetta facendo sorgere il loro pensiero, loro luce eterna. Il Capo Arconte, quando apprese che essi sono stati elevati sopra di lui e che la loro capacità mentale superava la sua, voleva porre fine al loro pensiero, ma lui non conosce il livello della loro superiorità mentale e quindi non può fermarli. Egli realizzò un piano con i suoi demoni, che sono le sue potenze, ciascuno di loro fornicava con la Sapienza (Sophia) e resero il destino come ultima varietà di reclusione. Il destino cambia imprevedibilmente di diversi tipi come i demoni sono di diversi tipi. Il destino è difficile. Il destino è più forte degli dei, delle autorità, dei demoni, delle generazioni di persone che sono coinvolte in esso. Fuori dal destino emerse: Peccato, violenza, bestemmia, oblio, l’ignoranza, pesanti comandamenti, pesanti peccati, la terribile paura. In questo modo tutta la creazione divenne cieca, soprattutto ignara di Dio. A causa della detenzione nella dimenticanza, essi sono inconsapevoli dei loro peccati, sono vincolati in periodi e stagioni dal fato che è Signore di tutto. Yaldabaoth alla fine arrivò a rimpiangere tutto quello aveva creato. Egli decise di causare una grande inondazione, al momento della creazione, sul genere umano. Ma la grande luce della Provvidenza avvertì Noè. Egli predicò a tutti i figli, ai figli degli uomini, ma essi come se fossero estranei a lui non lo ascoltarono. Non fu il modo che Mosè disse “si nascosero in un ‘arca”, piuttosto, si nascosero in un luogo speciale, non solo lui, ma anche molte altre persone di razza indifferente. Essi andarono a nascondersi in una nube di luce. Noè conosceva la sua autorità e quella dell’Essere di luce che li illuminava, anche se il Capo Sovrano versava l’oscurità su tutto il mondo. Il Capo Arconte e le sue potenze tramarono una strategia, di inviare i suoi demoni alle figlie dell’uomo e farci dei figli attraverso il loro godimento, ma essi fallirono.
 
25. Dopo il fallimento essi fecero un altro piano. Crearono uno spirito artificiale modellato sullo Spirito che discende. Così, impregnare le anime attraverso questo spirito, i demoni cambiarono aspetto apparendo come i mariti delle donne. Essi riempirono le donne con lo spirito dell’oscurità e malvagità. Essi hanno portato l’esistenza dell’oro e argento, del denaro e monete, del Ferro e altri metalli e tutte le cose di questo genere. E le persone che ne furono attratte, furono fuorviate nei problemi e furono notevolmente ingannate. E invecchiavano vivendo nessun piacere, e morirono senza trovare la verità, senza mai sapere il vero Dio. Questa è la strada che schiavizzo tutta la creazione, dalla fondazione del mondo fino ad ora Essi presero alcune donne e ci produssero dei figli fuori dalle tenebre, e chiusero i loro cuori e s’indurirono
nella durezza del loro spirito artificiale fino ai giorni nostri.
 
26. Io sono la Provvidenza di ogni cosa. Sono diventato come i miei figli dell’uomo. Io esistevo da prima. Ho camminato giù per ogni strada possibile. Io sono la ricchezza della luce. Io sono il ricordo di pienezza. Ho camminato nel luogo di massimo buio e in giù. Sono entrato nella parte centrale della prigione. Le fondamenta del caos tremarono. Mi sono nascosto a causa del loro male. Non mi hanno riconosciuto. Continuando scesi giù una seconda volta. Sono emerso tra quelli della luce, sono il ricordo della Provvidenza. Sono entrato al centro delle tenebre, la parte interna degli inferi, al fine di proseguire la mia missione. Le fondamenta del caos tremarono. Minacciando il crollo su tutti coloro che sono lì e distruggerli completamente. Sono salito di nuovo verso l’alto alle mie origini di luce in modo tale da non distruggerli ancora tutti. Scesi una terza volta. Io sono la luce. Io sono dimora nella luce. Io sono il ricordo della Provvidenza. Sono entrato nel mezzo delle tenebre. Sono giunto nella parte più profonda degli inferi. Ho lasciato Il mio volto luminoso pensando la fine del loro tempo. Sono entrato nella loro prigione. Il corpo è quella prigione. Gridai: “Chiunque ascolta, alzati dal sonno profondo!” E colui che stava dormendo si svegliò e pianse asciugandosi le lacrime amare dicendo: “Chi mi chiama?”, “Dov’è la mia speranza e da quanto mi trovo nelle profondità di questa prigione?” “Io sono la Provvidenza di pura luce”, risposi, “io sono il pensiero dello Spirito Vergine che sta innalzando te su di un posto onorato. Alzati! Ricordati ciò che hai udito. Ripercorri le tue radici fino a me. Il misericordioso. Guardia contro i demoni della povertà. Guardia contro i demoni del caos. Guardia contro tutti coloro che vi legano. Svegliati! Veglia! Sali fuori dal profondo degli inferi!
Io lo risuscitai Lo sigillai con la luce/acqua dei cinque sigilli. La morte non aveva alcun potere su di lui mai più.
 
27. Ascesi di nuovo al regno perfetto. Completai ogni cosa e voi l’avete udito. Ora ti ho detto tutto, così che tu possa scrivere tutto questo, e condividerlo con i tuoi compagni spiriti nascosti. Questo è il mistero della razza indifferente”. Il Salvatore mi ha dato tutto questo di lui, per scriverlo e mantenerlo con cura. Egli disse: “Chiunque scambierà ciò per un regalo, o per cibo, o per bere, o per l’abbigliamento, o per qualsiasi altra cosa del genere sarà maledetto”. Queste cose vennero a Giovanni in un mistero. Istantaneamente il Salvatore scomparve. Giovanni andò dai suoi condiscepoli e disse loro ciò che il Salvatore aveva detto a lui.
 
Gesù Cristo Amen.
L’Apocrifo di Giovanniultima modifica: 2016-02-05T09:59:57+01:00da mikeplato
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