L’ALCHIMIA SESSUALE

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di Elena Frasca Odorizzi

L’Alchimia Sessuale, il suo significato e i suoi rapporti con la Magia Sessuale “moderna”.

INTRODUZIONE

«Chi non considera che il significato esteriore isolando dall’insieme è un materialista, chi non considera che il significato interiore isolando dal resto, è un falso mistico: ma chi unisce i due significati è perfetto» Ahmad Al Alawi.

Non riuscirò certo ad essere perfetta, ma un faro che illumini la strada è sempre necessario per non perdersi in una riflessione sugli aspetti sessuali dell’alchimia e della magia. Un argomento non facile, sia per il soggetto in sé, sia per la comprensione di qualcosa visto dall’esterno, attraverso l’analisi di fonti e studi di altri. Tutto è nato dalla lettura di opere sulla Magia sessuale, che veniva equiparata all’Alchimia sessuale, mentre a mio parere si trattava piuttosto di testi riportanti un pensiero confuso, maschilista e culturalmente superato che poco c’entrava con l’Alchimia. Quando mi si è iniziato a chiedere cosa ne pensassi di questo o quel testo ho capito che non potevo dare un’opinione parziale in base a sensazioni personali, senza motivarla. Ho deciso allora di mettermi a studiare e confrontare i vari testi per individuarne origini, mentalità e funzionalità. Ne è venuto fuori che i testi hanno una base culturale molto più complessa di quello che immaginavo e di certo con questa breve ricerca non potrò essere esauriente quanto vorrebbe il mio sole in Vergine, in nona casa. Farò comunque del mio meglio per trattare un argomento così delicato che coinvolge semplici curiosi e scuole esoteriche tutt’ora operanti. Cercherò di farlo anche laddove non ne condividessi le idee di fondo, giacché un investigatore deve essere il più possibile obbiettivo e oggettivo, altrimenti è meglio che si dedichi ad altro. Mi riservo solo la possibilità di poter approfondire meglio in futuro l’argomento, soprattutto se nel frattempo avrò avuto modo di consultare altre fonti e parlare con nuove persone. Consiglio di disporsi alla lettura rilassandosi con l’ascolto di musica classica, magari con le Quattro Stagioni di Vivaldi, come sto facendo io mentre scrivo l’introduzione. Con me funziona.

Prima Parte
1. Introduzione
2. “Generalità”
3. Alchimia o Magia Sessuale?
4. I “famigerati” Testi
5. I termini della questione: una strada obbligata.
6. Sesso Sacro nella Bibbia
7. Gnosticismo antico e “nuovo”
8. L’Esoterismo cristiano neo gnostico: Sesso e castità, ritenzione del seme e generazione del corpo di luce.
9. Le origini ebraiche del sistema attraverso la visione dei Cabalisti e della Teurgia
10. La procreazione materiale, quella spirituale e l’apocalittica.
11. Le posizioni “migliori”

Seconda Parte
12. La questione della parità dei sessi nello gnosticismo antico e il maschilismo mascherato:
A) L’insegnamento segreto di Gesù, le Sette Discepole del Salvatore, la Maddalena, come Apostola degli apostoli e gnostico perfetto.
B) Maria Maddalena, la Prostituta e la Donna Nuda.
C) Il “Mistero” della Femmina trasformata in Maschio.
D) Il maschilismo dissimulato e la negazione della femminilità
13. La Visione Alchemica rispetto a quella cabalistico-gnostico-cristiana
14. L’Esoterismo Cristianesimo Neo Gnostico
A) Samael Aun Weor : il Matrimonio perfetto
B) L’Esoterismo Cristiano di Tommaso Palamidessi.

Terza Parte
– La Spermo-Gnosis e la Teurgia Sessuale
1. Magia Nera e Magia Sessuale.
2. Alchimia e Magia Nera
3. Scienze e Pseudoscienze: Le teorie “Spermoterapiche” di Lakhovsky
4. Il Corpo di Luce e il metodo “Kremmerz”
5. Alla ricerca dell’Immortalità: Avatarismo, Vampirismo e Necromagia
6. La Messa dello Spirito Santo e le Operazioni Teurgiche Sessuali
7. Poteri Solari, Siddhi, e “Supereroi”
8. Il Tantrismo Medievale e Il Mistero del Fiore d’Oro

Prima parte

“Generalità”
In generale si sente parlare di magia sessuale, chiamata anche magia rossa o dei desideri, mentre più raramente si trovano informazioni sull’alchimia sessuale. Nonostante i due termini siano usati in modo interscambiabile, della prima, l’opinione dei più, è che si tratti di magia nera, quindi di qualcosa di pericoloso e praticato da persone deviate e senza scrupoli per scopi puramente materiali o peccaminosi, della seconda si dice che serva all’evoluzione spirituale e vada praticata sotto stretto controllo, seguendo precise prescrizioni e tecniche, in modo che possa rientrare nelle pratiche della cosiddetta magia bianca. In realtà, anche così viene spesso rifiutata e ascritta nuovamente alla magia nera. All’alba del XXI secolo, il Sesso è dunque ancora considerato qualcosa di imbarazzante di cui parlare, in quanto trattasi di cosa “infida”, “sporca”, “peccaminosa”, “proibita”, “patologica”, “amorale”, in una sola parola “demoniaca”, utile solo a produrre perversioni e violenza e a tentare verso gli effimeri appagamenti della carne? In parte bisogna ammettere che è così, nonostante la Rivoluzione Sessuale [1], ma per fortuna basta recarsi in una qualsiasi libreria per essere informati che il Sesso è esattamente anche il suo opposto, ovvero un potere dirompente e rivoluzionario, completamente gratuito e alla portata di tutti, capace di smuovere energie e rendere l’individuo intellettualmente e spiritualmente libero, felice, allegro e appagato, quando viene ovviamente vissuto nel pieno rispetto reciproco. Esistono anche in questo caso due facce della stessa medaglia. Il Sesso non è un male di per sé, anzi, tutto sta nell’uso che se ne fa. Tutti sanno che non è mai lo strumento a essere dannoso, ma la mente di chi lo usa e il sesso è effettivamente uno strumento per produrre energia. Anzi mi verrebbe da dire che si tratta dell’unica altra fonte di energia veramente rinnovabile, inesauribile, pulita, alla portata di tutti, insieme alla luce solare. Il “colore” di questa energia, invece, siamo noi a definirlo, a seconda dei “colori” che abbiamo dentro, così alcuni useranno “davvero” il Sesso Sacro come sistema di trascendenza ed evoluzione morale, potenziando la loro energia vitale e spirituale, mentre altri ne faranno “davvero” uno strumento di sfruttamento, coercizione e violenza. Quando parlo di Sesso Sacro mi rendo conto che implicitamente io lo assimilo all’Amore, ai sentimenti, all’affettività vissuta attraverso i sensi, ma questo non potrà dirsi di tutti i testi di cui parlerò e quindi è bene specificarlo subito. Come distinguere una strada da un’altra non è nelle mie possibilità indicarlo, ma credo che la differenza sia determinata dal maggior o minore livello di ignoranza di coloro che dovrebbero trasmetterci le loro conoscenze e di noi che le accogliamo, quindi possiamo renderci contro delle differenze solamente vivendo, cioè attraverso l’esperienza personale e il confronto con l’esperienza altrui. Quando parlo di ignoranza intendo una minore esperienza emotiva e affettiva, quindi una ridotta capacità di trasmettere conoscenza spirituale, amore e saggezza. Al massimo si può dire che il confine tra l’abuso e l’uso dell’energia vitale si delinea nel momento in cui ci venga trasmessa o una mentalità che ci rende liberi e indipendenti, ma desiderosi di condivisione, oppure al contrario, si venga convinti che non sia necessario comprendere, ma solo obbedire: che non abbia senso cooperare, ma sia meglio dipendere da altri, divenendo sfruttatori a nostra volta [2]. A mio parere, un buon sistema di autovalutazione, potrebbe essere quello di vedere se l’ago della nostra bilancia interiore sia più spostato verso la Venere o verso il Marte, del famoso ed omonimo quadro dell’ermetista neoplatonico, Botticelli.

Alchimia o Magia Sessuale?
Se volessimo, in ogni caso, provare ad ipotizzare come dovrebbe essere l’Alchimia sessuale a livello ideale, cosa potremmo rispondere? Niente di più, niente di meno che si tratta di una tecnica. Una tecnica che trasforma le energie sessuali potenziando l’energia vitale e trasformando la sfera emotiva e spirituale. Un sistema per allontanare l’ignoranza in favore di una autocoscienza personale, ma anche collettiva, essendo la società nient’altro che l’insieme di questi stessi individui che credono nella fratellanza e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, senza distinzioni di sesso, razza, censo e credo. Qualsiasi altra forma di mescolamento e distillazione di energie mentali e spirituali che non comporti l’assoluta possibilità per tutti di ottenere gli stessi risultati non è più Alchimia. La filosofia dell’alchimia nasce come assolutamente cooperativa e paritaria, non comprenderlo e comportarsi diversamente è solo triste «imitazione dell’alchimia». Le differenze nascono a partire dagli obbiettivi che animano gli individui, ma non dal principio che anima l’Alchimia. Si può dunque intendere l’alchimia sessuale, sfrondata di connotazioni negative e intenzioni egoistiche, come uno dei campi di azione dell’alchimia spirituale. La parte sessuale serve a liberare e trasformare le energie sessuali in energie vitali, mentre la parte alchemica che si occupa della sfera delle trasformazioni emotive e psichiche più profonde ha il compito di distillarle e raffinarle, rendendole molto più potenti tramite l’autocoscienza. Tutti sanno che il sesso senza la partecipazione attiva e volontaria della mente e dell’anima, non è niente. Se non si prova nessuna emozione, nessuna sensazione di fusione e scambio che un’unione così intima può creare, il risultato finale sarà solo di svuotamento. Quando invece “materia e spirito” si percepiscono l’un l’altra e si fondono in una “cosa” sola producono un’energia che riempie e arricchisce maggiormente chi la “evoca” se viene incanalata verso la crescita interiore. Cercando di essere più chiari, la parte sessuale scopre e mette a nudo l’Io nella sua interezza indifferenziata. È l’abito mentale che cade, ma è responsabilità dell’Alchimia fare da Specchio a questa nudità interiore, per dare un senso a questa liberazione, facendo conoscere l’Io a se stesso. Nell’Alambicco chiuso “ermeticamente” il sottile si separa dallo spesso, finché il Tutto viene ricomposto uguale e mutato in un’unica sostanza, in un’unica immagine. Alchimia e Magia Sessualecoincidono quindi nell’unica definizione di Alchimia Sessuale e non possono e non devono venir separate, come la mente dal cuore, l’istinto dalla ragione. Per lo stesso motivo gli Esoteristi di altra tradizione, che si rifanno a termini alchemici, divenuti ormai parte del bagaglio culturale comune, sovrappongono e scambiano continuamente i due termini per rendere più chiaro e profondo il significato della loro “Magia Sessuale”. In questi casi sarebbe più corretto parlare di magia sessuale (di natura) alchimistica, di una specifica scuola esoterica, in altri casi ci si accorge che si parla effettivamente solo di magia sessuale.

I “famigerati” Testi
Mentre le tecniche dell’Alchimia Sessuale restano segrete, perché riguardano l’intimità interiore e l’esperienza personale incomunicabili a parole, quelle della magia sessuale più o meno alchimistica invadono le librerie. Numerose sono le reinterpretazioni di manuali sessuali orientali, portati in occidente per vie commerciali nel periodo coloniale, destinate non più ai bordelli, ai circoli privati o ai cenacoli occultistici, ma riadattati al benessere della coppia del XXI secolo. Sono testi più “profani”, forse, ma contenenti tutto quello che c’è da sapere su tecniche e posizioni per una migliore e più sana attività sessuale in chiave spirituale, a partire da titoli come Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in un modo libero e completo[1], a spiegazioni del Kama Sutra [2] da tenere sul comodino vicino al Tao del Sessocinese, e a Come fare l’amore tutta la notte [3]. Se dunque una neo disciplina come la Sessuologia fa passi da gigante, occupandosi della crescita psicofisica dell’individuo attraverso libri e corsi dedicati a come riequilibrare le energie sessuali e a come imparare a relazionarsi meglio con se stessi e con gli altri, sul versante dell’antica tradizione esoterica, niente di nuovo sotto al sole. Continuano a circolare molti testi desueti e maschilisti, (persino se scritti da donne), che invitano all’utilizzo sperimentale e acritico di tecniche parziali, totalmente decontestualizzate, che forse neanche gli Esoteristi di oggi prendono più alla lettera, sebbene si tratti di “briciole cadute dalle tasche” dei loro avi. Forse mi sbaglio, ma penso che il Sesso Sacro, nonostante la maggiore libertà sessuale, sia in realtà poco praticato come tecnica spirituale in ambito esoterico, a prescindere dalle ricerche “etnografiche” condotte in prima persona dall’antropologa Cecilia Gatto Trocchi [4], che appaiono effettivamente ridicole così come la sua autrice ha voluto presentarle. Coloro che utilizzano maggiormente la magia dei desideri, a parer mio, non sono gli Esoteristi, ma coloro che sono interessati al potere politico, economico e religioso, che ben sanno che chi padroneggia il proprio desiderio e conosce quello altrui, non solo non è più sotto l’influenza di nessuno (a parte il suo narcisismo), ma può dirigere e controllare i consensi e la direzione del mondo, o quantomeno del flusso di soldi nelle sue tasche. A questo proposito basta vedere il deragliamento verso forme estreme di Marketing social-politico e PNL applicati ai rapporti umani [5]. I testi che si prendono la pena di ricostruire la storia di queste idee, sono soprattutto cronologico-descrittivi, utilissimi per la ricostruzione temporale e per capire i legami e le reciproche influenze tra i maggiori rappresentanti delle scuole esoteriche del tempo, ma non sempre utili per capire l’origine culturale di queste stesse idee. Con tutta l’ammirazione per coloro che si sono dedicati ad un’opera coraggiosa come quella di rendere pubbliche le loro idee sul Sesso Sacro, molti di questi testi di fine ottocento, inizio novecento, letti nel XXI secolo, onestamente non possono dirsi immuni dal pregiudizio sociale, razziale, culturale, filosofico e sessuale, anche laddove cercassero di combatterlo. I numerosi paradigmi stratificatisi di epoca in epoca non reggono il confronto con la diversa coscienza dei tempi. Niente di strano, «siamo come nani sulle spalle dei giganti, sì che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non per l’acutezza della nostra vista, ma perché sostenuti e portati in alto dalla statura dei giganti [6]», ne consegue che dobbiamo proiettarci verso il futuro elaborando il passato in una continuità dinamica, ma critica. Farebbe quindi piacere poter leggere un maggiore numero di testi anche esoterici, posteriori agli anni 50, che prendendo origine dalla comprensione di quelli più antichi, mantenendo quanto vi è di corretto, ma senza temere di indicare anche quanto vi è di superato e perché. Se come immagino e spero i loro eredi, praticando, sono andati oltre questi limiti, la reinterpretazione della “dottrina” dove è? Forse semplicemente non ho cercato abbastanza, ma partendo dall’ipotesi che essa venga data solamente all’interno delle scuole iniziatiche, come è giusto che sia, non sarebbe corretto lasciare un’immagine meno confusa anche all’esterno? I testi circolano, e per fortuna questo non può essere impedito, ma ciò che si trova, anche se alla fine è sempre lo stesso principio visto da angolazioni diverse, avrebbe bisogno di un apparato critico scritto da quelle stesse persone che ne hanno conoscenza diretta. È solo un consiglio, ma quando una persona inesperta si avvina a scritti così decontestualizzati non può provare altro che un senso di confusione e perplessità se non riceve risposte soddisfacenti su: quali e quante Vie esoteriche abbiano effettivamente annoverato tra i loro rituali pratiche sessuali a scopo magico o trasmutatorio, perché lo hanno fatto, chi erano i “controversi” protagonisti della loro diffusione, verso quali finalità erano rivolte, quali sono le fonti antiche o orientali da cui sono state attinte, ma soprattutto quale era la mentalità e la cultura di chi le ha interpretate, che pregiudizi avevano, quali marchi di infamia hanno ricevuto, non ultima e meno importante la domanda su quale sia l’effettiva funzionalità di queste pratiche [7]. Da parte mia, non intendo occuparmi della storia del Sesso dalle origini ad ora, essendoci già sufficienti libri [8] che hanno contribuito a creare consapevolezza generalizzata che il sesso sacro è stato ed è utilizzato da tutte le civiltà del passato e del presente e lo sarà anche in futuro. Preferisco concentrare il mio interesse sul periodo “moderno”, non da un punto di vista storico, anche se mi devo appoggiare sulle cronologie, ma da un punto di vista interno alla mentalità della nostra cultura occidentale. Un’impresa molto meno disperata del cercare di comprendere i motivi e le pratiche della sessualità sacra degli antichi babilonesi, la cui dimensione spirituale è più difficilmente sondabile per noi di quella dei nostri trisnonni, con i quali condividiamo gli stessi paradigmi culturali che ancora convivono e influenzano la nostra epoca.

I termini della questione: una strada obbligata.
L’ottocento in piena rivoluzione sociale, culturale e industriale si trovò a piantare involontariamente anche i semi della futura rivoluzione sessuale. Probabilmente questa colse impreparati molti Esoteristi e ricercatori di inizio secolo che iniziarono ad accusare la religione cristiana di aver aperto le porte agli istinti più primitivi con i suoi metodi repressivi, senza contare che nel clero stesso vi era una assenza secolare di vera spiritualità. La loro contro proposta era quella di stabilire un nuovo ordine sociale e spirituale, anche attraverso una revisione del sesso in chiave sacra, per impedire che il mondo impazzisse del tutto [9]. Alcuni pensarono addirittura di indirizzare questa revisione verso l’avvento di un nuovo paganesimo, ma in entrambi i casi più che di un progetto di “rivoluzione culturale” su larga scala, è più realistico parlare di logica conseguenza dei tempi. La sopravvivenza di culti pagani ed eresie cristiano gnostiche, mescolate alla riscoperta filologica medievale e rinascimentale dei miti amorosi greci, unita alle scoperte antiquarie e archeologiche ottocentesche riguardanti la sessualità degli antichi [10], rivitalizzate infine dalla scoperta dei testi sacri orientali, non fecero altro che portare a saturazione una miscela esplosiva alimentata dall’alternarsi di momenti di repressione e curiosità per la sessualità in tutte le sue forme. Dagli amori degli dei a quelli dei grandi generali antichi, dall’omosessualità alla prostituzione sacra, dalle nozze sacre alle pratiche orgiastiche, dai falli esposti per indicare i lupanari al fallo di Dioniso portato in processione o tenuto velato e “dritto nella cesta” della Villa dei Misteri [11], pian piano ogni cosa tornò alla luce del sole e venne confrontato con ciò che proveniva dall’oriente. Il tutto venne filtrato dall’occhio di chi pur divenuto capace di criticare il creazionismo, (considerato fino ad allora unica spiegazione del mondo e delle sue leggi fisiche, morali e sociali), non voleva né poteva distaccarsi completamente e bruscamente da quello che comunque restava il collante della cultura europea. Si poteva contestare l’ordine sociale tra nobili e poveri, cancellare la monarchia francese, inaugurare la democrazia degli Stati Uniti d’America, mettere in discussione la veridicità della storia del mondo raccontata nella Bibbia, lottare contro l’interferenza religiosa della Chiesa nella libertà di pensiero, ma pochi dubitavano dell’esistenza di un Dio che osserva l’umanità, la giudica e dispone del suo futuro ultraterreno. Qualsiasi strada innovativa uno intraprendesse, questa veniva a scontrarsi inevitabilmente con la religione e come nel medioevo e nel rinascimento, anche nell’ottocento la rotta continuava ad essere tracciata: se si tentava una conciliazione tra religione misterica e sesso sacro si veniva tacciati di eresia, se invece ci si contrapponeva e “ribellava” ai dogmi cristiani l’accusa era ancora una volta di stregoneria e satanismo.

Sesso Sacro nella Bibbia
Esisteva un’idea di Sesso Sacro anche nel Cristianesimo delle origini, da prendere come modello, per l’esoterismo cristiano di fine ‘800, risvegliato dalle pratiche tantriche delle religioni indiane? Si, esisteva. Il più antico testo di erotismo sacro ebraico-cristiano, disponibile a tutti, è il Cantico di Cantici [1], che dai libri sapienziali è confluito nel Vecchio Testamentodella Bibbia. Spiegato dai commentatori come l’amore tra Dio e Gerusalemme, non risente degli effetti sessuofobici devastanti che la credenza in un peccato originale ha lasciato sulla successiva interpretazione teologica cattolica. Nella spiegazione di Guido Ceronetti, viene rivelata tutta la potenza dell’Amore Mistico e Sessuale del popolo ebraico, che sfugge in primis alla censura patriarcale del suo tempo coprendosi con strati e strati di metaforici veli, che il traduttore sapientemente risolleva:

«Mi abbeveri di baci la tua bocca, perché il tuo amore inebria più del vino [2].»; «Portami nella cantina. Piantami il tuo stendardo, amore. Con dolci d’uva e con mele sostentami risuscitami. Muoio d’amore [3].»; «Le tue labbra sono un filo scarlatto, desiderabile è la tua bocca […] Mi travolgi la mente, sorella mia e sposa. Mi travolgi la mente. Con un solo sguardo, con una sola collana del tuo collo. Meravigliose le tue carezze sorella mia e sposa. Più del vino meravigliose. E l’odore che emani supera ogni profumo. Favi colanti le tue labbra oh sposa. Miele e latte nella tua bocca. Come un Libano di aromi delle tue vesti l’odore. Tu sei l’Oasi sprangata, Sorella mia e sposa. La Sorgente Turata, la Fonte Sigillata. I tuoi scoli sono un Giardino Paradisiaco di melograni, di hennè di nardo di frutti preziosi. […] Entri il mio Amato nel suo giardino, per mangiare quel frutto prodigioso [4]»; «Nel mio giardino entravo, Sorella mia e sposa. E la mirra e ogni essenza ne rapivo, e tutto il favo del miele mangiavo e il vino e il latte bevevo. […] Io dormivo ma il cuore mio udiva, la voce del mio amico che bussava – Aprimi sorella mia. Amica mia, colomba mia, perfetta mia. La rugiada ha coperto la mia testa. La notte ha inumidito i miei capelli – Già mi sono svestita e mi rivesto? Mi sono lavati i piedi e torno a sporcarli? L’amato mio toglieva dal buco la sua mano e le me cavità muggivano per lui. Per aprire al mio amico io mi alzavo. Al suo richiamo la mia anima usciva e la mia mano mirra colava. Dalle mie dita la mirra fluiva sul chiavistello che impugnavo. Apro all’Amato mio. L’Amato mio era sparito [5].»; «Dove è andato il tuo Amato, O tra le donne la più bella? […] Il mio amato al suo paradiso, alle aiuole di balsamo è disceso. Bruca nell’oasi e coglie rose. Io del mio Amato e il mio Amato è mio. Bruca le rose [6].»; «La tua vulva è un curvo alambicco di odoroso liquore non è mai secca, una manata di grano in un roseto, ti giace in mezzo agli inguini. […] Amico mio vieni, usciamo per la campagna, passeremo la notte in mezzo agli orti. Là ti darò il mio latte. […] Tra i frutti acerbi e i maturi, dietro la porta, per te ho nascosto quanto c’è di più ricco Amato mio [7]»; «Ah fossi tu mio fratello, da mia madre allattato fossi tu stato. Trovandoti per strada ti bacerei. Potrei farlo senza vergogna. […] Col liquido odoroso e il lacrimare della mia melagrana t’irrorei. La tua sinistra sotto la mia testa e la tua destra mi abbracci [8].»… e Ceronetti, senza falsi pudori, ma con alte punte di “penetrazione erotico mistica”, superiori a qualsiasi testo di magia sessuale, spiega: «Nove sono le porte del corpo; questa, a cui Apollinaire scioglieva il suo hallèl, è la nona. La mano penzola dal buco della porta sprangata, la mano che sfiora la porta di corallo e si cambia nella mano che Gerusalemme ha (nefas) odorato, e appena la porta si apre si ritrae e sparisce per la porta chiusa facendo muggire il vuoto della carne, sono momenti di spasimi di un sogno. La visione erotica fa gocciolare la mirra, che è la quinah muliebre nella sua più pura manifestazione, e le dita calmano il fuoco che si è acceso nello stato di mezza veglia. Ma nel buco nessuno è entrato, dalla stanza nessuno è uscito. L’Anima amante di Dio si masturba in solitudine, sognando che l’amato è vicino. Si alza e va ad aprire, l’Amato è sparito, la strada è deserta. […] A volte invece, fu la ferita. La mano dello Sposo che entra in sogno per la porta chiusa e lascia vuote di sé le cavità occulte è atteso, si cambia in un dardo tutto d’oro che ha sulla punta un fuoco, e si immerge nel cuore più volte, perforandolo da parte a parte, tocca tutti i visceri e uscendo per immergersi di nuovo sembra portarli via tutti dentro l’incendio di quella punta, mentre il corpo svuotato e dolorante si riempie di una pace d’amore inesplicato e infinito [9]. […] Il dardo cherubinico si è immerso ripetutamente in quello spirituale bersaglio cuore, come la spada dell’esecutore mosaico negli inguini della moabita agli Shittim. Quel buco è uno spioncino: chi applica gli occhi può vedere un paesaggio bruciato che esala deliziosamente, come una incredibile fioritura. Divini amoris cuspide. In Vulnus icta concides. […] L’esegesi erotica del Cantico, aiuta a capire anche questo foramen d’amore di una sapiente e fatata monaca, figlia del Carmelo, senza esserlo di Gerusalemme, discesa da ebrei convertiti [Ceronetti si riferisce a Santa Teresa ed alla celebre statua del Bernini che la ritrae, trafitta dal dardo dell’amore divino, in un’estasi erotico mistica senza precedenti nell’arte cristiana]. Come la figura della porta rimanda ad altre porte, a infinite porte, il buco del sogno del Cantico rimanda ad altri buchi, di ferita celeste e di apertura su realtà indicibili [10]. […] Nell’alchimia del Cantico [il vino profumato] è la regina delle essenze, nel magnetismo universale un magnete nel quale la Sofia divina ha messo una grandissima forza di attirare le anime e i corpi […]. Il Cantico per condurre all’anima, ha scelto l’organo che ha più somiglianza con la porta e la stanza vuota, la strada disabitata dove l’anima insegue l’anima attraverso l’estasi, il tormento e la sguaiatezza [11]. […] Traduco mi stravolgi la mente, stravolgimento che per un antico, semita o greco, non ha niente di negativo, perché lo stravolgimento mentale è la condizione del passaggio ad un ordine superiore [12]. […] Il mio nardo manda il suo odore (1,12) e Le mandragore mandano odore (7,14) sono sfingi gemelle della gnosi erotica roride di enigma. Non c’è nessuno dubbio sull’esclusione di allusioni agresti quando un testo parla di mandragore. Quelle che si disputano Lea e Rachele sono molto vicine alla mano di Giacobbe, ne rappresentano la forza e il potere. La mandragora somiglia alla mano, bere il suo succo equivale a un’impregnazione spermatica. […] La pregnanza simbolica è resa trasparentemente dall’identità di radice semitica (d-d) tra Mandragore, Mammelle, Carezze, e Godimento Amoroso, meraviglioso cerchio in cui anche il nome del re profeta David è compreso. La stessa radice stringe anche vaso (dud) e mano (iad). Qui c’è ambiguità: le mandragore indicano la mano e quel che della mano non deve essere deviato dalla porta, altrimenti come Onan si muore […] tra il loro odore e quello de nardo c’è simpatia e corrispondenza – ma in quanto, anche, carezze amorose mandano odore, sono atti carichi di emanazioni del profondo, hanno il potere di aprire tutte le cose, antiche e nuove. […] Nardo e Mandragore sono la nudità come energia attiva, la forza afrodisiaca del corpo, il cui fine non è la semplice cattura dei sensi.[…] Le mandragore (carezze, mammelle, godimento), attirano nella stanza vuota, dove si celebra il triplice mistero della conoscenza erotica, psichica e spirituale [13]. […] Manca il Male nel Cantico … il Male come […] demiurgo oscuro, contrario, contesa, pericolo, mescolanza, perdizione, avversario, tenebra, morte. […]. Il male è assente, perché è assente il Dio che lo crea per misurarsi con lui e vincerlo. […] Chi è giustamente stanco del troppo Dio che è in Giacobbe, nel levitico respira. […] Nel cantico la polvere di un sogno femminile sta al posto di Dio. E’ questo che attira [14]. Nelle tue stanze fammi entrare o re Dove godremo e avremo gioia insieme. Si aprono anche per l’amata, le stanze vuote, le cantine, i cunicoli del sogno della via erotica come via gnostica […] Amata è Amato, Amato è Amata, senza asservimento a una condizione sessuale che appena oltre il velo non ha più senso. Ma la lettura del testo, fatalmente, cambia secondo il leggente. […] Tutta la visione del Cantico è smisuratamente passionale. La visione intellettuale è il proprio di una lettura maschile […] Non essere più né uomo né donna, pensare androginamente, dà l’intelligenza perfetta di tutte le figure[…] [15]».

Teniamo tutto questo a mente, perché lo ritroveremo spesso “fatalmente cambiato”.

Gnosticismo antico e “nuovo”
L’altro testo più antico arrivatoci, che ci palesa la dottrina cristiana, ma gnostica del Vescovo Valentino è invece il Vangelo gnostico di Filippo dove si fa continuamente riferimento al matrimonio sacro. Prima della sua riscoperta nel 1945, a Nag Hammadi, non è detto che frammenti di questo testo o della dottrina in sé non circolassero segretamente o semplicemente da “bocca a orecchio”. Le stesse accuse di “uso del sesso” furono, infatti, attribuite in epoca medioevale alle comunità cristiane catare, albigesi e templari, di chiaro orientamento gnostico manicheo [16], anche se contemporaneamente erano circondate da un’aura di “purezza” e “castità”, al punto che diventa difficile distinguere tra la diffamazione e qualche forma di reminiscenza di ierogamia più antica. Altra storia se ci si addentra nei movimento neo gnostici di fine secolo, perché qui l’uso del sesso è certo e documentato dai testi. Nel XIX secolo, soprattutto in Francia, si svilupparono, le cosiddette “chiese cristiane neo-gnostiche”. Una branca di questo movimento era rappresentata dalla Ecclesia Gnostica Catholica di Theodor Reuss (1855 – 1923), il quale appartenendo a svariati ordini esoterici mescolava elementi di magia cerimoniale,tantrismo, occultismo, rosacrocianesimo, massoneria e teosofia. Le sue informazioni derivavano evidentemente da contatti e fonti ancora posteriori se pensiamo a Cagliostro (1743 – 1795) e a Eliphas Lévi (1810 – 1875) che ispira Oswald Wirth (1860–1943) a ideare per il suo celebre mazzo di tarocchi l’Arcano del Diavolo con chiaro carattere sessuale ed alchemico, ma dato che oltre un certo punto si corre il rischio di perdere il filo della matassa è meglio concentrarsi su quello di cui si ha testimonianza. Diciamo quindi che dall’opera di sperimentazione e divulgazione di Reuss discesero da un lato forme di magia sessuale cristiana ad indirizzo gnostico, mentre dall’altro lato emerse una corrente che potremmo considerare come il suo pensiero “avversario”, ovvero una forma di magia sessuale che nasce gnostica, ma diventa sempre più pagana e che in parte viene tacciata, a torto, di satanismo [17], mentre per il resto si attribuisce orgogliosamente da sola questa denominazione. Vediamo prima di tutto l’esoterismo cristiano.

L’Esoterismo “cristiano” [1] neo gnostico: Sesso e castità, ritenzione del seme e generazione del corpo di luce.
Tutte queste cose apparentemente opposte sono conciliate dalla magia sessuale di matrice cristiano – gnostica, forse perché come recita un vecchio proverbio, «di necessità, virtù!». Chi vuole seguire la via della castità e della continenza, in base al proprio credo religioso, lo fa, ma tutti gli altri che non ci riescono e rischiano di sentirsi ingiustamente come degli immondi peccatori incontinenti cosa devono fare? Semplicemente si rivolgono al cristianesimo esoterico. Sia chiaro, che questo aspetto non è riconosciuto dall’ecclesia ortodossa che invece di comprendere le necessità umane sta chiusa in se stessa, generando mostri, ovvero genealogie di Papi e cardinali sesso-dipendenti, inquisitori dediti alla violenza sessuale, notizie quotidiane di cause aperte contro centinaia e centinaia di preti pedofili sparsi nel mondo. Il cristianesimo esoterico, non sembra essere altro che una forma di mistica cristiana che cerca di recuperare quella ormai perduta con il cristianesimo delle origini. Si rivolge in realtà a persone veramente religiose che vogliano praticare una sorta di matrimonio perfetto tra coniugi, i quali non volendo né procreare dopo 10 figli, né mettersi il preservativo, (simbolo ai loro occhi di desiderio puramente sessuale), né praticare l’autoerotismo, né votarsi alla castità, che li renderebbe più deboli verso i desideri fisici e li allontanerebbe affettivamente, possono trovano un perfetto compromesso nel potersi amare corpo e anima, attraverso il sesso, come momento trascendentale di unione mistica, per mezzo della tecnica della ritenzione del seme e il riassorbimento degli umori femminili. In questo atto di amore, possono sentire di entrare in contatto con il divino, purificando ed elevando attraverso il loro amore spirituale, anche il loro amore fisico, trasmutando il tutto in qualcosa che trascende il semplice amplesso biologico.

Le origini ebraiche del sistema attraverso la visione dei Cabalisti e della Teurgia
In Cabala ed erotismo [2] leggiamo:

«“Sia l’uomo che la donna sono meritevoli della presenza divina, (la Shekhinah) dimora tra loro, altrimenti un fuoco li consumerà”. […] l’atto di unione tra l’uomo e la donna, quando compiuto secondo il rituale ebraico, […] è caricato di un significato teurgico. […] l’unione sessuale perfetta influenza realmente la presenza divina, determinandola presso la coppia meritevole […] Abraham Abulafia, Isaac d’Acco, o qualunque altro cabalista […] erano verosimilmente sposati o , per lo meno, contemplavano come legittime le relazioni sessuali da un punto di vista propriamente religioso [3].».

I mistici cabalisti parlano quindi della necessità dell’attività sessuale, che non deve essere repressa, altrimenti potrebbe generare degli “eccessi”, ma neanche deve essere confusa con il perdersi nei piaceri della carne allontanandosi da Dio. La Cabala, la disciplina esoterica degli ebrei, (non riconosciuta dalla religione ebraica), ammette sulla base di testimonianze fondate sui sacri testi, l’importanza del sesso nella coppia come qualcosa di sacro, intimamente legato a Dio. L’autore in questo è preciso, più di qualsiasi altro: l’unione sessuale dove regna la presenza divina è carica non di magia , ma di “significato teurgico”. Il termine Magia è difatti solo un contenitore, che secondo la concezione antica ha in sé la possibilità sia del bene che del male sotto forma di Teurgia e Goetia. In questo caso il termine Teurgia appare un po’ fuori contesto [4], visto che questa obbliga gli dei a manifestarsi, ma rende comunque perfettamente chiara l’intenzione dell’autore di descrivere l’unione tra i coniugi come “momento” in cui la divinità scende in loro. Etimologicamente Teurgia significa “operazione divina”: da theos (dio) ed ergon (opera), « è una ieratikè pragmateia, (attività sacra) il contrario della anosiourghia (empietà). […] Giambico, il cui filoteurgismo deriva direttamente […] dagli Oracoli Caldaici, intendeva la teurgia «come “la “sapienza” e “l’arte” della magia utilizzata per finalità di carattere mistico religioso” e “il complesso di operazioni finalizzate a stabilire un diretto contatto con la realtà Divina” [5]». Michele Psello che tradusse gli Oracoli nell’XI secolo a Bisanzio, interpretando la cosa in ottica cristiana chiarì che «stando agli Oracoli, il “fiore dell’intelletto [6]” è di per sé impotente a condurre l’uomo sino a cogliere pienamente il divino; il rito teurgico resta dunque indispensabile e, a volte implica la costrizione degli dei […] Esso differisce dagli oracoli ufficiali per ciò che concerne l’ingresso della divinità nella persona poiché si credeva che la divinità vi penetrasse “non per spontaneo atto di grazia”, ma rispondendo alla chiamata dell’operatore […] o addirittura subendone la costrizione. Inoltre l’arte teurgica si distingue dalla comune magia per il fatto di essere sempre usata con scopi mistico-religiosi. [7] » Da qualsiasi parte si guardi la cosa, appare chiaro che la divinità e con essa l’illuminazione o la benedizione scendono solo per permetterci un’ascesa, che viene accolta solo da coloro che si rendono recettivi a farsi possedere da qualcosa al di fuori della sfera “profana” o che riescono a trovare anche nel quotidiano la bellezza ispiratrice ed elevatrice del trascendente. L’unione con il divino si esprime in modo naturale con la metafora sessuale e riguarda una forma di magia “divina”, per questo motivo può essere vissuta dall’anima non solo intellettualmente, ma anche attraverso la carne, poichè “la bellezza, come il peccato sta nell’occhio di chi guarda”:

« […] l’universe cose sono conservate […] e vengono congiunte alle cause per mezzo della follia d’amore; altre per mezzo della filosofia; altre ancora per mezzo di una potenza teurgica la quale è superiore a ogni umana sapienza. Essa raduna insieme le caratteristiche felici della profezia, le potenze purificatrici dell’arte purificatrice e iniziatrice e tutte insomma le operazioni di un invasamento che tutti ci prende e proviene da Dio [8].»

NOTE
[1] Metto cristiana tra virgolette per lasciare ampio margine di significato a questa parola, poiché si tratta di un concetto aperto e non chiuso su un’unica strada chiamata cattolicesimo, esistono numerose altre chiese cristiane nel mondo a partire da quelle d’oriente, a quelle protestanti fino ad una miriade di “piccole chiese” al confine tra religione ed esoterismo.
[2] MOSHEL IDEL, Cabala ed Erotismo. Metafore e Pratiche sessuali nella Kabbalah, Collana i Cabri, Milano, Mimesis, 1996
[3] Ivi, p. 16
[4] Appare per la prima volta come neologismo negli Oracoli Caldaici, e definisce il tipo di magia neoplatonica praticata da Giamblico. Vedi: MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, con appendici su Proco e Michele Italo acura di Silvia Lanzi, Milano, Edizioni Mimesis, Collana I Cabri, 2000, p. 38 – 41.
[5] Al contrario la Goetia (Goezia) riguarda l’evocazione dei “demoni”.
[6] «“fiore dell’intelletto” (nooù ànthos) ossia la facoltà sovrarazionale che consente di unirsi all’Uno “attraverso una riduzione a zero delle facoltà conoscitive che […] consente di attivare una facoltà conoscitiva assolutamente recettiva, il vuoto intuire dell’estasi” mediante il quale è possibile entrare in contatto con il Principio di tutte le cose. Il “fiore” viene identificato da Psello con una precipua proprietà dell’intelletto, dotata di virtù intuitiva ( e perciò capace di ascendere e conoscere l’assolutamente Uno), e definito “la più sublime potenza dell’anima” » Ivi, p. 35 – 36
[7] Ivi, pp. 35 – 36.
[8] da: La Teologia Platonica, a c. di E. Turolla, Bari 1957, I, 26, p. 105 , citata in MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, pp. 35 – 36

La procreazione materiale, quella spirituale e l’apocalittica.
Nella mistica ebraica la procreazione è il fine dell’unione mistica, quindi non vi dovrebbe essere sesso senza generazione, da qui la “maledizione”, verso chi si comporta come Onan, da cui nasce la famosa leggenda sui rapporti tra la masturbazione e il restare ciechi…:

«“Se il tuo seme è dopo di te, la Shekinah risiede (in giù), se non vi è seme dopo di te, su cosa dimorerà la Shekhinah, sugli alberi e sulle pietre?”.

La procreazione è indispensabile per la realizzazione dello stato ideale della Shekhinah: non solo essa è presente durante l’unione tra la sposa e lo sposo, ma grazie alla natura produttiva di questo atto, essa continua a dimorare quaggiù [1].» Questo appare piuttosto naturale per un popolo, che ha saputo trasformare in un maggior attaccamento alla vita, il suo essere stato violentemente perseguitato, ma sia ebrei che cristiani condividono anche una concezione “apocalittica” riguardo la concezione della via in su e la via in giù [2].

«Messianesimo e Escatologia presentavano un complesso di sfaccettature in cui si riconoscevano le aspettative di tutti. La voce dei profeti era ormai cessata e relegata ai margini. […] In parte collaterale a questi movimenti, in parte sotto la spinta di un dualismo cosmico di origine iraniana o per un semplice dualismo etico, sorse e si ingigantì in movimento, che molto più tardi, la lingua greca chiamerà “apocalittico”. Suo scopo, in tanta confusione, era indirizzare l’attenzione alla scoperta del passato e del presente per giungere ad afferrare il senso di tutta la storia come una unità, alla quale Dio ha stabilito un termine che segnerà il trionfo completo e definitivo dei giusti per i quali avrà luogo l’inizio di una nuova epoca senza storia: sarà l’epoca della salvezza, della felicità e della libertà – naturalmente in un mondo rinnovato, dopo la radicale eliminazione di tutti i malvagi, alla fine di grandi conflitti e dopo uno straordinario intervento risolutivo della divinità. […] Tutti allora avrebbero constatato la fedeltà del Dio dell’alleanza a tante promesse fatte ai giusti, poiché dopo la terribile lotta cosmica tra giusti e malvagi, avrebbe avuto inizio il regno di Dio su questa terra.»

Tra il III e il I secolo a. C. gli Ebrei, ritenevano che il conflitto risolutore fosse prossimo. Con una calcolata crudeltà, senza precedenti, Cartagine e Corinto erano state letteralmente cancellate dalla faccia della terra insieme ai loro abitanti. La situazione storica era diventata drammatica, per tutti quei popoli che si trovavano stritolati tra il martello e l’incudine, ovvero tra l’espansione sanguinaria dell’Impero Romano e l’opposizione dei regni dei Diadochi che per resistere fagocitavano ogni cosa [3]. La speranza in un Salvatore, ma soprattutto in una Palingenesi, che avrebbe portato alla risurrezione dei giusti, (morti prima della grande battaglia finale del bene contro il male), non poteva che trovare ampia diffusione presso gli israeliani, influenzati dalle concezioni iraniche delMazdeismo Iranico, accolte anche dalla filosofia greca [4]. Con l’inizio del I secolo d.C., si fece però strada una nuova forma di Apocalittica, quella Cristiana, che poneva al centro della sua predicazione la necessità di dimostrare di essere “tra i giusti”:

«L’ambiente della predicazione di Gesù era indubbiamente saturo di apocalittica, ma le parole che portano il suo timbro autentico e vertono direttamente sull’argomento sono sempre di netto rifiuto: egli non volle mai porsi su questa strada; al contrario, assegnò agli apostoli il compito di predicare sino ai confini del mondo […] La letteratura cristiana, in epoca relativamente recente (prima metà del II secolo d. C. ) nella più antica Apocalisse di Pietro non accoglie più eventi cosmici o socio – politici (guerre, terremoti, sconvolgimenti terrestri e celesti, ecc. ) ma rivolge tutta la sua attenzione all’arrivo di Cristo per il giudizio finale e riserva il più grande spazio a un nuovo aspetto dell’apocalittica: la descrizione delle condizioni in cui nell’aldilà si troveranno, dopo la condanna, i malvagi. […] non più il giudizio in relazione a un popolo, ma a tutti i popoli, non più retribuzioni quaggiù, ma nell’aldilà, non più l’importanza di una fede piuttosto di un’altra; l’attenzione è rivolta alla condotta sociale e in particolare all’amore […]» [5]

Se da una parte l’unione sessuale tra la sposa e lo sposo serve quindi per la generazione umana, benedetta dallo spirito divino, dall’altra può servire a generare un miglioramento spirituale in attesa del giudizio universale: momento che preoccupa tutti i cristiani. Ecco allora che l’esoterismo cristiano del XIX secolo, desideroso anch’esso di rigenerazione e ritorno al divino, accoglie in sé la filosofia Tantrica che vede «la relazione sessuale infeconda al servizio della coscienza mistica [6]». Del simbolismo verticale dei due aspetti della kabbalah, gli gnostici delle origini scartano quello teosofico che «si riferisce alla manifestazione divina come ad una compagna » e mostra i cabalisti «come coloro che realizzano il ruolo maschile nel loro rapporto con il divino [7]», si tengono solo quello estatico, che «rappresenta il mistico o le sue facoltà spirituali come femminili, allorché le potenze superiori, all’occorrenza l’Intelletto Attivo o Dio stesso, sono contemplati come maschili [8]». In sostanza i due coniugi possono raggiungere parimenti, ognuno per sé ma insieme, un livello superiore di coscienza, accogliendo le energie divine e proiettando le loro rinnovate energie spirituali e vitali nella costruzione di un corpo di gloria, un corpo di luce attraverso il quale l’umanità meritevole dovrebbe risorgere all’avvento del giudizio finale preannunciato dalla rivelazione (apocalisse) di Giovanni, «di inequivocabile intonazione gnostica [9]» e accettata nel canone degli scritti biblici sacri, solo intorno al V secolo d. C. [10]. Esistono però più abiti, come si legge nel testo della Pistis Sophia. Idea che per chissà quali vie [11], deve aver portato la Scuola Teosofica a postulare i corpi e i piani sottili (strati dell’aura, doppio eterico, corpo astrale, piano mentale, ecc.) mescolando alle concezioni gnostiche e cabalistiche, la filosofia energetica orientale del Prana e dei Chakra, in una «Grande Sintesi». Questi abiti non sono altro che forme di illuminazione sempre superiori, che danno poteri sempre più grandi come si legge nei capitolo Il ritorno di Gesù e il suo abito; Gesù, i due abiti, i misteri:

«[Gesù appare ai discepoli dopo la resurrezione] “Coraggio, sono io. Non abbiate paura!” Udita questa parola, i discepoli dissero: O Signore, se sei tu, ritrai la tua luce splendente affinché possiamo star dritti, altrimenti i nostri occhi sono accecati e noi – come il mondo intero – restiamo sconvolti a motivo della grande luce che è in te. […] Allorché, dunque il sole si levò in Oriente, il primo mistero – quello che esisteva fin dall’inizio, dal quale io stesso sono venuto, non nel tempo anteriore alla mia crocefissione, bensì ora – per ordine dunque di quel mistero mi fu mandato il mio abito luminoso; egli me lo aveva dato fin dall’inizio e io l’avevo deposto nell’ultimo mistero […] Quell’abito l’avevo lasciato nell’ultimo mistero fino a quando non fosse giunto il tempo di rivestirmene per iniziare a parlare col genere umano e rivelare tutto dall’inizio della verità, fino al suo compimento, trattando dell’interno degli interni, fino all’esterno degli esterni e dell’esterno degli esterni fino all’interno degli interni [12]» ; «Nell’abito trovai un mistero scritto in cinque parole di quelli che abitano in alto[…]. O mistero che è fuori, nel mondo,e dal quale ebbe origine il tutto – questa è l’intera uscita e l’intera salita, dal quale sorsero tutte le emanazioni e quanto in esse si trova, dal quale ebbero origine tutti i misteri e tutti i loro luoghi – scendi, su di noi che siamo tue membra; noi siamo con te, siamo una stessa cosa. Tu sei il primo mistero che esisteva dall’inizio, nell’ineffabile, prima di uscire: tutti noi siamo il nome di quello. Ora tutti insieme ci avviciniamo a te presso l’ultimo confine, cioè presso l’ultimo mistero dal di dentro: esso è una parte di noi. Ora ti abbiamo inviato l’abito che ti appartiene fin dall’inizio […] Ecco il suo tempo è compiuto: rivestilo, vieni da noi. Noi tutti, infatti, veniamo da te per rivestirti del primo mistero e di tutto il suo splendore, perché lui stesso ce lo ha comandato; è il primo mistero che ce lo ha dato – esso consta di due abiti – affinché noi te ne rivestiamo: tu ne sei degno giacché sei anteriore a noi ed esisti prima di noi. […] Nel primo si trova l’intero splendore di tutti i nomi, di tutti i misteri, e di tutte le emanazioni degli ordini, degli spazi, dell’ineffabile. Nel secondo abito c’è l’intero splendore del nome di tutti i misteri e di tutte le emanazioni che si trovano negli ordini di ambedue gli spazi del primo mistero [13].»

La creazione “degli abiti” racchiude in sé la chiave di ingresso e di uscita per la vita materiale, la vita dopo la morte e la vita spirituale. L’abito o corpo di luce, si compone di più abiti (o strati), cioè vi sarebbero più livelli di illuminazione, che conducono sempre più in alto sulla scala della risalita grazie anche a delle parole di passo in essi contenute. Di qui lo stretto legame con la Teurgia, come magia che chiama gli dei attraverso i loro nomi segreti, ma soprattutto indizio dell’assorbimento all’interno dello gnosticismo di principi misterici indo-iranici ritrovabili nel culto di Mitra, di cui si è perso completamente senso e memoria.

Le posizioni “migliori”
«Secondo Abulafia» l’esito finale dell’estasi è “il piacere dello sposo e della sposa” [14]» . La sincronia è tutto e questo spiegherebbe come mai nei libri sacri indiani, si trovino anche testi come il Kama Sutra, riguardanti le posizioni più favorevoli, e le tecniche migliori per raggiungere il piacere. A questo proposito nel Talmud è stata sviluppata l’idea di un parallelismo tra l’unione sessuale pura ed il Sancta Sanctorum che custodisce l’arca dell’alleanza: « i cherubini si volgono l’uno verso l’altro quando Israele compie i comandamenti, […] o la volontà di Dio, ma quando essi sbagliano, i cherubini stornano il loro volto l’uno dall’altro. […] Pare di conseguenza che il compimento della volontà divina e l’amore di Dio per Israele trovino espressione nella posizione sessualmente orientata dei cherubini. […] La costruzione del Tempio o il compimento dei comandamenti – e nel nostro caso coloro che sono avvinti nell’atto sessuale – conferma la restaurazione dello stato iniziale della presenza Divina [15].»

NOTE
[1] MOSHEL IDEL, Cabala ed Erotismo, op. cit. , p. 18
[2] «La via in su e la via in giù, sono una e la medesima.» ERACLITO, I frammenti e le testimonianze, a cura di Carlo Diano e Giuseppe Serra, Oscar Classici Latini e Greci, n° 43, Milano , Arnoldo Mondadori Editore , 2000 , p. 19, fr. 31.
[3] «L’asideo o esseno Daniele aveva presente gli scempi compiuti da Antioco IV (175 – 164) e va molto più avanti sulla strada apocalittica. […] La statua dei quattro metalli [oro = Babilonia , argento = Medi e Persiani, bronzo = Grecia, ferro = Romani, bronzo e argilla = la fine dei tempi] ] e dai piedi di argilla (Dn. 2) è l’emblematico simbolo ideato da Daniele per indicare l’universalità e sostanziale unità della storia, del momento presente, passeggero e presago del futuro, quando il suo piede – colpito da un semplice sasso gettato da Dio – scatenerà la catastrofe finale e apocalittica.» Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, Collana gli Adelphi n° 272, Milano, Adelphi Editore, 2005, p. XII, prefazione.
[4] Gli stoici, per esempio, ritenevano che ad un certo punto ci sarebbe stata una grande conflagrazione cosmica, corrispondente ad una ekpurosis, una purificazione finale. Dopo la conflagrazione, tutto sarebbe tornato uguale a prima e quindi ci sarebbero stati un nuovo Socrate, un Platone, ecc. ma in quest’ottica non sembra esserci né la possibilità di avere una nuova occasione in cui comportarsi diversamente , né la possibilità di “salvezza” , cioè realizzazione per tutti. Vedi MAX POHLENZ, La Stoa, Storia di un Movimento Spirituale, 2 Volumi, Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1978, p. 157.
[5] Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , pp. XIV – XVI, prefazione.
[6] MOSHEL IDEL, Cabala ed Erotismo, op. cit. , Ivi, p. 34
[7 Ivi, p. 8
[8] Ibidem.
[9] Gli Esseni, a cura di Angela Cerinotti, Atlante di esoterismo, Vercelli, Demtera, 1999, p. 56, Il Vangelo di San Giovanni.
[10] Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , p. XVI, prefazione.
[11] La Pistis Sophia è un codice in lingua copta che si trova a Londra, ma non si sa da chi fu portato né quando, né il luogo di provenienza; verosimilmente arriva dall’Egitto, dalla regione di Tebe Luxor vicino a Nag Hammadi , dove hanno visto la luce nel 1945 cinquantatré scritti gnostici in traduzione copta, che vennero pubblicati dal 1972. La Pisti Sophia, invece fu acquistata a Londra nel 1972 e nel 1785 passò al British Museum. La prima pubblicazione avvenne nel 1812 e non può non aver influenzato gli studiosi e gli esoteristi dell’epoca, sempre che in qualche modo non fosse già segretamente conosciuta.
[12] Pistis Sophia, a cura di Luigi Moraldi, Biblioteca Adelphi n°380, Milano, Adelphi edizioni, 1999, pp. 43 – 44
[13] Ivi, pp. 47 – 49
[14] MOSHEL IDEL, Cabala ed Erotismo, op. cit. , p. 14
[15] Ivi, p.18. Qust’ultima frase, potrebbe addirittura indicare un significato profondo nei “lacci d’amore”, cioè sul rito della “catena d’unione” massonica.

Libri citati nella prima parte
Innamoramento e Amore. Nascita e sviluppo di una dirompente , lacerante, creativa forza rivoluzionaria, Francesco Alberoni, Milano, Garzanti, 28a ed. 1988;
Avere od Essere, Eric Fromm, Milano, Mondadori, 1988;
Che cos’è la Psicoanalisi, Pierre Daco, Enciclopedie pratiche sansoni, Scandicci (FI), 1971;
Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in un modo libero e completo, Ashley Thirleby, Milano, Lyra Libri, 1987;
Kama Sutra. L’Arte amatoria indù reinterpretata per gli amanti di oggi, Anne Hooper, Rimini, Idea Libri, 1996;
Il tao del sesso, Akira Ishihara, Howard S. Levy, Xenia, 1999;
Come fare l’amore tutta la notte, Barbara Keesling, Clès (TN), CDE, 1998 su licenza Sperling & Kupfer editori 1996;
Viaggio nella Magia, Cecilia Gatto Trocchi, Economica La Terza EL 79, Bari, La Terza, 1996;
La politica e i maghi. Da Richelieu a Clinton, Giorgio Galli, Cles (TN), Mondadori, 1996;
Le origini occulte del nazismo. Il terzo reich e le società segrete, Rene Alleau, Roma, Edizioni Mediterranee, 1996;
Il Cappello del Mago. I Nuovi movimenti magici , dallo spiritismo al satanismo, Massimo Introvigne, Varese, Sugarco Edizioni, 1995;
I Rituali Segreti del Sesso, Le Usanze, le tradizioni, le abitudini e le consuetudini, le tecniche, i culti e i riti, le magie erotiche dall’antichità ai nostri giorni, Enzo Acampora, Roma, Editoriale Albero, 1989;
Ars Amatoria di Ovidio;
I Carmi di Priapo con testo latino a fronte, a cura di Francesco Porri, Classici illustrati dell’Eros, Milano, CIE, 1992, ecc.;
I Cento epigrammi proibiti, Marziale, testo latino a fronte, a cura di Franco Zagato, Tascabili Economici Newton, 1993;
Pompei. I segreti erotici, 72 illustrazioni a colori, Tesori d’Italia, Milano, Edizioni Kina Italia, (?);
L’Eros nel mondo antico, Archeo Monografie, N.1, De Agostini-Rizzoli Periodici, 1994, supplemento al numero 3 di Archeo, Marzo 1994;
L’Eros in India, Archeo Monografie, N.2 anno IV, De Agostini-Rizzoli Periodici, 1995;
Nel mondo dei Miti, Archeo Monografie, N.4 anno IV, De Agostini-Rizzoli Periodici, 1995;
Il Cantico dei Cantici, a cura di Guido Ceronetti, Biblioteca Adelphi n°58, Milano, Adelphi Edizioni, 1990;
L’Eresia, dagli Gnostici a Lefebvre. Il lato oscuro del Cristianesimo, Marcello Craveri, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1996;
Cabala ed Erotismo. Metafore e Pratiche sessuali nella Kabbalah, Moshel Idel, Collana i Cabri, Milano, Mimesis, 1996;
Oracoli Caldaici, con appendici su Proco e Michele Italo, Michele Psello, a cura di Silvia Lanzi, Milano, Edizioni Mimesis, Collana I Cabri, 2000;
La Teologia Platonica, a c. di E. Turolla, Bari 1957;
I frammenti e le testimonianze, Eraclito, a cura di C. Diano e G. Serra, Oscar Classici Latini e Greci, n° 43, Milano , Arnoldo Mondadori Editore , 2000;
Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, Collana gli Adelphi n° 272, Milano, Adelphi Editore, 2005;
La Stoa, Storia di un Movimento Spirituale, Max Pohlenz, 2 Volumi, Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1978;
Gli Esseni, a cura di Angela Cerinotti, Atlante di esoterismo, Vercelli, Demtera, 1999;
Pistis Sophia, a cura di Luigi Moraldi, Biblioteca Adelphi n°380, Milano, Adelphi edizioni, 1999.

Seconda parte

La questione della parità dei sessi nello gnosticismo antico e il maschilismo mascherato:
A livello teorico la parità dei sessi è un fatto, a livello pratico dipende dal livello spirituale di chi compie i lavori, perché la discriminazione risiede prima di tutto nel pregiudizio di origine filosofica e religiosa dell’uomo, come della donna, che possono decidere di tenere l’altro nell’ignoranza, usandone le energie a proprio vantaggio.
L’autore di Cabala ed Erotismo propone una differenza precisa tra Gnosticismo Cristiano e Qabalah Ebraica a proposito dell’ascesa per entrambi i sessi:

«Il ritorno allo stato androgino originario dell’uomo» e «lo sforzo di trascendere la condizione femminile attraverso la trasformazione mistica della femmina in un “maschio”, ricorrono nell’antico pensiero cristiano e nello gnosticismo, ma sono estranei alla Weltanschaung del Talmud e della kabbaah teosofica. […] gli esseri umani possono unirsi nell’atto sessuale senza perdere la loro natura sessuale specifica; le manifestazioni divine superiori si suppone che raggiungono il loro stato ideale quando le potenze divine opposte sono unite, unione esplicitamente descritta attraverso la procedura di immagini sessuali. In nessun caso, alcuna parte di questa unione è vista come annullamento delle due sephiroth, o come l’emergere di un’altra potenza divina. Quel che caratterizza la concezione cabalistica, è l’insistenza per l’ottenimento di una relazione armoniosa tra principi opposti, la cui sostanza separata è indispensabile per il benessere dell’intero universo. […] la kabbalah teosofica non ha cercato una ristrutturazione drastica dell’esistenza, sia attraverso la trasformazione del femminile in maschile, sia anche attraverso la loro fusione finale in un’entità bisessuata o asessuata [1].».

Proviamo a vedere se le cose stanno effettivamente così, ma sarà bene tenere sempre a mente che Cristo era un Ebreo e che il cristianesimo delle origini era riservato solamente ai giudei [2].

A) L’insegnamento segreto di Gesù, le Sette Discepole del Salvatore, la Maddalena, come Apostola degli apostoli egnostico perfetto. Che Cristo fosse un maschilista, come lo sono stati Paolo e Pietro [3], è difficile pensarlo, sia che si legga il Vecchio Testamento, sia che si esaminino i Vangeli Gnostici. Soffermandoci su questi ultimi non è neanche così automatico giudicare Gesù come un riduzionista perché voleva “rendere la femmina un maschio”, viene più spontaneo chiedersi se non stesse elaborando una sua interpretazione dei testi sacri giudaici, magari confrontandola con i misteri degli altri popoli con cui gli ebrei avevano condiviso secoli di storia [4]. Prendendo per buona l’idea che i vangeli rappresentino veramente un frammento della vita di Gesù vista da altri, e che non sia tutta una invenzione o un rimaneggiamento posteriore, dovrebbe comunque quanto mai apparire singolare per chiunque la preferenza del Salvatore per Maria di Magdala. Senza scomodare un loro possibilissimo matrimonio, in ogni caso dai testi emerge che Cristo la considerava la migliore tra i suoi discepoli, capace meglio di altri di diffondere il suo pensiero esoterico.

«Tre persone camminavano sempre con il signore: Maria sua madre, la sorella di lei, e la Maddalena, detta sua compagna, Maria, infatti, si chiamava sua sorella, sua madre e sua compagna. [5] »; «La Sofia, chiamata “sterile”, è la madre degli angeli; la compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli, e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli domandarono: “Perché l’ami più di noi tutti?”. II Salvatore rispose e disse loro: “Com’è ch’io non vi amo quanto lei?” [6]»; «…dalla bocca, poiché se il Logos viene da quel luogo, egli nutre dalla sua bocca e sarà perfetto. Il perfetto, infatti, concepisce e genera per mezzo di un bacio. E per questo che noi ci baciamo l’un l’altro. Noi siamo fecondi dalla grazia che è in ognuno di noi [7].»; «Pietro disse a Maria: “Sorella, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne. Comunicaci le parole del Salvatore che tu ricordi, quelle che tu conosci, (ma) non noi; (quelle) che noi non abbiamo neppure udito”. Maria rispose e disse: “Quello che a voi è nascosto, io ve lo comunicherò”. […] Detto ciò, Maria tacque. Fin qui le aveva parlato il Salvatore. Ma Andrea replicò e disse ai fratelli: “Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io, almeno, non credo che il Salvatore abbia detto ciò. Queste dottrine, infatti, sono sicuramente insegnamenti diversi”. Riguardo a queste stesse cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in merito al Salvatore: “Ha egli forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?”, Maria allora pianse e disse a Pietro: “Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io l’abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore?”. Levi replicò a Pietro dicendo: “Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come (fanno) gli avversari. Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo piuttosto vergognarci, rivestirci dell’uomo perfetto, formarci come egli ci ha ordinato, e annunziare il Vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un’ulteriore legge, all’infuori di quanto ci disse il Salvatore”. Quando Levi ebbe detto ciò, essi presero ad andare per annunziare e predicare [8].»

In un altro passo dei Vangeli gnostici viene spiegato come mai Cristo avesse riposto una così grande fiducia in una Donna, tanto da farne la sua portavoce, invece di scegliere un maschio “biologico” come Pietro, (da cui deriverà l’exoterica [9] Chiesa di Roma [10]), che viene sempre descritto come quello che la odiava:

«Simon Pietro disse loro: “Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita”. Gesù disse: “Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli” [11].»

Cosa voleva dire esattamente Cristo con questa frase? Evidentemente non quello che pensavano gli uomini del suo tempo, cioè che le Donne fossero impure e non fossero degne di poter ricevere insegnamenti sulla vita spirituale. Insegnamenti che prima e dopo la resurrezione Cristo rivelò a tutti i suoi discepoli, donne incluse, e che Maria di Magdala meglio di chiunque altro comprese meritandosi la fama di gnostico perfetto. Nell’apocalisse di Giacomo, si legge che sette donne erano discepole di Gesù, ma solo di quattro di esse ci restano i nomi: Salome, Miriam, Marta e Arsinoe [12], perché subito dopo mancano 16 pagine. La Pistis Sophia, il Vangelo Tomaso, quello di Filippo e l’Apocalisse di Giacomo non nascondono che ai tempi di Gesù le discepole dovevano sembrare una “anomalia” agli occhi dei colleghi maschi, ma i discepoli fin quando Gesù fu presente non osarono contestare, al massimo interrogare e sopportare la situazione:

«Io sono contento della tua risposta e le cose (che hai detto) corrispondono al desiderio della mia anima. Tuttavia ti presento ancora una domanda “Chi sono le sette donne divenute tue discepole? Ed ecco che tutte le donne ti benedicono. Io intanto mi stupisco che vasi privi di forza siano diventati forti per opera della sensibilità che è in esse”. Il Signore rispose “Tu fai bene a meravigliarti di questa meraviglia… ” [13]».

NOTE
[1] Moshel Idel, Cabala ed Erotismo, op. citi., pp. 35-36
[2] Sarà San Paolo a permetterà ai “gentili” la conversione senza che questi diventino prima ebrei.
[3] Cfr. Piergiorgio Odifreddi, Perchè non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), Milano, Longanesi, 2007
[4] Negare l’assorbimento di principi misterici mesopotamici ed egiziani da parte degli ebrei , in effetti è come negare che questi non abbiano soggiornato per generazioni in questi luoghi, senza assorbirne minimamente la cultura, prima di tornare alle loro terre e crearsi definitivamente una patria, convertendosi al monoteismo di Mosè. Già il fatto di aver dovuto abbandonare il politeismo, indica che un influenza vi è stata, senza contare che nello stesso Vecchio Testamento si legge che Mosè era stato allevato dalla figlia di un Faraone.
[5] I Vangeli gnostici, Vangeli di Tomaso, Maria, Verita’, Filippo ,a cura di Luigi Moraldi, Filippo,ed 1,Milano, gli Adelphi ,1993, Vangelo di Filippo, (59, 10), p. 55.
[6] I Vangeli gnostici, op. cit., Il Vangelo di Filippo, [64] p. 58
[7] I Vangeli gnostici, op. cit., Il Vangelo di Filippo, [59] p. 55
[8] Ivi, Vangelo di Maria (10), pp. 24 e ( 17 – 20), p. 26.
[9] Dalla scuola Pitagorica discende la divisione tra esoterico ed exoterico, nel senso di sapere rivelato “all’interno” cioè agli iniziati, il primo, e sapere destinato “all’esterno”, cioè anche ai profani, il secondo.
[10] Riguardo al versetto « Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherai la mia Chiesa » ci sono studiosi che sostengono che in realtà la vicenda sia simile a quella della Donazione di Costantino, cioè si sia trattato di una falsa aggiunta in un momento di lotta tra la fazione di Pietro e quella di Paolo per il potere su tutte le chiese. Questa frase è infatti alla base della vicenda che portò il vescovo di Roma ad innalzarsi sopra le altre Chiese guidate dai vescovi eredi degli apostoli nominandosi Papa, nel senso di Pater Omnium, cosa che poi porterà alla scissione con la Chiesa di Oriente.
[11] I Vangeli gnostici, op. cit., Il Vangelo di Tomaso, [114, 51, 20] p. 20
[12] Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , p. 43 La prima apocalisse di Giacomo [38, 10-30]
[13] Ivi, p. 43.

Mancano quattro righe, quelle che ci avrebbero spiegato qualcosa, ma il testo è più che sufficiente per far dire agli studiosi che:

«Davanti a questo stato di cose è difficile non pensare a una tacita o aperta contrapposizione della comunità gnostica, dalla quale provienePistis Sophia, alla Chiesa ufficiale circa la posizione della donna nell’ambito della comunità e del culto cristiano: il nostro scritto non avvalla l’ordine di san Paolo: “mulieres in ecclesia taceant” [le donne tacciano in assemblea (da cui deriverà il nome Chiesa)] ordine che come in altri testi gnostici (ad es. il Vangelo copto di Tomaso, 114) è pressoché personificato proprio da san Pietro; significativa è la frase in cui si dice che Maria Maddalena ha la mente sempre pronta ma teme le “minacce di Pietro, il quale ha in odio il nostro genere (femminile)” (72,6), e ancora: “le donne la finiscano di domandare, affinché possiamo domandare anche noi!” (146, 1) ed è illuminante la risposta di Gesù (rivolto alle discepole): “Anche ai vostri fratelli maschi date l’occasione di presentare domande” (146, 1). […] In Pistis Sophia, agli Apostoli e alle donne sono riconosciute un’ autorità e una dignità che non incontriamo in alcun altro scritto così antico. Essi solamente sono i detentori degli insegnamenti di Gesù, e non tanto di quelli comunicati dal Maestro durante la sua vita terrena, bensì di quelle rivelazioni impartite dopo la risurrezione, riservate a loro e ai loro discepoli, cioè agli gnostici [1].»

In effetti tutto il libro è pervaso da insegnamenti e da “riconoscimenti” elargiti da Gesù ai suoi discepoli, siano essi femmine o maschi, l’importante è che siano in grado di comprendere questa parte della sua dottrina escatologica, che rivela solamente dopo la sua resurrezione, così che essi possano insegnarla ad altri quando di nuovo li lascerà:

«Udite queste parole di Tomaso, il primo mistero gli disse: “Benissimo, Tomaso! Tu beato! Questa è la soluzione dell’inno pronunciato da Pistis Sophia” [2].»

Questa formula fissa, «Benissimo! Tu beato!», chiude numerosissimi inni, e di volta in volta i premiati sono Filippo, Marta, Giacomo, Pietro, Maria, ecc. La più “premiata” è Maria e le lodi a lei rivolte non sono semplici “carezze”, ma ne indicano l’autorità, sia per le domande che questa pone, sia per le risposte che dà, senza contare che è l’unica a non perdersi mai di coraggio e ad intercedere per gli altri, anche quando tutti smettono di ascoltare e si disperano perché le cose si fanno troppo difficili, irritando notevolmente il Salvatore:

«Detto questo ai suoi discepoli soggiunse: “Chi ha orecchie da intendere, intenda”. Udite queste parole del salvatore, Maria rimase un’ora (con gli occhi) fissi nell’aria; poi disse: “Signore, comandami di parlare apertamente”. Gesù, misericordioso, rispose a Maria: “Tu beata, Maria. Ti renderò perfetta in tutti i misteri di quelli dell’alto. Parla apertamente tu il cui cuore è rivolto al regno dei celi più di tutti i tuoi fratelli” [3].»; «Allorché Maria terminò di pronunciare queste parole, egli disse: “Benissimo, Maria! Tu, infatti sei la più beata di tutte le donne della terra, perché tu sarai la pienezza di tutte le pienezze e il compimento di tutto i compimenti” [4].»; «Allorché Gesù terminò di pronunciare queste parole, gli si precipitò davanti Maria Maddalena e gli disse: “Signore, il mio abitante della luce ha orecchie, e io afferro ogni parola che tu dici. […] Quando ella terminò di pronunciare queste parole, il salvatore rimase molto stupito delle risposte date: ella, infatti, era diventata un pneuma integralmente puro. Gesù le rispose, dicendo. “Bene! Tu sei pneumatica e pura, Maria. Questa è la soluzione della parola” [5]»; «Udite queste parole di Gesù, i discepoli si scoraggiarono e smisero di ascoltare. Allora si fece avanti Maria Maddalena, … esclamò: “abbi misericordia di me , mio Signore, poiché i miei fratelli, dopo aver udito le parole che hai detto, smisero di ascoltare! … dov’è sulla terra quell’uomo che abbia la capacità di comprendere tale mistero… Ascoltate queste parole di Maria e riconosciuto che i discepoli, dopo aver ascoltato cominciavano a scoraggiarsi, Gesù fece loro coraggio … [6] »; « “[…] Questa cosa mio signore per me è difficile.” Allorché Andrea finì di parlare, lo spirito del Salvatore si agitò, ed egli esclamò: “Fino a quando vi debbo sopportare? Fino a quando mi debbo intrattenere con voi? Tuttora non avete compreso e siete ignoranti. Non sapete, dunque, e non capite che voi, tutti gli angeli, tutti gli arcangeli, gli dèi, i signori, tutti gli arconti, tutti i grandi invisibili, tutti quelli [del luogo] di mezzo, quelli dell’intero luogo della destra, tutti grandi delle emanazioni della luce e tutta a loro gloria [non capite] che tutti voi insieme provenite da un’unica e identica pasta, che tutti voi provenite dalla stessa miscela? [7]»

E’ evidente che la predilezione per Maria non era il capriccio di un uomo innamorato, ma il risultato di una concezione filosofica e teologica e di una mente sempre pronta a fare domande e cercare risposte e a condividerle con gli altri:

«Dopo che Salome parlò così, irruppe la forza luminosa che era in Maria Maddalena, la quale disse al salvatore: “Mio signore, ordinami di parlare a mia sorella Salome per dirle la soluzione della parola da lei pronunciata.” Udite queste parole di Maria, il salvatore la proclamò beata. Poi il salvatore rispose, e disse a Maria: “Maria ti comando di dire la soluzione della parola pronunciata da Salome”. […] Dopo che Maria parlò così Salome si precipitò verso Maria, e la baciò di nuovo; poi Salome disse: “Il Salvatore ha forza bastante per rendermi intelligente come te”. Udite le parole di Maria, il salvatore la proclamò molto beata.» .

Un’altra testimonianza della presenza delle Donne nel seguito di Gesù, della loro importanza e del loro attaccamento al Signore, ci viene anche dai Vangeli canonici [8] .

«[2] C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, [3] Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni (Luca 8: 2 – 3 ).»

Quando Cristo andava a predicare di città in villaggio vi erano dunque anche donne, da lui “guarite”, ricche e libere di amministrare i loro averi, anche se nel complesso sembra che si trattasse di famiglie agiate, composte di fratelli e sorelle o mogli e mariti. Sempre nei Vangeli canonici Cristo apparirà alle Donne prima che agli apostoli, e Maria sarà la prima a vedere Gesù e ad annunziare le sue parole. Gli Apostoli, al contrario dubiteranno:
«[Vangelo di Giovanni 20] [11] Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro [12] e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. [13] Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. [14] Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. [15] Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. [16] Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! »; «[Vangelo secondo Matteo 28] [5] Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. [6] Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. [7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. [8] Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. [9] Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Salute a voi”. Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. [10] Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”. […] [16] Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. [17] Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. »; « [Vangelo di Luca 24 ] [L’angelo parla alle donne] [6] Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, [7] dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno”. [8] Ed esse si ricordarono delle sue parole. [9] E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. [10] Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. [11] Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.»; «[Vangelo di Marco 16] [1] Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. […] [5] Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. [6] Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. [7] Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. [8] Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura. [9] Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. [[10] Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. [11] Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.[12] Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. [13] Anch’essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. [14] Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.»

NOTE
[1] Pistis Sophia, op. cit. , p. 21
[2] Ivi, p. 141, Tomaso spiega l’Ode 25.
[3] Ivi, p. 54, Arconti, eoni, sfere e magia.
[4] Ivi, p. 45, Isaia l’aveva predetto.
[5] Ivi, p. 171, In che senso «i primi saranno gli ultimi».
[6] Ivi, p. 183, I discepoli sono scoraggiati:potranno comprendere il mistero dell’ineffabile?», p.183-184« Il mistero dell’ineffabile è alla portata di quanti hanno rinunciato al mondo» .
[7] Ivi, p. 203, « Come può l’anima attraversare tutti i luoghi e giungere fino al regno della Luce. »
[8] Nel III secolo dopo Cristo, Origene (185 – 254 d. C.) che verrà considerato anche lui eretico, dopo il concilio di Nicea del 325 d. C., afferma che solamente 4 sono i Vangeli canonici della Chiesa, tutti gli altri sono eretici. Canonico viene dal greco kanon che significa asta, bastone, regolo per misurare e quindi norma. Diversamente l’aggettivo apocrifoconsiderato sinonimo di non autentico, erroneo, eretico in realtà vuol dire segreto, nascosto,dal greco apokryphos. Nella terminologia religiosa apocrifo indica dunque i libri segreti, rivelatori di verità occulte che si servono di un linguaggio ermetico, ricco di simboli ed a carattere iniziatico. In passato questo termine veniva utilizzato anche per i vangeli gnostici, che , per le loro caratteristiche esoteriche, non ebbero fortuna nella maggioranza delle comunità popolari.

B) Maria Maddalena, la Prostituta e la Donna Nuda.
Maria non era dunque una prostituta, come per secoli ci è stato tramandato, ma una donna libera, che Gesù aveva “guarito”, facendo uscire da lei Sette Demoni [1] , cioè l’aveva iniziata.
L’idea di Maria Maddalena prostituta ebbe origine perché: «I Vangeli citano tre donne che si possono confondere con la Maddalena […] [2].

«Nel VI secolo il papa Gregorio Magno credette in dovere di affermare nelle sue Omelie, soprattutto nella XXXIII, che la “donna designata da Luca come peccatrice, chiamata Maria da Giovanni, è la stessa della quale Marco testimonia che fu liberata dai sette demoni”. Durante il medioevo furono rarissimi coloro che si mostrarono restii ad accettare questa interpretazione [3].»

Il nome Maria, (in ebraico Myriam, in egiziano MRY l’amata), era diffusissimo nell’antica Palestina, perché questo era stato il nome di Maria la Profetessa [4], sorella non solo di Aronne, da cui era derivata la casta sacerdotale, ma anche di Mosè, colui che aveva introdotto il monoteismo e guidato il popolo ebraico fuori dall’Egitto. Nell’epoca successiva questo nome continuò a essere usato per indicare la Madre di Gesù. Nella Bibbia il nome Maria compare 68 volte, ma solo 12 riguardano Maria di Magdala. Nel XII secolo la dedizione per lei era ancora così forte che quando fu redatta la Guida del Pellegrino, il viaggiatore penitente sapeva benissimo che una delle quattro strade di Santiago partiva da Vézelay, luogo nel quale si trovava una basilica grandiosa e bellissima nella quale erano celebrate feste sontuose il 22 luglio, perché li riposava il santissimo corpo della beata Maria Maddalena. In questo stesso luogo, proprio perché molto frequentato, San Bernardo scelse di predicare la seconda crociata [5]. Secondo lo storico Georges Duby «dal Mediterraneo orientale, attraverso l’Italia del Sud, il culto della Santa si diffuse in occidente e in primo luogo in Inghilterra.»

«Nell’VIII secolo le tracce più antiche appaiono in questo paese, strettamente legato a Roma a partire dalla sua recente evangelizzazione, e di qui alle fonti bizantine. I suoi monasteri benedettini erano allora avamposti della ricerca spirituale e i missionari usciti da queste abbazie trasportavano sul continente i germi della devozione magdaleniana. In cambio fu senza dubbio nei grandi monasteri franchi, soprattutto a Saint-Benoit-sur-Loire, allora laboratorio fecondo d’innovazioni liturgiche, che prese forma, partendo dalle letture dell’ufficio notturno della domenica di Pasqua, un gioco scenico, del quale Dunstan , arcivescovo di Canterbury, descrisse la rappresentazione alla fine del X secolo [6].»

La rappresentazione monastica consisteva in una rievocazione della resurrezione di Cristo, alla quale era stata presente solo la Maddalena. La parte della Santa era recitata da un uomo, ma «alla metà del XII secolo è probabile che lo spettacolo fosse giù uscito dal chiostro e divenuto pubblico [7]». Sempre nel X secolo ad Oddone, abate di Cluny, viene attribuito il più antico “sermone per venerare Maria Maddalena” composto da un uomo per essere letto il 22 luglio, festa della santa, davanti ad altri uomini. In realtà non conoscendo né data né autore sembra più probabile che sia stato elaborato un secolo dopo in Borgogna, perché si tratta di un «commentario al testo evangelico condotto secondo i procedimenti deduttivi che impiegavano i dotti nell’abbazia di Saint Germani-d’Auxerre alla fine dell’epoca carolingia [8]», il cui fine è quello di trarre dalle scritture un insegnamento morale. In esso la figura della donna, dellamulier, termine con cui la Maddalena viene celebrata, mostra ai monaci di sesso maschile, per loro ammaestramento spirituale, non l’immagine di una peccatrice, ma di «una dama, una donna che ha conosciuto la vita, che è arrivata a distaccarsi dalle cose della terra per avvicinarsi a quelle del cielo. Questa donna è fortunata, generosa, “largissime”, perché è di buon lignaggio, “clarissime”, e dispone liberamente delle proprie ricchezze [9].»

Il tentativo di saldare la figura carismatica di Maria di Magdala all’immagine della prostituta biblica penitente, per cancellare una volta per tutte il potente cristianesimo gnostico, non funzionò. La paura che i seguaci di Maria nutrivano nei confronti dei seguaci di Pietro si materializzò come una oscura profezia nella lontana terra di Francia, nella quale nacquero i Catari e i Templari, che la Chiesa di Roma cercò invano di annientare. La sua figura, quindi, non perse autorità, ma legatasi alle corti d’amore e alle Madonne Nere, cioè al ricordo degli antichi culti pagani dedicati alla Dea Madre, restò potente e radicato, diffondendosi in tutta Europa, fino ai giorni nostri, perché invocarla rendeva:

«la vista ai cechi, la parola ai muti, il movimento ai paralitici, la calma agli indemoniati, – ossia gli stessi miracoli che aveva compiuto il Cristo. Infine e soprattutto, “per amore di Maria Maddalena, il Signore perdona i peccati ai peccatori”. C’è tutto: le guarigioni, il peccato, l’amore, le lacrime, il riscatto. Quanto basta a spiegare il clamoroso successo, allora uno dei più frequentati dell’occidente […] [10].»

Probabilmente, l’idea di rendere la Maddalena una prostituta non venne casualmente a Gregorio Magno, ma fu forse dovuta alla visione distorta che i Padri della Chiesa avevano dato della dottrina gnostica. Nell’Apocalisse di Pietro per esempio vi era un riferimento a un uomo che dava falsi insegnamenti: «(altri saranno chiamati dal nome) di un uomo che ha una donna nuda, multiforme e soggetta a sofferenze molteplici [11].» Quest’uomo che andava in giro con una donna nuda, viene comunemente associato a Simon Mago e la donna era una certa Elena che lo accompagnava. Simone compare negli Atti degli Apostoli (8,9 – 9,24) solo per essere presentato come un falso messia, capace però di mettere in crisi l’autorevolezza di Pietro e degli apostoli, finché ovviamente non viene sconfitto e si converte. Viene descritto come un mago, ma non sembra un fattore negativo, se non per il fatto che la sua capacità di fare prodigi, non è pari a quella di Pietro la cui magia deriva direttamente dallo Spirito Santo. Descritto come geloso di questi poteri si racconta che cercò di farsi vendere il loro segreto, cosa che fece infuriare Pietro che lo esortò a pentirsi e convertirsi. Da questo episodio trae origine in nome “simonia” di cui verranno accusati per secoli Papi e Clero.
Anche Ireneo lo condanna, ma involontariamente fa emergere un’altra realtà, quando dice che «Simone di Samaria, dal quale derivano tutte le eresie, costruì una setta su questo sistema.»:

«Comprò a Tiro una certa Elena che faceva la prostituta e percorse tutto il paese con lei affermando che lei era il suo primo pensiero, la madre di tutte le cose, quella dalla quale, in origine, ebbe l’idea di fare gli angeli e gli arcangeli”, lei era il pensiero scaturito dal Padre, disceso verso i luoghi inferiori poiché il Padre e il suo pensiero (ènnoia-Elena) erano totalmente ignorati dal mondo; “Fu fatta prigioniera dalle potenze e dagli angeli scaturiti da lei. Siccome non le fu possibile risalire verso il Padre, da essi fu oppressa e oltraggiata in ogni modo, fino a venire rinchiusa in un corpo umano… Passando di corpo in corpo e subendo oltraggi di continuo andò a finire in un luogo di prostituzione: era la pecora smarrita. (Adv. Haer., I, 23, 2) [12]»

È evidente che il termine prostituta non va confuso con la pratica antica della “prostituzione sacra”, ma è una metafora che si ricollega all’anima, perché nella «“donna nuda” come nelle sue sofferenze si nasconde un’allegoria usuale dello gnosticismo: l’anima scesa dall’alto [13].»

Qui forse trova spiegazione una certa supposizione di Ceronetti sui Fedeli d’Amore, da lui presentati come gnostici usando come esempio una poesia di Dante, nella quale si parla della prima apparizione di Beatrice. Questo testo sembra effettivamente velare la dottrina della gnosi [14], il problema è che il commentatore ce li presenta un po’ “troppo fedeli alla visione di Ireneo” e a questo preferisco non credere, anche se di certo altri lo hanno fatto come vedremo più avanti:

«Il sanguigno, colore della fenice è anche il colore dell’angiola giovanissima, la fenice detta Beatrice, che non muore che per risorgere. Chi veramente ama, l’amante della Sapienza? Forse, all’interna Sofia di luce, corrisponde a volte una incarnazione esterna, un modello femminile della Vergine androgina. Si prende una donna, osso delle mie ossa e carne della mia carne, e le si scarica dentro, disperatamente, tutto il desiderio concepito per un eone luminoso, un’inafferrabile essenza senza corpo: una donna che, per essere nel mondo la Vergine di Luce, non può essere che una prostituta. Per le case dei Fedeli d’Amore girava, forse, una prostituta sacra che era posseduta ritualmente, amata e venerata come l’unica fenice, la propria luce perduta. [15]»

Questa idea dell’anima caduta associata ad una prostituta, ha evidentemente ingenerato una interpretazione che non deve essere confusa con le parole di Gesù riguardo al “mistero della femmina che si cambia in maschio”, anche se nessuna delle due situazioni, alla fine, è favorevole alla donna.

NOTE
[1] sette è un nome assolutamente iniziatico che si riferisce al cammino delle sette porte planetarie di cui parlerò in uno scritto su Mitra. Evidentemente non tutti venivano iniziati da Cristo allo stesso modo, cioè non erano ammessi a una qualche forma di Misteri Maggiori. Lazzaro probabilmente lo fu. In ogni caso restava memoria di parole simboliche anche tra coloro che non potevano capirne il vero significato.
[2] «Una, anonima, è una “peccatrice della città” , ossia una donna pubblica, una prostituta. Luca la mostra nella casa di un fariseo in Galilea, dove Gesù pranzava. “Fermatasi alle sue spalle, si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, poi li baciava e li cospargeva con olio profumato che aveva portato. Se questo fosse un profeta, pensò allora il fariseo, certo saprebbe che questa è una donna di strada. Gesù disse: “i suoi peccati sono perdonati perché ha molto amato”. […] Marco e Matteo collocano in questa casa un episodio molto simile. Gesù stava a tavola; giunse una donna “con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo, di grande valore; ruppe il vasetto e versò l’unguento sul suo capo” a giuda Iscariota che si indignava, dicendo che sarebbe stato meglio dare il denaro ai poveri, Gesù rispose: “Lasciatela stare, essa ha unto il mio corpo per la sepoltura”. Giovanni Evangelista, il quale si riferisce a questo avvenimento, precisa che la donna che aveva portato il profumo si chiamava Maria. Era la sorella di Marta e di Lazzaro, amici intimi del Nazzareno, ai piedi del quale Luca la mostra seduta, che beve le sue parole, mentre Marta è affaccendata in cucina e brontola. Dunque tre personaggi, e distinti. Tuttavia queste donne hanno tutte e tre versato, o si sono apprestate a versare, un profumo sul corpo di Gesù vivo (o di Gesù morto, ma è la stessa cosa dice il Cristo). Tutte e tre si sono presentate davanti al signore, si sono inginocchiate in una posizione di contemplazione, di adorazione amorosa.» Georges Duby, Donne nello specchio del Medioevo , Milano, Laterza, 1997, pp. 34-35
[3] Ibidem
[4] Esodo 15, [19] « Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare. [20] Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con itimpani, formando cori di danze. [21] Maria fece loro cantare il ritornello: “Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!”.»
[5] Georges Duby, Donne nello specchio del Medioevo, op. cit., Ivi, p. 31.
[6] Ivi pp. 35-36
[7] Ivi, p. 37.
[8] Ivi, pp. 37 – 38
[9] Ivi, p. 38
[10] Ivi, p. 32
[11] Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , p. 24, Apocalisse di Pietro [74,40]
[12] Ivi, p. 117
[13] Ibidem.
[14] «Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice li quali non sapeano che si chiamare. Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d’oriente de le dodici parti l’una d’un grado, sì che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono. Apparve vestita di nobilissimo colore, umile e onesto, sanguigno, cinta e ornata a la guisa che a la sua giovanissima etade si convenia. In quello punto dico veracemente che lo spirito de la vita, lo quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò a tremare sì fortemente, che apparia ne li menimi polsi orribilmente; e tremando disse queste parole: «Ecce deus fortior me, qui veniens dominabitur michi» In quello punto lo spirito animale, lo quale dimora ne l’alta camera ne la quale tutti li spiriti sensitivi portano le loro percezioni, si cominciò a maravigliare molto, e parlando spezialmente a li spiriti del viso, sì disse queste parole: «Apparuit iam beatitudo vestra». In quello punto lo spirito naturale, lo quale dimora in quella parte ove si ministra lo nutrimento nostro, cominciò a piangere, e piangendo disse queste parole: «Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps!». D’allora innanzi dico che Amore segnoreggiò la mia anima, la quale fu sì tosto a lui disponsata, e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la vertù che li dava la mia imaginazione, che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente. Elli mi comandava molte volte che io cercasse per vedere questa angiola giovanissima; onde io ne la mia puerizia molte volte l’andai cercando, e vedeala di sì nobili e laudabili portamenti, che certo di lei si potea dire quella parola del poeta Omero: «Ella non parea figliuola d’uomo mortale, ma di deo». E avvegna che la sua immagine, la quale continuatamente meco stava, fosse baldanza d’Amore a segnoreggiare me, tuttavia era di sì nobilissima vertù, che nulla volta sofferse che Amore mi reggesse sanza lo fedele consiglio de la ragione in quelle cose là ove cotale consiglio fosse utile a udire. E però che soprastare a le passioni e atti di tanta gioventudine pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse; e trapassando molte cose le quali si potrebbero trarre de l’essemplo onde nascono queste, verrò a quelle parole le quali sono scritte ne la mia memoria sotto maggiori paragrafi. » Vita Nova, cap. II, La prima apparizione di Beatrice.
[15] Ceronetti, Il Cantico dei Cantici, op. cit., p. 109.

C) Il “Mistero” della Femmina trasformata in Maschio.
I primi cristiani e i primi gnostici erano ebrei che avevano accettato la venuta del salvatore come i sacri testi avevano predetto, ma Gesù aveva di certo conoscenze molto più vaste di quelle degli altri Rabbi e della gente comune, perché esisteva anche un esoterismo giudeo. Giuseppe Flavio parla di “asya”, (gli Esseni), che in aramaico significa ‘medico’:

«come di guaritori del corpo e della mente: “Nutrono uno straordinario interesse per le opere degli autori antichi, prediligono quelle che giovano all’anima e al corpo […]”. Ciò ha fatto pensare ad un patrimonio di conoscenze segrete risalenti a Salomone in possesso di gruppi rigorosamente esoterici, tra i quali qualcuno ha voluto collocare anche gli Esseni. D’altra parte sono stati ipotizzati anche dei contatti segreti con i Terapeuti (“guaritori”, dal greco)”, che operavano ad Alessandria, in Egitto. Dalle altre informazioni fornite da Giuseppe Flavio sugli Esseni si possono enucleare i seguenti punti fondamentali: […] Ne emerge l’immagine di una sorta di ordine religioso di impostazione ascetica […]. Una questione controversa riguardava la regola del celibato. Plinio il Vecchio li definisce infatti una “genìa entro la quale non nasce nessuno”, ma Giuseppe Flavio afferma: “Vi era anche un altro gruppo di Esseni, simile a quello precedente nella vita, negli usi e nelle leggi, ma diverso per la concezione del matrimonio.»

Questi ultimi sembrano più vicini alle concezioni dei cabalisti: «Ritengono infatti che chi non si sposa è come se amputasse la parte principale della vita, la sua propagazione, e anzi osservano che se tutti la pensassero in quel modo il genere umano si estinguerebbe ben presto” [1].».

Nella Pistis Sophia sembra invece emergere una concezione maggiormente ascetica nel capitolo che si intitola «Le due parti complementari – nell’uomo e nella donna – costrette a unirsi» a causa degli arconti che vogliono manifestarsi nel mondo attraverso i loro corpo. Una dicotomia, quella della castità/celibato versus unione sessuale/matrimonio, che riguarda tutti gli ordini esoterici dalle origini; ma sia che si decida di portare o non portare altre anime sulla terra, alla fine tutti appaiono accomunati dallo stesso desiderio di ritorno “nell’utero divino” di un dio “Padre”. Il vescovo gnostico Valentino dette la sua interpretazione riguardo a questa necessità di “reintegrazione” da parte dell’essere umano, spiegando che l’originario Adamo cosmico del paradiso terrestre fu diviso, come nel mito dell’androgino di Platone, in maschio e femmina, quando gli venne tolta una costola per dar vita ad Eva. La reintegrazione è possibile, dunque solo per mezzo della ricomposizione di queste due parti:

«[…] se la donna non si fosse separata dall’uomo, non sarebbe morta con l’uomo: all’origine della morte ci fu la sua separazione. Perciò il Cristo è venuto a porre riparo alla separazione che ebbe inizio fin dal principio, e a unire nuovamente i due, a vivificare coloro che erano morti a motivo della separazione. [2]» «Nei giorni in cui Eva si trovava in Adamo, la morte non c’era; la morte sopravvenne allorché Eva fu separata da lui. Se rientra in lui, e se egli la prende in sé, la morte non ci sarà più. [3]».

Per capire meglio è bene fare un passo indietro.
Nel primo libro della Genesi si dice che “l’uomo” fu creato a immagine e somiglianza di Elohim:

«[Genesi I, 27] Dio [Elohim] creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.».
La vera traduzione per Elohim è “Dei”, sostantivo plurale della parola “divinità” usato nella Genesi. Dio era quindi femmina e maschio, ma creò l’essere umano, come un essere ermafrodita come lui, che poi fu diviso in due sessi distinti, o creò due esseri distinti ermafroditi? Non è facile capirlo, ma questo passo non può stare senza quello più famoso del secondo libro della Genesi e per questo motivo molto probabilmente è riuscito a resistere alla revisione dei testi in chiave monotesita: «[Genesi, II, 23] Allora l’uomo disse:”Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa, perché dall’uomo è stata tolta”. [24] Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.».

Adamo sospira dicendo: “questa volta è carne della mia carne”. C’era stata quindi un’altra volta?
Secondo i testi sacri pre-biblici “scartati” nella composizione del Vecchio Testamento, effettivamente la prima compagna di Adamo era stata un’altra: Lilith [4].
Lilith e Adamo furono i primi Esseri Umani Primordiali, ma visto che il mito della creazione di Eva è associato a una nascita per “divisione”, questi due primi esseri fatti a immagine e somiglianza di Elohim, dovevano essere stati creati per “clonazione se Adamo poté essere diviso in maschio e femmina. Entrambi dovevano avere una natura ermafrodita originaria (dove femminile e maschile erano una “unica miscela”), ma polarizzata inversamente come accade nelle lumache, a scopo moltiplicativo-riproduttivo. Se Adamo fu diviso, allora anche Lilith aveva la stessa potenzialità, cioè si sarebbe potuto trarre da lei un essere di sesso maschile. Qualcosa andò storto se Lilith sparisce dalla storia trasformata in demone e Adamo rimane solo e Elohim lo divide in due:

«Adamo e Lilith non ebbero mai pace insieme, perché quando egli voleva giacere con lei, la donna si offendeva per la posizione impostale: “Perché mai devo stendermi sotto di te?” chiese! Anch’io sono fatta di polvere e quindi sono tua uguale”. Poiché Adamo voleva ottenere la sua ubbidienza con la forza, Lilith irata mormorò il sacro nome di Dio, si librò nell’aria e lo abbandonò. […]. Alcuni asseriscono che Lilith regnò come una regina a Zmargad, e poi a Sheba (Saba), e che la demone fu distrutta dai figli di Giacobbe. Ma essa sfuggì alla maledizione mortale che colpì Adamo, poiché si era separata da lui, molto prima della caduta [5].»

Tutto questo ci riporta alla necessità di una posizione “paritaria” tra i Cherubini, che quando non hanno più lo sguardo l’uno nell’altro si annunciano tempi di crisi. Questo accadde di certo ad Adamo, il quale, non trovando accordo con Lilith [6], ne pagò il prezzo con la “divisione”, la prima vera caduta, il primo passo fuori dal paradiso [7].
Se l’Adamo Primordiale è dunque disperso tra esseri umani femminili e maschili, la reintegrazione allo stato paradisiaco non può che avvenire attraverso una ricomposizione, e questi due frammenti di origine valentiniana spiegano come:

[I Valentiniani] chiamano maschi gli elementi angelici […] e le femmine sono essi stessi seme superiore […]. Come nel caso di Adamo l’elemento maschile restò in lui, mentre tutto il seme femminile, tratto da lui, è diventato Eva, dalla quale derivano tutti gli esseri femminili, come da Adamo tutti i maschili. Gli elementi [angelici] maschili si sono concentrati con il Logos. Gli elementi femminili [seme superiore] si sono mutati in uomini [esseri umani], si uniscono agli angeli ed entrano nel Pleroma. E’ per questo che si dice “la femmina si cambia in uomo” e la Chiesa di quaggiù in angeli […]. Noi siamo morti, noi che l’esistenza di quaggiù ha introdotto in uno stato di morte. Ma i maschi [gli elementi angelici] sono vivi: essi non partecipano dell’esistenza di quaggiù. [8] ».

NOTE
[1] Gli Esseni, op. cit. , , pp. 15 -17
[2] Ivi, Il Vangelo di Filippo, [69- 70] p. 63-64
[3] Ivi, Il Vangelo di Filippo, [68, 22-26] p. 62
[4] L’immagine del rilievo Burney conservato al British Museum che viene dato come suo ritratto non rappresenta Lilith oppure indica Lilith come la dea Inanna, poiché la ritrae, nuda, con piedi di rapace, le ali e la corona degli dei a quattro fila di corna, quindi praticamente identica ala Ishtar/Inanna, la bella dea dell’amore e della guerra così come rappresentata su un antico cilindro di Ematite mentre discende negli inferi per liberare il suo compagno Dumuzi/Tummuz. Il mito del demone Lilith, così come riportato da Vecchio Testamento, nasconde qualcosa di più, forse una presa di distanza dalla cultura mesopotamica e fenicia, in ogni caso in questa sede per noi è rivelatrice di altro. Per l’immagine del rilievo Burney vedere MASSIMO IZZI, Il dizionario illustrato dei Mostri, Angeli, diavoli, orchi, draghi, sirene, e altre creature dell’immaginario, Roma, Gremese Editore, 1989, p. 217.; oppure http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/98/Lilith_Periodo_de_Isin_Larsa_y_Babilonia.JPG , per l’immagine di Inanna vedere Mesopotamian cylinder seal. Hematite. 2000-1600 BCE. S. Beaulieu, after Wolkstein and Kramer 1983.Per Dummuz vedere Mesopotamian cylinder seal. Marble. About 3200-3000 BCE, S. Beaulieu, after Wolkstein and Kramer 1983 su http://www.matrifocus.com/BEL05/spotlight.htm
[5] ROBERT GRAVES, RAPHAEL PATAI, I Miti Ebraici, Firenze, Tea, 1988, pp. 79-80: Le compagne di Adamo
[6] In chiave psicologica, si potrebbe porre l’attenzione sulla necessità che i sessi si equivalgano. Sembra infatti la storia di due coniugi che invece di trovare la via del dialogo, si separano e a entrambi non resta che trovare qualcun altro. Adamo si consola ottenendo la “donna ideale”, cioè la sua immagine riflessa al contrario, come accadde a Narciso, mentre Lilith viene eliminata dallo “schema” come demone immondo (più o meno quello che direbbe un marito di una moglie che lo lascia per “altri”) e alla fine a noi resta la storia delle vicende di un Uomo, che aspira solo a ritornare se stesso, cioè Uno.
[7] Nell’apocalisse di Adamo si legge una versione gnostica riguardo l’origine di Adamo e la sua divisione un po’ diversa. « Allorché dio mi creò dalla terra con tua madre Eva, passeggiavo con lei nella Gloria che lei aveva visto nell’eone dal quale siamo venuti. Le mi insegnò una parola di conoscenza del Dio eterno. Assomigliavamo ai grandi angeli eterni. Eravamo, infatti, più grandi del dio che ci aveva creato e delle forze che erano con lui, e che noi non conoscevamo. Allora, adirato, il dio arconte degli eoni e delle forze, ci divise: noi diventammo due eoni e così la gloria che era nel nostro cuore, abbandonò me e tua madre Eva; e con essa la prima conoscenza che soffiava dentro di noi.» Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , p. 33, Apocalisse di Adamo [64, 1 –29] Si dice quindi che Adamo fu creato da un dio minore, ( Yavè è considerato in questo modo dagli gnostici), un arconte, geloso di averlo fatto simile alla fonte da cui tutti provenivano, cioè i grandi angeli eterni, (probabilmente Elohim perchè Adamo e Eva sono Uno ancora), e a motivo di questa invidia li divise in due.
[8] I Vangeli gnostici, op. cit., p. 172.

Qui bisogna stare bene attenti al significato diverso che hanno gli stessi termini in italiano, quindi farò abbondante uso di virgolette. I “maschi” non sono gli uomini di sesso maschile, ma potenze angeliche penetranti, mentre gli esseri umani sono le “femmine”, seme superiore, ma ricevente la grazia divina. Questa situazione ricorda quella della Cabala Estatica. Tutti gli esseri umani nel loro insieme sono quindi l’Adamo primordiale, divisi in maschi o femmine: le femmine derivano dalla costola, ma sono sempre parte di Adamo. Quando gli angeli (i maschi) si uniscono agli esseri umani (le femmine), lo fanno come in un matrimonio, perché in questo modo vengono reintegrati non solo allo stato di Adam Kadmon cioè ogni metà trova il suo completamento in un angelo corrispondente, ma si ottiene anche l’apocatastasis, cioè la possibilità di ascendere e tornare a unirsi addirittura a Dio.

«Vi sono spiriti impuri maschili e (spiriti impuri) femminili: i maschili si associano alle anime che hanno preso domicilio in corpi di femmine, e i femminili sono associati a quelle dei corpi degli uomini, a motivo di colui che disobbedì; e non sfugge loro alcuno – poiché essi lo trattengono -, a meno che uno riceva una forza maschile e una forza femminile e cioè quella del fidanzato e della fidanzata. Questo, poi, si riceve, in immagine, nella camera nuziale

I Demoni impuri maschili vanno dalle donne e i demoni impuri femminili vanno dagli uomini per poi farli cercare tra sé. I demoni lasciano il corpo solo attraverso la rinuncia alle passioni del mondo e una serie di purificazioni e sigillazioni. Gli angeli, “i maschi”, giungono allora agli esseri umani e chi riceve il proprio “angelo”, in forma di fidanzata o fidanzato, è salvo. Le forze negative, infatti, non possono più vederli, perché sono divenuto simili a vasi pieni e ben chiusi, così come quando due coniugi sono uniti e gli altri stanno loro lontani:

«Quando donne sciocche vedono un uomo che se ne sta tutto solo, lo assalgono, folleggiano e lo contaminano. Allo stesso modo, quando uomini sciocchi vedono una bella donna tutta sola, la persuadono e le usano violenza perché vogliono contaminarla. Ma se vedono un uomo e una donna insieme, le donne non possono avvicinarsi all’uomo, e gli uomini non possono avvicinarsi alla donna. La stessa cosa avviene quando l’immagine e l’angelo si uniscono: nessuno osa andare verso l’uomo o verso la donna.»

Le due metà di Adamo per ricongiungersi devono fare il percorso inverso a quello della creazione fisica, devono unirsi spiritualmente ai loro angeli. Secondo questa teoria, non ci sarebbe bisogno di nessun matrimonio fisico tra coniugi, a meno che non si consideri la procreazione come un modo per permettere l’unione tra i “maschi e le femmine”, fino a quando la reintegrazione delle anime disperse non sarà ultimata con la seconda venuta di Cristo. Un modo per fregare gli arconti sul loro terreno. Il mistero della “femmina” che si cambia in “maschio” non è altro quindi che l’identificazione dell’umanità adamitica in questa “femmina” e degli angeli con “il maschio”. In parole povere lo spirito per sottrarre l’anima alla materia, l’attira a sé usando gli angeli che desiderano riunirsi alla loro metà caduta nella carne, cioè sfruttando il desiderio stesso dell’anima di ricostruire l’unità primordiale perduta. A quel punto l’anima avrà la forza anche di ricongiungersi con la fonte primaria, perché non solo Adamo è stato diviso, ma è anche finito fuori dal “paradiso”. Donne e Uomini devono tutti quanti essere reintegrati, non può esserci alcuna discriminazione. Il problema è che questa visione delle cose non dà proprio un senso di parità tra donna e uomo, perché lo gnosticismo non ha realmente risolto il maschilismo del Vecchio Testamento, ma lo ha avallato insieme al Cristianesimo.

D) Il maschilismo dissimulato e la negazione della femminilità
Far derivare gli uomini e le donne da Adamo ha avuto ripercussioni culturali devastanti. Ha contribuito non solo a creare l’idea che donna e uomo siano due metà di un intero maschile, ma che i due non abbiano pari diritti, doveri e possibilità, perché nella fantasia maschile cristiana è Eva che ha colto il frutto proibito e in quella gnostica è un Eone femminile che è caduto facendosi ingannare da un arconte cattivo. San Paolo, che era un ebreo ellenizzato e i padri della chiesa dopo di lui, resero questo paradosso un dogma divino incontestabile come il creazionismo e la verginità di Maria, accogliendo ben volentieri le concezioni maschiliste della cultura greco romana [1]. Elevarono quindi a paradigma una presunta e infondata “inferiorità della donna” attraverso una serie di pregiudizi aristotelico-platonici: come la fragilità di spirito delle donne (imbecillitas mentis), la leggerezza mentale, la debolezza relativa al sesso (infitmitas sexus) [2], la tendenza a divenire “prostitute” o compagne del demonio, se non si accompagnano a un marito. Come dire: alla donna tutti i difetti e all’uomo tutte le virtù. Ancora oggi questa pesante dicotomia domina molte società e strati della popolazione che credono nell’esistenza di pregi e capacità tipicamente maschili/solari e difetti e limiti tipicamente femminili/lunari. Anche la visione gnostica di Cristo, che a mio avviso fu comunque il primo tentativo di stabilire uguali diritti e doveri per tutti, nel tempo deragliò perché i suoi seguaci accettavano malvolentieri le idee “paritarie” del loro Maestro e gli Gnostici, come i Cristiani tesero con il tempo a esercitare sempre più controllo sul ruolo delle donne nelle loro comunità.

Giacomo, per esempio, nella sua apocalisse, interroga ulteriormente Gesù sulla femminilità e questi risponde:

«poiché tu hai domandato a proposito della femminilità: la femminilità esisteva, ma la femminilità prima non c’era. Essa preparò forze e dei. Ma quando io venni, essa non esisteva. (Io esistevo), perché io sono l’immagine di colui che è. [3] »

Colui che è non è Javhè, perché gli gnostici lo consideravano un Dio minore, un arconte bugiardo, il vero Demone che tiene il mondo oppresso dalla materia, impedendo agli esseri umani di vedere il vero Dio dietro di lui. Fu lui che divise Adamo da Eva. In teoria Colui che è dovrebbe essere Elohim se si considera l’affermazione contenuta nella Pistis Sophia, secondo cui veniamo tutti dalla stessa miscela, cosa che spiegherebbe perché in origine il femminile non esisteva distinto dal maschile. Purtroppo però le parole di Cristo riportate dai vangeli fanno sempre riferimento a un dio Padre, e questo confonde la questione ingenerando il dubbio che siano stati i suoi seguaci a inserire nelle trascrizioni dei suoi discorsi un dio Padre non riuscendo a capire o a sopportare la natura di Elohim. In ogni caso il risultato è stato che questa negazione della femminilità, non spiegata a livello teologico e avallata a livello biologico da un monoteismo maschilista, ha cancellato la dea Venere, la Dea Madre, Lilith e Elohim in un colpo solo, sostituendole con un solitario Dio Padre, una Donna Vergine e un uomo che aveva un surrogato di costola per compagna. Per conseguenza le donne pagane, costrette a convertirsi al cristianesimo, sono state obbligate a rinnegare la loro natura femminile, insieme ai loro diritti di individui, per identificarsi nell’immagine di un Uomo primordiale, un androgino polarizzato al maschile, di cui esse non sarebbero state altro che l’aspetto più debole, estratto per fargli compagnia. Certo se Cristo avesse scelto di incarnarsi in un corpo di donna le cose sarebbero andate diversamente, ma molto probabilmente sapeva che, appena si fosse messo a predicare, niente lo avrebbe salvato dalla lapidazione, neanche essere la figlia del gran sacerdote o del re [4]. Se questi sono i miti che hanno dominato per 2000 anni la nostra storia, diventa facile capire perché sempre più donne, non trovandosi rappresentate né nel cristianesimo né nello gnosticismo, da qualche secolo si dichiarino polemicamente discendenti o seguaci di Lilith, senza sapere che scelta più azzeccata non potevano farla. Questa mitica “progenitrice”, infatti, non solo offre una immagine di “emancipazione femminile”, ma a livello teologico non avrebbero bisogno di nessuna reintegrazione adamitica, perché non è mai stata divisa e si separò da Adamo prima della caduta!
Volgendosi al neopaganesimo a che tipo di divinità aspirano le donne? Al solo culto della Dea? Ad un culto della Dea e del Dio come coppia divina? A un culto di una Divinità Androgina polarizzata al femminile? Il problema sembra riproporsi eternamente se restiamo nel campo della religione, della lotta dei sessi, invece che in quello dei simboli:

«La Psicologa Ginette Paris alla domanda “Ma lei crede veramente agli Dei? “rispose “No, ma li amo al punto che è come se esistessero e allora inevitabilmente arriva un momento in cui qualcuno mi domanda: “Fino a che punto credi davvero a questi dei e a queste Dee pagane?”. Io non ci credo affatto. Né più né meno di quanto abbia creduto all’ego, al superego, al sé, al conscio, all’inconscio, al complesso di Edipo, di Cassandra, di Cenerentola o di Peter Pan, né più né meno di quanto creda a tutte le nozioni inventate dalla psicologia per definire delle dinamiche interiori: repressione, ipercompensazione, scompenso, depressione, proiezione, introiezione, retroflessione, fusione, transfert, controtransfert, attualizzazione del sé, complessi, archetipi, individuazione … Neppure tutto questo esiste realmente, vero? Si tratta di concetti e di metafore utili che ci permettono di cogliere la vita interiore”. [5]»

NOTE
[1] Vedi Eva Cantarella, Secondo Natura. La bisessualità nel mondo antico, Milano, Rizzoli, 1995. e Georges Duby, Micelle Perrot, Storia delle donne: L’Antichità, a cura di Pauline Schimitt Pantel, Bari, Economica La Terza, 1994.
[2] Storia delle donne: L’Antichità, op. cit. , p. 103, La divisione dei sessi nel diritto romano di Yan Thomas.
[3] Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , p. 33, La prima Apocalisse di Giaocmo [28-26]
[4] Eppure c’erano state donne che contavano nella religione e nella società, in origine anche tra gli Ebrei, non solo la Profetessa Maria, ma anche la Profetessa e Giudice Deborah. « Giudici 4, 4] In quel tempo era giudice d’Israele una profetessa, Dèbora, moglie di Lappidot. [5] Essa sedeva sotto la palma di Dèbora, tra Rama e Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze giudiziarie. [6] Essa mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kades di Nèftali, e gli disse: “Il Signore, Dio d’Israele, ti dà quest’ordine: Và, marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon. [7] Io attirerò verso di te al torrente Kison Sisara, capo dell’esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo metterò nelle tue mani”. [8] Barak le rispose: “Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò”. [9] Rispose: “Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna”. Dèbora si alzò e andò con Barak a Kades.[10] Barak convocò Zàbulon e Nèftali a Kades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Dèbora andò con lui»
[5] da Ginette Paris, La grazia pagana, p. 11, citata in Labrys, rivista riguardante mitologia, antropologia, archeologia, simbologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità, Anno II, Numero 10, Veltane – Litha, 2008, articolo di DAFNE ELEUTHERIA, Conversazione Pagana, p. 19, (http://www.rivistalabrys.it/)

La Visione Alchemica rispetto a quella cabalistico-gnostico-cristiana

A causa della metafora dell’Ermafrodito, anchel’Alchimia viene tacciata di maschilismo. Questa idea è completamente infondata ed è meglio correggerla ancora prima di continuare. L’Arte Trasmutatoria non deriva né dalla religione ebraica né da quella cristiana, e quindi non ha niente a che vedere con la visione cabalistica o con l’esoterismo delle chiese gnostiche. L’Alchimia non è una religione, non ha teologie o miti, è un’attività trasformativa antica come il mondo, che si muove nel tempo adottando di volta in volta le metafore culturali (cristiane, gnostiche, neoplatoniche, psicologiche) delle civiltà che la ereditano e la sviluppano. Nella sua essenza più pura non è altro che un occhio scientifico, pagano e Panteista, che osserva “al microscopio” le trasformazioni della Natura, che è Una e Molteplice, traendone insegnamenti spirituali. L’Alchimia è dunque niente altro che una Scienza Filosofica e Mistica, perché è dalla ricerca dei meccanismi che regolano l’universo microcosmico e macrocosmico, materiale e spirituale, che possiamo conoscere il mondo dentro e fuori di noi, scoprendo che alla fine è tutto un’unica miscela. Non ci sono divinità, non ci sono femmine e maschi, ma individui e materie prime. Talvolta compaiono una Regina e un Re che concepiscono un figlio che eredita le nature di entrambi i genitori, ma anche questa è solo un’altra delle tante metafore chimiche e spirituali che oggi giorno potremmo tranquillamente sostituire con l’immagine dei due emisferi cerebrali, quando viene riferita alla trasformazione interiore. Alla base del pensiero alchimistico c’è solo una materia vivente, composta da due forze che per comodità generalizziamo come principali e antagoniste. Concetti come Femminile e Maschile, in Alchimia, non sono altro che simboli che purtroppo non vengono compresi nel loro reale significato. Allo stesso modo l’immagine dell’Androgino confonde solo coloro che non capiscono che la questione è filosofica e non biologica o religiosa. La conciliazione che l’Alchimia cerca tra i due opposti è un equilibrio dinamico tra le forze che si muovono dentro di noi, forze che non vengono annullate o represse, ma semmai portate alla loro massima potenzialità e messe in grado di interagire in una direzione costruttiva. Ogni persona è metaforicamente un Rebis, una cosa doppia, nella misura in cui tutti sono provvisti di chiave e serratura, di una dicotomia interiore e della capacità di scoprirne il punto di equilibrio. Con queste premesse l’alchimia spirituale non può che interessarsi all’Individuo nel suo insieme, visto come sintesi di tutto ciò che ognuno è caratterialmente, potenzialmente, biologicamente, interiormente, intellettivamente, in base alle esperienze personali che ha avuto. Non vi possono essere discriminanti fisiche, sessuali, di razza o di censo, perché ogni essere umano viene immaginato come una materia prima che racchiude naturalmente in sé tutto ciò di cui ha bisogno per autorealizzarsi: l’Alchimista è operatore, fuoco, elementi, vaso e fornace contemporaneamente. Va considerato quindi come il medico di se stesso, che non guarisce gli altri, ma insegna ad auto curarsi, cioè a portare a perfezione ciò che ognuno è in potenza. La figlia o il figlio dell’Arte individua il suo Yin e il suo Yang, il suo Fuoco e la sua Acqua, il suo Intuito e la sua Razionalità, li fa emergere, li sfida e li perfeziona per trasformare la loro eterna e inutile zuffa, (che le immagini alchemiche rappresentano come uccelli, serpenti e leoni che si mordono e divorano a vicenda), in cooperazione tra energie complementari. In questo modo impara a costruire non solo fruttuose relazioni dentro se stesso, ma anche rapporti di parità e reciproco scambio con gli altri che si tratti del proprio compagno o compagna, degli amici, dei parenti, dei collaboratori più stretti o di perfetti estranei. L’Alchimista non conosce lo sfruttamento e la discriminazione [1], preferendo creare energie, invece che sottrarle o esaurirle: egli infatti è ben conscio di avere dentro di sé una energia potenzialmente inesauribile, e che se l’essere umano risolvesse le sue dicotomie interne non avrebbe motivo di continuare a proiettarle fuori di sé nel riflesso illusorio della lotta dei sessi, del razzismo, della religione, della politica, ecc. L’Alchimia ha una radice nel passato, una nel presente e una nel futuro, per questo motivo tutti possono sempre trovarci qualcosa “da prendere”, anche quando non la vedono nel suo complesso. Questa sua natura le permette di viaggiare nel tempo, trasportata nel bagaglio culturale anche di coloro che non diverranno alchimisti, ma sono comunque in grado di comprenderne le potenzialità e ritrasmetterle ad altri, motivo per cui entra nel linguaggio comune di tutte le società exoteriche e esoteriche.

L’Esoterismo Cristianesimo Neo Gnostico.
L’esoterismo cristiano moderno si autodefinisce gnostico, nel senso di erede di una antica corrente cristiana, perseguitata come eretica per le sue concezioni sulla natura divina di Cristo, per ritenere Yavhè un falso dio e per la sua visione della sessualità. Lo gnosticismo antico a sua volta deriva dall’unione tra la visione mistica e sessuale esoterica della religione ebraica e le concezioni filosofico misteriche della cultura pagana (ellenistica neoplatonica, pitagorica,ermetica, misterica) che da una parte si sono evolute nella Qabbalah con le sue Sephiroth, mentre dall’altra hanno dato vita allo Gnosticismo con il suo sistema di Eoni.
Nel quadro della rinascita delle “chiese cristiane neo-gnostiche” ho scelto di analizzare quello che mi è sembrato il testo più rappresentativo, in quanto esso accoglie al suo interno tecniche trasmutatorie sessuali derivate per vie traverse dalle ricerche dell’Ecclesia Gnostica Catholica di Theodor Reuss (e di altri ricercatori), innestate su una personale reinterpretazione del pensiero gnostico antico, che come quello moderno è un mosaico di punti di vista differenti.

A) Samael Aun Weor: il Matrimonio perfetto [2]
Il matrimonio perfetto è un corposo manuale di alchimia sessuale per la coppia, scritto e pubblicato da Samael Aun Weor (1917-1977) nel 1950 [3]. Fondatore della Chiesa Gnostica Cristiana Universale, ancora molto attiva, si formò tra lo Spiritismo, la Società Teosofica e la Fraternitas Rosicruciana Antiqua di Arnoldo Krumm-Heller attraverso il quale venne in contatto con la massoneria di frangia e forme di magia sessuale che come abbiamo già detto erano influenzate dagli esperimenti di Theodor Reuss. Il libro di Samael Aun Weor è scritto con una ritmica dicotomica, quasi mantrica, cioè ossessivamente ripetitiva, che toglie qualsiasi dubbio sulla preoccupazione principale dell’autore: chi legge deve aver ben chiaro che ci sono solo due strade, o il bene o il male, o “i bianchi” o i “neri”, o la luce o le tenebre. Questa dicotomia non è mai associata alla femmina e al maschio in quanto tali, come nella visione cristiana: Adamo buono – Eva cattiva. Il pessimismo cosmico e il giudizio senza appello, riguardano l’impossibilità di salvezza per tutti, specie per gli infrasessuali, ed è perfettamente affine alla visione gnostica del vescovo Valentino che divide la razza umana in pneumatici, psichici e iliaci [4] . Talvolta vengono inseriti discorsi su antiche credenze che saranno spiegate alla luce di teorie scientifiche avveniristiche e si sente tutta la fede di origine illuminista nei confronti del progresso tecnologico, che si svilupperà in eccessivopositivismo scientifico tra gli anni 60 e 70. Nei momenti forse più personali e ideali, quando cioè si parla dell’Amore e dell’Unione sessuale, la prosa si fa poetica e mistica. Nel complesso è un’opera difficile da perseguire se non se ne condividono i principi fino in fondo. Da parte mia io mi limiterò a descriverne il senso generale, perché lo studio approfondito spetta ai suoi seguaci. Il testo inizia e va avanti per molte pagine ribadendo a più riprese che la magia sessuale si pratica ovunque, ma scordiamoci la citazione delle fonti, in un’opera “d’ispirazione”:

«nel Cristianesimo Esoterico, magia sessuale si pratica nel Buddismo Zen, magia sessuale si pratica tra gli Yogi Iniziati, magia sessuale si pratica tra i Sufi Maomettani, magia sessuale si praticò in tutti i Collegi Iniziatici di Troia, d’Egitto, di Roma, di Cartagine, di Eleusi, magia sessuale si praticò nei Misteri Maya,Aztechi, Incas, Druidi, ecc.»

«La Sintesi di tutte le religioni, scuole e sette è la magia sessuale e il Cristo Cosmico.» Il Sesso viene trasformato in uno strumento di conoscenza, che resta fedele sia ai dogmi cattolici, che a quelli gnostici, quindi potrebbe essere effettivamente valido per tutti gli esoterismi di matrice cristiana, ma non ovviamente per quelli di altro indirizzo:

«Noi insegniamo la Dottrina della Sintesi. Questa dottrina non può mai essere contro le diverse forme religiose. I nostri insegnamenti sono contenuti in tutte le religioni, scuole e credenze; se il lettore facesse uno studio serio di tutte le Religioni del mondo, troverebbe il fallo e l’utero come sintesi di tutti i Misteri. Non si conosce religione primitiva o scuola di Misteri in cui siano assenti il Cristo Cosmico e i Misteri del Sesso. La Dottrina della Sintesi non può danneggiare nessuno perché è la sintesi di tutto. Invitiamo i devoti di tutti i culti, scuole e credenze a fare uno studio comparato delle religioni. Invitiamo gli studenti dei diversi sistemi di autoeducazione intima a studiare l’Esoterismo Sessuale di tutte le Scuole Segrete di Misteri. Invitiamo tutti gli yogi a studiare il sesso-yoga e il tantrismo bianco dell’India, senza il quale nessuno yogi può ottenere la liberazione assoluta. La magia sessuale e il Cristo sono la sintesi di ogni studio esoterico qualunque sia il suo nome, forma religiosa o sistema educativo.»

Samael Aun Weor propone dunque una via di trasmutazione sessuale che a suo parere è l’unica lecita, perché la somma di tutte le scuole precedenti, ma ovviamente esiste anche una tradizione diabolica nemica dalla quale bisogna difendersi. Fedele alla tradizione gnostica anche lui considera Jahveh «un Angelo caduto terribilmente perverso.» Di conseguenza «Jahvéh è il genio del male. Cristo è il capo della Gran Loggia Bianca, e Jahvéh, sua antitesi, è il capo della Gran Loggia Nera.». Esistono quindi:

«la corretta interpretazione dei misteri del sesso. Esiste la falsa interpretazione dei misteri del sesso. I Maghi Bianchi non spargono mai il seme. I Maghi Neri spargono sempre il seme. I Maghi Bianchi fanno salire il serpente igneo dei nostri magici poteri lungo il canale midollare. I Maghi Neri fanno scendere il serpente verso gli inferni atomici dell’uomo. Gli Dei e i Demoni vivono in eterna lotta. Gli Dei difendono la dottrina della castità. I Demoni odiano la castità. La radice del conflitto tra Dei e Demoni è nel sesso. ; […] I Maghi Bianchi seguono il sentiero del Matrimonio Perfetto. I Maghi Neri amano l’adulterio e la fornicazione. ; […] Il serpente che sale è positivo. Il serpente che scende è negativo. Quando sale, è il serpente di bronzo che sanava gli Israeliti nel deserto. Quando scende, è il serpente tentatore dell’Eden. Quando sappiamo adorare e baciare con tenerezza infinita e castità suprema, il serpente sale. Quando godiamo ardentemente della lussuria e versiamo la coppa, il serpente, ebbro di follia, precipita verso gli inferni atomici dell’uomo.»

Nello gnosticismo Valentiniano della Pistis Sophia il matrimonio fisico, in teoria, non sarebbe necessario, perché ognuno deve ricevere il suo proprio angelo e realizzare un matrimonio spirituale. Come ciò avvenga non lo sappiamo. Al contrario, lo gnosticismo di Samael Aun Weor rivela nei dettagli la sua interpretazione pratica del problema ipotizzando che coloro che si stanno purificando (stanno facendo uscire i demoni), e continuano a rischiare di essere riposseduti dalle energie demoniache, devono ricorrere necessariamente all’unione matrimoniale fisica come strumento di perfezionamento. L’unione tra coniugi protegge la coppia permettendo di indirizzare le energie sessuali verso se stessi, cioè verso la creazione dei corpi di luce, invece di lasciarle in balia del desiderio carnale che distoglie dalla ricerca del proprio angelo e conduce al mondo della molteplicità, opposto a quello della reintegrazione con l’Uno.
La “fedeltà coniugale diventa strumento di difesa” attraverso l’uso che si fa del “seme”, cioè delle proprie energie vitali e spirituali. “Spargere il seme verso gli inferni atomici dell’uomo” vuol dire manifestare il desiderio di allontanarsi da Dio, e queste precise parole sembrano far eco polemicamente a Crowley che, invece, aveva scelto di rappresentate l’immagine del Diavolo dei Tarocchi sotto forma di un bucolico caprone che troneggia su un enorme fallo che erutta, simile ad un vulcano, ma anche a un fungo atomico, mentre nei suoi testicoli spermatozoi antropomorfi premono e scalpitano per uscire [5]. Per Samael Aun Weor Spargere il seme è un atto contro se stessi, poiché «Il seme è l’astrale liquido dell’uomo. La luce astrale è nel seme. Il seme è la chiave di tutti i poteri e la chiave di tutti gli imperi. […]» . Lasciarlo uscire sarebbe come far defluire la sostanza della propria anima, far uscire ancora Eva. p

NOTE
[1] Antoine de Saint Exupéry «Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione».
[2] http://www.libreriasephiroth.it/testi/gnosi/Matrimonio%20perfetto.doc
[3] La seconda edizione riveduta e corretta è del 1962 ed è quella che si trova anche on line.
[4] «L’irrazionale (o iliaca) a cui appartiene Caino, la ragionevole e giusta (o psichica), alla quale appartiene Abele; la pneumatica alla quale appartiene Set. Per la prima non vi è salvezza, la seconda ha facoltà di perdersi con la prima o di avere sorte mediana; l’unica a salvarsi è la pneumatica: “molti sono gli ilici, piccolo è il numero degli psichici, rari sono i pneumatici”.» I Vangeli gnostici, op. cit. , pp. 170
[5] I tarocchi di Crowley sono del 1944, mentre il Matrimonio Perfetto di Samael Aun Weor è del 1950.

«Nell’unione del fallo con l’utero si trova la chiave di ogni potere. L’importante è che la coppia impari a ritirarsi dall’atto sessuale prima dello spasimo, prima dello spargimento seminale. Non si deve spargere il seme né dentro l’utero, né fuori di esso, né ai lati, né in alcun luogo. […] La vita umana, di per se stessa, non ha alcun significato. Nascere, crescere, lavorare duramente per vivere, riprodursi come un animale e poi morire, questa è realmente una catena di pene che l’uomo porta intricata nell’anima. Se questa è la vita, non vale la pena di vivere. Fortunatamente, nelle nostre ghiandole sessuali abbiamo il seme, il grano. Da questo seme, dal grano, può nascere il superuomo, l’Adam-Cristo, il bambino d’oro dell’Alchimia Sessuale. Per questo sì, che vale la pena di vivere. Il cammino è la trasmutazione sessuale. Questa è la scienza di Urano. Esso è il pianeta che controlla le gonadi o ghiandole sessuali. Esso è il pianeta che governa la costellazione d’Acquario. […] L’Alchimia Sessuale è quindi, di fatto, la scienza della nuova Era dell’Acquario. »; «Quando un uomo e una donna si uniscono sessualmente qualcosa si crea. In tali istanti di adorazione suprema lui e lei sono realmente un solo essere androgino, con poteri di creare come gli Dei. Gli Angeli sono realmente androgini, lui e lei non sono più due, sono uno. In tali istanti lui e lei sono un essere androgino, un Dio che ha il potere di creare come gli Dei.
Gli Elohim sono maschio e femmina. L’uomo e la donna, uniti sessualmente durante l’estasi suprema dell’amore, sono realmente un Elohim terribilmente divino.
In tali istanti di unione sessuale siamo realmente nel laboratorium-oratorium della Santa Alchimia.»

Paragonare la magia sessuale di Samael Aun Weor all’Alchimia sessuale che ha un suo campo culturale distinto, serve qui a rivestirla di un significato più profondo e più chiaro per chi ascolta, ma come spiegato non vi è altro collegamento. L’androgino alchemico è di tutt’altra natura, la donna e l’uomo uniti sessualmente sono due individui completi, polarizzati fisicamente in modo diverso, ma sono in grado di trasmettere e ricevere la stessa energia. L’unione amplifica le energie. Uomo e Donna sono l’immagine riflessa di Elohim, non la loro clonazione polarizzata in Adamo e Eva per restare nella metafora cristiana. Sono 1 + 1 = 1 e non ½ + ½ = 1, anche perché per l’alchimista con questa formula non si crea un 1, ma ½ sommato a ½ resta ½ se non trova dentro di sé la sua metà. Per l’alchimista nessuna Eva è mai uscita da Adamo, l’essere umano è un Tao.

Tra una metafora e l’altra, vi è in ogni caso anche una interpretazione moderna di Samael Aun Weor in chiave psicologica, per influsso di nuovi concetti introdotti da Carl Gustav Jung (1875 – 1961) e Sigmund Freud (1856 1939), che più avanti viene presentata anche come metodo introspettivo sul quale non mi soffermo:

«Il Mago Bianco adora il Cristo interno. Il Mago Nero adora Satana. Costui è l’io, il me stesso, l’ego che ritorna. In realtà, l’io è lo stesso spettro della soglia. Esso ritorna incessantemente per soddisfare i desideri. L’io è memoria. Nell’io ci sono tutti i ricordi delle nostre passate personalità. L’io è Ahriman, Lucifero, Satana. Il nostro Reale Essere è il Cristo interno. Il nostro Reale Essere è di natura universale. Il nostro Reale Essere non è nessun genere di io superiore o inferiore. Il nostro Reale Essere è impersonale, universale, divino; trascende ogni concetto di io, me stesso, ego, ecc. Il Mago Nero fortifica il suo Satana e in lui fonda il proprio potere fatale. La forma e la dimensione di Satana dipendono dal grado di malignità umana. Quando entriamo nel sentiero del Matrimonio Perfetto Satana perde volume e bruttezza. Bisogna dissolvere Satana. Questo è possibile solo con il Matrimonio Perfetto. Abbiamo bisogno di elevarci allo stato angelico. Questo è possibile solo praticando magia sessuale con la sposa-sacerdotessa. Gli Angeli sono uomini perfetti.»

Ad un certo punto si resta perplessi nell’apprendere che tra quelli la cui sessualità è deviata ci sono gli omosessuali e coloro che si masturbano e non vogliono sposarsi, ghettizzati tra sadici, depravati, torturatori, infanticidi, matricidi , patricidi, criminali mentali, infrasessuali di varia natura, ecc. Si può comprendere un simile accanimento, solo alla luce del fatto che gli onanisti spargono il seme per desiderio sessuale e gli omosessuali sono da sempre tacciati di essere contro natura perché non rispetterebbero la legge naturale, (nel senso di voluta da Dio nella Bibbia), riguardo la coppia maschio – femmina. Ovviamente solo partendo da premesse cristiano-gnostiche si può trarre “una logica” da affermazioni così pesanti. Da parte mia ci tengo a ricordare quel che diceva spesso il mio professore di filosofia: “Comprendere non vuol dire Condividere”.
Più avanti viene spiegato che la condizione edenica prevedeva in origine un solo ovulo ed un solo spermatozoo e tutto questo spreco è proprio il sintomo e il risultato della perdita dello stato paradisiaco, quindi l’unico modo per ottenere la reintegrazione è nel matrimonio perfetto, tra moglie e marito:

«Per risvegliare il Kundalini è necessaria la donna. Dobbiamo tuttavia avvertire che l’Iniziato deve praticare la magia sessuale con una sola donna. Quelli che praticano la magia sessuale con diverse donne commettono il delitto dell’adulterio. Essi non progrediscono in questi studi. Disgraziatamente esistono certi soggetti che usano la magia sessuale come pretesto per sedurre le donne. Questi sono i profanatori del tempio. Simile categoria di uomini cade inevitabilmente nella Magia Nera. Avvertiamo le donne che si guardino da questi personaggi perversi della sessualità. Esistono pure molte donne che con il pretesto di realizzarsi fino in fondo, “dicono”, si uniscono con qualsiasi uomo. Quello che queste donne passionali vogliono è saziare i loro desideri carnali. […] Il culto della magia sessuale può essere praticato solo tra marito e moglie. Dichiariamo questo per evitare seduzioni e ratti, impulsi carnali e “sante” lussurie passionali.»

Praticare con una donna che non sia la propria moglie e viceversa, vuol dire secondo Samael Aun Weor avere tante donne o uomini, quindi il peccato dell’adulterio è la volubilità, il dimostrare che si insegue il piacere e quindi di non avere capito quale “battaglia si sta combattendo” per cosa e chi si sta operando.
Tra i coniugi ci deve essere amore e passione, ma devono fare a meno del desiderio di abbandonarsi alla molteplicità degli spermatozoi e degli ovuli, per tornare all’unità primordiale creando il corpo di luce , in una parola “cristificandosi”.

«È assurdo spargere sei o sette milioni di spermatozoi quando ne basta solo uno per creare. Un solo spermatozoo fugge facilmente dalle ghiandole sessuali senza bisogno di spargere il seme. Quando l’uomo sarà tornato al punto di partenza, quando avrà ristabilito il sistema sessuale dell’Eden, il serpente sacro del Kundalini si alzerà ancora una volta vittorioso per trasformarci in Dei. Il sistema sessuale dell’Eden è la sessualità normale. Il sistema sessuale dell’uomo luciferico è assolutamente anormale.»; Quando raffreniamo l’impulso sessuale dentro di noi allora il fluido meraviglioso ritorna al corpo astrale, moltiplicando i suoi ineffabili splendori. È così che formiamo il Cristo in noi. Con l’energia sessuale, quindi, possiamo formare dentro di noi il Cristo o il Diavolo.»

La spiegazione si fa scientifica quando scrive:

«La forza sessuale è un’arma terribile. Gli scienziati non hanno potuto trovare l’origine dell’elettricità. Noi affermiamo che la causa dell’energia elettrica va cercata nella Forza Sessuale Universale. Questa forza non risiede solo negli organi della sessualità ma anche in tutti gli atomi ed elettroni dell’Universo. La luce del sole è un prodotto della sessualità. Un atomo d’idrogeno si unisce sessualmente con un atomo di carbonio per produrre luce solare. L’Idrogeno è maschile, il carbonio è femminile. Dall’unione sessuale dei due risulta la luce solare. Risultano molto interessanti gli studi sui processi del carbonio. Questi processi sono la gestazione della Luce. La causa causarum dell’elettricità va cercata nel Fuoco Serpentino Universale. Questo fuoco dimora negli elettroni. I Saggi meditano in lui, i Mistici lo adorano e quelli che seguono il sentiero del Matrimonio Perfetto lavorano praticamente con lui. La forza sessuale in mano ai Maghi Bianchi e ai Maghi Neri è un’arma terribile. Il pensiero attrae verso la spina dorsale il fluido sessuale per depositarlo nella sua sacca corrispondente. Con lo spargimento fatale di questo fluido si perdono trilioni di atomi solari. Il movimento di contrazione sessuale, che segue lo spargimento del seme, raccoglie dagli inferni atomici dell’uomo trilioni di atomi satanici che rimpiazzano gli atomi solari perduti. È così che formiamo il Diavolo dentro di noi.»

Questa ossessiva metafora dell’inferno atomico è comprensibile se la si considera una immagine vivida nell’autore che sente la drammaticità del suo tempo e la manifesta nella contrapposizione tra l’energia benefica del sole e quella malefica dell’essere umano che pochi anni prima, dividendo l’atomo, ha liberato una forza devastante con la quale ha incenerito due città (Hiroshima e Nagasaki, 1945) stracolme di esseri umani vivi, spezzando le loro vite e contaminando il Dna delle generazioni successive. Vi è quindi una corrispondenza tra la divisione dell’atomo e la perdita del paradiso terrestre, poiché entrambi rappresentano la caduta dell’anima umana nel baratro della materialità.
Il sistema per incanalare e trasformare l’energia è quello adottato da tutte le società segrete occidentali venute in contatto con la scienza indiana dei Chakra, ma Samael Aun Weor ne da una sua originale e personalissima versione collegando i sette centri energetici con le sette chiese dell’Apocalisse: la chiesa di Efeso (Muladhara), la chiesa di Smirne (Svadhisthana), il centro di Pergamo (Manipura), la chiesa di Tiatira (Anahata), la chiesa di Sardi (Vishudda), la chiesa di Filadelfia (Ajna) e la chiesa di Laodicea (Sahashrara):

«Felici le coppie che sanno amare. Con l’atto sessuale apriamo le sette chiese dell’Apocalisse e ci trasformiamo in Dei.»; «Le sette ghiandole più importanti dell’organismo umano costituiscono i sette laboratori controllati dalla legge del triangolo. Ciascuna di queste ghiandole ha il suo esponente in un chakradell’organismo. Ciascuno dei sette chakra è stabilito nel corpo astrale. I chakra sono in intima correlazione con le sette chiese del midollo spinale. Le sette chiese della spina dorsale controllano i sette chakra del sistema nervoso gran simpatico. Le sette chiese entrano in intensa attività con l’ascesa del Kundalini lungo il canale midollare. Il Kundalini dimora negli elettroni. I saggi meditano in lui, i devoti lo adorano, e nei focolari dove regna il Matrimonio Perfetto si lavora con lui praticamente. Il Kundalini è il fuoco solare rinchiuso negli atomi seminali, la sostanza elettronica ardente del sole che, quando è liberata, ci trasforma in Dei terribilmente divini
Ad ognuna attribuisce una ghiandola, un pianeta, la sua funzione e i suoi poteri. Non manca neanche l’idea dell’uscita dal corpo e dei viaggi in astrale di matrice teosofica, fino a far intravedere la possibilità di trascendere questo piano di realtà direttamente con il proprio corpo, similmente a Don Quan, Elia e Enoc:

«L’esercizio perfetto delle sette chiese, il sacerdozio completo, si realizza con il corpo in stato dei Jina. I grandi Maghi sanno porre il corpo in stato dei Jina […]. Nella regione ombelicale c’è un chakra misterioso che il Mago utilizza per andare in stato dei Jina. Ogni Mago che si trovi lontano dal corpo fisico, in corpo astrale, se utilizza il potere di questo chakra, può supplicare il suo Dio interno così: “Signore mio, Dio mio, ti supplico porta il mio corpo”. Il Dio interno può portare il corpo fisico al Mago in stato dei Jina, cioè immerso nel piano astrale

Il famoso punto di contatto tra Samael Aun Weor e la magia sessuale di Reuss si trova probabilmente nel passo seguente dove viene riportata la tecnica sessuale proposta da Krumm Heller [1] che fu iniziato all’O.T.O.:

«Durante l’atto di magia sessuale le coppie si caricano di magnetismo, si magnetizzano reciprocamente. Nella donna il bacino effonde correnti femminili mentre i seni danno quelle maschili. Nell’uomo la corrente femminile è situata nella bocca e quella maschile nel membro virile. Tutti questi organi devono essere ben eccitati per mezzo della magia sessuale, per dare, ricevere, trasmettere e raccogliere forze magnetiche vitali che vanno aumentando straordinariamente in quantità e qualità. Il ballo delizioso, la musica opportuna e il bacio ardente, con cui le coppie si mettono in così intimo contatto sessuale, hanno lo scopo, nella casa degli Iniziati gnostici, di ottenere una reciproca magnetizzazione tra uomo e donna. Il potere magnetico è maschile e femminile allo stesso tempo; l’uomo ha bisogno dei fluidi della sua sposa se vuole veramente progredire, e lei ha inevitabilmente bisogno dei fluidi del proprio marito per ottenere lo sviluppo di tutti i suoi poteri. Quando le coppie si magnetizzano reciprocamente le cose vanno bene e la felicità costruisce il suo nido nel focolare. Quando un uomo e una donna si uniscono qualcosa si crea. La castità scientifica permette la trasmutazione delle secrezioni sessuali in luce e fuoco.»; «Costoro hanno già trasformato il loro organismo in una macchina di trasmutazione sessuale eterna. Costoro hanno educato le loro ghiandole con la magia sessuale. Sono uomini-dèi.»; « Nell’ottava lezione del Corso Zodiacale il dottor Krumm Heller scrisse un paragrafo che scandalizzò molti saccenti. Costoro, dopo la morte del Maestro, hanno cercato di falsificare questo paragrafo a modo loro, ciascuno in accordo con le proprie teorie. Trascriviamo ora il paragrafo tale e quale il Maestro Huiracocha lo scrisse. Vediamo:
“Invece del coito che arriva all’orgasmo devono essere prodigate, riflessivamente, dolci carezze, frasi amorose e tocchi delicati, mantenendo la mente costantemente staccata dalla sessualità animale, mantenendo la più pura spiritualità, come se l’atto fosse una vera cerimonia religiosa.”
“Tuttavia l’uomo può e deve introdurre il pene e mantenerlo nel sesso femminile, perché sopravvenga in entrambi una sensazione divina, piena di piacere, che può durare ore intere, ritirandolo nel momento in cui si approssima lo spasimo, così da evitare la eiaculazione del seme. In questo modo avranno sempre più voglia di accarezzarsi.”
“Questo si può ripetere quante volte si vuole senza che mai sopraggiunga la stanchezza, anzi, al contrario, è la chiave magica per ringiovanire di giorno in giorno, mantenendo il corpo sano e prolungando la vita, giacché questa costante magnetizzazione è una fonte di salute”.
“Sappiamo che nel magnetismo comune il magnetizzatore comunica i fluidi al soggetto, e se il primo ha risvegliato queste forze può guarire il secondo. La trasmissione del fluido magnetico si fa, in genere, attraverso le mani o attraverso gli occhi, ma è necessario dire che non c’è conduttore più poderoso, mille volte più forte, mille volte superiore agli altri, del membro virile e della vulva come organi di ricezione.”
“Se molte persone praticano ciò forza e successo si espandono intorno nei confronti di tutti quelli che si mettono in contatto commerciale o sociale con loro. Però nell’atto di magnetizzazione divina, sublime, a cui ci riferiamo, entrambi, uomo e donna, si magnetizzano reciprocamente, essendo l’uno per l’altra come uno strumento musicale che, suonato, lancia o strappa suoni prodigiosi di misteriose o dolci armonie. Le corde di questo strumento sono sparse per tutto il corpo, le labbra e le dita ne sono i tasti principali, a condizione che nell’atto prevalga la purezza più assoluta, che ci rende maghi in questo istante supremo”.
Termina qui il dottor Krumm Heller.
Questo è il cammino dell’Iniziazione, all’incarnazione del Verbo si arriva con questo cammino. Possiamo essere studenti rosacroce, teosofi, spiritualisti, possiamo praticare yoga e non c’è dubbio che in tutto questo ci siano opere meravigliose e magnifiche pratiche esoteriche, ma se non pratichiamo la magia sessuale non generiamo l’astrale solare, la mente solare, la volontà solare. Senza la magia sessuale non possiamo nascere di nuovo. Pratica ciò che vuoi, studia nella scuola che più ti piace, prega nel tempio che preferisci, ma pratica la magia sessuale. Vivi il sentiero del Matrimonio Perfetto. Non siamo contro alcuna santa religione, contro alcuna scuola, ordine o setta.»

NOTE
[1] «Arnoldo Krumm-Heller (1876 – 1949) – magnetizzatore sulle orme di Mesmer, amico di Papus, iniziato all’O.T.O. da Reuss, massone “di frangia” e patriarca di una chiesa gnostica – rivendicò a sua volta l’eredità tedesca degli antichi Rosacroce (che dopotutto erano apparsi per la prima volta in Germania) fondando (o “risvegliando” una Fraternitas Rosacrociana Antiqua, interessata peraltro anche a forme di magia sessuale » in MASSIMO INTROVIGNE, Il Cappello del Mago. , op. cit. ,p. 196

Riguardo poi alle posizioni migliori «le posture tantriche del Kama-Kalpa sono veramente esagerate e molte di esse degenerano nel tantrismo nero. Noi raccomandiamo solo la postura tantrica di questo capitolo.».
La postura consigliata è quella classica di Shakti e Shiva, la coppia eterna della religione induista, che rappresentano il lingam e la yoni, uniti e compenetrati. Shakti siede sopra Shiva e i due si abbracciano, posizione che in defintiva ricorda quella dei Cherubini. Sul concetto di magnetismo, polarità e asana sessuali, avremo modo di tornare a proposito di altri autori. Il libro continua con rituali di vario genere, ci sono raffronti con descrizioni di messe nere e si spiega la differenza tra la “Messa Gnostica” dei maghi neri e quella dei maghi bianchi, ma questo argomento verrà trattato nel capitolo sul neo gnosticismo “satanista”. Si danno precetti sull’educazione dei figli, sull’istruzione, sul peccato, sul lavoro. Si forniscono tecniche e spiegazioni per il lavoro interiore, per i mantra, per la teurgia. Il testo è davvero lungo e non facile per chiunque sia digiuno di un minimo di conoscenze esoteriche e gnostiche. In molte pagine Samael Aun Weor rimprovera e accusa apertamente la Chiesa di Roma, ma io credo lo faccia con l’intento di mostrare il suo cristianesimo come “legittimo”. Egli infatti afferma una cosa che le fonti di certo non confermano: «La Chiesa Gnostica è l’autentica Chiesa Primitiva Cristiana, il cui primo Pontefice fu l’Iniziato Gnostico chiamato Pietro.» A questo proposito tutto quello che abbiamo come prova è un frammento di seconda mano, di Clemente Alessandrino, una fonte di parte e non certo gnostica, riferita da Eusebio il quale dice che Gesù dopo la resurrezione «passò la gnosi a Giacomo, il giusto, a Giovanni e a Pietro, i quali la passarono agli altri apostoli [1]». E’ vero che sotto il nome di Pietro è nota una apocalisse gnostica, e anche lui ricevette la conoscenza (gnosi) come tutti gli altri discepoli, ottenendo anche lui almeno una volta il suo « Bravo, Tu beato!» (anche se Cristo mette sempre alla prova la sua compassione). Lo gnosticismo che prevale tra tutte le correnti, però alla fine è proprio quello della Pistis Sophia, che risulta essere il testo più autorevole e complesso e anche se cita Paolo tra gli allievi, descrive Maria Maddalena come lo «gnostico perfetto» , la pneumatica maggiormente in grado di capire la dottrina che Cristo sta elargendo a tutti. Più avanti Samael Aun Weor afferma che « Maria Maddalena è la stessa Salambò, Matra, Ishtar, Astarte, Afrodite e Venere con la quale dobbiamo praticare la magia sessuale per risvegliare il fuoco». Questo conferma che Samael Aun Weor non le riconoscono il suo vero ruolo e l’autorità che le spettano, preferendo proporsi come continuatore di una chiesa gnostica di Pietro, e non della Maddalena, cosa che gli permette di mostrarsi come il vero interprete della Chiesa di Cattolica esoterica. Il suo “matrimonio perfetto, d’altra parte è così pieno di valori cristiani, che può essere praticato solo da cristiani ortodossi e praticanti, che accettino di mescolare cattolicesimo, visioni apocalittiche gnostiche e il Sesso Sacro come chiave per amalgamare il tutto. Una simile simbiosi non è mai stata possibile alla luce del sole e di questo è consapevole anche Samael Aun Weor quando dice che:

«Molti studenti di occultismo studiarono questo libro, pochi lo compresero. Molti, entusiasmati dal tema affascinante de “Il Matrimonio Perfetto”, entrarono nelle file del Movimento Gnostico. Si possono contare sulle dita di una mano quelli che non ne uscirono. Molti giurarono lealtà davanti all’Altare della Gnosi ma, alla resa dei conti, quasi tutti violarono il proprio giuramento. Alcuni sembravano veri apostoli, tanto che pareva perfino un sacrilegio dubitare di loro, ma alla lunga dovemmo convincerci con sommo dolore che erano anch’essi dei traditori. Molte volte bastò che questi falsi fratelli leggessero un libro o ascoltassero un nuovo conferenziere giunto in città, perché si allontanassero dal Movimento Gnostico

La realtà è che un fervente cristiano metterebbe anche Samael Aun Weor tra i maghi neri, per questa sua apertura al sesso, nonostante l’ortodossia cristiana dell’autore e la necessità di essere sposati per praticare il matrimonio perfetto. Eppure, nonostante ciò, questo sistema potrebbe benissimo essere adottato e praticato all’interno della religione cristiana senza per questo ritrovarsi nel campo dell’esoterismo. Chi altri se non un cristiano riformista, ma che crede nei rigidi dogmi che la Chiesa ha costruito nei secoli, potrebbe seguire un tale metodo? Se i protestanti si sposano, ci sono donne prete, il cattolicesimo è arrivato a non rifiutare l’esistenza degli extraterrestri [2], (ovviamente in chiave cristiana), cosa sarà mai fare un altro passo avanti e iniziare a vedere anche il sesso in una prospettiva più adatta ai propri fedeli, che tali vogliono restare, magari però rivedendo le parti che rischiano di deragliare verso forme di discriminazione e razzismo.

B) L’Esoterismo Cristiano di Tommaso Palamidessi.
Esiste un’altra fonte per l’esoterismo cristiano, che applica teorie di trasmutazione sessuale, ma non appartiene al filone gnostico: si tratta dell’italianoTommaso Palamidessi, (1915 – 1983), coetaneo di Samael Aun Weor . Palamidessi possiede una bibliografia altrettanto corposa e poliedrica. Fu influenzato dalle correnti esoteriche del suo tempo a partire dallo spiritismo, la teosofia, la massoneria, il martinismo, lo yoga tantrico indiano e tibetano, il sufismo, ma coltivò anche interessi come l’astrologia, l’alchimia, la medicina, la botanica e la passione per l’antico Egitto. Il suo esoterismo cristiano integra psicologia, arte iconografica, medicina, erboristeria, astrologia, teurgia, dietetica, yoga, esercizi per il corpo fisico, per i viaggi astrali, per il recupero dei ricordi delle vite precedenti e per il potenziamento delle facoltà mentali, attraverso tutta una serie di tecniche di risveglio iniziatico tese a creare un percorso che investa tutti gli aspetti possibili della vita umana. È presente anche una tecnica di Magia Sessuale Sacra [3], per costruire il “corpo di luce” analoga a quella di movimenti neo-gnostici, ma si distingue da essi perché le fonti a cui Palamidessi si ispirava non sono quelle dello gnosticismo, ma quelle dei Padri della Chiesa e degli aspetti sofianici della Ortodossia Orientale antica e moderna. La Società Archeosofica da lui fondata, a differenza della scuola di Samael Aun Weor, non si è suddivisa in varie correnti interpretative, ma è tuttora attiva e centrata sotto la guida dell’erede spirituale di Palamidessi. Come l’altra si addice e si rivolge proprio a quei cristiani praticanti che desiderano una partecipazione più attiva e profonda con il culto della loro religione, che il sacerdozio del clero romano non permette. A questo punto in qualcuno sarà già sorta questa domanda: – ma se non si è né cristiani ortodossi, né cristiano gnostici? Se non si è proprio cristiani, se si segue un’altra religione o se non si ha proprio bisogno del sostegno di una religione per percorrere un cammino interiore, esistono altre strade e una magia sessuale alternativa o diversa? – Evidentemente si. Da questo momento cambiamo pagina e osserviamo tutti quei mondi paralleli, quei piani di realtà alternativa del “multiverso” esoterico che convivono disinteressati gli uni del giudizio degli altri, abitualmente etichettati come “controiniziati [4]” e “luciferini”, (qualche volta anche a ragione), ma che potrebbero rivolgere ai loro accusatori le stesse accuse che Samael Aun Weor temeva e rifiutava per se stesso «Gli attacchi di cui siamo stati vittime, le persecuzioni, gli anatemi, le scomuniche, ecc., si devono all’ignoranza, alla mancanza di studio».

NOTE
[1] Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, op. cit. , p. 152.
[2] «È possibile credere in Dio e negli extraterrestri. Si può ammettere l’esistenza di altri mondi e altre vite, anche più evolute della nostra, senza per questo mettere in discussione la fede nella creazione, nell’incarnazione, nella redenzione». «Parola di astronomo e di sacerdote. Parola di José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana.» vedi L’Osservatore Romano – 14 maggio 2008
[3] Vedi: Tommaso Palamidessi, La tecnica sessuale dello Yoga Tantriko Indo-tibetano. Manuale dottrinale e pratico per tutti su la vita sessuale de lo Yoga Tantriko. 1ed Torino: Ed. Grande Opera, 1948; Tommaso Palamidessi, La potenza erotica di Kundalini Yoga. La yoga del potere serpentino ed il risveglio dei ventuno chakra. Torino: Ed. Grande Opera, 1949; Tommaso Palamidessi, I poteri occulti dell’uomo e la Yoga tantrika Indiana e tibetana, 1ed Milano: Spartaco, 1945;
[4] Termine introdotto da Guénon.

Libri citati nella seconda parte

Cabala ed Erotismo. Metafore e Pratiche sessuali nella Kabbalah, Moshel Idel, Collana i Cabri, Milano, Mimesis, 1996;
Perchè non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), Piergiorgio Odifreddi, Milano, Longanesi, 2007;
I Vangeli gnostici;
Le Apocalissi gnostiche, Apocalissi di Adamo, Pietro, Giacomo, Paolo, Collana gli Adelphi n° 272, Milano, Adelphi Editore, 2005;
Pistis Sophia, a cura di Luigi Moraldi, Biblioteca Adelphi n°380, Milano, Adelphi edizioni, 1999;
Donne nello specchio del Medioevo, Georges Duby, Milano, Laterza, 1997;
Il Cantico dei Cantici, a cura di Guido Ceronetti, Biblioteca Adelphi n°58, Milano, Adelphi Edizioni, 1990;
Gli Esseni, a cura di Angela Cerinotti, Atlante di esoterismo, Vercelli, Demtera, 1999;
Il Vangelo di Filippo;
I Miti Ebraici, Robert Graves, Raphael Patai, Firenze, Tea,1988;
Secondo Natura. La bisessualità nel mondo antico, Eva Cantarella, Milano, Rizzoli, 1995;
Storia delle donne: L’Antichità, Georges Duby e Micelle Perrot, a cura di Pauline Schimitt Pantel, Bari, Economica La Terza, 1994;
La grazia pagana, Ginette Paris, p. 11, citata in Labrys, rivista riguardante mitologia, antropologia, archeologia, simbologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità, Anno II, Numero 10, Veltane – Litha, 2008
Conversazione Pagana, Dafne Eleutheria, p. 19, (http://www.rivistalabrys.it/);
Il Cappello del Mago. I Nuovi movimenti magici , dallo spiritismo al satanismo, Massimo Introvigne, Varese, Sugarco Edizioni, 1995;
La tecnica sessuale dello Yoga Tantriko Indo-tibetano. Manuale dottrinale e pratico per tutti su la vita sessuale de lo Yoga Tantriko, Tommaso Palamidessi, 1ed Torino: Ed. Grande Opera, 1948;
La potenza erotica di Kundalini Yoga. La yoga del potere serpentino ed il risveglio dei ventuno chakra, Tommaso Palamidessi, Torino: Ed. Grande Opera, 1949;
I poteri occulti dell’uomo e la Yoga tantrika Indiana e tibetana, Tommaso Palamidessi, 1ed Milano: Spartaco, 1945.

Terza parte

La Spermo-Gnosis e la Teurgia Sessuale

1) Magia Nera o Magia Sessuale
Quando la Magia Sessuale viene usata per l’ottenimento di particolari poteri, vantaggi e privilegi utilizzando la violenza, la coercizione, il plagio, l’uso e l’abuso delle energie o addirittura della vita altrui, stiamo certamente parlando di Magia Nera. Quando, invece, ci riferiamo alle pratiche sessuali, come a un sistema di trascendenza spirituale con un risvolti extrasensoriali, parliamo di Magia Bianca o Rossa, il cui più illustre parente prossimo è il Tantrismo. I libri che ho preso in considerazione per questi capitoli, rappresentano ancora una volta l’ambiente esoterico cristiano sul finire dell’ottocento, in certa misura Neo-Gnostico, ma orientato stavolta verso una forma di Magia Proibita. La scelta non è stata personale, ma obbligata, poiché le opere più importanti e conosciute fanno abbondante uso di metafore cristiane. I testi più importanti non sono molti, ma permettono di farsi un’idea tanto sulla effettiva validità dei metodi proposti che su ciò che gli Esoteristi dell’epoca, si aspettavano di ottenere con queste pratiche.
« Sia il mago che lo gnostico intuiscono che la sessualità può essere la chiave o la porta d’accesso per altre realtà; ma essi dissentono in base agli orientamenti: ascetico da una parte e dissoluto-sensuale dall’altro [1]. »
La prima parte di questa affermazione di Peter König è corretta, ma non è altrettanto giusto porre il problema etico-interpretativo, in termini di “attività sessuale libertina”, dato che la mentalità in fatto di sesso è diversa da epoca in epoca, da civiltà in civiltà. Ciò che pone questi testi nel campo della Magia Nera, non è l’utilizzo dei fluidi corporei sessuali, ma il tipo di finalità teurgica che vi si nasconde dietro [2]. La maggior parte degli autori presentano se stessi come degli antiquari [3], che raccolgono curiosità, invitando il lettore a distinguere tra una magia lecita e una illecita, salvo poi descrivere in dettaglio una serie di rituali stregoneschi, che l’adepto può sentirsi libero di usare secondo coscienza se ritiene di averne sinceramente bisogno (sopportando un eventuale “colpo di ritorno [4]”). In base alla differenza di obiettivi, alcuni Esoteristi vengono chiamati occultisti, maghi neri, controiniziati [5] o “gnostici libertini [6]”, in contrapposizione agli Iniziati o Maghi Bianchi. Questa distinzione può risultare molto “elastica”, laddove un’operazione di difesa possa essere interpretata come il pretesto per un’azione di attacco, in modo non dissimile dal “dichiarare una guerra preventiva”. Georges Saint Bonnet, nel 1959 scrive:
« “Attenzione! Non si tratta di lussuria ma di trascendenza… […] L’operazione magica effettuata in un ambito ed influsso sessuale è più facile e feconda Ma, attenzione! Noi diciamo ambito ed influsso sessuale così come potremmo dire: tensione erotica. Ma non lo diciamo…Si tratta della ricerca di potenzialità e non di piaceri. Si tratta di captare delle forze non per utilizzarle al loro livello abituale, ma oltre, se non per sublimazione, per lo meno per sfasamento, transfert, riporto o trasporto… Tutti l’hanno capito, credo: c’è, all’inizio del sistema o del processo di cui stiamo parlando, un superamento ed un abbandono necessario della sessualità lussuriosa, libidinosa o libertina, a favore di una sessualità spoglia e casta, depurata, trascendente… […] Sappiamo perfettamente che questi procedimenti sono suscettibili di un’applicazione al peggio. Affermare il contrario significherebbe mentire e, del resto, non servirebbe a niente. E’ meglio dire, pertanto – e sempre obbedendo al vero – che in caso di utilizzo della magia sessuale per scopi perversi, impropri, disonesti o soltanto equivoci, questa si ritorce inevitabilmente verso l’operatore. Più oltre vedremo come, perché ed in ragione di quale meccanicità irreversibile ciò avvenga, peraltro senza rapporto con ciò che gli uomini chiamano la morale… [7] »
Il libro “principe” di questa particolare letteratura teurgico-alchemica non appartiene né a Crowley (1875 – 1947), che si faceva chiamare La Bestia 666, né a Maria de Naglowska (1883 – 1936) con il suo Satanismo Femminile. Non colpisce neanche Anel-Kham con i suoi fantasiosi e distorti racconti di Sabba e cerimonie sataniche: il testo che lascia sconcertati, tutti quelli che lo leggono, è Il Corpus philosophorum totius magiae, attribuito a Giuliano Kremmerz (1861 – 1930) e si trovano pubblicati in Lo sputo della luna. Documenti sulla magia sessuale, a cura di Vittorio Fincati. Si racconta che le tecniche contenute in questi libri deriverebbero da Cagliostro e dalla Scuola Napoletana, ma come siano arrivate a Kremmerz, non è dato saperlo. Considerando che gli «Insegnamenti e rituali sorti da questi materiali sono rivelati al vertice di numerosi Ordini iniziatici in forme diverse [8]» è possibile che all’origine di queste pratiche vi sia stato un qualche altro materiale ancora più antico, che passando di mano in mano, sia stato rielaborato a seconda delle esigenze e dell’orientamento di coloro che ne sono venuti in possesso.

Queste operazioni sarebbero state “citate” una prima volta nel 1897, nel trattato La Venere Magica [9] di Paul Sedir, per venir poi pubblicate in forma integrale, ma a tiratura limitata [10], negli anni ’80, infine, negli anni ’90, sono state riproposte da Vittorio Fincati. In considerazione della problematiche dottrinali [11] che circondano questo libro [12], da parte mia, non ho nessuna difficoltà a riferirmi a esso come allo Pseudokremmerz , così come viene chiamato nella versione che ho consultato on line [13]. Non avendo la possibilità di consultare altre edizioni del Corpus philosophorum totius magiae, d’ora in avanti, mi riferirò a questo complesso di testi come allo Sputo della Luna.

NOTE
[1] Ordo Templi Orientis Spermo-Gnosis magia sessuale: Carl Kellner, Theodor Reuss, Aleister Crowley di Peter-r. König, http://user.cyberlink.ch/~koenig/cefalu.htm
[2]Che si creda o no all’esistenza della Magia e che essa si mescoli con l’Esoterismo più razionalista, vi è comunque chi crede allo scambio tra diversi piani energetici. Tra questi, alcuni, purtroppo, sono convinti di poter interagire con questi diversi piani di realtà demoniache, per finalità malvagie, compiendo i peggiori atti criminali.
[3]Per gli aspetti negativi, ma anche positivi dell’Antiqauria vedi Maria Josè Strazzulla, in Dizionario di Archeologia, a cura di R. FRANCOVICH e D. MANACORDA, Bari,Edizioni La terza, 2000, pp. 4 – 14
[4] Evidentemente la famosa “Legge del Tre” formulata dal Gardner quando creò la Wicca non era così originale.
[5] Termine introdotto da Guenon.
[6]Ordo Templi Orientis Spermo-Gnosis magia sessuale: op. cit.
[7]GEORGES SAINT-BONNET, Della Magia Sessuale, Principi e possibilità, pericoli, realizzazioni, “Quaderni dell’Unitismo” , 1959, Parigi . Titolo originale de la Magie Sexuelle Principes et possibilités – dangers – réalisations par G. Saint-Bonnet, Les “Cahiers de l’Unitisme” Paris 1959. Ebook.Traduzione italiana di Vittorio Fincati .
[8]« Nel 1614, il medico ed alchimista Michael Maïer (1568-1622) aveva intitolato il suo primo libro Arcana Arcanissima. Quest’opera era dedicata al medico inglese William Paddy, amico di Robert Fludd. Nel XVIII° secolo, l’espressione arcana arcanorum si incontra nella letteratura rosacrociana, ad esempio nei Simboli segreti di Altona, pubblicati nel 1785 e 1788. Dopo la fine del XVIII° secolo, l’espressione Arcana Arcanorum designa dei materiali, insegnamenti e rituali, dai quali Cagliostro attinse nel corso dei suoi numerosi viaggi negli Ordini iniziatici d’Europa. Il suo insegnamento non evocava gli Arcana Arcanorum , ma il Secreto Secretorum (il Segreto dei Segreti), che significa la stessa cosa. Insegnamenti e rituali sorti da questi materiali sono rivelati al vertice di numerosi Ordini iniziatici in forme diverse. Rimessi l’8 ottobre 1816 al Grande Oriente di Francia, un compendio dei quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm è presentato il 20 novembre 1816 ai cinque membri di una commissione d’esame. Redatto in italiano, ha per titolo arcana arcanorum . Questi Arcana Arcanorum furono importati dall’Italia verso il 1816, dai fratelli Joly, Gabboria e Garcia che li avevano ricevuti nel 1813. Furono introdotti nel Rito di Misraïm, in parallelo ai quattro ultimi gradi, dal 87° al 90° , che non presentavano fino a quel momento alcun aspetto operativo . La composizione degli Arcana Arcanorum Nel XVIII° secolo, i circoli di adepti si applicavano allo studio di tre campi distinti, ma in permanente interrelazione: a) Un sistema teurgico di invocazione del Santo Angelo Custode o di una pluralità di angeli con dei riti, dei talismani, dei sigilli o altre tecniche. Lungi dall’essere fine a se stessa, questa evocazione segna l’inizio di un percorso. Beneficiando dell’assistenza dell’Angelo custode o degli angeli evocati, l’iniziato intraprende dei processi di trasmutazione, attraverso l’alchimia metallica o l’alchimia interna. b) Una pratica dell’alchimia metallica di laboratorio. I testi che mi è stato possibile consultare lavorano con l’antimonio. c) Una pratica delle alchimie interne, utilizzando i processi e le qualità sostanziali del corpo fisico considerato come Athanor. Ogni fattore, ogni tappa dell’alchimia metallica trova le sue corrispondenze nel corpo dell’adepto. Questo effettua un andirivieni permanente tra l’Opera esteriore e l’Opera interiore. […] » in DENIS LABOURÈ, Misteri del Rito di Misraïm, origini degli “Arcana Arcanorum”, pubblicato su Esonet.it
[9] PAUL SEDIR, pseudonimo di Yvon Le Loup, (1871-1926), La Venere Magica: Teorie Segrete e Pratiche della Scienza dei Sessi , [condizione paradisiaca, magia naturale, istruzioni per i celibi, operazioni misteriose, i 7 segreti], traduzione dal francese di Vittorio Fincati , 1897, – EBOOK ( Tutti i libri in edizione eBook citati sono a cura di Vittorio Fincati.)
[10] Vedi DANIELE MANSUINO, Cagliostro e la “Scuola Napoletana”, Dicembre 2006, pubblicato su Riflessioni.it http://www.riflessioni.it/esoterismo/cagliostro_scuola_napoletana.htm
[11] Per quanto riguarda la Biografia di Kremmerz, le questioni riguardanti la sua Scuola e i suoi rapporti con gli Ordini Osiridei Egizi e con la Massoneria, nonché la possibilità che si tratti di materiale circolante già in varie altre scuole rielaborato in questo libro, rimando a testi specifici come il già citato “Il Cappello del Mago di Introvigne o al suo sito http://www.cesnur.org/religioni_italia/m/martinismo_02.htm
[12] Più indietro si cerca di andare, più le tracce si fanno confuse a causa della quantità di società segrete esistenti e dei dissidi tra i membri dei vari ordini, persino per veniali questioni di diritti d’autore. Vedi , Il Cappello del Mago, op. cit., pp. 197 e sgg.
[13] Poiché non lo possiedo in cartaceo mi affiderò per le notazioni delle pagine alla versione disponibile on line tra gli Ebook di Fincati. Lo sputo della luna. Documenti sulla magia sessuale, a cura di Vittorio Fincati, voll. 3-4-5, Libreria Editrice “Letture S…consigliate”, Bassano del Grappa (Vicenza) 1998-1999

2) Alchimia o Magia Nera
Tre sono i miti inossidabili dell’Alchimia: trasformare il piombo in oro, ottenere la panacea per tutti i mali e conseguire l’eterna giovinezza.
L’Arte Regia preannuncia il ritorno dell’Età dell’Oro, un’epoca futura, nella quale la Saggezza dei Filosofi, influenzando la Ricerca Scientifica, eliminerà le malattie, la morte, la povertà, in poche parole: i motivi stessi delle guerre e dell’infelicità.
Per quanto questa “fede nel progresso” possa apparire ingenua e utopistica, non si tratta altro del desiderio più antico del mondo. Un sogno che non ha niente di egoistico e materialista, nella sua ambizione di pace e prosperità per tutti, ma che purtroppo deve fare i conti con coloro che hanno scopi molto distanti dalle finalità ultime dell’Alchimia. Così come la Scienza non è sempre portata avanti da persone interessate al benessere di tutti gli esseri viventi, così anche l’Arte dei Filosofi, si ritrova citata in opere di Magia Nera, a causa di persone che ricercano unicamente il profitto personale e che io non mi sento di chiamare veramente Alchimisti. Per stare lontani dalla Magia Nera, la Legge è semplice:
«Ama il tuo prossimo come te stesso e tutti i poteri ti arriveranno. Potrai così usare di questi poteri senza timori o rischi se ami veramente il tuo prossimo come te stesso [1]. »

3) Scienze e Pseudoscienze: Le teorie “Spermoterapiche” di Lakhovsky
Il confine tra filosofia, religione, scienza, fantasia e superstizione, è sempre stato molto labile e continua a esserlo. Ancora oggi molti ricercatori dell’occulto preferiscono approfondire bizzarre o obsolete teorie, trasformando ipotesi scientifiche in “pseudoscienze”, in nome di un’infondata ostilità verso la “scienza ufficiale”. Per alcuni, per esempio, la Spermatoterapia [2] di Georges Lakhovsky, un libretto del 1939, potrebbe essere la conferma “scientifica” a un certo tipo di magia cerimoniale, collegata ai fluidi sessuali e all’elettromagnetismo, mentre, in realtà dimostra solo il tentativo di confrontare e conciliare vecchie e ingenue teorie con le neo-scienze dell’epoca (embriologia, citologia, radiologia e endocrinologia):

«Perché la sostanza ormonale, fonte di vita, anziché conservarsi nell’organismo come le secrezioni di altre ghiandole endocrine, viene continuamente esteriorizzata, sia attraverso l’eiaculazione, sia, pur senza accoppiamento, in modo continuo attraverso le urine. Ne consegue l’indebolimento dell’oscillazione cellulare, la degenerescenza, la malattia e la morte. Lo stesso fenomeno si verificherebbe nell’orchestra i cui diversi strumenti suonassero senza venire accordati, alcuni non suonerebbero più. Per rimediare a questo processo degenerativo, bisognerebbe fornire quindi all’organismo le stesse sostanze chimiche che si rinvengono nello sperma umano. Cinquant’anni fa, il Brown-Sequard, padre della moderna opoterapia, ebbe già l’intuizione di questa necessità. L’opoterapia (o anche organoterapia) è una terapia medica che fa uso di preparati ottenuti con succhi estratti da organi. In particolare è destinato a supplire all’insufficienza o all’assenza di ghiandole o di altri organi con principi attivi estratti dall’organo omologo di un animale sano. »
L’Opoterapia si basava su procedure proto-scientifiche risalenti a Ippocrate e ai terapeuti antichi, paragonabili a pratiche ancora più antiche in uso presso i popoli primitivi che si nutrivano di animali totemici e nemici umani nella credenza di appropriarsi delle loro caratteristiche. La scoperta delle secrezioni endocrine ha dato una base più razionale al metodo, che ancora sopravvive nelle case farmaceutiche solamente per quelle sostanze che la moderna ormonoterapia non è ancora riuscita a produrre sinteticamente. Lakhovsky, dopo aver constatato che i trapianti tra scimmie e uomo non servivano a niente, perché si tratta di razze diverse, espose la sua “rivoluzionaria” soluzione, non certo per fervore animalista:
« Si sa che i testicoli contengono numerosi condotti epiteliali. Le pareti di questi condotti, che sfociano nell’uretra, sono tappezzati da piccole lamelle dalle sembianze simili a quelle dei radiatori. Da queste lamelle i condotti secernono una sostanza seminale che è la più ricca di minerali tra tutte le sostanze contenute nel nostro organismo. Oltre ad albuminoidi, proteine di ogni genere e sali organici come fosfati, cloruri, solfati e altri, questa sostanza contiene tutti i minerali della chimica: sodio, magnesio, calcio e quant’altri fino a tracce di oro e platino. Ma perché tale sostanza è la causa della vita, diversamente dalle secrezioni delle altre ghiandole? Perché l’abbondanza di questi minerali e la loro ripartizione è tale che quando due cellule (spermatozoide e ovulo), contenenti tutte queste sostanze, si uniscono, ne consegue un irradiamento e una risonanza tali da provocare una cariocinesi, cioè, una divisione cellulare, di cui si conosce il processo, al fine di creare un essere perfetto che, alla nascita, sarà già un essere umano. È quindi a causa della meravigliosa ripartizione di tutti questi minerali che si è determinata la vita. Ne consegue che la combinazione di tutti questi minerali per formare la sostanza spermatica è realmente la causa della nostra vita. Lo stesso può dirsi dell’ovulo, correlativo allo spermatozoide. Le analisi chimiche che sono state fatte sulla sostanza testicolare e ovarica hanno dimostrato, infatti, che la chimica delle due sostanze è esattamente la stessa. Ora possiamo capire come la vita si sviluppi e mantenga integra fino all’età adulta ma, siccome il declino comincia a partire da quel momento, così noi finiamo per deperire e morire. Ho spiegato all’inizio di questo scritto che lo sviluppo di ogni essere vivente è conseguenza del processo di materializzazione. Sono così riuscito, con il mio oscillatore a onde multiple, ad accelerare l’oscillazione cellulare e, quindi, a materializzare dei minerali rarifìcatisi nell’organismo causa l’impoverimento tissulare. Il procedimento però è efficace finché restano ancora alcune tracce di quelle sostanze organiche necessarie per la cariocinesi e suscettibili di fungere da punti di risonanza per la materializzazione. […] Per supplire alla carenza di punti di risonanza ho pensato che se si potesse fornire all’organismo un contributo di questi minerali spermatici mancanti, così meravigliosamente ripartiti e fonte di tutta la nostra vita, riusciremmo a ristabilire non soltanto l’equilibrio oscillatorio, ma la perfezione e la scioltezza che caratterizzavano tutti i nostri tessuti in gioventù, quando le sostanze si trovavano presenti in abbondanza. In tal modo si eviterebbe la vecchiaia e le sue malattie. Le cause patogene di ogni genere scomparirebbero e noi potremmo prolungarci la vita fino a limiti insospettati: alcune centinaia di anni, forse. Disgraziatamente, si vede bene che è molto difficile procurarsi tale sostanza. Ho meditato a lungo su questo problema, la cui soluzione credo potrebbe risparmiare all’umanità notevoli sofferenze. Dopo infinite riflessioni, ho cercato il mezzo pratico per procurarmi questa sostanza spermatica. Naturalmente non è questione di chiedere ad ogni uomo di mettere da parte lo sperma dopo ogni eiaculazione! Così, mi è venuta un’idea. Ho pensato che si può ottenere questa materia prima della vita nelle cosiddette “case di tolleranza”, dove si produce in quantità notevole. Se ne potrebbe ricavare una quantità sufficiente non soltanto per gli esperimenti ma anche per il miglioramento della razza umana presa nel suo insieme. Ebbene, è possibile raccogliere il liquido spermatico con le migliori garanzie di igiene e sicurezza. Infatti i giovani dai venti ai trent’anni che frequentano queste case usano in genere dei preservativi. Quando la sostanza viene trattenuta dopo l’eiaculazione in tali contenitori asettici, nulla è più agevole che travasarne il contenuto in un vaso riempito a metà di alcool a 96°, che ne assicura la sterilizzazione immediata. Non c’è da temere, in queste condizioni, per rischi di contagio da germi di qualsiasi tipo (sifìlide, gonococco ecc.) perché la materia spermatica, utilizzata solo dopo un periodo di alcune settimane nell’alcool, è evidentemente esente da ogni microbo patogeno. Si può così utilizzare in tutta sicurezza tale sostanza sotto forma di gocce prese per via orale, o meglio per iniezioni intramuscolari o testicolari [3]. »
Da vero uomo di scienza Lakhovsky offrì se stesso come cavia. Il fatto che morì tre anni dopo, non prova certo che sia stata la terapia a ucciderlo, ma di certo non conferma neanche che la cura avesse un fondamento come lui credeva:
« Infatti, come ho scritto nel mio libro Longevità, ventisette anni fa mi ammalai così gravemente che venni dato per spacciato da tutti i luminari della medicina. Ora invece possiedo un tale vigore, una tale euforia, che malgrado i miei 69 anni, me ne attribuiscono appena 50! II miglior barometro della mia salute non è forse la considerevole quantità di lavoro che svolgo quotidianamente (circa 18 ore) senza la menoma fatica? Se questo nuovo farmaco può agire favorevolmente sull’organismo, come ne sono persuaso, non vedo proprio cosa potrei fare di meglio per me stesso. Tuttavia, ho pensato bene di offrirmi come cavia provando prima su me stesso, non per aumentare il livello della mia salute, che non ne ho bisogno, ma per sincerarmi che in questo trattamento non vi fosse alcuna controindicazione [4]
Le intuizioni di Lakhovsky non sono molto lontane da quello che la filosofia e l’alchimia hanno sempre ipotizzato e che la genetica, la farmacologia, l’omeopatia, la scissione dell’atomo hanno dimostrato, ovvero che le sostanze inorganiche o organiche ridotte nei loro principi essenziali, una volta isolati, estratti e trattati posseggano proprietà naturali terapeutiche o una energia dirompente ed esplosiva. E’ evidente però, che l’autore sopravalutava se stesso e le sue possibilità, soprattutto riguardo al metodo scientifico e al modo di operare dimostrazioni sperimentali con le quali esprimere la fondatezza delle sue teorie e la validità dei suoi procedimenti. Cercare di trovare conferma che la legge delle corrispondenze ha una sua legittimità scientifica o che esistono delle sostanze di potere che tutti i popoli hanno sempre istintivamente ricercato, ha senso solo nella misura in cui non ci si improvvisi nelle vesti del “piccolo chimico” e si sia disposti a veder tramontare qualche mito. Uno di questi miti è quello dell’Immortalità attraverso pratiche alchimistiche fai da te. Anche se è stato dimostrato scientificamente, che l’organismo umano funziona come un enorme e perfetto alambicco distillatore che estrae, converte, scarta e utilizza le sostanze che gli sono necessarie alla vita, questo non vuol dire il nostro fantastico vaso trasformatore possa essere usato per gli scopi e nei modi che vengono proposti nello Sputo della Luna. Per simili ricerche sarebbe meglio “operare dentro” veri laboratori di biochimica o biologia molecolare, con mezzi tecnologici adeguati e soprattutto sistemi igienico sanitari conformi alle leggi sulla salute, piuttosto che affidarsi a tecniche empiriche e confuse come quelle di Lakhovsky o dello Pseudokremmerz.

NOTE
[1] La seconda legge della magia di Bonnet. GEORGES SAINT-BONNET, Della Magia Sessuale, Principi e possibilità, pericoli, realizzazioni, op. cit. , eBook.
[2] GEORGES LAKHOVSKY, Pour resterjeune a 100 ans — la spermatothérapie éditions S.A.C.L. , 25, rue des Marroniers – PARIS 1939 . Il a été tire de cet ouvrage sur papier Edita Prioux 500 exemplaires tous hors commerce, Traduzione di Vittorio Fincati. – eBook on line
[3]Ivi, pp. 11 – 14 dell’ eBook.
[4]Ivi, pp. 15-16

4) Il Corpo di Luce e il metodo “Kremmerz”
Una delle cose che distinguono il Cristianesimo dall’Esoterismo Cristiano è la credenza nella Metempsicosi. Questa idea trova giustificazione nella sopravvivenza del pensiero degli antichi filosofi (spesso iniziati ai culti misterici) e nella dottrina gnostica degli eoni. Lari-nascita del concetto di Medium [1] e l’influenza della religione indiana sull’Esoterismo ottocentesco, non fecero altro che rinforzare questa tesi. All’epoca, vi erano persone che non pensavano che sarebbero entrate nel Paradiso Celeste subito dopo la loro morte e si interrogavano su quello che la loro anima immortale avrebbe fatto in attesa del giudizio universale. Dalle biografie degli Esoteristi più famosi, emerge come quasi tutti si dedicassero allo spiritismo e fossero convinti di essere la reincarnazione di qualche grande iniziato del passato. Samael Aun Weor stesso ci credeva, pur dedicandosi a pratiche di trasmutazione e purificazione spirituale allo scopo di essere riammesso al cospetto di Dio. Chi, invece, come lo Pseudokremmerz, sembrava molto più interessato a controllare il ciclo delle rinascite, poteva arrivare ad avvalersi di pratiche di Magia Proibita. Non si comprende come, abbandonando la Via della Reintegrazione Celeste, si potesse pensare di sfuggire all’inevitabile giudizio divino finale, ma evidentemente alcuni erano convinti che l’anima immortale avesse bisogno di un corpo immortale o che fosse necessario scegliersi da soli un altro corpo in cui trasmigrare, per non perdere tutto ciò che si era ottenuto nelle vite precedenti, nell’attesa della fine dei giorni. Sia per la reincarnazione degli Antichi, che per quella Orientale, solo le anime illuminate possano ricordare [2]le vite precedenti e scegliere come tornare in questo mondo, tutti gli altri rinascono come tabula rasa. Non vi è accordo, su cosa si intenda per essere degli “illuminati”, dato che lo Pseudokremmerz, oscillando tra concezioni cristiane, indiane e pagane, intravede una via di uscita in una pratica pseudoscientifica di “autodivinizzazione” fisica , piuttosto che nel miglioramento per mezzo di trasformazione spirituale. Le operazioni descritte nello Sputo della Luna si basano su tre fattori principali: la Magia Sessuale, come fonte di energia per il processo, l’Alchimia come metodo “scientifico”, la Metafora Cristiana come sostegno legittimante per una Magia Proibita dai confini morali molto elastici. Come in tutti gli altri ordini esoterici, per prima cosa è necessario attivare o creare il Corpo di Luce. Nel testo sono presenti forse le prime influenze orientali, laddove si parla di centri occulti (i Chakra) e respirazione (pranayama), a cui si aggiungono il classico mito biblico della divisione e della caduta dell’Adamo Cosmico. Per conseguire la reintegrazione è necessaria la “solita” riunione delle due metà “polarizzate” per mezzo dell’unione sessuale:
« […] la Magia e l’Alchimia sono mezzi mediante i quali l’uomo può tornare alla sua condizione originale, divinizzandosi [3]. […] Cioè discepolo devi sapere che ogni tipo di Magia Sessuale è condizionata dall’apertura di certi centri occulti del corpo umano che sono la chiave della produzione vera degli effetti; ma questa chiave possasi usare interamente solo a certe condizioni: ricorda discepolo che quando Adamo non era ancora diviso per scissione delle due polarità, queste convivevano separate ma unite in un abbraccio d’amore nello stesso essere (androgino) cosicché una non poteva fare a meno dell’altra e non esisteva il dolore della separazione. Ma quando Adamo cadde (nel “peccato”) e queste forze furono divise non ci fu più quell’armonia che sussisteva nell’Essere originario; e questo Essere (androgino) era a somiglianza di Dio formato ed era anch’esso uno e trino nella sua doppia polarità, cioè aveva tre sedi in sé che ospitavano mirabilmente il principio trinitario, che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; ora, con la caduta è occorsa questa divisione nei due (maschio e femmina) ma Dio nella sua trinità non ha abbandonato completamente questo essere, ancorché diviso dal peccato, e risiede ancora nei tre centri, come era all’origine e come sempre sarà, fino alla fine delle cose [4]. […] Osserva anche che l’attribuzione degli Elohim relativa ai centri occulti è inversa fra l’uomo e la donna, ciò perché la caduta di Adamo ha prodotto due esseri complementari in maniera speculare, cioè per riunificazione di opposti. E vedi che l’unico centro eguale nei due è nel cuore, cioè la potenza di Gesù che regge e governa il sistema emotivo nell’ordine fisico. Ora, come puoi essere Elohim se non sai come accendere questi fuochi e non li equilibri con l’esatto loro opposto? E come puoi credere di generare in stato di peccato originale come sei, mentre la vera generazione astrale ancorché fisica avviene per generazione spirituale? Ecco allora che se vuoi ricreare questi Elohim dentro di te, devi anzitutto ritrovare lo stato originale adamitico (perfetto); questo puoi ottenere solo in un modo, trovare la compagna che accenda i tre fuochi e ne metta in vibrazione le ellissi energetiche. Ricorda però che se una donna riesce solo ad accendere uno o due dei tre centri, ciò non basta ne è perfetto, come ché solo questa completa accensione provoca l’ascesa degli Elohim, e tanto deve accadere anche nella donna tua compagna. Ma ciò non basta, che devi redimere te stesso che vuoi operare dal peccato di origine, essendo a causa di esso che ti trovi nello stato di separazione; allora ricorda il mistero cattolico della redenzione operata dal Cristo, e rifletti: come puoi accogliere in te stesso questo redentore? Facendo si che il Padre invii misericordiosamente ancora una volta suo figlio Gesù per operare la tua purificazione dal peccato di origine. Ma come fare? Torna allo schema precedente e vedi dov’è la sede del Cristo glorioso, quel Cristo che per amore del Padre prende su di sé il peccato adamitico della separazione. Questa sede è il cuore, e come il Figlio viene dal Padre, così dal centro di questo Padre ne devi inviare l’amore (sotto forma di Eros perché questo luogo è fisico) al tuo cuore, ed ivi sentire la presenza del Gesù Salvatore. Quando il cuore è perfettamente infiammato dalla presenza divina tu ne sentirai la presenza in modo eguale a come ti si presenta la manifestazione del Padre nel suo centro occulto. E l’amore di Gesù dovrai trasmettere tu stesso alla compagna che a tua volta vuoi redimere, ed allora unisci il Padre con lo Spirito Santo e lo Spirito Santo con il Padre e insuffia nel corpo muliebre la parola di Gesù, per operare anche di lei la redenzione. Ma tutto conduci nella fiamma di Eros, per tutto il tempo, e se così farai il peccato sarà completamente scacciato dai vostri corpi e sarete ancora una volta l’Uno perfetto, l’Uomo divino creato a immagine e somiglianza di Dio e ne godrete la benevolenza. Ma prima di chiamare gli Elohim non dovrete più respirare col respiro della Terra, ma conformemente al respiro del Signore acciocché vi mettiate in armonia con la sua sapienza; ed allora ambedue respirate, […] Fate questo per un’ora circa avanti di chiamare questi Elohim, e dopo operate. […] Questa è l’opera che fa il Mago. Lo stregone, invece, prostituisce la formula sacra accendendo sempre 3 ellissi, ma nell’operatore maschio l’ellisse del Padre non fa più coincidere normalmente nei genitali, ma in zona più oscura (anale). Cioè fa egli funzione di donna nell’operazione, servendosi di un compagno maschio per l’unione delle ellissi [5]. »
Fin qui apparentemente niente di nuovo, ma il tentativo di distinguere il Mago dallo Stregone appare una forzatura man mano ci si addentra nella pratica. Per quanto riguarda il modo di ottenere l’Immortalità, già nel Matrimonio Perfetto, Samael Aun Weor diceva che i Maghi Neri hanno un modo “diverso” di usare i fluidi corporei a scopo di reintegrazione: essi “spargono il seme”. Anche lo Pseudokremmerz ritiene che il corpo umano sia una specie di alambicco energetico, ma presenta un modo alternativo e proibito di riassorbire i fluidi energetici sessuali. Egli propone di utilizzare tutti quanti i fluidi corporei e di riassorbirli, solo dopo che sono usciti dal corpo e sono stati trattati secondo precise pratiche “alchimistiche endogene”. Questo tipo di magia viene applicata secondo una tecnica detta « pratica del separando » e si svolge attraverso tre gradi o « maestrati », più un Grande Arcano finale o « Secretum Secretorum ». Nel primo grado gli adepti femmina e maschio lavorano da soli, con atti di magia autosessuale. Utilizzano il loro corpo come un forno e si nutrono dei propri fluidi sessuali in concomitanza con uno speciale calendario lunare e zodiacale. Nel secondo grado viene introdotto un terzo fluido corporeo chiamato « fermento » , ovvero l’urina, che viene mescolata ai fluidi femminili e maschili. Nel terzo maestrato la pratica viene eseguita dalla coppia attraverso tre tipi di cottura, che vengono spiegati attraverso la metafora della Vita di Cristo. Lo sfondo religioso è forse l’unica cosa che può cercare di trasmettere un’idea di serietà a queste pratiche pseudo chimiche, presentate come rivelazioni di chissà quali segreti e verità occulte: « Sappi allora discepolo che quanto ti dico è patrimonio riservatissimo della Scienza alchimia e nessun altro ne possiede le chiavi in questo mondo. »:
« Nella Maria ti ho disvelato le prime pratiche coobatorie relative all’uso dei mercurii e dei fermenti, e ciò se hai ben praticato le cicliche e le chiusure ti ha portato alla nascita ed allo sviluppo del Cristo in te, cioè questa tua Maria in seguito alla divina impregnazione ha partorito un Gesù che tu hai iniziato a nutrire e a sviluppare e che devi innalzare alla gloria del Dio Padre per riunificarlo nella Santissima Trinità. Ma ricorda la simbologia cattolica evangelica, là dove si narra l’ultima fase della vita del Cristo, e considera che le precedenti coobazioni hanno il tuo mercurio già fatto diventare Cristo adulto operante miracoli (infatti la tua separazione mercuriale ti ha dato ipso facto potestà virtuale ed effettiva sugli individui normali, e le pratiche magiche che hai effettuato te ne hanno dato conferma). Ora appunto facendo riferimento a questa simbologia evangelica te ne illustrerò la pratica.
Cristo nell’opera sua deve subire il martirio sulla croce, ciò che ha un triplice significato:
1) Questo Cristo è al centro della croce, presa come intersezione dei due principi attivo e passivo e che spiega come la pratica sia di coppia abbisognando delle energie maschili e femminili per operare la trasmutazione del mercurio (Cristo).
2) La croce rappresenta l’operazione di equilibrio degli Elementi che l’uomo e la donna devono fare prima di iniziare la cottura mercuriale, cioè nella pratica, un’ora avanti l’operazione, per un’ora, si effettuerà la respirazione di Ea che è questa: […] Avviene con questa respirazione l’equilibrio elementare dei 4 principi creando la pietra squadrata che è la potestà occulta sui Regni degli Elementi (4 fasi x 4 secondi = 16).
3) La croce rappresenta la sofferenza cioè il supplizio della pratica così come la non emissione del seme per tutto il periodo.
Questa analogia e questo tormento è la chiave di volta dell’arcano della cottura coi tre fuochi, cioè il fuoco di passione che creasi internamente produce le tre speciali trasmutazioni nei gradi nero-bianco-rosso. Questi tre gradi di cottura sono poi analoghi nella simbologia cattolica ai passi evangelici delle tenebre oscure che calano alla morte del Cristo (cioè nella 1ª fase al Nero), dell’avvolgimento di questo Cristo in un lenzuolo bianco (fase al Bianco) e nella resurrezione del Cristo Glorioso (fase al Rosso = uscita del Cristo, cioè emissione del seme e resurrezione mediante il potere della vita che è contenuto nel sangue) [6]. »
Questi tre gradi di cottura si compiono attraverso tre atti di magia eterosessuale di coppia: uno di sodomia, uno senza emissione del seme e uno in fase mestruale [7]. Il tutto si conclude con l’ingestione «dell’amalgama filosofico» così ottenuto cioè « il miscuglio digerito: mercurio bianco + mercurio rosso + sale (urina) »:
« Nei primi giorni l’uomo opererà (quotidianamente, alla medesima ora) coitando analmente con la compagna senza mai emettere il seme (fase al Nero); nella 2ª fase – al Bianco – l’uomo coiterà normalmente nella coppa muliebre sempre senza emettere, nella fase al Rosso (periodo mestruale) il 3° giorno di pratica l’uomo emetterà il seme nella vagina della compagna irrorata dal mensile flusso, e se ne ciberà assorbendolo direttamente con la bocca e trasmettendone parte alla compagna (questo è un’altro dei sacri misteri della croce, perché la cibazione avviene tramite la bocca (orizzontale) che si unisce alla vagina (verticale), la cui unione dà appunto la croce. Parimenti all’uomo la donna non arriverà in nessuna delle fasi all’orgasmo fisico, salvo che nell’ultimo giorno, concuocendo il mercurio bianco con la propria essenza o Sale di Venere. [… ] Vi è una spiegazione alchimica ed una filosofica […] la prima è […] questa, confrontata con la simbologia cattolica: Cristo muore – il suo corpo fisico cessa l’attività ed inizia una lenta dissoluzione, per putrefazione, dei principi inferiori umani; cioè alchimicamente, nella nigredo il mercurio viene cotto impregnandolo di queste energie putrescenti che dovranno dissolverne le parti esteriori per far apparire il mercurio perfetto. Cristo è sepolto (venendo avvolto da un lenzuolo candido) – il mercurio è messo sotto terra, cioè viene inseminato nella matrice terrena di ogni forma a generarsi (vagina) avvolto in una veste bianca, cioè il mercurio bianco non subisce impregnazioni che ne modificano il colore; questo mercurio è tornato alla terra fertile da dove grazie al potere della vita del sangue risorgerà. In questa albedo il mercurio subisce una cottura naturale, cioè con lo stesso fuoco che dà generazione alla vita umana. Cristo risorge – la cottura al rosso solarizza il mercurio, cioè dando potere di vita al mercurio imbiancato nella sua sepoltura lo impregna di energie caustiche che provocheranno la completa separazione del mercurio dal cui centro il principio solare emanerà i suoi raggi (confronta la simbologia dell’ostia radiante di luce, cioè del mercurio dal cui centro partono i raggi divini del corpo solare). […] [8].»
Il terzo magistero può essere eseguito anche a livello individuale e in questo caso si accenna a Kundalini in relazione ai Serpenti del Caduceo di Ermete:
« Ora ti spiegherò, discepolo, cosa avviene fisicamente nel corpo tuo saturnio con la pratica di questa via alchemica individuale. Ti ho detto che per la riuscita del separando l’amalgama filosofico deve essere trasmutato mediante la cottura interna con tre fuochi diversi, ed essa cottura normalmente ottienesi per scambio diretto tra due praticanti di sesso diverso e di pari grado. Ma l’uomo che si fa donna e viceversa e qui prendi le parole nel giusto senso alchimico, può ottenere analoga trasmutazione ricreando in lui l’opposta polarità, facendo in sintesi opera di maschio e femmina nello stesso individuo. Oltre a ciò, in lui vi sono gli elementi fisici alchemici completi, cioè analoghi per teoria e pratica alchemica agli stessi che servono come base filosofale per l’amalgama nella pratica di coppia. E sappi che questo mistero dell’alchimia individuale chiamasi anche il mistero del serpente a due teste, perché prendesi come forno alchemico il tratto continuo che idealmente – e fisicamente – ha un pertugio in alto nella bocca facciale e l’altro è l’ano, in basso. Questo doppio serpente che è in sintesi analogo ai due serpenti formanti un intreccio nel Cadueo di Ermete, è la via segreta dell’uomo singolo idealizzato nella doppia forma serpentina filosofica, e tramite le sue due bocche avviene la trasformazione alchemica del mercurio semplice (grezzo) in mercurio perfetto. Ora devi sapere, discepolo, che delle due bocche del serpente quella più bassa è quella più importante per ottenere la trasmutazione. Cioè a livello fisico l’inserimento degli elementi nell’ano e la successiva tappazione accendono in quel luogo un fuoco alchemico speciale che è quello che fa ottenere un primo scomponimento mercuriale dell’amalgama filosofico. Ma come si accende questo fuoco, se non c’e l’accensione interna del fuoco di Eros come nella pratica di coppia? Ricorda però che questo fuoco, al di là di una sensazione puramente erotica è un’energia trasmutatoria, cioè cangiante per scomposizione e nuova ricomposizione fisica e alchemica. E in questa pratica individuale l’assorbimento chimico è indotto dai villi intestinali che accendono tale fuoco trasmutatorio, ovvero un’attività fisica iperchimica che cangiare fa il mercurio nei componenti suoi occulti, ed ecco perché tanto tempo occorre trattenere l’amalgama nel tratto intestinale, acciocchè si crei quella turbolenza alchimica legata al processo assorbitivo dell’organismo saturnio che provoca una trasmutazione dei componenti astrali. Il fuoco di cottura quindi non viene acceso da Eros, ma da Anteros, che è sempre energia trasmutativa, cioè rinnovativa dell’organismo, ma non accesa però dall’intento sessuale che spinge l’uomo nelle braccia della donna. Così come Eros è piacevole per sottile astuzia della Natura che proprio per la piacevolezza dell’atto ottiene la perpetuazione della specie umana, così Anteros è il fuoco perpetuante il cangiamento per rinnovamento cellulare dell’organismo. Toccati il corpo, discepolo, ed in ogni parte senti calore. Questa temperatura la cui linea costante è il primo indizio della salute – e ciò ti basti per capire l’importanza di questo fuoco interno – è il prodotto del continuo lavorìo dell’organismo che, attimo per attimo, rinnova se stesso sostituendo cellule vecchie con le nuove perpetuando così l’integrità dell’organismo. […] [9] »
Con lo svilupparsi di questa “temperatura”, (che speriamo non sia il preludio di una violenta febbre tifoidea), veniamo a sapere che questa pratica solitaria «dell’Analazione» o «dell’Eremita» o «Mistero del Serpente a Due Teste», ricostruisce nell’adepto le tre sostanze e i “tre fuochi”. L’amalgama maschile e femminile viene “fornito” dall’operante, perché il sangue viene ottenuto salassandosi un dito o una vena, mentre il miscuglio viene inserito nella terza «scodella filosofica», quella che si trova nella «zona più infera» o «zona di putredine», opportunamente pulita con lavande anali, sul tipo forse di quelle praticate dagli Yogi. Si lascia, cuocere il tutto, lo si ritira fuori, lo si ri-purifica e lo si ingerisce.
Esiste anche un terzo metodo, una pratica più lunga, per coloro che siano sprovvisti di una compagna o per impedimenti fisici non possano ricorrereall’Analazione. Questa operazione si svolge per «Inalazione» e «Reiterazione». Una volta ottenuti i tre fluidi, come nella Pratica dell’Eremita, la cottura con i tre vasi e fuochi avviene attraverso la sintonizzazione sul «Respiro di Dio» per mezzo del ritmo di «irraggiamento e concentrazione dell’aria nei polmoni». La respirazione andrà ripetuta fino a quando non si vedranno «comparire i segni di riuscita che ti ho dettagliatamente spiegato nel corso di questa trattazione».
Non è chiaro come mai nel libro si ponga tanta enfasi sui primi due sistemi, se tutti e tre sono validi. La risposta più razionale potrebbe essere che forse l’autore non voleva scontentare nessuno e non voleva lasciare niente di intentato, così ha cercato di mettere insieme tutte le possibili tecniche che ha trovato, nel tentativo di costruire il più completo manuale sull’argomento. Il risultato è quello di un’ opera mancante di qualsiasi prova scientifica, criticabile anche sul piano della logica spirituale, motivo per cui non appare così assurda l’ipotesi che il libro sia stato fatto circolare sotto il nome di un famoso Iniziato, come garanzia di autorità tradizionale e rettitudine morale (prassi comune per gli antichi manoscritti di Alchimia.

NOTE
[1]« Nel bel mezzo dell’ XI secolo la veggente Dositea, protetta dal patriarca Michele Cerulario, fa “parlare” la Trinità, la Vergine e i profeti nelle sedute di spiritismo ecclesiastico impensabili, nella medesima epoca, nel mondo della lingua latina […] (1). La siriana Dositea pareva riconnettersi, negli atti e nelle parole, ad aspetti della mantica antica (non si può non pensare all’oracolo delfico) e a casi ben noti di trance. Analizzando le concezioni filosofiche e teurgiche di Dositea (che egli definisce “pitonessa”) per il suo riconnettersi alle manifestazioni della mantica antica, soprattutto delfica), i fenomeni medianici e gli stati di trance divinatoria femminile (2) , Psello si prende cura di farne conoscere le origini caldaiche (o “assire”, per usare le sue stesse parole) variamente cristianizzate, asserendo che la saggezza caldaica, sconosciuta alla maggior parte dei sapienti, può essere ritenuta la primogenita di tutte le filosofie. – (pp. 18 – 19) In MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit. , pp. 18 – 19 con note: 1) A. De LIBERA, Storia della filosofia medievale, Milano, 1995, p. 14. ; 2) E. R. Dodds, I Greci e l’Irrazionale, Firenze, 1978 e Parapsicologia nel mondo antico, Roma – Bari, 1991, pp. 55 – 94
[2] Cfr. La famosa frase Orfica delle Laminette d’oro da Petelia (Strongoli) IV – III sec. a.C. «Troverai a sinistra delle case di Ade una fonte, e presso di essa piantato un bianco cipresso: a questa fonte non ti accostare [Il Lete, la fonte dell’oblio]. Ne troverai un’altra, dal lago di Mnemosine fresca acqua sgorgante; d’innanzi vi sono custodi. Dirai: “ son figlia [è l’Anima Iniziata che parla] della Terra e di Urano splendente di astri, celeste è la mia stirpe, e questo sapete anche voi; brucio di sete e muoio. Ma voi datemi subito la fresca acqua che sgorga dal lago di Mnemosine” Quindi ti daranno da bere dalla fonte divina, e allora tu regnerai con tutti gli altri eroi», I Presocratici,testimonianze e frammenti, Tomo I, Farigliano , ed La Terza,1995, p. 21
[3] Lo Sputo della Luna, op. cit. , eBook p. 116, paragrafo 215, Spermatogenesi della Maria
[4] Ivi, pp. 112-113 , paragrafo 213, Spermatogenesi della Maria
[5] Ivi, pp. 114-115, paragrafo 214, Spermatogenesi della Maria
[6] Ivi, pp. 146- 147, paragrafo 232. Spermatogenesi della Maria
[7] Secondo Ripel (FRANCK. G. RIPEL, La Magia Rossa. Le operazioni magiche dell’Ordo Rosae Misticae. Il Terzo Manifesto Rosa-Croce , Roma. Hermes Edizioni, 1994, p. 102), Crolwey si riferisce a questo quando parla del Vas Nefandum, in Crowley, De Arte Magica, in JORGE SABELLICUS, Magia Pratica 4, op. cit., p. 176
[8] Lo Sputo della Luna, op. cit. , Ivi, pp. 147 – 149, paragrafo 232, Spermatogenesi della Maria
[9]Ivi, pp. 165 – , paragrafo 239, La pratica dell’Analazione.

5) Alla Ricerca dell’Immortalità: Avatarismo, Vampirismo e Necromagia
Una volta completata la restaurazione del Corpo di Luce, per mezzo dei Tre Maestrati, viene introdotto il tema della Metempsicosi, sfruttando tematiche gnostico angeliche:
«Come tu discepolo avrai visto esiste una gerarchia ascendente e discendente di Spiriti dagli altissimi agli infimi e in rapporto al punto 0 o individuo, spiritualità dell’uomo che trovasi dopo la caduta a un livello intermedio. Questa caduta conglomerando in corpo grave i principi individuali dell’uomo divino (o Adamo androgenico) ha prodotto una creatura dotata di principi spirituali di ambedue le gerarchie comprese anche le essenze elementari e gli Spiriti materiali alla Terra legati. Questi spiriti inferiori o superiori discostasi dalla costituzione animica dell’uomo per maggiore o minore grado di purezza, cioè di vicinanza spirituale al mondo delle cause. Come ché questo Adamo primigenio era a contatto diretto con l’Ente primario (Dio), la caduta materializzando in corpo la costituzione sua occulta ne ha fatto un essere non uguale nei vari tipi individui, perché essi specifici hanno più o meno grado di purezza assoluta o, per meglio spiegare, cercano di risalire al mondo delle Cause Prime (Dio) elevando sé stessi nelle continue reincarnazioni (ecco che la via di ascesa alchimica abbrevia e di molto queste reiterazioni incarnative). Invece gli spiriti superiori sono in più o meno grado ancora a contatto con la Prima Causa, conservando un grado di purezza più o meno accentuato del loro spirito animico. Gli spiriti inferiori hanno invece nella costituzione loro occulta più o meno grado specifico materiale, cioè per inversa elevazione spirituale, e cioè sono più infimi e più abietti nel grado loro animico. La caduta dell’Adamo androgenico ha posto l’uomo materiale in un purgatorio necessario alla sua sublimazione spirituale, acciocché egli debba riconquistarsi la virtù sua originale dopo una lotta con gli spiriti bassi che lo tengono prigioniero. Questa lotta dura per molte o moltissime incarnazioni, come ché la scintilla spirituale individua ha più o meno grado specifico di purezza, cosicché il punto 0 della tabella che ti ho ora dato è il punto dove trovasi l’uomo comune cioè il tipo medio individuo. La conseguenza della caduta essendo la prigione di carne ecco che l’uomo se ne deve affrancare per tornare di nuovo nella beatitudine perfetta (e come vedi, discepolo, la via alchimica è via integrativa rapidissima dei principi divini), ma gli Spiriti delle Gerarchie che ti ho elencato non hanno virtù loro di ascesa o discesa evolutiva, cioè trovasi in un piano loro proprio assegnato da Dio al tempo del principio e dal quale loro non possono cangiare di grado specifico animico, cioè per essi spiriti non sussiste il problema grande della reincarnazione perché essa è chiave purgatrice solamente della creatura uomo [1].»
Se ne deduce che il motivo alla base della necessità di creare il Corpo di Luce è legato al problema della Reincarnazione associata a un “momento purgativo”, una forma di espiazione che l’essere umano deve affrontare per potersi affrancare dalla Ruota della Vita (il Samsara). Su questa base sarebbe stato logico aspettarsi una serie di tecniche e precetti dedicati alla trasformazione spirituale, qualcosa di simile a questa Sutra Buddhista del Prajnaparamita (Sutra della perfezione della saggezza o Sutra della conoscenza trascendente):
« Sveglia la tua volontà, possente e suprema: pratica l’amore, dai gioia e protezione; che la tua generosità sia come lo spazio, senza confini né discriminazioni. Fa buone cose, non solo per te, ma per tutti gli esseri dell’universo; salva e libera coloro che incontri; aiutali a conseguire la saggezza della Via [2]. »
Niente di tutto questo. Il nostro autore ci sorprende rivelandoci la dottrina della Trasmigrazione Avatarica o della «reincarnazione volontaria», che non ha niente a che vedere con «l’embriologia iniziatica» del Fiore d’Oro, o con le concezioni Avatariche Tantrico-Buddiste. Si tratta di una pratica ascrivibile a una forma di Magia Cerimoniale che si connette direttamente con la credenza nella possessione di un medium [3] e con i pericoli dell’uscita della coscienza dal corpo[4]:
«Come afferma Dodds, questo ramo della teurgia è particolarmente interessante per la sua evidente analogia con lo spiritismo moderno , per quanto tra teurgia e spiritismo, nonostante le analogie, vi sia, come asserisce lo studioso, una differenza basilare […] quel che gli spiritisti attribuiscono all’attività di una mente umana disincarnata i teurgi di norma l’ascrivono a dei o a demoni non umani [5].»
Lo scopo della Magia Avatarica è quello di disincarnarsi, per sottrarsi al ciclo delle rinascite, trasmigrando volontariamente in un altro corpo, dal quale sia stato allontanato il precedente “inquilino”, con la magia. Un simile metodo, eticamente discutibile, non ha niente a che fare con l’Avatarismo Indiano, secondo il quale una persona, una volta raggiunta l’Illuminazione spirituale, decide di tornare a operare sul piano materiale in forma semidivina, per aiutare l’umanità a progredire spiritualmente:

«Questa Magia Avatarica, i cui elementi formano l’ultimo libro di questa opera di denudamento iniziatico consiste in una chimica misteriosa per la quale in un corpo vivente ed intelligente si stacca l’anima e si immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui precedentemente si sia allontanata l’anima, o il far cambiare l’anima di un corpo vivo con quella di un genio, di un eroe o nume. Il solo annunzio di questa altissima parte della Magia operante è sbalorditiva pel profano eppure questi mutamenti molte volte sono naturali e occasionali. […] poiché i più grandi casi di tali mutazioni o scambi, avvengono e si manifestano nelle follie, dove ordinariamente tra il contenente (corpo umano) e il nuovo contenuto (anima sostituita) vi è incompatibilità e disequilibrio. Gli antichi sacerdoti innanzi ai pazzi consultavano lo spirito che discorreva in essi, come il più recente venuto dall’Empireo. Gli Avatar o sostituzioni di anime fatte magicamente sono procurati creando una graduale proporzionalità tra l’anima che è immessa e il corpo che è stato privato dell’anima sua. Questa è la prova che stabilisce per noi l’indiscutibilità scientifica che l’anima è la padrona delle sensazioni corporee di cui gli organi non sono che mezzi dall’alto in basso e dal basso in alto [6].»
Accanto alla continuità per iniziazione, viene introdotta la continuità per metempsicosi, in modo da imporre maggiormente agli altri la propria “autorevolezza”. Queste teorie con molta probabilità, sono all’origine di leggende come quelle riguardanti l’immortalità di Cagliostro e Saint Germain e fanno comprendere come mai anche Crowley (1875-1947) affermasse di essere la reincarnazione di Eliphas Levi (1810-1875), morto lo stesso anno della sua nascita.
Ci sono vari modi per impossessarsi del corpo di un altro individuo, che sconfinano in aberranti, quanto fantasiose, pratiche di Vampirismo e Necromagia, realizzate attraverso sigilli magnetizzati con pratiche erotiche o autoerotiche:
« Allora sappi discepolo che esso Ibi puoi immettere per Magia Avatarica, cioè di infondimento, in un corpo umano privo del suo corpo mercuriale, e questo caso possasi avere per morte naturale di quell’individuo o per magia vampirica per cui l’anima umana (intesa come somma dei corpi sottili) viene costretta ad allontanarsi dal suo saturnio. […] Ma se tu, discepolo, che per valido motivo vuoi trasferire il tuo Ibi mercuriale nel corpo morto di un individuo onde condurre poi doppia vita, in bilocazione completa asservente il corpo di un altro, devi attendere il momento proprio della sua morte e, in un periodo di tempo che va da quel momento a due o tre ore dopo, devi operare la pratica del trasferimento. Naturalmente non ti sarà facile avere queste condizioni, ma non impossibile, e in un caso positivo devi operare così: pratica per alcuni minuti la respirazione di Ea (circa 5-10), poi usa il sigillo che fa volare il tuo Ibi bruciandolo mentre poni la tua bocca molto vicino, quasi a contatto, con le narici del cadavere. […] affinché il tuo Ibi che farai sortire in guisa di soffio dalla tua bocca penetri nel corpo morto attraverso le sue narici, comunicandogli il soffio vitale che, in sostanza, è il tuo Ibi volante. Ricorda la simbologia cattolica del Genesi, quando Dio crea Adamo insufflando nel suo corpo appena formato dalla terra il soffio vitalizzante che lo anima facendone creatura vivente [7]. » ;
«Altra cosa che puoi fare è sostituire invece il tuo mercuriale nel corpo di un individuo vivente, e quest’altro prodigio potrai compiere su un essere umano adulto (quindi già stabilizzato nei corpi sottili) che sia meno sviluppato di te magicamente, facendo allo scopo uso della pratica evocativa dei corpi lunari dei vivi che ti ho precedentemente svelato. Questo si ha come unico modo per praticare l’operazione avatarica su di un vivo, cioè materializzando con le pratiche che sai il suo corpo lunare e, attraverso di questo, per Magia di irraggiamento (e se hai già esteriorizzato l’Ibi in precedenza, il termine irraggiamento comprenderai) infiltrandoti nel suo essere occulto spodestandone l’anima che si distaccherà da quel corpo per non più farvi ritorno [8]. »;
«Se invece uno stregone vuole prendere possesso totale e definitivo di un altro corpo (sempre, naturalmente, di essere umano a lui inferiore mercurialmente- opera la pratica che ti ho descritta, però distrugge il suo primo corpo per suicidio trasferendo così tutti i principi occulti (e non solo l’Ibi) nel corpo altrui, ne prende completo dominio sotto tutti i livelli. Questa pratica si chiama l’Avatar nero ed è pratica esclusivamente stregonica che tu, discepolo, mai tenterai di fare [9].»
« E’anche possibile similmente far infiltrare lo spirito di un Nume o di un Eroe, o di un Maestro già morto (che abbia raggiunto in vita sua la condizione di separando mercuriale perfetto, cioè che abbia sviluppato completo Ibi volante) nel corpo di un individuo vivente, sia esso nella condizione di adulto o di feto ancora nel grembo materno [10].»

NOTE
[1] Lo Sputo della Luna, op. cit. ,, pp. 183 – 184, paragrafo 248, La Magia Avatarica.
[2] http://www.geduntharchin.it/
[3] Prima ancora del Mesmerismo e della rinascita dello Spiritismo cfr: MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit.,, pp. 18 – 19 « […] I Teurgi usavano infatti chiaramente deimedium ed usavano una tecnica per farli cadere in trance; presumibilmente attraverso rituali quali il far loro indossare una veste speciale. Il medium Veniva definito docheus “colui che riceve, l’ospite” [da dechomai] oppure con il termine più antico katochos “colui che è tenuto sotto, posseduto”, mentre il Termine meson, l’equivalente letterale greco di medium, è effettivamente proposto in un logo da Giambico, ma respinto come troppo presuntuoso ( De Mystersii 3, 19). Un Docheus in trance parlava con la voce di un dio o di un’entità, rivelandone la sapienza, alla presenza di un sacerdote (ierus) sotto la compulsione da parte di un evocatore (kletor). Essi tramite incantesimi, obbligavano il dio ad entrare nel corpo dell’uomo.”
[4] « Verosimilmente erano più efficaci gli agenti psicologici di quelli fisiologici. Psello nell’Accusa di Michele Cerulario (orat., 27, Scripta Minora, I, 248, 15-20), testo basato su Proclo, distingue chiaramente i casi in cui la personalità del medium resta del tutto sospesa, così da rendere necessaria la presenza di un’altra persona normale per assisterlo, da quelli, invece, in cui la coscienza del medium persiste mirabilmente; egli tratta inoltre, del pericolo costituito dai movimenti convulsi, insostenibili del medium di corporatura poco robusta (ibid. , I, 248, 30). » In MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit, pp. 50-51
[5] in MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit. , p. 51 e nota E. R. DODDS, I Greci e l’Irrazionale, Appendice II: La Teurgia, Firenze, 1978, p. 362.
[6] Lo Sputo della Luna, op. cit. , p. 35, paragrafo 95, De metodi per conseguire il separando.
[7] Ivi, p. 184, paragrafo 249, La Magia Avatarica
[8] Ivi, p. 185, paragrafo 250, La Magia Avatarica
[9] Ibidem
[10] Ivi, p. 186, paragrafo 251, La Magia Avatarica

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L’associazione tra la Comunione Cristiana e l’ingestione dei fluidi sessuali è un tema assai ricorrente e non esclusivo di una sola società esoterica. Secondo Peter-R. König, l’Austriaco Carl Kellner (1851-1905), che inventò l’O.T.O. , e il tedesco Theodor Reuss (1855-1923), che lo fondò concretamente, risentirono dell’influsso di Paschal Beverly Randolph (1825 – 1875) [1]. Randolph fondò il più antico gruppo Rosacruciano degli Stati Uniti, la Fraternitas Rosae Crucis, e sembra che ricevette una iniziazione anche da Hargrave Jennings, un occultista e scrittore inglese che interpretava la simbologia Rosacruciana in chiave sessuale:
« L’uomo a cui venne l’idea dell’Ordo Templi Orientis quale circolo privato nel quale operare la magia sessuale secondo linee tantriche nel lontano 1895 fu l’industriale austriaco Carl Kellner. Kellner non si trovava alla guida di alcun ordine, ma aveva solo alcuni amici con cui praticare la magia sessuale. Al momento della sua entrata in scena, Theodor Reuss considerò un’ottima idea quella di strutturare la magia sessuale in un ordine esoterico, e così i due crearono un gruppo occultista consistente di 10 gradi (più uno segreto). […] Nella sua casa c’era una camera senza finestre dove si svolgevano i riti tantrici per preparare l’Elisir, cioè l’insieme dei fluidi sessuali maschili e femminili. La struttura pseudomassonico- templare introdotta nel 1903 da Theodor Reuss non era ritenuta importante da Kellner, e non vi è prova documentale che Kellner abbia mai usato il termine O.T.O. Il suo circolo era composto da Kellner, Reuss, Hartmann e alcune donne. Visto che in seguito Theodor Reuss farà riferimento alla Hermetic Brotherhood of Light come alla fonte centrale e segreta dell’insegnamento di Kellner, è facile dedurre che costui seguisse le dottrine di Paschal Beverly Randolph a proposito dell’uso di droghe per ottenere l’illuminazione durante un rapporto sessuale e dello sviluppo di tecniche come l’uso di una specie di fotografia interiore che rappresentava il volere da realizzare per focalizzare le energie sessuali su di un desiderio ».
A Randolph, si deve il libro che tratta della Polarizzazione dei Sessi, pubblicato postumo nel 1931 da Maria Naglowska (1883-1936), ma riguardo alle operazioni teurgiche Spermatiche, i testi più completi sull’argomento sono ancora una volta quelli dello Sputo della Luna attribuiti a Kremmerz (1861 – 1930), che era contemporaneo di Kellner, Reus e Crowley:
« Accenno in questo luogo alla Messa dei cattolici e alla comunione sacramentale. Il rito greco come il cattolico riproducono nel sacrificio della Messa e della comunione la pratica di un segreto simbolico che pochissimi comprendo. Se il novizio è intelligente, assista alla celebrazione della Messa che ordinariamente lo stesso sacerdote celebrante non comprende, e spiega come un ricordo della Cena del Cristo. All’atto in cui l’ostia si eleva preghi che il mistero, ove ne sia degno, gli venga rivelato in tutta la sua nudità ieratica ed imparerà, con suo stupore, che gli stessi simboli sono consacrati nei 4 colori delle carte da gioco, il libro istruttivo e sapiente che i volghi leggono solo nelle partite in cui vendono alla cieca la fortuna loro più preziosa, il tempo. Nella Messa un calice raccoglie acqua e vino, corrente rossa e bianca della natura, i due spermi mercuriali simbolici dell’universo che si riproducono in ogni sua minima parte [2].»
Un’ulteriore spiegazione riguardante i significati occulti della messa cristiana, si legge in Anel-Kham, Sesso e Occultismo, teoria e pratica della magia sessuale del 1938. Si noterà come le seguenti chiarificazioni si ricolleghino alla tradizione indiana della coppia Lingam Yoni, così come a quelle pagane della coppia Demetra-Dioniso (Pane e Vino, Cesta e Fallo [3]) che effettivamente il Cristianesimo ha mutuato dalle Religioni Misteriche antiche:
«I sacerdoti di una Chiesa veramente cristiana e rispettosa della dottrina del Dio-Figlio dovrebbero comprendere il simbolo della croce; ora, per essi la croce rappresenta, a torto del resto, il patibolo su cui fu crocifisso Gesù, perché, lo facciamo notare di sfuggita, essi ignorano la vera forma di questo patibolo. Non è men vero del resto che la croce è il simbolo religioso del Secondo Termine, perché rappresenta l’unione dei due sessi, analoga al linga-yoni dell’India, così come il bastone è il simbolo religioso del Primo Termine, rappresentando il fallo trionfante, e come il Tau – T – è il simbolo del Terzo Termine, perché la barra orizzontale – sesso femminile – sovrasta il bastone cui si sovrappone incrociandolo. La Chiesa non ha mai capito che essa deve impartire la benedizione del Santo Sacramento, con l’ostensorio a forma di sole raggiante (fallico) contenente il pane (sperma, sostanza maschile), e con la coppa (cteica) contenente il vino (sangue, sostanza femminile). Al posto di ciò, essa mostra solo l’ostensorio all’adorazione dei fedeli, così come gli somministra, disprezzando la vera dottrina, la comunione unicamente sotto la specie del pane – salvo che nella Chiesa orientale dove i fedeli si comunicano con le due specie come i sacerdoti. Tuttavia, in certe cerimonie, la Chiesa si sforza – senza saperlo, del resto – di unire il fallo alla kteis: tutte le domeniche prima della messa solenne ha luogo l’aspersione dei fedeli. Il celebrante intona uno dei più celebri salmi della liturgia: “Asperge me Domine”; e mentre il canto continua: “hyssopo, et mundabor: lavabis me, et super nivem dealbabor”, il celebrante seguito dal diacono, dal sotto-diacono e dagli assistenti, scende verso gli astanti e asperge i fedeli, dopo avere immerso l’aspersorio (fallo) nel vaso (kteis) dal cui fondo raccoglie per diffonderla a pioggia, la rugiada purificatrice. La benedizione dell’acqua ha luogo tutti gli anni di Sabato Santo; tale cerimonia è significativa: dopo aver toccato l’acqua con la mano e soffiatoci sopra tre volte, il sacerdote immerge per tre volte, imitando il movimento del coito, il cero pasquale (fallo) nelle fonti (kteis) cantando: “Che la virtù dello Spirito Santo discenda in ogni profondità di queste fonti”. Poi soffia ancora per tre volte sull’acqua, tracciando il segno del Pi, lettera greca la cui forma imita il congiungimento dei due sessi, proseguendo poi il canto: “E feconda tutta la sostanza di quest’acqua per la rigenerazione”. Alcuni potrebbero accusarci di avere interpretato gesti e testi rituali in modo fantasioso. Ciò non è vero: il simbolismo è una scienza esatta per quanto occulta, e contro questa esattezza nulla possono le spiegazioni semplicistiche di una liturgia incompresa da coloro stessi che la celebrano [4].»

Crowley (1875-1947) ottenne la guida dell’O.T.O. dopo la sua esperienza nella Società Ermetica della Golden Dawn, nella quale entrò anche Israel Regardie (1907-1985), che per un certo periodo fu suo segretario. Le istruzioni contenute nel suo De Arte Magica [5], sono un commento alle operazioni segrete del nono grado dell’O.T.O, ma anche Regardie, nel The Three of Life , allude alle stesse pratiche con il nome di Messa dello Spirito Santo [6]:
«Questa tecnica specifica si chiama, tradizionalmente, Messa dello Spirito Santo. Non ha l’eguale in magia, perché racchiude quasi tutte le forme note dell’operazione teurgica, e ne rappresenta nel contempo la quintessenza e la sintesi. Tratta inoltre anche della magia talismanica. Grazie a questa tecnica, una forza spirituale viva viene trasmutata in una specifica sostanza telesmatica. E questo telesma non è morto o inerte, come accade nel cerimoniale consueto delle invocazioni talismaniche, ma è invece vibrante e dinamico, e racchiude in sé il nucleo potenziale di ogni crescita e sviluppo. […] In questa tecnica è compreso anche il metodo alchemico riguardante la produzione dell’Oro Potabile, della Pietra Filosofale e dell’Elisir di Vita, cioè dell’Amrita [7], o Rugiada di immortalità. […] Tutte le operazioni alchemiche, secondo gli autori più attendibili, richiedono due strumenti essenziali: “un recipiente circolare di cristallo, le cui proporzioni devono essere tali da risultare in armonia con la quantità del contenuto”, ossia la Cucurbita; e una “fornace teosofica sigillata”, ossia l’Athanor. […] L’Oro Filosofico è una sostanza, omogenea, una e indivisibile, dinamica e ricca di possibilità infinite, tuttavia, per produrlo, occorrono due sostanze diverse. Queste sono chiamate il Serpente, o il sangue del Leone Rosso, e le Lacrime, o il glutine dell’Aquila bianca. […] I due strumenti alchemici, vanno considerati come i ricettacoli e i generatori di questi due principi divini, simili a flussi fulminei di sangue, fuoco e forza. L’Athanor è la fonte o il veicolo del Serpente, mentre il glutine viene ospitato entro la Cucurbita. La Fabbricazione dell’Oro filosofale, o Rugiada d’Immortalità, consiste in una operazione che si compie in fasi distinte. Attraverso una stimolazione di calore e di fuoco spirituale in direzione dell’Athanor, si verifica un trasferimento, cioè la salita del Serpente dell’Athanor verso e dentro la Cucurbita, che esplica le funzioni di una storta. Le nozze chimiche, vale a dire l’unione dei due flussi di forza nella storta, provoca l’immediata trasformazione alchemica del Serpente e del Glutine. Ciò corona la parte del Solve ella formula alchemica generale Solve et Coagula. Subito dopo la corruzione e morte del Serpente, sorge la Fenice splendida che, come un talismano va dinamizzata mediante invocazioni ininterotte del principio spirituale che presiede l’operazione in corso. La conclusione della Messa consiste nella consumazione degli elementi transustanziati, (cioè dell’amrita) o nell’unzione e consacrazione con essi di un talismano. […] Occorre evitare con cura ogni perdita inavvertita degli elementi. C’è il pericolo di un traboccamento della Cucurbita, e anche l’assimilazione o l’evaporazione degli elementi corrotti nello strumento è un incidente da evitare. […] Questa messa è di straordinaria semplicità per quanto riguarda l’esecuzione, ma occorre un minimo di allenamento e di dimestichezza con la tecnica necessaria. Soprattutto si richiede una volontà particolarmente forte e distaccata, che presuppone autodisciplina e una mente abituata abituata a concentrarsi per lunghi periodi. Una particolarità di questa tecnica è che, se non si è ben accorti dall’inizio, è facile che il mago perda il controllo degli strumenti alchemici, facendo così fallire l’operazione. Il pericolo più grande sta nel godimento di fronte agli aspetti puramente tecnici della Messa a sfavore del lavoro magico vero e proprio. […] Mentre la Messa è in pieno svolgimento e il fuoco dell’Athanor si intensifica, deve essere recitata, in modo udibile, un’intensa invocazione. La sua forma migliore è quella di un mantra in armonia con tipo di operazione. L’opera nel suo insieme dovrà essere preceduta da un’invocazione generale che la legittimi. Così, mentre sul piano astrale procede l’opera di creazione, il mantra ritmico aiuterà a plasmare e vivificare lo stampo creato dalla volontà e dall’immaginazione, attirando su di sé la forza spirituale desiderata. […] [8]»
Se, dunque, è impossibile stabilire a chi spetti la palma del primato dottrinale nel campo della magia sessuale, alla fine, questo “secretum”, non sembra che fosse poi un così gran segreto, ritrovandosi sulla bocca di tutti.

Lo Pseudo Kremmerz non si limita a descrivere come ottenere l’Immortalità e trasmigrare in altri corpi, ma spiega come, si possa, con l’aiuto dei fluidi sessuali:influenzare un individuo a distanza, consacrare e vitalizzare i sigilli e specchi magici, evocare entità o defunti a scopo divinatorio, usare le anime dei trapassati, imprigionare elementali [9], ottenere capacità di chiaroveggenza, proteggersi da attacchi magici, spostarsi con il proprio corpo fisico o astrale in altri luoghi o apparire contemporaneamente in due posti diversi. Rispetto alla Necromagia afferma che certe pratiche non dovrebbero essere eseguite:
«Una pratica analoga, ma con qualche variante, si può fare, discepolo, per rendere servente – cioè passivo alla propria volontà – un individuo morto delle cui ossa si possa disporre anche in minima quantità. Anche questa, come la precedente, è pratica stregonica – quindi tu, discepolo, mai dovrai operarla, come nemmeno l’altra -, perché mirante a rendere schiavo l’astrale di una persona morta [10]» .
Subito dopo, però, indica il procedimento dettagliatamente, svelando che la vera e unica preoccupazione, non è di ordine morale ma un problema di “forza”:
« Questo stregone perverso che intende dominare a tal punto lo spirito di un individuo deceduto, deve però porre attenzione a che il morto su cui vuole imporre dominio non gli sia come potenza animica superiore che in questo caso correrebbe egli il pericolo di subire come colpo di ritorno l’energia vampirica che egli stesso ha sprigionato [11]. »
Anche Crowley, che passò un po’ di tempo in Italia, utilizzava lo stesso tipo di magia cerimoniale sessuale, come si legge nei capitoli di Magik che trattano del Corpo di Luce [12], degli spostamenti in astrale, del modo di creare un Homunculus [13] o di scacciare un essere magico dal suo corpo per prenderne il posto [14]:
«L’unica operazione “fisica” che il Corpo di Luce possa compiere davvero facilmente è il “Congressus subtilis”. Le emanazioni del “Corpo del Desiderio” [termine molto usato in teosofia; è preso in prestito dall’Induismo] dell’essere materiale che si visita, se la visita è piacevole, sono così potenti che si acquista spontaneamente sostanza dall’amplesso. Vi sono molti casi documentati di Figli nati da tali unioni. […] In passato, nei Collegi dello Spirito Santo, [Uno di tali collegi era l’Abbazia di Thelema a Cefalù] si è molto discusso sulla liceità dei tentativi di trascendere tali limiti. […] Il Libro dei Morti [Egiziano] contiene molti capitoli che intendono permettere all’entità magica di un uomo, morto, e perciò […] privo di veicolo materiale […] di assumere la forma di certi animali, come un falco dorato o un coccodrillo e di recarsi per tutta la terra […] Noi tuttavia non dobbiamo prendere in considerazione questo problema della morte. Spesso può essere conveniente per i vivi andare in giro per il mondo incognito. Quindi si deve concepire questo corpo magico come una forza creativa che cerca manifestazione; come un Dio che cerca l’incarnazione [15]»

NOTE
[1] Peter-R. König , op. cit.
[2] Lo Sputo della Luna, op. cit. , p. 44, paragrafo 133, Il Separando Lunare
[3] Cfr il mio studio su Demetra e i Misteri Eleusini, http://www.ilcerchiodellaluna.it/pag_set_frame.htm?central_Ruo_Eleusi.htm
[4] ANEL-KHAM, Sesso e Occultismo, teoria e pratica della magia sessuale , Titolo originale dell’opera B. Anel-Kham , THEORIE ET PRATIQUE DE LA MAGIE SEXUELLE , L’Amour et l’Occultisme , Paris, 1938 – Librairie « Astra » E. Book on line
[5]« Il vertice del sistema dell’O.T.O. è costituito dal nono grado, cui corrisponde l’istruzione segreta chiamata Liber Agapé, che va letta insieme con il commento scritto da Crowley stesso e intitolato De Arte Magica. Qui si rivela il segreto dell’O.T.O. che, secondo Crowley, sarebbe insieme il segreto degli alchimisti, delle massonerie e anche del cristianesimo esoterico (che lo avrebbe velato sotto il dogma eucaristico). Dopo essersi preparato con un digiuno (che tuttavia non esclude l’uso di alcool e di certe droghe) l’adepto dell’O.T.O. celebra il “sacrificio dell’eucarestia” – di cui una delle possibili versioni è appunto la messa della Chiesa Cattolica Gnostica di Crowley – che inserisce, al centro di un rituale magico, un coito (che dovrebbe durare in tesi “almeno un’ora”) seguito dalla preparazione “solennemente e in silenzio” dell’“Elisir” (un miscuglio delle secrezioni dell’uomo e della donna) che è “subito consumato”. L’Elisir è “la più potente, la più raggiante cosa che esista in tutto l’Universo”; è anche “la più delicata e pericolosa”. » Ivi, p. 274
[6] C’è un’altra citazione a proposito dell’invenzione della Messa dello Sperma la cui origine sarebbe settecentesca, riportata anche questa in KHAM, Sesso e Occultismo, teoria e pratica della magia sessuale: «Quest’orribile sacerdote era aduso celebrare messe nere sui più aristocratici ventri femminili del Gran Secolo. Fu lui che escogitò la messa dello sperma nel corso della quale confezionava una pasta congiuratoria mescolando seme maschile a farina. “Gli archivi della Bastiglia, – scrisse J.-K. Huysmans – ci informano che agì in tal modo su richiesta di una dama chiamata la Des Oeillettes. Questa donna, in stato mestruale, gli dette del sangue, l’uomo che l’accompagnava si ritirò in un andito della camera dove si trovavano e Guiburg raccolse il suo sperma nel calice, poi aggiunse del sangue in polvere, della farina, e dopo certe cerimonie sacrileghe, la Des Oeillettes se ne andò portandosi seco la pasta”. Questo filtro era destinato a Luigi XIV. »
[7] Riguardo all’AMRITA va notata anche qui il suo significato indiano: «L’universale aspirazione umana a possedere un corpo soggetto alle pastoie della morte ha la sua più antica espressione indiana nel 1200 a. C. circa laddove un poeta implora nel Rg Veda: liberami dala morte, non dalla non-morte. Qui il termine vedico amrta è polivalente, potendo significare insieme non morte (a-mrta), l’immortale, gli immortali (gli dèi), il mondo degli immortali (il cielo) – ed il nettare dell’ambrosia (corrispondente greco dell’amrta), bevanda dell’imortalità, grazie alla quale gli dèi restano immortali. […] Nel contesto vedico, gli dèi, conquistano e mantengono l’immortalità, la loro vita eterna offrono il soma, la miracolosa erba di immortalità, come oblazione sacrificale che effettuano tra loro stessi» in DAVID GORDON WHITE, Il Corpo alchemico, op. cit., p. 24, cap. La ricerca dell’immortalità: l’eredità vedica:
[8] Regardie in JORG SABELLICUS, Magia Pratica, op. cit. pp. 171 – 180 (estratti)
[9] Cfr. Pseudokremmerz con Paracelso. Lo Sputo della Luna, op. cit. , p.118 , paragrafo 217, Speramtogenesi della Maria: « Innanzi di operare determina primariamente le qualità che intendi infondere in questo elementale che vai a generare e soprattutto abbi ben chiaro in te lo scopo che intendi dare a esso essere. Poi nella pratica accendi il tuo Eros con la tua compagna quando lei è irrorata dal suo mensile flusso e, durante tutta l’Operazione, abbi ben ferma l’idea che intendi insuffiare in questo tuo elementale. Concludi questa pratica riconfermando nel momento coitale lo scopo dell’Operazione. E subito dopo deponi i due mercurii in un piccolo vaso di vetro trasparente a perfetta chiusura. Esponi questo contenitore, aperto, ai raggi della luna per tutto il periodo della sua decrescenza e contemporaneamente, ogni notte di questo periodo, ripeti l’operazione che ti ho prima disvelato, benché la tua compagna non sia più nella fase sua mestruale, queste reiterazioni servendo solamente per nutrimento al corpo elementale che hai già creato in astrale. » ; Paracelso: «Se la fonte di vita, chiusa in un’ampolla di vetro sigillata ermeticamente, viene seppellita per quaranta giorni in letame di cavallo e opportunamente magnetizzata comincia a muoversi e a prendere vita. Dopo il tempo prescritto assume forma e somiglianza di essere umano, ma sarà trasparente e senza corpo fisico. Nutrito artificialmente con arcanum sanguinis hominis per quaranta settimane e mantenuto a temperatura costante prenderà l’aspetto di un bambino umano. Chiameremo un tale essereHomunculus, e può essere istruito ed allevato come ogni altro bambino fino all’età adulta, quando otterrà giudizio ed intelletto. »
[10] Ivi, p. 174, Altra versione di questa operatività stregonica
[11] Ibidem
[12] ALEISTER CROWLEY, Magick, curato, annotato e introdotto da Jhon Symonds & Kenneth Grant,Roma,Casa Editrice Astrolabio, 2000 ( ristampa su quella del 1976,1a e d. straniera 1973), « L’opera magica essenziale, a parte ogni altra operazione particolare, consiste nella formazione dell’Essere Magico o Corpo di Luce.» p 266 e p. 318 «Questo corpo, che i vari autori chiamano doppio astrale, Corpo di Luce, corpo di fuoco, corpo del desiderio, corpo sottile, scin-laeca e con altri innumerevoli nomi, è naturalmente idoneo a percepire oggetti della sua stessa categoria. […] Sviluppate il Corpo di Luuce fino a quando divine per voi reale quanto l’altro vostro corpo, insegnategli a viaggiare verso ogni simbolo desiderato, mettetelo in grado di compiere tutti i Riti e le Invocazioni necessari.»
[13]«Tale scopo può essere realizzato in due modi. Il primo metodo consiste ne costruire un corpo appropriato partendo dai suoi elementi. […] Tuttavia, vi è un metodo legittimo per produrre un homunculus, che viene insegnato in una certa organizzazione segreta, forse nota ad alcuni lettori, e che potrebbe venire adattato allo scopo da noi ora discusso. » Ivi, p. 267 .
[14]«Il secondo metodo sembra molto […] Prendete un organismo già esistente e che sia adatto al vostro scopo. Scacciatene l’essere magico che lo abita, e prendetene possesso.»I vi, p. 268
[15] Ivi, p. 267

Siddhi, Poteri “Solari” e “Supereroi”
Tutti i poteri fino qui ottenuti, sono niente rispetto alle facoltà trascendentali che l’iniziato può conseguire con la pratica finale della «solarizzazione»: il “Grande Arcano” o «Secretum Secretorum». Una volta compiuti i tre magistrati lunari, che servivano a creare il Corpo di Luce, si procede alla formazione del «separando solare » avvalendosi della fissazione diretta del sole e dell’ingestione di oro misto a urina [1]. Con quest’ultima procedura l’adepto torna allo stato in cui Adamo si trovava prima della caduta [2], trasformandosi in un Dio [3] in grado di smaterializzarsi fisicamente, bilocarsi, levitare, comandare i venti, ecc:
«Fisicamente, cosa avviene del tuo essere? La fase finale di questo separando solare (fissazione del sole, ingestione di oro e urina) tu devi portarla avanti sino a che per solarizzazione alchemica, tutto il tuo essere divenga di Sole formato, cioè tu divieni Fuoco o Corpo ammonio perfetto […] – possibilità di traslocazione completa del tuo corpo da un posto ad un altro (quindi non bilocazione, ancorché completa, ma smaterializzazione del corpo e apparizione fisica a qualsiasi distanza). – ascensione del corpo fisico nell’aria (ciò che in certe dottrine chiamasi fenomeno di levitazione) – non aver più necessità – se vuoi – di coprire il tuo corpo con vestimenti per mantenere costante la temperatura (perché il calore del tuo fuoco interno ammonio mantiene un esatto grado in tutto il tuo essere e indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne). – potere completo sui Regni elementali, nel senso che la tua volontà può comandare fisicamente la Terra, l’Acqua, l’Aria e il Fuoco. Puoi cioè a tuo comando far sgorgare l’acqua, scatenare terremoti, comandare i venti e accendere il fuoco sempre che tu voglia. – potestà sugli spinti planetari di qualunque grado. Queste che a prima vista ti sembrano rivelazioni sbalorditive non sono che un piccolo esempio delle potestà del corpo ammonio, ma la trasformazione più grande la subisce la tua coscienza, nel senso che entri appieno nel mondo delle cause prime, arrivando a conoscere interamente te stesso, cioè il tuo spirito immortale e la via che percorri nell’universo [4]. […] »
Tutte queste improbabili capacità ricordano i Siddhi, i “poteri” sovrumani degli Dèi Indiani, che, grazie alla «pratica tantrica, yogica e alchemica» della canalizzazione dell’energia sessuale, possono divenire accessibili tanto ai Maghi (Vidyadhra) che ai Tantrika:
«Un compiuto purnayogi […] è in possesso degli otto siddhi maggiori […] lo yogi può diventare piccolo quanto gli piace […] può diventare grande quanto gli piace […] può riempire l’intero universo. […] 3) può rendere leggero il suo corpo come il cotone o come una piuma. […] inghiottendo enormi boccate d’aria. Lo Yogi viaggia nello spazio […] lo yogi acquisisce aumento di peso specifico. Inghiottendo enormi boccate d’aria, egli può rendere il suo corpo pesante come una montagna. […] stando sulla terra può toccare le cose più alte; può toccare il sole o la luna o il cielo. […] ottiene gli oggetti desiderati e i poteri sovrannaturali. Acquista il potere di predire gli eventi futuri, e i poteri di chiaroveggenza, chiarudienza, telepatia, lettura del pensiero, ecc. può comprendere anche lingue sconosciute. Può curare tutte le malattie [..] può immergersi nell’acqua e venire fuori quando gli pare [… È il processo per cui uno yogi si rende invisibile. Sa alcuni autori è definito come il potere di entrare nel corpo di un altro [..] È anche il potere di mantenere un aspetto giovanile per qualsiasi lunghezza di tempo. […] Il potere di addomesticare gli animali feroci e portarli sotto controllo. È il potere di ipnotizzare le persone con l’esercizio della volontà e di renderli obbedienti ai propri desideri e ordini. È il controllo delle passioni e delle emozioni; È il potere di assoggettare uomini, donne ed elementi. […] è il conseguimento del potere divino. Lo yogi diventa il Signore dell’universo. Chi ha questo potere può ridare vita ai morti» ; « Lo Yogi acquisisce anche i seguenti siddhi minori [26 in tutto]. Libertà da fame e sete, [..] caldo e freddo, […] può assumere qualsiasi forma desideri, […] può entrare in un altro corpo, può animare un corpo morto ed entrare in esso trasferendovi la sua anima, morte a piacimento, […] giocare con i Deva dopo averli visti, […] può avere qualsiasi cosa desideri, […] profezia, […] mutare i metalli vili in oro […] prendere tanti corpi quanti lo yogi ne desidera per esaurire tutto il suo karma in una vita, […] saltare come una rana, […] diventa Signore del desiderio e distrugge dolori e malattie, […] ha conoscenza della sua vita passata, […] ha il potere di percepire i siddha, […] ottiene onnipotenza e onniscenza, si solleva in aria, […] egli può indicare il posto dove sta nascosto un tesoro [5].»
Non c’è dubbio che il fascino esercitato dalla possibilità di ottenere capacità sovrumane abbia portato molte persone fuori strada. Se l’Alchimia promette pace, prosperità ed eternità, la Magia, da parte sua, invita a continuare a credere nell’altro grande sogno degli esseri umani: possedere dei super poteri. I metodi con cui propone di ottenerli, sono in gran parte discutibili e ingenui, ma nonostante questo, c’è qualcosa di buono in questa tensione verso l’impossibile: l’involontaria spinta verso il progresso che questo confuso materiale fantastico ha dato, attraverso la narrativa popolare di ogni paese ed epoca[6] .
«L’unico modo di scoprire i limiti del possibile è avventurarsi un poco oltre, nell’impossibile [7]»
Soprattutto in questo periodo di nuovo sincretismo culturale, (globalizzazione è un termine riduttivo), il positivo rapporto di reciproca influenza, traesoterismo, letteratura e scienza, ha dato risultati sorprendenti, per cui molto di ciò che un tempo era ritenuto magia, oggi lo chiamiamo semplicemente tecnologia:
«Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia [8]».
Un continuo flusso di ispirazione magica ha pervaso incessantemente il mondo: dagli specchi magici ai satelliti, dalle apparizioni alla realtà virtuale, dall’Homunculus di Paracelso alla fecondazione in vitro, dal Golem al Cyborg, dal mito dell’Immortalità alla Clonazione. Internet, Wikipedia, il Wirless sono, forse le ultime più grandi “tecnomagie” [9] a cui abbiamo assistito fino ad ora, insieme agli olo-schermi e agli ologrammi delle recenti presidenziali americane:
«Non sarebbe magnifico se si potesse vivere in qualsiasi momento come se si fosse vissuti sin dall’inizio del mondo e si potesse vivere fino alla sua fine? Non sarebbe ottimo se, vivendo in un determinato luogo, le genti che abitano oltre il fiume Gange in India non potessero nascondere le loro imprese e quelle che vivono in Perù non potessero nascondere i loro propositi? Non sarebbe magnifico se si potesse leggere tutto in un sol libro e leggendolo si capisse e ricordasse ciò che è stato, è, e sarà appreso e scoperto in tutti gli altri libri (conosciuti sino ad ora, che si pubblicano adesso e che verranno pubblicati in futuro)? Come sarebbe piacevole se si potesse trasformare, per mezzo del canto, le rocce in perle e pietre preziose, gli animali feroci in spiriti e invece dell’infernale Plutone si potessero muovere i potenti principi del mondo.» (Secondo Manifesto dei Rosa Croce)
Per molti stiamo assistendo anche alla sedimentazione di una nuova mitologia del II millennio, fatta di miti, nuove e vecchie religioni, etica, scienza, fantasia e superstizione. Il passato viene rimesso in discussione attraverso racconti di Fantasia e Avventura, popolati da vampiri con sentimenti umani, streghe buone, maghi cattivi, alchimisti pazzi, scienziati mutanti, Super Eroi e gente comune. I protagonisti di libri, fumetti, cartoni animati, film e telefilm ottengono poteri straordinari in modo del tutto involontario o a causa di incidenti magici e scientifici. Il messaggio soteriologico educativo permane, ma sempre più diretto verso l’autocoscienza. La vita di questi personaggi è travagliata da una nuova condizione di diversità, da problemi di ordine morale legati alla gestione del potere, dalla necessità di prendere posizione e combattere antieroi malvagi, nemici alieni, esseri di dimensioni parallele, per la salvezza di una Umanità che si affida sempre meno alla divina provvidenza e che inizia a vedere la lotta tra il Bene e il Male, come una realtà relativistica, influenzata dalla posizione dalla quale si guarda il mondo.

NOTE
[1]«la via alchemica solare che ha per scopo la transustanziazione finale del corpo mercuriale in ammonio utilizzando gli elementi solari perfetti che puoi trovare in natura, e che sono: nel macrocosmo la luce (o sperma solare), nel tuo corpo l’urina (o acqua di sole), nella terra l’oro metallico. »I vi, op. cit. , p. 113, paragrafo 213, Spermatogenesi della Maria.
[2] Lo Sputo della Luna, op. cit. , pp. 191-192, paragrafo 252, Il Grande Arcano. : «Ora discepolo terminerò la trattazione del separando alchemico svelandoti l’ultimo arcano che ti permetterà di trasmutare il tuo essere, già mercurialmente formato, in corpo solare o ammonio: puoi passare alla pratica del grande arcano, discepolo, solo dopo che il tuo Ibi ha già raggiunto completa perfezione, e ciò puoi constatare dal suo raggiungimento del colore rosso, come ti ho già esposto al paragrafo 242.[…] In questa ultima parte alchimica, l’analogia cattolica non è più da farsi col Cristo, le cui fasi della vita simboleggiano alchimicamente varie fasi o passaggi del separando mercuriale, perché questo Cristo ha già compiuto 1’opera sua su questa terra, ovvero ha completato la sua essenza divenendo Ibi o corpo mercuriale perfetto. Ma a questo grado di pratica alchemica a cui sei giunto, cominciando ad apparire la luce solare dall’interno del tuo corpo mercuriale, permani nello stato in cui fu Adamo prima della caduta […]. Devi quindi perciò ritrovare lo stato adamitico perfetto e veramente dopo sarai a vera immagine e somiglianza di Dio formato, perché essendo il nostro Sole simbolo macrocosmico di Dio, l’ultima fase del separando produce in te perfetta solarizzazione, trasmutando i tuoi corpi inferiori in luce o corpo ammonio.»
[3] ivi, op. cit. , p. 205, paragrafo 256, il grande arcano. «questo corpo ammonio, in sintesi, è l’essenza del dio che è in te, il corpo ultimo che presiede a tutti gli altri inferiori e su cui esercita assoluta potestà: […] ma questo corpo solare, essendo trasmutazione completa dell’essere fisico, è ipso facto onnipotente e onnipresente sugli altri, che comanda perfettamente sempre che lo voglia; quindi è per atto puro e semplice di volontà, di un istante di questa volontà che ormai è divinizzata al suo massimo grado, discepolo, che il corpo solare si comanda in tutti gli atti suoi, e se io dovessi descrivertene l’aspetto potrei dirti solo questo: immagina un punto primo che è volontà direttrice, ed attorno a questo, ma senza spazio né dimensione, un globo costituito da molecole solari, cioè dall’energia unica di dio; e sappi che queste molecole che puoi plasmare nelle forme – spaziali ed elementali – che vuoi in un solo istante, sono sul piano solare di una intensissima brillantezza splendente più del bagliore di mille soli.»
[4] Ivi, op. cit. , p. 204-205, paragrafo 256, Il Grande Arcano.
[5] SWAMI SIVANANDA, Kundalini Yoga, Perugia, Edizioni Vidyananda, 1971, pp. 136 – 139.
[6]«I culti dei Siddha semidivini risalivano almeno all’inizio dell’era volgare; essi ed i loro pari, i Vidyadhra (Maghi) sono una presenza fissa nella letteratura indiana di fantasia e di avventura per tutto il periodo medievale. Elemento centrale di questi culti era la loro soteriologia “popolare”, che aveva ben poco in comune con le soteriologie “autorizzate” dell’Induismo vedico e classico. I mondi dei Siddha e dei Vidyadhara sono stati il piu vicino omologo che l’India ha conosciuto delle concezioni occidentali popolari del cielo quale luogo di gratificazione dei sensi e di libertà dalla condizione umana. Coloro che erano capaci di accedere a tali livelli dell’atmosfera rimanevano lì, liberati dai frutti delle loro azioni (karma), emancipati dai piani inferiori delle rinascite (samsara) ma non privati della loro individualità, come accade nella condizione impersonale di liberazione nell’Assoluto (moksa)» Il Corpo alchemico, op. cit., p. 17-18, I Fluidi sessuali dell’India Medievale.
[7] ARTHUR C. CLARKE: noto per aver scritto 2001 Odissea nello Spazio è considerato uno scrittore di fantascienza hard, cioè basata sulla verosimiglianza scientifica. In suo onore è stata chiamata “Fascia di Clarke” l’orbita geostazionaria della terra, perché fu il primo ad ipotizzare, in un articolo pubblicato nel 1945 sulla rivista Wireless World, l’utilizzo dell’orbita geostazionaria per i satelliti dedicati alle telecomunicazioni.
[8] Ancora ARTHUR C. CLARKE
[9] Vedi l’interessante articolo di http://www.acam.it/golem.htm Stelio Calabres, LA LEGGENDA DEL GOLEM Dal Rabbino Loew al Robot.

8) Il Tantrismo Medievale e Il Mistero del Fiore d’Oro
Prima di concludere questo capitolo è necessario un confronto tra il“metodo “Kremmerz” e le pratiche Orientali, attraverso due libri: Il Corpo alchemico, Le tradizioni dei Siddha nell’India Medievale [1] e Il Mistero del Fiore d’oro di Lu Tzu. Il primo è un voluminoso tomo di 400 pagine, che descrive le pratiche mistico sessuali dei Tantristi Medievali [2]. Le informazioni in esso contenute, non dimostrano la fondatezza delle metodologie proposte dallo Pseudokremmerz, ma confermano l’esistenza di una fase culturale proto-chimica, comune a tutti i popoli, che continuamente emerge e si inabissa nel fiume della storia, in relazione al sentimento filosofico-religioso e al livello scientifico-tecnologico raggiunto. Lo stesso autore fa questa premessa nell’introduzione:
«Nell’India new age degli anni Novanta [il libro è del 1996], è divenuto popolare, e persino di moda, avere il nome di un tantrika, una specie di sessuologo multiuso, guaritore e sciamano, nella propria agendina telefonica. Lo stesso fenomeno ha portato con sé la comparsa, nella pagina che precede il titolo di libri sulla magia e sul tantra , di “negazioni di responsabilità” con i quali i suddetti libri non garantiscono i risultati delle tecniche trattate, e gli editori non sono responsabili per gli spiacevoli effetti collaterali di tali tecniche se praticate nel privato della propria casa. Il presente volume non presenta un’analoga negazione di responsabilità poiché non ha affatto la pretesa di essere un libro sul “come fare per” realizzare l’immortalità. Non è neanche uno studio sulla storia della medicina o delle scienze indiane […] Quest’opera è piuttosto uno studio storico-religioso sulle tradizioni medievali siddha di alchimia indù e di hata yoga, che costituiscono due importanti campi di teoria e pratica nell’ambito della vasta corrente di mistica indiana nota come tantra [3].»
Tra lo Sputo della Luna e i testi Tantrici vi sono sette secoli di differenza, cosa che dovrebbe renderne ancora più evidente l’inaffidabilità di queste pratiche, invece che esaltarne l’autenticità. Possiamo trovare una giustificazione alla diffusione di queste idee solo pensando che in quello stesso periodo la scienza stava muovendo i suoi primi passi e la forza di certe teorie si basava più sulla personalità “magnetica” dei suoi propugnatori, che su risultati concreti. In ogni caso la differenza più evidente tra la teurgia sessuale e il è il sentimento mistico, religioso e filosofico Indiano, che nello Sputo della Luna è completamente assente, nonostante l’ampio riferimento al cristianesimo:
«[…] un secondo punto di convergenza tra Nath Siddha, Rasa Siddha e Trasmissione Occidentale [tre importanti gruppi tradizionali tantrici] consiste nel loro comune complesso di dottrine e pratiche mistiche implicanti i fluidi sessuali – fluidi sessuali maschili e femminili, certamente, ma con un significato molto più ampio. Sin dai tempi dei Veda, il rasa – l’elemento fluido presente nell’universo, nel sacrificio e negli esseri umani – è stato chiaramente identificato dagli indiani con la fonte della vita. Tutti i fluidi compresi i fluidi vitali nell’uomo, le resine vegetali, la pioggia, le acque e l’offerta del sacrificio, sono altrettante manifestazioni di rasa. Anche in tal modo […] gli indiani sapevano che il miracolo del concepimento ha luogo grazie all’unione dei fluidi sessuali vitali maschili e femminili, del seme e del sangue uterino. Con il primo tantrismo, codesti fluidi generativi vennero concepiti come “sostanze di potere” per il culto, ed infine per l’identificazione con divinità maschili e femminili la cui illimitata energia era spesso descritta come di natura fondamentalmente sessuale. Quasi sempre il dio in questione era una forma di Siva, la cui adorazione in forma di linga (il fallo) risale per lo meno al secondo secolo a.C.» ; «In un universo che era la continua procreazione del dio fallico Siva e della sua consorte, la Dea, di una coppia cioè la cui attività generativa si rispecchiava nelle relazioni e trasformazioni fluidiche della sessualità umana, in un universo che rifletteva in ogni sua sfaccettatura fondamentale complementarietà del principio maschile e femminile, anche il mondo minerale aveva le sue valenze e i suoi fluidi sessuali. Nel caso della Dea, la sua emissione sessuale, il suo seme, prendeva la forma della mica, mentre il suo sangue uterino o mestruale era identificato con lo zolfo. Vi sono varie ragioni per queste identificazioni, non ultima quella chimica: la mica e lo zolfo sono importanti reagenti nella purificazione ed attivazione del minerale omologo al seme divino”. […] il comportamento chimico del mercurio […] costituisce […] “l’idea centrale” su cui si fonda la struttura dell’Alchimia Indù: il fatto che mediante dei procedimenti speciali si può far assorbire al mercurio una considerevole quantità di oro o di altri metalli, senza alcun apprezzabile incremento del peso del mercurio assorbente. Il mercurio se “stordito” scaccia le malattie, se “ucciso” resuscita se stesso e se “fissato” dona il potere di volare , è la presenza, nel mondo minerale, dell’essenza sessuale dell’Assoluto. In tal senso esso assorbe ogni cosa: proprio come Siva, che alla fine del tempo ciclico fa implodere l’intero universo nel suo corpo yogico, trasformando così l’esistenza nell’essenza. Questo è precisamente quanto accade nelle reazioni alchemiche. Un “seme” (bija) di oro viene posto nel mercurio (i cui poteri di assorbimento sono stati potenziati con una serie di trattamenti di zolfo, mica ed altri elementi, principalmente “femminili”), che viene così in possesso di una “bocca” capace di “ingoiare”, di assorbire in sé, secondo gli scritti alchemici i metalli vili nella misura di milioni, e persino bilioni e trilioni di volte la sua massa. Come risultato , i metalli vili sono trasmutati in oro, e in una tradizione nella quale “l’oro è ‘immortalità”, ciò equivale a dire tutto. All’alchimista non resta che assumere il mercurio in questione per divenire lui stesso Siva, sovrumano essere immortale (Siddha) del quale ogni secrezione corporea diviene trasmutativa e transustanziante. Contestualmente al suo lavoro di laboratorio,, l’alchimista indù si impegna anche nella pratica dell’hata yoga,come pure in un certo numero di di operazioni tantriche erotico-mistiche che coinvolgono i fluidi sessuali generati da lui e dalla sua pupilla di laboratorio: ciò al fine di catalizzare le relazioni tra i fluidi sessuali divini nelle loro forme minerali. Fondamentalmente l’intero processo è una continuità di fluidi sessuali. [4]»
Anche Il Mistero del Fiore d’oro di Lu Tzu, “rivelato” in Occidente da C. G. Jung (1875 – 1961) [5] e R. Wilhelm (1873 – 1930), non ha niente a che vedere con la visione materialistica della magia occidentale. Il ritorno all’origine non dipende da una concezione sessista dell’Anima. L’Alchimia Cinese, pur vedendo anch’essa, il corpo come un Atanor, si rivela come un processo mistico spirituale di fisiologia occulta che prende il nome di “embriologia iniziatica”, perché l’aspirante deve riuscire a far ritorno al grande Uno [6], riconciliando gli opposti che sono in lui con una “nuova nascita spirituale”.
L’essere umano, con tutta la sua totalità fisica, psichica e mentale, si impegna in un processo di trasformazione esistenziale al fine di riunire quel Principio Spirituale che nell’individuazione nella materia si è diviso in « Sing (mente, respiro, emozioni, spirito) legato ad una dimensione verticale » e «Ming ( pulsioni sessuali, umori corporei,materia) dimensione orizzontale […] [7] ». Per rendere possibile questa unione è necessario « immergere lo spirito nel basso ventre » ovvero celebrare le nozze chimiche del Fuoco dello Spirito (mente, respiro- shen e Ki) e dell’Acqua Seminale, (liquido seminale, pulsione sessuale, Jing). Una forma di ritenzione del seme spiritualizzata e simile a quella Tantrica attraverso la quale si otterrà un embrione, che non ha niente a che vedere con aberranti esseri elementali. Si tratta, come sempre del Corpo di Luce, un veicolo spirituale, chiamato anche immagine del Buddha. La rinascita è quindi una via a ritroso, un andare controcorrente per tornare all’origine (huan yuan), allo stato prima della separazione di spirito e materia: Se anziché far fluire all’esterno il principio liquido (seme-jing) lo si trattiene con la forza della mente, così che essa sgorghi verso l’alto nutrirà il corpo ed il cuore. […] Il saggio o attraverso tecniche di controllo del respiro e dell’energia sessuale anziché aprirsi al mondo attraverso un atto procreativo utilizza la forza vitale del seme unito al respiro per dare vita ad una supercoscienza. L’unione del ki con il jing rappresenta la penetrazione della terra (yin) ad opera del cielo (Yang), ma anche la risoluzione della dualità cielo-terra. […] Con questo procedimento il fuoco-spirito purifica la materia acqua-seme. Il fuoco e l’acqua si mescolano e si fondono. Questa unione tra questi due principi permette la costituzione di un embrione, che in seguito dovrà essere sviluppato mediante il calore e il nutrimento. Ad avvenuta maturazione del frutto sacro o del fiore d’oro nasce il fanciullo e torna al vuoto ossia al principio. Il processo è indicato in termini analoghi da altri testi taoisti come il tao-si king ( Il libro della respirazione embrionale). L’essenza (seme) e il soffio (Mente) dando luogo all’embrione […]. Questo è il procedimento del cinabro inferiore o tan tien che come afferma Maspero (1973) porta a non morire. Chi muore senza conoscere questo punto germinale non troverà l’unità di coscienza e vita neppure dopo mille nascite, né in diecimila eoni. Col ritorno all’origine ritroviamo un simbolismo noto e universale. Si tratta di una idea essenziale del taoismo. La restaurazione dell’essere è tale da procurare una nuova gioventù o in ogni caso la longevità. Lo stadio embrionale primordiale o edenico a cui si torna è quello partendo dal quale potranno essere realizzati gli stati superiori dell’essere. Esso conduce non alla longevità ma alla immortalità. […] Se il soffio bianco (liquido seminale) verrà fecondato dal soffio rosso (respiro) l’embrione nascerà da sé. Ma qual è la natura di questo embrione? Per la tradizione alchemica taoista come per quella buddista oltre al corpo materiale vi è un corpo chiamato immagine del Budda. Si tratta della estrazione di un sé o corpo fatto di spirito dal corpo fisico. Per il taoismo l’unione di ki (respiro, energia vitale) e jing produce il jing-ki o corpo sottile. […] [8]».

NOTE
[1] DAVID GORDON WHITE, Il Corpo alchemico, Le tradizioni dei Siddha nell’India Medievale, Roma, Mediterranee, 2003, (Edizione americana 1996)
[2]«Il tantrismo indiano, nelle sue varianti Indù, buddhiste o jaina, non venne fuori dal nulla. Da un lato fu influenzato dalle interazioni culturali con la Cina, il tibet, l’Asia Centrale, la Persia e l’Europa, interazioni che avvenivano sulla Via della Seta, lungo le rotte marittime e i porti. Tuttavia ancora più importanti furono le native radici indiane del tantrismo, che non fu tanto una deviazione dalle forme più antiche dell’induismo, quanto piuttosto la loro continuazione, sebbene talvolta secondo modalità divergenti ed eterodosse. » Ivi, p. 18, cap. Fluidi Sessuali nell’India Medievale.
[3] Ivi, p. 7.
[4] Il Corpo alchemico, op. cit. ,Ivi, pp. 18 – 21, cap. Fluidi Sessuali nell’India Medievale.
[5] JUNG C.G & WILHEM R., Il segreto del fiore d’oro, un libro di vita cinese, «Il segreto del fiore d’oro ha guidato Jung nella riscoperta del significato dell’alchimia che lo ha portato a comprendere i processi dell’inconscio collettivo, e lo ha iniziato a quel “confronto psicologico” con l’Oriente che è una delle costanti più significative e attuali della sua riflessione.[…] sinologo tedesco Richard Wilhelm (Stoccarda 1873 – Tubinga 1930) si deve la diffusione in Occidente dei princìpi dello Yoga e della filosofia cinese, soprattutto grazie ad alcune memorabili traduzioni di importanti testi sapienziali cinesi, tra cui Yi Jing»
[6] Cfr, Platone e il Mito dell’Auriga e l’Auriga delle Uphanisad nella mia personale spiegazione del Carro dei Tarocchi.
[7] PIERPAOLO PRACCA, Il segreto del fiore d’oro o del grande Uno, pubblicato sul Web su Airesis, http://www.airesis.net/ExOriente/Ex%20oriente%201/pracca_fiore.htm
[8] PIERPAOLO PRACCA, Il segreto del fiore d’oro o del grande Uno, pubblicato sul Web su Airesis, http://www.airesis.net/ExOriente/Ex%20oriente%201/pracca_fiore.htm

Libri citati nella terza parte

Giuliano Kremmerz, Lo sputo della luna. Documenti sulla magia sessuale, a cura di Vittorio Fincati;
Paul Sedir, La Venere Magica;
Dizionario di Archeologia, a cura di R. Francovich e D. Manacorda, Bari, Edizioni La terza, 2000;
Georges Saint-Bonnet, Della Magia Sessuale, Principi e possibilità, pericoli, realizzazioni, “Quaderni dell’Unitismo” , 1959, Parigi. Ebook.Traduzione italiana di Vittorio Fincati;
Michael Maïer, Arcana Arcanissima;
Georges Lakhovsky, Pour resterjeune a 100 ans — la spermatothérapie éditions Traduzione di Vittorio Fincati. – eBook on line;
Samael Aun Weor, Matrimonio Perfetto;
Michele Psello, Oracoli Caldaici, Mimesis, 2001;
A. De Libera, Storia della filosofia medievale, Milano, 1995;
E. R. Dodds, I Greci e l’Irrazionale, Sansoni 2003;
E. R. Dodds Parapsicologia nel mondo antico, Roma – Laterza, Bari, 1991;
Tomo I, Farigliano, I Presocratici,testimonianze e frammenti, ed La Terza,1995;
Franck G. Ripel, La Magia Rossa. Le operazioni magiche dell’Ordo Rosae Misticae. Il Terzo Manifesto Rosa-Croce, Roma. Hermes Edizioni, 1994;
Anel-Kham, Sesso e Occultismo, teoria e pratica della magia sessuale, 1938;
Aleister Crowley De Arte Magica;
Jorg Sabellicus, Magia Pratica;
Aleister Crowley, Magick, Astrolabio Ubaldini , 1976;
Swami Sivananda, Kundalini Yoga, Perugia, Edizioni Vidyananda, 1971;
David Gordon White Il Corpo alchemico, Le tradizioni dei Siddha nell’India Medievale Edizioni Mediterranee, 2003;
Lu Tzu, Il Mistero del Fiore d’oro, Edizioni Mediterranee, 1994;
Jung C.G & Wilhem R., Il segreto del fiore d’oro, Bollati Boringhieri, 2001;
Pierpaolo Pracca, Il segreto del fiore d’oro o del grande Uno, pubblicato sul Web su Airesis, http://www.airesis.net/ExOriente/Ex%20oriente%201/pracca_fiore.htma

 

L’ALCHIMIA SESSUALEultima modifica: 2017-06-14T19:13:41+02:00da mikeplato
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