LA RICERCA SULLE LEY LINES NEL ‘900

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L’espressione Ley line venne coniata nel 1921 dall’archeologo Alfred Watkins, riferendosi a presunti allineamenti di numerosi luoghi di interesse geografico e storico, come monumenti antichi e megaliti, creste naturali e attraversamenti fluviali. Nei suoi libri Early British Trackways e The Old Straight Track, Watkins (sebbene avesse attinto a idee precedenti sugli allineamenti, in particolare ai lavori dell’astronomo inglese Norman Lockyer, il quale sosteneva che gli allineamenti antichi potevano essere orientati all’alba e al tramonto nei solstizi) cercò di identificare tracce di antichi percorsi nel paesaggio britannico, sviluppando in seguito alcune teorie secondo cui questi allineamenti erano stati creati ai tempi del neolitico per facilitare gli spostamenti terrestri utilizzando un orientamento a vista e poi tali punti allineati erano rimasti nel paesaggio per millenni. Secondo Bruno Hare (2004), Watkins non attribuì mai un significato soprannaturale-energetico a queste linee: egli credeva che si trattasse semplicemente di percorsi che erano stati utilizzati per scopi commerciali o cerimoniali di origine antichissima, forse risalenti al neolitico o comunque all’età pre-romana; la sua ossessione per le linee sarebbe derivata unicamente dal suo interesse per la fotografia del paesaggio e dall’amore per la campagna britannica, ma era una persona intensamente razionale con un intelletto attivo tale per cui, secondo alcuni, oggi sarebbe deluso dall’evoluzione new age delle sue linee. In realtà, per Watkins, le linee sono collegate con le posizioni stagionali della luna, e del sole, soprattutto con i solstizi. I monumenti preistorici sarebbero stati costruiti sulle Ley Lines, che li connettevano reciprocamente secondo un criterio ben preciso.

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                                                          Alfred Watkins

Ad attribuire un primo connotato ‘soprannaturale’ alle ley-lines, in un certo qual modo tradendo il senso delle sue ricerche, ci pensarono i successori di Watkins. Uno dei primi fu l’occultista e scrittrice inglese Dion Fortune (pseudonimo di Violet Mary Firth Evans 1890- 1946) che nella sua novella The goat-foot god del 1936 inventò o intuì che le ley lines erano “linee di potere” e di collegamento di siti preistorici, ma conferì alle ley-lines caratteristiche magiche, legate al culto della terra. In seguito, due rabdomanti inglesi, il capitano Robert Boothby e Reginald Smith del British Museum, collegarono i tracciati delle ley-lines alla presenza di falde acquifere sotterranee e all’esistenza d’ipotetici flussi elettromagnetici. Qualche anno dopo, fu suggerito che le Ley lines seguivano linee di energia cosmica nella terra e potevano essere individuate tramite la rabdomanzia. Georges Lakhovsky intorno al 1930 ha determinato che alcuni posti hanno una maggiore frequenza di onde emesse dalla terra che interferiscono con le cellule pulsanti degli organismi viventi. “Zona patogena irritante” è un termine della psicotronica e della medicina che si riferiscono a una linea sulla terra con effetti deleteri sulla salute. A volte le zone con il termine geopatiche sono identificate con la vena del drago, il luogo in cui la vena drago è più vicina alla superficie o è riflessa da esso (cresce) o irradia. Per geopatogene sono rispettivamente le zona allo stesso modo nocive come anche i punti con fonti di inquinamento elettromagnetico, comprese le fonti di elettricità statica. L’ideatore della teoria geopatogena moderna è Georges Lakhovsky (1869 Russia, ha lavorato in Francia, †1942 New York City). La sua teoria suppone che la Terra si basa su una certa frequenza di vibrazione fondamentale di 8 Hz. Cambiamenti nella frequenza e la natura delle vibrazioni che si verificano in luoghi dove la distribuzione di queste vibrazioni è disturbata, secondo questa teoria può influenzare il sistema immunitario e per gli organismi vivi aumenta il rischio di problemi di salute a causa dei vari tipi di interferenza con cellule di pulsazione simili. Nel 1939 il ricercatore tedesco Josef Heinsch, nel Principles of Prehistoric Cult- Geography, piegando la ricerca all’esaltazione incondizionata della razza ariana, concluse che gli antichi Teutoni avevano contribuito alla realizzazione di una fitta rete di linee astronomiche, le cosiddette Heilige Linien, la quale avrebbe collegato tra loro i più importanti luoghi sacri dell’antichità. Josef Heinsch sosteneva “Le strutture sacre e culturali precristiane possono essere comprese solo adottando il punto di vista degli antichi. Per loro ogni cosa di questo mondo era legata con il divino. Ogni pensiero e azione umani erano subordinati alle influenze energetiche delle forze divine onnipotenti. La loro filosofia e la loro sapienza culminava nella consapevolezza che «cosi sopra, cosi sotto», e nel tentativo di portare tutte le loro attività e ambizioni in armonia con la natura superiore, la Volontà Divina”. Dal 1960, in alcuni ambienti culturali le leys lines si sono strettamente connesse al fenomeno Ufologico.

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                                                                                               John Michell

Nel 1969, lo scrittore ed esoterista inglese John Michell riprende il termine “ley lines“, coniato dal pioniere Alfred Watkins, nel suo libro The View Over Atlantis, associandolo a teorie spirituali e mistiche sugli allineamenti delle forme della terra, attingendo al concetto cinese di Feng Shui. Michell ritiene esista una rete mistica di linee temporanee in tutta la Gran Bretagna; tale teoria verrà attivamente promossa dalla rivista The Ley Hunter edita da Paul Screeton, biografo di John Michell. La mescolanza dell’archeologia di confine di Watkins con i concetti spirituali cinesi delle forme della terra portò a molte nuove teorie sugli allineamenti dei monumenti e sulle caratteristiche del paesaggio naturale. Dopo la pubblicazione del libro di Michell, la versione spiritualizzata del concetto fu adottata da altri autori e applicata a paesaggi e luoghi di tutto il mondo. Gli autori si avvalsero della terminologia di Watkins per spegare i concetti relativi alle credenze radiestesiche e new age, comprese le teorie che le linee temporanee abbiano poteri spirituale oppure risuonino di una speciale energia psichica o mistico-esoterica. La deduzione che le linee avessero non solo funzione di comunicazione tra luoghi simbolo, ritenuti sacri, ma che fossero connesse all’energia spirituale di un posto, introdusse allo studio della magia e dell’esoterismo. La geomanzia divenne l’elemento cardine per preservare l’equilibrio armonico della natura che aveva dato prova della sua sacralità nell’aver conservato e rispettato, in migliaia di anni, punti di energia e monumenti sacri lungo i quali sorgevano luoghi di culto. Non a caso si parla spesso di Stonehenge come di uno dei siti megalitici più energetici esistenti al mondo, e dove spesso le persone si riuniscono per “ricaricarsi”. Lo stesso esempio viene fatto a proposito dei crop circles, molti dei quali compaiono proprio in quella zona. I monoliti contengono quarzo, eccellente canalizzatore di energia. Si tratta però di energie non misurabili secondo le leggi fisiche, ma attraverso la psiche o il subconscio. Potremmo definire questi punti dei veri e propri chacka della Terra, tanto che possono essere intercettati facilmente attraverso la rabdomanzia. Curiosamente, infatti, proprio nei dintorni, si riscontra sempre la presenza di corsi d’acqua. Dove compaiono i crop circles – e sempre non lontano dall’acqua – invece, si sono registrati particolari infrasuoni e si è osservato come, in quei momenti l’energia che si sprigiona in quelle aree sia talmente elevata da influire su cellulari, registratori e telecamere. Lungo le ley lines di tutto il mondo si riscontra una serie di elementi architettonici come osservatori, abbazie, templi e cattedrali maestose. I siti in questione erano scelti proprio in base ad un incontro tra i diversi nodi di energia; all’opposto, esistevano punti di energie altamente negative: il tipico esempio è rappresentato dal Triangolo delle Bermuda. Gli esperti attuali di Ley Lines affermano che siano fonti di potere o energia. I sostenitori della teoria sostengono che la presunta energia può essere correlata a campi magnetici, e che vi sia una possibile connessione tra le Leys e “l’energia della terra”, incanalata verso il basso e segnata dalle Leys, un’energia non compresa dall’uomo del ventesimo secolo, ma utilizzata nella preistoria per scopi a lungo dimenticati o solo vagamente accennati nelle superstite tradizioni dei siti coinvolti. Questa energia può essere sentita in modi diversi, a volte come tono nella testa, a volte come un formicolio ricevuto quando si tocca una pietra. Il metodo di rilevazione più frequentemente utilizzato è la rabdomanzia. Secondo un articolo di Joseph Jochmans (Earth: A Crystal Planet, in Atlantis Rising) il caso della mappatura umana delle ley lines va molto oltre la sola campagna Inglese. Dice Jochmans: “In Irlanda vengono ricordate come i percorsi delle fate, ed in Germania come linee sante. I Greci le conoscono come le Vie Sacre di Hermes, mentre gli antichi Egizi si riferivano ad esse come i Sentieri di Min”. I cinesi oggi misurano ancora il Lung Mei o corrente del dragone che influisce sull’equilibrio della terra, praticata attraverso l’antica arte del Feng-Shui. Proprio allo stesso modo in cui l’applicazione dell’agopuntura nella medicina Cinese aiuta il flusso del Chi o forza vitale nel corpo umano, così il posizionamento di pagode, pietre, alberi, templi e case nell’ambiente era inteso come un modo per guarire la Terra. L’Heart of the Dragon (il Cuore del Drago) si dice che si trovi in un poggio in piedi in una piccola valle tra le colline. Da questo cuore, corrono le “vene del Dragone” sulle valli e colline circostanti. Vicino al cuore del drago, la forza è forte e attiva. Questo è dove il Drago e la Tigre, o le correnti maschili e femminili si fondono armoniosamente insieme. La Yang o energia maschile delle regole White Tiger sono rocce taglienti, montagne ripide e alte creste, mentre lo Yin o energia femminile delle regole Blue Dragon sono le parti inferiori e dolci delle colline. Gli antichi cinesi credevano che questi percorsi del Drago coprono l’intera Terra. Jochmans continua descrivendo i “sentieri dei sogni” seguiti dagli aborigeni australiani, e le “te lapa” viste dai Polinesiani come “linee di luce” nell’oceano che potevano essere utilizzate per la navigazione. Poi va avanti dicendo quanto segue: “L’impero Inca si è organizzato su wacas o centri sacri situati lungo linee ceque che convergevano tutte al Coriconcha o Tempio del Sole nella antica Cuzco. Similmente, i Maya dello Yucatan interconnettevano le loro piramidi-santuari per mezzo di Saches o strade sopraelevate bianche costruite in segmenti drittissimi lungo le paludi della jungla”. Queste linee, quindi, sono conosciute con nomi diversi: linee elettriche, correnti di terra, linee telluriche, linee del drago (in Cina), songlines o dreaming tracks in Australia, ‘Spirit-lines’ o ‘ceques’ per gli Incas, Heilige Linien in area sassone. Secondo alcuni studiosi la leggenda di queste linee, sarebbe iniziata nel Regno Unito con le tradizioni druidiche chiamate energie della terra vivente. I Druidi credevano che questa energia fosse come un serpente che scivolò sul pavimento, come le correnti telluriche. Coloro che studiano la religione druidica sostengono che queste ley lines sono percorsi spirituali che coprono tutto il pianeta. Inoltre si ritiene che questi movimenti di energie nascano nella falda acquifera o nelle crepe della terra che entrano in attrito, come una specie di magma sotterraneo del pianeta. Credono che queste energie sarebbero la manifestazione stessa della vita sulla terra e sarebbero la fonte della loro fertilità. Allo stesso modo si ritiene che queste energie attraversino i cieli e la terra da dentro, come un canale di energia, in alcuni luoghi specifici, ha dato una condizione specificamente utile per l’azione di correnti telluriche del sottosuolo, e ha creato qualche privilegio, segnati dai Druidi con menhir e dolmen. Questi luoghi divennero, successivamente, centri cerimoniali e rituali, e ad aumentare e promuovere queste manifestazioni di energia ci sono state anche danze, invocazioni e divinazioni. La definizione attuale di Ley Lines è che si tratti di linee rette equivalenti a flussi energetici che percorrerebbero l’intera superficie terrestre incrociandosi tra loro in modo da formare una rete che collegherebbe, non a caso, un gran numero di siti sacri. Piramidi, Megaliti, Dolmen, Menhir, Cattedrali, Chiese e monumenti, sarebbero stati tutti edificati, da chi sapeva, lungo la griglia energetica e in luoghi di alto livello elettromagnetico (misurabile in bovis), e in cui c’è abbondanza di acqua. L’incrocio delle linee genera potenti correnti elettromagnetiche sul terreno. Questi punti sono denominati “discontinuità di conduttività”. L’intensità, quantificata in Bovis, che è lo strumento utilizzato per la misurazione delle cosiddette energie sottili, risulta variabile dai 6/7000 bovis, ai 15/16.000 bovis per quelle più potenti, che generalmente sono gli assi energetici lungo i quali vengono costruite, fin dall’antichità, le cattedrali romanico-gotiche. Alcuni considerano la Terra come un essere vivente e intelligente, che è fatto di parti materiali e di parti più sottili, ma importantissime per la sua esistenza e per il sostegno che danno alla vita sulla terra. Facendo il parallelismo alla loro concezione del corpo umano che è attraversato da una rete d’invisibili centri vitali uniti da infiniti canali di energie (quelli che le medicine orientali usano da millenni). Nelle tradizioni orientali si chiamano “chakra” i centri, i vortici vitali, e “nadi” i canali energetici che li uniscono. La terra funziona allo stesso modo. La crosta terrestre è costellata di importantissimi “chakra” e “nadi”. Loro considerano che gli spiriti più avanzati dell’umanità, gli “iniziati” di tutti i tempi hanno sempre avuto la conoscenza, e spesso la visione, di questa geografia sottile, ma fondamentale, della Terra e in questo modo hanno individuato grotte sacre, montagne sacre, foreste sacre, laghi e fiumi sacri … ma anche i vari tipi di energie sia positive, che negative e ambivalenti. Lungo questi canali e sui centri vitali di punti costruivano dolmen, menhir, cerchi di pietre, piramidi, templi, cattedrali. Erano i luoghi speciali, che favoriscono il contatto tra gli uomini e le dimensioni superiori. Secondo Paul Deveraux, esperto dell’argomento: “tutti i cerchi di pietre possano indicare la presenza di una Ley Line. La sua forza verrebbe misurata in base alla lunghezza, alla precisione della deviazione, al numero dei marcatori energetici ed al loro significato individuale. Su tali basi, si possono individuare le ley lines in diverse categorie di base, quali quelle astronomiche, funerarie e geometriche”. La Ley Line Michaelica rappresenta così la principale linea di energia che collega i principali siti megalitici e altri imponenti edifici di culto dell’Inghilterra meridionale. Il reticolato di questa antica rete globale formerebbe tutta una serie di triangoli sull’intero pianeta, tanto da far individuare collegamenti già noti, come quello della piana di Giza o quello tra Dodona, Thebes e il monte Ararat, solo per citarne alcuni. Farebbe però emergere anche una serie di elementi conosciuti solo agli esperti del settore, come quello che individua una ley line tutta italiana passante lungo l’asse della cosiddetta Linea di San Michele. La stessa, che coincide con la Via Langobardorum, ha origine in Cornovaglia, a Saint Michael’s Mount, attraversa la Francia passando per Moint Saint Michel e unisce la Sacra di San Michele della Val di Susa a San Michele di Coli, vicino Bobbio, giungendo a Castel Sant’Angelo nel Gargano. Il disegno, all’apparenza incredibile, mostra una retta di 2000 km che unisce i cinque principali luoghi di culto in Europa dedicati all’arcangelo Michele e, allungandosi per altri 2000 km, arriva a Gerusalemme. Il concetto espresso nel libro di Michell verrà poi spiritualizzato e adottato anche da altri autori, e adattato ad altri percorsi allineati sparsi in molti luoghi del mondo. Le sue idee sono in contrasto con quelle degli archeologi accademici, per i quali esprime disprezzo. Michell crede nell’esistenza di un’antica tradizione spirituale che collega l’umanità al divino, ma che era stata persa a causa della modernità. Michell crede tuttavia che questa tradizione ritornerà e che l’umanità entrerà in un’età dell’oro, con la Gran Bretagna in quanto centro di questa trasformazione. La prima pubblicazione di Michell fu sul tema dell’Ufologia fu l’articolo “Flying Saucers”, apparso nell’edizione 1967 del quotidiano contro-culturale International Times. Il successivo libro The Flying Saucer Vision ha preso l’idea da Tony Wedd che le Ley Lines rappresentassero i segni per il volo di astronavi extraterrestri e costruite per esse, sostenendo che la prima società umana era aiutata da intelligenze aliene intese come divinità, ma che questi extraterrestri avessero abbandonato l’umanità a causa dell’avidità di quest’ultima per lo sviluppo materiale e tecnologico. A quel tempo Michell riteneva che “una rivelazione imminente di portata letteralmente inconcepibile” fosse a portata di mano e che l’apparizione degli UFO fosse legata all’ “inizio di una nuova fase della nostra storia”. Molti fan del lavoro di Michell lo considerano “di gran lunga il suo libro più impressionante”. Nella loro storia sociale dell’Ufologia, David Clarke e Andy Roberts dichiararono che il lavoro di Michell era “il catalizzatore e timoniere” per il crescente interesse per gli UFO nel settore hippie della controcultura. Successivamente, ci fu un cambiamento nell’enfasi di Michell quando si interessò sempre più ai paesaggi in cui credeva si potessero trovare Ley Lines piuttosto che agli stessi UFO. Scrive un articolo su “Lung Mei and the Dragon Paths of England” per un numero del 1967 della rivista Image, in cui paragona le ley-line britanniche all’idea mitologica cinese delle linee polmonari, sostenendo che questa sia una prova di un culto diffuso dei draghi pre-cristiani nell’antica Britannia, in quanto le Ley Line i cinesi le defniscono “Vene del Drago”. Elabora queste idee per The View Over Atlantis, un libro che pubblicato privatamente nel 1969, con una ripubblicazione tre anni dopo. Credendo che questa energia terrestre sia un vero fenomeno magnetico che sorge naturalmente dal suolo, Michell sostenne che un’antica élite religioso-scientifica avesse viaggiato per il mondo costruendo le linee e vari monumenti megalitici per incanalare questa energia e dirigerla per il bene dell’umanità. Il tono del suo lavoro rifletteva “un fervente sentimento religioso”, descrivendo l’esistenza di un antico, universale e vero sistema di credenze che una volta era diffuso nel mondo antico ma che era stato perso attraverso la degenerazione delle generazioni successive. Aggiunge tuttavia che questa antica conoscenza sarebbe stata rianimata con l’alba dell’Era dell’Acquario, che Michell descrive come la “riscoperta dell’accesso alla volontà divina”. Michell era ostile agli archeologi professionisti e accademici (sentimento ricambiato), accusandoli di “caccia al tesoro e furto grave” e considerandoli come rappresentazioni di ciò che interpretava come i mali della modernità. In risposta al rifiuto della comunità archeologica accademica di prendere sul serio l’idea delle “Ley Lines”, nel 1970 Michell offrì una sfida agli archeologi professionisti per smentire le sue idee riguardo ai leys della penisola occidentale.Nel corso della sua vita, i punti di vista di Michell sono rimasti relativamente costanti, anche se con alcune eccezioni. Egli ha descritto il suo punto di vista come “tradizionalismo radicale”. Michell era un sostenitore della scuola tradizionalista di pensiero esoterico, ed era anche interessato agli scritti del filosofo tradizionalista Julius Evola, concordando in particolare con i sentimenti espressi nella sua Rivolta Contro il Mondo Moderno di Evola. Sostenne la credenza tradizionalista in un’antica tradizione perenne presente esotericamente in tutte le tradizioni planetarie credendo che questa fosse tramandata da un sacerdozio secondo la volontà divina, il che lo avvicina alla segreta Tradizione del sacetdozio eterno di Melkizedek. Ha condiviso l’atteggiamento tradizionalista dell’anti-modernismo, ritenendo che la modernità abbia causato il caos, la distruzione della terra e il degrado spirituale. La concezione di Mitchell del mondo fisico e spirituale fu fortemente influenzata dall’antico filosofo greco Platone. Credeva che la geometria sacra rivelasse uno schema universale nel paesaggio che rifletteva la struttura dei cieli. Le sue vedute sulla geometria lo portarono a credere che le società preindustriali di tutto il mondo rispettassero la Terra come una creatura vivente intrisa del proprio spirito, e che quindi gli umani crearono residenze permanenti per questo spirito. Inoltre ha abbracciato la credenza nei principi dell’astrologia, alchimia e profezia, credendo che tutto questo fosse stato rifiutato ingiustamente dal mondo moderno come arcaismi. Scrisse: “Un segno distintivo del tradizionalista è vedere il declino e la degenerazione in cui gli altri vedono la modernità e il progresso”. Descritto come un esponente della “spiritualità nativista britannica”, ha adottato la visione del movimento britannico-israelita secondo cui il popolo britannico rappresenta i discendenti delle Dieci tribù perdute menzionate nell’Antico Testamento. Michell a volte si riferiva al suo approccio come “nazionalismo mistico” e interpretava l’isola della Gran Bretagna come sacra, collegando questo atteggiamento a quelli di William Blake e Lewis Spence. Adottando un atteggiamento millenarista, credeva che in futuro la Gran Bretagna sarebbe rinata come la Nuova Gerusalemme con l’avvento di una nuova Età dell’Oro. Generalmente contrario alla democrazia, tranne che all’interno di piccoli gruppi in cui ogni persona sapeva che l’individuo era un eletto, Michell credeva invece che le comunità dovessero essere guidate da un leader forte che personificava la divinità solare. Sebbene il movimento dei British Earth Mysteries sia esistito in qualche modo prima che John Michell entrasse in scena, Michell ha funzionato in modo sintetico riunendo e diffondendo diversi filoni di credenze esoteriche relative alla sacra Britannia, e alla fine degli anni ’60 ha trovato un nuovo mercato affamato di pubblicazioni su tali argomenti. Michell promosse l’idea dell’“Inghilterra come luogo di redenzione spirituale nella New Age”, riunendo “idee popolari sulla geometria sacra, druidismo, paesaggi sacri, energie terrestri, Atlantide e UFO”. In oltre quaranta libri e decenni di ricerca ha esaminato temi come la geometria sacra, i misteri della terra, geomanzia, gematria, metrologia, archeoastronomia, euphonics, simulacri, luoghi sacri, e fenomeni Fortean. I libri di Michell hanno ricevuto un’accoglienza ampiamente positiva tra i “New Age” e i movimenti dei “misteri della Terra” e si è accreditato come essere “lo scrittore più articolato e influente in materia di Leys e studi alternativi del passato”. Ronald Hutton descrive la sua ricerca come parte di un’archeologia alternativa “del tutto inaccettabile agli studiosi ortodossi”. Intanto, negli anni 70 del XX sec. la ricerca sullesi è arricchita e le ley hunting cominciarono a dividersi in due linee di ricerca. Una tratta l’argomento come linee dowsable di energia e speculano su presunti allineamenti di centinaia e persino migliaia di miglia di lunghezza, e alcune persone, come il gruppo Fontana in Inghilterra, ha iniziato ad affermare che l’influenza mentale potrebbe essere trasmessa verso il basso “ley lines”. L’altro più piccolo gruppo era più orientato alla ricerca, e ha iniziato a studiare e cercare di capire la natura e il significato delle linee del paesaggio reale che le persone reali hanno davvero fatto nel remoto passato. Nel 1978 si infittirono gli studi in Bolivia sui misteriosi e antichi disegni diritti attraverso l’altipiano, mentre Erich Von Daniken aveva sostenuto che fossero piste di atterraggio per gli astronauti antichi le linee di Nazca in Perù. Nel frattempo, negli Stati Uniti tra il 1970 e il 1980, l’idea di linee di energia crebbe e divenne una parte del movimento New Age, allontanandosi decisamente dalle idee di Watkins e di Mitchell. Si è ipotizzato che le ley lines potessero avere valenza interplanetaria e anche intergalattico, che scendessero dal cielo come colonne di forza ad angolo retto e, raggiunta la superficie terrestre, correrebbero sotto la terra. Le nozioni originarie britanniche sono state esaltate e stravolte negli Stati Uniti, per poi essere esportate in Europa come parte del movimento New Age. Nel 1977 si è formato il progetto Drago con Paul Devereux, con l’obiettivo di studiare i megaliti e i centri di potere. Le parti interessate erano per lo studio di questo fenomeno Ernst Hartmann e Niguel Pennick dell’Istituto di Ricerca, a Cambridge, in Inghilterra. In Inghilterra dove è iniziato questo fenomeno di ricerca speculativa sono state individuate oltre 400 Ley Line. Una delle più popolari linee si chiama St. Michael, questo percorso è di oltre 400 miglia ed è intrecciato a quello di Santa Maria. Ci sono tre principali scuole di pensiero: –Antropologico: Secondo i sostenitori di teorie alcune linee ley, i primi abitanti della Gran Bretagna hanno determinato la collocazione di monumenti di Stonehenge e di varie strutture megalitiche, altri edifici, o tumuli, secondo un sistema di queste linee, che spesso passano attraverso o vicino a tali strutture. Alcune di queste teorie credono che le leys abbiano avuto un significato astronomico, o si riferiscono a credenze religiose tradizionali associate a tali siti. Altri semplicemente vogliono vedere come leys-marcatura le rotte commerciali. – New Age: Alcuni hanno sostenuto che questi punti risuonano una speciale energia psichica chiamata radiazione terra. Queste teorie spesso includono elementi come geomanzia, rabdomanzia o UFO. –Scettici: Gli scettici delle teorie della riga di ley credono che appartengano alla pseudoscienza. Per quanto riguarda le teorie di antichi percorsi rettilinei utilizzati per il commercio, gli scettici sottolineano che quasi mai le linee rette rendono utilizzabili questi percorsi di strade in tutte le circostanze, in particolare quando s’ignora la topografia e costringono a camminare su e giù per colline o montagne, o attraversare fiumi e stagni in punti dove non c’è nessun guado o ponte. La maggior parte degli scettici crede che l’ipotesi delle ley-lines e degli allineamenti sia dovuta al caso. La maggior parte degli scettici crede che le linee ley si possono spiegare interamente con allineamenti casuali di punti casuali che i monumenti antichi si trovano a caso su linee rette. Alcuni scettici hanno suggerito che le linee ley sono un prodotto della fantasia umana. Diversi studiosi sostengono che le linee ley sottendono diverse ipotesi: 1) Ipotesi archeologica. L’archeogeodesia esplora rilievi e altri manufatti usati in epoca preistorica. Secondo la ricerca queste linee rappresentano il possesso territoriale o gli antichi percorsi di uso comune. L’archeologia conferma che nelle antiche comunità sono molto importanti le linee rette; 2) Ipotesi culturale. Molte culture utilizzano le linee rette in rilievo. In Sud America le linee di Nazca sono diritte e focalizzate sulle cime delle montagne. Gli antichi piramidi messicane sono linee rette; 3) Ipotesi energetica. Altri ricercatori ritengono che questa linea segni le linee elettriche mentali. Si sostiene che le linee abbiano elementi elettrici o anomalie magnetiche uscite dall’ambiente; 4) Ipotesi astronomica. Spesso le linee sono sulle stesse direzioni con il sole nella direzione di alcune feste astronomiche come ad esempio i solstizi e gli equinozi.

LA RICERCA SULLE LEY LINES NEL ‘900ultima modifica: 2018-04-12T18:25:03+02:00da mikeplato
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