MESSIA NEL CANTICO DEI CANTICI?

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di Alessandro Puorger

RIPERCORRERE ANTICHI SENTIERI
Nei primi anni dell’applicazione dei risultati della mia ricerca nel campo della decriptazione delle Sacre Scritture della Bibbia dall’ebraico m’interessai di quel breve testo poetico, 8 capitoletti in tutto, inserito tra i libri poetici sapienziali, ma bellissimo, denso di significati, splendente come un diamante con più sfaccettature, attribuito a Salomone, come assevera il primo versetto:

Cantico dei Cantici, di Salomone.”



Fu così che presentai il risultato di quel interessamento aprendo il criptato con una possibile lettura nell’articolo “Il Cantico dei Cantici“.
Al riguardo della decriptazione rammento che le seconde pagine sono captabili solo dal testo biblico ebraico, ma non dalle traduzioni, perché connesse ad intrinseche proprietà delle lettere ebraiche leggibili anche come icone.

Per tale tema rimando alle idee, ai criteri ed alle regole esposte con:

La questione che allora mi si presentava era la seguente.
Tale opera, che alla prima lettura pare essere un libricino d’amore passionale tra due innamorati, è stata inserita dall’ebraismo nel proprio canone biblico, la Tenak, evidentemente perché secondo la loro tradizione fu ritenuta materia che veniva dal proprio sacco, nel senso che il contenuto intende rendere palese l’amore passionale di IHWH per Israele.
Il Tetragramma IHWH , peraltro, si può dividere in + cioè “é hiwwah” e questo secondo termine porta alla idea del desiderio e della cupidigia passionale, indi… è passione… è appassionato!
Lo stesso Cantico dei Cantici conferma una tale idea quando verso la conclusione così s’esprime:

“Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come il regno dei morti è la passione:
le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina!” (Cantico dei Cantici 8,6)

Dice al riguardo un canto che si riferisce alla VII lode di Salomone in un libricino apocrifo del I secolo d.C..

“Come lo slancio dell’ira verso il nemico,
come lo slancio dell’amore verso l’amato.”

Con quel articolo sul Cantico dei Cantici manifestai così, motivandolo, che le pagine nascoste da quegli 8 capitoli di quel libro mi risultavano costituire altrettanti quadri della storia d’Israele fino al tempo della costruzione del I Tempio, il che confermava l’opinione dell’ebraismo di un testo predisposto ad hoc e non di un testo di semplice amore terreno sottilmente erotico sia pure di alta liricità.

Accade però che del pari quello stesso libro fu assunto nel canone biblico cristiano, perché considerato inno d’amore tra la Chiesa e Cristo, oltre che con l’anima di ciascun individuo.
Perciò come un tarlo questo pensiero m’affascinava e desideravo riguardare con gli occhi dei discepoli di Gesù del I secolo d.C. quel testo.

Come è possibile però che si possano ottenere più testi nascosti?
Mi feci mentalmente l’idea che le lettere ebraiche con le loro immagini sono come condotti in cui possono circolare liquidi diversi e la diversità si consegue se in particolare si cambia il soggetto della lettura del criptato.
Nel profeta Geremia, infatti, si trova “La mia parola non è forse come il fuoco – oracolo del Signore – e come un martello che spacca la roccia?” (Geremia 23,29) ed è questa un’immagine che è stata commentata proponendo che come sono tante le schegge e le scintille di un martello che colpisce la roccia sono pure molteplici i sensi che possono scaturire da un singolo versetto, da una singola parola, da una singola lettera delle antiche Sacre Scritture ebraiche, se scritte con i segni originari.
Pensiero analogo pare trovarsi in Salmo 62,12, “Una cosa ha detto il Signore: due ne ho udite“, e tali idee non erano certo sfuggite agli attenti cultori della “parola” e dalle scuole rabbiniche.
In “Qabbalah” di Moshé Idel 9,2 (Adelphi 2010) trovo ulteriori elementi che rafforzano in modo evidente ciò che ero certo venisse considerato.
Jacob ben Sheshet, qabalista spagnolo di Girona del XIII secolo, infatti, scriveva che il testo non vocalizzato della Bibbia poteva essere interpretato secondo diversi significati, in funzione delle varie vocalizzazioni delle lettere.
Sosteneva anche che il Sefer Torah sarebbe bene che non venisse vocalizzato onde interpretare le singole parole nei vari modi come si possono leggere.
Sono queste alcune regole del mio sistema di decriptazione in “Parlano le lettere“, metodo che rende possibile leggere pagine di secondo livello dai testi biblici, ingessati invece se presi dalla traduzione in greco dei Settanta e successive, che non consentono andare oltre ed espandere il testo.
In quella prima decriptazione che avevo presentato il testo di secondo livello era stato ottenuto rispettando lo spirito di quel metodo che recita “La prima regola è rivolgere il pensiero a Dio, al Verbo Suo Figlio, ed alla storia della salvezza“, in quanto quegli 8 quadri riguardavano la storia della salvezza, ma ero certo che si poteva ottenere altro e di più rivolgendo il soggetto strettamente al Figlio di Dio.

Dice il libro del Qoèlet: “Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà. Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana; gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna.” (Qoelet 1,5s)
Così è accaduto anche ai miei pensieri e sono tornato su quel testo che ho guardato attraverso gli occhiali del Vangelo di Gesù Cristo.
Questa è la genesi di questo articolo teso a dimostrare che quel Cantico riguarda l’amore di Cristo per la Chiesa costituita dal popolo che lo segue con purezza di cuore e di intenti e verso l’anima di chi svolge a Lui con timore , (dal radicale del verbo temere, aver paura), ma nel senso stretto delle lettere, cioè di voler con Lui “essere un corpo unico “.
(Vedi: “Sul Timore del Signore“)

TRACCE UTILI E PREPARATORIE
La decriptazione che allora aveva fatto dell’ultimo versetto – l’8,14 – del Cantico dei Cantici (Vedi: paragrafo “8° Quadro: il Tempio di Salomone“) che in italiano è “Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi” mi ronzava ancora nelle mente.

Il Figlio dell’Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto.
Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall’alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi.


A quel tempo annotai: Profezia dell’incarnazione in 2 Samuele 7,12-16 e in 1Cronache 17.
Per me lì si parlava in forma profetica, ma anche evidente per gli sviluppi nei Vangeli, in special modo in quelli di Luca e di Matteo, della Santa Famiglia di Nazaret da cui, appunto, i Vangeli fanno discendere Gesù di Nazaret.
In questa occasione produco la dimostrazione di quella decriptazione.

Il testo ebraico di quel versetto scritto senza segni di vocalizzazione così si presenta:

  • Fuggi, mio diletto,
  • simile a gazzella
  • o ad un cerbiatto
  • sopra i monti degli aromi

Da cui:

“Il Figlio dell’Uno ( = ) si porterà da David , da una matrice uscirà in cammino , il Potente giù ad abitare sarà , un corpo si vedrà far frutto . Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente , dall’alto generato () sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi .”

Guardando poi all’interno dei singoli versetti risulta evidente che il testo è sì un canto d’amore, ma per chi?
Certamente per David o per chi sarà il Figlio di David, l’atteso, cioè il Messia.
Le lettere di David si trovano ripetute per 33 volte nei versetti.

Capitolo I – 13, 14, 16                            3
Capitolo II – 3, 8, 9, 16, 17                     5
Capitolo III – p.m.
Capitolo IV – 4, 16                                 2
Capitolo V – 1*, 2, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 16   11
Capitolo VI – 1, 2, 3                               5
Capitolo VII – 10, 11 12, 14*                   5
Capitolo VIII – 5, 14                               2
33

(Nei sottolineati c’è 2 volte e in quelli asteriscati * ha significato diverso di “amato”.)

C’è perciò una tensione particolare su quelle lettere e su quel nome.
Quel numero di volte è veramente grande se si considera che in definitiva il testo è solo di 127 versetti in 8 capitoli (17 nel I e nel II, 11 nel III, 16 nel IV e nel V, 12 nel VI e 14 nel VII e VIII).
Quel 33 pare così come voler sottolineare che il testo intende parlare di 1 che fu , di 1 che è , e di 1 che sarà = 1×3 + 3x( = 10) = 33.
Il titolo di “Figlio di David” risuona più volte nei Vangeli sinottici – Matteo, Marco e Luca – per asseverare, con forza, che Gesù era riconosciuto e ritenuto pubblicamente dai beneficati e dalla folla come il possibile Messia, il Cristo, cioè l’unto di Dio.
Che il Messia avrebbe preso corpo in un discendente della casa di David, peraltro, era consolidato nel pensiero ebraico per le seguenti profezie:

  • la casa di Davide stabilita per sempre, 2Samuele 7,16;
  • il seme di Davide, 2Samuele 7,12 e 1Cronache 17,11 nonché Salmo 132,11;
  • sul trono di Davide per sempre, 1Cronache 17,12s;
  • il Figlio di Davide è chiamato Signore, Salmo 110;
  • il seme di Davide sorprenderà i re, Salmo 138,1-6;
  • discendente di Davide, Ezechiele 17,22-24 e 34,23.

Lo chiamavano, infatti così, “Figlio di Davide” anche persone che non lo conoscevano e che non erano al corrente della sua genealogia secondo quanto risulta dagli stessi Vangeli:

  • due ciechi in Matteo 9,27;
  • la folla in Matteo 12,23;
  • una donna Cananea in Matteo 15,27;
  • da due ciechi in Matteo 20,30 e 31;
  • la folla nell’ingresso messianico a Gerusalemme in Matteo 21,9;
  • i fanciulli nel Tempio in Matteo 21,15;
  • Timeo il cieco in Marco 10,47 e 48;
  • il cieco di Gerico in Luca 18,38 e 39.

L’amore, in ebraico “‘ahabah” , ha come somma del numero attribuito a ciascuna delle lettere il valore numerico pari a 13 = ( = 1) + ( = 5) + ( = 2) + ( = 5).
Se riferiamo quelle lettere al Dio Unico si legge il disegno profetico della incarnazione: “L’Unico entrerà dentro al mondo “.
Nella teologia cristiana della SS. Trinità l’amore lega il Padre al Figlio e il Figlio al Padre ed è quindi una vera persona, lo Spirito Santo.
Il nome IHWH manifestato a Mosè al roveto ardente numericamente ha il valore di 26 = ( = 10) + ( = 5) + ( = 6) + ( = 5) pari a 2 volte questo amore che con continuità va e viene e lega appunto a filo doppio le persone della SS.Trinità.
Nel testo del Cantico le lettere di amore si presentano numerose volte, per un totale di 18 volte, precisamente nei versetti:

Capitolo I – 3, 4, 7                    3
Capitolo II – 4, 5, 7                   3
Capitolo III – 1, 2, 3, 4, 5, 10     6
Capitolo IV – p.m.
Capitolo V – 8                          1
Capitolo VI – p.m.
Capitolo VII – 7                         1
Capitolo VIII – 4, 6, 7 (2 volte)    4
18

Questo numero mi dice che per “amore = 13 + entra = 5 = 18″.
Onde il messaggio che si ricava unendo questo al precedente è:

L’Unico entrerà dentro al mondo; vi entrerà per amore!

Dice peraltro quella VII lode di Salomone che segnalato al 1° paragrafo:

“Ei divenne come me, perché lo potessi ricevere;
simile a me fu creduto, perché lo potessi rivestire.
Ed io non tremai, quando lo vidi, ché lui è la mia clemenza.
Ei divenne come la mia natura, perché imparassi a conoscerlo,
e come il mio sembiante, perché da lui non mi ritraessi.”

Nel mio racconto “Tempo-eternità: Un midrash Haggadah per Pesah – Il Disegno di Dio“, il paragrafo 3 conclude con la Sapienza nei riguardi della incarnazione dice:

“Ecco l’Uomo: La sofferenza s’è fatta uomo, è passione, bramosia dell’amore Nostro; è come possiamo metterci alla portata dell’uomo, è estremo atto d’amore per incontrarlo.”

Altra sequenza di lettere interessante che ho seguito è che si trova sia nella parola colomba (che in ebraico vuol dire anche violenza… della passione), sia come risultato unendo le lettere di parole contigue.
La colomba è considerata nell’ebraismo la creatura che esprime l’estrema incondizionata fedeltà coniugale spinta fino al martirio ed è da sempre considerata come mezzo per la comunicazione a distanza, perché grazie alla sua fedeltà fa sempre ritorno, simbolo della “teshuvà” o conversione.
“Essa è protetta dalle proprie ali” (Shabbat 49,a) nel senso che viene evitato di mangiarla per la sua utilità come messaggera.
Quelle lettere, infatti, portano al pensiero “Fu/è/sarà a portarsi un angelo/con gli angeli .”
Questa sequenza si presenta per un totale di 11 volte, precisamente nei versetti:

Capitolo I – 5,15      2
Capitolo II – 14        1
Capitolo III – 9         1
Capitolo IV – 1        1
Capitolo V – 2,12    2
Capitolo VI – 9        1
Capitolo VII – 1,9    2
Capitolo VIII – 1      1
11

Questo n° 11 mi dice “è (10) l’Uno (1)”.

Trovo poi 4 volte, nei versetti 1,2; 2,13; 5,6; 5,15 la sequenza e anche , il Tetragramma sacro, che definisce IHWH, unendo parole adiacenti 4 volte, nei versetti 1,2; 2,13; 5,6; 5,15.

Da sottolineare, infine, è il versetto 6,5.

Distogli da me i tuoi occhi; il loro sguardo mi turba. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal Gàlaad.




Come ho evidenziato con le lettere in verde si trova vale a dire il “Figlio Gesù ” e la decriptazione del versetto risulta così molto esplicativa.
“Aperto da un foro , da dentro ci sarà una sorgente . Sarà la rettitudine ai viventi ad inviare , scorrerà d’aiuto , sarà alla luce l’acqua per ri-partorire (). Ad uscire sarà dal Figlio Gesù dal corpo . La rettitudine così dell’Eterno da un corpo uscirà da forza che sarà a salvare (), chi in cammino , dal serpente . Della risurrezione porterà ai viventi l’energia . Entrerà in chi cammina la potenza dell’Eterno .”

Ciò considerato ho ripreso in mano il testo completo in ebraico e con santa pazienza ho provveduto ad un’ulteriore decriptazione riferendo il testo nascosto tutto e soltanto al Messia.
Di seguito, capitolo per capitolo, riporto il risultato ottenuto facendolo precedere dall’ultima traduzione in italiano della Conferenza Episcopale Italiana.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 1 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 1,1 – Cantico dei Cantici, di Salomone.

Cantico dei Cantici 1,2 – Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, migliore del vino è il tuo amore.

Cantico dei Cantici 1,3 – Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza, aroma che si spande è il tuo nome: per questo le ragazze di te si innamorano.

Cantico dei Cantici 1,4 – Trascinami con te, corriamo! M’introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo di te, ricorderemo il tuo amore più del vino. A ragione di te ci si innamora!

Cantico dei Cantici 1,5 – Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone.

Cantico dei Cantici 1,6 – Non state a guardare se sono bruna, perché il sole mi ha abbronzato. I figli di mia madre si sono sdegnati con me: mi hanno messo a guardia delle vigne; la mia vigna, la mia, non l’ho custodita.

Cantico dei Cantici 1,7 – Dimmi, o amore dell’anima mia, dove vai a pascolare le greggi, dove le fai riposare al meriggio, perché io non debba vagare dietro le greggi dei tuoi compagni?

Cantico dei Cantici 1,8 – Se non lo sai tu, bellissima tra le donne, segui le orme del gregge e pascola le tue caprette presso gli accampamenti dei pastori.

Cantico dei Cantici 1,9 – Alla puledra del cocchio del faraone io ti assomiglio, amica mia.

Cantico dei Cantici 1,10 – Belle sono le tue guance fra gli orecchini, il tuo collo tra i fili di perle.

Cantico dei Cantici 1,11 – Faremo per te orecchini d’oro, con grani d’argento.

Cantico dei Cantici 1,12 – Mentre il re è sul suo divano, il mio nardo effonde il suo profumo.

Cantico dei Cantici 1,13 – L’amato mio è per me un sacchetto di mirra, passa la notte tra i miei seni.

Cantico dei Cantici 1,14 – L’amato mio è per me un grappolo di cipro nelle vigne di Engàddi.

Cantico dei Cantici 1,15 – Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe.

Cantico dei Cantici 1,16 – Come sei bello, amato mio, quanto grazioso! Erba verde è il nostro letto,

Cantico dei Cantici 1,17 – di cedro sono le travi della nostra casa, di cipresso il nostro soffitto.

Cantico dei Cantici 1,1 – La Luce sarà in un corpo nel mondo.
In dono nel corpo sarà di un vivente.
Di una donna il corpo di potenza accese.
Il Potente tra i viventi entrerà!
(“Veniva nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo” – Giovanni 1,9)

Cantico dei Cantici 1,2 – Fu per illuminarla a versarsi da inviato dove stava la madre un angelo luminoso. Obbediente si portò all’indicazione.
La Parola di IHWH così fu in un utero a portarsi ad abitare.
Fu vestita quanto basta di rettitudine la madre dalla quale fu il “sia” all’angelo.
(Il vino di fine versetto ha fornito il pensiero “fu il sia all’angelo “, quindi apre l’dea a collegare al vino con l’accoglimento dell’annuncio di un angelo ossia all’accoglimento della predicazione che porta al banchetto nuziale!)

Cantico dei Cantici 1,3 – Il Potente in un corpo fu a chiudersi.
Accesa la madre d’energia era stata.
Così un utero portava dentro (colui che) sarà a salvare i viventi.
L’energia dalla Torah si versava per illuminare.
In un vivente retto si vedrà in cammino inviata.
Una giovane si portò a scegliere che amore portava alla rettitudine.

Cantico dei Cantici 1,4 – Tra i viventi sorgerà la rettitudine.
Inviata sarà ad un fratello.
In un corpo ci sarà uno retto.
Una lampada porterà ad alzare dentro al mondo.
Nel mondo ad abitare fu “Io Sono”.
Entrò dei re (ovviamente di Giuda) a chiudersi nella generazione.
La colomba in cammino fu del Potente nel mondo.
Portò l’anima ad entrare in una casa retta.
L’energia pura fu della rettitudine in un corpo ad entrare.
Alle mammelle fu così della madre.
Era la forza, per l’angelo (ribelle) strappar via dai corpi.
Fu dai viventi per amore per portare la rettitudine.

Cantico dei Cantici 1,5 – Una luce annunciò che nel corpo entrava “Io Sono” portata da angeli che desideravano del Figlio portare un segno a Gerusalemme.
Così lo splendore s’era versato dalle generazioni.
Una fornace a spazzare si portava per finire col fuoco il serpente che vive nel mondo.

Cantico dei Cantici 1,6 – Il maledetto finirà nei corpi “Io Sono”.
La distruzione per l’angelo ci sarà col fuoco che racchiude nel corpo.
Dalle tombe i corpi tutti risorgerà.
Il fuoco di questa soffierà finendo l’angelo che nel mondo.
Il fuoco salverà i figli che risaranno all’originaria vita che c’era.
L’energia si richiuderà nei corpi e dentro saranno risorti i viventi che figli per amore tutti riusciranno.
Verranno retti.
Il verme che c’era, colpito, dai corpi strapperà via.
Per il serpente sarà il rifiuto.
L’energia dell’amore nei corpi in tutti ci risarà.

Cantico dei Cantici 1,7 – Nel mondo in cammino fu per aiutare ad entrare il Potente.
Fu alla luce per amore delle anime.
Fu il primo ad essere retto nel mondo per finire il male entratovi all’origine.
Sarà a spegnerlo alla fine dai corpi dentro dov’è sceso.
Abitando giù nel mondo nel corpo è a salvarli dal serpente che nei viventi entrò.
L’originaria esistenza dentro in azione nei cuori sarà a rientrare.
Si rialzeranno per sempre i corpi che stanno nelle tombe.
Dentro i corpi ci risarà la rettitudine.

Cantico dei Cantici 1,8 – L’originaria pienezza con la completa conoscenza ci risarà nel cammino.
Riusciranno belli i figli risorti.
Saranno i viventi sollevati dai guai del serpente spento dall’azione riversatasi in casa.
Sarà ad uscire la sozzura dell’angelo che portò il male.
Sarà a rivenire la fortuna che c’era.
Tutti sarà stata la rettitudine dall’alto a salvare così dall’angelo, portando da tutti ad uscire il male che sta nei viventi.

Cantico dei Cantici 1,9 – La potenza li riempirà.
Pieni tutti saranno dentro i corpi.
Per la rettitudine che li abiterà belli i corpi saranno alla vista ad uscire.
Dal sangue sarà finito per la forza della rettitudine il male che era in tutti a stare.

Cantico dei Cantici 1,10 – Belli si riporteranno e il vigore ci risarà.
Sarà la rettitudine di dentro della Torah a stare nei viventi.
Giù avrà portato l’origine della fiacchezza che nascosta nei corpi portavano per quello che stava nei viventi.

Cantico dei Cantici 1,11 – La Torah sarà stata a colpire entrando dentro l’angelo che agiva, bruciandolo. Riusciranno in cammino i popoli puri dall’essere impuro, finito dall’entrata rettitudine che l’avrà fatto perire.

Cantico dei Cantici 1,12 – Per sempre i risorti entreranno nel Regno.
A casa i viventi torneranno.
Portate tra gli angeli le generazioni saranno in dono.
Con i corpi saranno dalle tombe ricondotti.

Cantico dei Cantici 1,13 – L’avversario porterà dai corpi ad uscire con l’essere ribelle.
Diletti risaranno del Potente, sarà dentro a ristare l’energia, riaccesa a sufficienza.
Saranno potenti, saranno angeli.

Cantico dei Cantici 1,14 – Dall’Unico i risorti tutti usciranno perdonati per amore.
Prediletti dal Potente saranno alla casa con retti corpi a vivere.
Saranno alle sorgenti della fortunata esistenza.

Cantico dei Cantici 1,15 – Entrata l’energia della rettitudine saranno dal Verbo ri partoriti.
Le rovine finite saranno per l’uscita dell’angelo (ribelle).
Retti saranno col Verbo ad entrare.
Una sorgente ci sarà di rettitudine che è a recare energia a chi vi sta a vivere.

Cantico dei Cantici 1,16 – A entrare tra gli angeli così saranno per stare col Verbo che nel mondo per amore fu.
L’Unico, in persona, ad agire fu da vivente.
L’ira per il nemico con la risurrezione all’angelo recherà.
Del cattivo angelo l’energia uscirà.

Cantico dei Cantici 1,17 – Rovesciato dai corpi, gli porterà la fine.
Da dentro tutti sarà stato rifiutato dai corpi.
Questi cambieranno vita.
Nei cuori l’energia si riporterà.
Dentro i corpi si riporterà in tutti a stare la vita.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 2 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 2,1 – Io sono un narciso della pianura di Saron, un giglio delle valli.

Cantico dei Cantici 2,2 – Come un giglio fra i rovi, così l’amica mia tra le ragazze.

Cantico dei Cantici 2,3 – Come un melo tra gli alberi del bosco, così l’amato mio tra i giovani. Alla sua ombra desiderata mi siedo, è dolce il suo frutto al mio palato.

Cantico dei Cantici 2,4 – Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore.

Cantico dei Cantici 2,5 – Sostenetemi con focacce d’uva passa, rinfrancatemi con mele, perché io sono malata d’amore.

Cantico dei Cantici 2,6 – La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.

Cantico dei Cantici 2,7 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri.

Cantico dei Cantici 2,8 – Una voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.

Cantico dei Cantici 2,9 – L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.

Cantico dei Cantici 2,10 – Ora l’amato mio prende a dirmi: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!

Cantico dei Cantici 2,11 – Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata;

Cantico dei Cantici 2,12 – i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.

Cantico dei Cantici 2,13 – Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!

Cantico dei Cantici 2,14 – O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole”.

Cantico dei Cantici 2,15 – Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che devastano le vigne: le nostre vigne sono in fiore.

Cantico dei Cantici 2,16 – Il mio amato è mio e io sono sua; egli pascola fra i gigli.

Cantico dei Cantici 2,17 – Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto, sopra i monti degli aromi.

Cantico dei Cantici 2,1 – “Io Sono” un ventre con l’ombra segnò.
Vi entrò il Principe, inviato ai simili per rinnovarli.
Tutti uscire si vedranno dalla putredine ove sono a vivere.
(L’ombra “sel” “scenderà il Potente ” porta a “Allora Maria disse all’angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? Le rispose l’angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.” Luca 1,34s)

Cantico dei Cantici 2,2 – La rettitudine riaccenderà per portare il cambiamento.
Uscirà da dentro chi opprime.
Nella prigione riporterà la vita.
Sarà la piaga dell’angelo cattivo ad essere finita.
Dentro sarà l’energia a rientrare che figli riporterà tutti.

Cantico dei Cantici 2,3 – La rettitudine a tutti il Verbo riporterà a chiudersi dentro.
In azione giù fu nel mondo.
Fu al nemico con la rettitudine inviato.
L’amore che gli stava dentro sarà l’energia che riaprirà figli essere i viventi.
A casa giù dal serpente si portò nella prigione.
Ai viventi la legge divina è a recare.
Fu a stare in esilio confinato, lo fu per ri portare il soffio ai corpi che erano stati condotti tra i morti.
Ed a riversarvi il vigore con la rettitudine sarà.

Cantico dei Cantici 2,4 – A rientrare dentro sarà “Io Sono”.
Riinizierà nei cuori a stare di tutti.
Rientrerà a stare nell’esistenza l’energia.
E l’aiuto nel cammino del Potente si riporterà.
Dell’Altissimo l’amore rientrerà.

Cantico dei Cantici 2,5 – La pienezza della vita la rettitudine riporterà.
L’energia ci risarà dentro delle origini.
La gioia si riporterà in tutti guariti dall’essere impuro.
Il frutto per tutti il Verbo porterà della vita.
Nei viventi così sarà l’ammalarsi a finire.
Inviata è stata dentro la prima luce, l’amore dell’Unico inviato sarà.

Cantico dei Cantici 2,6 – La luce della vita divina si riporterà in tutti.
Strappato via il serpente si vedranno i risorti essere riportati nei giorni.
Dall’energia, riportata a tutti in grembo, ricreati saranno.

Cantico dei Cantici 2,7 – D’uscire dall’essere schiavi il tempo è. Vengono, così, vivi i figli ad essere portati tutti alla Gerusalemme (di lassù).
Alla casa le schiere porta tutte all’Unico, uscite dal demonio del mondo.
Dall’Unico dai morti alla Città li porta e dell’Unico vivono tutti alla vista portati con i corpi a saziarsi.
Vengono per amore nell’eternità.
Alla luce tutti dell’assemblea dal Verbo su dentro saranno dal Potente condotti alla fine.

Cantico dei Cantici 2,8 – A riversarvi porterà i rinati, li condurrà per mano ad entrare tra gli angeli.
Dal mondo questi entreranno a casa dell’Unico a vivere liberi.
In cammino dall’alto entrò per ripartorirli.
Erano a vivere nella putredine.
Il Verbo li ha sollevati.
Con azione potente, entrato in cammino, dentro il peccare ha finito.

Cantico dei Cantici 2,9 – In silenzio l’amato fu dal serpente a scendere nella casa.
L’Unico porterà il serpente nella polvere.
Usciranno guai per il serpente che fu nei viventi ad entrare.
Tra lamenti questi uscirà.
Il peccare nei viventi sbarrerà.
Fratelli con corpi retti tutti per la potente energia riportata.
I salvati a scappare saranno dalla prigione.
I viventi per l’energia entrata, dall’ammalarsi che l’angelo portava, integri si rialzeranno.
Saranno a rialzarsi con la vita angelica entrata racchiudendo nel corpo la rettitudine, forza della vita.

Cantico dei Cantici 2,10 – In azione l’energia al mondo dall’Amato fu portata in un primogenito a vivere nel corpo.
Il Potente fu a versarsi portandosi dalla madre per stare in cammino.
Del corpo alla vista ci fu il segno che c’era.
Era stato il Verbo a sceglierla per portare in cammino a stare la potenza della rettitudine.

Cantico dei Cantici 2,11 – Così fu al mondo l’energia (di Dio) ad entrare.
Al mondo la pienezza tutta recò.
Tra gli Ebrei entrò in cammino.
Di nascosto dal serpente il Verbo entrò.
In cammino il Potente si portò.

Cantico dei Cantici 2,12 – Al mondo, inviato giù dagli angeli, dalla destra per agire si portò dentro la terra nel tempo.
Questi a vivere fu nel corpo ad entrare.
In cammino fu in azione a recare la voce nel mondo della Torah (della quale) l’anima si vide nella la terra abitare.

Cantico dei Cantici 2,13 – Uscito il termine il primogenito con energia uscì.
La grazia da un utero uscì col Verbo in cammino.
Il Signore in cammino in una persona fu alla prova dei viventi per aiutarli col corpo che in dono portava.
In un corpo era racchiusa la speranza dei viventi.
Era del Potente l’Agnello per le rovine finire nell’esistenza.
Era il Verbo che alla fine sarà a recare al serpente bruciature in cammino.

Cantico dei Cantici 2,14 – Furono a portarsi gli angeli ad indicare la casa.
In festa si portavano.
Era entrato in pienezza il Potente in azione dentro di nascosto nel mondo.
Tra i viventi in giro in cammino nel mondo entrava in un corpo.
Per annullarlo era venuto dall’essere ribelle per cui all’origine la rettitudine uscì. Risorgendo i viventi spazzerà l’angelo.
È venuto da fune nel cammino.
Con la rettitudine bruciature per rovesciarlo porta al serpente.
Così il nemico che vive nei viventi vedrà che c’è uno retto.
L’angelo desidererà di uscire.

Cantico dei Cantici 2,15 – Quel primogenito nel petto reca la potenza per infermare agendo il serpente.
Sarà a salvare l’Altissimo i viventi rovesciandolo dai cuori.
L’angelo nell’acqua bollente rinchiuderà.
Dentro il serpente sarà piagato nei corpi dei viventi.
Sarà ai viventi riportata dall’Agnello la vita.
Sarà l’energia a riportare con la pienezza di vita alle generazioni.

Cantico dei Cantici 2,16 – L’essere impuro battuto sarà dal Potente.
Sarà a portare “Io Sono” la potenza per l’uscita del male dal mondo.
Dentro con la risurrezione porterà a rinnovare gli esseri viventi.

Cantico dei Cantici 2,17 – Per l’Eterno la risurrezione sarà il Verbo a recare nelle tombe che aprirà un giorno.
L’energia in pienezza porterà ad entrare.
Si rialzeranno potenti.
Il serpente che sta nei viventi in un buco da solo reciso dalla rettitudine per l’impurità sbarrato sarà.
Potenti si rialzeranno dentro a forti corpi.
Si vedrà aver fatto frutto quel primogenito.
Sarà stato il serpente nei viventi uin olocausto.
La contesa avrà finito nei corpi.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 3 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 3,1 – Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato.

Cantico dei Cantici 3,2 – Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato.

Cantico dei Cantici 3,3 – Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: Avete visto l’amore dell’anima mia?

Cantico dei Cantici 3,4 – Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amore dell’anima mia. Lo strinsi forte e non lo lascerò, finché non l’abbia condotto nella casa di mia madre, nella stanza di colei che mi ha concepito.

Cantico dei Cantici 3,5 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri.

Cantico dei Cantici 3,6 – Chi sta salendo dal deserto come una colonna di fumo, esalando profumo di mirra e d’incenso e d’ogni polvere di mercanti?

Cantico dei Cantici 3,7 – Ecco, la lettiga di Salomone: sessanta uomini prodi le stanno intorno, tra i più valorosi d’Israele.

Cantico dei Cantici 3,8 – Tutti sanno maneggiare la spada, esperti nella guerra; ognuno porta la spada al fianco contro il terrore della notte.

Cantico dei Cantici 3,9 – Un baldacchino si è fatto il re Salomone con legno del Libano.

Cantico dei Cantici 3,10 – Le sue colonne le ha fatte d’argento, d’oro la sua spalliera; il suo seggio è di porpora, il suo interno è un ricamo d’amore delle figlie di Gerusalemme.

Cantico dei Cantici 3,11 – Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona di cui lo cinse sua madre nel giorno delle sue nozze, giorno di letizia del suo cuore.

Cantico dei Cantici 3,1 – Per la giovane accesa di rettitudine in una casa, dentro di notte si portò il termine.
Da dentro lo versò alla luce la prescelta.
Fu a venire alla luce dell’Amore l’anima.
Fu dentro l’arcobeleno (l’arco dell’alleanza di Noè) ad essere recato e del Potente il primogenito dalla madre giù venne ad essere portato.

Cantico dei Cantici 3,2 – Il primogenito a versare ha portato la madre nel mondo.
L’ha inviato l’Unico portatosi nel primogenito che in giro si portò per abitare dentro il mondo.
Abitò in Città.
Alla famiglia l’illuminazione portò dall’alto che si portassero a fuggire.
La famiglia si portasse al confine.
Al padre si versò l’illuminazione.
Fuori vennero.
Per la distruzione aprirono la casa entrarono gli inviati di un superbo che furono a cercarlo, ma non lo trovarono.

Cantico dei Cantici 3,3 – All’uscita li portò un angelo che fu ad uscire al custode dell’esistenza della madre.
Fuori in giro la famiglia ad abitare fu.
Di vivere la famiglia sentì forte nella mente di rivenire (in quanto) dalla distruzione uscita.
La famiglia riuscì con l’angelo.
Il superbo era visto che era finito di vivere.

Cantico dei Cantici 3,4 – Dentro vivo agisce il Cuore, illumina gli Ebrei che segnati/scelti sono.
I viventi apre alla vita eterna, il Nome solleva, dell’Unico indica l’esistenza, viene ad illuminare sull’amore.
Il profumo ri-esiste della fratellanza, a ciò da tutti era stato portato il rifiuto.
Che l’Unico protegge, parla.
Apostoli si portano.
Dell’Eternità la luce entra dentro.
È l’unità completa ad essere portata.
Di Dio un tempio quel primogenito vivente è.
Con Dio unico nella mente/testa nel mondo reca un popolo/corpo che scelto è stato.

Cantico dei Cantici 3,5 – D’uscire l’illuminazione dentro il tempo è che è venuta la rettitudine in un vivente.
Il Figlio si porta finalmente a Gerusalemme ove dentro alle schiere porta segni. Quel primogenito porta ad uscire i demoni.
Riapre quel primogenito ad uomini la vista.
È a saziarli e inizia gli uomini a svegliare.
Un popolo/corpo porta a venire che ama l’Eterno.
Illumina tutti nelle assemblee ove parla.
Giù dentro i guai del serpente porta a finire.

Cantico dei Cantici 3,6 – I viventi ne erano colpiti.
Veniva alzata nel mondo la vita angelica.
Usciva per i viventi una parola retta che tutti cambiava portando finalmente in azione un rinnovare.
Ai viventi riversava amore.
Alle menti segni portava.
I cuori portava a fremere.
La rettitudine del Potente Padre versava.
Segni nelle menti portava a tutti.

Cantico dei Cantici 3,7 – Gli usciva energia che entrava nei viventi.
Con amore segni portava che illuminavano.
Del Potente la pace entrava.
Una luce in dono per i viventi in cammino dentro le menti era.
I viventi attorno gli stavano.
Da dentro la potenza gli usciva con cui i viventi in cammino dentro irrigava in Israele.

Cantico dei Cantici 3,8 – Tutti i viventi fratelli per Questi sono.
Nelle assemblee alle moltitudini ad insegnare era.
Marinai con cui viveva nel mondo iniziarono ad essere illuminati.
All’Oreb (trasfigurazione) li portò, ne videro la potenza, era il corpo ad ardergli; viveva il Verbo dell’Unico che dentro della notte recherà la fine.

Cantico dei Cantici 3,9 – Quel primogenito guariva.
La colomba (Spirito Santo) si vedeva illuminarlo nel mondo, l’accompagnava.
Per i viventi un cammino di pace aprì.
La vita dall’albero era, usciva dal cuore del Figlio.

Cantico dei Cantici 3,10 – Al popolo recò quanto basta azione d’illuminazione per aprirsi alla rettitudine.
Riempì con la parola le menti.
Dal Verbo fu la legge divina recata.
Questa entrava dentro i viventi.
Nei corpi la rettitudine dentro si portava.
Luce nel cammino (perché diceva) che la morte portandosi retti avrebbe portato a fugare.
Portava parole d’amore per i viventi.
Il Figlio recava tutti ad essere saziati di pace.

Cantico dei Cantici 3,11 – Giù per annullare la perversità dai corpi l’Unico fu ad inviare al mondo il Figlio.
Lo portò da una prescelta giù la colomba (lo Spirito Santo) in una famiglia reale che da Salomone uscì. (Come da genealogia del Vangelo di Matteo, capitolo 1)
Dentro in azione l’amore in un corpo entrò.
Alla luce si vide l’amore con un corpo uscire.
Il Potente si recò nel primogenito a vivere portato in una famiglia.
Si era recato nelle midolla per finire l’angelo (ribelle) in tutti portatosi.
E dentro fu a recarsi per salvare i viventi strappando via il serpente dentro col bastone.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 4 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 4,1 – Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal monte Gàlaad.

Cantico dei Cantici 4,2 – I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte hanno gemelli, nessuna di loro è senza figli.

Cantico dei Cantici 4,3 – Come nastro di porpora le tue labbra, la tua bocca è piena di fascino; come spicchio di melagrana è la tua tempia dietro il tuo velo.

Cantico dei Cantici 4,4 – Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita a strati. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di eroi.

Cantico dei Cantici 4,5 – I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano tra i gigli.

Cantico dei Cantici 4,6 – Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò sul monte della mirra e sul colle dell’incenso.

Cantico dei Cantici 4,7 – Tutta bella sei tu, amata mia, e in te non vi è difetto.

Cantico dei Cantici 4,8 – Vieni dal Libano, o sposa, vieni dal Libano, vieni! Scendi dalla vetta dell’Amana, dalla cima del Senir e dell’Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi.

Cantico dei Cantici 4,9 – Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana!

Cantico dei Cantici 4,10 – Quanto è soave il tuo amore, sorella mia, mia sposa, quanto più inebriante del vino è il tuo amore, e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo.

Cantico dei Cantici 4,11 – Le tue labbra stillano nettare, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano.

Cantico dei Cantici 4,12 – Giardino chiuso tu sei, sorella mia, mia sposa, sorgente chiusa, fontana sigillata.

Cantico dei Cantici 4,13 – I tuoi germogli sono un paradiso di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro e nardo,

Cantico dei Cantici 4,14 – nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, con ogni specie di alberi d’incenso, mirra e àloe, con tutti gli aromi migliori.

Cantico dei Cantici 4,15 – Fontana che irrora i giardini, pozzo d’acque vive che sgorgano dal Libano.

Cantico dei Cantici 4,16 – Alzati, vento del settentrione, vieni, vieni vento del meridione, soffia nel mio giardino, si effondano i suoi aromi. Venga l’amato mio nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.

Cantico dei Cantici 4,1 – Uscirà l’angelo (ribelle) per la rettitudine che c’è nel Verbo.
Nel mondo il male sarà a finire, sarà ad uscire ucciso dalla forza del Verbo.
Nel mondo una sorgente ci sarà di rettitudine che sarà a recare l’angelo nell’acqua bollente dentro per sempre.
Il serpente scenderà dagli uomini dalla rettitudine bruciato.
Il nemico così per la rettitudine per sempre dai corpi uscirà.
Si vedranno questi essere salvi per la fuga del serpente.
La risurrezione porterà i viventi ad entrare con i corpi in cammino nel Potente per sempre.

Cantico dei Cantici 4,2 – Illumina gli apostoli, sono così il (suo) gregge nel mondo.
Versa loro precetti e dentro porta tutti ad accendere.
Si vedono accompagnarlo nella vita.
L’invia da un monte alle assemblee giù del mondo ad illuminare tutti sulla vita. Gli uomini che prima sono morti si riporteranno risorti tutti nel mondo (perché) annullerà il bestiale!

Cantico dei Cantici 4,3 – Il vigore porta nei cuori.
Esce una illuminazione agli apostoli: sarà sul monte calvo su una croce portato a crocifiggere pur essendo retto.
Porta ai viventi aiuto con benedizioni.
Con gli apostoli desidera così parlare del Potente nelle assemblee.
Apre le menti dei viventi.
Energia ai corpi riversa di chi nell’oppressione che a vivere a casa per sempre col Potente con l’Eterno si alzeranno dai morti tra i retti.

Cantico dei Cantici 4,4 – Da dentro i viventi nel cammino libera dall’essere impuro.
È d’aiuto nel rialzarli.
Ricomincia nei fiacchi dentro l’energia a portarsi.
È del Potente su un colle a parlare.
Fu a recare l’indicazione che di Dio il Verbo nel mondo viveva.
Dal giardino (dell’Eden) aveva scelto il Potente di portarsi.
Sarà l’Altissimo che avrebbe portato a tutti con la risurrezione la potenza nei cuori, riusciranno rafforzati gli esseri viventi.

Cantico dei Cantici 4,5 – Per la risurrezione inviata sarà il demonio dalla forza della rettitudine come bruciato, inviato sarà nella polvere.
Saranno i morti di prima riportati alla vita, saranno a rialzarsi.
Dentro saranno ad uscire ripartoriti.
Dalle rovine vivranno nella gioia, angeli saranno i viventi.

Cantico dei Cantici 4,6 – L’Eterno la risurrezione sarà a soffiare, porterà le tombe ad aprirsi, saranno riportati alla vita e l’energia che li riempirà li porterà fuori a rialzarsi potenti.
La potenza sarà nei viventi per la divinità che in tutti risarà.
La maledizione dai corpi uscirà, vivi si riporteranno con i corpi.
E a Dio in camino da dentro al tempo usciranno, nel cuore li portera con gli angeli ad entrare.

Cantico dei Cantici 4,7 – Tutti retti saranno per il soffio uscito del male che sarà a finire.
Il giorno si porta che dai viventi l’annullerà dentro facilmente.

Cantico dei Cantici 4,8 – L’Unigenito ha indicato d’essere tra i viventi del Potente il Figlio inviato alla sposa venuto a stare tra i viventi.
Nel cuore porta l’energia che a tutti da dentro recherà.
Dall’Unigenito saranno tutti simili con i corpi cambiati.
Quel primogenito risorgerà, è certo!
Uscirà dei viventi la testa/capo dei risorti.
Ad inviare sarà lo Spirito che alle menti dei viventi porterà energia.
Ai viventi il consiglio reca di scegliere dell’Unigenito nel corpo di stare che li riporterà integri.
Uscirà dai corpi, chi nei corpi sta, l’angelo ribelle che sta nei viventi.

Cantico dei Cantici 4,9 – Dai cuori, ove abita, il drago, che ci sta dalle origini, strapperà via.
Sarà la rettitudine del Potente a rientrare nei cuori.
Dentro tutti l’energia sarà a riabitare dell’Unico.
Si vedranno innocenti i viventi su riportarsi con i corpi.
Angeli saranno per rettitudine.

Cantico dei Cantici 4,10 – Nei viventi del mondo la bellezza si riporterà dell’amore ad esistere.
Così fratelli alla fine saranno tutti ad uscire.
I viventi usciranno belli dentro per il riportarsi dell’amore che erano ad anelare. Saranno a stare con gli angeli.
Portati con i corpi staranno nell’assemblea dell’ottavo (giorno).
Così vivranno tutti dentro i cieli.

Cantico dei Cantici 4,11 – L’energia del Verbo alla fine segnerà i cuori.
Le persone usciranno risorte.
Il Verbo alla fine porterà tutti ad essere retti.
I tutti del mondo aiuterà.
La vergogna che portava l’ammalarsi dentro da tutti strapperà via.
Il serpente col fuoco porterà ad uccidere e nei corpi sarà a richiudersi la pace. Tutti saranno così agnelli.
Saranno nell’assemblea del Potente dentro ad abitare con gli angeli.

Cantico dei Cantici 4,12 – Scapperà l’angelo con l’energia del peccare, rifiutato.
Dalle tombe saranno alla fine tutti ad uscire.
Fuggirà il serpente dal chiuso dei seni ove opprime nascosto.
In tutti si riporterà la vita.

Cantico dei Cantici 4,13 – I risorti col Potente vivranno così in Paradiso.
Con i corpi viventi, portati tra gli angeli, saranno a vivere i popoli.
Il Verbo l’irrigherà di vita fortunata essendo stati i viventi perdonati.
Saranno i viventi a vedere da vivi gli angeli.
Nei corpi l’aiuto ci sarà stato per vivervi.

Cantico dei Cantici 4,14 – L’angelo (ribelle) a calpestarlo si porterà l’Agnello con la rettitudine.
Dalla putredine dell’angelo usciranno e nel nido a vivere portati da angeli agiranno per perfezione.
Si vedranno su stare dal Potente a casa portati dall’energia entrata a vivervi con i corpi riportati allo splendore.
Ed alla fine i popoli tutti si vedranno risorti stare dentro i cieli.

Cantico dei Cantici 4,15 – I viventi, che sentivano l’opprimere in cammino dell’angelo, saranno a rivivere.
Dentro per l’origine del verme, che è nelle midolla, ci sarà stata la forza nei viventi con la recata energia per colpirlo.
Il serpente nelle acque bollenti invierà.
Del Potente il Figlio vi recherà l’angelo.

Cantico dei Cantici 4,16 – Si vedrà che ha portato nei corpi la forza per salire col Verbo.
Li porterà tra gli angeli e a casa li condurrà dell’Unico.
Saranno tutti alla destra ad entrare del Verbo.
Saranno a vivere nel giardino l’esistenza.
Saranno questi accompagnati a casa.
Col Nome saranno portati a stare ad abitare nella nube.
Alla porta sarà il serpente che nel giardino si portò.
Condotto sarà a mangiare da frutto ai viventi.
La fortuna sarà a riportarsi.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 5 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 5,1 – Sono venuto nel mio giardino, sorella mia, mia sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi d’amore.

Cantico dei Cantici 5,2 – Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore. Un rumore! La voce del mio amato che bussa: Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, mio tutto; perché il mio capo è madido di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne.

Cantico dei Cantici 5,3 – Mi sono tolta la veste; come indossarla di nuovo? Mi sono lavata i piedi; come sporcarli di nuovo?

Cantico dei Cantici 5,4 – L’amato mio ha introdotto la mano nella fessura e le mie viscere fremettero per lui.

Cantico dei Cantici 5,5 – Mi sono alzata per aprire al mio amato e le mie mani stillavano mirra; fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello.

Cantico dei Cantici 5,6 – Ho aperto allora all’amato mio, ma l’amato mio se n’era andato, era scomparso. Io venni meno, per la sua scomparsa; l’ho cercato, ma non l’ho trovato, l’ho chiamato, ma non mi ha risposto.

Cantico dei Cantici 5,7 – Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città; mi hanno percossa, mi hanno ferita, mi hanno tolto il mantello le guardie delle mura.

Cantico dei Cantici 5,8 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate l’amato mio che cosa gli racconterete? Che sono malata d’amore!

Cantico dei Cantici 5,9 – Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro, tu che sei bellissima tra le donne? Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro, perché così ci scongiuri?

Cantico dei Cantici 5,10 – L’amato mio è bianco e vermiglio, riconoscibile fra una miriade.

Cantico dei Cantici 5,11 – Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli sono grappoli di palma, neri come il corvo.

Cantico dei Cantici 5,12 – I suoi occhi sono come colombe su ruscelli d’acqua; i suoi denti si bagnano nel latte, si posano sui bordi.

Cantico dei Cantici 5,13 – Le sue guance sono come aiuole di balsamo dove crescono piante aromatiche, le sue labbra sono gigli che stillano fluida mirra.

Cantico dei Cantici 5,14 – Le sue mani sono anelli d’oro, incastonati di gemme di Tarsis. Il suo ventre è tutto d’avorio, tempestato di zaffiri.

Cantico dei Cantici 5,15 – Le sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi d’oro puro. Il suo aspetto è quello del Libano, magnifico come i cedri.

Cantico dei Cantici 5,16 – Dolcezza è il suo palato; egli è tutto delizie! Questo è l’amato mio, questo l’amico mio, o figlie di Gerusalemme.

Cantico dei Cantici 5,1 – Dentro verrà a stare il Potente nel cammino.
L’energia fu in un fratello che scelto fu.
Da una sposa nel primogenito nel corpo fu.
Scelse di stare tra i viventi portandosi in un corpo.
Per spazzare dai viventi la vergogna tra i viventi fu.
Sarà il nemico spazzato dai viventi insinuandosi la risurrezione, forza che lo brucerà in tutti.
Sarà finito di stare nell’esistenza ad opprimere.
Sarà per l’azione nei viventi l’ammalarsi dentro ad essere mangiato e dal cattivo saranno salvati.
Tutti riporterà, portando la risurrezione.
Di rettitudine sazierà gli amati esseri viventi.

Cantico dei Cantici 5,2 – “Io Sono” sarà a bruciare l’angelo per la perversità.
Dai cuori sarà il nemico rovesciato.
Li porterà a rinascere, ma alla porta sarà l’essere impuro dal Verbo rovesciato.
Col Verbo alla fine a vivere col Potente staranno.
Fratelli tutti saranno per il male che sarà finito.
Risarà la colomba/lo spirito in tutti a ristare.
Integri tutti saranno dal fuoco che si vedrà aver bruciato l’esistenza dell’angelo.
La pienezza nei cuori il Portente avrà riversato e su porterà tutti, lanciandoli nei gironi a stare.
Ai gironi saranno accompagnati dal Potente dal mondo.

Cantico dei Cantici 5,3 – Col Verbo i risorti nel cuore tutti saranno a venire in vesti bianche per stare con l’Unico.
Saranno retti come uscirono per la divinità che dentro li ha rinnovati.
Con i corpi nell’assemblea di lassù tutti saranno a venire.
Col corpo a rivelarsi sarà l’Unico.
Sarà così come uscì quel primogenito che per amore con l’energia del Verbo viveva.

Cantico dei Cantici 5,4 – Da Davide fu a sorgere.
Il Potente dei viventi fu in aiuto.
Portò alla madre energia per entrare.
A chiudersi si portò nel corpo portandosi nel seno.
Fu al mondo dalla madre portato.
L’Altissimo si portò.

Cantico dei Cantici 5,5 – A versarsi tra gli uomini fu “Io Sono”, il Potente, il Verbo che al termine di nascosto tra i nati si portò.
In aiuto è portare la forza per il giudizio.
Un fanciullo si portò ai viventi, nel corpo recava il desiderare dentro nel tempo che siano i viventi portati dal male puri.
Agirà nel cammino il Verbo portando finalmente ad uscire dai viventi l’angelo perverso.

Cantico dei Cantici 5,6 – Il Verbo di sotto fu.
“Io Sono”, il Potente, da David fu a portarsi.
Di David essendo, nel nascosto visse versato tra gli ebrei.
L’inviato il Verbo un dono fu giù di amore.
In aiuto dentro a un corpo si portò l’arco (dell’alleanza) del Signore, portava la potenza per rendere forti, veniva il Signore a versarla nei corpi.
Dal primo all’ultimo sarà a portarla.
Porterà il rifiuto in azione con l’energia per l’angelo che c’è.

Cantico dei Cantici 5,7 – Viveva giù quel primogenito con angeli; gli erano nel mondo da custodi.
Furono viventi usciti per capovolgere l’esistenza in vita.
Da dentro la Città uscirono accesi inviati in forza della parola di un perverso.
Fu un angelo ad illuminare che dai primogeniti si portavano, venivano per calpestarne l’esistenza.
L’aiuto fu per vivere dall’Altissimo.
Con i custodi furono ad uscire di nascosto dalla morte.

Cantico dei Cantici 5,8 – Usciti dallo stare in esilio il tempo fu di rivenire.
Quel retto con la madre il Figlio riportò dai confini.
A Gerusalemme il primo uomo (il potente del luogo) da immondo si portava.
Venendo da David, furono a vivere fuori ai confini.
Nel cammino fu l’aiuto recato dal Potente.
Portò l’illuminazione: al nascosto portarsi di quel potente.
Ai confini gli amati col primogenito inviati furono.

Cantico dei Cantici 5,9 – La vita si apre agli amati.
Quel retto (Giuseppe) tributo porta in aiuto.
Esce bello il figlio che ad illuminarlo è con la madre.
La madre, uscita (anche lei) da Davide con quel retto viveva per amore.
Posti al riparo, usciti dallo stare in esilio, in vista dei confini abitarono.

Cantico dei Cantici 5,10 – L’amato fu ad alzarsi al nascosto portandosi uomo grande crescendo in casa.

Cantico dei Cantici 5,11 – Si vede da illuminato portarsi retto.
Puri la bocca di questi a versare porta precetti.
Completamente è portato al culmine.
Segno del Potente è per la Madre.
Illuminato, nobile, porta segni che rettamente agisce.
Si porta da grande.

Cantico dei Cantici 5,12 – Agisce con forza, energico è, si porta rettamente.
Una colomba è alle acque, dall’alto l’Unico gli parla, obbediente sarà.
A vivere è con marinai, precetti indica.
In casa (loro) dal chiuso del cuore è ad illuminarli.
In casa (loro) porta segni dall’alto che una pienezza lo segna.

Cantico dei Cantici 5,13 – Con vigore è a portarsi, rettamente agisce.
Un corpo porta in cammino di prescelti.
Esce da dentro una luce viva per i viventi.
Grandi porta segni, l’amarezza rovescia.
Nelle assemblee è ai viventi da illuminato a parlare.
Dai confini si portano.
A tutti è a recare gioia.
Apostoli alla destra che amano le sue parole si portano.
Integro porta il corpo da Ebreo.

Cantico dei Cantici 5,14 – È con mano forte, a portarsi in Galilea.
È questi ad aprire dentro una vita in pienezza, sono i viventi dentro le menti illuminati.
La forza dello Shema’ (del “Credo” ebraico) è portata a sentire.
Accende in tutti il rinnovarsi del vivere.
Dell’alto con pezzi di pane riempie le bocche.
È con il corpo sul mare…

Cantico dei Cantici 5,15 – …con le sue gambe.
Al popolo porta protezione.
È luce dal Nome costituita, è vita dall’alto.
Il Signore parla in questi.
I viventi vedono che nel mondo si porta rettamente.
Del Potente il Figlio porta agli apostoli dentro l’annuncio che il corpo gli affliggeranno, il corpo colpito sarà dai viventi.

Cantico dei Cantici 5,16 – In prigione pur retto lo porteranno i viventi.
Vivo in croce in alto lo porteranno.
Per la rettitudine i potenti ne porteranno la vita nella tomba.
Sbarrata sarà la vita di questi nel mondo.
L’essere impuro uno sbarramento sarà a portargli con questi.
Su un monte si vedrà stare il Figlio portato in croce a Gerusalemme.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 6 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 6,1 – Dov’è andato il tuo amato, tu che sei bellissima tra le donne? Dove ha diretto i suoi passi il tuo amato, perché lo cerchiamo con te?

Cantico dei Cantici 6,2 – L’amato mio è sceso nel suo giardino fra le aiuole di balsamo, a pascolare nei giardini e a cogliere gigli.

Cantico dei Cantici 6,3 – Io sono del mio amato e il mio amato è mio; egli pascola tra i gigli.

Cantico dei Cantici 6,4 – Tu sei bella, amica mia, come la città di Tirsa, incantevole come Gerusalemme, terribile come un vessillo di guerra.

Cantico dei Cantici 6,5 – Distogli da me i tuoi occhi, perché mi sconvolgono. Le tue chiome sono come un gregge di capre che scendono dal Gàlaad.

Cantico dei Cantici 6,6 – I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno; tutte hanno gemelli, nessuna di loro è senza figli.

Cantico dei Cantici 6,7 – Come spicchio di melagrana è la tua tempia, dietro il tuo velo.

Cantico dei Cantici 6,8 – Siano pure sessanta le mogli del re, ottanta le concubine, innumerevoli le ragazze!

Cantico dei Cantici 6,9 – Ma unica è la mia colomba, il mio tutto, unica per sua madre, la preferita di colei che l’ha generata. La vedono le giovani e la dicono beata. Le regine e le concubine la coprono di lodi:

Cantico dei Cantici 6,10 – Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?

Cantico dei Cantici 6,11 – Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere i germogli della valle e osservare se la vite metteva gemme e i melograni erano in fiore.

Cantico dei Cantici 6,12 – Senza che me ne accorgessi, il desiderio mi ha posto sul cocchio del principe del mio popolo.

Cantico dei Cantici 6,1 – Inizia con gli apostoli ad uscire dal nascosto in cammino per aiuto portare.
Per aiutare con la rettitudine fu il Verbo ad uscire.
Il Figlio un dono è per i viventi.
A chi incontra dalla persona aiuto reca.
Alla polvere porterà l’angelo (ribelle); a casa lo rovescerà.
Il rinnovare recherà col risorgere.

Cantico dei Cantici 6,2 – Da David è sceso.
Del Potente in cammino l’energia reca.
Il serpente nemico porterà a fuggire.
Da tutti uscirà da dentro bruciato.
Nei viventi la potenza cattiva porterà a finire.
Da dentro fuggirà l’angelo che sarà reciso.
Potente verserà nei cuori un fuoco che porterà a rinnovare gli esseri viventi.

Cantico dei Cantici 6,3 – A scontrarsi sarà col serpente impuro per lo sbarramento che è a portargli.
Per l’impuro a sbarrarlo sono i potenti che sono nel mondo sazi di sentire che apertamente le vergogne porta alla luce con i lamenti dei viventi.

Cantico dei Cantici 6,4 – È a parlare apertamente: verrà per i cattivi a stare in croce, sarà così in croce il corpo innalzato.
Esce con gli apostoli desidera così di Gerusalemme i guai, ma al Figlio gloria porterà la croce.

Cantico dei Cantici 6,5 – Aperto da un foro, da dentro ci sarà una sorgente.
Sarà la rettitudine ai viventi ad inviare, scorrerà d’aiuto, sarà alla luce l’acqua per ripartorire.
Ad uscire sarà dal Figlio Gesù dal corpo.
La rettitudine così dell’Eterno da un corpo uscirà da forza che sarà a salvare chi in cammino dal serpente.
Della risurrezione porterà ai viventi l’energia.
Entrerà in chi cammina la potenza dell’Eterno.

Cantico dei Cantici 6,6 – Rinnovati saranno così dalla rettitudine per sempre i corpi.
Entrando nei corpi dalle malattie li salverà.
Innalzato porterà ai viventi l’energia.
Usciranno i corpi dalle tombe.
Si alzeranno per l’entrata risurrezione tutti i viventi dai morti.
(Lui) il primo sarà che dalla morte si riporterà e brucerà in tutti, annientandolo, il bestiale.

Cantico dei Cantici 6,7 – Pur retto il Verbo per i potenti in prigione entrò.
Il corpo i viventi bastonarono con energia.
Il corpo abbatterono, finì così la vita.
Dentro dell’Eterno la potenza scese tra i morti con la rettitudine.

Cantico dei Cantici 6,8 – La risurrezione a riaccendere fu la vita.
Rientrò vivo nel mondo.
Dal mondo nel Regno li porterà il crocifisso e nell’ottavo giorno vi staranno i viventi.
Dal Verbo sarà la potenza a scorrere della risurrezione che sarà i viventi a portare a rialzare dalla morte, che annullerà.
Nei viventi la pienezza soffierà nei corpi.

Cantico dei Cantici 6,9 – Il fratello crocifisso riuscì, era l’Unico!
La colomba (Spirito Santo) nel crocifisso stava.
Finito dai morti, fu il primo strappato via.
A rientrare fu la divinità dell’Unico.
Vivo riuscì dentro al corpo nel mondo.
Rientrata che fu la divinità fu portato alla rinascita.
Il Crocifisso nel mondo rividero.
Si portò a casa; dagli apostoli si riportò dalla croce.
Furono felici e nel mondo la madre in cammino portò ai confini.
La portò a parlare: risarà il Potente in cammino, la risurrezione da forza per i viventi recherà, e sarà nel mondo la potenza del Potente a portare al rientro.

Cantico dei Cantici 6,10 – Dai viventi furono questi a venire.
Nel mondo della risurrezione versano la parola.
Nel mondo la retta vita portano illuminando nelle assemblee le menti.
È il soffio ad uscire della rettitudine potente del Figlio nel mondo.
Dentro un corpo/popolo aprono di retti che nelle assemblee nell’acqua entrano.
Uniti sono a vivere nel mondo rettamente, lampade che a rivelare portano il Crocifisso.

Cantico dei Cantici 6,11 – Dio in cammino gli apostoli del crocifisso ad incontrare portano.
Da questi è un corpo che aiuta il crocifisso che del serpente la fine desidera.
Il crocifisso a casa dal Padre fu a rientrare.
L’energia che dal trafitto dal corpo originò portandola dalla croce fuori germogliò nel mondo.
Energia scese che porta a rigenerare; manna è per i viventi.

Cantico dei Cantici 6,12 – Per il serpente una calamità nel tempo è.
Sull’angelo superbo sono illuminati gli uomini.
Gli apostoli sono la “mercabah” (carro della evangelizzazione) che reca il Crocifisso ai popoli; sono angeli che d’aiuto sono alla casa.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 7 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 7,1 – Vòltati, vòltati, Sulammita, vòltati, vòltati: vogliamo ammirarti. Che cosa volete ammirare nella Sulammita durante la danza a due cori?

Cantico dei Cantici 7,2 – Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d’artista.

Cantico dei Cantici 7,3 – Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino aromatico. Il tuo ventre è un covone di grano, circondato da gigli.

Cantico dei Cantici 7,4 – I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella.

Cantico dei Cantici 7,5 – Il tuo collo come una torre d’avorio, i tuoi occhi come le piscine di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbìm, il tuo naso come la torre del Libano che guarda verso Damasco.

Cantico dei Cantici 7,6 – Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del tuo capo è come porpora; un re è tutto preso dalle tue trecce.

Cantico dei Cantici 7,7 – Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, piena di delizie!

Cantico dei Cantici 7,8 – La tua statura è slanciata come una palma e i tuoi seni sembrano grappoli.

Cantico dei Cantici 7,9 – Ho detto: Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri. Siano per me i tuoi seni come grappoli d’uva e il tuo respiro come profumo di mele.

Cantico dei Cantici 7,10 – Il tuo palato è come vino squisito, che scorre morbidamente verso di me e fluisce sulle labbra e sui denti!

Cantico dei Cantici 7,11 – Io sono del mio amato e il suo desiderio è verso di me.

Cantico dei Cantici 7,12 – Vieni, amato mio, andiamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi.

Cantico dei Cantici 7,13 – Di buon mattino andremo nelle vigne; vedremo se germoglia la vite, se le gemme si schiudono, se fioriscono i melograni: là ti darò il mio amore!

Cantico dei Cantici 7,14 – Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi: amato mio, li ho conservati per te.

Cantico dei Cantici 7,1 – Il Risorto si riporterà da casa.
Sarà la risurrezione a recare dentro a chi sta nel mondo.
Simili al Potente i viventi saranno tutti.
Un fuoco porterà dentro agli esseri.
Per risorgerli porterà dentro la colomba (Spirito Santo).
Nelle tombe questa entrerà dentro con la rettitudine.
Vivi usciranno tutti dalle tombe.
A colpire si porterà le vergogne e il serpente che nei viventi sarà a finire.
Retti i viventi dalle tombe, potenti, tutti usciranno.
I viventi per grazia saranno a rivivere.

Cantico dei Cantici 7,2 – Della vita uscirà nell’esistenza il soffio portato dal Verbo ai popoli.
Sarà spento l’angelo (ribelle) dall’Altissimo.
Nei viventi abiterà del crocifisso l’energia che ad aiutarli sarà stata dentro le tombe la vita a riportare.
A rovesciare sarà stato la forza nei corpi che bruciature con la rettitudine anelava di portare nelle tombe al serpente delle origini.
Da acqua bollente agirà la risurrezione entrata.
Sarà a sbarrarlo; sarà l’Amen!

Cantico dei Cantici 7,3 – Bruciato nei corpi, fiacco, inizierà a fuggire l’angelo, si chiuderà in buco.
Uscirà dai corpi il maledetto che s’era nascosto riempiendo i corpi nel mondo dei viventi.
Colpito fuggirà da dentro i cuori per l’energia della rettitudine.
Il nemico che chiuso nei cuori era dei viventi in un buco sarà a fuggire.
Vi entrerà dentro un fuoco che porterà a bruciare l’angelo che era nei viventi.

Cantico dei Cantici 7,4 – Bruciato l’angelo sarà dall’Onnipotente con la rettitudine.
Così arso inviato sarà nella polvere.
Risaranno gli uomini con l’Unico a vivere.
Saranno sollevati, dentro gli saranno ad entrare.

Cantico dei Cantici 7,5 – Alzati saranno all’Unico con i corpi retti.
Così i viventi nella gloria entreranno rinnovati.
Alla sorgente saranno della rettitudine del Benedetto.
Li porterà il Crocifisso a casa.
Gli si chiuderanno i risorti dentro e l’invierà in alto.
Nel Risorto si vedranno nel corpo abitare tutte le moltitudini.
Saranno le centinaia nel Verbo.
Così retti i viventi nella gloria usciranno.
Nel cuore del Figlio saliranno.
Li porterà il Verbo dal mondo di persona.
Saranno simili al Risorto a riversarsi.

Cantico dei Cantici 7,6 – Si vedranno nella luce dei retti con l’Altissimo così come l’Agnello che i viventi accompagna.
Rinati tutti si vedranno col Risorto come abitavano alle origini.
Nei corpi dei viventi scorrerà l’energia del Re.
All’Unico nei gironi porterà le moltitudini che con i corpi gli entreranno nel cuore per starvi a vivere.

Cantico dei Cantici 7,7 – Ai viventi esce (chiaro): è il Verbo.
È il Crocifisso con le ferite che i viventi gli aprirono.
Tra gli angeli lo vedranno i viventi.
Il Crocifisso per amore nel mondo tutti vedranno che l’energia portò a scorrere (onde) fossero a vivere.

Cantico dei Cantici 7,8 – Questi, venne tra gli uomini.
La rettitudine col sangue dalla croce uscì, guizzò su tutti i viventi.
Dal corpo portò al demonio ad esistere con la rettitudine il rifiuto che la risurrezione a tutti porterà alla fine.

Cantico dei Cantici 7,9 – Ricominceranno a vivere con i corpi tutti a stare con l’Unico in alto.
Entrare dentro integri si vedranno.
Dal petto gli usciranno a casa circondati dagli angeli alla pienezza inviati per starvi e, avendo portato la forza ad entrare dello spirito dell’Unico, del demonio, che era così ad affliggerli, in tutti ne avrà portato la fine.
Entreranno camminando col Verbo nei pascoli irrigati.
Stretti, uniti, col soffio della rettitudine, così a tutti il Verbo porterà la vita per vivere.

Cantico dei Cantici 7,10 – Portati nell’assemblea dei retti così come sono saranno dagli angeli ad entrare.
Dal cuore i condotti da dentro il mondo porterà al Potente.
Tutti gli amati staranno col Potente a vivere.
Saranno da principi ad essere vestiti.
E abiteranno nella casa della luce.
Col Verbo tutti staranno.
Saranno luminosi angeli coloro che furono i viventi.

Cantico dei Cantici 7,11 – Da “Io Sono”, il Potente, l’amata è stato a portare in alto.
È al Crocifisso simile.
A sedere col Crocifisso si porta.

Cantico dei Cantici 7,12 – Camminando entra con l’amata.
È con gli angeli su dall’Unico ad entrare.
Il demonio nel mondo ha finito d’opprimere.
Dentro perdonati sono stati i viventi.

Cantico dei Cantici 7,13 – Tra gli angeli il risorto così sarà ai viventi ad aprirsi in potenza.
L’Agnello i viventi vedranno alla destra dell’Unico.
Tra i viventi il Verbo in un corpo si nascose.
Nel mondo entrò in cammino in una persona.
Il Verbo crocifisso nella tomba entrò.
Gli aprirono dei fori i viventi.
In auto dal corpo uscì l’energia che a scendere porta nel mondo il verme portato dall’angelo (ribelle).
Fu in vita a risorgere.
Vivo venne dagli apostoli.
Quel primogenito indicò agli amati che era in cammino.

Cantico dei Cantici 7,14 – Entreranno gli amati del primogenito alla (sua) destra.
Il Crocifisso tra gli angeli li avrà portati nel corpo.
Gli saranno stati racchiusi e l’innalzerà.
Il Verbo tutti a vivere con gli angeli li condurrà, tutti vivi per l’energia che d’aiuto sarà stata.
I viventi nelle tombe aiutati dalla risurrezione risaranno a vivere.
Cammineranno i viventi rinnovati.
Saranno i viventi l’amata che sarà innalzata dal Verbo.
L’invierà tutti a stare dal Potente tra i retti.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 8 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 8,1 – Come vorrei che tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre! Incontrandoti per strada ti potrei baciare senza che altri mi disprezzi.

Cantico dei Cantici 8,2 – Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; tu mi inizieresti all’arte dell’amore. Ti farei bere vino aromatico e succo del mio melograno.

Cantico dei Cantici 8,3 – La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.

Cantico dei Cantici 8,4 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri.

Cantico dei Cantici 8,5 – Chi sta salendo dal deserto, appoggiata al suo amato? Sotto il melo ti ho svegliato; là dove ti concepì tua madre, là dove ti concepì colei che ti ha partorito.

Cantico dei Cantici 8,6 – Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina!

Cantico dei Cantici 8,7 – Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.

Cantico dei Cantici 8,8 – Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella nel giorno in cui si parlerà di lei?

Cantico dei Cantici 8,9 – Se fosse un muro, le costruiremmo sopra una merlatura d’argento; se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro.

Cantico dei Cantici 8,10 – Io sono un muro e i miei seni sono come torri! Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace!

Cantico dei Cantici 8,11 – Salomone aveva una vigna a Baal-Amon; egli affidò la vigna ai custodi. Ciascuno gli doveva portare come suo frutto mille pezzi d’argento.

Cantico dei Cantici 8,12 – La mia vigna, proprio la mia, mi sta davanti: tieni pure, Salomone, i mille pezzi d’argento e duecento per i custodi dei suoi frutti!

Cantico dei Cantici 8,13 – Tu che abiti nei giardini, i compagni ascoltano la tua voce: fammela sentire.

Cantico dei Cantici 8,14 – Fuggi, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto sopra i monti dei balsami!

Cantico dei Cantici 8,1 – Dei viventi l’esistenza sarà col crocifisso che uccisero.
Come fratelli dal Potente staranno.
Saranno stati portati da innocenti.
Il demonio era stato all’origine che i viventi fu a scontrare nel cammino.
La rettitudine che dentro racchiudevano portò a scendere.
L’Unico con la risurrezione riverserà la rettitudine che retribuirà il nemico; lo colpirà portandogli del Potente la forza.

Cantico dei Cantici 8,2 – All’origine per l’angelo (ribelle) che entrò in cammino, afflitti dentro furono.
Per prima cosa la rettitudine il maledetto dentro fu a finire.
Iniziò nei viventi ad essere finita la potenza.
I viventi sbarrati dall’angelo furono.
Nelle donne si riversò, così nei viventi ci fu l’esistenza dell’angelo che nei partoriti si riversava nascondendosi.
Il seno ne riempiva.
Fu a riempire di vermi l’angelo le esistenze.

Cantico dei Cantici 8,3 – La risurrezione nei viventi del maledetto porterà la fine.
Lo strapperà via dai corpi.
L’Unico la risurrezione sarà a portare nei giorni.
L’energia porterà il Crocifisso nelle tombe.
Dentro vi verserà l’energia per riesistere.

Cantico dei Cantici 8,4 – All’uscita del settimo (giorno) il Crocifisso sarà a rivenire.
Della rettitudine ai viventi dentro l’energia porterà.
Tutti a Gerusalemme i viventi rientreranno vivi in città e si porteranno i viventi ad entrare nel Crocifisso che rivedranno.
Con i corpi nel corpo si porteranno, verranno nel primogenito ad entrare dentro. Dal mondo all’eternità risorti tutti racchiusi il Verbo solleverà.

Cantico dei Cantici 8,5 – I viventi saranno da questi a venire innalzati.
A vivere tra gli angeli entreranno.
Vivi s’insinueranno gli uomini nel corpo del Verbo.
Si verseranno nel Crocifisso innalzato.
Gli amati dal mondo tutti strapperà via.
Entreranno tutti nel Verbo che li porterà racchiusi.
Si vedranno portarsi i corpi nel corpo del Crocifisso.
Saranno così nel Risorto i viventi ad entrargli nel ventre.
I potenti il crocifisso afflissero con piaghe ove i risorti viventi entreranno a chiudersi dentro.
Dal serpente usciti, saranno a rinascere tutti retti.

Cantico dei Cantici 8,6 – Del Risorto alla destra saranno così nell’assemblea.
Li porterà integri in alto nel cuore.
Così come annunciò il Crocifisso chi (opera) i misfatti avrà colpito nei corpi portando in azione la rettitudine.
Da bruciature agendo colpito uscirà.
Così la morte l’amata riverserà, risorta ne uscirà.
Dentro gli inferi si riverserà l’angelo ove inizieranno vampe e vampe che saranno per l’Unico a bruciarlo.
Per i delitti vi entrerà, dentro finitò sarà nel mondo.

Cantico dei Cantici 8,7 – A vivere saranno dei viventi le moltitudini stando nella pienezza essendosi riportata con la rettitudine la potenza.
Ed in cammino a casa li riporterà il Crocifisso.
Verranno per amore condotti tra gli angeli ove entreranno a saziarsi tutti del Potente.
Gli uomini nel cuore il Verbo porterà dal mondo dall’Unico a vivere.
Sarà il crocifisso ad inviarli.
L’uomo Unico perfetto dal mondo li porterà nel Tempio e dentro gli amati abiteranno.
Porterà questi a stare a casa.
Questi porterà accompagnandoli.

Cantico dei Cantici 8,8 – Il fratello ha portato la fine al potente angelo che si portò a riversarsi nei cuori onde la perversità del demonio fu nei viventi.
Avrà annullato il serpente nel mondo.
Nei viventi entrerà l’energia che opererà la risurrezione.
Rientrerà la potenza delle origini che chiusa portava il Crocifisso, frutto che un giorno da dono s’insinuerà nelle moltitudini del mondo.

Cantico dei Cantici 8,9 – L’Unico, il Vivente, a chiudersi si portò tra i viventi al mondo.
Entrò nell’esistenza per incontrarli.
Il Figlio al mondo dell’Altissimo entrò per amore.
Si lanciò nell’oppressione.
Dal trono il Verbo portò l’Unico in un vivente per aiutare.
Potente segno ad aprire fu l’Unico, un germoglio dall’alto fu nel mondo.
Dal serpente si portò di nascosto.
L’Unico nei corpi lo colpirà.

Cantico dei Cantici 8,10 – A scontrarsi sarà nella prigione ove ha portato i viventi la perversità del demonio, così i viventi in cammino liberi porterà tutti all’Unico.
Con questi usciranno a stare.
Forti nel crocifisso saranno.
Dentro la sorgente ove c’è la rettitudine i viventi porterà.
Su verranno in pace.

Cantico dei Cantici 8,11 – Da agnelli i vivente dal mondo porterà ad entrare dal potente nella pace.
Entreranno dentro ad abitare innalzati a vivere portati tra gli angeli in dono.
Verranno con l’Agnello a vivere.
Del Potente l’invierà nel cuore.
Con i corpi saranno a vivervi gli uomini.
Risaranno a casa.
Al Padre il frutto avrà portato.
Della divinità col soffiò della rettitudine li avrà riempiti il Verbo.

Cantico dei Cantici 8,12 – L’Agnello li avrà strappati di notte.
Nella persona gli saranno entrati le migliaia.
In un cammino di salvezza/pace usciranno.
Porterà i viventi dal primo all’ultimo a stare a vivere dal Potente.
Invierà nel cuore a stare i viventi.
Verrà il frutto recato.

Cantico dei Cantici 8,13 – Usciranno!
Saranno portati dallo stare in esilio dal Crocifisso dentro.
Scappato l’angelo che era nei viventi nascosto dentro i corpi, nelle acque bollenti l’avrà versato, nel fuoco sarà dentro.
Sarà per i viventi del Potente la fune.
Camminando (con Lui) usciranno i risorti in vita, (ma) spazzato l’angelo sarà.

Cantico dei Cantici 8,14Il Figlio dell’Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto.
Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall’alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi.


IL PROTO VANGELO DEL CANTICO DEI CANTICI
Alla domanda sottesa dal titolo dell’articolo, “C’è il Messia nel Cantico dei Cantici?“, ora posso dare la risposta motivata dal risultato, per me entusiasmante ed esplicito, che parla più di tante parole, del testo ottenuto che ho sopra riportato.
Si, il Messia c’è!
Gli avvenimenti ivi profetizzati sono alcuni già compiuti dal Cristo, vale a dire da Gesù di Nazaret, come asseverano i Vangeli, altri sono in corso da parte della Chiesa a partire dagli Atti degli Apostoli e altri sono da compiere da parte del Risorto al suo ritorno come del resto ci propone anche il libro dell’Apocalisse.

Il Capitolo 1 s’apre, versetti 1-5, icon l’annuncio di un angelo alla madre del Salvatore che darà la propria adesione alla storia della salvezza.
Inizia la gestazione e gli angeli annunciano la nascita di Gesù nei pressi di Gerusalemme.
La decriptazione dei successivi versetti del Capitolo 1 dice della ribellione di un angelo che intervenne pesantemente nel percorso di crescita dell’uomo e suggerisce un perché dell’incarnazione.

Il Capitolo 2 riprende il tema con l’azione di “Io Sono” che un ventre, il seno della madre… con l’ombra segnò“.
Ciò per salvare gli uomini e liberarli dal loro nemico.
Il Principe di Dio, infatti, è inviato ai simili per rinnovarli e farli uscire dalla putredine ove sono stati costretti a vivere.
In definitiva, nel cammino della vita porta dall’alto l’energia della rettitudine capace di partorire di nuovo gli uomini.
Chi è questi?
È colui che reca nel mondo la voce compiuta della Torah; è l’anima di questa che si vide nella la terra abitare.
La grazia per l’uomo, altrimenti schiavo in eterno del demonio, col Verbo in cammino da un utero uscì.
In un corpo era racchiusa la speranza dei viventi e “Io Sono” vi portò la potenza della risurrezione per l’uscita del male dal mondo.
Con la risurrezione, infatti, porterà a rinnovare gli esseri viventi.
Per l’Eterno il Verbo la recherà nelle tombe che un giorno aprirà.

Il Capitolo 3, nei primi versetti, informa che nacque di notte, ma la famiglia dovette rapidamente fuggire oltre confine per un potente che n’attentava la vita e che aveva mandato a ricercare quel primogenito, e poterono tornare solo quando quel potente morì.
Inizia poi una descrizione dei vantaggi che promana il contatto con la persona di quel primogenito apportatore di una vita nuova.
Per annullare la perversità dai corpi l’Unico fu ad inviare al mondo il Figlio.
Questo Figlio, come dice il decriptato del versetto 3,11 nacque per opera dello Spirito Santo che agì sulla donna, la prescelta come madre in una famiglia reale che da Salomone era uscita.

Al Capitolo 4 illumina gli apostoli, il suo gregge nel mondo, li istruisce, li forma. Questi che l’accompagnano nella vita invia in missione.
Inizia ad annunciare la propria morte in croce.
Esce una illuminazione agli apostoli: sarà sul monte calvo su una croce portato a crocifiggere pur essendo retto.
Porta ai viventi aiuto, benedizioni, apre le menti dei viventi.
Energia riversa, libera dall’essere impuro, insomma, fa segni e miracoli.
È a profetizzare ciò che frutto della sua dipartita sarà per i fratelli che alla fine saranno tutti ad uscire con lui dal mondo.
L’energia del Verbo alla fine porterà tutti ad essere retti in forza della risurrezione che porterà.
Si riporterà l’amore che erano ad anelare.
Saranno a stare con gli angeli dentro i cieli per vivere nell’assemblea dell’ottavo giorno.

All’inizio il Capitolo 5 riprende il discorso del perché della sua incarnazione.
Porterà a rinascere gli uomini, rovescerà l’essere impuro e tutti fratelli saranno per il male che sarà finito perché ormai pieni di Spirito Santo.
Col Verbo i risorti tutti saranno a venire in vesti bianche a casa del Dio Unico.
Questi si rivelerà era quel primogenito che per amore si portò tra gli uomini.
Riprende il discorso, versetti 5,6-8, della storia terrena del Cristo che sarà della famiglia di Davide.
Viene chiarito che la prima persecuzione gli verrà proprio per questa ragione da parte di quel potente che mandò dei sicari dai primogeniti, evidentemente di quella casa… abitavano perciò a Betlemme.
Tornati dall’esilio viene succintamente detto della vita familiare: “L’amato fu ad alzarsi al nascosto portandosi uomo grande crescendo in casa”.
Indi viene descritto il suo comportamento fino al culmine della maggiore età.
C’è un accenno al versetto 5,12 del battesimo: “Una colomba è alle acque, dall’alto l’Unico gli parla, obbediente sarà” e viene detto di apostoli marinai.
Descrive succintamente fatti che poi si allargano nei Vangeli.
In particolare nei versetti 5,13-16 sono accennati vari episodi:

  • “Esce da dentro una luce viva per i viventi.” (forse trasfigurazione)
  • Si porta in Galilea e vi è cenno al discorso della montagna. “La forza dello “Shema’” (del “Credo” ebraico) è portata a sentire. Accende in tutti il rinnovarsi del vivere.”
  • “Dell’alto con pezzi di pane riempie le bocche”. (Cenno alla moltiplicazione dei pani)
  • “È con il corpo sul mare con le sue gambe.” (Un cenno che cammina sulle acque)
  • Ripete l’annuncio della passione “Su un monte si vedrà stare il Figlio portato in croce a Gerusalemme.”

RIPERCORRERE ANTICHI SENTIERI
Nei primi anni dell’applicazione dei risultati della mia ricerca nel campo della decriptazione delle Sacre Scritture della Bibbia dall’ebraico m’interessai di quel breve testo poetico, 8 capitoletti in tutto, inserito tra i libri poetici sapienziali, ma bellissimo, denso di significati, splendente come un diamante con più sfaccettature, attribuito a Salomone, come assevera il primo versetto:

Cantico dei Cantici, di Salomone.”



Fu così che presentai il risultato di quel interessamento aprendo il criptato con una possibile lettura nell’articolo “Il Cantico dei Cantici“.
Al riguardo della decriptazione rammento che le seconde pagine sono captabili solo dal testo biblico ebraico, ma non dalle traduzioni, perché connesse ad intrinseche proprietà delle lettere ebraiche leggibili anche come icone.

Per tale tema rimando alle idee, ai criteri ed alle regole esposte con:

La questione che allora mi si presentava era la seguente.
Tale opera, che alla prima lettura pare essere un libricino d’amore passionale tra due innamorati, è stata inserita dall’ebraismo nel proprio canone biblico, la Tenak, evidentemente perché secondo la loro tradizione fu ritenuta materia che veniva dal proprio sacco, nel senso che il contenuto intende rendere palese l’amore passionale di IHWH per Israele.
Il Tetragramma IHWH , peraltro, si può dividere in + cioè “é hiwwah” e questo secondo termine porta alla idea del desiderio e della cupidigia passionale, indi… è passione… è appassionato!
Lo stesso Cantico dei Cantici conferma una tale idea quando verso la conclusione così s’esprime:

“Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come il regno dei morti è la passione:
le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina!” (Cantico dei Cantici 8,6)

Dice al riguardo un canto che si riferisce alla VII lode di Salomone in un libricino apocrifo del I secolo d.C..

“Come lo slancio dell’ira verso il nemico,
come lo slancio dell’amore verso l’amato.”

Con quel articolo sul Cantico dei Cantici manifestai così, motivandolo, che le pagine nascoste da quegli 8 capitoli di quel libro mi risultavano costituire altrettanti quadri della storia d’Israele fino al tempo della costruzione del I Tempio, il che confermava l’opinione dell’ebraismo di un testo predisposto ad hoc e non di un testo di semplice amore terreno sottilmente erotico sia pure di alta liricità.

Accade però che del pari quello stesso libro fu assunto nel canone biblico cristiano, perché considerato inno d’amore tra la Chiesa e Cristo, oltre che con l’anima di ciascun individuo.
Perciò come un tarlo questo pensiero m’affascinava e desideravo riguardare con gli occhi dei discepoli di Gesù del I secolo d.C. quel testo.

Come è possibile però che si possano ottenere più testi nascosti?
Mi feci mentalmente l’idea che le lettere ebraiche con le loro immagini sono come condotti in cui possono circolare liquidi diversi e la diversità si consegue se in particolare si cambia il soggetto della lettura del criptato.
Nel profeta Geremia, infatti, si trova “La mia parola non è forse come il fuoco – oracolo del Signore – e come un martello che spacca la roccia?” (Geremia 23,29) ed è questa un’immagine che è stata commentata proponendo che come sono tante le schegge e le scintille di un martello che colpisce la roccia sono pure molteplici i sensi che possono scaturire da un singolo versetto, da una singola parola, da una singola lettera delle antiche Sacre Scritture ebraiche, se scritte con i segni originari.
Pensiero analogo pare trovarsi in Salmo 62,12, “Una cosa ha detto il Signore: due ne ho udite“, e tali idee non erano certo sfuggite agli attenti cultori della “parola” e dalle scuole rabbiniche.
In “Qabbalah” di Moshé Idel 9,2 (Adelphi 2010) trovo ulteriori elementi che rafforzano in modo evidente ciò che ero certo venisse considerato.
Jacob ben Sheshet, qabalista spagnolo di Girona del XIII secolo, infatti, scriveva che il testo non vocalizzato della Bibbia poteva essere interpretato secondo diversi significati, in funzione delle varie vocalizzazioni delle lettere.
Sosteneva anche che il Sefer Torah sarebbe bene che non venisse vocalizzato onde interpretare le singole parole nei vari modi come si possono leggere.
Sono queste alcune regole del mio sistema di decriptazione in “Parlano le lettere“, metodo che rende possibile leggere pagine di secondo livello dai testi biblici, ingessati invece se presi dalla traduzione in greco dei Settanta e successive, che non consentono andare oltre ed espandere il testo.
In quella prima decriptazione che avevo presentato il testo di secondo livello era stato ottenuto rispettando lo spirito di quel metodo che recita “La prima regola è rivolgere il pensiero a Dio, al Verbo Suo Figlio, ed alla storia della salvezza“, in quanto quegli 8 quadri riguardavano la storia della salvezza, ma ero certo che si poteva ottenere altro e di più rivolgendo il soggetto strettamente al Figlio di Dio.

Dice il libro del Qoèlet: “Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà. Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana; gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna.” (Qoelet 1,5s)
Così è accaduto anche ai miei pensieri e sono tornato su quel testo che ho guardato attraverso gli occhiali del Vangelo di Gesù Cristo.
Questa è la genesi di questo articolo teso a dimostrare che quel Cantico riguarda l’amore di Cristo per la Chiesa costituita dal popolo che lo segue con purezza di cuore e di intenti e verso l’anima di chi svolge a Lui con timore , (dal radicale del verbo temere, aver paura), ma nel senso stretto delle lettere, cioè di voler con Lui “essere un corpo unico “.
(Vedi: “Sul Timore del Signore“)

TRACCE UTILI E PREPARATORIE
La decriptazione che allora aveva fatto dell’ultimo versetto – l’8,14 – del Cantico dei Cantici (Vedi: paragrafo “8° Quadro: il Tempio di Salomone“) che in italiano è “Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi” mi ronzava ancora nelle mente.

Il Figlio dell’Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto.
Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall’alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi.


A quel tempo annotai: Profezia dell’incarnazione in 2 Samuele 7,12-16 e in 1Cronache 17.
Per me lì si parlava in forma profetica, ma anche evidente per gli sviluppi nei Vangeli, in special modo in quelli di Luca e di Matteo, della Santa Famiglia di Nazaret da cui, appunto, i Vangeli fanno discendere Gesù di Nazaret.
In questa occasione produco la dimostrazione di quella decriptazione.

Il testo ebraico di quel versetto scritto senza segni di vocalizzazione così si presenta:

  • Fuggi, mio diletto,
  • simile a gazzella
  • o ad un cerbiatto
  • sopra i monti degli aromi

Da cui:

“Il Figlio dell’Uno ( = ) si porterà da David , da una matrice uscirà in cammino , il Potente giù ad abitare sarà , un corpo si vedrà far frutto . Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente , dall’alto generato () sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi .”

Guardando poi all’interno dei singoli versetti risulta evidente che il testo è sì un canto d’amore, ma per chi?
Certamente per David o per chi sarà il Figlio di David, l’atteso, cioè il Messia.
Le lettere di David si trovano ripetute per 33 volte nei versetti.

Capitolo I – 13, 14, 16                            3
Capitolo II – 3, 8, 9, 16, 17                     5
Capitolo III – p.m.
Capitolo IV – 4, 16                                 2
Capitolo V – 1*, 2, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 16   11
Capitolo VI – 1, 2, 3                               5
Capitolo VII – 10, 11 12, 14*                   5
Capitolo VIII – 5, 14                               2
33

(Nei sottolineati c’è 2 volte e in quelli asteriscati * ha significato diverso di “amato”.)

C’è perciò una tensione particolare su quelle lettere e su quel nome.
Quel numero di volte è veramente grande se si considera che in definitiva il testo è solo di 127 versetti in 8 capitoli (17 nel I e nel II, 11 nel III, 16 nel IV e nel V, 12 nel VI e 14 nel VII e VIII).
Quel 33 pare così come voler sottolineare che il testo intende parlare di 1 che fu , di 1 che è , e di 1 che sarà = 1×3 + 3x( = 10) = 33.
Il titolo di “Figlio di David” risuona più volte nei Vangeli sinottici – Matteo, Marco e Luca – per asseverare, con forza, che Gesù era riconosciuto e ritenuto pubblicamente dai beneficati e dalla folla come il possibile Messia, il Cristo, cioè l’unto di Dio.
Che il Messia avrebbe preso corpo in un discendente della casa di David, peraltro, era consolidato nel pensiero ebraico per le seguenti profezie:

  • la casa di Davide stabilita per sempre, 2Samuele 7,16;
  • il seme di Davide, 2Samuele 7,12 e 1Cronache 17,11 nonché Salmo 132,11;
  • sul trono di Davide per sempre, 1Cronache 17,12s;
  • il Figlio di Davide è chiamato Signore, Salmo 110;
  • il seme di Davide sorprenderà i re, Salmo 138,1-6;
  • discendente di Davide, Ezechiele 17,22-24 e 34,23.

Lo chiamavano, infatti così, “Figlio di Davide” anche persone che non lo conoscevano e che non erano al corrente della sua genealogia secondo quanto risulta dagli stessi Vangeli:

  • due ciechi in Matteo 9,27;
  • la folla in Matteo 12,23;
  • una donna Cananea in Matteo 15,27;
  • da due ciechi in Matteo 20,30 e 31;
  • la folla nell’ingresso messianico a Gerusalemme in Matteo 21,9;
  • i fanciulli nel Tempio in Matteo 21,15;
  • Timeo il cieco in Marco 10,47 e 48;
  • il cieco di Gerico in Luca 18,38 e 39.

L’amore, in ebraico “‘ahabah” , ha come somma del numero attribuito a ciascuna delle lettere il valore numerico pari a 13 = ( = 1) + ( = 5) + ( = 2) + ( = 5).
Se riferiamo quelle lettere al Dio Unico si legge il disegno profetico della incarnazione: “L’Unico entrerà dentro al mondo “.
Nella teologia cristiana della SS. Trinità l’amore lega il Padre al Figlio e il Figlio al Padre ed è quindi una vera persona, lo Spirito Santo.
Il nome IHWH manifestato a Mosè al roveto ardente numericamente ha il valore di 26 = ( = 10) + ( = 5) + ( = 6) + ( = 5) pari a 2 volte questo amore che con continuità va e viene e lega appunto a filo doppio le persone della SS.Trinità.
Nel testo del Cantico le lettere di amore si presentano numerose volte, per un totale di 18 volte, precisamente nei versetti:

Capitolo I – 3, 4, 7                    3
Capitolo II – 4, 5, 7                   3
Capitolo III – 1, 2, 3, 4, 5, 10     6
Capitolo IV – p.m.
Capitolo V – 8                          1
Capitolo VI – p.m.
Capitolo VII – 7                         1
Capitolo VIII – 4, 6, 7 (2 volte)    4
18

Questo numero mi dice che per “amore = 13 + entra = 5 = 18″.
Onde il messaggio che si ricava unendo questo al precedente è:

L’Unico entrerà dentro al mondo; vi entrerà per amore!

Dice peraltro quella VII lode di Salomone che segnalato al 1° paragrafo:

“Ei divenne come me, perché lo potessi ricevere;
simile a me fu creduto, perché lo potessi rivestire.
Ed io non tremai, quando lo vidi, ché lui è la mia clemenza.
Ei divenne come la mia natura, perché imparassi a conoscerlo,
e come il mio sembiante, perché da lui non mi ritraessi.”

Nel mio racconto “Tempo-eternità: Un midrash Haggadah per Pesah – Il Disegno di Dio“, il paragrafo 3 conclude con la Sapienza nei riguardi della incarnazione dice:

“Ecco l’Uomo: La sofferenza s’è fatta uomo, è passione, bramosia dell’amore Nostro; è come possiamo metterci alla portata dell’uomo, è estremo atto d’amore per incontrarlo.”

Altra sequenza di lettere interessante che ho seguito è che si trova sia nella parola colomba (che in ebraico vuol dire anche violenza… della passione), sia come risultato unendo le lettere di parole contigue.
La colomba è considerata nell’ebraismo la creatura che esprime l’estrema incondizionata fedeltà coniugale spinta fino al martirio ed è da sempre considerata come mezzo per la comunicazione a distanza, perché grazie alla sua fedeltà fa sempre ritorno, simbolo della “teshuvà” o conversione.
“Essa è protetta dalle proprie ali” (Shabbat 49,a) nel senso che viene evitato di mangiarla per la sua utilità come messaggera.
Quelle lettere, infatti, portano al pensiero “Fu/è/sarà a portarsi un angelo/con gli angeli .”
Questa sequenza si presenta per un totale di 11 volte, precisamente nei versetti:

Capitolo I – 5,15      2
Capitolo II – 14        1
Capitolo III – 9         1
Capitolo IV – 1        1
Capitolo V – 2,12    2
Capitolo VI – 9        1
Capitolo VII – 1,9    2
Capitolo VIII – 1      1
11

Questo n° 11 mi dice “è (10) l’Uno (1)”.

Trovo poi 4 volte, nei versetti 1,2; 2,13; 5,6; 5,15 la sequenza e anche , il Tetragramma sacro, che definisce IHWH, unendo parole adiacenti 4 volte, nei versetti 1,2; 2,13; 5,6; 5,15.

Da sottolineare, infine, è il versetto 6,5.

Distogli da me i tuoi occhi; il loro sguardo mi turba. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal Gàlaad.




Come ho evidenziato con le lettere in verde si trova vale a dire il “Figlio Gesù ” e la decriptazione del versetto risulta così molto esplicativa.
“Aperto da un foro , da dentro ci sarà una sorgente . Sarà la rettitudine ai viventi ad inviare , scorrerà d’aiuto , sarà alla luce l’acqua per ri-partorire (). Ad uscire sarà dal Figlio Gesù dal corpo . La rettitudine così dell’Eterno da un corpo uscirà da forza che sarà a salvare (), chi in cammino , dal serpente . Della risurrezione porterà ai viventi l’energia . Entrerà in chi cammina la potenza dell’Eterno .”

Ciò considerato ho ripreso in mano il testo completo in ebraico e con santa pazienza ho provveduto ad un’ulteriore decriptazione riferendo il testo nascosto tutto e soltanto al Messia.
Di seguito, capitolo per capitolo, riporto il risultato ottenuto facendolo precedere dall’ultima traduzione in italiano della Conferenza Episcopale Italiana.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 1 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 1,1 – Cantico dei Cantici, di Salomone.

Cantico dei Cantici 1,2 – Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, migliore del vino è il tuo amore.

Cantico dei Cantici 1,3 – Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza, aroma che si spande è il tuo nome: per questo le ragazze di te si innamorano.

Cantico dei Cantici 1,4 – Trascinami con te, corriamo! M’introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo di te, ricorderemo il tuo amore più del vino. A ragione di te ci si innamora!

Cantico dei Cantici 1,5 – Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone.

Cantico dei Cantici 1,6 – Non state a guardare se sono bruna, perché il sole mi ha abbronzato. I figli di mia madre si sono sdegnati con me: mi hanno messo a guardia delle vigne; la mia vigna, la mia, non l’ho custodita.

Cantico dei Cantici 1,7 – Dimmi, o amore dell’anima mia, dove vai a pascolare le greggi, dove le fai riposare al meriggio, perché io non debba vagare dietro le greggi dei tuoi compagni?

Cantico dei Cantici 1,8 – Se non lo sai tu, bellissima tra le donne, segui le orme del gregge e pascola le tue caprette presso gli accampamenti dei pastori.

Cantico dei Cantici 1,9 – Alla puledra del cocchio del faraone io ti assomiglio, amica mia.

Cantico dei Cantici 1,10 – Belle sono le tue guance fra gli orecchini, il tuo collo tra i fili di perle.

Cantico dei Cantici 1,11 – Faremo per te orecchini d’oro, con grani d’argento.

Cantico dei Cantici 1,12 – Mentre il re è sul suo divano, il mio nardo effonde il suo profumo.

Cantico dei Cantici 1,13 – L’amato mio è per me un sacchetto di mirra, passa la notte tra i miei seni.

Cantico dei Cantici 1,14 – L’amato mio è per me un grappolo di cipro nelle vigne di Engàddi.

Cantico dei Cantici 1,15 – Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe.

Cantico dei Cantici 1,16 – Come sei bello, amato mio, quanto grazioso! Erba verde è il nostro letto,

Cantico dei Cantici 1,17 – di cedro sono le travi della nostra casa, di cipresso il nostro soffitto.

Cantico dei Cantici 1,1 – La Luce sarà in un corpo nel mondo.
In dono nel corpo sarà di un vivente.
Di una donna il corpo di potenza accese.
Il Potente tra i viventi entrerà!
(“Veniva nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo” – Giovanni 1,9)

Cantico dei Cantici 1,2 – Fu per illuminarla a versarsi da inviato dove stava la madre un angelo luminoso. Obbediente si portò all’indicazione.
La Parola di IHWH così fu in un utero a portarsi ad abitare.
Fu vestita quanto basta di rettitudine la madre dalla quale fu il “sia” all’angelo.
(Il vino di fine versetto ha fornito il pensiero “fu il sia all’angelo “, quindi apre l’dea a collegare al vino con l’accoglimento dell’annuncio di un angelo ossia all’accoglimento della predicazione che porta al banchetto nuziale!)

Cantico dei Cantici 1,3 – Il Potente in un corpo fu a chiudersi.
Accesa la madre d’energia era stata.
Così un utero portava dentro (colui che) sarà a salvare i viventi.
L’energia dalla Torah si versava per illuminare.
In un vivente retto si vedrà in cammino inviata.
Una giovane si portò a scegliere che amore portava alla rettitudine.

Cantico dei Cantici 1,4 – Tra i viventi sorgerà la rettitudine.
Inviata sarà ad un fratello.
In un corpo ci sarà uno retto.
Una lampada porterà ad alzare dentro al mondo.
Nel mondo ad abitare fu “Io Sono”.
Entrò dei re (ovviamente di Giuda) a chiudersi nella generazione.
La colomba in cammino fu del Potente nel mondo.
Portò l’anima ad entrare in una casa retta.
L’energia pura fu della rettitudine in un corpo ad entrare.
Alle mammelle fu così della madre.
Era la forza, per l’angelo (ribelle) strappar via dai corpi.
Fu dai viventi per amore per portare la rettitudine.

Cantico dei Cantici 1,5 – Una luce annunciò che nel corpo entrava “Io Sono” portata da angeli che desideravano del Figlio portare un segno a Gerusalemme.
Così lo splendore s’era versato dalle generazioni.
Una fornace a spazzare si portava per finire col fuoco il serpente che vive nel mondo.

Cantico dei Cantici 1,6 – Il maledetto finirà nei corpi “Io Sono”.
La distruzione per l’angelo ci sarà col fuoco che racchiude nel corpo.
Dalle tombe i corpi tutti risorgerà.
Il fuoco di questa soffierà finendo l’angelo che nel mondo.
Il fuoco salverà i figli che risaranno all’originaria vita che c’era.
L’energia si richiuderà nei corpi e dentro saranno risorti i viventi che figli per amore tutti riusciranno.
Verranno retti.
Il verme che c’era, colpito, dai corpi strapperà via.
Per il serpente sarà il rifiuto.
L’energia dell’amore nei corpi in tutti ci risarà.

Cantico dei Cantici 1,7 – Nel mondo in cammino fu per aiutare ad entrare il Potente.
Fu alla luce per amore delle anime.
Fu il primo ad essere retto nel mondo per finire il male entratovi all’origine.
Sarà a spegnerlo alla fine dai corpi dentro dov’è sceso.
Abitando giù nel mondo nel corpo è a salvarli dal serpente che nei viventi entrò.
L’originaria esistenza dentro in azione nei cuori sarà a rientrare.
Si rialzeranno per sempre i corpi che stanno nelle tombe.
Dentro i corpi ci risarà la rettitudine.

Cantico dei Cantici 1,8 – L’originaria pienezza con la completa conoscenza ci risarà nel cammino.
Riusciranno belli i figli risorti.
Saranno i viventi sollevati dai guai del serpente spento dall’azione riversatasi in casa.
Sarà ad uscire la sozzura dell’angelo che portò il male.
Sarà a rivenire la fortuna che c’era.
Tutti sarà stata la rettitudine dall’alto a salvare così dall’angelo, portando da tutti ad uscire il male che sta nei viventi.

Cantico dei Cantici 1,9 – La potenza li riempirà.
Pieni tutti saranno dentro i corpi.
Per la rettitudine che li abiterà belli i corpi saranno alla vista ad uscire.
Dal sangue sarà finito per la forza della rettitudine il male che era in tutti a stare.

Cantico dei Cantici 1,10 – Belli si riporteranno e il vigore ci risarà.
Sarà la rettitudine di dentro della Torah a stare nei viventi.
Giù avrà portato l’origine della fiacchezza che nascosta nei corpi portavano per quello che stava nei viventi.

Cantico dei Cantici 1,11 – La Torah sarà stata a colpire entrando dentro l’angelo che agiva, bruciandolo. Riusciranno in cammino i popoli puri dall’essere impuro, finito dall’entrata rettitudine che l’avrà fatto perire.

Cantico dei Cantici 1,12 – Per sempre i risorti entreranno nel Regno.
A casa i viventi torneranno.
Portate tra gli angeli le generazioni saranno in dono.
Con i corpi saranno dalle tombe ricondotti.

Cantico dei Cantici 1,13 – L’avversario porterà dai corpi ad uscire con l’essere ribelle.
Diletti risaranno del Potente, sarà dentro a ristare l’energia, riaccesa a sufficienza.
Saranno potenti, saranno angeli.

Cantico dei Cantici 1,14 – Dall’Unico i risorti tutti usciranno perdonati per amore.
Prediletti dal Potente saranno alla casa con retti corpi a vivere.
Saranno alle sorgenti della fortunata esistenza.

Cantico dei Cantici 1,15 – Entrata l’energia della rettitudine saranno dal Verbo ri partoriti.
Le rovine finite saranno per l’uscita dell’angelo (ribelle).
Retti saranno col Verbo ad entrare.
Una sorgente ci sarà di rettitudine che è a recare energia a chi vi sta a vivere.

Cantico dei Cantici 1,16 – A entrare tra gli angeli così saranno per stare col Verbo che nel mondo per amore fu.
L’Unico, in persona, ad agire fu da vivente.
L’ira per il nemico con la risurrezione all’angelo recherà.
Del cattivo angelo l’energia uscirà.

Cantico dei Cantici 1,17 – Rovesciato dai corpi, gli porterà la fine.
Da dentro tutti sarà stato rifiutato dai corpi.
Questi cambieranno vita.
Nei cuori l’energia si riporterà.
Dentro i corpi si riporterà in tutti a stare la vita.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 2 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 2,1 – Io sono un narciso della pianura di Saron, un giglio delle valli.

Cantico dei Cantici 2,2 – Come un giglio fra i rovi, così l’amica mia tra le ragazze.

Cantico dei Cantici 2,3 – Come un melo tra gli alberi del bosco, così l’amato mio tra i giovani. Alla sua ombra desiderata mi siedo, è dolce il suo frutto al mio palato.

Cantico dei Cantici 2,4 – Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore.

Cantico dei Cantici 2,5 – Sostenetemi con focacce d’uva passa, rinfrancatemi con mele, perché io sono malata d’amore.

Cantico dei Cantici 2,6 – La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.

Cantico dei Cantici 2,7 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri.

Cantico dei Cantici 2,8 – Una voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.

Cantico dei Cantici 2,9 – L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.

Cantico dei Cantici 2,10 – Ora l’amato mio prende a dirmi: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!

Cantico dei Cantici 2,11 – Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata;

Cantico dei Cantici 2,12 – i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.

Cantico dei Cantici 2,13 – Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!

Cantico dei Cantici 2,14 – O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole”.

Cantico dei Cantici 2,15 – Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che devastano le vigne: le nostre vigne sono in fiore.

Cantico dei Cantici 2,16 – Il mio amato è mio e io sono sua; egli pascola fra i gigli.

Cantico dei Cantici 2,17 – Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto, sopra i monti degli aromi.

Cantico dei Cantici 2,1 – “Io Sono” un ventre con l’ombra segnò.
Vi entrò il Principe, inviato ai simili per rinnovarli.
Tutti uscire si vedranno dalla putredine ove sono a vivere.
(L’ombra “sel” “scenderà il Potente ” porta a “Allora Maria disse all’angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? Le rispose l’angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.” Luca 1,34s)

Cantico dei Cantici 2,2 – La rettitudine riaccenderà per portare il cambiamento.
Uscirà da dentro chi opprime.
Nella prigione riporterà la vita.
Sarà la piaga dell’angelo cattivo ad essere finita.
Dentro sarà l’energia a rientrare che figli riporterà tutti.

Cantico dei Cantici 2,3 – La rettitudine a tutti il Verbo riporterà a chiudersi dentro.
In azione giù fu nel mondo.
Fu al nemico con la rettitudine inviato.
L’amore che gli stava dentro sarà l’energia che riaprirà figli essere i viventi.
A casa giù dal serpente si portò nella prigione.
Ai viventi la legge divina è a recare.
Fu a stare in esilio confinato, lo fu per ri portare il soffio ai corpi che erano stati condotti tra i morti.
Ed a riversarvi il vigore con la rettitudine sarà.

Cantico dei Cantici 2,4 – A rientrare dentro sarà “Io Sono”.
Riinizierà nei cuori a stare di tutti.
Rientrerà a stare nell’esistenza l’energia.
E l’aiuto nel cammino del Potente si riporterà.
Dell’Altissimo l’amore rientrerà.

Cantico dei Cantici 2,5 – La pienezza della vita la rettitudine riporterà.
L’energia ci risarà dentro delle origini.
La gioia si riporterà in tutti guariti dall’essere impuro.
Il frutto per tutti il Verbo porterà della vita.
Nei viventi così sarà l’ammalarsi a finire.
Inviata è stata dentro la prima luce, l’amore dell’Unico inviato sarà.

Cantico dei Cantici 2,6 – La luce della vita divina si riporterà in tutti.
Strappato via il serpente si vedranno i risorti essere riportati nei giorni.
Dall’energia, riportata a tutti in grembo, ricreati saranno.

Cantico dei Cantici 2,7 – D’uscire dall’essere schiavi il tempo è. Vengono, così, vivi i figli ad essere portati tutti alla Gerusalemme (di lassù).
Alla casa le schiere porta tutte all’Unico, uscite dal demonio del mondo.
Dall’Unico dai morti alla Città li porta e dell’Unico vivono tutti alla vista portati con i corpi a saziarsi.
Vengono per amore nell’eternità.
Alla luce tutti dell’assemblea dal Verbo su dentro saranno dal Potente condotti alla fine.

Cantico dei Cantici 2,8 – A riversarvi porterà i rinati, li condurrà per mano ad entrare tra gli angeli.
Dal mondo questi entreranno a casa dell’Unico a vivere liberi.
In cammino dall’alto entrò per ripartorirli.
Erano a vivere nella putredine.
Il Verbo li ha sollevati.
Con azione potente, entrato in cammino, dentro il peccare ha finito.

Cantico dei Cantici 2,9 – In silenzio l’amato fu dal serpente a scendere nella casa.
L’Unico porterà il serpente nella polvere.
Usciranno guai per il serpente che fu nei viventi ad entrare.
Tra lamenti questi uscirà.
Il peccare nei viventi sbarrerà.
Fratelli con corpi retti tutti per la potente energia riportata.
I salvati a scappare saranno dalla prigione.
I viventi per l’energia entrata, dall’ammalarsi che l’angelo portava, integri si rialzeranno.
Saranno a rialzarsi con la vita angelica entrata racchiudendo nel corpo la rettitudine, forza della vita.

Cantico dei Cantici 2,10 – In azione l’energia al mondo dall’Amato fu portata in un primogenito a vivere nel corpo.
Il Potente fu a versarsi portandosi dalla madre per stare in cammino.
Del corpo alla vista ci fu il segno che c’era.
Era stato il Verbo a sceglierla per portare in cammino a stare la potenza della rettitudine.

Cantico dei Cantici 2,11 – Così fu al mondo l’energia (di Dio) ad entrare.
Al mondo la pienezza tutta recò.
Tra gli Ebrei entrò in cammino.
Di nascosto dal serpente il Verbo entrò.
In cammino il Potente si portò.

Cantico dei Cantici 2,12 – Al mondo, inviato giù dagli angeli, dalla destra per agire si portò dentro la terra nel tempo.
Questi a vivere fu nel corpo ad entrare.
In cammino fu in azione a recare la voce nel mondo della Torah (della quale) l’anima si vide nella la terra abitare.

Cantico dei Cantici 2,13 – Uscito il termine il primogenito con energia uscì.
La grazia da un utero uscì col Verbo in cammino.
Il Signore in cammino in una persona fu alla prova dei viventi per aiutarli col corpo che in dono portava.
In un corpo era racchiusa la speranza dei viventi.
Era del Potente l’Agnello per le rovine finire nell’esistenza.
Era il Verbo che alla fine sarà a recare al serpente bruciature in cammino.

Cantico dei Cantici 2,14 – Furono a portarsi gli angeli ad indicare la casa.
In festa si portavano.
Era entrato in pienezza il Potente in azione dentro di nascosto nel mondo.
Tra i viventi in giro in cammino nel mondo entrava in un corpo.
Per annullarlo era venuto dall’essere ribelle per cui all’origine la rettitudine uscì. Risorgendo i viventi spazzerà l’angelo.
È venuto da fune nel cammino.
Con la rettitudine bruciature per rovesciarlo porta al serpente.
Così il nemico che vive nei viventi vedrà che c’è uno retto.
L’angelo desidererà di uscire.

Cantico dei Cantici 2,15 – Quel primogenito nel petto reca la potenza per infermare agendo il serpente.
Sarà a salvare l’Altissimo i viventi rovesciandolo dai cuori.
L’angelo nell’acqua bollente rinchiuderà.
Dentro il serpente sarà piagato nei corpi dei viventi.
Sarà ai viventi riportata dall’Agnello la vita.
Sarà l’energia a riportare con la pienezza di vita alle generazioni.

Cantico dei Cantici 2,16 – L’essere impuro battuto sarà dal Potente.
Sarà a portare “Io Sono” la potenza per l’uscita del male dal mondo.
Dentro con la risurrezione porterà a rinnovare gli esseri viventi.

Cantico dei Cantici 2,17 – Per l’Eterno la risurrezione sarà il Verbo a recare nelle tombe che aprirà un giorno.
L’energia in pienezza porterà ad entrare.
Si rialzeranno potenti.
Il serpente che sta nei viventi in un buco da solo reciso dalla rettitudine per l’impurità sbarrato sarà.
Potenti si rialzeranno dentro a forti corpi.
Si vedrà aver fatto frutto quel primogenito.
Sarà stato il serpente nei viventi uin olocausto.
La contesa avrà finito nei corpi.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 3 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 3,1 – Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato.

Cantico dei Cantici 3,2 – Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato.

Cantico dei Cantici 3,3 – Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: Avete visto l’amore dell’anima mia?

Cantico dei Cantici 3,4 – Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amore dell’anima mia. Lo strinsi forte e non lo lascerò, finché non l’abbia condotto nella casa di mia madre, nella stanza di colei che mi ha concepito.

Cantico dei Cantici 3,5 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri.

Cantico dei Cantici 3,6 – Chi sta salendo dal deserto come una colonna di fumo, esalando profumo di mirra e d’incenso e d’ogni polvere di mercanti?

Cantico dei Cantici 3,7 – Ecco, la lettiga di Salomone: sessanta uomini prodi le stanno intorno, tra i più valorosi d’Israele.

Cantico dei Cantici 3,8 – Tutti sanno maneggiare la spada, esperti nella guerra; ognuno porta la spada al fianco contro il terrore della notte.

Cantico dei Cantici 3,9 – Un baldacchino si è fatto il re Salomone con legno del Libano.

Cantico dei Cantici 3,10 – Le sue colonne le ha fatte d’argento, d’oro la sua spalliera; il suo seggio è di porpora, il suo interno è un ricamo d’amore delle figlie di Gerusalemme.

Cantico dei Cantici 3,11 – Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona di cui lo cinse sua madre nel giorno delle sue nozze, giorno di letizia del suo cuore.

Cantico dei Cantici 3,1 – Per la giovane accesa di rettitudine in una casa, dentro di notte si portò il termine.
Da dentro lo versò alla luce la prescelta.
Fu a venire alla luce dell’Amore l’anima.
Fu dentro l’arcobeleno (l’arco dell’alleanza di Noè) ad essere recato e del Potente il primogenito dalla madre giù venne ad essere portato.

Cantico dei Cantici 3,2 – Il primogenito a versare ha portato la madre nel mondo.
L’ha inviato l’Unico portatosi nel primogenito che in giro si portò per abitare dentro il mondo.
Abitò in Città.
Alla famiglia l’illuminazione portò dall’alto che si portassero a fuggire.
La famiglia si portasse al confine.
Al padre si versò l’illuminazione.
Fuori vennero.
Per la distruzione aprirono la casa entrarono gli inviati di un superbo che furono a cercarlo, ma non lo trovarono.

Cantico dei Cantici 3,3 – All’uscita li portò un angelo che fu ad uscire al custode dell’esistenza della madre.
Fuori in giro la famiglia ad abitare fu.
Di vivere la famiglia sentì forte nella mente di rivenire (in quanto) dalla distruzione uscita.
La famiglia riuscì con l’angelo.
Il superbo era visto che era finito di vivere.

Cantico dei Cantici 3,4 – Dentro vivo agisce il Cuore, illumina gli Ebrei che segnati/scelti sono.
I viventi apre alla vita eterna, il Nome solleva, dell’Unico indica l’esistenza, viene ad illuminare sull’amore.
Il profumo ri-esiste della fratellanza, a ciò da tutti era stato portato il rifiuto.
Che l’Unico protegge, parla.
Apostoli si portano.
Dell’Eternità la luce entra dentro.
È l’unità completa ad essere portata.
Di Dio un tempio quel primogenito vivente è.
Con Dio unico nella mente/testa nel mondo reca un popolo/corpo che scelto è stato.

Cantico dei Cantici 3,5 – D’uscire l’illuminazione dentro il tempo è che è venuta la rettitudine in un vivente.
Il Figlio si porta finalmente a Gerusalemme ove dentro alle schiere porta segni. Quel primogenito porta ad uscire i demoni.
Riapre quel primogenito ad uomini la vista.
È a saziarli e inizia gli uomini a svegliare.
Un popolo/corpo porta a venire che ama l’Eterno.
Illumina tutti nelle assemblee ove parla.
Giù dentro i guai del serpente porta a finire.

Cantico dei Cantici 3,6 – I viventi ne erano colpiti.
Veniva alzata nel mondo la vita angelica.
Usciva per i viventi una parola retta che tutti cambiava portando finalmente in azione un rinnovare.
Ai viventi riversava amore.
Alle menti segni portava.
I cuori portava a fremere.
La rettitudine del Potente Padre versava.
Segni nelle menti portava a tutti.

Cantico dei Cantici 3,7 – Gli usciva energia che entrava nei viventi.
Con amore segni portava che illuminavano.
Del Potente la pace entrava.
Una luce in dono per i viventi in cammino dentro le menti era.
I viventi attorno gli stavano.
Da dentro la potenza gli usciva con cui i viventi in cammino dentro irrigava in Israele.

Cantico dei Cantici 3,8 – Tutti i viventi fratelli per Questi sono.
Nelle assemblee alle moltitudini ad insegnare era.
Marinai con cui viveva nel mondo iniziarono ad essere illuminati.
All’Oreb (trasfigurazione) li portò, ne videro la potenza, era il corpo ad ardergli; viveva il Verbo dell’Unico che dentro della notte recherà la fine.

Cantico dei Cantici 3,9 – Quel primogenito guariva.
La colomba (Spirito Santo) si vedeva illuminarlo nel mondo, l’accompagnava.
Per i viventi un cammino di pace aprì.
La vita dall’albero era, usciva dal cuore del Figlio.

Cantico dei Cantici 3,10 – Al popolo recò quanto basta azione d’illuminazione per aprirsi alla rettitudine.
Riempì con la parola le menti.
Dal Verbo fu la legge divina recata.
Questa entrava dentro i viventi.
Nei corpi la rettitudine dentro si portava.
Luce nel cammino (perché diceva) che la morte portandosi retti avrebbe portato a fugare.
Portava parole d’amore per i viventi.
Il Figlio recava tutti ad essere saziati di pace.

Cantico dei Cantici 3,11 – Giù per annullare la perversità dai corpi l’Unico fu ad inviare al mondo il Figlio.
Lo portò da una prescelta giù la colomba (lo Spirito Santo) in una famiglia reale che da Salomone uscì. (Come da genealogia del Vangelo di Matteo, capitolo 1)
Dentro in azione l’amore in un corpo entrò.
Alla luce si vide l’amore con un corpo uscire.
Il Potente si recò nel primogenito a vivere portato in una famiglia.
Si era recato nelle midolla per finire l’angelo (ribelle) in tutti portatosi.
E dentro fu a recarsi per salvare i viventi strappando via il serpente dentro col bastone.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 4 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 4,1 – Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal monte Gàlaad.

Cantico dei Cantici 4,2 – I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte hanno gemelli, nessuna di loro è senza figli.

Cantico dei Cantici 4,3 – Come nastro di porpora le tue labbra, la tua bocca è piena di fascino; come spicchio di melagrana è la tua tempia dietro il tuo velo.

Cantico dei Cantici 4,4 – Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita a strati. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di eroi.

Cantico dei Cantici 4,5 – I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano tra i gigli.

Cantico dei Cantici 4,6 – Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò sul monte della mirra e sul colle dell’incenso.

Cantico dei Cantici 4,7 – Tutta bella sei tu, amata mia, e in te non vi è difetto.

Cantico dei Cantici 4,8 – Vieni dal Libano, o sposa, vieni dal Libano, vieni! Scendi dalla vetta dell’Amana, dalla cima del Senir e dell’Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi.

Cantico dei Cantici 4,9 – Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana!

Cantico dei Cantici 4,10 – Quanto è soave il tuo amore, sorella mia, mia sposa, quanto più inebriante del vino è il tuo amore, e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo.

Cantico dei Cantici 4,11 – Le tue labbra stillano nettare, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano.

Cantico dei Cantici 4,12 – Giardino chiuso tu sei, sorella mia, mia sposa, sorgente chiusa, fontana sigillata.

Cantico dei Cantici 4,13 – I tuoi germogli sono un paradiso di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro e nardo,

Cantico dei Cantici 4,14 – nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, con ogni specie di alberi d’incenso, mirra e àloe, con tutti gli aromi migliori.

Cantico dei Cantici 4,15 – Fontana che irrora i giardini, pozzo d’acque vive che sgorgano dal Libano.

Cantico dei Cantici 4,16 – Alzati, vento del settentrione, vieni, vieni vento del meridione, soffia nel mio giardino, si effondano i suoi aromi. Venga l’amato mio nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.

Cantico dei Cantici 4,1 – Uscirà l’angelo (ribelle) per la rettitudine che c’è nel Verbo.
Nel mondo il male sarà a finire, sarà ad uscire ucciso dalla forza del Verbo.
Nel mondo una sorgente ci sarà di rettitudine che sarà a recare l’angelo nell’acqua bollente dentro per sempre.
Il serpente scenderà dagli uomini dalla rettitudine bruciato.
Il nemico così per la rettitudine per sempre dai corpi uscirà.
Si vedranno questi essere salvi per la fuga del serpente.
La risurrezione porterà i viventi ad entrare con i corpi in cammino nel Potente per sempre.

Cantico dei Cantici 4,2 – Illumina gli apostoli, sono così il (suo) gregge nel mondo.
Versa loro precetti e dentro porta tutti ad accendere.
Si vedono accompagnarlo nella vita.
L’invia da un monte alle assemblee giù del mondo ad illuminare tutti sulla vita. Gli uomini che prima sono morti si riporteranno risorti tutti nel mondo (perché) annullerà il bestiale!

Cantico dei Cantici 4,3 – Il vigore porta nei cuori.
Esce una illuminazione agli apostoli: sarà sul monte calvo su una croce portato a crocifiggere pur essendo retto.
Porta ai viventi aiuto con benedizioni.
Con gli apostoli desidera così parlare del Potente nelle assemblee.
Apre le menti dei viventi.
Energia ai corpi riversa di chi nell’oppressione che a vivere a casa per sempre col Potente con l’Eterno si alzeranno dai morti tra i retti.

Cantico dei Cantici 4,4 – Da dentro i viventi nel cammino libera dall’essere impuro.
È d’aiuto nel rialzarli.
Ricomincia nei fiacchi dentro l’energia a portarsi.
È del Potente su un colle a parlare.
Fu a recare l’indicazione che di Dio il Verbo nel mondo viveva.
Dal giardino (dell’Eden) aveva scelto il Potente di portarsi.
Sarà l’Altissimo che avrebbe portato a tutti con la risurrezione la potenza nei cuori, riusciranno rafforzati gli esseri viventi.

Cantico dei Cantici 4,5 – Per la risurrezione inviata sarà il demonio dalla forza della rettitudine come bruciato, inviato sarà nella polvere.
Saranno i morti di prima riportati alla vita, saranno a rialzarsi.
Dentro saranno ad uscire ripartoriti.
Dalle rovine vivranno nella gioia, angeli saranno i viventi.

Cantico dei Cantici 4,6 – L’Eterno la risurrezione sarà a soffiare, porterà le tombe ad aprirsi, saranno riportati alla vita e l’energia che li riempirà li porterà fuori a rialzarsi potenti.
La potenza sarà nei viventi per la divinità che in tutti risarà.
La maledizione dai corpi uscirà, vivi si riporteranno con i corpi.
E a Dio in camino da dentro al tempo usciranno, nel cuore li portera con gli angeli ad entrare.

Cantico dei Cantici 4,7 – Tutti retti saranno per il soffio uscito del male che sarà a finire.
Il giorno si porta che dai viventi l’annullerà dentro facilmente.

Cantico dei Cantici 4,8 – L’Unigenito ha indicato d’essere tra i viventi del Potente il Figlio inviato alla sposa venuto a stare tra i viventi.
Nel cuore porta l’energia che a tutti da dentro recherà.
Dall’Unigenito saranno tutti simili con i corpi cambiati.
Quel primogenito risorgerà, è certo!
Uscirà dei viventi la testa/capo dei risorti.
Ad inviare sarà lo Spirito che alle menti dei viventi porterà energia.
Ai viventi il consiglio reca di scegliere dell’Unigenito nel corpo di stare che li riporterà integri.
Uscirà dai corpi, chi nei corpi sta, l’angelo ribelle che sta nei viventi.

Cantico dei Cantici 4,9 – Dai cuori, ove abita, il drago, che ci sta dalle origini, strapperà via.
Sarà la rettitudine del Potente a rientrare nei cuori.
Dentro tutti l’energia sarà a riabitare dell’Unico.
Si vedranno innocenti i viventi su riportarsi con i corpi.
Angeli saranno per rettitudine.

Cantico dei Cantici 4,10 – Nei viventi del mondo la bellezza si riporterà dell’amore ad esistere.
Così fratelli alla fine saranno tutti ad uscire.
I viventi usciranno belli dentro per il riportarsi dell’amore che erano ad anelare. Saranno a stare con gli angeli.
Portati con i corpi staranno nell’assemblea dell’ottavo (giorno).
Così vivranno tutti dentro i cieli.

Cantico dei Cantici 4,11 – L’energia del Verbo alla fine segnerà i cuori.
Le persone usciranno risorte.
Il Verbo alla fine porterà tutti ad essere retti.
I tutti del mondo aiuterà.
La vergogna che portava l’ammalarsi dentro da tutti strapperà via.
Il serpente col fuoco porterà ad uccidere e nei corpi sarà a richiudersi la pace. Tutti saranno così agnelli.
Saranno nell’assemblea del Potente dentro ad abitare con gli angeli.

Cantico dei Cantici 4,12 – Scapperà l’angelo con l’energia del peccare, rifiutato.
Dalle tombe saranno alla fine tutti ad uscire.
Fuggirà il serpente dal chiuso dei seni ove opprime nascosto.
In tutti si riporterà la vita.

Cantico dei Cantici 4,13 – I risorti col Potente vivranno così in Paradiso.
Con i corpi viventi, portati tra gli angeli, saranno a vivere i popoli.
Il Verbo l’irrigherà di vita fortunata essendo stati i viventi perdonati.
Saranno i viventi a vedere da vivi gli angeli.
Nei corpi l’aiuto ci sarà stato per vivervi.

Cantico dei Cantici 4,14 – L’angelo (ribelle) a calpestarlo si porterà l’Agnello con la rettitudine.
Dalla putredine dell’angelo usciranno e nel nido a vivere portati da angeli agiranno per perfezione.
Si vedranno su stare dal Potente a casa portati dall’energia entrata a vivervi con i corpi riportati allo splendore.
Ed alla fine i popoli tutti si vedranno risorti stare dentro i cieli.

Cantico dei Cantici 4,15 – I viventi, che sentivano l’opprimere in cammino dell’angelo, saranno a rivivere.
Dentro per l’origine del verme, che è nelle midolla, ci sarà stata la forza nei viventi con la recata energia per colpirlo.
Il serpente nelle acque bollenti invierà.
Del Potente il Figlio vi recherà l’angelo.

Cantico dei Cantici 4,16 – Si vedrà che ha portato nei corpi la forza per salire col Verbo.
Li porterà tra gli angeli e a casa li condurrà dell’Unico.
Saranno tutti alla destra ad entrare del Verbo.
Saranno a vivere nel giardino l’esistenza.
Saranno questi accompagnati a casa.
Col Nome saranno portati a stare ad abitare nella nube.
Alla porta sarà il serpente che nel giardino si portò.
Condotto sarà a mangiare da frutto ai viventi.
La fortuna sarà a riportarsi.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 5 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 5,1 – Sono venuto nel mio giardino, sorella mia, mia sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi d’amore.

Cantico dei Cantici 5,2 – Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore. Un rumore! La voce del mio amato che bussa: Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, mio tutto; perché il mio capo è madido di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne.

Cantico dei Cantici 5,3 – Mi sono tolta la veste; come indossarla di nuovo? Mi sono lavata i piedi; come sporcarli di nuovo?

Cantico dei Cantici 5,4 – L’amato mio ha introdotto la mano nella fessura e le mie viscere fremettero per lui.

Cantico dei Cantici 5,5 – Mi sono alzata per aprire al mio amato e le mie mani stillavano mirra; fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello.

Cantico dei Cantici 5,6 – Ho aperto allora all’amato mio, ma l’amato mio se n’era andato, era scomparso. Io venni meno, per la sua scomparsa; l’ho cercato, ma non l’ho trovato, l’ho chiamato, ma non mi ha risposto.

Cantico dei Cantici 5,7 – Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città; mi hanno percossa, mi hanno ferita, mi hanno tolto il mantello le guardie delle mura.

Cantico dei Cantici 5,8 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate l’amato mio che cosa gli racconterete? Che sono malata d’amore!

Cantico dei Cantici 5,9 – Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro, tu che sei bellissima tra le donne? Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro, perché così ci scongiuri?

Cantico dei Cantici 5,10 – L’amato mio è bianco e vermiglio, riconoscibile fra una miriade.

Cantico dei Cantici 5,11 – Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli sono grappoli di palma, neri come il corvo.

Cantico dei Cantici 5,12 – I suoi occhi sono come colombe su ruscelli d’acqua; i suoi denti si bagnano nel latte, si posano sui bordi.

Cantico dei Cantici 5,13 – Le sue guance sono come aiuole di balsamo dove crescono piante aromatiche, le sue labbra sono gigli che stillano fluida mirra.

Cantico dei Cantici 5,14 – Le sue mani sono anelli d’oro, incastonati di gemme di Tarsis. Il suo ventre è tutto d’avorio, tempestato di zaffiri.

Cantico dei Cantici 5,15 – Le sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi d’oro puro. Il suo aspetto è quello del Libano, magnifico come i cedri.

Cantico dei Cantici 5,16 – Dolcezza è il suo palato; egli è tutto delizie! Questo è l’amato mio, questo l’amico mio, o figlie di Gerusalemme.

Cantico dei Cantici 5,1 – Dentro verrà a stare il Potente nel cammino.
L’energia fu in un fratello che scelto fu.
Da una sposa nel primogenito nel corpo fu.
Scelse di stare tra i viventi portandosi in un corpo.
Per spazzare dai viventi la vergogna tra i viventi fu.
Sarà il nemico spazzato dai viventi insinuandosi la risurrezione, forza che lo brucerà in tutti.
Sarà finito di stare nell’esistenza ad opprimere.
Sarà per l’azione nei viventi l’ammalarsi dentro ad essere mangiato e dal cattivo saranno salvati.
Tutti riporterà, portando la risurrezione.
Di rettitudine sazierà gli amati esseri viventi.

Cantico dei Cantici 5,2 – “Io Sono” sarà a bruciare l’angelo per la perversità.
Dai cuori sarà il nemico rovesciato.
Li porterà a rinascere, ma alla porta sarà l’essere impuro dal Verbo rovesciato.
Col Verbo alla fine a vivere col Potente staranno.
Fratelli tutti saranno per il male che sarà finito.
Risarà la colomba/lo spirito in tutti a ristare.
Integri tutti saranno dal fuoco che si vedrà aver bruciato l’esistenza dell’angelo.
La pienezza nei cuori il Portente avrà riversato e su porterà tutti, lanciandoli nei gironi a stare.
Ai gironi saranno accompagnati dal Potente dal mondo.

Cantico dei Cantici 5,3 – Col Verbo i risorti nel cuore tutti saranno a venire in vesti bianche per stare con l’Unico.
Saranno retti come uscirono per la divinità che dentro li ha rinnovati.
Con i corpi nell’assemblea di lassù tutti saranno a venire.
Col corpo a rivelarsi sarà l’Unico.
Sarà così come uscì quel primogenito che per amore con l’energia del Verbo viveva.

Cantico dei Cantici 5,4 – Da Davide fu a sorgere.
Il Potente dei viventi fu in aiuto.
Portò alla madre energia per entrare.
A chiudersi si portò nel corpo portandosi nel seno.
Fu al mondo dalla madre portato.
L’Altissimo si portò.

Cantico dei Cantici 5,5 – A versarsi tra gli uomini fu “Io Sono”, il Potente, il Verbo che al termine di nascosto tra i nati si portò.
In aiuto è portare la forza per il giudizio.
Un fanciullo si portò ai viventi, nel corpo recava il desiderare dentro nel tempo che siano i viventi portati dal male puri.
Agirà nel cammino il Verbo portando finalmente ad uscire dai viventi l’angelo perverso.

Cantico dei Cantici 5,6 – Il Verbo di sotto fu.
“Io Sono”, il Potente, da David fu a portarsi.
Di David essendo, nel nascosto visse versato tra gli ebrei.
L’inviato il Verbo un dono fu giù di amore.
In aiuto dentro a un corpo si portò l’arco (dell’alleanza) del Signore, portava la potenza per rendere forti, veniva il Signore a versarla nei corpi.
Dal primo all’ultimo sarà a portarla.
Porterà il rifiuto in azione con l’energia per l’angelo che c’è.

Cantico dei Cantici 5,7 – Viveva giù quel primogenito con angeli; gli erano nel mondo da custodi.
Furono viventi usciti per capovolgere l’esistenza in vita.
Da dentro la Città uscirono accesi inviati in forza della parola di un perverso.
Fu un angelo ad illuminare che dai primogeniti si portavano, venivano per calpestarne l’esistenza.
L’aiuto fu per vivere dall’Altissimo.
Con i custodi furono ad uscire di nascosto dalla morte.

Cantico dei Cantici 5,8 – Usciti dallo stare in esilio il tempo fu di rivenire.
Quel retto con la madre il Figlio riportò dai confini.
A Gerusalemme il primo uomo (il potente del luogo) da immondo si portava.
Venendo da David, furono a vivere fuori ai confini.
Nel cammino fu l’aiuto recato dal Potente.
Portò l’illuminazione: al nascosto portarsi di quel potente.
Ai confini gli amati col primogenito inviati furono.

Cantico dei Cantici 5,9 – La vita si apre agli amati.
Quel retto (Giuseppe) tributo porta in aiuto.
Esce bello il figlio che ad illuminarlo è con la madre.
La madre, uscita (anche lei) da Davide con quel retto viveva per amore.
Posti al riparo, usciti dallo stare in esilio, in vista dei confini abitarono.

Cantico dei Cantici 5,10 – L’amato fu ad alzarsi al nascosto portandosi uomo grande crescendo in casa.

Cantico dei Cantici 5,11 – Si vede da illuminato portarsi retto.
Puri la bocca di questi a versare porta precetti.
Completamente è portato al culmine.
Segno del Potente è per la Madre.
Illuminato, nobile, porta segni che rettamente agisce.
Si porta da grande.

Cantico dei Cantici 5,12 – Agisce con forza, energico è, si porta rettamente.
Una colomba è alle acque, dall’alto l’Unico gli parla, obbediente sarà.
A vivere è con marinai, precetti indica.
In casa (loro) dal chiuso del cuore è ad illuminarli.
In casa (loro) porta segni dall’alto che una pienezza lo segna.

Cantico dei Cantici 5,13 – Con vigore è a portarsi, rettamente agisce.
Un corpo porta in cammino di prescelti.
Esce da dentro una luce viva per i viventi.
Grandi porta segni, l’amarezza rovescia.
Nelle assemblee è ai viventi da illuminato a parlare.
Dai confini si portano.
A tutti è a recare gioia.
Apostoli alla destra che amano le sue parole si portano.
Integro porta il corpo da Ebreo.

Cantico dei Cantici 5,14 – È con mano forte, a portarsi in Galilea.
È questi ad aprire dentro una vita in pienezza, sono i viventi dentro le menti illuminati.
La forza dello Shema’ (del “Credo” ebraico) è portata a sentire.
Accende in tutti il rinnovarsi del vivere.
Dell’alto con pezzi di pane riempie le bocche.
È con il corpo sul mare…

Cantico dei Cantici 5,15 – …con le sue gambe.
Al popolo porta protezione.
È luce dal Nome costituita, è vita dall’alto.
Il Signore parla in questi.
I viventi vedono che nel mondo si porta rettamente.
Del Potente il Figlio porta agli apostoli dentro l’annuncio che il corpo gli affliggeranno, il corpo colpito sarà dai viventi.

Cantico dei Cantici 5,16 – In prigione pur retto lo porteranno i viventi.
Vivo in croce in alto lo porteranno.
Per la rettitudine i potenti ne porteranno la vita nella tomba.
Sbarrata sarà la vita di questi nel mondo.
L’essere impuro uno sbarramento sarà a portargli con questi.
Su un monte si vedrà stare il Figlio portato in croce a Gerusalemme.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 6 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 6,1 – Dov’è andato il tuo amato, tu che sei bellissima tra le donne? Dove ha diretto i suoi passi il tuo amato, perché lo cerchiamo con te?

Cantico dei Cantici 6,2 – L’amato mio è sceso nel suo giardino fra le aiuole di balsamo, a pascolare nei giardini e a cogliere gigli.

Cantico dei Cantici 6,3 – Io sono del mio amato e il mio amato è mio; egli pascola tra i gigli.

Cantico dei Cantici 6,4 – Tu sei bella, amica mia, come la città di Tirsa, incantevole come Gerusalemme, terribile come un vessillo di guerra.

Cantico dei Cantici 6,5 – Distogli da me i tuoi occhi, perché mi sconvolgono. Le tue chiome sono come un gregge di capre che scendono dal Gàlaad.

Cantico dei Cantici 6,6 – I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno; tutte hanno gemelli, nessuna di loro è senza figli.

Cantico dei Cantici 6,7 – Come spicchio di melagrana è la tua tempia, dietro il tuo velo.

Cantico dei Cantici 6,8 – Siano pure sessanta le mogli del re, ottanta le concubine, innumerevoli le ragazze!

Cantico dei Cantici 6,9 – Ma unica è la mia colomba, il mio tutto, unica per sua madre, la preferita di colei che l’ha generata. La vedono le giovani e la dicono beata. Le regine e le concubine la coprono di lodi:

Cantico dei Cantici 6,10 – Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?

Cantico dei Cantici 6,11 – Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere i germogli della valle e osservare se la vite metteva gemme e i melograni erano in fiore.

Cantico dei Cantici 6,12 – Senza che me ne accorgessi, il desiderio mi ha posto sul cocchio del principe del mio popolo.

Cantico dei Cantici 6,1 – Inizia con gli apostoli ad uscire dal nascosto in cammino per aiuto portare.
Per aiutare con la rettitudine fu il Verbo ad uscire.
Il Figlio un dono è per i viventi.
A chi incontra dalla persona aiuto reca.
Alla polvere porterà l’angelo (ribelle); a casa lo rovescerà.
Il rinnovare recherà col risorgere.

Cantico dei Cantici 6,2 – Da David è sceso.
Del Potente in cammino l’energia reca.
Il serpente nemico porterà a fuggire.
Da tutti uscirà da dentro bruciato.
Nei viventi la potenza cattiva porterà a finire.
Da dentro fuggirà l’angelo che sarà reciso.
Potente verserà nei cuori un fuoco che porterà a rinnovare gli esseri viventi.

Cantico dei Cantici 6,3 – A scontrarsi sarà col serpente impuro per lo sbarramento che è a portargli.
Per l’impuro a sbarrarlo sono i potenti che sono nel mondo sazi di sentire che apertamente le vergogne porta alla luce con i lamenti dei viventi.

Cantico dei Cantici 6,4 – È a parlare apertamente: verrà per i cattivi a stare in croce, sarà così in croce il corpo innalzato.
Esce con gli apostoli desidera così di Gerusalemme i guai, ma al Figlio gloria porterà la croce.

Cantico dei Cantici 6,5 – Aperto da un foro, da dentro ci sarà una sorgente.
Sarà la rettitudine ai viventi ad inviare, scorrerà d’aiuto, sarà alla luce l’acqua per ripartorire.
Ad uscire sarà dal Figlio Gesù dal corpo.
La rettitudine così dell’Eterno da un corpo uscirà da forza che sarà a salvare chi in cammino dal serpente.
Della risurrezione porterà ai viventi l’energia.
Entrerà in chi cammina la potenza dell’Eterno.

Cantico dei Cantici 6,6 – Rinnovati saranno così dalla rettitudine per sempre i corpi.
Entrando nei corpi dalle malattie li salverà.
Innalzato porterà ai viventi l’energia.
Usciranno i corpi dalle tombe.
Si alzeranno per l’entrata risurrezione tutti i viventi dai morti.
(Lui) il primo sarà che dalla morte si riporterà e brucerà in tutti, annientandolo, il bestiale.

Cantico dei Cantici 6,7 – Pur retto il Verbo per i potenti in prigione entrò.
Il corpo i viventi bastonarono con energia.
Il corpo abbatterono, finì così la vita.
Dentro dell’Eterno la potenza scese tra i morti con la rettitudine.

Cantico dei Cantici 6,8 – La risurrezione a riaccendere fu la vita.
Rientrò vivo nel mondo.
Dal mondo nel Regno li porterà il crocifisso e nell’ottavo giorno vi staranno i viventi.
Dal Verbo sarà la potenza a scorrere della risurrezione che sarà i viventi a portare a rialzare dalla morte, che annullerà.
Nei viventi la pienezza soffierà nei corpi.

Cantico dei Cantici 6,9 – Il fratello crocifisso riuscì, era l’Unico!
La colomba (Spirito Santo) nel crocifisso stava.
Finito dai morti, fu il primo strappato via.
A rientrare fu la divinità dell’Unico.
Vivo riuscì dentro al corpo nel mondo.
Rientrata che fu la divinità fu portato alla rinascita.
Il Crocifisso nel mondo rividero.
Si portò a casa; dagli apostoli si riportò dalla croce.
Furono felici e nel mondo la madre in cammino portò ai confini.
La portò a parlare: risarà il Potente in cammino, la risurrezione da forza per i viventi recherà, e sarà nel mondo la potenza del Potente a portare al rientro.

Cantico dei Cantici 6,10 – Dai viventi furono questi a venire.
Nel mondo della risurrezione versano la parola.
Nel mondo la retta vita portano illuminando nelle assemblee le menti.
È il soffio ad uscire della rettitudine potente del Figlio nel mondo.
Dentro un corpo/popolo aprono di retti che nelle assemblee nell’acqua entrano.
Uniti sono a vivere nel mondo rettamente, lampade che a rivelare portano il Crocifisso.

Cantico dei Cantici 6,11 – Dio in cammino gli apostoli del crocifisso ad incontrare portano.
Da questi è un corpo che aiuta il crocifisso che del serpente la fine desidera.
Il crocifisso a casa dal Padre fu a rientrare.
L’energia che dal trafitto dal corpo originò portandola dalla croce fuori germogliò nel mondo.
Energia scese che porta a rigenerare; manna è per i viventi.

Cantico dei Cantici 6,12 – Per il serpente una calamità nel tempo è.
Sull’angelo superbo sono illuminati gli uomini.
Gli apostoli sono la “mercabah” (carro della evangelizzazione) che reca il Crocifisso ai popoli; sono angeli che d’aiuto sono alla casa.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 7 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 7,1 – Vòltati, vòltati, Sulammita, vòltati, vòltati: vogliamo ammirarti. Che cosa volete ammirare nella Sulammita durante la danza a due cori?

Cantico dei Cantici 7,2 – Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d’artista.

Cantico dei Cantici 7,3 – Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino aromatico. Il tuo ventre è un covone di grano, circondato da gigli.

Cantico dei Cantici 7,4 – I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella.

Cantico dei Cantici 7,5 – Il tuo collo come una torre d’avorio, i tuoi occhi come le piscine di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbìm, il tuo naso come la torre del Libano che guarda verso Damasco.

Cantico dei Cantici 7,6 – Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del tuo capo è come porpora; un re è tutto preso dalle tue trecce.

Cantico dei Cantici 7,7 – Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, piena di delizie!

Cantico dei Cantici 7,8 – La tua statura è slanciata come una palma e i tuoi seni sembrano grappoli.

Cantico dei Cantici 7,9 – Ho detto: Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri. Siano per me i tuoi seni come grappoli d’uva e il tuo respiro come profumo di mele.

Cantico dei Cantici 7,10 – Il tuo palato è come vino squisito, che scorre morbidamente verso di me e fluisce sulle labbra e sui denti!

Cantico dei Cantici 7,11 – Io sono del mio amato e il suo desiderio è verso di me.

Cantico dei Cantici 7,12 – Vieni, amato mio, andiamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi.

Cantico dei Cantici 7,13 – Di buon mattino andremo nelle vigne; vedremo se germoglia la vite, se le gemme si schiudono, se fioriscono i melograni: là ti darò il mio amore!

Cantico dei Cantici 7,14 – Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi: amato mio, li ho conservati per te.

Cantico dei Cantici 7,1 – Il Risorto si riporterà da casa.
Sarà la risurrezione a recare dentro a chi sta nel mondo.
Simili al Potente i viventi saranno tutti.
Un fuoco porterà dentro agli esseri.
Per risorgerli porterà dentro la colomba (Spirito Santo).
Nelle tombe questa entrerà dentro con la rettitudine.
Vivi usciranno tutti dalle tombe.
A colpire si porterà le vergogne e il serpente che nei viventi sarà a finire.
Retti i viventi dalle tombe, potenti, tutti usciranno.
I viventi per grazia saranno a rivivere.

Cantico dei Cantici 7,2 – Della vita uscirà nell’esistenza il soffio portato dal Verbo ai popoli.
Sarà spento l’angelo (ribelle) dall’Altissimo.
Nei viventi abiterà del crocifisso l’energia che ad aiutarli sarà stata dentro le tombe la vita a riportare.
A rovesciare sarà stato la forza nei corpi che bruciature con la rettitudine anelava di portare nelle tombe al serpente delle origini.
Da acqua bollente agirà la risurrezione entrata.
Sarà a sbarrarlo; sarà l’Amen!

Cantico dei Cantici 7,3 – Bruciato nei corpi, fiacco, inizierà a fuggire l’angelo, si chiuderà in buco.
Uscirà dai corpi il maledetto che s’era nascosto riempiendo i corpi nel mondo dei viventi.
Colpito fuggirà da dentro i cuori per l’energia della rettitudine.
Il nemico che chiuso nei cuori era dei viventi in un buco sarà a fuggire.
Vi entrerà dentro un fuoco che porterà a bruciare l’angelo che era nei viventi.

Cantico dei Cantici 7,4 – Bruciato l’angelo sarà dall’Onnipotente con la rettitudine.
Così arso inviato sarà nella polvere.
Risaranno gli uomini con l’Unico a vivere.
Saranno sollevati, dentro gli saranno ad entrare.

Cantico dei Cantici 7,5 – Alzati saranno all’Unico con i corpi retti.
Così i viventi nella gloria entreranno rinnovati.
Alla sorgente saranno della rettitudine del Benedetto.
Li porterà il Crocifisso a casa.
Gli si chiuderanno i risorti dentro e l’invierà in alto.
Nel Risorto si vedranno nel corpo abitare tutte le moltitudini.
Saranno le centinaia nel Verbo.
Così retti i viventi nella gloria usciranno.
Nel cuore del Figlio saliranno.
Li porterà il Verbo dal mondo di persona.
Saranno simili al Risorto a riversarsi.

Cantico dei Cantici 7,6 – Si vedranno nella luce dei retti con l’Altissimo così come l’Agnello che i viventi accompagna.
Rinati tutti si vedranno col Risorto come abitavano alle origini.
Nei corpi dei viventi scorrerà l’energia del Re.
All’Unico nei gironi porterà le moltitudini che con i corpi gli entreranno nel cuore per starvi a vivere.

Cantico dei Cantici 7,7 – Ai viventi esce (chiaro): è il Verbo.
È il Crocifisso con le ferite che i viventi gli aprirono.
Tra gli angeli lo vedranno i viventi.
Il Crocifisso per amore nel mondo tutti vedranno che l’energia portò a scorrere (onde) fossero a vivere.

Cantico dei Cantici 7,8 – Questi, venne tra gli uomini.
La rettitudine col sangue dalla croce uscì, guizzò su tutti i viventi.
Dal corpo portò al demonio ad esistere con la rettitudine il rifiuto che la risurrezione a tutti porterà alla fine.

Cantico dei Cantici 7,9 – Ricominceranno a vivere con i corpi tutti a stare con l’Unico in alto.
Entrare dentro integri si vedranno.
Dal petto gli usciranno a casa circondati dagli angeli alla pienezza inviati per starvi e, avendo portato la forza ad entrare dello spirito dell’Unico, del demonio, che era così ad affliggerli, in tutti ne avrà portato la fine.
Entreranno camminando col Verbo nei pascoli irrigati.
Stretti, uniti, col soffio della rettitudine, così a tutti il Verbo porterà la vita per vivere.

Cantico dei Cantici 7,10 – Portati nell’assemblea dei retti così come sono saranno dagli angeli ad entrare.
Dal cuore i condotti da dentro il mondo porterà al Potente.
Tutti gli amati staranno col Potente a vivere.
Saranno da principi ad essere vestiti.
E abiteranno nella casa della luce.
Col Verbo tutti staranno.
Saranno luminosi angeli coloro che furono i viventi.

Cantico dei Cantici 7,11 – Da “Io Sono”, il Potente, l’amata è stato a portare in alto.
È al Crocifisso simile.
A sedere col Crocifisso si porta.

Cantico dei Cantici 7,12 – Camminando entra con l’amata.
È con gli angeli su dall’Unico ad entrare.
Il demonio nel mondo ha finito d’opprimere.
Dentro perdonati sono stati i viventi.

Cantico dei Cantici 7,13 – Tra gli angeli il risorto così sarà ai viventi ad aprirsi in potenza.
L’Agnello i viventi vedranno alla destra dell’Unico.
Tra i viventi il Verbo in un corpo si nascose.
Nel mondo entrò in cammino in una persona.
Il Verbo crocifisso nella tomba entrò.
Gli aprirono dei fori i viventi.
In auto dal corpo uscì l’energia che a scendere porta nel mondo il verme portato dall’angelo (ribelle).
Fu in vita a risorgere.
Vivo venne dagli apostoli.
Quel primogenito indicò agli amati che era in cammino.

Cantico dei Cantici 7,14 – Entreranno gli amati del primogenito alla (sua) destra.
Il Crocifisso tra gli angeli li avrà portati nel corpo.
Gli saranno stati racchiusi e l’innalzerà.
Il Verbo tutti a vivere con gli angeli li condurrà, tutti vivi per l’energia che d’aiuto sarà stata.
I viventi nelle tombe aiutati dalla risurrezione risaranno a vivere.
Cammineranno i viventi rinnovati.
Saranno i viventi l’amata che sarà innalzata dal Verbo.
L’invierà tutti a stare dal Potente tra i retti.

CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 8 – DECRIPTAZIONE
Cantico dei Cantici 8,1 – Come vorrei che tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre! Incontrandoti per strada ti potrei baciare senza che altri mi disprezzi.

Cantico dei Cantici 8,2 – Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; tu mi inizieresti all’arte dell’amore. Ti farei bere vino aromatico e succo del mio melograno.

Cantico dei Cantici 8,3 – La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.

Cantico dei Cantici 8,4 – Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri.

Cantico dei Cantici 8,5 – Chi sta salendo dal deserto, appoggiata al suo amato? Sotto il melo ti ho svegliato; là dove ti concepì tua madre, là dove ti concepì colei che ti ha partorito.

Cantico dei Cantici 8,6 – Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina!

Cantico dei Cantici 8,7 – Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.

Cantico dei Cantici 8,8 – Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella nel giorno in cui si parlerà di lei?

Cantico dei Cantici 8,9 – Se fosse un muro, le costruiremmo sopra una merlatura d’argento; se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro.

Cantico dei Cantici 8,10 – Io sono un muro e i miei seni sono come torri! Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace!

Cantico dei Cantici 8,11 – Salomone aveva una vigna a Baal-Amon; egli affidò la vigna ai custodi. Ciascuno gli doveva portare come suo frutto mille pezzi d’argento.

Cantico dei Cantici 8,12 – La mia vigna, proprio la mia, mi sta davanti: tieni pure, Salomone, i mille pezzi d’argento e duecento per i custodi dei suoi frutti!

Cantico dei Cantici 8,13 – Tu che abiti nei giardini, i compagni ascoltano la tua voce: fammela sentire.

Cantico dei Cantici 8,14 – Fuggi, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto sopra i monti dei balsami!

Cantico dei Cantici 8,1 – Dei viventi l’esistenza sarà col crocifisso che uccisero.
Come fratelli dal Potente staranno.
Saranno stati portati da innocenti.
Il demonio era stato all’origine che i viventi fu a scontrare nel cammino.
La rettitudine che dentro racchiudevano portò a scendere.
L’Unico con la risurrezione riverserà la rettitudine che retribuirà il nemico; lo colpirà portandogli del Potente la forza.

Cantico dei Cantici 8,2 – All’origine per l’angelo (ribelle) che entrò in cammino, afflitti dentro furono.
Per prima cosa la rettitudine il maledetto dentro fu a finire.
Iniziò nei viventi ad essere finita la potenza.
I viventi sbarrati dall’angelo furono.
Nelle donne si riversò, così nei viventi ci fu l’esistenza dell’angelo che nei partoriti si riversava nascondendosi.
Il seno ne riempiva.
Fu a riempire di vermi l’angelo le esistenze.

Cantico dei Cantici 8,3 – La risurrezione nei viventi del maledetto porterà la fine.
Lo strapperà via dai corpi.
L’Unico la risurrezione sarà a portare nei giorni.
L’energia porterà il Crocifisso nelle tombe.
Dentro vi verserà l’energia per riesistere.

Cantico dei Cantici 8,4 – All’uscita del settimo (giorno) il Crocifisso sarà a rivenire.
Della rettitudine ai viventi dentro l’energia porterà.
Tutti a Gerusalemme i viventi rientreranno vivi in città e si porteranno i viventi ad entrare nel Crocifisso che rivedranno.
Con i corpi nel corpo si porteranno, verranno nel primogenito ad entrare dentro. Dal mondo all’eternità risorti tutti racchiusi il Verbo solleverà.

Cantico dei Cantici 8,5 – I viventi saranno da questi a venire innalzati.
A vivere tra gli angeli entreranno.
Vivi s’insinueranno gli uomini nel corpo del Verbo.
Si verseranno nel Crocifisso innalzato.
Gli amati dal mondo tutti strapperà via.
Entreranno tutti nel Verbo che li porterà racchiusi.
Si vedranno portarsi i corpi nel corpo del Crocifisso.
Saranno così nel Risorto i viventi ad entrargli nel ventre.
I potenti il crocifisso afflissero con piaghe ove i risorti viventi entreranno a chiudersi dentro.
Dal serpente usciti, saranno a rinascere tutti retti.

Cantico dei Cantici 8,6 – Del Risorto alla destra saranno così nell’assemblea.
Li porterà integri in alto nel cuore.
Così come annunciò il Crocifisso chi (opera) i misfatti avrà colpito nei corpi portando in azione la rettitudine.
Da bruciature agendo colpito uscirà.
Così la morte l’amata riverserà, risorta ne uscirà.
Dentro gli inferi si riverserà l’angelo ove inizieranno vampe e vampe che saranno per l’Unico a bruciarlo.
Per i delitti vi entrerà, dentro finitò sarà nel mondo.

Cantico dei Cantici 8,7 – A vivere saranno dei viventi le moltitudini stando nella pienezza essendosi riportata con la rettitudine la potenza.
Ed in cammino a casa li riporterà il Crocifisso.
Verranno per amore condotti tra gli angeli ove entreranno a saziarsi tutti del Potente.
Gli uomini nel cuore il Verbo porterà dal mondo dall’Unico a vivere.
Sarà il crocifisso ad inviarli.
L’uomo Unico perfetto dal mondo li porterà nel Tempio e dentro gli amati abiteranno.
Porterà questi a stare a casa.
Questi porterà accompagnandoli.

Cantico dei Cantici 8,8 – Il fratello ha portato la fine al potente angelo che si portò a riversarsi nei cuori onde la perversità del demonio fu nei viventi.
Avrà annullato il serpente nel mondo.
Nei viventi entrerà l’energia che opererà la risurrezione.
Rientrerà la potenza delle origini che chiusa portava il Crocifisso, frutto che un giorno da dono s’insinuerà nelle moltitudini del mondo.

Cantico dei Cantici 8,9 – L’Unico, il Vivente, a chiudersi si portò tra i viventi al mondo.
Entrò nell’esistenza per incontrarli.
Il Figlio al mondo dell’Altissimo entrò per amore.
Si lanciò nell’oppressione.
Dal trono il Verbo portò l’Unico in un vivente per aiutare.
Potente segno ad aprire fu l’Unico, un germoglio dall’alto fu nel mondo.
Dal serpente si portò di nascosto.
L’Unico nei corpi lo colpirà.

Cantico dei Cantici 8,10 – A scontrarsi sarà nella prigione ove ha portato i viventi la perversità del demonio, così i viventi in cammino liberi porterà tutti all’Unico.
Con questi usciranno a stare.
Forti nel crocifisso saranno.
Dentro la sorgente ove c’è la rettitudine i viventi porterà.
Su verranno in pace.

Cantico dei Cantici 8,11 – Da agnelli i vivente dal mondo porterà ad entrare dal potente nella pace.
Entreranno dentro ad abitare innalzati a vivere portati tra gli angeli in dono.
Verranno con l’Agnello a vivere.
Del Potente l’invierà nel cuore.
Con i corpi saranno a vivervi gli uomini.
Risaranno a casa.
Al Padre il frutto avrà portato.
Della divinità col soffiò della rettitudine li avrà riempiti il Verbo.

Cantico dei Cantici 8,12 – L’Agnello li avrà strappati di notte.
Nella persona gli saranno entrati le migliaia.
In un cammino di salvezza/pace usciranno.
Porterà i viventi dal primo all’ultimo a stare a vivere dal Potente.
Invierà nel cuore a stare i viventi.
Verrà il frutto recato.

Cantico dei Cantici 8,13 – Usciranno!
Saranno portati dallo stare in esilio dal Crocifisso dentro.
Scappato l’angelo che era nei viventi nascosto dentro i corpi, nelle acque bollenti l’avrà versato, nel fuoco sarà dentro.
Sarà per i viventi del Potente la fune.
Camminando (con Lui) usciranno i risorti in vita, (ma) spazzato l’angelo sarà.

Cantico dei Cantici 8,14Il Figlio dell’Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto.
Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall’alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi.


IL PROTO VANGELO DEL CANTICO DEI CANTICI
Alla domanda sottesa dal titolo dell’articolo, “C’è il Messia nel Cantico dei Cantici?“, ora posso dare la risposta motivata dal risultato, per me entusiasmante ed esplicito, che parla più di tante parole, del testo ottenuto che ho sopra riportato.
Si, il Messia c’è!
Gli avvenimenti ivi profetizzati sono alcuni già compiuti dal Cristo, vale a dire da Gesù di Nazaret, come asseverano i Vangeli, altri sono in corso da parte della Chiesa a partire dagli Atti degli Apostoli e altri sono da compiere da parte del Risorto al suo ritorno come del resto ci propone anche il libro dell’Apocalisse.

Il Capitolo 1 s’apre, versetti 1-5, icon l’annuncio di un angelo alla madre del Salvatore che darà la propria adesione alla storia della salvezza.
Inizia la gestazione e gli angeli annunciano la nascita di Gesù nei pressi di Gerusalemme.
La decriptazione dei successivi versetti del Capitolo 1 dice della ribellione di un angelo che intervenne pesantemente nel percorso di crescita dell’uomo e suggerisce un perché dell’incarnazione.

Il Capitolo 2 riprende il tema con l’azione di “Io Sono” che un ventre, il seno della madre… con l’ombra segnò“.
Ciò per salvare gli uomini e liberarli dal loro nemico.
Il Principe di Dio, infatti, è inviato ai simili per rinnovarli e farli uscire dalla putredine ove sono stati costretti a vivere.
In definitiva, nel cammino della vita porta dall’alto l’energia della rettitudine capace di partorire di nuovo gli uomini.
Chi è questi?
È colui che reca nel mondo la voce compiuta della Torah; è l’anima di questa che si vide nella la terra abitare.
La grazia per l’uomo, altrimenti schiavo in eterno del demonio, col Verbo in cammino da un utero uscì.
In un corpo era racchiusa la speranza dei viventi e “Io Sono” vi portò la potenza della risurrezione per l’uscita del male dal mondo.
Con la risurrezione, infatti, porterà a rinnovare gli esseri viventi.
Per l’Eterno il Verbo la recherà nelle tombe che un giorno aprirà.

Il Capitolo 3, nei primi versetti, informa che nacque di notte, ma la famiglia dovette rapidamente fuggire oltre confine per un potente che n’attentava la vita e che aveva mandato a ricercare quel primogenito, e poterono tornare solo quando quel potente morì.
Inizia poi una descrizione dei vantaggi che promana il contatto con la persona di quel primogenito apportatore di una vita nuova.
Per annullare la perversità dai corpi l’Unico fu ad inviare al mondo il Figlio.
Questo Figlio, come dice il decriptato del versetto 3,11 nacque per opera dello Spirito Santo che agì sulla donna, la prescelta come madre in una famiglia reale che da Salomone era uscita.

Al Capitolo 4 illumina gli apostoli, il suo gregge nel mondo, li istruisce, li forma. Questi che l’accompagnano nella vita invia in missione.
Inizia ad annunciare la propria morte in croce.
Esce una illuminazione agli apostoli: sarà sul monte calvo su una croce portato a crocifiggere pur essendo retto.
Porta ai viventi aiuto, benedizioni, apre le menti dei viventi.
Energia riversa, libera dall’essere impuro, insomma, fa segni e miracoli.
È a profetizzare ciò che frutto della sua dipartita sarà per i fratelli che alla fine saranno tutti ad uscire con lui dal mondo.
L’energia del Verbo alla fine porterà tutti ad essere retti in forza della risurrezione che porterà.
Si riporterà l’amore che erano ad anelare.
Saranno a stare con gli angeli dentro i cieli per vivere nell’assemblea dell’ottavo giorno.

All’inizio il Capitolo 5 riprende il discorso del perché della sua incarnazione.
Porterà a rinascere gli uomini, rovescerà l’essere impuro e tutti fratelli saranno per il male che sarà finito perché ormai pieni di Spirito Santo.
Col Verbo i risorti tutti saranno a venire in vesti bianche a casa del Dio Unico.
Questi si rivelerà era quel primogenito che per amore si portò tra gli uomini.
Riprende il discorso, versetti 5,6-8, della storia terrena del Cristo che sarà della famiglia di Davide.
Viene chiarito che la prima persecuzione gli verrà proprio per questa ragione da parte di quel potente che mandò dei sicari dai primogeniti, evidentemente di quella casa… abitavano perciò a Betlemme.
Tornati dall’esilio viene succintamente detto della vita familiare: “L’amato fu ad alzarsi al nascosto portandosi uomo grande crescendo in casa”.
Indi viene descritto il suo comportamento fino al culmine della maggiore età.
C’è un accenno al versetto 5,12 del battesimo: “Una colomba è alle acque, dall’alto l’Unico gli parla, obbediente sarà” e viene detto di apostoli marinai.
Descrive succintamente fatti che poi si allargano nei Vangeli.
In particolare nei versetti 5,13-16 sono accennati vari episodi:

  • “Esce da dentro una luce viva per i viventi.” (forse trasfigurazione)
  • Si porta in Galilea e vi è cenno al discorso della montagna. “La forza dello “Shema’” (del “Credo” ebraico) è portata a sentire. Accende in tutti il rinnovarsi del vivere.”
  • “Dell’alto con pezzi di pane riempie le bocche”. (Cenno alla moltiplicazione dei pani)
  • “È con il corpo sul mare con le sue gambe.” (Un cenno che cammina sulle acque)
  • Ripete l’annuncio della passione “Su un monte si vedrà stare il Figlio portato in croce a Gerusalemme.”

Il Capitolo 6 ci dice chiaramente che questo primogenito reca impedimento e si scontra col serpente impuro, ma per conto del serpente saranno i potenti che si risentiranno e l’osteggeranno.
Dice apertamente che a causa loro in croce il corpo gli innalzeranno.
Quindi esce il nome di Gesù al versetto 6,5 e viene detto che gli apriranno un foro nel corpo, che aprirà la sorgente di vita dell’Eterno da cui uscirà l’energia per la risurrezione.
Nei versetti 6,7-9 c’è il succinto, ma efficace racconto della passione, morte e risurrezione.
Il crocifisso a casa dal Padre fu a rientrare, ma gli apostoli con la madre portano al mondo a germogliare lo spirito del Crocifisso e così sono il carro della evangelizzazione, la “mercabah” che reca il Crocifisso ai popoli.

Il Capitolo 7 si apre con l’annuncio che il Risorto si riporterà per recare la risurrezione, il fuoco Spirito Santo.
Brucerà solo il cattivo che sta per cui retti i viventi dalle tombe usciranno.
Per grazia rivivranno nella gloria il Crocifisso porterà a casa.
Saranno le centinaia dei risorti nel Risorto a chiudersi nel cuore e li porterà in alto ove si manifesterà essere l’Unico: “È il Crocifisso con le ferite che i viventi gli aprirono.”
Si apre così una visione dell’assemblea celeste.

Il Capitolo 8 prosegue con detta visione.
I viventi vivranno lo loro esistenza per sempre col Crocifisso che uccisero.
Del Risorto alla destra saranno così nell’assemblea.
Dentro gli inferi sarà riversato l’angelo ribelle.
Ecco che il Messia, il Cristo è l’uomo Unico perfetto pensato dalle origini che dell’Altissimo portò nel modo l’amore.
Al Padre il frutto dell’umanità porterà di notte riempita dei suoi meriti e di divinità.

Molti di più sono gli spunti che si possono cogliere e che spero il lettore possa gustare se ha la pazienza di leggere.
Il risultato ottenuto mi pare importante e come tale integralmente lo presento a chi vorrà verificare l’esattezza dell’applicazione delle regole che ho annunciato capaci di produrre quel secondo testo in corrispondenza biunivoca con le lettere ebraiche del Cantico dei Cantici.
Il Capitolo 6 ci dice chiaramente che questo primogenito reca impedimento e si scontra col serpente impuro, ma per conto del serpente saranno i potenti che si risentiranno e l’osteggeranno.
Dice apertamente che a causa loro in croce il corpo gli innalzeranno.
Quindi esce il nome di Gesù al versetto 6,5 e viene detto che gli apriranno un foro nel corpo, che aprirà la sorgente di vita dell’Eterno da cui uscirà l’energia per la risurrezione.
Nei versetti 6,7-9 c’è il succinto, ma efficace racconto della passione, morte e risurrezione.
Il crocifisso a casa dal Padre fu a rientrare, ma gli apostoli con la madre portano al mondo a germogliare lo spirito del Crocifisso e così sono il carro della evangelizzazione, la “mercabah” che reca il Crocifisso ai popoli.

Il Capitolo 7 si apre con l’annuncio che il Risorto si riporterà per recare la risurrezione, il fuoco Spirito Santo.
Brucerà solo il cattivo che sta per cui retti i viventi dalle tombe usciranno.
Per grazia rivivranno nella gloria il Crocifisso porterà a casa.
Saranno le centinaia dei risorti nel Risorto a chiudersi nel cuore e li porterà in alto ove si manifesterà essere l’Unico: “È il Crocifisso con le ferite che i viventi gli aprirono.”
Si apre così una visione dell’assemblea celeste.

Il Capitolo 8 prosegue con detta visione.
I viventi vivranno lo loro esistenza per sempre col Crocifisso che uccisero.
Del Risorto alla destra saranno così nell’assemblea.
Dentro gli inferi sarà riversato l’angelo ribelle.
Ecco che il Messia, il Cristo è l’uomo Unico perfetto pensato dalle origini che dell’Altissimo portò nel modo l’amore.
Al Padre il frutto dell’umanità porterà di notte riempita dei suoi meriti e di divinità.

Molti di più sono gli spunti che si possono cogliere e che spero il lettore possa gustare se ha la pazienza di leggere.
Il risultato ottenuto mi pare importante e come tale integralmente lo presento a chi vorrà verificare l’esattezza dell’applicazione delle regole che ho annunciato capaci di produrre quel secondo testo in corrispondenza biunivoca con le lettere ebraiche del Cantico dei Cantici.

MESSIA NEL CANTICO DEI CANTICI?ultima modifica: 2018-06-25T20:28:37+02:00da mikeplato
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