HELENA PETROVNA BLAVATSKY, PENSIERO E OPERE

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di Mike Plato

E’ il 1875 quando la russo-statunitense Helena Petrovna Blavatsky fonda la Società Teosofica con Henry Steel Olcott, William Quan Judge ed altri associati. Figure di spicco sono Annie Besant, Charles Webster Leadbeater e Alfred Percy Sinnett. Sono pubblicati i saggi Iside Svelata (1877) e La Dottrina Segreta (1888). Il New York Herald Tribune considererà Iside Svelata come una delle più “rimarchevoli produzioni del secolo”. Molti altri giornali e riviste si esprimeranno in termini simili. “Iside svelata” descrive a grandi linee la storia, lo scopo e lo sviluppo delle scienze occulte; la natura e le origini della magia, le radici della cristianità, gli errori del dogmatismo cristiano e le errate credenze della enunciata scienza ortodossa, contro lo sfondo dei segreti insegnamenti che scorrono, come un filo d’oro attraverso i secoli passati emergendo, di quando in quando, nei vari movimenti mistici degli ultimi 2000 anni. Opera monumentale nella quale la B. espone la dottrina teosofica, libro che abbraccia tutte le scienze di tutte le età e addita all’umanità un cammino verso la superumanità, verso la comprensione che permetterà ad ogni chiesa di riconoscersi, di progredire e di vivere non più nella materia ma nello spirito. Negli anni seguenti è fondamentale la corrispondenza dell’80-84 con i Maestri e appare nell’83 il Buddhismo Esoterico di Sinnett, un’opera lodata dai Maestri stessi, che dà una buona esposizione, un quadro d’insieme, degli insegnamenti fondamentali, ma che, stranamente, non è mai stata adeguatamente  considerata, mentre avrebbe potuto essere un prezio so complemento dell’Iside che, alla luce delle sue spiegazioni, poteva divenire una vera miniera di conoscenza. La Blavatsky pubblica anche La Dottrina Segreta, il testo più rappresentativo dell’intero movimento teosofico. La Dottrina Segreta è, in primo luogo, la trascrizione di insegnamenti conosciuti da H.P. Blavatsky durante il suo soggiorno in Tibet. Si tratta di un Commentario alle Stanze di Dzyan, la versione tibetana di antichissime, arcaiche tradizioni esoteriche sulla nascita del mondo, sulla formazione e sullo sviluppo dell’umanità. Ma La Dottrina Segreta è anche qualcosa di più. Essa dimostra che queste tradizioni facevano parte di una conoscenza unica, estesa a tutta l’Umanità attraverso un unico linguaggio, conoscenza reperibile in tutte le culture, in tutte le scritture sacre e non, di ogni civiltà, in ogni latitudine ed epoca, pur frantumate poi in un numero sempre maggiore di lingue e dialetti. A testimonianza di ciò, H.P. Blavatsky inserisce nel suo lavoro anche fonti parallele indiane, cabalistiche, gnostico-cristiane, portandole a comparazioni efficaci e convincenti. La formazione della Terra e del Cosmo intorno ad essa è descritta a partire dalla nascita della Materia stessa, dalle forme gradualmente sviluppatesi in parallelo alle varie densità materiali; densità materiali scalari che spiegano in modo estremamente interessante anche lo sviluppo e la ragione dell’esistenza di entità d’ogni genere e qualità. Entità che non sono affatto come l’uomo ha finora ritenuto. Al suo primo apparire, La Dottrina Segreta di H.P. Blavatsky si esaurirà in pochi giorni, suscitando grandi polemiche, soprattutto tra gli scienziati positivisti. Questa è la ragione per cui l’Opera presenta parti in continuo contrasto con la struttura mentale d’allora. Scrive la Blavatsky: «Queste verità non sono presentate in nessun senso come una rivelazione; né l’autrice ha la pretesa di assumere la veste di rivelatrice di una dottrina mistica, resa pubblica ora per la prima volta nella storia del mondo. Il contenuto in quest’opera si trova disseminato in migliaia di Volumi che costituiscono le scritture delle grandi Religioni asiatiche e delle antiche Religioni europee, ma, essendo celato sotto glifi e simboli, è rimasto finora inosservato a causa di questo velo. Quel che si tenta di fare adesso, è raccogliere  tutti i più antichi dogmi per farne un insieme armonioso e completo. L’unico vantaggio sui suoi predecessori è che l’autrice non ha la necessità di far prevalere speculazioni e teorie personali poiché quest’opera è soltanto un’esposizione parziale di quanto le è stato insegnato da studiosi più progrediti, e completata, solo in alcuni dettagli, dai risultati dei propri studi e delle proprie osservazioni. La pubblicazione della maggior parte dei fatti qui esposti si è resa necessaria a causa delle speculazioni fantasiose e stravaganti alle quali  molti teosofi e studiosi di Misticismo si sono abbandonati in questi ultimi anni, allo scopo, come essi immaginavano, di elaborare un sistema completo di pensiero basato sui pochi fatti a loro appresi precedentemente». Secondo la B., la Dottrina Segreta rappresenta l’esoterismo di tutte le rivelazioni planetarie, pretesa comune a molte correnti esoteriche, tra cui lo gnosticismo, il perennialismo, il sufismo, la Cabala. Uno dei postulati fondamentali della Dottrina Segreta è che la Mente, la Coscienza, pervadono l’intera Natura. Il Cosmo intero è scaturito dal Pensiero divino. Questo pensiero impregna la materia che è coeterna con la Realtà Unica; e tutto ciò che vive e respira è il prodotto delle emanazioni dell’Immutabile Unità, la Radice Unica eterna. E tutto ciò che vive e respira è il prodotto delle emanazioni dell’Immutabile Unità, la Radice Unica Eterna. La Blavatsky tenterà di creare un sistema esoterico fondato sulla tradizione spirituale orientale. La fondatrice del movimento sosterrà sempre di aver compiuto un viaggio nell’allora sconosciuto Tibet, dove avrebbe incontrato i Maestri della Fratellanza Bianca, la cui esistenza sarebbe attestata in tutte le tradizioni iniziatiche sia orientali che occidentali. In Tibet questi maestri le insegnarono le arti occulte che lei avrebbe rivelato, parzialmente attraverso i suoi libri, quindi totalmente agli aderenti dei più alti livelli della Società da lei fondata insieme al colonnello Olcott. Inoltre fu seguita da spiriti-guida che le svelavano progressivamente le verità più segrete. Influssi nel pensiero teosofico della Blavatsky possono essere ricondotti alla tradizione ermetico-massonica apprese in Europa. La stessa Blavatsky era un alto grado massonico. La Teosofia, come la si intende attualmente, è il complesso delle conoscenze che stanno alla base di ogni religione, quegli insegnamenti essenziali comuni a tutte le religioni e che costituiscono quel comune denominatore che permette di conciliare tutte le religioni mediante uno studio comparato. In breve, gli insegnamenti teosofici sono le conoscenze del lato spirituale dell’uomo e delle grandi leggi della Natura e dell’Universo che ne regolano l’esistenza. Il sistema teosofico prevede una teogonia, una cosmogonia e un’antropogonia. I princìpi essenziali della Teosofia sono le tre proposizioni del proemio del primo volume della Dottrina Segreta: 1 L’esistenza di un Onnipresente, Eterno, Infinito e Immutabile Principio; 2 L’eternità dell’Universo come piano infinito soggetto a periodiche manifestazioni e sparizioni; 3 La fondamentale identità di tutte le anime con l’Anima Universale. B. affermava che da questi incontestabili tre concetti basilari risultano: la fondamentale unità di tutta l’esistenza; il fatto che non esiste la cosiddetta materia morta; che l’uomo è un microcosmo e la realtà del “come in alto così in basso” il grande assioma ermetico. Al vertice della gerarchia si trova Dio, o il Logos Cosmico, che si presenta come Trinità. Più in basso, si situano sette logoi planetari, che presiedono ai sistemi dell’universo. Gli elementi essenziali dell’universo stesso sono monadi o spirali che discendono attraverso sette piani di progressiva materializzazione, quindi risalgono – percorrendo il cammino contrario – verso la spiritualizzazione. Le monadi compiono il loro movimento a spirale lungo sette catene, ciascuna delle quali consta di sette “globi”. La Terra deriva da un processo di questo genere, e si trova nel quarto stadio (discendente) di materializzazione. All’inizio di questo quarto stadio è emersa l’umanità, che a sua volta ha una storia o percorso attraverso sette “razze-radici”, ciascuna distinta in sette sotto-razze. La nostra razza attuale, la quinta, rappresenta l’inizio dell’ascesa verso la riconquista della spiritualità. L’uomo è composto a sua volta di sette “corpi” (divino, monadico, spirituale, intuitivo, mentale, astrale e fisico), cui corrispondono sette piani di realtà. Alla morte i due ultimi corpi (astrale e fisico) sono abbandonati, in attesa di prenderne di nuovi in una successiva reincarnazione. Attraverso il processo delle reincarnazioni – che è un processo educativo – l’uomo impara a liberarsi dell’attaccamento ai piani più bassi. Indispensabile, a questo fine, è l’aiuto dei Maestri, i quali formano una gerarchia intermedia fra il Logos Solare, che è quello tra i sette logoi planetari che governa il nostro sistema, e gli uomini. I Maestri non sono spiriti, ma uomini tanto perfetti da avere completato il ciclo delle reincarnazioni, che decidono di rimanere nel mondo per aiutare gli altri. Alcuni Maestri – tra cui Morya, Koot Hoomi, Gesù e il principe ungherese Rakoczy (identificato con il Conte di Saint Germain, 1710-1784, il leggendario esoterista del Settecento) – hanno avuto un ruolo particolare nella vita dei fondatori della Società Teosofica. I Maestri operano lungo sette “raggi”, linee di attività che emanano dal centro del mondo per guidare tutti gli aspetti della vita sulla Terra. Altri princìpi teosofici chiave sono: 1. La Teosofia non predica l’ateismo, se non come rifiuto degli idoli. 2.Ammette l’esistenza del Logos, che non è però una divinità personalizzata, ma è l’insieme dei Dhyan Chohane di altre forze. 3.I Dhyan Chohanhanno carattere duplice essendo composti da energia bruta irrazionale e da un’anima intelligente, la Coscienza Cosmicache riflette il Progetto della Mente Universale. Iltutto avviene in una interminabile susseguirsi di manifestazioni in ottemperanza al karma. 4.La materia è eterna. È il veicolo, la base fisica, dell’Unica Infinita Mente Universale, affinchè questa possa costruire i propri progetti. E’ per questo che noi diciamo che non c’è materia morta. In questo la scienza sbaglia. 5.L’universo è evoluto secondo il proprio progetto ideale che era durante l’eternità nell’incoscienza di quello che i vedantini chiamano Parabrahaman. E molto di questo possiamo trovarlo in Platone e altri pensatori occidentali. Il contributo positivo e fruttuoso della teosofia sta nel tentare di operare una sintesi delle migliori dottrine e rivelazioni, in particolare quella buddhista e induista che, attraverso la Società Teosofica, iniziarono a suscitare vivo interesse in occidente.

HELENA PETROVNA BLAVATSKY, PENSIERO E OPEREultima modifica: 2019-02-19T14:10:46+01:00da mikeplato
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