PERMETTETEMI DI CHIAMARVI TUTTI RAGAZZI. ORBENE, RAGAZZI, VI CHIEDO UNA CORTESIA SUPREMA. NON DITE MAI: PLATO LO HA DETTO, PLATO LO HA SCRITTO. HO QUI UN LIBRO CHE STO RECENSENDO. L’AUTORE NON FA ALTRO CHE CITARE E VENERARE UN ALTRO AUTORE, COME FOSSE IL MESSIA. ANCHE I DEVOTI DI SITCHIN DICONO: LO HA DETTO SITCHIN. O I DEVOTI DI KREMMERZ DICONO: LO SCRISSE O LO DISSE L’AUREO MAESTRO…VI PREGO, NON VI RIDUCETE COSI’, ALTRIMENTI I MIEI SFORZI SARANNO STATI VANI. NON VENERATE UN QUALSIASI UOMO, SAGGIO O POCO ILLUMINATO CHE SIA. NON VI FOSSILIZZATE SU UN UOMO, SU UNA DOTTRINA, SU UNA TRADIZIONE, SU UNA RELIGIONE. SIATE UNIVERSALI, PRENDETE IL MEGLIO DA TUTTI. PRENDETE IL MEGLIO ANCHE DA ME. VE LO DICO CON GRANDE UMILTA’. CIO’ CHE VOI RITENETE UTILE O ILLUMINANTE DI QUEL CHE SCRIVO NON è MIO, MA VIENE DALLA GRAZIA DI DIO IN ME. LUI VENERATE E RINGRAZIATE SEMPRE. OGNUNO DI NOI E’ UN TRAMITE. MA VI PREGO, NON FOCALIZZATEVI SULLE TEORIE DI UNO QUALSIASI. E’ TRISTE LEGGERE DI UNO CHE SCRIVE: IPSE DIXIT. IPSE DIXIT VA RIFERITO SOLO ALL’UNO-TRINO. MI CAPITE? SONO MOLTO TRISTE PER QUESTO. IO QUI SONO SOLO UN VOSTRO SERVITORE: CERCO DI DARVI GRATUITAMENTE CIO’ CHE LUI MI HA DATO. E SE C’E’ QUALCUN’ALTRO CHE HA RICEVUTO LA STESSA GRAZIA O UNA MAGGIORE, LO INVITO A MANIFESTARSI PERCHE’ ABBIAMO BISOGNO DI LUI. NON POSSO FARE DA SOLO. NON CI RIUSCIRO’ MAI. ABBIAMO BISOGNO DI ALTRI CUI DIO PARLA. NE ABBIAMO UN DISPERATO BISOGNO. NON FOSSILIZZATEVI SUGLI UOMINI: E’ MOLTO TRISTE. EVITATE SEMPRE DI DIRE: LO DICEVA SCALIGERO, LO DICEVA, KREMMERZ, LO DICEVA STEINER. CHI SI FOSSILIZZA SU UNA SOLA DISCIPLINA O SCUOLA, E’ MEGLIO CHE GLI SI ATTACCHI UN PESO AL COLLO E LO SI BUTTI IN MARE: L’IRA DI DIO E’ GRANDE SU CIASCUNO DI LORO. NON DITE MAI A VOI STESSI: IO SONO CRISTIANO, SONO MUSULMANO, ECC. VOI DOVRETE DIRE: IO SONO UN SERVO E FIGLIO DI DIO. IL RESTO SONO SOLO GUSCI, SOLO KELIPPOTH, CHE VI INCATENERANNO PER L’ETERNITA’. L’ANGELO DI YHWH, NEL ROVETO, DISSE:
IO SONO COLUI CHE SONO…
NON SERVE ALTRO: IL RESTO E’ GUSCIO.
Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore (Geremia 17:5)