IL GIURAMENTO DEGLI EROI

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CRISTO CAVALIERE IN AUTO-GIURAMENTO
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L’INVESTITURA A CAVALIERE DELL’ANTICA TRADIZIONE DA PARTE DELLA SOPHIA-MELKIZEDEK: TU SARAI SACERDOTE E GUERRIERO IN ETERNO SECONDO L’ORDINE DI MELKIZEDEK

 

IN QUEST’EPOCA DI SMARRIMENTO GLOBALE, IN CUI L’UMANITA’ E’ ORMAI ALLA DERIVA, SEMPRE PIU’ LONTANA DAL CENTRO MISTICO, AVVERTO LA STESSA SENSAZIONE CHE FU DEL MAESTRO QUANDO VEDEVA LE FOLLE E NE AVEVA COMPASSIONE PERCHE’ ERANO PECORE SENZA PASTORE. LUI STESSO MI HA DETTO, CHE ORA NON SOLO SONO SENZA PASTORE, MA LE LORO FALSE  GUIDE LE DIVORANO. E’ TEMPO QUINDI CHE I CAVALIERI, I GRANDI DIFENSORI , RIEMERGANO DALLE CENERI DEL TEMPO E INIZINO LA LORO MISSIONE. RICHIAMO TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’ A RISPETTARE L’ANTICO PATTO SIGLATO 2000 ANNI FA, E A TENERSI PRONTI PER L’ULTIMO DEFINITIVO ED ETERNO PATTO CHE SARA’ SIGLATO CON DIO FRA NON MOLTO. PER L’INTANTO, GIURIAMO DI SERVIRE LA LUCE AL MODO DEGLI ANTICHI CAVALIERI…E VIGILIAMO PERSEVERANDO.

NON V’è BISOGNO DI FARE QUESTO GIURAMENTO INNANZI AD UN CONSESSO UMANO O AD UN ORDINE, PER QUANTO NOBILE SIA. ALZARE LA SPADA E GIURARE DI RISPETTARE IL PATTO CON DIO, CONSACRARE LA PROPRIA VITA AD UN ALTO IDEALE, NON CHIUDERSI IN UNA VITA STERILE E SENZA FRUTTI, RINNEGARE SE STESSI SACRIFICANDO LA PROPRIA VITA, PROMETTERE DI SOLLEVARE IL MONDO E SOSTENERE GLI SCHIAVI DELLE TENEBRE, IMPEGNARSI PER LA RESURREZIONE PROPRIA ED ALTRUI, TUTTE QUESTE COSE DEVONO ESSERE UN DOVERE DI CHI PUO’, E IL GURAMENTO DEL GUERRIERO DEVE ESSERE UN FATTO PERSONALE TRA CIASCUNO DI NOI E DIO, COME DISSE IL MAESTRO QUANDO CI INSEGNO’ CHE IL RAPPORTO TRA NOI E DIO VA SVILUPPATO NEL SEGRETO. MA NON TUTTI POSSONO E VOGLIONO E, SU QUESTO, ANGELO CICCARELLA HA RAGIONE. IN OGNI CASO E’ DIO E SOLO DIO DENTRO DI VOI CHE PUO’ BENEDIRVI E INVESTIRVI.

 

 

Giuramento dei Vigilanti dell’Hermon (ricostruzione dal Libro di Enoch)

 

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Il giuramento dei Vigilanti discesi sul monte Hermon (montagna del giuramento) è l’archetipo di tutti giuramenti sacri successivi, il giuramento cui tutti gli Ordini sacri si sono conformati:

Allora Semeyaza, il loro leader, disse a tutti loro: “Forse voi non siete tanto valorosi da compiere quest’impresa, ed io sarei l’unico responsabile della vostra caduta”. Gli angeli allora giurarono in coro: “Giuriamo che non ci pentiremo di aver condotto a termine il nostro disegno, e non recederemo dal nostro proposito di essere discesi in questo mondo per combattere le schiere nemiche dell’Altissimo Padre. Combatteremo le Tenebre fino alla Fine del Tempo”.

 

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Giuramento del Cavaliere Arturiano (dal film Dragonheart)


Dentro il cerchio della tavola,
sotto la sacra spada,
un cavaliere deve giurare di obbedire
al codice che è senza fine,
senza fine come la tavola,
un anello legato all’onore.

Un cavaliere giura di essere valoroso,
il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende gli inermi,
la sua forza sostiene i deboli,
la sue parole dicono solo la verità,
la sua ira abbatte i malvagi.

Il giusto non può morire,
se un uomo ancora ricorda,
le parole non sono dimenticate,
se una voce le pronuncia chiare,
il codice per sempre riluce,
se un cuore lo conserva splendamente.

 

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Giuramento del Cavaliere Templare

“Cavalieri, scudieri, servitori, che la pace del Signore, promessa agli uomini di buona volontà, sia con noi. In questo luogo angusto e santo, in suo nome, noi vedremo pronunciare, da labbra pure e con umile fierezza, il Giuramento del Templare che i Poveri Cavalieri di Cristo fecero nel momento più sacro della vita Templare. Signore che spieghi i cieli come una tenda di luce, Signore che fai dei fulmini i messaggeri della tua maestà, davanti il tuo sacro altare, dove s’adempie la sublime immolazione, noi leviamo alta la spada della luce, per depositarla ai piedi dell’altare come testimonianza del nostro giuramento. Signore Dio delle armi, noi lo giuriamo per il Cristo, giammai contro il Cristo, per la difesa del Vangelo, per la guardia dei pozzi, per la verità, per la giustizia. Contro gli oppressori, contro i mietitori di scandali ed i corruttori dell’innocenza, contro la menzogna liberata, contro i traditori delle fazioni e dei partiti. Noi giuriamo di impegnare la doppia spada: quella d’acciaio levigato e quella della parola splendente e fulminante. Giammai noi attaccheremo per primi. Giammai noi provocheremo per primi. Tre volte noi sopporteremo l’ingiuria. Tre volte noi ignoreremo il disprezzo e la menzogna. Ma quando la spada brillerà nel sole come un colpo di chiarore, tuoneraà la parola. Allora poi non indietreggeremo di un solo passo, non taceremo che dopo il silenzio dell’avversario. Davanti ai ranghi angelicati, nostri compagni d’armi, noi lo giuriamo al Cristo, Re della gloria. Chiunque rinnegherà questo giuramento, sarà per noi e per gli angeli, rinnegato. Niente per noi, Signore niente per noi, ma per la sola gloria del Tuo nome.  Perchè sebbene camminiamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze del Male che alberga nei cieli” (2 Corinzi 10, 3. -4). CERIMONIA D’INVESTITURA Quando almeno la maggioranza del Capitolo era favorevole all’entrata nell’Ordine del postulante, il conduttore del Capitolo diceva la formula di rito, cioè:  “Cari ed amati fratelli, la maggioranza del Capitolo ha stabilito che il postulante può essere ammesso nella Casa. Se qualcuno di voi ha qualcosa da dire in contrario parli subito davanti a noi”. Se non c’erano motivazioni contrarie (e di solito era così), il Capitolo sceglieva tre cavalieri fra i più saggi e pazienti, che venivano introdotti nella stanza dove il postulante era stato chiuso, gli ponevano delle domande sulla sua volontà ad entrare nell’Ordine e lo mettevano in guardia sulla durezza della Regola e sulle privazioni alle quali andava incontro. Se il postulante, di fronte a tutti i chiarimenti, rinunciava, era libero di andarsene indisturbato, ma se accettava, veniva fatto di nuovo entrare alla presenza del Capitolo e da questo momento non poteva più tirarsi indietro. Quindi la discussione nella camera attigua a quella del Capitolo non era una semplice formalità: se il postulante accettava, non poteva più, in alcun modo, ritirarsi. Quando il colloquio nella stanza attigua a quella del Capitolo era terminato, i tre templari rientravano nella sala capitolare, e riportavano le risultanze del colloquio agli altri cavalieri. Quando la relazione era terminata, chi conduceva il Capitolo chiedeva, per l’ultima volta, se doveva far entrare il postulante: ricevuta risposta positiva, il postulante veniva ammesso alla presenza del Capitolo. Si inginocchiava davanti a chi conduceva l’Adunanza dicendo la frase rituale:  “Mio signore, sono qui venuto, avanti a voi ed all’intero Capitolo, ad implorarvi per la Maestà di Dio Nostro Signore e per la Nostra Signora di accogliermi nella casa, accettandone tutte le regole ed i benefici”. AVVERTIMENTO AL POSTULANTE A questo punto il conduttore del Capitolo si alzava e recitava una formula rituale, molto bella e nello stesso tempo di grande effetto, che era:  “Fratello, voi chiedete molto, poichè del nostro amato Ordine, come di una quercia, non vedete che la parte esterna, la corteccia. La corteccia che voi riuscite a vedere sono i nostri cavalli, le nostre armature, i nostri mantelli e i nostri pasti, e perciò credete che tutto ciò sia bello e che starete bene. Ma voi non immaginate nemmeno sotto la corteccia di quest’albero quali durissime regole vigono all’interno del nostro amato Ordine, voi che siete un signore dovrete far da servo agli altri, perchè d’ora in avanti non potrete più fare i vostri comodi: se vorrete dormire sarete svegliato, se vorrete mangiare vi dovrete alzare e sarete comandato altrove, se vorrete essere sveglio vi si comanderà di dormire, se volete digiunare vi sarà comandato di mangiare, se vorrete andare in terra di Acri vi si manderà ad Antiochia, se vorrete rientrare a Sion sarete inviato in Francia o in Inghilterra, se vorrete andare da una parte vi si manderà da quella opposta e voi non potrete domandarne il perchè, tutte le dure parole di rimprovero che avrete dovrete sopportarle in nome di Dio. Se così volete, alzatevi a fate un passo avanti” Allora il postulante si alzava e andava a porsi proprio davanti a chi conduceva il Capitolo. A questo punto veniva domandato al postulante se era in buona salute, se aveva moglie o fidanzate, se aveva debiti e così via. Se egli rispondeva in modo consono a tutte queste domande, faceva una serie di promesse che andavano dalla fedeltà all’Ordine a quella in Maria Vergine, fino alla promessa di difendere, in nome di Cristo, i luoghi santi anche al prezzo della vita. A questo punto, tutti i presenti intonavano il Te Deum, e chi conduceva il Capitolo diceva testualmente:  FORMULA D’INVESTITURA “In nome di Dio e della Nostra Signora noi ti ammettiamo a tutti i benefici della casa, promettendoti la nostra fratellanza e il nostro aiuto, ma anche molti combattimenti, molta pena e molto lavoro”.   CHIUSURA AMMISSIONE Dopo di questo, veniva intonato il salmo  “Ecce quam bonum et quam iucundum est habitare frates”,  cioè “quanto è bello e giocondo abitare tutti insieme come fratelli”. La cerimonia finiva così, e una campana accoglieva con i suoi rintocchi l’ammissione del nuovo fratello.

 

 

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Giuramento dei Lanterna Verde

È questo il giuramento che ogni Lanterna Verde deve recitare nel momento in cui riceve l’anello del potere dai Guardiani dell’Universo di Oa o dalla precedente Lanterna Verde

Nel giorno più splendente, nella notte più profonda
nessun malvagio sfugga alla mia ronda
quindi colui che nel male si perde
si guardi dal mio potere, la luce di Lanterna Verde.

 

 

Giuramento di Musashi

Vissuto nel XVII secolo, è stato il più grande Samurai di ogni tempo, e uno dei più grandi guerrieri nomadi della storia di questo pianeta. Praticamente auto-didatta, non legato a nessun maestro e a nessun padrone, più un ronin che un samurai, di fatto un monaco-guerriero solitario, sviluppò uno stile assolutamente originale e personale che, unito al suo amore e dedizione quasi fanatica all’arte della spada, al suo spirito guerriero e alla sua forza brutale, gli consentì di vincere tutti i duelli della sua vita, anche con quello che era considerato il più grande e raffinato samurai del Giappone (Sasachi Kojiro). E’ certamente il simbolo del Cristo-Michael-Artù, il Signore della Spada, tanto più che il suo nome, SHINMEN MIYAMOTO MUSASHI (il suo vero nome era Takezo), è un nome assolutamente messianico. La SHIN, detta il dente, è la lettera ebraica del Cristo, ovvero della scintilla-fuoco in noi. MUSA è il nome che gli arabi davano a Mosè. La sua storia è narrata da Eiji Yoshikawa, e presenta indiscutibili elementi messianici:

“Takezo, ora che sei rinato, hai bisogno di un nuovo nome, ti chiamerai Miyamoto. Cambierai anche il prenome. Leggerai gli ideogrammi del tuo nome in modo da leggere Musashi e non più Takezo. Tutto conviene sia nuovo, dato che sei rinato….E Musashi disse, posando la mano sull’elsa: “Sono morto e rinato. Giuro di fare risoluti passi in avanti sulla via della conoscenza e della perfezione, ho appena imboccato la strada che intendo percorrere. Ora posso fare assegnamento solo sulla mia spada. Vivrò a norma della sua legge, la  considererò come la mia anima. Imparando a padroneggiarla, cercherò di migliorare me stesso, onde divenire un migliore e più saggio essere umano. Io seguirò la Via della Spada (Kendo) e non avrò alcun maestro. Io sarò maestro di me stesso, lo giuro”.

 

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Musashi usava la doppia spada, simbolo della spada a doppio taglio che esce dalla bocca del Cristo in Apocalisse

 

E COME ACCADE DA QUANDO E’ INIZIATO IL MONDO, COLUI CHE IN QUESTA ERA RIUSCIRA’ NELL’IMPRESA DI ESTRARRE LA SPADA DALLA DURA ROCCIA DEL COCCIGE, SARA’ RE DEL MONDO

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Ma non si giunge a questo se non si parte dal Giuramento. E in questi tempi, ove nessun Ordine di Melkizedek è manifesto, occorre giurare solennemente nella solitudine e nel segreto
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IL GIURAMENTO DEGLI EROIultima modifica: 2010-04-25T19:52:00+02:00da mikeplato
Reposta per primo quest’articolo

22 Responses

  1. Chiara M. A.
    at |

    grazie..e non mi stanchero’ mai di ringraziarti.. mi hai sconvolto ..mi hai frantumato …e.. mi hai fatto rinascere…con questo bellissimo post mi si e’ aperto un vortice di.. tutto.. grazie grande Mike.

  2. mike plato
    at |

    CHIARA…RINGRAZIA DIO IN TE CHE TI SCUOTE E TI PERMETTE DI ENTRARE IN RISONANZA CON QUESTI ARCHETIPI. IO NON INVENTO NULLA, MOSTRO SOLO LA BELLEZZA DELL’ANTICA TRADIZIONE, UNA BELLEZZA CHE INTENDO SERVIRE E ONORARE.

    A MAX MERLINO. OTTIMO COMMENTO, E DIREI CHE HAI DETTO MEGLIO DI QUANTO AVREI POTUTO FARE IO. PURTROPPO LAURA OGNI TANTO HA DEI PICCHI VERSO IL BASSO CHE NON COMPRENDO.NON CAPISCO, IN EFFETTI, PERCHE’ DOVREI FARE NOMI, LADDOVE PARLO DI BURATTINAI E NON DI BURATTINI. A ME INTERESSANO MOLTO PIU’ I PADRONI DEL VAPORE PIUTTOSTO CHE I TRENI. CHI PUO’ CAPIRE, CAPISCA

  3. wuè
    at |

    Devo dire un’articolo degno di gran confusione, soprattutto in contraddizione con tutti gli altri del blog.

  4. mike plato
    at |

    WUE’, SEI PIU SCONTATO DI UN SALDO DI FINE STAGIONE.
    SE AVESSI SCRITTO UN POST DI NATURA OPPOSTO A QUESTO, LO AVRESTI CERTAMENTE CRITICATO.

    DEVI ESSERE UN GRANDE UOMO TU! TI FIRMI CON UN NOME FASULLO, PENSI SOLO A DISTRUGGERE E NON A COSTRUIRE, E NON HAI LGLI ATTRIBUTI PER ESPRIMERE UN TUO PENSIERO, PERCHE’ HAI PAURA CHE TI POSSANO CRITICARE…

    SEI UN TAFANO…

  5. Antonlogos
    at |

    Davvero possente questo contributo sul giuramento.
    Dobbiamo però tenere ben presente una cosa, tutti noi.
    Nel momento in cui si giura di seguire un certo percorso, bisogna essere consapevoli al 100% di quello che si sta affermando, perché poi esso va messo in pratica. Non stiamo recitando una filastrocca, stiamo facendo una promessa davanti al Signore e ci impegniamo a combattere al Suo fianco, per cui tutto ciò che diciamo potrà essere rivoltato contro di noi nel momento in cui veniamo meno all’impegno preso. Sono parole che PESANO come un macigno. Ecco perché nella Pistis Sophia viene detto che la sorte peggiore nell’aldilà toccherà a coloro che hanno ricevuto i misteri ma poi si sono tirati indietro. Dobbiamo essere consapevoli che, una volta preso l’impegno, non potremo più tornare indietro.
    Saluti a tutti

  6. Laura
    at |

    Per Mike

    Se ti rileggi un po’ i Vangeli noterai che la lotta più dura il Cristo la combatte proprio contro gli “uomini” ottusi che non riescono a liberarsi dal vincolo arcontico, i farisei ,ed è per loro che sarà costretto a morire per poterli convincere in parte e per poter vincere la sua battaglia su questo piano. Il Cristo denunciava in piazza i “falsi ipocriti” proprio per scuoterli dal loro sonno arcontico.
    Lui non era di questo mondo e in virtù di ciò poteva scacciare i demoni che alla sua presenza si piegavano al suo volere timorosi della Sua grandezza.
    A noi, su questo piano è concesso solo poter combattere contro gli “uomini ipocriti”, e credimi è la lotta più dura, lo è stata anche per il Cristo! Non abbiamo la forza per combattere i demoni ad un livello successivo.
    E’ come nei videogame non puoi passare ad un livello succcessivo se non combatti tutti i cattivi sul livello in cui sei e tacere sui nomi è un po’ fare il loro gioco.

  7. wuè
    at |

    Guarda che ho detto contraddizione!!!!

    Prevedibile quanto hai scritto.

  8. Antonlogos
    at |

    Carissima Laura
    mi sa che qui stiamo andando nella direzione sbagliata, parere personale.
    Noi non dobbiamo combattere nessun uomo cattivo su questo piano, ce ne deve fregare della gente perchè non è questa la guerra da fare. L’unico vero avversario da sconfiggere siamo noi stessi, o meglio è il nostro IO ARCONTICO, lo SPIRITO DI OPPOSIZIONE annidato dentro l’anima. E’ con noi stessi e i nostri DEMONI che dobbiamo lottare. Devi sconfiggerti Laura, così come io devo sconfiggermi e lo stesso vale per gli altri, la nostra identità deve essere annullata perchè è questo l’imprinting che LORO usano per tenerci inchiodati qui e farci dimenticare la nostra origine divina.
    Nessuna guerra contro il mondo Laura, nessun avversario umano da sconfiggere. Fare nomi non serve a niente perchè gli stessi nomi non esistono. Gli uomini sono solamente personaggi di un videogame e non è attaccandoci a vicenda che usciremo dal gioco. Non devi guerreggiare per sconfiggere gli altri personaggi, non serve a niente questo, è il tuo UTENTE che devi distruggere, colui che dietro le quinte mette in atto la simulazione e controlla la tua vita.
    Ricorda cosa dice Paolo:
    “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” (Ef 6:12)
    Ciao, stammi bene

  9. lestat
    at |

    Antonlogos…mi sei simpatico e condivido quello che dici, ma…un conto è la teoria e uno la pratica. Mi sembra che tu disquisisci sui Massimi Sistemi…é scritto qui, ha detto là…: va bene. Ma intanto fornisci un pò una ricetta PRATICA, magari anche darsi delle martellate sulle scatole, potrebbe servire. Per cui, non biasimiamo chi TENTA qualcosa, perchè l’esterno è un qualcosa con cui dobbiamo confrontarci. E non è sbagliato l’esempio del videogame. Ciao, T.V.B.

  10. maxmerlino
    at |

    Se siamo convinti di dover lottare CONTRO gli altri uomini, allora la Carità è morta e le “Sante Crociate” ne sono una logica conseguenza, con tutti gli interessi che vi stanno dietro.
    Ritengo che la vera crociata debba essere condotta sui piani non-fisici per essere efficace e avere effetti oltre la morte fisica.
    Alcuni peccatori nel Vangelo sono stati “perdonati” in quanto amavano, specie molte prostitute che erano considerate la feccia della società.
    Alcuni peccatori sono stati biasimati in quanto non amavano ed erano falsi, specie i farisei e gli esattori delle tasse. Ma questo non ha impedito a Luca l’apostolato perché ognuno risponde per sè.

  11. maxmerlino
    at |

    Ciao Lestat.
    Si può cominciare col dire SEMPRE la verità, dimostrando di amarla più di altre cose.
    Ella metterà alla prova, ma se si passa l’esame, si riconosceranno le bugie altrui.
    E’ difficile ma nulla è obbligatorio, solo una scelta.

  12. lestat
    at |

    conosci la tua anima? se si buon per te. anche tu ragioni per massimi sistemi…il mondo esterno non è un nulla…dici che non bisogna prendersela con gli uomini? se tu vedessi un tizio bello robusto e col naso schiacciato che ti provoca, cosa faresti? gli parli dei Vangeli?

  13. Antonlogos
    at |

    Lestat, ti ringrazio per le gentili parole però, attenzione, io non ho biasimato nessuno, ho solo espresso un parere su come debba essere intesa la guerra a cui ci esorta Cristo. E’ un suggerimento, nulla più, ben sapendo poi che la strada è tortuosa e si procede per tentativi perchè nessuno potrà darci la RICETTA MAGICA per il risveglio. La verità è che noi non sappiamo COME SI FA, dobbiamo però lasciarci guidare dal nostro SENTIRE e cercare ogni giorno di fare il massimo per perfezionarci sempre di più, senza avere rimpianti.
    E’ vero che l’esterno ha un suo peso nella nostra vita, ma nel momento in cui comprendiamo che l’esterno è un’illusione e nulla esiste ontologicamente nel mondo fisico, ci renderemo conto che su questo piano non va fatta nessuna lotta perchè non c’è nessuno contro cui dover combattere. L’unica guerra da fare è quella contro chi ci intrappola in tale simulazione, i nostri UTENTI e non contro i personaggi simulati.
    Scusa, ma a che ci serve scannarci con la gente per difendere le nostre ragioni? A cosa giova attaccare tutti i materialisti della terra per il loro rifiuto verso la Tradizione? Qui allora ti do una RICETTA PRATICA: se qualcuno ci provoca dobbiamo avere la forza di non reagire perchè esaltiamo soltanto l’orgoglio, dimenticandoci che la nostra individualità va annullata. Difendiamo la nostra persona, ma cosa siamo noi all’interno di questo universo olografico? NIENTE! E’ una lotta inutile e priva di senso. Cristo ci esorta a vivere come se si fosse morti al mondo ed è così, vivere come se si fosse morti significa soprattutto non reagire alle offese e concentrarsi sulla propria guerra interiore contro le Potenze Arcontiche annidate nel nostro Ego.
    Ciao

  14. Chiara Rovigatti
    at |

    … anche perchè reagire significa creare legami karmici e, di karman, credo che ne abbiamo a sufficienza già di quello che abbiamo accumulato sino ad ora senza accumularne di ulteriore. Questo è il significato del “porgere l’altra guancia” di Gesù che, ricordiamolo, non ha mai reagito alle percosse e agli insulti. Nessuno dice che sia facile farlo, se lo fosse non avrebbe valore il sacrificio.
    Possiamo solo fare in modo di chiedere al Padre di guidarci soprattutto nei momenti difficili e di illuminarci.
    Un caro saluto, Chiara

  15. lestat
    at |

    ragazziiiiiii……anche la non-reazione è una reazione! bisogna scegliere la via in cui la resistenza è maggiore (io lo dico ma sono lungi dal riuscire).

  16. Laura
    at |

    Cari Antologos e Chiara…

    Apprezzo il Vostro disquisire e lo ritengo valido anche perchè è quello che seguo da quasi trent’anni…della “non-reazione” potrei scrivere un libro quello della mia vita anche se dai miei ultimi post può apparire il contrario.
    Seguire questa filosofia di vita mi è costato grande sacrificio e oggi tutto ciò posso considerarlo al passato perchè dopo trent’anni un bel giorno non ho provato più nessun dolore ascoltando gli attacchi alla mia persona ma una sensazione strana frammista a indifferenza e leggerezza una liberazione dal dolore provocato dagli attacchi degli altri e per tutto ciò ringrazio il Signore perchè quando cominciai a seguire questa via credevo che avrei sofferto per tutta la vita.
    Non ho mai attaccato gli altri quando hanno colpito e offeso la mia persona ma tutta questa mia passività smette di esistere quando ad essere offesa è la Verità.
    Se abbiamo deciso di seguire la via non possiamo peccare di buonismo ed essere compassionevoli con chi offende la Verità, questo sarebbe per noi il peccato più grave.

    Per il caro Maxmerlino…

    è vero che la nostra lotta più grande è contro noi stessi…il Cristo infatti per la sua condizione umana, pur essendo Dio, dovette lottare nel deserto quaranta giorni contro la forza arcontica dell’uomo che incarnava per liberarsi…ma poi la sua lotta contro il male proseguì in mezzo agli uomini e si circondava dei peggiori perchè erano quelli che avevano bisogno più degli altri del suo aiuto.
    Spesso accusava i farisei per scuoterli dal loro sonno…anche noi abbiamo il dovere di aiutare i nostri fratelli addormentati anche “accusandoli” quando divulgano false verità.

    un abbraccio a tutti.

  17. maxmerlino
    at |

    Sì Laura, sono d’accordo con la seconda parte di quanto scrivi: infatti occorre aiutare, se si è in grado, coloro che “dormono” e non combatterli. Se essi ce la fanno a risvegliarsi, diventeranno dei veri fratelli. In caso contrario, che facciano la vita che si sono scelta, perché anche non-scegliere è una scelta dopo che si è stati avvertiti.
    Riguardo la tua prima parte, ho imparato che la Verità si difende benissimo da sola: nella sua essenza ella trascende la realtà fittizia e non può essere sporcata direttamente dagli arconti, che infatti sanno questo e s’ingegnano di distogliere l’uomo dalla Verità.

    Lestat, siccome nulla è per caso, la prima cosa da chiedersi è il motivo per cui quell’uomo ce l’ha con te. Questo ti fa cercare risposte dentro di te e puoi quindi cambiare e crescere se sei sincero con te stessi, amando la Verità.
    Io p.e. riconosco spesso “a vista” chi ha parassiti energetici e quando la persona mi fissa o mi evita, sono consapevole che potrebbe essere questo il motivo.
    D’altronde quando s’impara a guidare ci viene detto di dosare il pedale del freno, ma in caso d’emergenza (come quello che citi tu) vi è una “crisi”: occorre premere forte derogando dalla regola e soprattutto chiedersi come mai ci si è trovati nella situazione di dover frenare.

    P.S. Scusate il lapsus, ma il pubblicano apostolo è Matteo e non Luca.

  18. PEGAS
    at |

    scusa max, m’è venuto un pò da ride’, perché nella mia lingua c’è un detto poplare, una filastrocca sui 4 apostoli dei Vangeli, e cioè: quei 4 apostoli erano 3, Luca e Matté(o)… ma questo credo per sfottere la chiesa e i preti, sui vizi dei quali nel tesoro popolare c’è il pieno di barzellette e fiabe

  19. maxmerlino
    at |

    Dai “rimaneggiamenti” fatti sui testi canonici, si imparano un sacco di cose sugli arconti.
    Una su tutte che disprezzano la Donna (che simbolicamente è Eva che dà la Vita) cercando di sottometterla per i loro scopi di dominio. Chiaramente ‘sta cosa si applica a vari livelli d’esistenza umana: la femmina, l’intuizione, la Vita, la procreazione.
    Ciao Pegas (ti sei persa una “o” per strada?)

  20. PEGASus
    at |

    Ciao bello, in verita ho cambiato i pneumatici, quella “O” l’ho resa invisibile, di riserva…

  21. Lleyton
    at |

    Chiedo scusa Mike ma non riesco a commentare i post più recenti, Zagami incluso, mi chiede il log in e non mi fa entrare. E’ qualcosa di comune anche ad altri? Grazie.

  22. mirvena
    at |

    anch’io non riesco a postare i commenti … se qualcuno mi dice come fare, lo ringrazio….

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