Signore dei mondi, tu sei l’Uno, non però numericamente. Tu sei il più sublime di tutti i sublimi, il più nascosto di tutti i nascosti. Nessun pensiero può pensarti. Tu hai prodotto dieci forme sopraformali e originanti, o aspetti di te stesso in te stesso, di cui Tu stesso sei l’aspetto supremo e inconoscibile; dieci forme che sono la causa di tutte le cose, forme che noi chiamiamo sephiroth, per guidare per loro tramite i regni sconosciuti e invisibile, e il mondo visibile. Tu stesso Ti avvolgi in esse, quale principio al di sopra di esse, e poiché tu permani in esse, la loro armonia permane immutabile. Queste dieci sephiroth si enucleano per gradi, mentre Tu stesso non sei determinato da nessuno, né dall’alto né dal basso, poiché tu sei contemporaneamente non-determinato, determinante e auto-determinato. Alle altre nove sephiroth Tu hai adattato abiti che alle anime umane servono da passaggio dal loro mondo limitato alla tua infinità e perfezione. Tu hai celato le sephiroth anche nei corpi. Nella loro totalità esse corrispondono agli aspetti della forma umana, la quale è l’immagine di Dio, cioè dei suoi nove aspetti che emanano da Lui. Tu, però, non hai immagine né forma, in tutto ciò che in te è interiore ed esteriore. Nessuno può conoscerti come in realtà sei. Noi sappiamo soltanto che al di fuori di te non esiste  alcuna unità. Ciascun a sephirah ha un nome determinato che viene attribuito anche agli angeli, mentre tu non hai un nome determinato, per cui non resta che chiamarti Ayn, il Nulla, perché Tu sei l’Uno e il solo Vivente, non esisti che Tu, Colui che riempie i nomi e dà ad essi tutto il loro valore. Se tu ti ritraessi da loro, sarebbero come corpi senz’anima. Tu sei sapiente senza una determinata sapienza, tu sei Intelligente senza una determinata intelligenza, perché tu sei la tua propria ed assoluta evidenza che racchiude eternamente ed infinitamente in se stessa tutte le possibilità di conoscenza, per cui non hai bisogno di conoscere te stesso con una sapienza o intelligenza determinata. Né Tu hai un luogo determinato, perché tu sei l’unica e sola realtà. Tutto questo esiste per il solo scopo di proclamare all’uomo la tua forza e onnipotenza, per dirgli che l’universo è guidato dalla severità e dalla misericordia, cioè dai due fondamentali princìpi ordinatori dell’esistenza creata. Pertanto parlare di un lato destro, di un lato sinistro e di un centro, è solo un mezzo per indicare la tua sovranità nell’Universo nei confronti delle azioni umane, ma non certo per affermare che tu possiedi certi attributi quali la giustizia severa e la misericordia. Questi concetti non hanno corrispondenza nella realtà (Leo Shaya, L’Uomo e l’Assoluto secondo la Cabala)