LA LUCE DEL MONDO

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Esiste una Tradizione che ha attraversato millenni, sopravvivendo a tutte le vessazioni, le persecuzioni, le ingiurie di chi, a dispetto della Verità, ha sempre cercato di occultarla, allontanando l’uomo dalla sua vera natura: la Gnosi. Tobias Churton ha dedicato la sua vita per mantenerne viva la fiamma .

di Richard Smoley

Stiamo parlando di uno dei ricercatori più vivaci e brillanti di quella che potremmo definire la corrente sotterranea della Tradizione occidentale, nota come Gnosticismo. L’interesse di Tobias Churton per gli Gnostici nacque durante la preparazione della sua tesi di laurea in teologia presso l’Università di Oxford, nel 1970. Successivamente decise di esplorare queste idee attraverso il medium televisivo. «Mi ero fissato sul fatto non esistevano programmi che si occupassero delle religioni, fatto salvo i canali dedicati – ricorda. Avevo scritto un articolo su questo argomento, che raccomandava un nuovo tipo di televisione per questa zona d’ombra, insistendo sull’importanza di mandare in onda trasmissioni che permettessero ai telespettatori di entrare nella natura stessa dell’esperienza religiosa e non semplicemente di osservarla».

churton

Churton ebbe la sua occasione a metà degli anni ’80, quando produsse una serie sulla Gnosi per la televisione britannica, a seguito della quale scrisse il suo primo libro, “The Gnostics“: una storia su questo movimento esoterico, dal Cristianesimo primitivo ai suoi rappresentanti più moderni, come Giordano Bruno e William Blake, fino a Mary Shelley e al suo personaggio di Frankenstein. Da allora, Churton ha perseguito e approfondito il suo apprezzamento per le tradizioni esoteriche occidentali. È stato fondatore e redattore della rivista “Freemasonry Today“, ha pubblicato diversi saggi tra cui “The Golden Builders: Alchemists, Rosicrucians“, “First Freemasons” e attraverso i quali ha esplorato la Massoneria partendo dalle sue origini, che affondano nelle tradizioni alchemiche ed ermetiche dell’antichità, fino alle sue manifestazioni più moderne. Con Gnostic Philosophy: From Ancient Persia to Modern Times ha gettato invece una rete ancora più ampia, rintracciando le radici del patrimonio gnostico nel Zoroastrismo, nel Mitraismo, e negli Esseni, proiettandosi fino al XX secolo con Aleister Crowley e le manifestazioni della Gnosi nella cultura Pop. In Italia sono stati pubblicati Le Origini esoteriche della Massoneria (Newton&Compton) e L’Ultimo Vangelo (Cairo Editore)sul Vangelo di Giuda. Churton attualmente risiede in Gran Bretagna. Richard Smoley lo ha intervistato per noi.

 Richard Smoley: Esattamente come descriveresti la Gnosi? Che cosa significa per te?

Thobias Churton: «Potrei descriverla come una profonda esperienza di conoscenza, di intimità con quello che noi chiamiamo Dio che, ce lo dice la Bibbia, vuole essere conosciuto. Il termine gnostico, colui che ha sperimentato la Gnosi, iniziò ad essere usato come soprannome da chi riteneva che l’idea o il pensiero che rappresentava fosse troppo per essere compreso dagli tutti gli esseri umani. In un certo senso, è il più “sfrontato” gesto di ammissione per dire che si è avuta esperienza di Dio! Il Vangelo di Giovanni, per esempio, dice che “nessun uomo ha mai visto Dio”. Nella Tradizione gnostica in generale, la sanità mentale o la pace della mente è frutto della Gnosi. “Sanità mentale” significa divenire puri, o “interi”, come se la dimensione fisica e quella interiore diventassero una cosa sola. È come dire che si è avuto modo di condividere in Cristo e di conoscere Dio. Questo significerebbe che non vi è Gnosi al di fuori della tradizione cristiana, ma Dio vuole essere conosciuto da tutti! Gnosi per me significa ricevere un dono che porta con sé responsabilità. Non è un percorso facile, perché bisogna alleggerirsi per essere illuminati! Come se portassimo un sacco che ci impedisce di salire e crescere nella conoscenza divina. La Gnosi è Luce come a dire “il mio fardello è leggero”. È, soprattutto, amore per la Verità, una sensibilità per gli aspetti magici della vita e, soprattutto, una permanente lotta della Coscienza con la materia. La gente preferisce vedere bruciare una persona piuttosto che il proprio denaro. I politici sono abili a far leva su di noi da questo punto di vista. Eppure l’essere gnostico mette sotto esame l’essere umano interiormente, perché la Luce rivela le ombre, o se volete le tenebre, che sono in noi. E poiché a nessuno piace essere sotto osservazione, perseguitiamo chi porta la Luce e preferiamo nasconderci dietro la comoda immagine che abbiamo di noi».

R.S.: È possibile sperimentare la Gnosi da soli?

T.C.: «Come si può sperimentare attraverso altre persone? Si potrebbe anche non essere sempre consapevoli del fatto che stia sperimentando la Gnosi. Non è un singolo stato di coscienza, non è come un “Satori (risveglio) improvviso”, ma è un insieme di esperienze di risveglio, è una Via di ascesa continua. Devo anche dire che chi non ne ha fatto esperienza diretta, seppur limitata, difficilmente può dirsi che sia stato veramente vivo. So che molti non comprenderanno ciò che dico, ma lo stesso universo è una proiezione della Gnosi.».

Ireneo

R.S.: Puoi dirci qualcosa sulle scuole gnostiche dell’antichità?

T.C.: «Ce ne sono state diverse, legate a particolari insegnanti o a seguaci che si sono proclamati sedicenti insegnanti. Avevano visioni, sogni, e seguivano precisi dettami. Alcuni erano probabilmente ciarlatani. Altri, invece, erano “autentici”, come è nell’ordine delle cose. Le chiese cristiane essoteriche hanno portato avanti un lavoro costante per denigrare e distruggere il movimento gnostico in seno alla Chiesa, tendendo sempre a isolarne i veri “maestri”. Dare loro un nome, demonizzarli, è stato parte della propaganda anti-gnostica. Grazie ai loro sforzi abbiamo vaghi ricordi di uomini come Basilide, Carpocrate, Marcione, Valentino, Simon Mago, Dositeo. Gli apologeti ortodossi Ireneo, Ippolito, Epifanio e Tertulliano, per esempio, hanno presentato questi maestri gnostici come “ciarlatani dementi”, che conducevano i loro seguaci in quello che Ireneo chiama, nel 180 d.C, “un abisso di follia e blasfemia”. Non si possano prendere seriamente le prove che hanno addotto all’epoca, visto il loro credo legato a una visione letterale e ignorante della mistica contenuta nella lettera. Gli Gnostici rappresentato una sorta di “contro-cultura” e, pertanto, si sono esposti alle persecuzioni e al ridicolo. Sembra, piuttosto, si riunissero nelle catacombe o in luoghi privati. C’erano Gnostici nei primi monasteri di San Pachom nella Tebaide d’Egitto. Anzi, si può affermare che il primo movimento monastico è principalmente ispirato dal desiderio di un posto per fuggire dal mondo e sperimentare Dio. Chiaramente i monasteri hanno sempre avuto un ruolo particolare nel promuovere un’autentica vita spirituale, ma di solito era in segreto. E poiché anche i muri “avevano orecchi”, come ci insegna la storia della biblioteca di Nag Hammadi, anche nei monasteri del deserto gli Gnostici non erano al sicuro. I loro testi furono eliminati dalla letteratura, incriminati e condannati alle fiamme. E ben presto i “falsi gnostici” sarebbero andati incontro allo stesso destino. La nascita del potere temporale della Chiesa nel IV secolo d.C. decretò definitivamente l’esilio di chi ne seguiva i precetti».

Sufi

R.S.: Come è sopravvissuta l’eredità gnostica dopo la fine delle vecchie scuole? Che tipo di patrimonio conferiscono alla nostra civiltà?

T.C.: «Grazie a Dio, l’esperienza gnostica e le sue derivazioni sono sopravvissute alla sfida, oltrepassando la fine del volo dell’aquila romana, proseguendo ai margini del vecchio Impero in Siria, Iraq, Bulgaria, Turkestan e Bosnia, forse anche in Irlanda e, per un po’, in Mongolia e in Cina. La fiamma è stata mantenuta viva nonostante un numero imprecisato di campagne militari, massacri e conflitti violenti perpetrati da re, sultani, “semidei”, dittatori e imperatori. È poi proseguita in seno all’impero islamico, dopo il VII secolo, in forma di filosofia ermetica come fonte di ispirazione per la Scienza e la Filosofia, esaminando Dio nelle sue opere e nei suoi prodigi. l Sabei di Harran, che non erano musulmani, ebbero un ruolo di straordinaria importanza nel mantenere viva la fiamma. La comparsa del misticismo islamico, o meglio della Gnosi, tra i cosiddetti Sufi nei secoli IX e X fu altamente significativa: Magia, Filosofia, Scienza, Misticismo, come a dire che il progresso umano fu favorito dai circoli illuminati del mondo islamico. Hanno sempre giocato un ruolo ombra rispetto agli interessi personali perpetrati dalle autorità della Chiesa romana in Occidente, che non si sono prese cura di portare avanti l’esperienza personale del Regno divino. L’annientamento dei cosiddetti “Catari” nel sud della Francia e nel nord Italia nel XIII secolo ha mostrato fino a che punto le autorità fossero pronte a spingersi nel tentativo di distruggere la spiritualità, che non poteva essere tenuta sotto controllo e rappresentava una minaccia per lo status quo. In ogni epoca troviamo, immancabilmente, la prepotenza e l’arroganza delle autorità, dei poteri manifesti sull’invisibile e silenziosa opposizione spirituale, quale fu considerato lo Gnosticismo. Gli Gnostici sono stati la luce del mondo e il lievito nel pane. Un mondo senza Gnosi sarebbe un posto molto buio davvero. Lo Gnostico saluta il Sole, l’unico aspetto visibile di Dio, il primo a vedere l’alba nel giardino della resurrezione».

rogo libri albigesi. Pedro Berruguete painting of a disputation between Saint Dominic of Guzma

R.S.: Alcuni studiosi suggeriscono che il termine “Gnostico” è problematico e dovrebbe essere sostituito da qualcos’altro. Sei d’accordo?

T.C.: «Beh, mi spiace per loro. La Gnosi di per sé stessa è “problematica” in questo mondo. Il giorno che sarà accolta senza smorfie dagli studiosi nel loro vocabolario, vorrà dire che avrà cessato di avere potere. No, la parola “Gnostico” come il termine “Cristiano” è un soprannome per indicare un iniziato e in quanto tale va mantenuto e portato con orgoglio in un mondo cieco. Sì, ci sono problemi di definizione. Nel 1966 ci fu una conferenza di studiosi, a Messina, per definire il termine “Gnosticismo”, ma non sono riusciti nella loro impresa. Figuriamoci se io, senza nemmeno l’influsso positivo del sole italiano, posso farlo per voi in questa intervista. Stiamo parlando di un argomento che potrebbe riempire un intero libro. Vi è, tuttavia, un’altra strada che possiamo seguire. Ovvero, domandarci: perché dovrebbe essere definito? La definizione, come un censimento, porta a controllare. Molto meglio che la Tradizione gnostica mantenga la qualità unica di resistere a qualsiasi definizione! Non c’è dubbio che il problema sia stato insabbiato dall’attività delle chiese cristiane che dominano il pensiero in Occidente, molto più di quello di cui è possibile rendersi conto. Quando ero uno studente presso l’Università di Oxford, per esempio, mi ci è voluto molto tempo per realizzare tutte le implicazioni del fatto che i corsi di teologia erano gestiti da dirigenti della Chiesa, soprattutto a loro vantaggio. Il punto è che lo Gnosticismo è stato considerato nel suo insieme solo in termini di presenza in un luogo o di allontanamento dalla Chiesa ortodossa cristiana. I teologi negano la sua radice di esperienza autentica. Se non possiamo fidarci della nostra esperienza più profonda più personale e assolutamente autentica, di cosa possiamo fidarci? In ogni caso, sarebbe stato meglio, a posteriori, studiare l’intero campo della filosofia gnostica, la religione e così via come un vero e proprio flusso che si compenetra necessariamente con tutte le “grandi religioni” del mondo. Una delle cose interessanti sulla Chiesa ortodossa, se possiamo, anche solo per un secondo, considerare la pletora di enti contrastanti che la compongono come una vasta unità, è che alla fine può includere in sé tutto, tranne la Gnosi! Molti “dirigenti” della Chiesa – non tutti – hanno condiviso “vitto e alloggio” con Hitler, Stalin e Mussolini e, diciamocelo, la Chiesa ha fatto pace con il mondo. Viceversa le correnti gnostiche non si trovano in una posizione così comoda. Ci sono molte persone che sono sulla via della Gnosi, che forse non si rendono conto che, per amore di Dio e timore di Dio, e per paura di sé stessi e degli altri, sprecano anni in incontri insoddisfacenti nelle chiese che in nome di Dio esigono il loro sacrificio e la loro fedeltà. Ho sempre trovato che fossero i gruppi più egoistici a predicare abnegazione. Ma per tornare al punto, quale altra noiosa parola potrebbe sostituire la gloria fatta a brandelli e il pane ormai consumato dello Gnosticismo se non la Gnosi? Il termine Misticismo sarebbe troppo nebbioso, la parola Magia ormai è “derisa”. Forse, Spiritualità! Potrebbe avere senso, ma non significa nulla. È solo una questione di tempo, prima che i produttori di automobili vengano con una macchina che soddisfi le vostre esigenze spirituali! Io davvero non so che cosa si intenda quando si parla di “Spiritualità”. È così vago da poter far comodo solo ai ciarlatani pseudo-religiosi e agli avidi politici! Quando si dice “Gnostico”, lo si deve sempre spiegare. E quando lo si fa, le persone restano affascinate, che lo ammettano o meno! Quindi, Gnosi significa Conoscenza. Solo così è possibile comprenderlo».

yezidi Sinjar

R.S.: Quali sono i tentativi in corso per rilanciare lo gnosticismo?

T.C.: «Questa è una domanda difficile per le persone come me, che preferiscono esperienze autentiche con uno sfondo storico reale. Stai parlando con uno studioso. Non credo che lo “Gnosticismo”, per intenderci i gruppi gnostici che entrarono in conflitto con le autorità ortodosse cristiane nei primi cinque secoli di vita della Chiesa, possa o debba “rivivere”. “I morti non sono vivi”, come dice il Vangelo gnostico di Tommaso “e i vivi non moriranno”. Questo è il passo che preferisco per quanto è vero. Inoltre, ci sono diversi flussi gnostici ancora forti, e almeno uno di essi è ancora severamente perseguitato. Gli Yezidi tra il nord dell’Iraq, l’Iran occidentale e l’Armenia georgiano, vale a dire il Kurdistan transcaucasico, conservano senza dubbio la Tradizione più stimolante. Non c’è nulla paragonabile ad essa in tutto il mondo. Gli Yezidi sono stati perseguitati crudelmente da chi detiene il potere su di loro perché non sono considerati come “gente del Libro”, non esiste una parola che li indichi nel Corano. Essi sono stati a lungo accusati di venerare il demonio, ma la crudeltà che è stata loro inferta ricorda tanto quella perpetrata dagli oppressori di Gesù, accusato di essere portavoce di Satana. È il trucco più vecchio del mondo e funziona perché la gente teme ogni tipo di male, tranne il proprio. Questo è un fatto. La seconda tradizione penso sia quella dei Mandei nell’Iraq del sud, che considerano Giovanni Battista un profeta particolare e fanno curiosamente riferimento al “Cristo romano”. Quando ho prodotto la serie Tv “Gnostici” tra il 1985 e il 1987, abbiamo scritto all’ambasciata irachena a Londra: hanno negato qualsiasi conoscenza dei Mandei. Ho temuto fossero stati spazzati via dall’ultimo regime iracheno, ma con mia grande gioia, ora osservo che sono sopravvissuti, anche se devono ancora “giustificare” sé stessi, circondati come sono dalle diverse tradizioni islamiche. Credo che si qualifichino come Sabei nel Corano e sono quindi protetti. I meravigliosi Yezidi, invece, sono stati perseguitati per 1300 anni e non hanno una simile protezione, tanto da subire un genocidio da parte di Daesh (l’Isis). Dobbiamo sperare, avere Fede e provare amore per gli Yezidi, anche se la maggior parte delle persone probabilmente non ne hanno mai sentito parlare. Questo, per rispondere alla tua domanda, sarebbe un buon modo per prendersi cura della tradizione gnostica, che è a mio avviso lo “spirito autentico dell’uomo”, miseramente asservito a e dal mondo. L’amore del denaro è la radice di tutti i mali. Il modo di far rivivere la Gnosi, è quello di vivere nuovamente secondo i suoi principi».

Mandei

R.S.: Perché la gente oggi è così interessata allo Gnosticismo?

T.C.: «Penso perché c’è chiaramente un vuoto spirituale al centro della nostra cultura. La scienza e la produzione di massa hanno fatto molto per “l’esterno della coppa”, ma l’interno è vuoto. La liberazione promessa dalla cultura urbana occidentale è una breve gioia seguita da una rapida caduta. Quando la Grazia distoglie il suo sguardo, la vittima deve, se lui o lei è fortunato, guardare dentro di sé. C’è una denuncia ormai ben articolata: con tutti i soldi e la “promessa di libertà e la libertà per tutti” arriva piuttosto una grande minaccia. La minaccia è alla via del cuore, delicata, invisibile, ai suoi mille legami con Dio, che hanno mantenuto le persone in vita per secoli a fronte di innumerevoli pericoli e privazioni. Io non voglio idealizzare qui, ma ci si deve chiedere: chi ha bisogno di più aiuto?’ L’Oriente o l’Occidente? Chiaramente entrambi soffrono di povertà, povertà materiale e povertà spirituale; e, naturalmente, vi è abbondanza di povertà spirituale in Occidente e senza dubbio povertà materiale in Oriente. Ma non possiamo aiutarci a vicenda? E in tal modo aiutare noi stessi? Come facciamo a fare questo? Gesù offre un indizio: “In primo luogo pulire l’interno della coppa”. Pulirlo? La maggior parte di noi non sa neppure che esita! Dove si trova questo “interno della coppa”? Dove si trova questo Regno dei Cieli (attenzione, un regno non è una democrazia!) che dovrebbe essere “vicino e dentro” di noi? Ebbene, l’esempio e l’impegno senza compromessi con la realtà spirituale è un fiume così forte e potente, in aumento attraverso la Tradizione gnostica, che sarebbe straordinario se il nostro mondo, così asciutto, non avesse il desiderio di fare un tuffo nelle sue acque vivificanti! Fino a quando non risolveremo noi stessi, saremo in grado di esportare solo la nostra confusione».

massa

R.S.: In che situazione versano oggi le tradizioni esoteriche occidentali e come possono contribuire alla nostra civiltà?

T.C.: «La seconda parte di questa domanda è semplice. Che cosa è la civiltà? Non è chiaramente il potere e la forza o la capacità di imporre un cambiamento. In caso contrario, dobbiamo classificare Attila e Gengis Khan come leader di civiltà! La civiltà si riduce miseramente, per diverse persone, nella capacità di vivere in una città, organizzarsi e andare avanti senza cadere nel caos. Ciò che promuove la vita dell’alveare occupato può essere descritto come una influenza civilizzatrice. La civiltà non è poi un arbitro di verità, ma di ciò che funziona bene. Tuttavia, gli uomini e le donne sagge hanno avuto la tendenza, contro ogni probabilità, l’antica convinzione che niente funzioni meglio della Verità, e che un ramo marcio – marcio di corruzione – non sarà in grado neppure di sostenere se stesso. La Verità è un bene. Le forze corruttrici mirano sempre a lavorare all’interno della carcassa, gli agenti di guarigione devono lavorare all’interno del tessuto dell’alveare umano. Non in segreta paura, ma con modestia e non con l’attenzione sociale. La brezza fresca funziona bene se è invisibile. Questa è la saggezza perenne. Gli uomini e le donne di buona volontà non hanno nulla a che vedere con l’uomo comune, il suo corredo biologico e morale. Alcuni si rifugiano in un stoicismo cinico come quello di Gore Vidal, esempio di gusto e classe. Gli esseri umani in realtà non sono belli, a meno che non nutrano una sorta di Amore puro l’un verso l’altro. Il Salmista credo sia stato semplicemente realistico quando ha pronunciato le parole: “Non c’è nessun giusto. No, non uno”. Coinvolgere se stessi in gruppi può soffocare lo spirito creativo e divino. Ma la solitudine può essere difficile, e la solitudine è, come cantava Jimi Hendrix, “un freno”. Forse abbiamo bisogno di far rivivere, riadattandolo, il concetto del monastero. Nulla a che vedere con la triste alternativa della ‘comune’. Gli hippies erano aperti a tutto, e lo loro era depravazione. Penso che nella vita di una persona, una sola volontà, mette la nostra mano nella mano di Dio, per quanto possiamo conoscerLo veramente, chiunque sia la nostra guida, qualsivoglia tipo di gruppo o di persone si incontri. Non c’é uno schema valido o un “canovaccio” da seguire per tutte le occasioni. È così che deve essere. Coloro che necessitano di certezze assolute saranno preparati a credere a tutto. L’Uno è sempre presente, anche se non visto. La Gnosi è, come ho già detto, un regalo. Bisogna essere nel posto giusto per riceverla. Nessuna organizzazione può sostituirsi a questo. Lo Spirito soffia dove vuole. Rispettare lo Spirito prima di tutto! E mantenere la polvere secca, in attesa che arrivi la scintilla».

Uomo luce

LA LUCE DEL MONDOultima modifica: 2016-10-19T19:02:20+02:00da mikeplato
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