ROBERTO ASSAGIOLI

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di Mike Plato

Lo psichiatra e teosofo italiano Roberto Assagioli, una delle menti più eclettiche e libere della psicologia italiana, dopo aver fondato nel 1914 la disciplina detta “Psicosintesi”, scrive l’opuscolo Psychosynthesis  A new method of healing (1926). La psicosintesi è un metodo di auto sviluppo, di realizzazione, che mira a liberare l’uomo dalle sue schiavitù, ad aiutarlo ad acquisire dominio su se stesso, a renderlo capace di comprendersi, di possedersi e di dirigersi, e di acquistare coscienza del suo vero Sé. Secondo Assagioli, l’individuo è un’ inscindibile unità di componenti biologiche, psicologiche e spirituali, capace di sviluppare un orientamento cosciente e volitivo, dopo aver conosciuto e padroneggiato il proprio mondo inconscio. In realtà, il nome completo della Psicosintesi dovrebbe essere Biopsicosintesi, proprio perché Assagioli intendeva, da vero precursore, pensare l’uomo nella sua completezza, contemplandone aspetti biologici, emozionali, mentali e spirituali, aspetto, questo, spesso mal visto dai vari orientamenti psicologici. Il suo pensiero parte quindi dalla psicoanalisi classica per muoversi nella via della psicologia umanistica (Assagioli e Maslow ebbero scambi e interessi clinici in comune) ed infine su quella transpersonale, attivando la dimensione superiore dell’inconscio. L’uomo viene visto come incompleto, teso alla propria realizzazione lungo un percorso esistenziale e spirituale che non ha sostanzialmente mai fine. Assagioli ha ideato uno schema, detto ovoide, in cui descrive la struttura della personalità umana e in cui si ritrova un’area centrale in cui hanno sede il sé personale e i contenuti di coscienza; l’area dell’inconscio che viene suddiviso in inconscio inferiore (che si identifica con quello classico), centrale e superiore (dove hanno sede gli aspetti transpersonali dell’individuo) e l’inconscio collettivo (secondo Jung). Nell’inconscio superiore ha sede il Sé superiore o transpersonale identificabile con l’essenza cosmica e di cui è riflesso il sé personale. La Psicosintesi di Assagioli può avere due direzioni diverse: 1) un metodo di sviluppo e di autorealizzazione psico-spirituale per coloro che sono decisi a diventare “signori di se stessi” e padroni della propria vita; 2) un metodo di cura per malattie e disturbi psicologici e psicosomatici. Assagioli sviluppò un percorso in sette punti, attraverso il quale l’uomo poteva arrivare alla conoscenza e all’identificazione con Se stesso: 1) La disidentificazione.«Io ho delle emozioni, ma non sono le mie emozioni … Io ho dei desideri, ma non sono i miei desideri … Io ho una mente, ma non sono la mia mente …». Essa implica il distacco emotivo e il discernere fra i desideri che ci spingono e l’io che  li osserva, facendo uso dell’aspirazione che ha il potere di indirizzare il desiderio e le emozioni verso l’alto, ossia verso lo Spettatore; 2) L’io o principio dell’autocoscienza, proiezione del Sé. L’energia spirituale è troppo potente da sostenere in modo diretto, così la natura ha posto un intermediario che ci permette di cogliere il Sole anche attraverso le nubi psichiche. L’io è diverso dalla personalità. Questa è l’insieme delle caratteristiche personali, attraverso le quali l’io si esprime. Il secondo passo è quindi quello di identificarsi con l’io o osservatore interno per distinguere le notevoli esigenze e i contrasti della personalità, imparando a smascherarne i condizionamenti; 3) La volontà. Questa è l’energia che si sprigiona dall’io, traducendo in azioni le sue intuizioni e manifestandole nel mondo come una presenza dinamica e attiva. Il “saper volere” è un’arte sottile e difficile ma essenziale. «La volontà ha una funzione direttiva e regolatrice; rimette in equilibrio e utilizza costruttivamente tutte le altre attività ed energie senza reprimerne nessuna»; 4) Il modello ideale. I modelli imposti dall’esterno non funzionano, anche se sono bene articolati. Un movente è tale, cioè “muove”, solo se nasce dall’interno, da un’idea, e si traduce in un atto creativo, che sostituisce un modello umano precedente con uno superiore; 5) La sintesi. È una operazione quasi magica, un’alchimia che consente di unificare gli opposti in una nuova realtà. Il modo per riuscirci è quello di staccare la coscienza dai due poli per cercare il punto superiore, unificante ed equilibrante. Riprendendo Platone, Assagioli definì l’amore come “la ricerca dell’intero”. La sintesi è questa ricerca dell’intero che supera ogni dualità con la creazione di un triangolo, ossia una nuova unità più alta, ampia e inclusiva; 6) Il supercosciente. Assagioli chiamò “transpersonale” ciò che comunemente viene chiamato “spirituale” e che oltrepassa i confini della personalità. Definì la Psicosintesi “Psicologia transpersonale” che indaga nel super-cosciente, al di sopra della coscienza ordinaria. Dal super-cosciente provengono le intuizioni e le ispirazioni superiori, artistiche, filosofiche e scientifiche; le creazioni geniali, gli imperativi etici; gli slanci all’azione altruistica; gli stati di illuminazione, contemplazione, estasi. Ivi risiedono, allo stato latente e potenziale, le energie superiori dello Spirito, le facoltà e i poteri supernormali di tipo elevato” (da non confondere con le facoltà medianiche, che appartengono ai poteri psichici inferiori); in sintesi tutte quelle manifestazioni che hanno un valore qualitativo superiore a quello della coscienza normale; 7) Sé transpersonale. È il sole interno e la vera sostanza del nostro Essere. «Se si sapesse che vi è un grande Saggio dotato di elevati poteri spirituali, un Saggio amorevole e disinteressato, sorgerebbe certamente in noi il desiderio di parlargli, di chiedergli consiglio e aiuto … Ebbene, un simile Saggio, un simile Maestro esiste, è vicino, anzi presente in ognuno di noi. È l’Io superiore, il Sé spirituale». In altri termini: “il primo Maestro è l’Anima”, scintilla divina “emanata dalla Grande Fiamma Centrale”. Assagioli ricollega alla psicosintesi il significato simbolico della Divina Commedia in Principi e metodi della psicosintesi terapeutica e in altri testi. Il pellegrinaggio negli Inferi, l’ascesa lungo il monte del Purgatorio, l’illuminazione finale al cospetto della divinità, indicano le tappe dell’esplorazione dell’inconscio fino al “graduale risveglio” della coscienza. Durante la sua vita, Assagioli ha cercato di differenziare i suoi interessi spirituali dalla sua professione come terapeuta. A questo scopo ha dedicato un breve articolo chiamato “Muri di Silenzio”. Tuttavia, si è occupato dell’investigazione e lo studio delle filosofie orientali e transpersonali. Ad esempio, egli scrive una prefazione ai ‘‘Yoga Sutra’’ di Patanjali e approfondisce, in alcuni dei suoi libri, gli aspetti terapeutici e spirituali della pratica della meditazione creativa e della Saggezza Eterna.

ROBERTO ASSAGIOLIultima modifica: 2019-02-20T13:07:18+01:00da mikeplato
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