Decodificata la Madre dei Cerchi nel Grano

Nonostante la mia opposizione, la mia mente vulcaneggia, va da sola, vede le cose, e inizia a lavorare con i simboli. Esiste un crop, detto MADRE DI TUTTI PITTOGRAMMI, che fino a questo momento ha fatto arrovellare tutti gli esegeti del fenomeno. La chiave è l’Albero delle Sephiroth. Osservate bene la MADRE da due angolazioni diverse:

barbury.gif

madre pittogrammi.jpg
 

Nessuno ha mai compreso cosa significhino quei quattro cerchi. Parto da una certezza. Il cerchio centrale è un TRICERCHIO, il segreto sigillo dell’Ordine Regale-Sacerdotale di Melkizedek. E allora? E allora osserviamo con attenzione lo schema sephirotico:

Tree_of_Life_Diagram_with_names.jpg

 

 

L’unico settore  dell’Albero della Vita che coincida con quel pittogramma è quello inferiore: HOD-YESOD-NEZACH-MALCUTH. Ora l’enfasi è posta sul tricerchio che come vi ho detto è il sigillo di Melki-Tzedek, il Re di Giustizia. E guarda un pò i cabalisti chiamavano YESOD (FONDAMENTO) :

IL GIUSTO. E dicevano, parafrasando Proverbi 10:25:

IL GIUSTO E’ IL FONDAMENTO (YESOD) DEL MONDO.

Il motivo è dato dal Fatto che quello inferiore è un triangolo astrale, e Malchuth è il regno materiale. Yedod, il GIUSTO, è mediatore tra l’intero albero della vita (gli universi sottili) e il Regno materiale. Esiste un solo mediatore tra i cieli e la terra: MELKIZEDEK, il FIGLIO DI DIO E SACERDOTE DELL’ALTISSIMO (Kether) .Pico della Mirandola sostenne nelle sue tesi cabalistiche il principio della TRUNCATIO REGNI, ovvero affermò che il Regno Materiale era in qualche modo separato dal resto dell’Albero. Quindi occorrerebbe che la creazione si riunifichi all’Albero della Vita, altrimenti, come dice Paolo, essa sarà sottoposta per l’eternità alla caducità da colui che l’ha sottomessa alla morte.La creazione, dice Paolo, attende con ansia la manifestazione dei SALVATORI, dei Figli di Dio, per liberare Eden dalla morsa arcontica.

Si tenga presente che il termine YESOD ingloba il termine SOD=segreto. E poiche YESOD, nel corpo umano,è legato all’organo creatore, chi vuol o può capire capisca… 

A mio parere, i Fratelli creatori dei Crop hanno voluto comunicarci che dobbiamo attuare questa unione in primo luogo in noi. E’ un invito a legare cielo e terra, iniziando ad esplorare il nostro Inconscio (astrale, anima) per poi legarci al super-conscio (Kether,Spirito)

 

Senza volerlo, la chiave è nell’immagine di sotto. Osservatela bene e comprendetela 

Decodificata la Madre dei Cerchi nel Granoultima modifica: 2009-02-13T19:47:00+01:00da mikeplato
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13 Responses

  1. rovigatti
    at |

    Il triangolo verso il basso: la parte inferiore del Magen David. L’elevazione del femminile, la sua vendetta per compiere l’Unione Mistica…
    Chiara

  2. Katia
    at |

    Mi è venuta spontanea l’associazione con il BA’AL TESHUVA’, ( colui che è sceso nei meandri dell ‘ego, della passione, anche della trasgressione ma essendo arrivato al fondo si è accorto in tempo di quanto tutto ciò non gli bastasse e, ormai sofferente e impotente, si è rivolto verso l’Alto) e con, il fatto che, i Chassidim ritengano il ” maestro di ritorno ” più meritevole del giusto, perché essendo venuto in contatto con le scintille di santità prigioniere nei regni inferiori (teoria del caos primordiale), tramite il suo ritorno nel regno della luce, riesce a portare con sé un numero grandissimo di tali scintille.

  3. Laura
    at |

    il sigillo di Melkisedek può avere una relazione con lo schema di Atlantide simbolo di un’armonia perduta?
    La costante è data dai cerchi concentrici perfetti ed equidistanti sul simbolo di Melkisedek interrotti nello
    schema di Atlantide.
    Credo che quel crops ci nasconda anche qualcosa sull’armonia vista la presenza del lambdoma nello
    schema.

  4. stefano
    at |

    Vedo che si parla molto di Melqui-Tsedeq che sembra quasi un Dio di mezzo posto tra il Dio Dio e l’Uomo; ma potrebbe essere che siamo noi? Osserviamo l’albero Sephirotico; si tratta di 10 sfere che appartengono tutte ad un unico sistema. Ma se tutto coincidesse? Se spazio e tempo si ritrovassero in un unico punto? Dobbiamo trascendere quello che ci è stato insegnato a scuola ed andare e vedere le cose oltre le righe.
    Perdonatemi se ho divagato
    grazie a tutti
    Stefano

  5. Katia
    at |

    @ Stefano

    Melkisedeq non sembra, E’.
    La difficoltà è proprio comprendere la struttura gerarchico-sephirotica all’interno della coscienza.
    Anima-mediatore tra coscienza infera e Spirito.
    Melkisedeq-Spirito-Mediatore fra anima e Dio Assoluto (En Sof).

  6. Katia
    at |

    @ Stefano

    Melkisedeq è la manifestazione di Dio più elevata che, nella nostra condizione, possiamo conoscere ma solo con la sottomissione.
    Cristo è Melkisedeq placato che entra in noi.

  7. stefano
    at |

    Grazie per la risposta;

    la tua seconda risposta mi conferma il fatto che noi siamo Dio; sono consapevole di affrontare
    un discorso “complicato” e forse anche di non avere una vasta cultura e pertanto è la mia
    intuizione che agisce.
    Se Cristo è Melqui-Tsedeq placato che entra in noi sta a significare che lo spazio/tempo
    in cui siamo immersi si annulla poichè è Dio stesso che entra in noi per il tramite del Cristo;
    e Dio non può essere circoscritto nello spazio/tempo per cui siamo divini.

    Grazie ancora per aprirci la mente
    Stefano

  8. rovigatti
    at |

    @Stefano
    Noi non siamo Dio o, almeno non ancora. Una scintilla del Padre abita nella nostra forma e questo succede nella maggior parte dei casi, nella nostra completa ignoranza e sonno. Solo quando riusciremo a ricostituire l’Androginia Primordiale in piena coscienza potremo ritornare alla Sorgente Paterna e identificarci con Lei. Non prima.
    Chiara

  9. Katia
    at |

    @ Stefano

    E’ proprio come dice Chiara.
    Per il momento, la “scintilla” luminosa della vera divinità, nascosta in noi, è mescolata alle tenebre, legata alla materia e imprigionata nel nostro mondo illusorio.

  10. stefano
    at |

    grazie ancora, non tutti però sono ancora legati al “mondo illusorio”.

    Mi vengono in mente, a parte i soliti GRANDI, Gesù. Buddha, ecc anche grandi menti come Gandhi che sono entrate a far parte di quegli SPIRITI che secondo me, MIKE PLATO, chiama Vigilanti.
    Noi siamo ancorati alla materia ma lo sviluppo delle coscienze è già in movimento e penso che per staccarci da questo dobbiamo AMARE senza condizioni nel senso più ampio del termine.
    Oltre a questo ritengo che le nostre vite siano in eterna evoluzione fino a raggiungere gli elevati “gradi” e divenire a nostra volta dei VIGILANTI, sperando di non farci travolgere dagli ARCONTI sempre in agguato, che poi siamo sempre noi.

    Grazie nuovamente per il Vostro prezioso aiuto
    Stefano

  11. rovigatti
    at |

    @Stefano
    Non tutti i grandi iniziati erano gnostici e, la categoria esoterica più potente, è proprio quella degli gnostici perché essi non concepivano mediazioni tra loro e Dio. Infatti loro, in quanto incarnazione di Melkisedeq, erano mediatori di per se stessi e quindi onoravano e glorificavano il Padre direttamente e questo fa la differenza. Ghanndi era sicuramente una anima nobile e probabilmente anche spirituale, ma non era uno gnostico. Uno gnostico è qualcuno di completamente diverso, un alieno, uno straniero a questa terra e, soprattutto, uno (come dice Mike) molto molto arrabbiato (consiglio di rileggersi bene quanto detto in proposito da Mike). Ghandi, come Madre Teresa, si è battuto per la pace e per dare un’esistenza migliore a tanti infelici e la libertà ad un paese, ma entrambi non hanno liberato alcuna anima dalla prigionia arcontica cosa che è ben più importante. L’unica importante dato che il Padre ci richiede di liberare in primis la nostra anima e poi le altre. Tutto il resto non serve a farci guadagnare il Regno dei Cieli. Quindi ci vuole molta cautela prima di considerare certe anime sante per gli uomini anche sante per Dio.

    E poi un’altra questione più volte esaminata e che suscita non poca confusione: l’amore. Non è l’ATTO D’AMORE che ci farà riconquistare il Regno, ma l’iter alchimico che, trasformando e trasmutando la nostra genetica attuale, innalzerà di un’ottava il nostro stato vibrazionale. Amare significa riconoscersi parte della Ekklesia, il gruppo ricostituito di tutte le scintille che il Logos ha disperso: quindi riconoscersi in quanto simili e non riconoscersi in tutti perché non tutti avvertono questa spinta al ricongiungimento nel Logos.

    E, in ultimo, gli Arconti non siamo noi. Almeno, noi siamo metà Arconti e metà Figli del Padre (anche se non tutti) e l’obiettivo finale è appunto quello di ricostituire questa divina figliolanza.
    Chiara

  12. stefano
    at |

    Chiara,

    convengo con Te per quanto riguarda gli ultimi due punti; non condivido il primo;

    sicuramente condividi con me che quando dici, “perché essi non concepivano mediazioni tra loro e Dio”, noi siamo Dio. Quello che abbiamo perso è la consapevolezza di questo; con la nostra mente possiamo creare e disfare ed anche se siamo consapevoli di questo dobbiamo comunque superare quella dualità che divide il nostro ESSERE più intimo e sottile.
    Esistono altre “categorie” che, condividono alcuni pensieri gnostici, che secondo il mio parere si avvicinano molto all’Ordine di Melqui-Tsedeq e che generalizzando possiamo chiamare Martinismo ma qui divaghiamo troppo.
    Quello che non capisco è per quale motivo si debba divenire gnostici per avere uno sviluppo spirituale chiamiamolo “di un certo tipo”. Personalmente vedo in Gandhi uno SPIRITO puro, quel tipo di SPIRITO a cui tutti dobbiamo tendere. IntraVedo, anche in una persona sconosciuta, come un qualsiasi operaio di fabbrica oppure un carbonaio, od anche TU Chiara, quel tipo di SPIRITO.

    Sono felice di potere scambiare liberamente le mie opinioni con le Vostre.
    Con stima
    Stefano

  13. rosa
    at |

    l’immagine dei tre cerchi mi fa venire in mente la RUOTA CHE INCATENA , ma anche TRE VIE POSSIBILI DI SALVAZIONE, per poter ACCEDERE infine a TUTTO IL RESTO.

    potrei sbagliarmi.
    da quando hai postato questo diagramma, ho riletto più volte la spiegazione del FONDAMENTO, che ritengo giustissima.
    il FONDAMENTO è la LINEA DI PARTENZA per SPERIMENTARE la MATERIA: BISOGNA SCENDERE NELLA MATERIA E LAVORARLA ALCHEMICAMENTE, PER INNALZARE LE BRACCIA E “ABBRACCIARE IL CIELO”.

    quando ho letto in pistis sophia che il SALVATORE dice che il suo nome è ABERAMENTO, io ho riflettuto parecchio, non riuscendo a capire perchè si definiva tale.

    se il fondamento è sperimentare tutto, OCCORRE SPERIMENTARE ANCHE L’ABERRAZIONE.
    MA QUESTO L’HAI GIA’ DETTO TU.
    e infatti CRISTO ABBRACCIA L’ABERRAZIONE PER TRASMUTARSI.

    IN LINEA CON LE LEGGI DELLA FISICA: PER AGIRE NON BISOGNA REAGIRE, MA LASCIAR PASSARE ATTRAVERSO, ACCOGLIERE.
    SOLO COSI’ SI PUO’ CONOSCERE DAVVERO.

    forse ripeto delle cose che hai già espresso, ma per me vuol dire che le ho capite, finalmente!!!

    come al solito tu dai degli input e noi rielaboriamo, ognuno a modo suo.

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