Il Giuramento di Semeyaza

Un’approfondita disamina dei Vigilanti spirituali e del loro operato in base alle Sacre Scritture e i libri sacri di altre tradizioni. Il perché di un giuramento eterno e gli scopi di una missione ancora in fase di compimento. La natura divina dei Vigilanti-Irin.

di Mike Plato

 

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Quando si parla di Vigilanti va fatto un preciso distinguo: bisogna differenziare tra i Vigilanti spirituali, esseri di Luce mediatori fra gli Uomini e la divinità, punto di connessione tra il mondo celeste e quello umano, e i Vigilanti incarnati, uomini in carne e ossa e sacerdoti dell’Altissimo, punto di connessione tra il mondo umano e quello divino. Entrambi hanno lo stesso ruolo e fanno da punto di contatto tra le due realtà, ma l’uno manifesta il divino nel mondo umano e l’altro l’umano nel divino. E’ dei Vigilanti spirituali di cui mi occuperò, sebbene questi si considerino incarnarsi in quelli terreni. Il Libro di Enoch narra che i Vigilanti, in ebraico “Irin”, calarono in tempi prediluviani sul Monte Hermon. Si tratta certamente di grandi Esseri di Luce padroni della multidimensionalità. Secondo Enoch LXIX, i più grandi fra loro erano Semeyaza (il leader), Artaqifa, Kokhabiel, Daniel, Baeaqel, Azazel, Tamiel, Yequn, Asbel, Gadriel, Penemu, Kesbeel, Kasdeyan. Questi Angeli Vigilanti non vanno confusi con gli Angeli Ribelli del ciclo precedente quello relativo alla prima Genesi, che invece si ribellarono al Creatore supremo. Secondo il Libro dei Giubilei IV:14 e l’Enoch aramaico VI:6, essi abbandonarono i cieli superiori per incarnarsi ai tempi di Yared (ebr. discesa), padre di Enoch. L’organizzazione delle loro schiere, formate da 22 capi di cento (centurioni), di cinquanta e di dieci di loro (Enoch LXIX,3) – schiere destinate nel tempo a distruggere e spezzare la dominazione di Beliar (Regole della Guerra I,4, manoscritti di Qumran) – fu mutuata non a caso da Mosè su suggerimento da Jetro in Esodo 18:21: “Sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venialità e li costituirai sopra di loro come capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine”. E’ la tipica struttura della cavalleria celeste (gerarchia degli Angeli salvatori dell’Hermon) che fu mutuata anche dai Cavalieri Templari e dagli Esseni, i quali ultimi alludevano alla “formazione dei reparti di Dio per vendicare la sua ira su tutti i Figli delle Tenebre nell’ultimo giorno” (Regole della Guerra III:6); e alle “regole per la convocazione per le centurie, le cinquantine e le decurie, in previsione dell’ultima battaglia” (R. della G.II:16). I capi centurie erano 22.

 

I Leoni della via

AngelDark.jpgRitengo fortemente probabile che i Vigilanti incarnati, gli eletti dell’Ordine di Melkizedek, siano quel Corpo collettivo Ermetico-Osirideo che si divise in 144.000 membri, i famosi eletti dell’Apocalisse, in forza del fatto che, leggendo con attenzione l’Apocalisse, quei 144.000 dovranno essere radunati come fossero le membra disperse di Osiride, il cui nome egizio “Wosr” ricorda molto l’inglese “watcher-vigilante”, e che nel suo puro significato di “Vegliardo” è il Dio che “Veglia”, cioè “vigila”. E’ presumibile che siano loro il vero Israel o “Keneseth Israel” (Comunità dei Figli della Luce e dei Giusti), corrispondente alla Shekina-Sophia, la Luce esiliata nel piano materiale, la vera sposa del Cristo. Questo è il Gruppo Celeste che giudicherà il mondo e gli angeli trasgressori alla Fine del Tempo, come profetizzato da Paolo in 1 Corinzi 6:2: “Non sapete che i Santi (cioè gli Angeli Vigilanti n.d.a.) giudicheranno il mondo? Non sapete che giudicheremo gli Angeli (ribelli n.d.a.)?”. In Matteo 16:7 leggiamo: “Cristo verrà con i suoi Angeli (Vigilanti n.d.a.) a giudicare le opere”. l Corpo dei Vigilanti è conosciuto segretamente come il “Popolo della Sfinge-Leone”, simbolo della Sophia-Shekinà e dei Leoni intesi come Guardiani-Vigilanti, la vera Presenza di Dio sulla terra, custodi della sapienza divina e guardiani di pace e giustizia. Tant’è che Balaam e Giacobbe descrivono il popolo vigilante in questi termini: “Ecco un popolo che si leva come una leonessa e si erge come un leone, non si accovaccia finchè non abbia divorato la preda e bevuto il sangue degli uccisi (Numeri 23:24)…Un giovane leone è Giuda, si è sdraiato, si è accovacciato, chi oserà farlo alzare? (Genesi 49:9)”. La parola Leone indica in modo occulto “l’Eone”, ossia l’essere di luce alieno a questo mondo (in ingl. “alien” è simile a “lion”, simbolo degli dèi solari). La preda da divorare è l’uomo che ospita il Dio (Cristo-Leone), uomo che accetta il dolce giogo del Vigilante celeste in lui e si lascia assimilare, facendogli dono della sua vita impermanente. Di qui, è più facile comprendere perché questi esseri speciali fossero noti, tra gli Ismailiti di Alamut, come Assassini e seguaci del Vecchio della Montagna (HERA 54, pag. 47), poiché dovevano sacrificare e uccidere sé stessi, per reintegrare la loro antica natura e tornare nelle loro dimore, premiati dal Grande Vecchio Melkizedek. Questo è il popolo di Zion, guidato dal principe messianico Melkizedek, un popolo giusto con un solo cuore e una sola anima. C’è un motivo serio che mi spinge a ritenere che l’anima di Gesù fosse Semeyaza, l’antichissimo leader degli IRIN secondo la testimonianza di Enoch. Gesù urlò in croce che tutto era compiuto, alludendo in primo luogo al compimento della “Grande Opera Solare”, alla realizzazione alchemica di cui si parla nelle Tavole Smeraldine XIII: “Ciò che ho detto dell’operazione del sole (Grande Opera n.d.a.) è compiuto e terminato”. “Il Padre mio opera sempre, e anch’io opero”, diceva Gesù in Giovanni 17:21. La stessa Apocalisse 21:6 vede Gesù affermare: “Ecco! Le cose sono compiute. Io sono l’Alfa e l’Omega (dell’alchimia umana e cosmica). A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita”. Lo stesso Gesù in Matteo 5:17 affermava: “Io non sono venuto ad abolire la Legge e i Profeti, ma per portare tutto a compimento. Finchè non siano passati il Cielo e la Terra, non passerà neppure uno iota della legge finchè tutto non sia compiuto”. Semeyaza (angelo solare, nella lingua del Kurdistan) era il Re Leone degli Irin dell’Hermon, Gesù era parimenti il Leone di Giuda (Apocalisse 5:5). L’I.N.R.I. della crocifissione, che proclamava Gesù re dei Giudei, è l’anagramma occulto di IRIN, poiché veramente Gesù incarnava l’anima collettiva dei Vigilanti: i Giù-Dei, gli Dei incarnati in questo basso mondo. Ancor meglio si comprenderà come gli Arconti incitarono i poteri dell’epoca a spazzar via il leader dei loro acerrimi nemici, quel leader che, nella scena della trasfigurazione, è molto probabile fosse sul monte Hermon insieme a Pietro, Giacomo, Giovanni, Mosè ed Elia, Vigilanti che si reincontrano sul monte del giuramento. Se i Vangeli dicono che egli si trovava su un alto monte (Matteo 17:1), 2 Pietro 1:18 rivela che tutti loro si trovavano su un santo monte. Ora, se simbolicamente il monte santo è Sion, fisicamente lo è l’Hermon, da cui non a caso scende il sacro fiume Giordano per sfociare poi nel Mar Morto, come volesse legare i Vigilanti Gesù (che si battezza nel Giordano) e gli Esseni (la fratellanza del Mar Morto). La missione dei Vigilanti è intuibile per analogia. Se essi scendono dall’Hermon per combattere Beliar-Arhiman, Gesù, non appena sceso dal monte guarisce un epilettico indemoniato (Matteo 17:14, Luca 9:37), scacciando proprio il demone. È evidente che i Vigilanti sono cacciatori di demoni e dei grandi avversari gli arci-demoni noti come Arconti. Sono coloro che vigilano sull’umanità intera senza essere conosciuti dal mondo, gli antichi e grandiosi custodi di pace e giustizia solo apparentemente estintisi.

 

Il grande giuramento

Delville_Prometheus.jpgAbbiamo detto che nel Libro dei Vigilanti VI:3, inserito nei frammenti aramaici di Enoch, è riportato che gli IRIN, cadendo in questo piano (incarnandosi) per una delicata e misteriosa missione, giurarono solennemente sull’Hermon. Questo termine significa “Montagna del Giuramento”: “Giuriamo, tutti noi, e ci impegniamo che non ci ritireremo da questo piano, nessuno di noi, e lo porteremo a compimento. Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono vicendevolmente, ed erano in tutto duecento”. Non è casuale che il termine Hermon sia analogo allo spagnolo “hermandad-fratellanza”. Ma in cosa consisteva siffatto giuramento? Cosa giurarono di fare gli Irin, come fossero un Ordine Sacro in cui i membri prestano giuramento reciproco in quanto Fratelli iniziatici? E se realmente si trattava di un Ordine, qual era il nome di quest’Ordine? Il Libro di Enoch afferma che essi vennero a sposare le donne per generarsi figli, il che li associa ai Nephilim biblici (Genesi 6:1) che contrassero matrimonio con belle anime (codificate come “donne”) generando i Ghibborim, ossia i Forti o Figli della Forza. Ma dovettero assimilare anche la natura arcontica, mescolandosi con la bestia, che avrebbero dovuto combattere per far emergere il loro vero lignaggio di esseri celestiali. Ridestandosi, insegnarono agli uomini arti profondamente esoteriche – tacciate stranamente nel Libro di Enoch come arti perverse – e continuarono a farlo per molti cicli esistenziali. È detto che Azazel, altro misterioso essere citato solo nel Levitico, “insegnò l’uso dell’antimonio, delle tinture e mostrò il cambiamento del mondo” (VIII:2). Il passo allude all’insegnamento dell’alchimia (arte reale) da parte di Azazel, che insegnò l’uso dell’antimonio alchemico per ottenere la trasmutazione della materia in spirito (il cambiamento del mondo citato nel testo). Nel Levitico l’associazione di Azazel con il capro espiatorio è palese, come è chiaro che il Dio Pan non è altri che Azazel, il Pastore-Capro che in noi è lo stesso Antimonio o Sfinge (4 elementi in situazione di caos, spirito mescolato alla materia). Capro è un termine analogo all’egizio Kepher che indica la materia primordiale (quintessenza) capace di rinnovarsi da sé come la Fenice. Un mito ebraico, noto come i Figli di Dio e le Figlie dell’Uomo, narra che il Vigilante Azazel peccò per aver offerto alle donne (anime umane) “vesti dai mille colori”. In realtà la “veste dai mille colori” rimanda al concetto di tintura alchemica di cui fu simbolo soprattutto la “veste dai mille colori” di Giuseppe (Genesi 37:3), simbolo dello sfarzo cromatico del corpo adamantino, il corpo di Luce. Se ne fa allusione nella descrizione della Gerusalemme Celeste, piena di oro e pietre sfavillanti (Apocalisse 21:18) e nella descrizione occulta di Lucifero in Ezechiele 28:12, ove la meravigliosa veste di gloria del Re di Tiro sembra essere ricoperta di pietre preziose. Queste arti sono il nucleo degli insegnamenti del Sacerdozio Eterno di Melkizedek e il compost della Tradizione Primordiale, e di qui è possibile intuire quale fosse il vero giuramento. Esso è presente nella Bibbia, in modo molto misterioso e apparentemente sganciato da qualsiasi altro insegnamento presente nel testo biblico, tranne che da quello presente nella Lettera agli Ebrei. E’ il giuramento di Melkizedek recitato in Salmi 110:4 : “Il Signore ha giurato e non si pente, tu sarai Sacerdote per sempre secondo l’Ordine di Melkizedek”. Questo è ciò che Semeyaza e i suoi Fratelli avevano giurato di fare e di non recedere dal compimento: offrire l’eternità ai loro figli (Ghibborim, Iniziati), concedendogli Sacerdozio eterno con il quale le anime umane avrebbero raggiunto la statura di cosmico Maestro di Giustizia e Sacerdote di El Elyion, sconfiggendo Beliar (il Dio di questo mondo) e le sue orde, e liberandosi per sempre dalla tirannide della materia corporale e delle forze fisiche che dominano questo piano di realtà. Il disegno era finalizzato a portare la scienza multi-dimensionale del “Corpo di Luce agli uomini, per contrastare l’oppressione degli Arconti Planetari. Erano veramente il Prometeo Collettivo.

 

Una manipolazione premeditata?

veste daio mille colori.jpgMi sembra sospetto che il Libro dei Vigilanti attribuisca agli Irin ciò che è proprio degli Arconti: “costoro mangiano tutto il frutto della fatica degli uomini fino a che gli uomini non li possono più sostentare”. Se esiste una razza astrale che tratta gli uomini come una fonte di cibo, quelli non sono certo coloro che Daniele chiamò “Qaddishim Irin” i “Santi Vigilanti”. Il Libro di Enoch ha sollevato in alcuni ambienti esoterici più di una perplessità. Soffre di manipolazione o è un testo diffamatore? Il Libro dei Giubilei e il Libro di San Cipriano cap III (risalente al 1001 d.C.) dicono qualcosa di diverso. L’apocrifo Libro dei Giubilei, di estrazione sicuramente essena, afferma che gli Angeli Vigilanti, non abbandonarono il cielo perchè puniti, ma per ordine di Dio: “Ai tempi (prediluviani) di Yared (ebr. “discesa”), scesero sulla terra gli Angeli del Signore, chiamati Vigilanti, ad insegnare ai figli dell’uomo a fare giustizia e rettitudine sulla terra”. Il Libro di San Cipriano ricostruisce, non sappiamo da quali arcane fonti, il dialogo tra i Vigilanti, rivela la missione luminosa dei Vigilanti stessi: “Ai primi albori della creazione, angeli del cielo discesero in terra per amare le donne. Nel primo moltiplicarsi delle figlie degli uomini, nacquero creature di splendida bellezza. Gli Angeli, figli del cielo, le videro e furono presi d’amore; e dissero fra loro: “discendiamo in terra, scegliamo le nostre spose generando figli con esse”. Allora, il capo Semeyasa disse loro: “forse voi non siete tanto valorosi da compiere quest’impresa, ed io sarei l’unico responsabile della vostra caduta”. Insistettero gli angeli: “giuriamo che non dovremo pentirci di aver condotto a termine il nostro disegno”. E furono duecento gli Angeli che scesero sull’Hermon. E proprio da allora che si chiamò Hermon: montagna del giuramento (del Patto originario n.d.a.)…E Dio perdonò l’atto ribelle in merito alle virtù loro e dell’amore fedelmente professatogli”. Quindi ci troviamo di fronte a versioni diverse della stessa storia.

 

 

Volontari per il risveglio

Blashfield_Edwin_Howland_The_Angel_.jpgLa quintessenza dell’insegnamento degli Irin era quello che i cabalisti chiamano “Ma’ase Merkaba”, “Opera del Carro”, il Corpo di Luce, che si traduce nella divulgazione dell’Arte Reale (Alchimia), che punta proprio alla costruzione del “corpo indistruttibile adamantino” per liberarsi dalla maledizione del ciclo dell’eterna “morte e reincarnazione”, e tele-trasportarsi con un imperiale atto di volontà. Tutta la loro gnosi, di cui essi si reimpadronirono dopo diverse incarnazioni, fu messa a disposizione di coloro che sentivano la prigionia nel mondo materiale. Il fine della loro discesa era risvegliare e liberare altri fratelli rimasti impantanati in questo perverso ciclo e in questo basso regno materiale che Gesù chiamò Ghenna. Il capo di tutti loro, Semeyaza, attraverso Gesù, rivelò di essere venuto per radunare le pecore sperdute di Israel spirituale. E’ il medesimo insegnamento del buddhismo, secondo cui i buddha (risvegliati) rinunciano al Nirvana per rientrare nel Samsara ed aiutare altri fratelli dormienti. I Vigilanti erano volontari che decisero di smembrarsi ai quattro venti su questo piano per salvare altri esseri, forse loro stessi fratelli, dalla tirannide dimensionale degli Arconti, dei quali Semeyaza-Azazel era il più accanito avversario, il loro “Satana”, tanto da spingerli a demonizzarlo in tutti i modi possibili. Ebbene, il senso più nascosto del “dito indice alzato”, che appare sovente nell’iconografia esoterico-religiosa, ed in particolare nell’arte di Leonardo, è lo status di Vigilante da parte dell’essere che compie tale gesto. Quelli dell’Hermon erano volontari che decisero di reincarnarsi e sacrificarsi per portare luce in questo mondo. Quando Elohim chiese agli angeli se vi fosse chi avrebbe accettato questa missione delicata, che avrebbe richiesto molto tempo per compiersi, alcuni di loro alzarono idealmente il dito verso il cielo per fare la volontà del Padre loro. Isaia 6:8-10 descrive uno scenario simile, con YHWH che cerca volontari e ne trova uno in Isaia: “Poi udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?”. E io risposi: “Eccomi, manda me”!”. Anche per questo essi sono noti occultamente come “Uomini di buona volontà”, quindi “volontari”, coloro che si offrirono e soffrirono.

Molti grandi esseri, titani della gnosi, incarnavano quegli eroi celestiali, quei membri della Famiglia della Luce, famosi per scendere nei sistemi di realtà ad alterarne la frequenza, travestiti da umani solo per permettere al processo di realizzarsi. In qualità di alti Luciferi, essi portano in-formazione, la carica elettro-magnetica che sparge la nuova frequenza, una luce che è già responsabile dell’attuale caos destinato ad aumentare, e del prossimo crollo della civiltà. Essi portano la sfida armonica (la spada cristica come simbolo di potenza vibrazionale), la guerra alla vecchia frequenza vibrazionale, sia nell’uomo che fuori. Nel mazdeismo di Zoroastro, i Vigilanti che scelsero di essere qui erano chiamati Fravarti o Fravashi (alla lettera “quelle che hanno scelto”), anime assolutamente speciali che decisero drammaticamente di venire a combattere le Tenebre arimaniane, incarnandosi come angeli tutelari per aiutare Ahura Mazda. Il termine proviene dall’antico iranico “plavati” o “plavayaty”, una radice estremamente interessante. Ritengo, infatti, che pleiadi e pleiadiani, che in questi ultimi anni hanno fatto rivelazioni interessanti attraverso il channeling di Barbara Marciniak (HERA 75, pag. 92), siano gli spiriti dei Vigilanti incarnati. In lingua phalavi (lingua iranica) sono note come “frohar, fravard e fravahr”. Quello che è più che un mito narra che il Supremo Creatore chiese alle stesse Fravashi di accettare il sacrificio per aiutare le anime nobili intrappolate dall’Ingannatore e vessate dai Seguaci dell’Inganno e da tutti i demoni dal volto umano. Corrispondenti delle Valchirie (anime guerriere) della mitologia nordica, le Fravashi erano “Yazata” (angeli) di altissima gerarchia cosmica, divenuti archètipi celesti (Io archetipali) di alcuni esseri che dovevavo manifestare la gloria di Mazda-YHWH. E’ il coro di Madza, l’Ordine di Melkizedek, guidato nei diversi cicli zodiacali dal Saoshiant (il Messia), che manifesta il Melkizedek, l’egregora dei Vigilanti, attraverso un uomo. Le Fravashi rinunciarono, quindi, alla loro condizione celestiale per affrontare l’orrore dell’umanità ahrimaniana sfigurata demonicamente, e pervenire poi alla “frashkart” (trasfigurazione finale) trasmutando la terra e cambiando il mondo, come Azazel aveva insegnato e sempre insegna. Ciò è in linea con le leggende sullo sconosciuto popolo di Agarthi, destinato a rivelarsi nell’ultim’ora della terra, il che riguarda sia l’iniziato che lavora su sé stesso che per l’umanità al crepuscolo. Queste anime speciali sono veri e propri guerrieri spirituali che, a differenza di altre Intelligenze del cosmo che non vogliono aver nulla a che fare con l’incarnazione e la materia, sono ben disposte a tuffarsi in questo regno per aiutare altri “Bene ha Elohim” (Figli di Dio). Si tratta di anime che pur potendo tornare al Creatore Primo, restando in quella vibrazione, hanno scelto di diminuire drasticamente la propria vibrazione, e scendere in quest’universo. Per una nobile causa, la più grande di tutte.

 

 

I Vigilanti e la Paramount

Paramount_logo.jpg

I capi centurie erano 22, il che mi spinge ad una constatazione, solo all’apparenza, bizzarra: il logo cinematografico animato della Paramount Pictures è un’allusione indiretta ai Vigilanti dell’Hermon. L’attuale breve movie della Paramount inquadra un cielo stellato, da cui si staccano alcune stelle che precipitano sulla terra come stelle cadenti, penetrando la coltre di nubi, e atterrando idealmente sulla cima di un monte. Questo monte potrebbe essere un’allusione occulta all’Hermon (Sirion), caratterizzato non a caso da ghiacciai eterni. Le stelle che in cerchio circondano la vetta del Monte sono esattamente 22, il numero dei Capi Centurie. Peraltro, nel nome stesso “Paramount” è nascosto il termine Hermon. Siamo circondati da potentissimi simboli, percepibili con un minimo di percezione intuitiva e conoscenza della Tradizione.

Il Giuramento di Semeyazaultima modifica: 2009-02-25T18:37:55+01:00da mikeplato
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5 Responses

  1. Carmelo
    at |

    Grazie Mike per questo articolo!
    erano cinque anni che cercavo informazioni su Semeyasa,
    da quando a traverso un channeling mi dissero…
    beh… ne ero conivolto… li conoscevo…
    Un abbraccio di Luce
    Carmelo

  2. Carmelo
    at |

    Grazie Mike per questo articolo!
    erano cinque anni che cercavo informazioni su Semeyasa,
    da quando a traverso un channeling mi dissero…
    beh… ne ero conivolto… li conoscevo…
    Un abbraccio di Luce
    Carmelo

  3. ari
    at |

    e allora dato che si trovano quì per aiutarci come si fà a mettersi in contatto con questi angeli vigilanti ?con la preghiera forse??!!
    come ci è stato insegnato da bambini?

  4. AURORA
    at |

    Il mio più che un commento è una richiesta di spiegazioni.
    Vorrei tanto poter capire chi sono gli Elohim, i creatori dell’universo?
    e JHWH ? Un angelo caduto che ha creato il mondo?
    Gli arconti sono demoni?
    I Vigilanti sono angeli mandati dal DIO SUPREMO per aiutarci a uscire dalla schiavitù degli arconti?
    il DIO SUPREMO è ELOHIM?
    Se qualcuno mi può aiutare ne sarei felice.
    Grazie

  5. Lella
    at |

    Giorni fa leggevo un libro che parlava di incontri con extraterrestri che si dichiaravano gli Angeli e Arcangeli della Bibbia. Dopo un pò che leggevo ho chiesto al Cielo di aiutarmi a vedere la verità e immediatamente nella mia mente ho sentito il nome di Semeyasa. Sono rimasta sconcertata. Mi ricordavo che era uno definito nella Bibbia il capo dei ribelli. Mi domando come mai mi è arrivato questo nome?

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