IL SACRO E LA DIMENSIONE SACRALE

Sacro è parola indoeuropea che significa “separato”. La sacralità, quindi, non è una condizione spirituale o morale, ma una qualità che inerisce a ciò che ha relazione e contatto con potenze che l’uomo, non potendo dominare, avverte come superiori a sé, e come tali attribuibili a una dimensione, in seguito denominata “divina”, pensata comunque come “separata” e “altra” rispetto al mondo umano. Dal sacro l’uomo tende a tenersi lontano, come sempre accade di fronte a ciò che si teme, e al tempo stesso ne è attratto come lo si può essere nei confronti dell’origine da cui un giorno ci si è emancipati. Questo rapporto ambivalente è l’essenza di ogni religione che come vuole la parola, recinge, tenendola in sé raccolta (re-legere), l’area del sacro, in modo da garantirne ad un tempo la separazione e il contatto, che restano comunque regolate da pratiche rituali capaci da un lato di evitare l’espansione incontrollata del sacro e dall’altro la sua inaccessibilità. Sembra che tutto ciò sia stato presentito dall’umanità prima di temere o invocare qualsiasi divinità. Dio, infatti, nella religione, è arrivato con molto ritardo

(Umberto Galimberti, Orme del Sacro)

IL SACRO E LA DIMENSIONE SACRALEultima modifica: 2010-03-08T18:29:00+01:00da mikeplato
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2 Responses

  1. lestat
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    bene. finalmente è stato chiarito un concetto che da troppo tempo stagnava nella “moralina”. i concetti sono nell’etere..lampi di informazione sono inviati,, per chi riesce a raccoglierli. nel post precedente. antonio ha detto cose che ho in mente da tempo, quasi replicabili sotto il profilo grammaticale…eppure non ci conosciamo.

  2. bQHhgl
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    bQHhgl

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