AL QAEDA NON ESISTE DAL 2002

 

A rafforzare la mia tesi di una gigantesca montatura del potere arcontico globale riguardo al virtualissimo Osama Bin Laden, le dichiarazioni di CHOUET, ex capo dei servizi segreti anti-terrorismo francesi, non lasciano adito a dubbi: AL QAEDA SAREBBE ESISTITA MA SI E’ SCIOLTA BEN 9 ANNI FA. A supporto di questa tesi, le dichiarazioni giustamente cospirazioniste di Giulietto Chiesa, aggredito dai suoi colleghi giornalisti per aver osato sbugiardare OBAMA. Tutti servili al regime globale.

Per chi non comprendesse il francese….ecco la traduzione:

Queste domande non mi paiono poi così bizantine come sembrerebbe: anch’io, come un buon numero di colleghi che fanno la mia professione sparsi per il mondo, ritengo – sulla base di notizie serie e dettagliate – che sul piano operativo al-Qa’ida è morta in quelle tane per topi di Tora-Bora nel 2002. I servizi pakistani si sono limitati poi, dal 2003 a 2008, a rifilarci qualche rimasuglio in cambio di favori o di tolleranze di varia natura.

Dei circa 400 membri attivi dell’organizzazione esistente nel 2001, meno di una cinquantina di “comparse”, (eccetto Osama Ben Laden e di Ayman al-Zawahiri che non hanno avuto mai nessun ruolo sul piano operativo) sono riusciti a fuggire e nascondersi in zone remote, vivendo in condizioni di vita precarie e disponendo di mezzi di comunicazione rudimentali o incerti.

Non è con un tale dispositivo che si può attivare su scala planetaria una rete coordinata e organizzata di violenza politica. Appare del resto chiaramente che nessuno dei terroristi autori degli attentati post 11-settembre (Londra, Madrid, Charm-el-Sheikh, Bali, Casablanca, Djerba, Mumbai, eccetera) ha mai avuto contatto con l’organizzazione.

Quanto alle rivendicazioni più o meno tempistiche che sono state rilasciate di quando in quando da Bin Laden o da Zawahiri, anche supponendo di poterle realmente autentificare, esse non implicano nessun collegamento operativo, organizzativo e funzionale fra questi terroristi e le vestigia dell’organizzazione .

Tuttavia, mi vedo obbligato a constatare, anch’io come tutti gli altri, che – a forza di invocarla a ogni proposito, e spesso a sproposito, non appena viene commesso un atto di violenza da un musulmano, o non appena un musulmano si trova nel luogo sbagliato al momento sbagliato (come nella vicenda della fabbrica AZF a Tolosa) o addirittura quando non c’è neanche traccia di un musulmano (come nel caso degli attacchi all’antrace negli stati Uniti) a forza di invocarla permanentemente – un certo numero di media piuttosto approssimativi e alcuni sedicenti esperti da una parte all’altra dell’Atlantico hanno finito non tanto per risuscitarla, ma per trasformarla in una specie di “Amedeo” dell’autore Eugène Ionesco, questo morto il cui cadavere non smette di crescere e di nascondere la realtà e di cui non si sa più come sbarazzarsi. L’ostinazione incantatoria degli Occidentali nell’invocare la mitica organizzazione Al-Qa’ida, (che viene qualificata come iperterrorista non per ciò che ha fatto, ma perché ha affrontato un’iperpotenza), ha avuto rapidamente due effetti perversi:

Primo effetto: Qualsiasi contestatore violento nel mondo musulmano, tanto politico quanto di diritto comune, qualunque fossero le sue motivazioni, ha compreso rapidamente che doveva richiamarsi ad Al-Qa’ida se voleva essere preso sul serio, se voleva che la sua azione godesse di una legittimità riconosciuta dagli altri e se voleva che questa stessa azione avesse risonanza internazionale.

Parallelamente a ciò, tutti i regimi del mondo musulmano – che come ben sappiamo non sono tutti virtuosi – hanno subito ben capito che avevano tutto l’interesse a fare passare i loro oppositori ed i loro contestatori, qualunque essi fossero, per membri dell’organizzazione di Bin Laden, in modo da poterli reprimere tranquillamente e, se possibile, anche con il beneplacito degli Occidentali.

E da qui nasce una proliferazione di varie Al-Qa’ida, più o meno evocate o autoproclamate, in Afghanistan, in Iraq, in Yemen, in Somalia, in Magreb, e altrove “Al-Qa’ida nella penisola arabica”

Il principale risultato di questa dialettica imbecille è stato evidentemente quello di rafforzare il mito di una Al-Qa’ida onnipresente, rannicchiata dietro ogni musulmano, pronta a strumentalizzarlo per colpire l’Occidente in generale e gli Stati Uniti in particolare nel nome di non si sa bene quale perfidia.

Questa visione procede da moltissimi errori di valutazione e di prospettiva e soprattutto genera risposte totalmente inadatte.

Perché se Al-Qa’ida non esiste, la violenza politica islamista invece esiste, eccome. E l’Occidente non ne è che una vittima indiretta e collaterale. Gli ideologi della violenza islamica non sono degli invasati: sono persone che hanno obiettivi ben precisi. Ed il loro obiettivo non è quello di islamizzare il mondo bensì quello di prendere il potere e con esso ricchezze che gli son legate nel mondo musulmano senza che l’Occidente intervenga… Un po’ come fece all’epoca Hassan al-Tourabi in Sudan.

Così, anche se l’amor proprio degli Occidentali dovrà soffrirne, bisogna ripetere senza mai stancarsi che le principali, le più numerose e le prime vittime della violenza islamista sono i musulmani stessi.

L’epicentro di questa violenza islamista non è né in Afghanistan né in Iraq; è in Arabia Saudita. È questo paese che affrontava per primo il manifesto contro gli ebrei e i crociati che,alla fine degli anni Novanta, era il testo fondante dell’organizzazione di Bin Laden, e questo manifesto mirava alla famiglia reale saudita prima che agli ebrei e ai crociati.

Questo è anche il solo paese al mondo a portare un cognome (NdR: in riferimento ad Ibn Saud, fondatore della dinastia).

Fatte le debite proporzioni, l’Arabia Saudita si trova in una situazione paragonabile a quella del primo semestre1989. Una famiglia ha preso il potere nel 1926 accampando la sua legittimità su una ipotetica discendenza divina e usurpando la custodia dei luoghi santi dell’Islam ai suoi titolari storici appartenenti alla famiglia degli ascemiti.

Questa famiglia, i Saud, composta oggi da circa 3mila principi, esercita senza condividerlo la totalità del potere e si accaparra la totalità di una rendita astronomica che proviene dallo sfruttamento del sottosuolo più ricco al mondo in termini di idrocarburi.

Per conservare la sua legittimità di fronte a qualsiasi tipo di contestazione, la famiglia saudita ha sbarrato la strada a ogni forma di espressione democratica o pluralistica. Adotta la pratica dell’Islam più fondamentalista possibile per mettersi al riparo da ogni forma di scavalcamento in questo campo, (un poco come l’URSS che non voleva uno “scavalcamento a sinistra”, la famiglia saudita non vuole “scavalcamenti in Islam”). Col tempo però gli effetti delle enormi rendite degli idrocarburi hanno dato origine a diverse forme di commercio e di industria alle quali i principi, come tutti i principi, non avrebbero potuto far fronte senza derogare alle misure finora adottate e hanno quindi concesso dietro pagamento la partecipazione ai benefici a imprenditori non di rango in maggior parte provenienti da paesi vicini ma stranieri, ovviamente musulmani, soprattutto yemeniti e in un larga misura ai Levantini (siriani, libanesi, palestinesi).

E mentre il futuro del petrolio è incerto, questi imprenditori fanno osservare a giusto titolo (come i cittadini del Terzo Stato nel 1789), che sono loro che “mandano avanti la baracca” e preparano il futuro del paese e che in queste condizioni non sarebbe che una questione di giustizia associarli in un modo o nell’altro o all’esercizio del potere o alla gestione di una rendita che la famiglia regnante – ve lo ricordo – ritiene di diritto di sua proprietà personale.

Problema: come far passare queste rivendicazioni in un paese dove ogni forma di espressione pluralistica è esclusa per definizione? Quale legittimità può opporsi a un potere che si vanta dell’investitura divina? Quali pressioni possono essere esercitate su un regime familiare che beneficia a titolo personale dal 1945 – a seguito del patto di Quincy concluso tra il vecchio Bin Saud ed il presidente Roosevelt – della protezione politica e militare della superpotenza americana in cambio del monopolio dello sfruttamento degli idrocarburi?

È evidente che gli oppositori di questa teocrazia hanno a disposizione solo il ricorso ad una mescolanza più o meno dosata di violenza rivoluzionaria e di rilancio fondamentalista per combattere questo potere e i suoi protettori esterni. E non è dunque un caso se si trovano tra gli attivisti islamisti più violenti un numero significativo di figli di questa borghesia che sono privi di qualsiasi diritto politico ma sicuramente non dei mezzi né delle idee; e Osama Bin Laden è nel novero di costoro: si è trovato scaraventato nel campo della violenza, dell’integralismo dai nobili sauditi che ritenevano più sbrigativo fare proteggere gli interessi esterni del regno dai figli dei loro valletti piuttosto che dai propri. E’ il classico errore dei parvenus.

Nel corso delle loro picaresche avventure, questi giovani, questi figli della borghesia, hanno fatto brutti incontri, hanno subito cattive influenze, e sono ritornati in campo per addentare la mano del loro stesso padrone.

È così che fin dalla metà degli anni Ottanta, si origina un gioco al rilancio permanente di carattere religioso volto al controllo dell’Islam mondiale tra la famiglia Saud ed i suoi rivali e oppositori sia all’interno sia all’estero, (rivalità sciite-sunnite, l’Iran-Arabia…) Questo gioco al rilancio si è tradotto essenzialmente, in mancanza di risorse umane (nei servizi segreti esteri), nel solo mezzo che invece non scarseggia in Arabia: il denaro.

I fondi spesso distribuiti in modo indiscriminato a tutto il mondo musulmano e alle comunità di immigrati sono finiti nelle tasche di coloro che potevano servirsene, vale a dire in quelle dell’unica organizzazione internazionale islamista largamente ben strutturata : l’associazione dei Fratelli Musulmani e in particolare delle sue ramificazioni più trasgressive e violente, come la Jamaa Islamyyah e altri gruppi islamisti di cui l’Al-Qa’ida di Bin Laden non ne era – secondo me – che una delle sue numerose espressioni. In effetti, ovunque la violenza jihadista attecchisca (nelle zone più vulnerabili del mondo musulmano), la sua genesi risale sempre alla medesima logica ternaria.

Primo elemento: un gioco al rilancio ideologico e finanziario del regime saudita…

Secondo elemento: un forte radicamento locale dell’associazione dei Fratelli Musulmani o delle sue emanazioni… che sanno mantenersi sapientemente in equilibrio tra le contraddizioni politiche, economiche e sociali, per aizzare le masse contro le autorità locali e per scoraggiare l’Occidente dal venire in loro soccorso o dall’intervenire: per essere tranquilli a casa propria bisogna rendere il mondo musulmano astioso e detestabile.

Terzo elemento: un vero debole da parte della diplomazia e dei “servizi” occidentali, americani in testa, per il sostegno nel mondo intero, spesso anche in chiave militare, in favore dei movimenti politici e fondamentalisti più reazionari sul piano religioso, usandoli come baluardi contro l’Unione Sovietica fino agli anni Novanta e anche nella politica di contenimento dell’Iran dopo gli anni Ottanta.

Questo cocktail di tre elementi provoca per ragioni molto diverse… gli stessi effetti in Pakistan, in Afghanistan, in Iraq, in Somalia, in Yemen, in l’Indonesia, nel Maghreb, nel Sahel fino alle aree di non-diritto rappresentate dalle comunità musulmane immigrate in Occidente …

Non entrerò nei dettagli delle diverse situazioni di violenza politica, ma è logico osservare che, se queste si sviluppano tutte seguendo quasi lo stesso percorso, sta a significare che rispecchiano problematiche locali anche totalmente diverse coinvolgendo personaggi che comunicano assai poco tra loro. Se tutti si vantano di combattere sotto la stessa bandiera mitica, è perché sanno bene che quella bandiera rappresenta un formidabile spauracchio per i paesi occidentali in generale e gli Stati Uniti in particolare, che sono sempre visti come pronti a intervenire nei paesi con regimi fortemente controversi. Poi, naturalmente, Signora Benguigua, mi si potrebbe sempre obiettare che, poiché la violenza jihadista esiste realmente e cresce dappertutto secondo gli stessi schemi, poco importa che si chiami Al-Qa’ida, che non sarebbe che il nome generico di una qualche forma di violenza fondamentalista a livello mondiale. Un discreto numero di giornalisti adesso diventati più cauti ci parlano di una “Nebulosa A-Qa’ida”: il problema è che una tale confusione semantica è la fonte di tutte le risposte sbagliate e di fatto esclude qualsiasi soluzione adatta al problema.

Esistono in effetti due modi di passare alla violenza terroristica politica.

O si costituisce un gruppo politico- militare organizzato gerarchizzato (con un leader, una missione, risorse, tattiche coordinate, un programma d’azione preciso, obiettivi definiti), il che lo inquadra come un esercito di professionisti della violenza pronto ad impegnarsi in un processo di scontro tipicamente militare. È questo il caso della maggior parte dei movimenti terroristi rivoluzionari o separatisti in Europa, in Sud America, in Medio Oriente fino alla fine del XX secolo.

Oppure si ricorre alla tecnica detta del “Lone Wolf” (il lupo solitario) che consiste nel tenere un piede nella legalità e l’altro nella trasgressione giocando ideologicamente su una popolazione impressionabile per incitare i suoi elementi più fragili, più motivati a intraprendere un’azione individuale o a piccoli gruppi, colpendo dove possono, quando possono, come possono, non importa, purché tutto ciò abbia la firma del movimento e si inserisca nella strategia generale.

Questa tattica del Lone Wolf non è nuova, è molto antica e ben nota negli Stati Uniti ed è stata teorizzata da William Pierce nei suoi “Turner Diaries”, un bestseller negli Stati Uniti per quasi tutto il decennio degli anni Novanta e che ha ispirato la maggioranza dei violenti militanti della supremazia bianca e gli ultrafondamentalisti cristiani.

Questa tecnica è stata adottata negli attentati di Atlanta, Oklahoma City e in molti altre azioni individuali in cui il numero totale delle vittime è assai vicino se non superiore a quello delle morti dell’11 settembre.

È la stessa tecnica che è stata messa in opera da alcuni gruppi del Terzo Mondo, come i Lupi grigi in Turchia o i Fratelli Musulmani nel mondo arabo e musulmano. Se alcune forme di violenza locali nel mondo arabo si rifanno al primo modello, è sicuramente seguendo il secondo modello che funziona la violenza jihadista esercitata verso l’Occidente e verso certi regimi arabi.

Tutti i servizi di sicurezza e d’intelligence sanno benissimo che non si combatte la tecnica di Lone Wolf con mezzi militari, divisioni corazzate, o una proliferazione di misure di sicurezza indifferenziate. Ci si oppone con misure di sicurezza mirate, sostenute da iniziative politiche, sociali, economiche, educative e culturali volte a prosciugare il vivaio di potenziali volontari, interrompendone i legami con i loro sponsor ideologici e finanziari.

Non solo (e qui mi riferisco a varie relazioni del Tesoro americano), nulla di serio è stato intrapreso per cercare di bloccare il substrato finanziario e tanto meno quello ideologico della violenza jihadista ma, nel designare Al-Qa’ida, come il nemico permanente contro il quale si deve condurre una crociata per vie militari e di sicurezza del tutto inadeguate alla sua reale natura, è come se avessimo usato un mitra per uccidere una zanzara!

Ovviamente abbiamo mancato la zanzara, ma i danni collaterali sono evidenti come si può constatare ogni giorno in Iraq, Afghanistan, Somalia, Yemen …

E il primo effetto di questa crociata perduta è stato quello di alimentare il vivaio dei volontari, di legittimare questa forma di violenza, di farne il solo referente d’azione e d’affermazione possibile in un mondo musulmano il cui immaginario collettivo è adesso traumatizzato da una legge universale dei sospetti che incombe su di loro, con occupazioni e interventi massicci, interminabili e ciechi.

Da 9 anni, l’Occidente colpisce senza discernimento in Iraq, in Afghanistan, nelle zone tribali del Pakistan, in Somalia,in Palestina naturalmente, (e ci proponiamo ora di intervenire in Yemen e perché no, già che ci siamo, anche in Iran!), ma agli occhi dei musulmani, Bin Laden la fa sempre in barba al più potente esercito del mondo e il regime islamico dell’Arabia Saudita resta tuttora sotto la protezione assoluta dell’America.

In conclusione per tentare di dare il mio apporto alla questione sollevata in questa tavola rotonda “Dove si trova Al-Qa’ida?” ecco la mia risposta: Al-Qa’ida è morta tra il 2002 e il 2004. Ma prima di morire è stata “ingravidata” dagli errori strategici dell’Occidente e dai calcoli imprevidenti di un certo numero di paesi musulmani e così ha partorito i suoi piccoli figli! Il problema per noi adesso è quello di sapere se con questi sgraditi rampolli faremo gli stessi errori alimentando così un ciclo infinito di violenze o se, tanto per mantenere il riferimento a Ionesco, noi assieme ai nostri partner arabi e musulmani sapremo arrestare la proliferazione dei rinoceronti.”
Grazie.

AL QAEDA NON ESISTE DAL 2002ultima modifica: 2011-05-10T11:51:00+02:00da mikeplato
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22 Responses

  1. fab
    at |

    proprio ora a matrix giulietto chiesa gliene sta facendo sentire agli addormentati mediatici in studio.grande!

  2. fab
    at |

    c’è chiesa a matrix stasera. lo sto guardando,almeno ogni tanto c’è qualcuno che cerca di fare aprire gli occhi alla gente

  3. Trisixnine
    at |

    gli occhi chi non li vuole aprire non li apre ma certo che certe cose aiutano!
    Tutto quanto raccontato fin ora era facilmente intuibile/ipotizzabile senza essere un ex-agente segreto.
    Questa ultima azione della finta uccisione di un uomo invisibile, serve solo a distrarci un altro po’, ma ha veramente del grottesco ed e’ cosi’ grotesco che anche Alice si e’ svegliata, ora pero’ speriamo trovi la strada di casa… di tempo on ce ne e’ tanto!
    Quanto afferma Mike riguardo agli arconti (extra-umani o sempliciotti associati ui e la’) e’ facilmente evincibile se si considera che gli USA (o chi per loro) stanno aiutando da una parte Israele (e’ il Mossad che ha organizzato il 9/11) e dall’altra parte coloro che dovrebbe essere i loro acerrimi nemici, ovvero i Sauditi.
    Tutto questo fa’ pensare che sopra le loro teste ci sia la stessa mano (o tripode) che li usa a proprio comodo… loro non sanno (o forse mi illudo io che non lo sappiano) che gli stessi sono anche dietro a Russi e Cinesi… ed infatti la prossima e definitiva battaglia sara’ condotta tra questi 2 gruppi per un fine unico… soggiocare nuovamente “the Adams family” 😉

    Ci sono delle regole ben precise in questo gioco e certe cose non possono farle se non con l’aiuto degli esseri umani, altrimenti ci avrebbero gia’ spazzato via.
    L’umanita’ ha resistito in qualche modo alla scadenza prefissata ed ecco che ora servono le misure forti per tenerci a bada.

    Tenetevi saldi dentro casa che quando si potra’ uscire saranno loro a farsi vivi ed alice sara’ diventata finalmente mamma!

  4. lorena
    at |

    L’umanità ha un arma potente,il pensiero.
    essendo co-creatori usando la consapevolezza e la conoscenza possiamo vincere.
    Un altra arma è la compassione.
    Se la maggior parte delle persone,avesse una coscienza
    globale,
    d i amore incondizionato,possiamo farcela.
    Cambiare noi stessi per cambiare il mondo.Saluti.

  5. mike plato
    at |

    Trisixnine …sono d’accordo.

    è per questo che tutti dovrebbero leggere quel capolavoro di SCHIAVI DEGLI INVISIBILI di F.F.Russell, rieditato dai tipi di CONIGLIO, un libro che potreste ordinarmi attraverso il Booxtore o al mikeplato22@yahoo.it
    Se unite le rivelazioni di questo romanzo con quelle di ESSI VIVONO, avrete buona parte della verità di questo mondo

  6. mirvena
    at |

    grazie Mike… come sempre cerchi di aprirci gli occhi con la tecnica del pars pro toto…
    ho letto il romanzo di Russell e lo consiglio vivamente… tutto questo discorso però a me ricorda anche l’ archetipo Parsifal : non conoscenza -coscienza-autocoscienza… farsi la domanda giusta, al momento giusto … la chiamata del destino si ripete finchè uno non è maturo per rispondere… pensare, sentire, volere è una scelta individuale a cui tutti siamo chiamati… il lampo di luce della comprensione è un dono, ma riconoscerla e comprenderla è una conquista… altrimenti siamo ‘dupes’ per usare un termine relativo al mondo pubblicitario, gonzi, creduloni… il controllo aberrato perpetrato con menzogne, riempiendo le menti di falsi dati , rende le persone incapaci di valutare e suscettibili di essere influenzate da ogni tipo di ‘spin’…vengono tolti i mezzi per risvegliare le coscienze, impedendo la consapevolezza del sè… si rimane lì – a festeggiare in piazza a New York- in estatica confusione, in rilassata inconsapevolezza e accettazione del nuovo ordine….
    ‘ci sono campi, campi sterminati dove gli uomini non nascono, vengono coltivati …. a lungo non ho voluto crederci, poi ho visto con i miei occhi…’

  7. mirvena
    at |

    se riuscissimo a guardare il mondo in modo distaccato, se mediante la comprensione delle cose ci liberassimo del loro dominio…. risaneremo mai la ferita di Amfortas o la lacerazione di Faust?…
    siamo come coloro che hanno perso contatto con le radici e rimangono appesi alla cima dell’albero…

  8. Trisixnine
    at |

    Scusa Marvena, non son un moderatore ne ho titolo nel correge alcuno, ma una cosa voglio chiedertela:

    che hai detto??

    la semplicita’ e sempre la via migliore.
    Guarda chi erano le persone che hanno attinto all’oceano del sapere e della beatitudine, tutte persone semplici.

    Scusate tutti se mi sono permesso, ma l’ho sentito come necessario.

  9. mirvena
    at |

    …. hai fatto bene… ti chiedo scusa, ma non credevo proprio di essere stata così complicata!!! anzi sono concetti abbastanza noti, credo… del resto semplicità -sono d’accordo è importante!- non si deve ridurre a banalità…
    cosa non è chiaro? che Mike analizzando uno tra i fatti che sono davanti agli occhi di tutti ci svela le trame che reggono i fili del gioco? se hai letto Parsifal dovrebbe essere chiaro il riferimento anche alla ferita di Amfortas… altrimenti leggilo… è un archetipo senza tempo…. la citazione era celeberrima da Matrix, e mi pareva superfluo approfondire… occhi aperti , attento a non essere nei campi di coltivazione… plasmato dalle infinite lusinghe dell’educazione falsa che ci stanno inculcando!
    comunque, a disposizione….

  10. Trisixnine
    at |

    ora rischio di creare un dibattito fuori dal tema, me ne dolgo ma e’ doveroso.

    scritto da mirvena: “plasmato dalle infinite lusinghe dell’educazione falsa che ci stanno inculcando!”

    Come fai a capire cosa’ e’ giusto e cosa non lo e’, cosa e’ educazione e cosa non lo sia (ammesso che l’educazione di cui tu parli abbia un senso)?

    L’uomo non ha bisogno di leggere ne di studiare, cosa per altro che farebbe attingendo al sapere di altri e di altri ancora, ma se elimina da se tutti i veli del egocentrismo (scusa la parolona) da modo al se superiore di ricevere le informazioni che il divino invia sempre e comunque.
    Siamo noi a rifiutare il divino, non il contrario.
    Lascia perdere lo studio, le letture i conciliabi con pomposi e sedicenti letterati, la conoscenza arriva per tutti da una sola parte, sta a noi aprirci ad essa ed attingerne a mani basse!

    Apri il cuore (soffri accettando la sofferenza o ama in modo smisurato) e la conoscenza giungera’ a te e non viceversa. La mente inganna l’uomo che crede di arrivare al divino partendo da un calcolo. Tutto cio’ che e’ attorno a noi e dentro noi e’ sufficente, tu basti a te stessa.

    Si semplice e non ti ereggere piu’ al di sopra di qualsiasi altro (ci.: attento a non essere nei campi di coltivazione…) perche’ quello e’ solo il tuo EGO a parlare, non l’intelletto!
    Con umilita’ e rispetto sperando di non aver recato offesa, 369.

  11. mirvena
    at |

    non è questione di recare offesa… e non c’era nessun intento di ereggermi a giudice… ci mancherebbe… è solo un monito… perchè le lusinghe della società sono molte…
    non conosco il tuo percorso…io sono all’inizio del mio… tutti parlate di voce che giunge… io non ho questa fortuna… o meglio sono ancora sorda ad essa… se voi siete così fortunati da udirla, beati voi… io la voce la sento ancora solo indirettamente, è vero, attraverso delle anime sagge che credo la udissero… e quindi attraverso scritture sacre e testi….

  12. Trisixnine
    at |

    Mirvena, io non odo “voci dal nulla”, ho dei maestri che ci seguono e ci danno dei moniti e comunque ancor prima di questo per me era chiaro il coincidere di tante profezie non era casuale.
    Comunque il mio richiamo alla semplicita’ e per diffondere piu facilmente un messaggio che e’ per tutti, se lo si fa’ citando versi, parole anglosassoni o altro, allora il messaggio e’ confuso e di difficile percezione.

    E di fatto e’ piu semplice di quanto si pensi, per tutti vale la stessa cosa: non arrendersi all’ovvio (alla materia tangibile), ma scoprite e poi arrendetevi al fatto che non siamo solo carne, e da dove siamo venuti siano anche destinati a tornare… speriamo piu’ forti di prima (evoluti).

  13. mirvena
    at |

    solus ille qui scit facere lapidem philosophorum intelligit verba eorum de lapide… diceva Hortolanus… solo chi è in grado di fabbricare la pietra dei filosofi può capire le loro parole a proposito della pietra….
    non so chi siano i tuoi ‘maestri’…. ognuno segue la sua strada e compie i suoi errori… e magarie riesce anche a fare qualche piccolo progresso…
    non sono del tutto d’accordo sulla semplicità… parole e lingue per me hanno valenze sacre e non devono essere usate male o con ignoranza… la semplicità è certo un punto d’arrivo… ma cui si può giungere solo alla fine di un lungo e difficile percorso… non saltando lo studio e la conoscenza a piè pari , accettando solo gli insegnamenti di un maestro ‘terreno’… spero di essere stata chiara in questo…
    anzi, ieri sera leggevo del verbo greco ‘basanizein’ : significa torturare, ma anche provare sulla pietra di paragone… e con ciò si ritorna al punto di partenza…. la crescita spirituale mi sempra più una guerra contro il mondo profano e contro se stessi e il proprio ego , piuttosto che un idillico cammino guidato da maestri terreni…
    ma sarà certo questione di esperienze diverse… ti auguro di raggiungere la tua giusta evoluzione con meno sofferenze possibili… se ciò per te è possibile….

  14. mike plato
    at |

    SONO TOTALMENTE E INTEGRALMENTE D’ACCORDO CON MIRVENA…

    OGNUNO SIA MAESTRO E ALLIEVO DI SE STESSO.

    NON ESISTONO MAESTRI, PERCHE’ QUELLI UMANI, QUALUNQUE POSSA ESSERE LA LORO CONOSCENZA, NON POSSONO DARTI IL TALENTO. QUELLO, O CE L’HAI O NON CE L’HAI. E SPESSO HO NOTATO CHE I CD. MAESTRI TENDONO A FAR ENTRARE NEI LORO GRUPPI GENTE SENZA TALENTO, IN MODO DA MANTENERE UN CERTO DOMINIO MENTALE SUGLI ALLIEVI….

    IL TALENTO CONSISTE NEL VEDERE. MOLTI ESOTERISTI, DIREI LA MAGGIOR PARTE, NON VEDONO E NON SENTONO. IL VERO FIGLIO DI DIO VEDE OVUNQUE E VEDE COSE ECCEZIONALI LADDOVE ALTRI NEANCHE POSANO GLI OCCHI….

    QUESTO NESSUN MAESTRO TE LO PUO’ DARE. E’ UN TALENTO CHE OGNUNO DEVE SCOPRIRE IN SE STESSO E SVILUPPARE IN PIENA AUTONOMIA. ANZI DICO CHE CHI VA DA UN MAESTRO E RESTA SOTTO IL MAESTRO E’ UNO CHE HA PAURA DI SE STESSO, HA IL SACRO TERRORE DI RESTAR SOLO E DI VEDERSI DENTRO….

    CRISTO, NEL VANGELO GNOSTICO DI TOMMASO, PER BEN TRE VOLTE DICE CHE PARLA SOLO AI “MONAKHOI”, AI SOLITARI E DICE CHE SOLO I SOLITARI POSSONO ENTRARE NELLA CAMERA NUZIALE….

    NON SIA DI ALTRI CHI PUO’ ESSER DI SE STESSO, CI INSEGNO’ LEONARDO DA VINCI. E AVEVA RAGIONE.

    HO VISTO TANTI ALLIEVI ENTRARE NEL GRUPPO DI UN MAESTRO CHE CONOSCEVO. IL MAESTRO, ALLA FINE, INCULCAVA LA “SUA” VISIONE E NON LA VISIONE. NESSUNO DI QUEGLI ALLIEVI HA IMPARATO A “VEDERE”, SEMPLICEMENTE PERCHE IN FIN DEI CONTI ANCHE IL MAESTRO NON SAPEVA DAVVERO OSSERVARE. GLI ALLIENI NON HANNO COMPRESO NULLA DELLA LEZIONE, E QUANDO HANNO LASCIATO IL MAESTRO SONO ANDATI DA UN ALTRO.

    PER ESSERE “VIGILANTI” OCCORRE BEN ALTRO CHE UN MAESTRO TERRENO. OCCORRE UNA COSTANTE APPLICAZIONE AL LINGUAGGIO DEGLI UCCELLI E UN ADDESTRAMENTO DEL PROPRIO TALENTO, SEMPRE CHE SE NE DISPONGA.

    IL MODELLO DEL GURU E’ FINITO DA UN PEZZO. NON VENITE A PARLARMI DI MAESTRI, PERCHE’ ESISTE UN SOLO MAESTRO. NON OFFENDETENE LA DIGNITA’

  15. Trisixnine
    at |

    Mirvena, quando dici “non saltando lo studio e la conoscenza a piè pari , accettando solo gli insegnamenti di un maestro ‘terreno’… spero di essere stata chiara in questo…” stai commettendo un atto di superbia. Nessuno ti ha mai detto che accetto unicamente gli insegnamenti di un Maestro, ho soltanto detto che le ‘profezie’ o ‘accadimenti futuri’ di cui parla anche Mike sono gli stessi che sento dai maestri ‘terreni’ (anche qui per chiarire, Gesu’ era un maestro terreno, ora e’ un maestro divino).

    Mike e Mirvena, avete giustamente allertato gli altri sullo stare attenti da persone fraudolente, ma non mi conoscete e ne conoscete i miei Maestri. Io no sono giunto ad un Maestro perche’ disperato, sono giunto a loro per capire ancor meglio cosa mi capitava e sono con loro unicamente perche’ le strade combaciano a perfezione… ma lo sapete quale e’ uno dei moniti che ci ha lasciato il nostro Maestro? Non siamo qui per insegnare a nessuno… ed e’ quello che ho detto prima io, siamo sufficienti a noi stessi.

    Insomma, cercando di essere umile e meno arrogante possibile, mi sembra che abbiate letto le mia parole in un modo ed elaborato in un altro.

    La semplicita’ da modo a noi “meno addormentati” di far giungere piu’ facilmente i nostri messaggi agli altri, ecco che chiunque legga i nostri messaggi (accettando i miei piuttosto che quelli di Mirvena piuttosto che quelli di Mike o l’insieme dei) possa trovarne maggior beneficio.

    Se parli di ‘spin” magari trovi qualcuno che accontenta il tuo ego definendoti erudita, ma i piu’ girano pagina (con questo faccio un piccolo atto di superbia, ma lo faccio solo in quanto e’ la mia esperienza a dettarmelo).
    Insomma, un Maestro terreno di nome Gesu’ diceva “non fare all’altrui ciò che non vuoi sia fatto a te stesso”… semplice ed immediato e soprattutto per tutti. Ovvio, dietro questa frase si celano tanti segreti che noi nemmeno ci immaginiamo (e qui ci aiutano i nostri studi personali), come ad esempio la cimatica o le forme pensiero o altro… ma vi immaginate il Maestro Gesu’ parlare al mondo citando la scienza della cimatica? chi lo avrebbe seguito?

    Io non sono contro lo studio, ma sono contro la fomentazione del pensiero derivante dagli studi (pomposità credo sia il termine più esatto).

    Una volta completato lo studio (di cui in memoria rimarranno solo i propri concetti chiave), ne deve derivare una estrapolazione dei contenuti calati sulla vita ordinaria… e la vita ordinaria e’ semplice!

  16. mirvena
    at |

    senti, fratello mio… tu continui a giudicare quello che scrivo e come lo scrivo… tutti abbiamo i nostri limiti, io di certo., ma anche tu , pur nascondendoti dietro compassata semplicità ti ostini a non voler vedere che alla fine i concetti espressi sono spesso simili! io sarò pure pomposa, come dici tu… anche se poi aggiungi : qui nessuno giudica nessuno,…. come ti ho già scritto, tu segui la tua strada, io faticosamente la mia… scrivi ‘ho dei Maestri’ che ‘ci’ seguono e ci danno dei moniti… non dici però chi siano… ma a ognuno i suoi segreti… io di Maestri ne conosco Uno … poi tutt’al più, qualche allievo che si è distinto nei secoli per perspicacia e grandezza d’anima…
    scrivi : non mi conoscete e non conoscete i miei Maestri…come ti ho già scritto. spero di cuore -senza la minima ironia- che ti aiutino a raggiungere quello cui aneli…
    infine: se siamo qui, anche proprio su questo blog, è perchè ci poniamo delle Domande e cerchiamo delle Risposte….. inutile negarlo, non ti pare?
    spero di essere stata ‘semplice’ questa volta….

  17. mike plato
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    TRISIXNINE…DA PIU PARTI MI SI ACCUSA DI AVERE UN’ERUDIZIONE DA STUDIO, COME FOSSI UN TOPO DI BIBLIOTECA CHE MACINA LIBRI DA MANE A SERA.

    SEI IN ERRORE…SE AVESSI FATTO SOLO QUESTO, MI SAREI RITROVATO DOPO 10 ANNI A BRANCOLARE ANCORA NEL BUIO. SE HO UN PO’ DI LUCE E’ PER ESPERIENZE DI ADESIONE AL DIVINO LE PIU IMPORTANTI DELLE QUALI CUSTODISCO E NON DIVULGO…COME NON AV REI DOVUTO DIVULGARE GLI INSEGNAMENTI DIRETTI CHE HO RICEVUTO DALLA PRESENZA, IN QUANTO, COL SENNO DI POI, RITENGO LA MAGGIOR PARTE DELLE ANIME CHE VENGONO A LEGGERE IL MIO BLOG NON ANCORA PRONTE PER SIMILI RIVELAZIONI, NON PRONTE SOPRATTUTTO A SACRIFICARE PARTE DI SE STESSI PER LAVORARCI SU.

    ERGO…TI CHIEDO LA FRATERNA CORTESIA DI NON PENSARE A ME COME AD UN LIBROMANE. PERALTRO PER ME IL LIBRO E’ SOLO UN MEZZO, UN VEICOLO DI PAROLE. E IL LOGOS INSEGNA ATTRAVERSO OGNI COSA: UN CARTELLONE PUBBLICITARIO, UNA T-SHIRT, UN QUADRO, UN FILM, UN FUMETTO, UNO SPOT TELEVISIVO, UNA PAROLA DETTA DA UN MATTO IN STRADA…..

    MA SI RICORDI CHE VI SONO LIBRI PIU IMPORTANTI DI ALTRI, PIU RICCHI DI ISPIRAZIONE.

    E INFINE…TRISIXNINE…TU PUOI VENERARE I TUOI MAESTRI, MA NESSUNO DI ESSI POSSIEDE LA CHIAVE DELLA RESURREZIONE DELLA TUA ANIMA, CHIUNQUE ESSI SIANO….

    NESSUNO L’HA MAI AVUTA QUELLA CHIAVE. DALL’INIZIO DEL TEMPO E’ MELKIZEDEK, IL MEDIATORE, A POSSEDERE QUELLA CHIAVE, CHE CONSENTE DI APRIRE TE STESSO AL SUO INGRESSO IN TE….

    MELKIZEDEK STESSO NON HA MOLTA SIMPATIA PER GLI ESOTERISTI, OSSIA I MAESTRI.

    TE L’HO DETTO. NE CONOBBI UNO IN UN MOMENTO DELLA MIA VITA IN CUI ERO PIU’ UN PASSEROTTO CADUTO DAL NIDO CHE UNO SPARVIERO. MI SEMBRAVA UN GIGANTE E QUEST’IMPRESSIONE FA ANCORA A CHI E’ CON LUI….

    MA POI SI CRESCE, E CERTE ILLUSIONI CADONO. RIMANE LA CERTEZZA CHE PER TUTTA LA VITA, A FORZA DI SEGUIRE LA SACRA SCIENZA DEGLI ALTRI, SI ABBIA PAURA DI SEGUIRE LA PROPRIA CUSTODITA NELL’ANIMA E DALL’ANIMA.

    NOI QUI SIAMO PER LA VIA DI HORUS, LA VIA DEGLI SPIRITI COMPLETAMENTE LIBERI, SERVITORI SOLO DELLA DIVINA PRESENZA. CHI SI BEA DI SEGUIRE ALTRI; CREDENDOSI UN PRIVILEGIATO, RACCOGLIERA’ INESORABILMENTE CIO’ CHE HA SEMINATO

  18. Trisixnine
    at |

    Mike, hai fatto bene a fare la premessa, ma non e’ per me, non ti ho mai appellato in tal modo, ho solo detto (in risposta a Mirvena) di cercare la semplicita’ e non di mostrare la sua erudizione con i libri etc… rimanendo inteso che gli studi servono per una nostra crescita, basta non cullarsi sugli allori dicendo.. ma io so’ questo e quest’altro in quantp etc…

    Sono assolutamente sicuro che hai luce che deriva dalle tue esperienze personali, cosi come ne ho io… il Maestro (la emme e’ Maiuscola) non lo venero, altrimenti sarei ovviamente nella strada sbagliata, ma e’ ovvio che stare a contatto (non cosi frequente… in apparenza…) con chi ha gia’ fatto un certo tipo d’esperienza mi posa sicuramente aiutare… bada bene, ho detto aiutare non INSEGNARE.
    Per quanto lui possa fare, tutto dipende da me… la cosa che mi fa’ piacere (qui la dico ma faccio voto di umilta’ immediata) e’ che spesso io parlo in anticipo delle cose di cui lui ci riferisce poi, segno che in qualche modo ricevo le sue stesse indicazioni celesti… ma io in modo meno consapevole.

    E siccome hai citato la parola “fraterna”, e mi fa’ piacere che tu l’abbia fatta, concedimi di chiederti fraternamente il medesimo favore, non sono un fantoccio in mano a degli squilibrati psicolabili che hanno ucciso il loro intelletto a favore dell’ego, ma sono in ‘perfetta’ (quasi diciamo) comunione con delle persone (tra cui anche i Maestri) che ricercano la propria evoluzione spirituale. La cercavo anche prima, da solo e ti posso assicurare che avevo raggiunto dei livelli che, ahimè, ancora non sono riuscito a recuperare. E a questo serve un Maestro VERO, a darti la giusta pratica e consigli per mantenere il tuo livello spirituale.

    E non c’è nulla di male in questo, magari invece posso sicuramente affermare che e’ piu’ facile attraversare questi periodi (ed i prossimi che verranno) con l’aiuto dei Fratelli e la giusta pratica (questa si) tramandata da un culto millenario (culto che usa la religione come metodo per la crescita e la difesa spirituale).
    Chiudo qui, di piu’ non dico, chi leggera’ queste parole pensera’ che sono un loggista o un discepolo di qualche setta satanica o altro…. state completamente fuori strada!

  19. Trisixnine
    at |

    PS: Horus e’ il mio avatar da anni oramai e gli altri non li seguo, caso mai li accompagno cosi come loro fanno con me 😉

  20. mirvena
    at |

    nessuno ha diritto di pensare nulla dei fratelli…veri… siamo qui solo per cercare e riflettere sulle rispettive esistenze ed esperienze… è qui il bello di questo meraviglioso giardino di sapere…. anzi di Sapere….
    solo, non metterti sempre sulla difensiva. la tua esperienza è certo valida per te. punto.
    io ho conosciuto dei maestri, ma rappresentano un’esperienza, forse, necessaria ma superata .tu sarai stato più fortunato di me…

  21. Trisixnine
    at |

    Mirvena, il mio primo Maestro e’ Gesu’… obbiezioni sul fatto che sia un Maestro e che sia valido avere Maestri?

    Poi ho avuto un Maestro, per 3 giorni, che mi ha confermato e piuttosto incoraggiato ad affrontare il percorso che avevo iniziato dal eta’ scolastica… o forse anche prima.

    Poi ora ho dei Maestri che dall’alto della loro VISIBILE conoscenza dei mondi spirituali, e della loro VISIBILE capacita’ di capire noi come nemmeno noi sappiamo capirci, ci parlano di tante cose e di queste cose ognuno si tiene cio’ che preferisce.

    Io non volevo parlare di questo, ma a quanto pare di tutti i discorsi che ho citato hai voluto prendere un pretesto per potermi attaccare, invece di riflettere su cio’ che piu’ e’ meritevole… chi e’ che parla, Mirvena o il suo ego?

    Chi e’ un Maestro… chiunque riesce intenzionalmente o meno ad accendere la luce nei cuori altrui. Se poi oltre a questo sa anche indirizzarti meglio…

    la risposta alla tua ultima domanda, si evidentemente sono stato piu’ fortunato di te, ma questo ripeto non significa che io vado alla cieca dietro un Maestro, io vado alla cieca soltanto dietro al mio Cuore, li e’ stato scritto tutto cio’ che noi dobbiamo sapere.
    Quindi nel momento che “combattiamo” (giorno dopo giorno, evento dopo evento) il nostro ego, rendiamo piu’ facile la comprensione del nostro fato, anzi e’ il fato che viene a noi (Maestro o no Maestro questo avviene comunque).

    Come dicono i cabalisti, siamo come delle coppe vuote che respingono la luce… eliminiamo i veli dell’ego e la luce ci investira’!

    Io ho trovato e trovo tutt’ora benefico (per me ovviamente) seguire alcune delle loro indicazioni.

    PS: per inciso, io ho avuto prove importanti della veridicita’ dei miei Maestri, non parlo senza sapere quel che dico, e citando una delle cose che amano ripeterci… “voi non dovete credere, non si puo’ credere nel mondo spirituale, ma lo si deve vivere, si deve farne esperienza”… e ovviamente qui (per contraddizione in cio’ che ho appena detto) devi credermi. 😉
    e per ultima cosa, le mie esperienze sono iniziate dall’eta’ di 5 anni… dove avevo come “Maestro” l’insegnante delle elementari 😉

  22. Trisixnine
    at |

    Mirvena, credo di essere stato un po troppo duro nel mio intervento e chiedo scusa per questo, ma soprattutto per non aver visto in te quello che ero anche io, cioe’ riluttante all’idea di un Maestro.

    Cmq, se i buoni vecchi detti non mi ingannano “chi disprezza compra”, credo che tu sia alla ricerca di qualcosa. E comunque sia piuttosto che dire no di impeto, ti posso consigliare di verificare di persona.
    Nel qual casi un giorno ti balzasse in testa di verificare, la mia email e’ uguale al nick + yahoo.it

    Un saluto.

    PS: non tutta l’erba viene dallo stesso fascio.

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